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Il Positivismo
Il Positivismo è una corrente filosofica e cultura che si sviluppa nell'Ottocento, in un            Le radici del Positivismo sono riscontrabili nel Romanticismo e nell'Illuminismo.
contesto culturale prevalentemente contrassegnato dalla fiducia nel progresso. Questa
nasce in Francia per poi diffondersi nel resto d'Europa. Il Positivismo si presenta come            La tendenza romantica all'infinito metafisico è ridotta dai positivisti in
un'atmosfera comune, nonostante non sia una corrente omogenea: esso assume specificità              un'assolutizzazione della scienza. Quest'ultima è capace di produrre effetti infiniti mirati
nazionali a seconda dello sviluppo sociale ed economico del Paese preso in                          al benessere.
considerazione.
                                                                                                    Dall'Illuminismo, la corrente positivista eredita la fiducia nell'uomo e nelle sue capacità
Nella prima metà dell'Ottocento questo ha carattere quasi prevalentemente teorico, legato           di dominio sulla natura. L'attenzione al razionale è portata ai suoi estremi, escludendo
alla riflessione sui temi generali ereditati da Illuminismo e Romanticismo. L'influenza             ogni visione supestiziosa e metafisica (in primis, l'idea di Dio). Se l'Illuminismo era
maggiore del Positivismo, per diffusione e penetrazione, si avrà nella seconda metà, in             contrassegnato da una tendenza rivoluzionaria per l'ascesa della classe borghese, il
cui potrà connettersi a un radicato processo di avanzamento tecnico-scientifico, e al               Positivismo è caratterizzato da una forza contraria, mirata al consolidamento della
conseguente sviluppo della società di massa, durante la Seconda Rivoluzione Industriale.            borghesia confidando nell'inarrestabilità del progresso.

Questa nuova concezione e fiducia nella cultura scientifica ha portato l'uomo a creare una          Il Positivismo è associabile alla diffusione della sociologia: essa intraprende un'indagine
nuova figura di riferimento, che si sostituisce alle precedenti: il ruolo del fisico,dell'artista   conoscitiva sull'uomo mirata alla comprensione delle leggi intrinseche della viat
e del filosofo lasciano il loro posto a quella dello scienziato, unico capace nel dare gli          collettiva. Nel determinare l'essere e il farsi dell'individuo, la sociologia riconosce tre
strumenti concreti per il cambiamento.                                                              principali caratteri sociali:

Il termine "positivismo" è assunto in due differenti accezioni:                                         •"race: la razza, ossia l'elemento biologico distintivo dell'uomo. I nascenti studi sulla
                                                                                                        genetica e sull'evoluzionismo posero l'attenzione sul concetto di ereditarietà;
    •in senso allargato, di efficace e fecondo, ad esaltazione del produttivo;
                                                                                                        •"milieu": l'ambiente sucui viene costruito il proprio mondo di riferimento, da cui
    •in senso proprio, come esaltazione del dato incontrovertibile (appunto,"positum" =                 sono determinati il comportamento e lo stile di vita;
    fisso), sperimentabile concretamente.
                                                                                                        •"moment": il momento storico d'appartenenza.
                                "Keine metaphisik mehr!"
                                                                                                    Raccolti tali dati, secondo il Positivismo e la sociologia,nella sua specificità, è possibile
E' il motto positivista, secondo cui la metafisica è considerata illusoria e ingannevole, che       ottenere un'attenta analisi dell'individuo. Tale atteggiamento è considerato ottimistico e
allontana l'uomo dal vero mondo d'indagine: il concreto.                                            superficialistico da Marx e Freud: se il primo critica il mondo del progresso, considerato
                                                                                                    anche nella negatività del sistema, il secondo pretende una maggiore attenzione al
Per questo motivo, la filosofia perde i suoi tratti di sistematicità e specificità, non più         singolo, considerando nella sua unicità ed irripetibilità delle proprie forze interiori.
mirata a spiegare e cambiare. Questa riduce esclusivamente i dati comuni delle varie
discipline scientifiche in un'unità dello sforzo conoscitivo: la filosofia dà definizione al
concetto di progresso analizzando le varie direttive del sapere.
Simbolo del progresso                                  Simbolo del sofferto viaggio della vita                          Possibilità di evasione da una realtà
                                                                                                                                                  monotona
 Il treno, come tutte le grandi novità, al contempo, incuteva       Se il viaggio può essere un'occasione per trovarsi, allo
un senso di paura e di sgomento: la sua presenza era troppo         stesso tempo può diventare momento di distacco e                 Il distacco può tuttavia essere anche un abbandono della
     invasiva, con quelle strade ferrate che deturpavano il         allontanamento e i lunghi addii nelle stazioni entrarono ben     propria vita alla ricerca di una nuova esistenza e il treno
paesaggio, con quel rumore assordante intervallato da fischi        presto nella sfera della letteratura e della poesia, come ben    diventare quindi il mezzo del cambiamento: Il treno ha
       acuti e quel fumo denso e nero che ne segnalava il           dimostra la splendida composizione di Giosuè Carducci            fischiato di Luigi Pirandello si incentra in quest’ottica.
passaggio anche a distanza. Per l'immaginario collettivo, fu        Alla stazione in una mattina d'autunno.
quasi naturale l'accostamento con una creatura diabolica che
      aveva in sé il fascino proibito e seducente del male.         La donna amata è in partenza; il poeta la accompagna alla
                                                                                                                                     Un treno che fa impazzire, quello di questa novella di
                                                                    stazione con un senso di angoscia e di sgomento che trova
                                                                                                                                     Pirandello: un treno che al suo passaggio evoca nel
  L'Inno a Satana di Giosuè Carducci, simbolo del libero            corrispondenza in un paesaggio opprimente, nebbioso e
                                                                                                                                     protagonista Belluca - uomo frustrato da una vita
pensiero che oltrepassa le barriere secolari dell'oscurantismo      tetro. La stazione è il luogo dell'addio, popolato da
                                                                                                                                     monotona e grigia - fantasie di evasione e di fuga. Un
clericale, si conclude con l'identificazione della straordinaria    viaggiatori anonimi a da sinistri ferrovieri; il treno appare
                                                                                                                                     treno che viaggia, si muove e va lontano, verso mondi
   creatura diabolica con il treno, il nuovo mezzo con cui          come una creatura mostruosa, meccanica e insensibile, che
                                                                                                                                     sconosciuti, verso gente che vive, verso un "altrove" di
       l'uomo supera gli ostacoli e accorcia le distanze.           porterà la donna lontano.
                                                                                                                                     cui il povero Belluca aveva perfino scordato l'esistenza.
                                                                                                                                     Costretto in ufficio a un superlavoro alienante e
                                                                                                                                     tiranneggiato a casa da tre donne, egli scopre nel treno
                                                                                                                                     l'unico filo che congiunge la sua realtà di sacrificio e di
“…Un bello e orribile            Come di turbine                                                                                     rinuncia con il mondo esterno, e questa improvvisa
Mostro si sferra,                L'alito spande:                                                                                     consapevolezza, materializzatasi nel fischio di un
Corre gli oceani,                Ei passa, o popoli,                                                                                 locomotore. cambia radicalmente il suo approccio con
Corre la terra:                  Satana il grande.                                                                                   la vita, tanto che tutti lo credono pazzo.
Corusco e fumido                 Passa benefico
Come i vulcani,                  Di loco in loco
I monti supera,                  Su l'infrenabile
Divora i piani;                  Carro del foco.
Sorvola i baratri;               Salute, o Satana,
Poi si nasconde                  O ribellione,
Per antri incogniti,             O forza vindice
Per vie profonde;                De la ragione!
Ed esce; e indomito              Sacri a te salgano
Di lido in lido                  Gl'incensi e i voti!
Come di turbine                  Hai vinto il Geova
Manda il suo grido,              De i sacerdoti.”
Le diverse funzionalità del treno nel corso della storia

Il treno è stato il primo vero e proprio veicolo di trasporto di massa, e in       Nel corso della storia le scoperte degli scienziati e le loro applicazioni tecniche sono state spesso
molti casi ha rappresentato un punto di svolta per l'evoluzione industriale        finanziate, incentivate e utilizzate per usi militari. In Europa, durante i due conflitti mondiali, i treni
delle nazioni ottocentesche, arrivando quindi a rivestire per molti anni un        furono largamente utilizzati per il trasporto al fronte di soldati, vettovaglie, munizioni e artiglieria
ruolo centrale nella struttura politica, economica e sociale delle nazioni,        pesante e per lo spostamento di deportati e prigionieri. Uno dei momenti più tragici della storia, cioè la
nonché conquistando un posto di primo piano nell'immaginario collettivo. Il        deportazione dei milioni di ebrei verso i campi di concentramento e sterminio, vide proprio come mezzo
treno è da considerarsi uno dei prodotti della Rivoluzione Industriale.            di trasporto il treno.
Con l'inizio della Rivoluzione Industriale, tra il XVIII e il XIX Secolo si
resero disponibili le tecnologie e le conoscenze per raggiungere un sensibile      Gli Ebrei furono dapprima espulsi ed allontanati dalle loro abitazioni, rinchiusi in appositi ghetti recintati
aumento della capacità di generazione di energia, con impianti                     (i “ghetti”), ove vissero da reclusi, ridotti all’emarginazione, privati dei loro averi, sfruttati come
relativamente compatti e potenti. L’Inghilterra ne fu la vera protagonista         manodopera dietro salari irrisori nelle industrie del Reich. Ma se il regime hitleriano operò in questa
con la costruzione di una rete nazionale di ferrovie. Queste e la macchina a       prima fase solo una politica di discriminazione, successivamente, e più precisamente il 20 gennaio 1942,
vapore diventeranno i simboli della rivoluzione.                                   a Wannsee, venne approvata la cosiddetta “soluzione finale”. Milioni di ebrei vennero ammassati nei
La diffusione delle macchine a vapore in tutta Europa, seppur con ritmi            “treni della morte” verso i lager in un viaggio che, per la maggior parte, risulto essere senza ritorno.
diversi, portò a un sensibile aumento della richiesta di carbone, e i
produttori si trovarono a dover rendere più efficiente e veloce il trasporto
del materiale estratto: non erano più sufficienti carri e cavalli. Si cominciò a
rimpiazzare la trazione animale con dei motori a vapore, influenzando
l’intera produzione, per mezzi, lavoro e prodotti.
                                                                                                        Primo Levi, “Se questo è un uomo”, 1947
                                                                                     “…I vagoni erano dodici, e noi seicentocinquanta; nel mio vagone eravamo quarantacinque
                                                                                        soltanto, ma era un vagone piccolo. Ecco dunque, sotto i nostri occhi, sotto i nostri piedi,
                                                                                          una delle famose tradotte tedesche, quelle che non ritornano, quelle di cui, fremendo e
                                                                                          sempre un poco increduli, avevano così spesso sentito narrare. Proprio così, punto per
                                                                                       punto: vagoni merci, chiusi dall’esterno, e dentro uomini donne bambini, compressi senza
                                                                                       pietà, come merce di dozzina, in viaggio verso il nulla, in viaggio all’ingiù, verso il fondo.
                                                                                                                     Questa volta dentro siamo noi. (…)
                                                                                      Gli sportelli erano stati chiusi subito, ma il treno non si mosse che a sera. Avevamo appreso
                                                                                     con sollievo la nostra destinazione: Auschwitz: un nome privo di significato, allora e per noi;
                                                                                                          ma doveva pur corrispondere a un luogo di questa terra.
                                                                                      Il treno viaggiava lentamente, con lunghe soste snervanti. Dalla feritoia, vedemmo sfilare le
                                                                                        alte rupi pallide della val d’Adige, gli ultimi nomi di città italiane. Passammo il Brennero
                                                                                     alle dodici del secondo giorno, e tutti si alzarono in piedi, ma nessuno disse parola. Mi stava
                                                                                         nel cuore il pensiero del ritorno, e crudelmente mi rappresentavo quale avrebbe potuto
                                                                                        essere la inumana gioia di quell’altro passaggio, a portiere aperte, ché nessuno avrebbe
                                                                                     desiderato fuggire, e i primi nomi italiani … e mi guardai intorno, e pensai quanti, fra quella
                                                                                                       povera polvere umana, sarebbero stati toccati dal destino…”
La “nuova vita” della stazione


Nonostante il continuo avanzare delle tecnologie e quindi anche dei nuovi mezzi di trasporto, la stazione rimane un punto d’incontro solido all’interno della nostra società. Questi maestosi
esempi di urbanistica costituiscono dei reperti fisici e culturali relativi alla storia della scienza, del lavoro e della civiltà industriale ad essi connesse.
Grazie all’archeologia industriale, strutture quali stazioni, fabbriche ed abitazioni operaie, una volta luogo di attività produttive, sono conservate, riutilizzate, riscoperte e valorizzate
adattandosi a nuove funzioni conformi alle necessità del nostro tempo. L’insieme di discipline indirizzate a tali obiettivi riescono a dar nuova vita a questi importanti centri delle nostre città.

Un carattere comune ai musei del Novecento è quello di un ricercata e colta fusione tra presente e passato. Questo carattere si manifesta con il tentativo di ripensare alcuni edifici di rilievo
storico, dando loro una nuova centralità come sedi espositive. Tra i casi più interessanti troviamo la trasformazione, negli anni Ottanta, della vecchia stazione parigina della Gare d’Orsay, a
Parigi, in museo d’arte moderna.

La storia dell’attuale museo è ripercorribile grazie alle date che vanno dalla fondazione all’attuale struttura e funzionalità:

    1900        La stazione e un albergo di lusso ad essa connesso costruiti in appena due anni, sono inaugurati per l’Esposizione
                Universale. La struttura, progettata da Victor Laloux, segnò il trionfo del modernismo, nello stile e per i servizi
                all’avanguardia. La necessità primaria era un capolinea ferroviario più centrale.

    1939        La stazione era solo in grado di garantire i collegamenti nelle zone periferiche. I suoi binari, infatti, non
                riuscivano più a coprire l'intero tragitto di percorrenza a causa dell'elettrificazione progressiva delle linee
                ferroviarie e dell'allungamento dei treni.

    1973        Ormai poco funzionale ai suoi compiti originari, la stazione servì da centro di spedizione postale e
                d’accoglienza per i prigionieri durante la guerra. La Direzione dei musei di Francia progettava già di allestire
                all'interno della stazione d'Orsay un museo in cui tutte le arti della seconda metà del XIX secolo fossero
                rappresentate. A un passo dall'essere demolita e sostituita da un grande e moderno albergo, la stazione beneficiò
                del rinnovato interesse per il XIX secolo e fu inserita nell'elenco straordinario dei Monumenti Storici.


    1977        Su iniziativa dell'allora Presedente della Repubblica francese Valéry Giscard d'Estaing, fu presa la decisione
                ufficiale relativa alla costruzione del museo d'Orsay e fu istituita un'apposita fondazione pubblica per il
                coordinamento dei lavori di costruzione e di messa in opera del museo d'Orsay.

    1986        Il primo dicembre, François Mitterrand, all'epoca Presidente in carica, inaugurò il nuovo museo.

    Questo museo di arte moderna abbraccia l'attività delle arti figurative dal 1848 al 1916 (dalla Seconda Repubblica allo
    scoppio della guerra). La visita del museo è organizzata in senso cronologico su tre piani. La sua rinomata collezione degli
    Impressionisti ha provenienza da tre istituti: dal Jeu de Paume, dal Museo del Louvre e dal Museo Nazionale d'Arte moderna,
    presso il Centro Georges Pompidou. Tutti i grandi maestri di questa corrente, con i quali ebbe inizio la pittura moderna
    (1870-1900) sono presenti con le loro opere nella galleria superiore: Manet, Monet, Renoir, Degas; e i post-impressionisti
    quali Van Gogh, Gauguin, Cézanne.
Treni in fuga nel sogno della città metafisica                                           “I like to see it lap the miles”, Emily Dickinson
La stazione ed il passaggio del treno sono colti dalla visione metafisica di Giorgio     La poesia di Emily Dickinson, scritta ne1 862, insiste soprattutto sull'impatto ambientale
De Chirico come simboli dell'imponderabilità e della fragilità nell'esperienza           del treno: l’entusiastica poetessa anglosassone è affascinata dal mostro di ferro che “divora”
umana. Una sorta di enigma legato al trascorrere irrevocabile e casuale del tempo.       le distanze.
Gli emblemi che affiancano la stazione sono surreali e suggeriscono l'attività
visionaria della mente durante il sogno. Sono ad esempio gli orologi delle stazioni,     In this poem, Dickinson made the use of extended metaphor. Through out the entire poem,
che richiamano una concezione puramente pragmatica ed esteriore del tempo                she compared and iron horse to a railway train. The reason she used this metaphor was
( quello degli orari da rispettare ), le ombre innaturali ed inquietanti, le statue      because the year she was born, locomotives were introduced.
classiche di divinità che richiamano la fissità inattingibile dell'assoluto, brandelli
di paesaggi esotici ( palme, caschi di banane ) sognati attraverso l'esperienza del      Dickinson gives the train agency in the poem (“it laps, it licks, it feeds itself, it crawls”) and
viaggio.                                                                                 emotions (”it is supercilious, it complains”). In doing so, she is not just complicating the
Una visione poetica e suggestiva della stazione, che trascura i dati più contingenti     riddle, she is creating an implicit comparison between this train and all the creatures of the
della realtà per proiettare il soggetto in un mondo di oscure allegorie: la stazione     natural world that actually do feed themselves, crawl, complain. By describing it in the
notturna come surreale visione del viaggio, sogno di sospensione e proiezione;           language of the natural world, she creates a striking juxtaposition between it and that world.
la stazione deserta, sede dell'assenza, inatteso palcoscenico del nulla esistenziale,
in cui si consuma una vana attesa.

                                                                                         “I like to see it lap the miles,               “Mi piace vederlo divorare le Miglia
                                                                                         And lick the valleys up,                       E inghiottire le Valli
                                                                                         And stop to feed itself at tanks;              E fermarsi a mangiare alle Cisterne
                                                                                         And then, prodigious, step                     E poi,in prodigiosa andatura,

                                                                                         Around a pile of mountains,                    Intorno a Mucchi di Montagne,
                                                                                         And, supercilious, peer                        E altezzoso dare un'occhiata
                                                                                         In shanties by the sides of roads;             Nelle Casupole, a fianco delle Strade,
                                                                                         And then a quarry pare                         E poi tagliarsi Gallerie

                                                                                         To fit its sides, and crawl between,           Adatte ai suoi fianchi, e strisciarvi in mezzo,
                                                                                         Complaining all the while                      Lagnandosi nel frattempo
                                                                                         In horrid, hooting stanza;                     In orrida, urlante strofa,
                                                                                         Then chase itself down hill                    Poi precipitarsi giù per la Collina

                                                                                         And neigh like Boanerges;                      E nitrire con rumore di Tuono,
                                                                                         Then, punctual as a star,                      Poi , puntuale come una Stella,
                                                                                         Stop - docile and omnipotent -                 Fermarsi - docile e onnipotente
                                                                                         At its own stable door.”                       Alla porta della sua scuderia.”
La stazione nell'immaginario futurista


        " .... canteremo il vibrante fervore notturno degli arsenali e dei cantieri, incendiati da violente lune elettriche; le stazioni ingorde, divoratrici di
Con queste parole fumano; le officine appese alle) nuvole per i contorti fili dei loro fumi; i ponti simili a ginnasti giganti che fiutano l’orizzonte, e le
        serpi che del Manifesto del Futurismo ( 1909 Tommaso Marinetti accoglie tra
le realtà urbane significative per l'immaginario futurista la stazione rotaie, come enormi cavalli d’acciaio imbrigliati di tubi ...."
        locomotive dall’ampio petto, che scalpitano sulle ed i maggiori artisti del
movimento ne celebrano in varia misura il suo fascino.                                           Nel tentativo di visualizzare tutte le manifestazioni del movimento e di cogliere la natura
                                                                                                 dinamica del macchinismo, la pittura di Gino Severini, vicina al futurismo, tende a
Per Carlo Carrà la vita della stazione è un aspetto significativo della vita notturna della      includere anche elementi cubisti. Per lui, lo studio dei fenomeni legati al movimento di
città. Egli ne La stazione di Milano ( 1911 ) tenta di cogliere il particolare coinvolgimento    oggetti nello spazio non ha un obiettivo accademico, diversamente dai cubisti, che spesso
prodotto dalle tensioni dinamiche che nascono nello spazio atmosferico. I colori scuri,          operano una ricerca strutturale della pluralità prospettica all'interno di uno spazio statico.
ravvivati da poche macchie luminose, tendono a fondersi in una visione unica, dove la
rappresentazione del dinamismo si muove secondo uno schema di forze centrifughe.
                                                                                                 Egli coglie la consistenza dei piani volumetrici nel movimento, soprattutto inteso come
Umberto Boccioni nella famosa serie de Gli addii ( 1911 ) cerca di fissare gli stati d'animo     movimento di macchine, di mezzi di trasporto, inseriti in una ben precisa connotazione
che accompagnano la partenza di un convoglio. La poetica della sua arte coglie l'importanza
                                                                                                 sociale e storica. Come altri futuristi, Severini ha sostenuto l'intervento in guerra dell'Italia e
dell'insieme di sensazioni che si intrecciano e variamente si strutturano nella comunione        il treno suburbano, come soggetto, fa riferimento ad uno dei tanti convogli di guerra che
con gli altri, resa possibile dalla frequentazione di luoghi pubblici o dall'uso di pubblici
                                                                                                 fanno la spola tra la città e le linee del fronte.
mezzi di trasporto come autobus e treni.                                                           I feriti al fronte sono trasportati da treni
Il futurismo non solo guarda all'idea seducente di forza e di movimento incessante che la          speciali agli ospedali, dove è possibile di
stazione e la vaporiera suggeriscono, ma inizia a perlustrare i nuovi risvolti psicologici che     curarli. Severini nell'opera Treno di feriti,
il contatto con questi ambienti produce.                                                           1915, tocca il tema con una sintesi plastica di
                                                                                                   elementi ( segnali ferroviari, fumi della
                                                                                                   locomotiva, scorci dei posti attraversati,
                                                                                                   emblemi come la bandiera e il simbolo della
                                                                                                   Croce Rossa). Combina così originalmente la
                                                                                                   tecnica futurista di designazione della velocità
                                                                                                   ( nella compenetrazione dei vari momenti della
                                                                                                   successione temporale degli eventi ) con
                                                                                                   alcune tracce che fanno riferimento all'attualità
                                                                                                   del conflitto.
Da Turner a Monet: la suggestiva impressione dell'arrivo di un
                                                                        treno
                                                                        Una forte suggestione, visiva e psicologica, ha sempre accompagnato il passaggio dei convogli
                                                                        ferroviari, incuneatisi nel cuore del tessuto urbano.

                                                                        Il pittore londinese J. Turner realizza Pioggia, vapore, velocità nel 1844 ed anticipa decisamente le
                                                                        ricerche dei pittori impressionisti su questo tema. Protagonista del quadro è la prima locomotiva a
   Daumier e la moltitudine solitaria dei                               vapore della grande Ferrovia Occidentale. Anticipatore della luminosità degli impressionisti, Turner
                viaggiatori                                             utilizza forme roteanti simili a vortici per dare l'impressione dell'improvviso apparire della sagoma del
                                                                        treno con tutta la forza del suo movimento, con il trascinamento dell'aria al suo seguito. L'espediente
                                                                        del vortice, annulla sagome e dimensioni degli oggetti, trasformandoli in elementi prospettici e
Daumier affronta ne La carrozza di terza classe, 1856 già in            dinamici, coerenti con il rapido spostamento della vaporiera, che attraversa la natura in una spirale di
questo dipinto il problema delle relazioni umane di fronte al           vapore, vento e pioggia.
rapido mutamento degli stili di vita durante il Secondo Impero di
Napoleone III. La sua indagine investe un fenomeno industriale          I pittori impressionisti, pronti a cogliere gli effetti di tutte le sensazioni visive legate alle atmosfere
tipico del suo tempo, i trasporti e la nascita della ferrovia, con la   urbane, hanno cercato di fermare nelle loro opere le immagini suggestive del passaggio dei treni e del
sua folla in perpetuo movimento, con le nette distinzioni di            loro approdare nelle stazioni. Tra loro soprattutto Claude Monet ci ha lasciato opere significative sul
classe e le masse di pendolari pigiati in una statica promiscuità.      tema.
                                                                        I sette studi sulla Stazione di Saint Lazare ( 1876-1877 ) sono un pretesto per trasporre visivamente
                                                                        la suggestione data da fumi densi, luci soffuse e ovattate, metamorfosi cromatiche. L’artista dà della
                                                                        città un'idea strettamente pittorica, emozionale, legata al fascino di originali scorci, senza tentare una
                                                                        caratterizzazione più profonda del reale, incapace di penetrare l'aspetto umano legato alla nuova realtà
                                                                        del trasporto ferroviario.
L’evoluzione nell’arte: dalla pittura di denuncia
             sociale alla Metafisica




 Il suo impatto ambientale: “I like to see it lap the
            miles” di Emily Dickinson




  La stazione-museo d’Orsay: un nuovo punto di
                    incontro




La varietà di funzioni del treno nella storia: da icona
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  • 1. Il Positivismo Il Positivismo è una corrente filosofica e cultura che si sviluppa nell'Ottocento, in un Le radici del Positivismo sono riscontrabili nel Romanticismo e nell'Illuminismo. contesto culturale prevalentemente contrassegnato dalla fiducia nel progresso. Questa nasce in Francia per poi diffondersi nel resto d'Europa. Il Positivismo si presenta come La tendenza romantica all'infinito metafisico è ridotta dai positivisti in un'atmosfera comune, nonostante non sia una corrente omogenea: esso assume specificità un'assolutizzazione della scienza. Quest'ultima è capace di produrre effetti infiniti mirati nazionali a seconda dello sviluppo sociale ed economico del Paese preso in al benessere. considerazione. Dall'Illuminismo, la corrente positivista eredita la fiducia nell'uomo e nelle sue capacità Nella prima metà dell'Ottocento questo ha carattere quasi prevalentemente teorico, legato di dominio sulla natura. L'attenzione al razionale è portata ai suoi estremi, escludendo alla riflessione sui temi generali ereditati da Illuminismo e Romanticismo. L'influenza ogni visione supestiziosa e metafisica (in primis, l'idea di Dio). Se l'Illuminismo era maggiore del Positivismo, per diffusione e penetrazione, si avrà nella seconda metà, in contrassegnato da una tendenza rivoluzionaria per l'ascesa della classe borghese, il cui potrà connettersi a un radicato processo di avanzamento tecnico-scientifico, e al Positivismo è caratterizzato da una forza contraria, mirata al consolidamento della conseguente sviluppo della società di massa, durante la Seconda Rivoluzione Industriale. borghesia confidando nell'inarrestabilità del progresso. Questa nuova concezione e fiducia nella cultura scientifica ha portato l'uomo a creare una Il Positivismo è associabile alla diffusione della sociologia: essa intraprende un'indagine nuova figura di riferimento, che si sostituisce alle precedenti: il ruolo del fisico,dell'artista conoscitiva sull'uomo mirata alla comprensione delle leggi intrinseche della viat e del filosofo lasciano il loro posto a quella dello scienziato, unico capace nel dare gli collettiva. Nel determinare l'essere e il farsi dell'individuo, la sociologia riconosce tre strumenti concreti per il cambiamento. principali caratteri sociali: Il termine "positivismo" è assunto in due differenti accezioni: •"race: la razza, ossia l'elemento biologico distintivo dell'uomo. I nascenti studi sulla genetica e sull'evoluzionismo posero l'attenzione sul concetto di ereditarietà; •in senso allargato, di efficace e fecondo, ad esaltazione del produttivo; •"milieu": l'ambiente sucui viene costruito il proprio mondo di riferimento, da cui •in senso proprio, come esaltazione del dato incontrovertibile (appunto,"positum" = sono determinati il comportamento e lo stile di vita; fisso), sperimentabile concretamente. •"moment": il momento storico d'appartenenza. "Keine metaphisik mehr!" Raccolti tali dati, secondo il Positivismo e la sociologia,nella sua specificità, è possibile E' il motto positivista, secondo cui la metafisica è considerata illusoria e ingannevole, che ottenere un'attenta analisi dell'individuo. Tale atteggiamento è considerato ottimistico e allontana l'uomo dal vero mondo d'indagine: il concreto. superficialistico da Marx e Freud: se il primo critica il mondo del progresso, considerato anche nella negatività del sistema, il secondo pretende una maggiore attenzione al Per questo motivo, la filosofia perde i suoi tratti di sistematicità e specificità, non più singolo, considerando nella sua unicità ed irripetibilità delle proprie forze interiori. mirata a spiegare e cambiare. Questa riduce esclusivamente i dati comuni delle varie discipline scientifiche in un'unità dello sforzo conoscitivo: la filosofia dà definizione al concetto di progresso analizzando le varie direttive del sapere.
  • 2. Simbolo del progresso Simbolo del sofferto viaggio della vita Possibilità di evasione da una realtà monotona Il treno, come tutte le grandi novità, al contempo, incuteva Se il viaggio può essere un'occasione per trovarsi, allo un senso di paura e di sgomento: la sua presenza era troppo stesso tempo può diventare momento di distacco e Il distacco può tuttavia essere anche un abbandono della invasiva, con quelle strade ferrate che deturpavano il allontanamento e i lunghi addii nelle stazioni entrarono ben propria vita alla ricerca di una nuova esistenza e il treno paesaggio, con quel rumore assordante intervallato da fischi presto nella sfera della letteratura e della poesia, come ben diventare quindi il mezzo del cambiamento: Il treno ha acuti e quel fumo denso e nero che ne segnalava il dimostra la splendida composizione di Giosuè Carducci fischiato di Luigi Pirandello si incentra in quest’ottica. passaggio anche a distanza. Per l'immaginario collettivo, fu Alla stazione in una mattina d'autunno. quasi naturale l'accostamento con una creatura diabolica che aveva in sé il fascino proibito e seducente del male. La donna amata è in partenza; il poeta la accompagna alla Un treno che fa impazzire, quello di questa novella di stazione con un senso di angoscia e di sgomento che trova Pirandello: un treno che al suo passaggio evoca nel L'Inno a Satana di Giosuè Carducci, simbolo del libero corrispondenza in un paesaggio opprimente, nebbioso e protagonista Belluca - uomo frustrato da una vita pensiero che oltrepassa le barriere secolari dell'oscurantismo tetro. La stazione è il luogo dell'addio, popolato da monotona e grigia - fantasie di evasione e di fuga. Un clericale, si conclude con l'identificazione della straordinaria viaggiatori anonimi a da sinistri ferrovieri; il treno appare treno che viaggia, si muove e va lontano, verso mondi creatura diabolica con il treno, il nuovo mezzo con cui come una creatura mostruosa, meccanica e insensibile, che sconosciuti, verso gente che vive, verso un "altrove" di l'uomo supera gli ostacoli e accorcia le distanze. porterà la donna lontano. cui il povero Belluca aveva perfino scordato l'esistenza. Costretto in ufficio a un superlavoro alienante e tiranneggiato a casa da tre donne, egli scopre nel treno l'unico filo che congiunge la sua realtà di sacrificio e di “…Un bello e orribile Come di turbine rinuncia con il mondo esterno, e questa improvvisa Mostro si sferra, L'alito spande: consapevolezza, materializzatasi nel fischio di un Corre gli oceani, Ei passa, o popoli, locomotore. cambia radicalmente il suo approccio con Corre la terra: Satana il grande. la vita, tanto che tutti lo credono pazzo. Corusco e fumido Passa benefico Come i vulcani, Di loco in loco I monti supera, Su l'infrenabile Divora i piani; Carro del foco. Sorvola i baratri; Salute, o Satana, Poi si nasconde O ribellione, Per antri incogniti, O forza vindice Per vie profonde; De la ragione! Ed esce; e indomito Sacri a te salgano Di lido in lido Gl'incensi e i voti! Come di turbine Hai vinto il Geova Manda il suo grido, De i sacerdoti.”
  • 3. Le diverse funzionalità del treno nel corso della storia Il treno è stato il primo vero e proprio veicolo di trasporto di massa, e in Nel corso della storia le scoperte degli scienziati e le loro applicazioni tecniche sono state spesso molti casi ha rappresentato un punto di svolta per l'evoluzione industriale finanziate, incentivate e utilizzate per usi militari. In Europa, durante i due conflitti mondiali, i treni delle nazioni ottocentesche, arrivando quindi a rivestire per molti anni un furono largamente utilizzati per il trasporto al fronte di soldati, vettovaglie, munizioni e artiglieria ruolo centrale nella struttura politica, economica e sociale delle nazioni, pesante e per lo spostamento di deportati e prigionieri. Uno dei momenti più tragici della storia, cioè la nonché conquistando un posto di primo piano nell'immaginario collettivo. Il deportazione dei milioni di ebrei verso i campi di concentramento e sterminio, vide proprio come mezzo treno è da considerarsi uno dei prodotti della Rivoluzione Industriale. di trasporto il treno. Con l'inizio della Rivoluzione Industriale, tra il XVIII e il XIX Secolo si resero disponibili le tecnologie e le conoscenze per raggiungere un sensibile Gli Ebrei furono dapprima espulsi ed allontanati dalle loro abitazioni, rinchiusi in appositi ghetti recintati aumento della capacità di generazione di energia, con impianti (i “ghetti”), ove vissero da reclusi, ridotti all’emarginazione, privati dei loro averi, sfruttati come relativamente compatti e potenti. L’Inghilterra ne fu la vera protagonista manodopera dietro salari irrisori nelle industrie del Reich. Ma se il regime hitleriano operò in questa con la costruzione di una rete nazionale di ferrovie. Queste e la macchina a prima fase solo una politica di discriminazione, successivamente, e più precisamente il 20 gennaio 1942, vapore diventeranno i simboli della rivoluzione. a Wannsee, venne approvata la cosiddetta “soluzione finale”. Milioni di ebrei vennero ammassati nei La diffusione delle macchine a vapore in tutta Europa, seppur con ritmi “treni della morte” verso i lager in un viaggio che, per la maggior parte, risulto essere senza ritorno. diversi, portò a un sensibile aumento della richiesta di carbone, e i produttori si trovarono a dover rendere più efficiente e veloce il trasporto del materiale estratto: non erano più sufficienti carri e cavalli. Si cominciò a rimpiazzare la trazione animale con dei motori a vapore, influenzando l’intera produzione, per mezzi, lavoro e prodotti. Primo Levi, “Se questo è un uomo”, 1947 “…I vagoni erano dodici, e noi seicentocinquanta; nel mio vagone eravamo quarantacinque soltanto, ma era un vagone piccolo. Ecco dunque, sotto i nostri occhi, sotto i nostri piedi, una delle famose tradotte tedesche, quelle che non ritornano, quelle di cui, fremendo e sempre un poco increduli, avevano così spesso sentito narrare. Proprio così, punto per punto: vagoni merci, chiusi dall’esterno, e dentro uomini donne bambini, compressi senza pietà, come merce di dozzina, in viaggio verso il nulla, in viaggio all’ingiù, verso il fondo. Questa volta dentro siamo noi. (…) Gli sportelli erano stati chiusi subito, ma il treno non si mosse che a sera. Avevamo appreso con sollievo la nostra destinazione: Auschwitz: un nome privo di significato, allora e per noi; ma doveva pur corrispondere a un luogo di questa terra. Il treno viaggiava lentamente, con lunghe soste snervanti. Dalla feritoia, vedemmo sfilare le alte rupi pallide della val d’Adige, gli ultimi nomi di città italiane. Passammo il Brennero alle dodici del secondo giorno, e tutti si alzarono in piedi, ma nessuno disse parola. Mi stava nel cuore il pensiero del ritorno, e crudelmente mi rappresentavo quale avrebbe potuto essere la inumana gioia di quell’altro passaggio, a portiere aperte, ché nessuno avrebbe desiderato fuggire, e i primi nomi italiani … e mi guardai intorno, e pensai quanti, fra quella povera polvere umana, sarebbero stati toccati dal destino…”
  • 4. La “nuova vita” della stazione Nonostante il continuo avanzare delle tecnologie e quindi anche dei nuovi mezzi di trasporto, la stazione rimane un punto d’incontro solido all’interno della nostra società. Questi maestosi esempi di urbanistica costituiscono dei reperti fisici e culturali relativi alla storia della scienza, del lavoro e della civiltà industriale ad essi connesse. Grazie all’archeologia industriale, strutture quali stazioni, fabbriche ed abitazioni operaie, una volta luogo di attività produttive, sono conservate, riutilizzate, riscoperte e valorizzate adattandosi a nuove funzioni conformi alle necessità del nostro tempo. L’insieme di discipline indirizzate a tali obiettivi riescono a dar nuova vita a questi importanti centri delle nostre città. Un carattere comune ai musei del Novecento è quello di un ricercata e colta fusione tra presente e passato. Questo carattere si manifesta con il tentativo di ripensare alcuni edifici di rilievo storico, dando loro una nuova centralità come sedi espositive. Tra i casi più interessanti troviamo la trasformazione, negli anni Ottanta, della vecchia stazione parigina della Gare d’Orsay, a Parigi, in museo d’arte moderna. La storia dell’attuale museo è ripercorribile grazie alle date che vanno dalla fondazione all’attuale struttura e funzionalità: 1900 La stazione e un albergo di lusso ad essa connesso costruiti in appena due anni, sono inaugurati per l’Esposizione Universale. La struttura, progettata da Victor Laloux, segnò il trionfo del modernismo, nello stile e per i servizi all’avanguardia. La necessità primaria era un capolinea ferroviario più centrale. 1939 La stazione era solo in grado di garantire i collegamenti nelle zone periferiche. I suoi binari, infatti, non riuscivano più a coprire l'intero tragitto di percorrenza a causa dell'elettrificazione progressiva delle linee ferroviarie e dell'allungamento dei treni. 1973 Ormai poco funzionale ai suoi compiti originari, la stazione servì da centro di spedizione postale e d’accoglienza per i prigionieri durante la guerra. La Direzione dei musei di Francia progettava già di allestire all'interno della stazione d'Orsay un museo in cui tutte le arti della seconda metà del XIX secolo fossero rappresentate. A un passo dall'essere demolita e sostituita da un grande e moderno albergo, la stazione beneficiò del rinnovato interesse per il XIX secolo e fu inserita nell'elenco straordinario dei Monumenti Storici. 1977 Su iniziativa dell'allora Presedente della Repubblica francese Valéry Giscard d'Estaing, fu presa la decisione ufficiale relativa alla costruzione del museo d'Orsay e fu istituita un'apposita fondazione pubblica per il coordinamento dei lavori di costruzione e di messa in opera del museo d'Orsay. 1986 Il primo dicembre, François Mitterrand, all'epoca Presidente in carica, inaugurò il nuovo museo. Questo museo di arte moderna abbraccia l'attività delle arti figurative dal 1848 al 1916 (dalla Seconda Repubblica allo scoppio della guerra). La visita del museo è organizzata in senso cronologico su tre piani. La sua rinomata collezione degli Impressionisti ha provenienza da tre istituti: dal Jeu de Paume, dal Museo del Louvre e dal Museo Nazionale d'Arte moderna, presso il Centro Georges Pompidou. Tutti i grandi maestri di questa corrente, con i quali ebbe inizio la pittura moderna (1870-1900) sono presenti con le loro opere nella galleria superiore: Manet, Monet, Renoir, Degas; e i post-impressionisti quali Van Gogh, Gauguin, Cézanne.
  • 5. Treni in fuga nel sogno della città metafisica “I like to see it lap the miles”, Emily Dickinson La stazione ed il passaggio del treno sono colti dalla visione metafisica di Giorgio La poesia di Emily Dickinson, scritta ne1 862, insiste soprattutto sull'impatto ambientale De Chirico come simboli dell'imponderabilità e della fragilità nell'esperienza del treno: l’entusiastica poetessa anglosassone è affascinata dal mostro di ferro che “divora” umana. Una sorta di enigma legato al trascorrere irrevocabile e casuale del tempo. le distanze. Gli emblemi che affiancano la stazione sono surreali e suggeriscono l'attività visionaria della mente durante il sogno. Sono ad esempio gli orologi delle stazioni, In this poem, Dickinson made the use of extended metaphor. Through out the entire poem, che richiamano una concezione puramente pragmatica ed esteriore del tempo she compared and iron horse to a railway train. The reason she used this metaphor was ( quello degli orari da rispettare ), le ombre innaturali ed inquietanti, le statue because the year she was born, locomotives were introduced. classiche di divinità che richiamano la fissità inattingibile dell'assoluto, brandelli di paesaggi esotici ( palme, caschi di banane ) sognati attraverso l'esperienza del Dickinson gives the train agency in the poem (“it laps, it licks, it feeds itself, it crawls”) and viaggio. emotions (”it is supercilious, it complains”). In doing so, she is not just complicating the Una visione poetica e suggestiva della stazione, che trascura i dati più contingenti riddle, she is creating an implicit comparison between this train and all the creatures of the della realtà per proiettare il soggetto in un mondo di oscure allegorie: la stazione natural world that actually do feed themselves, crawl, complain. By describing it in the notturna come surreale visione del viaggio, sogno di sospensione e proiezione; language of the natural world, she creates a striking juxtaposition between it and that world. la stazione deserta, sede dell'assenza, inatteso palcoscenico del nulla esistenziale, in cui si consuma una vana attesa. “I like to see it lap the miles, “Mi piace vederlo divorare le Miglia And lick the valleys up, E inghiottire le Valli And stop to feed itself at tanks; E fermarsi a mangiare alle Cisterne And then, prodigious, step E poi,in prodigiosa andatura, Around a pile of mountains, Intorno a Mucchi di Montagne, And, supercilious, peer E altezzoso dare un'occhiata In shanties by the sides of roads; Nelle Casupole, a fianco delle Strade, And then a quarry pare E poi tagliarsi Gallerie To fit its sides, and crawl between, Adatte ai suoi fianchi, e strisciarvi in mezzo, Complaining all the while Lagnandosi nel frattempo In horrid, hooting stanza; In orrida, urlante strofa, Then chase itself down hill Poi precipitarsi giù per la Collina And neigh like Boanerges; E nitrire con rumore di Tuono, Then, punctual as a star, Poi , puntuale come una Stella, Stop - docile and omnipotent - Fermarsi - docile e onnipotente At its own stable door.” Alla porta della sua scuderia.”
  • 6. La stazione nell'immaginario futurista " .... canteremo il vibrante fervore notturno degli arsenali e dei cantieri, incendiati da violente lune elettriche; le stazioni ingorde, divoratrici di Con queste parole fumano; le officine appese alle) nuvole per i contorti fili dei loro fumi; i ponti simili a ginnasti giganti che fiutano l’orizzonte, e le serpi che del Manifesto del Futurismo ( 1909 Tommaso Marinetti accoglie tra le realtà urbane significative per l'immaginario futurista la stazione rotaie, come enormi cavalli d’acciaio imbrigliati di tubi ...." locomotive dall’ampio petto, che scalpitano sulle ed i maggiori artisti del movimento ne celebrano in varia misura il suo fascino. Nel tentativo di visualizzare tutte le manifestazioni del movimento e di cogliere la natura dinamica del macchinismo, la pittura di Gino Severini, vicina al futurismo, tende a Per Carlo Carrà la vita della stazione è un aspetto significativo della vita notturna della includere anche elementi cubisti. Per lui, lo studio dei fenomeni legati al movimento di città. Egli ne La stazione di Milano ( 1911 ) tenta di cogliere il particolare coinvolgimento oggetti nello spazio non ha un obiettivo accademico, diversamente dai cubisti, che spesso prodotto dalle tensioni dinamiche che nascono nello spazio atmosferico. I colori scuri, operano una ricerca strutturale della pluralità prospettica all'interno di uno spazio statico. ravvivati da poche macchie luminose, tendono a fondersi in una visione unica, dove la rappresentazione del dinamismo si muove secondo uno schema di forze centrifughe. Egli coglie la consistenza dei piani volumetrici nel movimento, soprattutto inteso come Umberto Boccioni nella famosa serie de Gli addii ( 1911 ) cerca di fissare gli stati d'animo movimento di macchine, di mezzi di trasporto, inseriti in una ben precisa connotazione che accompagnano la partenza di un convoglio. La poetica della sua arte coglie l'importanza sociale e storica. Come altri futuristi, Severini ha sostenuto l'intervento in guerra dell'Italia e dell'insieme di sensazioni che si intrecciano e variamente si strutturano nella comunione il treno suburbano, come soggetto, fa riferimento ad uno dei tanti convogli di guerra che con gli altri, resa possibile dalla frequentazione di luoghi pubblici o dall'uso di pubblici fanno la spola tra la città e le linee del fronte. mezzi di trasporto come autobus e treni. I feriti al fronte sono trasportati da treni Il futurismo non solo guarda all'idea seducente di forza e di movimento incessante che la speciali agli ospedali, dove è possibile di stazione e la vaporiera suggeriscono, ma inizia a perlustrare i nuovi risvolti psicologici che curarli. Severini nell'opera Treno di feriti, il contatto con questi ambienti produce. 1915, tocca il tema con una sintesi plastica di elementi ( segnali ferroviari, fumi della locomotiva, scorci dei posti attraversati, emblemi come la bandiera e il simbolo della Croce Rossa). Combina così originalmente la tecnica futurista di designazione della velocità ( nella compenetrazione dei vari momenti della successione temporale degli eventi ) con alcune tracce che fanno riferimento all'attualità del conflitto.
  • 7. Da Turner a Monet: la suggestiva impressione dell'arrivo di un treno Una forte suggestione, visiva e psicologica, ha sempre accompagnato il passaggio dei convogli ferroviari, incuneatisi nel cuore del tessuto urbano. Il pittore londinese J. Turner realizza Pioggia, vapore, velocità nel 1844 ed anticipa decisamente le ricerche dei pittori impressionisti su questo tema. Protagonista del quadro è la prima locomotiva a Daumier e la moltitudine solitaria dei vapore della grande Ferrovia Occidentale. Anticipatore della luminosità degli impressionisti, Turner viaggiatori utilizza forme roteanti simili a vortici per dare l'impressione dell'improvviso apparire della sagoma del treno con tutta la forza del suo movimento, con il trascinamento dell'aria al suo seguito. L'espediente del vortice, annulla sagome e dimensioni degli oggetti, trasformandoli in elementi prospettici e Daumier affronta ne La carrozza di terza classe, 1856 già in dinamici, coerenti con il rapido spostamento della vaporiera, che attraversa la natura in una spirale di questo dipinto il problema delle relazioni umane di fronte al vapore, vento e pioggia. rapido mutamento degli stili di vita durante il Secondo Impero di Napoleone III. La sua indagine investe un fenomeno industriale I pittori impressionisti, pronti a cogliere gli effetti di tutte le sensazioni visive legate alle atmosfere tipico del suo tempo, i trasporti e la nascita della ferrovia, con la urbane, hanno cercato di fermare nelle loro opere le immagini suggestive del passaggio dei treni e del sua folla in perpetuo movimento, con le nette distinzioni di loro approdare nelle stazioni. Tra loro soprattutto Claude Monet ci ha lasciato opere significative sul classe e le masse di pendolari pigiati in una statica promiscuità. tema. I sette studi sulla Stazione di Saint Lazare ( 1876-1877 ) sono un pretesto per trasporre visivamente la suggestione data da fumi densi, luci soffuse e ovattate, metamorfosi cromatiche. L’artista dà della città un'idea strettamente pittorica, emozionale, legata al fascino di originali scorci, senza tentare una caratterizzazione più profonda del reale, incapace di penetrare l'aspetto umano legato alla nuova realtà del trasporto ferroviario.
  • 8. L’evoluzione nell’arte: dalla pittura di denuncia sociale alla Metafisica Il suo impatto ambientale: “I like to see it lap the miles” di Emily Dickinson La stazione-museo d’Orsay: un nuovo punto di incontro La varietà di funzioni del treno nella storia: da icona del progresso a mezzo di deportazione. Il treno nell’immaginario letterario di Carducci e Pirandello La fiducia nel progresso: il Positivismo