2. Definizione
• Il LEGO® SERIOUS PLAY® è una
tecnica per pensare, comunicare e
risolvere problemi.
• Una tecnica che ti aiuta a
raccogliere ciò che pensi, ti aiuta a
condividere questa conoscenza
con gli altri e ti aiuta ad usarla nel
risolvere i problemi.
• Una tecnica facilitata che usa
modelli 3D nell’interazione
costruiti con mattoncini ed
elementi LEGO®.
3. Come nasce il
LEGO® SERIOUS
PLAY®
L'origine dell'idea LSP è strettamente legata
al proprietario della LEGO Company. Quando
lui, in qualità di CEO, ha sperimentato la
stagnazione a metà degli anni '90, ha cercato
modi per liberare l'immaginazione
all'interno del suo team dirigenziale. Dal
momento che i mattoncini LEGO stimolano il
gioco fantasioso dei BAMBINI, perché non
provare l'uso dei mattoncini per portare più
gioco e immaginazione in un'attività seria?
Di conseguenza, ha lanciato personalmente
un'iniziativa per esplorare questa idea. Dopo
6 - 7 anni di duro lavoro e numerosi tentativi
finalmente si è riusciti ad essere pronti con
un metodo robusto, che in sostanza è lo
stesso oggi.
4. In cosa è diverso
da quello di oggi
1. Originariamente l'unico scopo del metodo era quello di
essere un approccio esperienziale alla strategia dinamica a
livello esecutivo in un'organizzazione. Oggi questa
applicazione è limitata. Il metodo è diventato un approccio
altamente versatile per affrontare sfide complesse a livello
organizzativo, di squadra e individuale. L'ambito delle
applicazioni pertinenti sembra limitato solo dalla nostra
immaginazione, purché rispettiamo l'integrità del metodo.
2. La nostra conoscenza e comprensione dell'identità, della
natura e dell'applicazione del metodo è molto più profonda
e completa. Possiamo confrontare con un iceberg, dove puoi
vedere solo il 10% sopra la superficie dell'acqua. Vent'anni
fa potevamo vedere parte del potere sopra la superficie, ma
solo immaginare il potenziale sotto la superficie. Oggi
sappiamo PERCHÉ questo metodo è un metodo così
universale, efficace e attraente per pensare, comunicare e
risolvere problemi complessi.
7. Il risultato è chiave, non il
processo
Nella complessità, possiamo capire
perché le cose accadono solo a
posteriori. Tuttavia, possono emergere
schemi istruttivi se il leader conduce
esperimenti senza paura di fallire.
Questo è il motivo per cui, invece di
tentare di imporre una linea di condotta,
i leader devono pazientemente
consentire alla via da seguire di rivelarsi.
Devono prima sondare, poi rilevare e
quindi rispondere.
8. Leadership
1. Lo scopo della leadership è quello
di moltiplicare la capacità degli
altri.
2. La leadership è un'attività, non un
grado o un ruolo.
3. La leadership è basata sul
contesto.
I buoni leader propongono grandi
aspettative, quindi lavorano per fare in
modo che tutti possano raggiungerle
9. Le domande fanno i leader
• Non dare immediatamente le risposte può
costituire il dono più potente che
facciamo.
• Insegnando a preoccuparsi meno di
arrivare alla risposta "giusta" permette di
concentrarsi di più sul porre le domande
"giuste", consentendo di cercare risposte
in autonomia e insegnando a pensare
come un leader.
• Li sfida a pensare in modo critico e
strategico, anche quando dare loro in quel
momento le risposte sarebbe stato più
facile
11. 11
Gary Hamel
Henry Mintzberg
Simple structure
Competenze chiave
IgorAnsoff
Pianificazione startegica
Michael Porter
Posizionamento
RealTime
Strategy
Da dentro a fuori
Da fuori a dentro
Rivelarsi
Pianificare
12. 12
• Business agility & Strategy
• Top down & Bottom up
• Più la decisione è vicina
all'esecuzione, maggiore è il peso
del team nella decisione.
• Più la decisione è vicina alla
strategia, maggiore è la necessità di
seguire la direzione dall'alto verso il
basso, e quindi il peso del
leadership team nella decisione.
17. L’impatto dei
valori
Quando tutti i partecipanti hanno un
oggetto costruito davanti a loro
• che rappresenta ciò che pensano
• all'inizio di una discussione
• prima che qualcuno abbia detto
una parola sul tema in questione
• tutti hanno l'opportunità di mettere
sul tavolo il proprio punto di vista
(letteralmente e metaforicamente)
• tutti hanno una posizione uguale
18. Il meeting 100-
100
• Lo scopo è capitalizzare TUTTO (100%) il
potenziale presente nella stanza
• Essere in grado di liberare e trarre vantaggio dalle
potenzialità di tutti (100%) i partecipanti genera
• più opinioni, idee, conoscenze e
approfondimenti
• più impegno e fiducia
• Il risultato del workshop guiderà le decisioni dei
partecipanti e svilupperà senso di appartenenza e
responsabilità verso il risultato ottenuto.
• Tutti fattori che garantiscono efficacia (più rapida
e ovunque diffusa) nell’implementare le decisioni
soprattutto in organizzazioni complesse come
quelle odierne.
19. Hands on-Minds on
• Approfondisce il processo di riflessione
e consente una comunicazione efficace
per tutti nell’organizzazione
• Il processo creativo e riflessivo di fare
qualcosa con le mani spinge il cervello
a lavorare in modo diverso
• I modelli consentono agli altri di
vedere i tuoi pensieri e di porre
domande su di loro
20. Sbloccare il potenziale
• Di conseguenza, non solo i pensieri e le
idee che costruiamo con le nostre mani
tendono ad essere espressi in modo più
dettagliato, ma sono anche più facilmente
compresi e ricordati
• Nei fatti in un ambiente sicuro andiamo a
sbloccare parte della nostra conoscenza
tacita.
21. Processo creativo
• Apprendimento approfondito tramite un artefatto solido 3D
• Approfondimento attraverso una sfida mentale
• Presa di prospettiva del pensiero dell’altro (perspective taking)
• Campo di gioco uniforme
Garantiscono
• Sicurezza nel dialogo
• Empatia tra i partecipanti
• Sviluppo di fiducia creativa (creative confidence)
22. LSP Core process as learning
• Connect
• Construct
• Contemplate
• Continue
•Question
•Construction
•Storymaking
•Reflection
25. Un Workshop
• Il facilitatore pone una domanda
• Il partecipante ha tempo di rispondere alla domanda attraverso la costruzione di un modello
con il LEGO® senza essere disturbato dalla conversazione
• Dopo si ha tempo di condividere la conoscenza che ognuno ha cristallizzato nel proprio
modello LEGO®
• Questo è il sistema operativo. Con esso attraverso una serie di domande si sviluppa un
workshop guidato da ciò che si vuole approfondire, il goal del workshop
• Ci sono momenti di interazione in cui le diverse interpretazioni individuali vengono combinate
in una intepretazione comne
26. Un workshop
• Quando costruiamo un modello questo
non rassomiglia a nulla di definito.
• Si costruisce in silenzio perché costruire
è pensare
• Tutto ciò che viene costruito è nuova
conoscenza.
• I diversi elementi di nuova conoscenza
combinati aiutano a risolvere il tema per
cui si è in workshop
• Come in un mosaico I diversi elementi
costituiscono le tessere per rivelarlo
• Per questo il workshop non ha bisogno
dell’interpretazione di qualcuno esterno
che lo spieghi: sono I partecipanti ad
aver rivelato l’intero mosaico.
28. Se volete
sperimentarlo
dal vivo
• Il 20 ottobre a Milano (a 3min a
piedi dalla stazione Garibaldi) dalle
10 alle 17
• Trovate tutte le info qui
https://btrmi.eventbrite.it
• Per voi un codice, per un prezzo
speciale
42guanxi
• Solo 5 biglietti disponibili