2. Nicola Pisano
Andrea Pisano
Giovanni Pisano
Medioevo gotico XIII - XIV secolo LINKS
3. Nella metà del XIII secolo si fanno sentire in Italia gli influssi
dell'arte gotica transalpina. Molti scultori impressionati dalle
sculture importate, vennero sollecitati ad abbandonare la
tradizione romanica.
Nell'area padana compaiono opere ispirate al gotico
transalpino, come i rilievi del frontone del protiro del Duomo
di Ferrara.
Nell'Italia meridionale le forme gotiche si diffondono alla fine
del XIII secolo favorite dalla dinastia Angioina.
Nicola Pisano, artista pugliese, opera in Toscana un grande
cambiamento nella scultura italiana, seguito dai suoi seguaci
tra i quali il figlio Giovanni.
4. Le notizie sulla vita di Nicola Pisano risultano poco chiare.
Se l'artista, infatti, si firma Nicola Pisano, sui documenti del tempo
egli risulta, invece, col nome di Nicola Pietri de Apulia.
Non è certo il luogo di nascita, sia esso Pisa od un paese
meridionale, in una data compresa tra il 1220 ed il 1230.
C'è chi sostiene che egli nasca a Pisa e si formi nel sud d'Italia, data
l'influenza dell'arte federiciana sulle sue opere; altri credono, invece,
che egli provenga dal meridione e si stabilisca a Pisa (luogo di
nascita del figlio Giovanni), ove egli trascorre gran parte della sua
esistenza e dalla cui compagine artistica mutua molte caratteristiche.
La prima opera certa del Pisano è il Pulpito del Battistero di Pisa,
datato al 1260, capolavoro di novità artistica. L'adesione al gotico da
parte di Pisano si è accresciuta, senza abbandonare l'equilibrio
classico.
5. Ne hanno tratto giovamento espressività e pathos: nelle figure
drammatiche dei dannati del "Giudizio Universale", nella
rappresentazione della potenza di Cristo nella "Crocifissione" e del
senso di colpa dei sacerdoti ebrei, schiacciati agli angoli.
6. Nato nel 1245 a Pisa, Giovanni lavora molto giovane accanto al padre
Nicola, forse addirittura realizzando sculture all'interno della
composizione del Pulpito del Battistero di Pisa, sicuramente
collaborando al Pulpito di Siena.
Della sua vita, come di quella del genitore, poco o nulla si sa.
E' nota, invece, la formazione e la prima attività sotto l'ala paterna.
Pur influenzato dall'opera di Nicola, Giovanni dimostra presto
caratteristiche individuali: una forte propensione all'espressionismo
patetico e un'influenza da parte del gotico transalpino.
La prima affermazione della personalità autonoma di Giovanni si
riscontra chiaramente nella "Fontana Maggiore" di Perugia, ove egli
realizza gran parte delle sculture caratterizzate da dinamismo e forte
espressività. Tra il 1289 e il 1296 Giovanni, ormai artista autonomo,
è capo mastro del Duomo di Siena.
7. Architetto oltre che scultore del Duomo, egli concepisce tutta l'opera
come una struttura unitaria, nella quale le sculture si fondono con la
struttura.
Molte delle splendide statue della facciate sono state
tempestivamente rimosse e conservate adeguatamente per la
posterità.
Dal 1298, l'artista attende alla realizzazione del Pulpito della chiesa
di Sant'Andrea a Pistoia.
Il capolavoro di Giovanni, simile nella struttura e nei temi al Pulpito
del Battistero di Pisa del padre Nicola, se ne distacca invece
nettamente. I riquadri gremiti di Nicola si diradano, lasciando gli
spazi intermedi lisci e fortemente visibili.
I corpi, a volte, risultano deformati per accentuarne l'effetto
drammatico. I temi del Pulpito sono sempre le "Storie di Cristo": gli
stilemi rappresentativi non sono classici bensì profondamente gotici,
le immagini mai risultano idealizzate ma sempre "espressionistiche".
9. L’arte gotica
Nei secoli XIII e XIV si sviluppa nel nord Europa l’arte gotica.
Il termine gotico venne coniato nel 1500 con un’accezione
negativa: significava, infatti, “barbaro”. Il verticalismo
accentuato dell’architettura ed il forte senso drammatico delle
rappresentazioni nordiche furono nel Cinquecento assai
criticate: solo quella della tarda romanità era considerata vera
arte.
Nel Trecento si afferma completamente la borghesia cittadina.
Le opere d’arte non sono più commissionate solo dalla Chiesa
e realizzate con le ricchezze dei nobili; anche i ricchi cittadini
borghesi costruiscono edifici religiosi e commissionano opere
pubbliche che determinano il nuovo volto delle città.
10. All’interno delle Arti si associano varie botteghe artigiane nelle
quali emerge una nuova figura, quella del maestro, che sceglie le
committenze e cura personalmente l’aspetto economico del lavoro.
Egli inoltre non ha sotto di sé un gruppo di semplici operai, ma
avvia una scuola di discepoli che apprendono e diffondono il suo
stile espressivo.
Uno dei più grandi maestri del Trecento è Giotto, che si circonda di
allievi, ai quali affida l’esecuzione delle parti di secondaria
importanza nei suoi dipinti. Egli è un’artista nel senso moderno
della parola e il suo modo di esprimersi non è sottoposto
rigidamente solo alle indicazioni che provengono dall’autorità
religiosa o civile, ma risponde soprattutto a scelte personali.
Le immagini non hanno più il ruolo di sostegno e chiarificazione di
un testo scritto ma costituiscono ormai un linguaggio autonomo.
11. La scultura
Nel periodo gotico la scultura è sempre prevalentemente utilizzata
per decorare l’edificio religioso, ma conquista una maggiore
autonomia rispetto al periodo romanico.
Sempre più spesso si ricorre al tuttotondo per rappresentare la
figura umana; piccole statue ben definite nelle proporzioni e
nell’anatomia, eseguite con raffinatezza nei dettagli dei volti, dei
capelli e delle vesti, vengono poste su mensole, nelle nicchie delle
pareti, nella decorazione dei portali.
Un grande interesse viene posto nella decorazione del pulpito, che
diviene un elemento fondamentale nella nuova liturgia della
predicazione francescana e domenicana. Sostenuto da esili colonne
nello spazio del presbiterio, o addossato ad un pilastro della navata
centrale, questo piccolo podio, spesso di forma
poligonale, permette al predicatore di essere visto e ascoltato con
facilità da tutta l’assemblea.
12. La sua ricchissima decorazione ne sottolinea l’importanza. In questo
periodo si formano delle vere e proprie scuole di scultura; la più
importante nasce a Pisa e fra i suoi maggiori esponenti figurano
Nicola Pisano e suo figlio Giovanni.
Le opere di questi artisti evidenziano uno studio attento e
approfondito delle sculture romane nella ricerca del tuttotondo e
nella composizione articolata su piani diversi e sviluppata per fasce,
in riquadri successivi che “raccontano” storie.
Esse però riflettono anche l’influenza degli scultori gotici della
Francia e della Germania, nella ricerca di intensa espressività nelle
solenni figure. Le opere più importanti di Nicola Pisano sono il
pulpito del Battistero di Pisa, quello del Duomo di Siena e la Fontana
maggiore di Perugina. Il figlio di Nicola, Giovanni, che collaborò
sempre attivamente con il padre, soprattutto nella Fontana Maggiore
di Perugina, va ricordato anche per l’esecuzione del pulpito del
Duomo di Pisa.
13. Grazie a Giovanni Pisano e Arnolfo di Cambio, allievo e
collaboratore di Nicola, il recupero del mondo classico, attuato
dalla scuola pisana, si diffonde nell’Italia centrale.
Dalla seconda metà del Duecento, la scultura viene utilizzata
anche nelle opere pubbliche destinate all’arricchimento delle
piazze cittadine, specialmente nelle logge e nelle fontane.
14.
15. Pulpito
La marcata convessità degli specchi e delle cornici maschera la pianta
ottagonale del pergamo, in un cerchio ideale che non lascia pause al discorso
espressivo. Agli archi trilobi si sostituiscono doppie mensole a volute e gli
elementi di sostegno abbondano di motivi allegorici: al centro, sopra uno
zoccolo con le Arti Liberali stanno le Virtù Teologali; in corrispondenza
dell'accesso, da un lato le quattro Virtù Cardinali sostengono la Chiesa e
dall'altro sugli evangelisti sovrasta la statua del Cristo; infine, Ercole e
l'arcangelo Michele tengono il posto di due colonne. Giovanni attese a
quest'opera monumentale dal 1302 al 1310, tra beghe e contrasti che
dovettero amareggiarlo non poco. Lo schema dottrinario, che attinge alla
tradizione catechetica fissata dalle elaborazioni monastiche, commista per
altro, a molte citazioni, soprattutto nella parte simbolica, dalla sapienza
classica, fu elaborato da Matteo Falconi esplicitamente ricordato in una delle
iscrizioni.
Epoca: Secolo XIV
Descrizione: Marmo, h. cm 461. Il pulpito è una delle opere tarde del maestro,
realizzato tra il 1302 e il 1310.
Ubicazione: Pisa, Duomo
17. Giovanni Pisano
Ercole
(particolare del Pulpito di Pisa)
Secondo il complesso schema concettuale
del Falconi, la figura di Ercole viene
introdotta in stretta relazione con quella di
Michele: ambedue forzarono le porte
infernali.
Ma un velo di pensosa malinconia fissa
l'immagine dell'eroe in una dimensione
molto più accessibile: con lo stesso
processo di «umanizzazione» che tanti
personaggi mitologici subiscono passando
nel poema dantesco.
Localizzazione
del
Epoca: Secolo XIV
PARTICOLARE
Descrizione: Marmo, telamone di sostegno
al pulpito realizzato tra il 1302 e il 1310.
Ubicazione: Pisa, Duomo
18. Giovanni Pisano
L'Adorazione dei Magi
(particolare del Pulpito di Pisa)
Anche in un soggetto idillico e
sostanzialmente glorioso,
come appunto l'Adorazione dei
Magi, serpeggia una sottile
apprensione che sembra
condizionare perfino la
sbozzatura spiccia e sintetica
delle forme.
Epoca: Secolo XIV
Localizzazione Descrizione: Marmo, h. cm 47,
del particolare di una formella del
PARTICOLARE pulpito, 1302 - 1310.
Ubicazione: Pisa, Duomo
19. Giovanni Pisano
Le Virtù Teologali
(particolare del Pulpito di Pisa)
Nelle tre virtù di sostegno, al
centro del pulpito, la trattazione
più distesa dei piani plastici, il
pacato fluire del panneggio,
Localizzazione
senza il contorto rovello tipico
del
delle opere estreme del
PARTICOLARE
Maestro, mentre sottolineano la
funzione monumentale, non
propriamente illustrativa, del
gruppo, precisano anche il
Epoca: Secolo XIV
limite dell'intervento autografo
Descrizione: Marmo, particolare di un gruppo di
statue rappresentanti figure allegoriche a sostegno del caposcuola.
del pulpito realizzato tra il 1302 e il 1310. (con
aiuti)
Ubicazione: Pisa, Duomo
20. Giovanni Pisano
Le Virtù Cardinali e la
Chiesa
(particolare del Pulpito di Pisa)
La nervosa vitalità di queste che
Localizzazione vorrebbero essere figure simboliche,
del quale illustrazione del concetto
PARTICOLARE mistico della attuazione
dell'«Ecclesia fidelium» sui
presupposti dei quattro cardini della
Epoca: Secolo XIV perfezione morale dell'uomo,
Descrizione: Marmo, h. cm 225, gruppo di documenta l'inesauribile ricchezza
sostegno del pulpito rappresentante figure espressiva del Pisano e la sua rara
allegoriche, realizzato da Giovanni Pisano capacità di interpretare con pari
su disegno di Matteo Falconi tra il 1302 e il energia ed efficacia contenuti
1310.
astratti o narrativi.
Ubicazione: Pisa, Duomo
21. Giovanni Pisano
Le Arti Liberali
(particolare del Pulpito di Pisa)
È tale la polita eleganza, la grazia
quasi porcellanosa delle morbide
figurette che nel pulpito pisano stanno
a significare il concorso degli uomini
Localizzazione alla penetrazione dei misteri teologici,
del che appare molto verisimile l'ipotesi di
PARTICOLARE chi vi vede l'impronta specifica della
collaborazione di Giovanni di
Epoca: Secolo XIV Balduccio, che stempera il serrato
Descrizione: Marmo, h. cm 39, dinamismo della linea del maestro in
base del pilastro centrale del dolci eleganze araldiche.
pulpito realizzato tra il 1302 e il
1310. (scuola di)
Ubicazione: Pisa, Duomo
22. Giovanni Pisano
La fuga in Egitto
(particolare del Pulpito di Pisa)
La mirabile ricchezza e duttilità del
rilievo di Giovanni Pisano sono dovute
soprattutto alle sintetiche abbreviature che
assimilano spesso le sue figure a pietre
arcaiche, allusive ed anche inquietanti.
E quella che a qualche spirito accademico
poté sembrare rozzezza o povertà è invece
suprema capacità di sintesi, che addensa
Localizzazione l'espressione in allusive immagini
del elementari.
PARTICOLARE
Epoca: Secolo XVIII
Descrizione: Marmo, h. cm 84, particolare di una formella del pulpito,
1302-1310. Ubicazione: Pisa, Duomo
23. Giovanni Pisano
La strage degli innocenti
(particolare del Pulpito di Pisa)
L'orrore folle che proietta i
protagonisti della strage, vittime e
persecutori, in un grottesco
groviglio di passioni
Localizzazione
bestiali, giustifica tutte le
del
esasperazioni stilistiche.
PARTICOLARE
I passaggi tra i pieni e i vuoti sono
bruschi, dissonanti, brutale la
deformazione, totalmente ignorata
Epoca: Secolo XIV qualsiasi norma di
Descrizione: Marmo, particolare di una proporzione, corroso, scarnito, il
formella del pulpito, 1302 - 1310. modellato plastico:
Ubicazione: Pisa, Duomo incombente, una tumultuosa
lancinante ansietà.
25. Tra il 1297 e 1301 lavorò il
Pulpito della chiesa
di Sant’Andrea
a Pistoia,di forma esagonale
poggiato su sei colonnine di
cui due sorrette da leoni
stilofori, una da un uomo
ricurvo e le altre tre poggianti
direttamente a terra.
Nelle lastre del parapetto
sono rappresentate: la
Natività, la Adorazione dei
Magi, la Strage degli
innocenti, la Crocifissione, e
il Giudizio universale.
27. Giovanni Pisano
La Natività
(particolare Pulpito della chiesa di
Sant’Andrea)
Il melodioso rincorrersi di profili
ellittici e l'emergere calmo e
lievitante delle superfici da
Localizzazione
profondi golfi
del
d'ombra, assecondano in un
PARTICOLARE
arabesco di squisita
fattura, eguagliata in eleganza
solo dai migliori scultori delle
Epoca: Secolo XIII cattedrali francesi, l'umanissima
Descrizione: Marmo, particolare di una sensibilità di Giovanni, che qui
formella che orna il parapetto del pulpito piega la sua portentosa
realizzato tra il 1297 e il 1301. espressività ad accenti di
Ubicazione: Pistoia, Sant'Andrea commovente malinconia.
28. Giovanni Pisano
Il profeta Geremia
(particolare Pulpito della chiesa di
Sant’Andrea)
Pur impeccabilmente serrati nel
tessuto architettonico-decorativo
del pergamo, i profeti e le altre
figure angolari che separano l'uno
dall'altro gli specchi narrativi,
Localizzazione vivono di una loro personalità
del
imperiosamente inquisita, così
PARTICOLARE
che la loro funzione, che avrebbe
dovuto essere emblematica
Epoca: Secolo XIII secondo lo schema dottrinario di
Descrizione: Marmo, particolare fondo, cede ad una individuazione
di una figura decorativa del pulpito appassionata e perspicua.
Ubicazione: Pistoia, Sant'Andrea
29. Giovanni Pisano
La strage degli
Innocenti
(particolare Pulpito della chiesa di
Sant’Andrea)
Il rotto cozzare di masse plastiche
prive di ogni continuità, il
Localizzazione dissonante emergere delle figure
del dal fondo, in grovigli disarticolati,
PARTICOLARE sferzati da irrazionali balenii di
luce, vogliono essere la
trascrizione letterale dell'impotente
Epoca: Secolo XIII furore delle madri betalamite,
Descrizione: Marmo, h. cm 84. Particolare
rivissuto in uno spirito di allucinata
di una formella del pulpito, 1294 - 1301.
Ubicazione: Pistoia, Sant'Andrea
drammaticità.
30. Giovanni Pisano
Telamone
(particolare Pulpito della chiesa di Sant’Andrea)
Il rattenuto dinamismo della figura è motivo
espressivo che interessa non più solo la
Localizzazione delimitazione dinamica dei contorni e la trama
del delle linee attorte, ma ben più la trattazione delle
PARTICOLARE superfici a squadri sommari e decisi, su cui la
luce rimbalza senza sfumature, proiettando il
gigante in una contrastata solitudine di ombre.
Epoca: Secolo XIII
Descrizione: Marmo, particolare di una figura a
sostegno del pulpito, 1297 - 1301.
Ubicazione: Pistoia, Sant'Andrea
37. Giovanni Pisano
Abacuc
Anche nelle figure più raccolte
quali la Sibilla e l'Abacuc, la quiete
pensosa o la calma profonda della
meditazione, sembrano incrinarsi
repentinamente per un inatteso
fremito, che genera nel volgare
pausato dei piani plastici, senza
sbalzi o forzature, una sottile
tensione; che evidenzia, con acuta
precisione, tra fidenti abbandoni e
brucianti contrasti, la complessa
psicologia dei personaggi.
Descrizione: Marmo, particolare di una statua dei profeti realizzate dal
1284 per la facciata del Duomo.
Ubicazione: Siena, Museo dell'Opera del Duomo
38. Giovanni Pisano
Madonna con il Bambino
Quando Giovanni intagliò questa sua regale e pur
umanissima Madre di Cristo, Giotto alzava i
primi ponti per il suo ineguagliabile poema degli
Scrovegni.
E l'incontro tra i due massimi geni della nostra
arte medievale stava quasi a significare
auguralmente l'avvio di una nuova stagione
figurativa per tutta l'arte occidentale.
Epoca: Secolo XIV
Descrizione: Marmo, h. cm 185, 1305 - 1306.
Ubicazione: Padova, Cappella degli Scrovegni
39. Giovanni Pisano
La Sibilla
Se la trama compositiva che legava
tra loro le statue, in rispondenze
ritmiche e in sapienti
contrapposizioni, è per noi smarrita
(per la distruzione di alcune sculture
e per la rimozione della più parte
delle altre per ripararle nel Museo
dell'Opera) inalterata è la
comprensione della poetica
giovannesca, che sfoggia nelle statue
senesi un repertorio spettacolare di
Epoca: Secolo XIII geniali invenzioni formali.
Descrizione: Marmo, particolare di
una delle statue realizzate dal 1248
per la facciata del Duomo.
Ubicazione: Siena, Museo dell'Opera
del Duomo
40. Giovanni Pisano
Maria di Mosè
Protesa, in uno scatto di passionale
ardore, ad afferrare il senso
misterioso della profezia, la
profetessa s'attorce in una spirale
tesa e fremente che culmina nella
duttile mobilità del volto, di una
intensità espressiva trepidamente
cangiante, quasi dolorosa. Giovanni
lavorò alla cattedrale senese fra il
1284 e il 1296, lasciando compiuta
solo la parte bassa della facciata.
Epoca: Secolo XIII
Descrizione: Marmo, particolare di una delle statue realizzate
per la facciata del Duomo a cui Giovanni lavorò dal 1284,
lasciando compiuta solo la parte bassa della facciata.
Ubicazione: Siena, Museo dell'Opera del Duomo
41. Giovanni Pisano
Monumento a
Margherita di
Brabante
Questo stupendo frammento di
defunta sollevata dalla tomba da
due angeli-diaconi, faceva parte
del sepolcro che Giovanni innalzò
in Genova nel 1313 alla consorte
dell'imperatore
Arrigo VII.
Epoca: Secolo XIV
Descrizione: Marmo, h.cm 145. Frammento del monumento sepolcrale realizzato a
Genova nel 1313 dal Pisano alla defunta Margherita del Lussemburgo, moglie
dell'imperatore Arrigo VII, qui la defunta è rappresentata mentre viene aiutata
nell'ascensione da due angeli.
Ubicazione: Genova, Museo San Agostino
42. Giovanni Pisano
Platone
Conseguentemente al caratteristico
sincretismo della cultura medioevale, il
grande filosofo greco è assimilato ai
profeti di Israele che fra mille incertezze e
contrasti coltivarono nei secoli la promessa
messianica: e di quegli aspri predicatori gli
si attribuisce l'assillante tensione e la calda
veemenza.
Epoca: Secolo XIII
Descrizione: Marmo, particolare di una statua di Sapienti
realizzata dal 1284 per la facciata del Duomo.
Ubicazione: Siena, Museo dell'Opera del Duomo
43. Giovanni Pisano
Sibilla
Le raffinatissime Sibille che nel pergamo
pistoiese pausano l'acuta tensione degli
archetti gotici in affusolati ritmi lineari, di
una musicalità pacata - accentuata dalla
levigata trasparenza delle superfici - sono
indubbiamente fra le creazioni più alte del
Gotico italiano e rivelano nel Pisano una
perfetta conoscenza della cultura artistica
europea più avanzata. Le superfici, quasi
morbida cera, sembrano plasmarsi solo in
virtù del soffio della luce, che con il suo
battito folgorante isola le immagini,
accentuandone le straordinarie possibilità
Epoca: Secolo XIII emotive.
Descrizione: Marmo, particolare del pulpito, 1297 - 1301.
Ubicazione: Pistoia, Sant'Andrea
44. Giovanni Pisano
Simeone
Per la facciata del duomo senese,
Giovanni Pisano ideò un unitario
organismo figurativo in cui i Sapienti,
i Profeti, gli Apostoli e le due più
celebri vaticinatrici dell'Antichità,
l'ebrea Maria di Mosè e la pagana
Sibilla, dovevano formare le «note
rilevate» di un complesso inno
celebrativo della Vergine, acclamata
regina di Siena dopo la battaglia di
Epoca: Secolo XIII Montaperti.
Descrizione: Marmo, particolare di una delle statue raffiguranti i Sapienti, i
Profeti, gli Apostoli e le Sibille che Giovanni realizzò per la facciata del Duomo,
alla cui fabbrica divenne capomastro nel 1284.
Ubicazione: Siena, Museo dell'Opera del Duomo
50. Andrea Pisano
L'Agricoltura
Dove più ragionevole sembrerebbe il
presupporre la guida di uno di quei
«provvedimenti» (cioè disegni o modelli)
che la tradizione - avvalorata anche dalla
testimonianza del Ghiberti - attribuì a
Epoca: Secolo XIV Giotto, è indubbiamente in formelle come
Descrizione: Marmo, h. cm 100. questa, per lo squadro serrato dei volumi
Formella appartenente al primo ordine e per la scarna vitalità della
di decorazione eseguita da Andrea su rappresentazione.
disegno di Giotto. Le formelle degli
ordini superiori al primo sono di
epoca successiva al Quattrocento,
questa risale al 1337.
Ubicazione: Firenze, Museo
dell'Opera del Duomo
51. Andrea Pisano
La Fede
La leggera doratura, staccando dal
liscio fondo bronzeo, accentua i valori
atmosferici della delicata plastica di
Andrea, che è sempre di tal semplicità
e compostezza da far apparire
sbalorditiva la sua suprema eleganza:
come in questa nitida figura muliebre
in cui il fluido annodarsi delle linee
Epoca: Secolo XIV definisce un'immagine di stilnovistica
Descrizione: Bronzo dorato, h. cm venustà; sublimata idealizzazione in
55. Particolare di una della formelle fisica naturalezza.
raffiguranti le Virtù, della porta
meridionale del Battistero eseguita
tra il 1330 e il 1336.
Ubicazione: Firenze, Battistero
52. Andrea Pisano
Madonna
Nella formazione di Andrea da
Pontedera, per la verità, dovette
avere un peso determinante insieme
alla tradizione nicoliana una più
vasta apertura sulla civiltà gotica
europea, soprattutto francese, ed una
precoce adozione dei presupposti
della rivoluzione giottesca specie
Epoca: Secolo XIV nel suo significato di sobria
Descrizione: Marmo, particolare dell'unica essenzialità: che nella Madonna
testimonianza dell'attività di Andrea da orvietana si fa trasfigurata, limpida
Pontedera a Orvieto nel 1347 - 1348. Quasi serenità.
certo è l'intervento, in quest'opera, del figlio
Nino.
Ubicazione: Orvieto, Museo dell'Opera del
Duomo
53. Andrea Pisano
La Navigazione
Armoniosa e misurata scansione dello
spazio, spontanea euritmia delle
partiture fra vuoti e masse plastiche,
effetti di pacata serenità pur nella
concentrazione del periglioso viaggio:
un sottile afflato lirico idealizza
sempre la rappresentazione del vero;
la storia dell'umanità, il suo dirozzarsi
nell'esercizio delle scienze e delle
Epoca: Secolo XIV arti, ha in Andrea una generosa
Descrizione: Marmo, h. cm 60. Particolare
trasfigurazione idealistica.
di una formella rappresentante le "Attività
Umane" realizzata da Andrea per la
decorazione del Campanile del Duomo, ai
cui lavori divenne capomastro nel 1340.
Ubicazione: Firenze, Museo dell'Opera
del Duomo
54. 1290/95-1349 Architetto e scultore nato a Pontedera, non lontano
da Pisa, noto anche come Andrea da Pontedera.
Formatosi probabilmente in una bottega di orafo, lavorò dal
1330 al 1336 alla Porta Sud del Battistero di Firenze.
Alla morte di Giotto (1337) fu nominato capomastro dell'Opera
del Duomo di Firenze, proseguendo la costruzione del
Campanile, senza poterla tuttavia portare a termine, essendo
caduto in disgrazia dopo la cacciata da Firenze del duca
d'Atene (1342).
Trasferitosi a Pisa, vi avviò una fiorente bottega di scultura.
Nel 1347 gli fu conferita la carica di capomastro del Duomo di
Orvieto, ereditata poi dal figlio Nino.
55. Links:
Gotico - Storia della scultura nel mondo, A. Mondadori editore
www.storiadellarte.com
www.italica.rai.it
www.thais.it