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EDVARD MUNCH


 LAVORO A CURA DI:


 BATTAGLIA DANIELE



                     INDICE
INDICE



VITA       OPERE
INDICE                                 AVANTI




VITA
Pittore ed incisore norvegese nato nel 1863 a
Löyten (una località a nord di Oslo) da una
famiglia che annoverava alcuni significativi
esponenti della cultura norvegese, Edvard
Munch trascorse un'infanzia contrassegnata
da una serie di vicende dolorose (tra le quali la
malattia e la morte della madre e
successivamente della sorella) che
certamente segnarono la sua già complessa
personalità. Frequentò la Scuola d'Arti e
Mestieri di Oslo.Nel 1885 compì un soggiorno
a Parigi, dove ritornò nel 1889 (scoprendovi
Gauguin, ma anche i pittori Nabis, poi Seurat e
Van Gogh) e nel 1896. Il periodo più
importante dell'attività di Munch è compreso
nel decennio 1892-1902, nel corso del quale
l'artista definì e rivelò, attraverso una serie di
capolavori, le qualità del suo linguaggio
pittorico, che si arricchisce degli apporti del
simbolismo, secondo i modi che divennero
propri dell'espressionismo tedesco.
INDIETRO   INDICE                         L’ANGOSCIA



           VITA
                    L'amore, la morte e più tardi la vita
                    sono i temi pressanti di tutta la sua
                    pittura. Nel 1895 iniziò l'attività
                    grafica, conclusa nel 1926 ,
                    contrassegnata da innovazioni
                    tecniche di assoluta importanza a cui
                    corrispondono sorprendenti
                    metamorfosi di contenuto. Dopo il
                    soggiorno a Berlino (dove fu
                    soggetto ad una grave depressione
                    nervosa ) tornò in Francia dove fece
                    scuola la sua innovativa tecnica di
                    incisione del legno (1901 - 1902).
                    Nel 1911 si stabilì definitivamente in
                    Norvegia dove morì nel 1944.
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           L’ANGOSCIA
                 Le angosce e i disagi esistenziali dell'artista,
                 provato fin da piccolo da numerosi lutti familiari,
                 vengono espressi mediante l'uso di colori
                 violenti e irreali, linee sinuose e continue,
                 immagini deformate, consumate dal tormento
                 interiore. L'artista ha una visione della realtà
                 profondamente ricolma dal senso incombente e
                 angoscioso della morte. In quest'ottica anche
                 l'amore è visto come l'affiorare di un'animalità
                 primitiva e insopprimibile e la voglia di annullarsi
                 uno nell'altro viene ancora una volta letta come
                 espressione di morte. La donna è per Munch
                 qualcosa di diabolico, vampiresco, finto. Non
                 riesce a vivere l' amore come qualcosa di vero e
                 positivo, da qui la trasposizione sui colori
                 violenti; i capelli delle donne sempre simili a
                 trappole che avvinghiano l' uomo mostrano la
                 sua paura, la sfiducia verso il mondo affettivo, l'
                 idea di una donna falsa e cattiva
INDICE
                         OPERE



          IL BACIO     SERA SUL VIALE KARL JOHAN
                                       VAMPIRO




         LA PUBERTA’    L’URLO        MADONNA



         LA FANCIULLA MALATA
                         ALTRE OPERE OPERA PROBABILE MA NON CERTA
OPERE                                        AVANTI


          LA FANCIULLA MALATA
                                   La fanciulla malata rappresenta per Munch uno dei temi
                                   più importanti cioè l’angoscia della morte. La scena
                                   rappresenta una ragazza dai capelli rossi a letto, con le
                                   spalle appoggiate a un'enorme cuscino bianco. Accanto,
                                   inginocchiata, vi è una figura femminile dal capo
                                   reclinato. I due personaggi sono in silenzio. La fanciulla
                                   spalanca un occhio vitreo e allucinato presagio di
                                   sventura, e la sua mano sinistra è accarezzata da quelle
                                   della donna. L'intreccio delle mani è delineato da pochi
                                   colpi di colore e non è affatto casuale perché ciascuno
                                   può controllare come ricada perfettamente all'incroci alle
                                   due ipotetiche diagonali, cioè nel centro geometrico del
                                   dipinto.L'unica luminosità proviene dal cuscino e dal
                                   volto pallido della ragazza, ma non sempre luce riflessa: è
                                   come se la federa e la pelle emanassero una loro
                                   luminosità spettrale. Il letto sembra compresso tra il
                                   comodino e una parete, sulla quale pende un tendaggio
                                   verdastro. L'aria che si respira è viziata e pesante come se
                                   Munch volesse farci sentire l'odore della malattia, il senso
EDVARD MUNCH, LA FANCIULLA         di chiuso, gli aromi acuti degli sciroppi e delle medicine.
MALATA – 119.5 X 118.5 – OSLO,
MUSEO NASJONALGALLERIET
INDIETRO             OPERE


                                                 L’artista dipinge non ciò che vede ma ciò che prova. In
                                                 questa tela l'artista risveglia il doloroso ricordo della
                                                 malattia fatale della sorella Sofie, morta di tubercolosi
                                                 quando il pittore aveva solamente quattordici anni. Anche
                                                 se la ragazza dipinta era in realtà una modella, secondo
                                                 Munch stesso sulla tela sarebbero anche presenti il
                                                 ricordo della madre morente, e la sua angoscia da
                                                 bambino nei confronti dell'immagine della morte.. Un
                                                 altro elemento-chiave dell’opera è il silenzio, la quiete
                                                 che si può percepire osservando il dipinto: una tranquillità
                                                 spaventosa, inquietante preambolo di morte.
                                                 Paradossalmente,l'elemento piú vivo nella tela sembra
                                                 essere il bicchiere d'acqua nell'angolo, che risplende della
                                                 luce che entra dalla finestra, la cui esistenza è indicata
                                                 dalla tenda.
                                                 L'opera viene accolta dalla critica come una delle prime
                                                 più importanti di Munch, allora ventenne, e in modo
                                                 impietoso.
Al posto della descrizione naturale dei corpi l'artista sostituisce dei semplici abbozzi di colori, al di
fuori di qualsiasi regola mai sperimentata; anche tutte le convenzioni del disegno e delle
lumeggiature accademiche vengono trasgredite. Gli intenti rappresentativi di Munch sono nuovi e
diversi. Egli vuole rappresentare, non materiali, e anche i personaggi sono involucri di passioni e
angoscie.
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INDIETRO 2
OPERE                                     AVANTI


                       IL BACIO
                                    Il dipinto rappresenta due figure umane che si
                                    baciano all’interno di un locale, vicine ad una
                                    finestra da cui si intravede una via con vetrine
                                    illuminate e pochi passanti. A destra del quadro
                                    vediamo le due figure avvinte. L’uomo è
                                    rappresentato di profilo con il braccio destro
                                    proteso in avanti in un abbraccio; delle gambe si
                                    individua la parte superiore; l’uomo indossa un
                                    abito blu dalla cui giacca si evidenzia una parte
                                    del colletto bianco di una camicia; del volto
                                    sono individuabili l’orecchio destro e pochi tratti
                                    relativi al mento, al naso, all’occhio destro e alla
                                    fronte; i capelli sono corti di colore nero. La
                                    donna è rappresentata in posizione frontale ma
                                    con il busto lateralmente tutto proteso verso il
                                    corpo dell’uomo; si distingue solo una parte del
                                    collo lasciato scoperto da un abito nero che
                                    presenta una profonda scollatura, non è
                                    individuabile il volto. Nella parte superiore a
EDVARD MUNCH, IL BACIO – 1892 –     destra vediamo una parete del locale che è
OLIO SU TELA, 73x92 cm. OSLO,       disadorna .I colori di tutta la composizione sono
NATIONAL MUSEET FOR KUNST           scuri, azzurri, blu e neri e le tonalità sono
                                    fredde.
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                                                 Il dipinto fa parte di un gruppo di opere sul tema del
                                                 ciclo della vita, della morte e dell’amore. Questo
                                                 gruppo di opere chiamato “Il fregio della vita”
                                                 comprende dipinti realizzati dal 1893 al 1918.
                                                 All’interno di questo tema “Il bacio” esprime una
                                                 tematica più volte trattata da Munch, quella del rapporto
                                                 tra uomo e donna. La coppia misteriosa ritratta in
                                                 questo dipinto non mostra tenerezza e complicità. I volti
                                                 sono nascosti nell’ombra di un abbraccio sensuale ma
                                                 non gioioso. I corpi, indistinguibili l’uno dall’altro,
                                                 sono avvinghiati in quella che appare più una lotta che
                                                 un abbraccio amoroso. Le due figure sono nettamente
                                                 decentrate contro ogni canone compositivo tradizionale,
                                                 spinte verso il margine destro del quadro;
esse accentuano un senso di furtività sottolineato anche dal locale modesto e disadorno, quasi che
l’incontro sia casuale o segreto. Le tonalità fredde del dipinto rimandano alle atmosfere nordiche.
Le due figure abbracciate, impossibili da distinguere separatamente, rappresentano la perdita di
indentità. Il rapporto tra uomo e donna si configura come tensione tra desiderio di amare e paura di
amare. Il rapporto ambiguo è espresso dalla fusione fisica delle due figure che si abbracciano nel
tentativo di annullarsi o assimilarsi. In ciò Munch trasferisce quel doloroso senso di solitudine
legate al suo vissuto personale.
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OPERE                                           AVANTI


 SERA SUL VIALE KARL JOHAN
                                         Il dipinto rappresenta una grande via di una città
                                         popolata da figure umane che passeggiano al calar
                                         della sera. Sono rappresentate dalla sinistra verso il
                                         centro, in primo piano, delle figure umane i cuoi volti
                                         appaiono simili ai teschi. Gli occhi sono spalancati,
                                         l’espressione del viso è fissa, il colore dell’incarnato è
                                         giallastro, alcuni volti non hanno né occhi, né bocca e
                                         né naso. Sia le figure femminili che le figure maschili
                                         indossano abiti di colore scuro, dal marrone scuro al
                                         nero. I personaggi maschili portano dei cilindri scuri,
                                         mentre le figure femminili indossano dei cappelli di
                                         colore chiaro su cui si individuano dei nastri scuri e
                                         delle macchie di color giallo. Visti di profilo , con
                                         l’andatura contrario alle figure appena descritte
                                         individuiamo, una figura maschile in nero, il cui volto
                                         è deformato. Gli edifici sono immersi nella livida luce
EDVARD MUNCH, SERA SUL VIALE             della sera, e le finestre illuminate diventano bagliori.
KAROL JOHAN – OLIO SU TELA -             Il viale è rappresentato con colori dal viola chiaro al
1892 – 85,5 X 121 CM – COMMUNE           viola scuro. Il cielo è rappresentato con macchie di
RASMUS METERS COLLECTION                 blu e grigio. Le linee sono sinuose e continue.
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                                                    Il quadro rappresenta la passeggiata serale nella strada
                                                    principale dell’antica Crestaia (Oslo). La passeggiata,
                                                    tipica convenzione della borghesia, viene vista da
                                                    Munch come una processione di “fantasmi” dagli occhi
                                                    sbarrati. I volti appaiono come delle maschere
                                                    spaventose, e nonostante gli occhi siano
                                                    completamente aperti, i visi sono chiusi. L’umanità dei
                                                    personaggi è rivelata solo attraverso elementi esteriori
                                                    come i cilindri degli uomini e i cappelli delle donne.
                                                    L’ombra scura dei cipressi, l’alta macchia scura che si
                                                    eleva a destra, appare minacciosa.


Un elemento controcorrente e in opposizione è rappresentato dalla figura che si incammina sulla destra.
Munch ritrae se stesso, lontano dalle persone che passeggiano sul marciapiede. Il pittore pensa a se stesso
come una insignificante macchia nera che tede a dissolversi nell’oscurità della notte. L’artista non si cura
della massa e rema controcorrente. Attraverso i colori violenti e le forme sommarie, Munch lancia un grido
di dolore contro l’indifferenza della società borghese. Questo dipinto è importante sia per le sue
dimensioni, che per il senso di angoscia rappresentato, il quadro presenta composizioni luminose che si
richiamano a Renoir e il paesaggio che richiama quello di Cezanne, ma a differenza di quei due pittori, che
tutto è calcolato e ordinato nella mente dell’artista, in questo quadro si scatena il dramma. Con Munch,
l’angoscia, in questo quadro, diventa il lato irrazionale e inquietante del mondo che sconvolge l’anima
dell’artista
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AVANTI
                           OPERE




                    LA PUBERTA’
                           Il dipinto rappresenta un'adolescente nuda, seduta
                           di traverso su un letto appena rifatto, simbolo di
                           una verginità intatta. Il corpo della fanciulla appare
                           sessualmente acerbo: ai fianchi che sono già di
                           donna si riscontrano le spalle ancora infantili e i
                           seni appena abbozzati. Lo sguardo è fisso e le
                           braccia si incrociano sul pube in un gesto di
                           vergogna.Nei suoi occhi vi è un sentimento di
                           smarrimento e di rimpianto per la fanciullezza
                           perduta alla quale non ci si sente preparati. Tale
                           senso di angoscia è evidenziato e materializzato
                           dall’ombra proiettata sul muro. Un'ombra informa e
                           inquietante, indipendente dal personaggio che la
                           genera. Essa è l'ombra delle incognite future e delle
                           sofferenze a cui l'amore e la sessualità la
                           condurranno. In prospettiva è l'ombra stessa della
                           morte, quella che ha accompagnato l'artista per
                           tutta la sua tormentata esistenza.

EDVARD MUNCH .
PUBERTA’- 1893 – OLIO SU
TELA – 149 X 112 CM –
OSLO, MUNCH MUSEET
INDIETRO   OPERE
                   Il dipinto fa parte di una serie di olii dedicati a una figura
                   femminile seduta sul letto, databili fra il 1884 e il
                   1925-1928. Il dipinto è la personificazione delle paure
                   adolescenziali, riflette il turbamento causato da
                   un’esperienza nuova e sconvolgente.
                   Quest’interpretazione del soggetto è basata non soltanto
                   su una lettura dell’atteggiamento e dei lineamenti, ma
                   deriva anche dalla presenza dell’ombra. Sebbene il quadro
                   fosse letto all’epoca della sua esecuzione come un’accusa
                   alla società del tempo, oggi la critica è propensa a credere
                   che in opere come questa Munch giunge a esplorare quella
                   linea di confine tra l’organico e lo psichico che è alla base
                   del pensiero freudiano. La ragazza è rappresentata "nuda
                   in un ambiente nudo", seduta su un letto di cui non si vede
                   inizio e fine. Non vi è alcun compiacimento sensuale in
                   questo nudo, anzi, l'immagine trasmette, ad uno sguardo
                   più attento, un intenso sentimento di angoscia. Il nudo, in
                   questo caso, è allegoria di condizione indifesa, soprattutto
                   da parte di chi è ancora giovane ed acerbo, nei confronti
                   dei destini della vita. E che ognuno ha un destino che lo
                   aspetta, in questo quadro è simboleggiato dall'ombra che
                   la ragazza proietta sulla parete. Non è un'ombra naturale,
                   ma un grumo nero come un fantasma che si materializza
                   dietro di noi, senza che possiamo evitarlo: è un po' il
                   simbolo di tutti i dolori che attendono chi vive.
INDIETRO 1




INDIETRO 2
OPERE




                        MADONNA
                              La Madonna (1894-95), opera che aveva fatto scalpore
                              alla rassegna personale di Munch tenuta a Cristiania e
                              poi a Berlino nel 1895, in realtà, non è altro che una
                              donna rappresentata nel momento culminante dell’atto
                              amoroso e nell’estasi del concepimento. La cornice
                              originale del quadro, infatti, esibiva immagini dipinte
                              di un piccolo embrione (dalle sembianze quasi di
                              teschio) e di forme spermatiche, che Munch poi
                              introdusse nelle successive versioni grafiche del
                              dipinto.
                              Il punto di vista dal quale osserviamo il corpo nudo e
                              lascivo della donna, con la schiena inarcata e le
                              palpebre semichiuse, è quello del partner sessuale di
                              fronte a lei. Dunque la donna madre e procreatrice si
                              fonde con la pericolosa amante femme fatale evocando,
                              nel contempo, una sensazione di dolore nascosto.
                              Quest’opera sarà una delle immagini principali ed
EDVARD MUNCH, MADONNA         emblematiche, sintesi visiva di sentimenti contrastanti
–1894 – OLIO SU TELA – 91 X   quali l’estatica sensualità della posa del corpo e il senso
70.5 – OSLO, MUNCH            di morte del fondo cupo e dell’aureola rosso sangue.
MUSEUM
AVANTI
                                OPERE



                          L’URLO
                                Realizzato in più versioni, l'opera è un simbolo
                                dell‘angoscia e dello smarrimento che segnano tutta
                                la vita del pittore norvegese. La scena rappresenta
                                un'esperienza vera della vita dell'artista: mentre si
                                trovava a passeggiare con degli amici su un ponte
                                della cittadina di Nordstrand, il suo animo venne
                                pervaso dal terrore. Così descrive la scena lo stesso
                                Munch con alcune righe scritte sul suo diario mentre
                                era malato a Nizza:
                                           Camminavo lungo la strada con due
                                           amici quando il sole tramontò, il cielo
                                           si tinse all'improvviso di rosso
                                           sangue. Mi fermai, mi appoggiai
                                           stanco morto ad un recinto. Sul fiordo
                                           neroazzurro e sulla città c'erano
                                           sangue e lingue di fuoco. I miei amici
EDVARD MUNCH, L’URLO – 1893 –              continuavano a camminare e io
OLIO,TEMPERA E PASTELLO SU                 tremavo ancora di paura... e sentivo
CARTONE – 91 X 73.5 – OSLO,                che un grande urlo infinito pervadeva
NASJONALGALLERIET                          la natura.
INDIETRO       OPERE



           Si distinguono chiaramente sullo sfondo i due amici che si
           allontanano lungo il ponte, estranei al terrore che angosciava
           il loro compagno. Mentre la bocca spalancata sembra
           emettere dei suoni che sconvolgono il paesaggio, con delle
           linee curve, ma non la strada, l'unica consigliera e amica
           dell'uomo, testimonianza della freddezza di talune persone. Il
           volto deformato sembra un teschio; anche il corpo sembra
           essere privo di colonna vertebrale.
           La funzione comunicativa prevalente individuata nel dipinto
           attraverso la lettura dell'opera è espressiva. L'uso del colore e
           gli accostamenti cromatici associati a lunghe pennellate tese a
           deformare i soggetti rappresentati suggeriscono uno stato
           emotivo di angoscia. L'associazione delle linee ondulate con
           le linee diagonali crea un senso di dinamicità che provoca
           tensione nell'osservatore. L'uso della luce contribuisce a far
           scaturire nell'osservatore un senso di inquietudine poiché
           conferisce il senso dell'immediatezza dell'evento
           rappresentato, colpendo la figura principale frontalmente
           come se venisse illuminata dalla luce di un flash. Anche la
           composizione degli elementi costitutivi del quadro è orientata
           a sottolineare l'aspetto espressivo dell'opera mettendo in
           primo piano il soggetto che emette l'urlo, staccandolo dallo
           sfondo attraverso la frapposizione dell'elemento ponte.
INDIETRO 1




INDIETRO 2
OPERE                                    AVANTI




        ALTRE OPERE
              Primavera
             (1889 - olio su tela)




               Chiaro di luna
                 (1895 - olio su tela)
OPERE



           Il giorno dopo
                (1895 - olio su tela)




Amore e Psiche
(1907 - olio su tela)
OPERE




VAMPIRO
    Nell’opera Vampiro (1893) si ritrova il
    tema dell’eros già presente nei lavori di
    Munch. La figura di donna, china sul
    collo del suo compagno dal volto
    coperto, è soggetta a due opposte
    interpretazioni: la prima è quella della
    sposa rassicurante che bacia, in un atto
    di tenera dolcezza, il suo amato sulla
    nuca; la seconda, assai più inquietante,
    è quella della donna dispensatrice di
    morte che morde l’uomo come se fosse,
    appunto, un vampiro.
    La sensazione di questa
    contrapposizione sostanziale è resa da
    una sapiente scelta cromatica
    dell’artista, il quale confonde
    l’osservatore dipingendo alla donna dei
    lunghi capelli rossi che, raggiunto il
    corpo dell’uomo, ne discendono come
    rivoli di sangue.
FINE PRESENTAZIONE




Ultima opera di Munch,
forse la sua più
importante, l’urlo
rappresenta la
disperazione di un uomo
afflitto per la mancanza di
ciambelle in zona. Sullo
sfondo si possono vedere
benissimo i tre parenti del
grassone. Per il soggetto il
pittore ha detto di essersi
ispirato a un tale Pelleriti
Eros.

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  • 1. EDVARD MUNCH LAVORO A CURA DI: BATTAGLIA DANIELE INDICE
  • 2. INDICE VITA OPERE
  • 3. INDICE AVANTI VITA Pittore ed incisore norvegese nato nel 1863 a Löyten (una località a nord di Oslo) da una famiglia che annoverava alcuni significativi esponenti della cultura norvegese, Edvard Munch trascorse un'infanzia contrassegnata da una serie di vicende dolorose (tra le quali la malattia e la morte della madre e successivamente della sorella) che certamente segnarono la sua già complessa personalità. Frequentò la Scuola d'Arti e Mestieri di Oslo.Nel 1885 compì un soggiorno a Parigi, dove ritornò nel 1889 (scoprendovi Gauguin, ma anche i pittori Nabis, poi Seurat e Van Gogh) e nel 1896. Il periodo più importante dell'attività di Munch è compreso nel decennio 1892-1902, nel corso del quale l'artista definì e rivelò, attraverso una serie di capolavori, le qualità del suo linguaggio pittorico, che si arricchisce degli apporti del simbolismo, secondo i modi che divennero propri dell'espressionismo tedesco.
  • 4. INDIETRO INDICE L’ANGOSCIA VITA L'amore, la morte e più tardi la vita sono i temi pressanti di tutta la sua pittura. Nel 1895 iniziò l'attività grafica, conclusa nel 1926 , contrassegnata da innovazioni tecniche di assoluta importanza a cui corrispondono sorprendenti metamorfosi di contenuto. Dopo il soggiorno a Berlino (dove fu soggetto ad una grave depressione nervosa ) tornò in Francia dove fece scuola la sua innovativa tecnica di incisione del legno (1901 - 1902). Nel 1911 si stabilì definitivamente in Norvegia dove morì nel 1944.
  • 5. INDIETRO INDICE L’ANGOSCIA Le angosce e i disagi esistenziali dell'artista, provato fin da piccolo da numerosi lutti familiari, vengono espressi mediante l'uso di colori violenti e irreali, linee sinuose e continue, immagini deformate, consumate dal tormento interiore. L'artista ha una visione della realtà profondamente ricolma dal senso incombente e angoscioso della morte. In quest'ottica anche l'amore è visto come l'affiorare di un'animalità primitiva e insopprimibile e la voglia di annullarsi uno nell'altro viene ancora una volta letta come espressione di morte. La donna è per Munch qualcosa di diabolico, vampiresco, finto. Non riesce a vivere l' amore come qualcosa di vero e positivo, da qui la trasposizione sui colori violenti; i capelli delle donne sempre simili a trappole che avvinghiano l' uomo mostrano la sua paura, la sfiducia verso il mondo affettivo, l' idea di una donna falsa e cattiva
  • 6. INDICE OPERE IL BACIO SERA SUL VIALE KARL JOHAN VAMPIRO LA PUBERTA’ L’URLO MADONNA LA FANCIULLA MALATA ALTRE OPERE OPERA PROBABILE MA NON CERTA
  • 7. OPERE AVANTI LA FANCIULLA MALATA La fanciulla malata rappresenta per Munch uno dei temi più importanti cioè l’angoscia della morte. La scena rappresenta una ragazza dai capelli rossi a letto, con le spalle appoggiate a un'enorme cuscino bianco. Accanto, inginocchiata, vi è una figura femminile dal capo reclinato. I due personaggi sono in silenzio. La fanciulla spalanca un occhio vitreo e allucinato presagio di sventura, e la sua mano sinistra è accarezzata da quelle della donna. L'intreccio delle mani è delineato da pochi colpi di colore e non è affatto casuale perché ciascuno può controllare come ricada perfettamente all'incroci alle due ipotetiche diagonali, cioè nel centro geometrico del dipinto.L'unica luminosità proviene dal cuscino e dal volto pallido della ragazza, ma non sempre luce riflessa: è come se la federa e la pelle emanassero una loro luminosità spettrale. Il letto sembra compresso tra il comodino e una parete, sulla quale pende un tendaggio verdastro. L'aria che si respira è viziata e pesante come se Munch volesse farci sentire l'odore della malattia, il senso EDVARD MUNCH, LA FANCIULLA di chiuso, gli aromi acuti degli sciroppi e delle medicine. MALATA – 119.5 X 118.5 – OSLO, MUSEO NASJONALGALLERIET
  • 8. INDIETRO OPERE L’artista dipinge non ciò che vede ma ciò che prova. In questa tela l'artista risveglia il doloroso ricordo della malattia fatale della sorella Sofie, morta di tubercolosi quando il pittore aveva solamente quattordici anni. Anche se la ragazza dipinta era in realtà una modella, secondo Munch stesso sulla tela sarebbero anche presenti il ricordo della madre morente, e la sua angoscia da bambino nei confronti dell'immagine della morte.. Un altro elemento-chiave dell’opera è il silenzio, la quiete che si può percepire osservando il dipinto: una tranquillità spaventosa, inquietante preambolo di morte. Paradossalmente,l'elemento piú vivo nella tela sembra essere il bicchiere d'acqua nell'angolo, che risplende della luce che entra dalla finestra, la cui esistenza è indicata dalla tenda. L'opera viene accolta dalla critica come una delle prime più importanti di Munch, allora ventenne, e in modo impietoso. Al posto della descrizione naturale dei corpi l'artista sostituisce dei semplici abbozzi di colori, al di fuori di qualsiasi regola mai sperimentata; anche tutte le convenzioni del disegno e delle lumeggiature accademiche vengono trasgredite. Gli intenti rappresentativi di Munch sono nuovi e diversi. Egli vuole rappresentare, non materiali, e anche i personaggi sono involucri di passioni e angoscie.
  • 10. OPERE AVANTI IL BACIO Il dipinto rappresenta due figure umane che si baciano all’interno di un locale, vicine ad una finestra da cui si intravede una via con vetrine illuminate e pochi passanti. A destra del quadro vediamo le due figure avvinte. L’uomo è rappresentato di profilo con il braccio destro proteso in avanti in un abbraccio; delle gambe si individua la parte superiore; l’uomo indossa un abito blu dalla cui giacca si evidenzia una parte del colletto bianco di una camicia; del volto sono individuabili l’orecchio destro e pochi tratti relativi al mento, al naso, all’occhio destro e alla fronte; i capelli sono corti di colore nero. La donna è rappresentata in posizione frontale ma con il busto lateralmente tutto proteso verso il corpo dell’uomo; si distingue solo una parte del collo lasciato scoperto da un abito nero che presenta una profonda scollatura, non è individuabile il volto. Nella parte superiore a EDVARD MUNCH, IL BACIO – 1892 – destra vediamo una parete del locale che è OLIO SU TELA, 73x92 cm. OSLO, disadorna .I colori di tutta la composizione sono NATIONAL MUSEET FOR KUNST scuri, azzurri, blu e neri e le tonalità sono fredde.
  • 11. INDIETRO OPERE Il dipinto fa parte di un gruppo di opere sul tema del ciclo della vita, della morte e dell’amore. Questo gruppo di opere chiamato “Il fregio della vita” comprende dipinti realizzati dal 1893 al 1918. All’interno di questo tema “Il bacio” esprime una tematica più volte trattata da Munch, quella del rapporto tra uomo e donna. La coppia misteriosa ritratta in questo dipinto non mostra tenerezza e complicità. I volti sono nascosti nell’ombra di un abbraccio sensuale ma non gioioso. I corpi, indistinguibili l’uno dall’altro, sono avvinghiati in quella che appare più una lotta che un abbraccio amoroso. Le due figure sono nettamente decentrate contro ogni canone compositivo tradizionale, spinte verso il margine destro del quadro; esse accentuano un senso di furtività sottolineato anche dal locale modesto e disadorno, quasi che l’incontro sia casuale o segreto. Le tonalità fredde del dipinto rimandano alle atmosfere nordiche. Le due figure abbracciate, impossibili da distinguere separatamente, rappresentano la perdita di indentità. Il rapporto tra uomo e donna si configura come tensione tra desiderio di amare e paura di amare. Il rapporto ambiguo è espresso dalla fusione fisica delle due figure che si abbracciano nel tentativo di annullarsi o assimilarsi. In ciò Munch trasferisce quel doloroso senso di solitudine legate al suo vissuto personale.
  • 13. OPERE AVANTI SERA SUL VIALE KARL JOHAN Il dipinto rappresenta una grande via di una città popolata da figure umane che passeggiano al calar della sera. Sono rappresentate dalla sinistra verso il centro, in primo piano, delle figure umane i cuoi volti appaiono simili ai teschi. Gli occhi sono spalancati, l’espressione del viso è fissa, il colore dell’incarnato è giallastro, alcuni volti non hanno né occhi, né bocca e né naso. Sia le figure femminili che le figure maschili indossano abiti di colore scuro, dal marrone scuro al nero. I personaggi maschili portano dei cilindri scuri, mentre le figure femminili indossano dei cappelli di colore chiaro su cui si individuano dei nastri scuri e delle macchie di color giallo. Visti di profilo , con l’andatura contrario alle figure appena descritte individuiamo, una figura maschile in nero, il cui volto è deformato. Gli edifici sono immersi nella livida luce EDVARD MUNCH, SERA SUL VIALE della sera, e le finestre illuminate diventano bagliori. KAROL JOHAN – OLIO SU TELA - Il viale è rappresentato con colori dal viola chiaro al 1892 – 85,5 X 121 CM – COMMUNE viola scuro. Il cielo è rappresentato con macchie di RASMUS METERS COLLECTION blu e grigio. Le linee sono sinuose e continue.
  • 14. INDIETRO OPERE Il quadro rappresenta la passeggiata serale nella strada principale dell’antica Crestaia (Oslo). La passeggiata, tipica convenzione della borghesia, viene vista da Munch come una processione di “fantasmi” dagli occhi sbarrati. I volti appaiono come delle maschere spaventose, e nonostante gli occhi siano completamente aperti, i visi sono chiusi. L’umanità dei personaggi è rivelata solo attraverso elementi esteriori come i cilindri degli uomini e i cappelli delle donne. L’ombra scura dei cipressi, l’alta macchia scura che si eleva a destra, appare minacciosa. Un elemento controcorrente e in opposizione è rappresentato dalla figura che si incammina sulla destra. Munch ritrae se stesso, lontano dalle persone che passeggiano sul marciapiede. Il pittore pensa a se stesso come una insignificante macchia nera che tede a dissolversi nell’oscurità della notte. L’artista non si cura della massa e rema controcorrente. Attraverso i colori violenti e le forme sommarie, Munch lancia un grido di dolore contro l’indifferenza della società borghese. Questo dipinto è importante sia per le sue dimensioni, che per il senso di angoscia rappresentato, il quadro presenta composizioni luminose che si richiamano a Renoir e il paesaggio che richiama quello di Cezanne, ma a differenza di quei due pittori, che tutto è calcolato e ordinato nella mente dell’artista, in questo quadro si scatena il dramma. Con Munch, l’angoscia, in questo quadro, diventa il lato irrazionale e inquietante del mondo che sconvolge l’anima dell’artista
  • 15. INDIETRO 1 INDIETRO 2
  • 16. AVANTI OPERE LA PUBERTA’ Il dipinto rappresenta un'adolescente nuda, seduta di traverso su un letto appena rifatto, simbolo di una verginità intatta. Il corpo della fanciulla appare sessualmente acerbo: ai fianchi che sono già di donna si riscontrano le spalle ancora infantili e i seni appena abbozzati. Lo sguardo è fisso e le braccia si incrociano sul pube in un gesto di vergogna.Nei suoi occhi vi è un sentimento di smarrimento e di rimpianto per la fanciullezza perduta alla quale non ci si sente preparati. Tale senso di angoscia è evidenziato e materializzato dall’ombra proiettata sul muro. Un'ombra informa e inquietante, indipendente dal personaggio che la genera. Essa è l'ombra delle incognite future e delle sofferenze a cui l'amore e la sessualità la condurranno. In prospettiva è l'ombra stessa della morte, quella che ha accompagnato l'artista per tutta la sua tormentata esistenza. EDVARD MUNCH . PUBERTA’- 1893 – OLIO SU TELA – 149 X 112 CM – OSLO, MUNCH MUSEET
  • 17. INDIETRO OPERE Il dipinto fa parte di una serie di olii dedicati a una figura femminile seduta sul letto, databili fra il 1884 e il 1925-1928. Il dipinto è la personificazione delle paure adolescenziali, riflette il turbamento causato da un’esperienza nuova e sconvolgente. Quest’interpretazione del soggetto è basata non soltanto su una lettura dell’atteggiamento e dei lineamenti, ma deriva anche dalla presenza dell’ombra. Sebbene il quadro fosse letto all’epoca della sua esecuzione come un’accusa alla società del tempo, oggi la critica è propensa a credere che in opere come questa Munch giunge a esplorare quella linea di confine tra l’organico e lo psichico che è alla base del pensiero freudiano. La ragazza è rappresentata "nuda in un ambiente nudo", seduta su un letto di cui non si vede inizio e fine. Non vi è alcun compiacimento sensuale in questo nudo, anzi, l'immagine trasmette, ad uno sguardo più attento, un intenso sentimento di angoscia. Il nudo, in questo caso, è allegoria di condizione indifesa, soprattutto da parte di chi è ancora giovane ed acerbo, nei confronti dei destini della vita. E che ognuno ha un destino che lo aspetta, in questo quadro è simboleggiato dall'ombra che la ragazza proietta sulla parete. Non è un'ombra naturale, ma un grumo nero come un fantasma che si materializza dietro di noi, senza che possiamo evitarlo: è un po' il simbolo di tutti i dolori che attendono chi vive.
  • 19. OPERE MADONNA La Madonna (1894-95), opera che aveva fatto scalpore alla rassegna personale di Munch tenuta a Cristiania e poi a Berlino nel 1895, in realtà, non è altro che una donna rappresentata nel momento culminante dell’atto amoroso e nell’estasi del concepimento. La cornice originale del quadro, infatti, esibiva immagini dipinte di un piccolo embrione (dalle sembianze quasi di teschio) e di forme spermatiche, che Munch poi introdusse nelle successive versioni grafiche del dipinto. Il punto di vista dal quale osserviamo il corpo nudo e lascivo della donna, con la schiena inarcata e le palpebre semichiuse, è quello del partner sessuale di fronte a lei. Dunque la donna madre e procreatrice si fonde con la pericolosa amante femme fatale evocando, nel contempo, una sensazione di dolore nascosto. Quest’opera sarà una delle immagini principali ed EDVARD MUNCH, MADONNA emblematiche, sintesi visiva di sentimenti contrastanti –1894 – OLIO SU TELA – 91 X quali l’estatica sensualità della posa del corpo e il senso 70.5 – OSLO, MUNCH di morte del fondo cupo e dell’aureola rosso sangue. MUSEUM
  • 20. AVANTI OPERE L’URLO Realizzato in più versioni, l'opera è un simbolo dell‘angoscia e dello smarrimento che segnano tutta la vita del pittore norvegese. La scena rappresenta un'esperienza vera della vita dell'artista: mentre si trovava a passeggiare con degli amici su un ponte della cittadina di Nordstrand, il suo animo venne pervaso dal terrore. Così descrive la scena lo stesso Munch con alcune righe scritte sul suo diario mentre era malato a Nizza: Camminavo lungo la strada con due amici quando il sole tramontò, il cielo si tinse all'improvviso di rosso sangue. Mi fermai, mi appoggiai stanco morto ad un recinto. Sul fiordo neroazzurro e sulla città c'erano sangue e lingue di fuoco. I miei amici EDVARD MUNCH, L’URLO – 1893 – continuavano a camminare e io OLIO,TEMPERA E PASTELLO SU tremavo ancora di paura... e sentivo CARTONE – 91 X 73.5 – OSLO, che un grande urlo infinito pervadeva NASJONALGALLERIET la natura.
  • 21. INDIETRO OPERE Si distinguono chiaramente sullo sfondo i due amici che si allontanano lungo il ponte, estranei al terrore che angosciava il loro compagno. Mentre la bocca spalancata sembra emettere dei suoni che sconvolgono il paesaggio, con delle linee curve, ma non la strada, l'unica consigliera e amica dell'uomo, testimonianza della freddezza di talune persone. Il volto deformato sembra un teschio; anche il corpo sembra essere privo di colonna vertebrale. La funzione comunicativa prevalente individuata nel dipinto attraverso la lettura dell'opera è espressiva. L'uso del colore e gli accostamenti cromatici associati a lunghe pennellate tese a deformare i soggetti rappresentati suggeriscono uno stato emotivo di angoscia. L'associazione delle linee ondulate con le linee diagonali crea un senso di dinamicità che provoca tensione nell'osservatore. L'uso della luce contribuisce a far scaturire nell'osservatore un senso di inquietudine poiché conferisce il senso dell'immediatezza dell'evento rappresentato, colpendo la figura principale frontalmente come se venisse illuminata dalla luce di un flash. Anche la composizione degli elementi costitutivi del quadro è orientata a sottolineare l'aspetto espressivo dell'opera mettendo in primo piano il soggetto che emette l'urlo, staccandolo dallo sfondo attraverso la frapposizione dell'elemento ponte.
  • 23. OPERE AVANTI ALTRE OPERE Primavera (1889 - olio su tela) Chiaro di luna (1895 - olio su tela)
  • 24. OPERE Il giorno dopo (1895 - olio su tela) Amore e Psiche (1907 - olio su tela)
  • 25. OPERE VAMPIRO Nell’opera Vampiro (1893) si ritrova il tema dell’eros già presente nei lavori di Munch. La figura di donna, china sul collo del suo compagno dal volto coperto, è soggetta a due opposte interpretazioni: la prima è quella della sposa rassicurante che bacia, in un atto di tenera dolcezza, il suo amato sulla nuca; la seconda, assai più inquietante, è quella della donna dispensatrice di morte che morde l’uomo come se fosse, appunto, un vampiro. La sensazione di questa contrapposizione sostanziale è resa da una sapiente scelta cromatica dell’artista, il quale confonde l’osservatore dipingendo alla donna dei lunghi capelli rossi che, raggiunto il corpo dell’uomo, ne discendono come rivoli di sangue.
  • 26. FINE PRESENTAZIONE Ultima opera di Munch, forse la sua più importante, l’urlo rappresenta la disperazione di un uomo afflitto per la mancanza di ciambelle in zona. Sullo sfondo si possono vedere benissimo i tre parenti del grassone. Per il soggetto il pittore ha detto di essersi ispirato a un tale Pelleriti Eros.