3. INDICE AVANTI
VITA
Pittore ed incisore norvegese nato nel 1863 a
Löyten (una località a nord di Oslo) da una
famiglia che annoverava alcuni significativi
esponenti della cultura norvegese, Edvard
Munch trascorse un'infanzia contrassegnata
da una serie di vicende dolorose (tra le quali la
malattia e la morte della madre e
successivamente della sorella) che
certamente segnarono la sua già complessa
personalità. Frequentò la Scuola d'Arti e
Mestieri di Oslo.Nel 1885 compì un soggiorno
a Parigi, dove ritornò nel 1889 (scoprendovi
Gauguin, ma anche i pittori Nabis, poi Seurat e
Van Gogh) e nel 1896. Il periodo più
importante dell'attività di Munch è compreso
nel decennio 1892-1902, nel corso del quale
l'artista definì e rivelò, attraverso una serie di
capolavori, le qualità del suo linguaggio
pittorico, che si arricchisce degli apporti del
simbolismo, secondo i modi che divennero
propri dell'espressionismo tedesco.
4. INDIETRO INDICE L’ANGOSCIA
VITA
L'amore, la morte e più tardi la vita
sono i temi pressanti di tutta la sua
pittura. Nel 1895 iniziò l'attività
grafica, conclusa nel 1926 ,
contrassegnata da innovazioni
tecniche di assoluta importanza a cui
corrispondono sorprendenti
metamorfosi di contenuto. Dopo il
soggiorno a Berlino (dove fu
soggetto ad una grave depressione
nervosa ) tornò in Francia dove fece
scuola la sua innovativa tecnica di
incisione del legno (1901 - 1902).
Nel 1911 si stabilì definitivamente in
Norvegia dove morì nel 1944.
5. INDIETRO INDICE
L’ANGOSCIA
Le angosce e i disagi esistenziali dell'artista,
provato fin da piccolo da numerosi lutti familiari,
vengono espressi mediante l'uso di colori
violenti e irreali, linee sinuose e continue,
immagini deformate, consumate dal tormento
interiore. L'artista ha una visione della realtà
profondamente ricolma dal senso incombente e
angoscioso della morte. In quest'ottica anche
l'amore è visto come l'affiorare di un'animalità
primitiva e insopprimibile e la voglia di annullarsi
uno nell'altro viene ancora una volta letta come
espressione di morte. La donna è per Munch
qualcosa di diabolico, vampiresco, finto. Non
riesce a vivere l' amore come qualcosa di vero e
positivo, da qui la trasposizione sui colori
violenti; i capelli delle donne sempre simili a
trappole che avvinghiano l' uomo mostrano la
sua paura, la sfiducia verso il mondo affettivo, l'
idea di una donna falsa e cattiva
6. INDICE
OPERE
IL BACIO SERA SUL VIALE KARL JOHAN
VAMPIRO
LA PUBERTA’ L’URLO MADONNA
LA FANCIULLA MALATA
ALTRE OPERE OPERA PROBABILE MA NON CERTA
7. OPERE AVANTI
LA FANCIULLA MALATA
La fanciulla malata rappresenta per Munch uno dei temi
più importanti cioè l’angoscia della morte. La scena
rappresenta una ragazza dai capelli rossi a letto, con le
spalle appoggiate a un'enorme cuscino bianco. Accanto,
inginocchiata, vi è una figura femminile dal capo
reclinato. I due personaggi sono in silenzio. La fanciulla
spalanca un occhio vitreo e allucinato presagio di
sventura, e la sua mano sinistra è accarezzata da quelle
della donna. L'intreccio delle mani è delineato da pochi
colpi di colore e non è affatto casuale perché ciascuno
può controllare come ricada perfettamente all'incroci alle
due ipotetiche diagonali, cioè nel centro geometrico del
dipinto.L'unica luminosità proviene dal cuscino e dal
volto pallido della ragazza, ma non sempre luce riflessa: è
come se la federa e la pelle emanassero una loro
luminosità spettrale. Il letto sembra compresso tra il
comodino e una parete, sulla quale pende un tendaggio
verdastro. L'aria che si respira è viziata e pesante come se
Munch volesse farci sentire l'odore della malattia, il senso
EDVARD MUNCH, LA FANCIULLA di chiuso, gli aromi acuti degli sciroppi e delle medicine.
MALATA – 119.5 X 118.5 – OSLO,
MUSEO NASJONALGALLERIET
8. INDIETRO OPERE
L’artista dipinge non ciò che vede ma ciò che prova. In
questa tela l'artista risveglia il doloroso ricordo della
malattia fatale della sorella Sofie, morta di tubercolosi
quando il pittore aveva solamente quattordici anni. Anche
se la ragazza dipinta era in realtà una modella, secondo
Munch stesso sulla tela sarebbero anche presenti il
ricordo della madre morente, e la sua angoscia da
bambino nei confronti dell'immagine della morte.. Un
altro elemento-chiave dell’opera è il silenzio, la quiete
che si può percepire osservando il dipinto: una tranquillità
spaventosa, inquietante preambolo di morte.
Paradossalmente,l'elemento piú vivo nella tela sembra
essere il bicchiere d'acqua nell'angolo, che risplende della
luce che entra dalla finestra, la cui esistenza è indicata
dalla tenda.
L'opera viene accolta dalla critica come una delle prime
più importanti di Munch, allora ventenne, e in modo
impietoso.
Al posto della descrizione naturale dei corpi l'artista sostituisce dei semplici abbozzi di colori, al di
fuori di qualsiasi regola mai sperimentata; anche tutte le convenzioni del disegno e delle
lumeggiature accademiche vengono trasgredite. Gli intenti rappresentativi di Munch sono nuovi e
diversi. Egli vuole rappresentare, non materiali, e anche i personaggi sono involucri di passioni e
angoscie.
10. OPERE AVANTI
IL BACIO
Il dipinto rappresenta due figure umane che si
baciano all’interno di un locale, vicine ad una
finestra da cui si intravede una via con vetrine
illuminate e pochi passanti. A destra del quadro
vediamo le due figure avvinte. L’uomo è
rappresentato di profilo con il braccio destro
proteso in avanti in un abbraccio; delle gambe si
individua la parte superiore; l’uomo indossa un
abito blu dalla cui giacca si evidenzia una parte
del colletto bianco di una camicia; del volto
sono individuabili l’orecchio destro e pochi tratti
relativi al mento, al naso, all’occhio destro e alla
fronte; i capelli sono corti di colore nero. La
donna è rappresentata in posizione frontale ma
con il busto lateralmente tutto proteso verso il
corpo dell’uomo; si distingue solo una parte del
collo lasciato scoperto da un abito nero che
presenta una profonda scollatura, non è
individuabile il volto. Nella parte superiore a
EDVARD MUNCH, IL BACIO – 1892 – destra vediamo una parete del locale che è
OLIO SU TELA, 73x92 cm. OSLO, disadorna .I colori di tutta la composizione sono
NATIONAL MUSEET FOR KUNST scuri, azzurri, blu e neri e le tonalità sono
fredde.
11. INDIETRO OPERE
Il dipinto fa parte di un gruppo di opere sul tema del
ciclo della vita, della morte e dell’amore. Questo
gruppo di opere chiamato “Il fregio della vita”
comprende dipinti realizzati dal 1893 al 1918.
All’interno di questo tema “Il bacio” esprime una
tematica più volte trattata da Munch, quella del rapporto
tra uomo e donna. La coppia misteriosa ritratta in
questo dipinto non mostra tenerezza e complicità. I volti
sono nascosti nell’ombra di un abbraccio sensuale ma
non gioioso. I corpi, indistinguibili l’uno dall’altro,
sono avvinghiati in quella che appare più una lotta che
un abbraccio amoroso. Le due figure sono nettamente
decentrate contro ogni canone compositivo tradizionale,
spinte verso il margine destro del quadro;
esse accentuano un senso di furtività sottolineato anche dal locale modesto e disadorno, quasi che
l’incontro sia casuale o segreto. Le tonalità fredde del dipinto rimandano alle atmosfere nordiche.
Le due figure abbracciate, impossibili da distinguere separatamente, rappresentano la perdita di
indentità. Il rapporto tra uomo e donna si configura come tensione tra desiderio di amare e paura di
amare. Il rapporto ambiguo è espresso dalla fusione fisica delle due figure che si abbracciano nel
tentativo di annullarsi o assimilarsi. In ciò Munch trasferisce quel doloroso senso di solitudine
legate al suo vissuto personale.
13. OPERE AVANTI
SERA SUL VIALE KARL JOHAN
Il dipinto rappresenta una grande via di una città
popolata da figure umane che passeggiano al calar
della sera. Sono rappresentate dalla sinistra verso il
centro, in primo piano, delle figure umane i cuoi volti
appaiono simili ai teschi. Gli occhi sono spalancati,
l’espressione del viso è fissa, il colore dell’incarnato è
giallastro, alcuni volti non hanno né occhi, né bocca e
né naso. Sia le figure femminili che le figure maschili
indossano abiti di colore scuro, dal marrone scuro al
nero. I personaggi maschili portano dei cilindri scuri,
mentre le figure femminili indossano dei cappelli di
colore chiaro su cui si individuano dei nastri scuri e
delle macchie di color giallo. Visti di profilo , con
l’andatura contrario alle figure appena descritte
individuiamo, una figura maschile in nero, il cui volto
è deformato. Gli edifici sono immersi nella livida luce
EDVARD MUNCH, SERA SUL VIALE della sera, e le finestre illuminate diventano bagliori.
KAROL JOHAN – OLIO SU TELA - Il viale è rappresentato con colori dal viola chiaro al
1892 – 85,5 X 121 CM – COMMUNE viola scuro. Il cielo è rappresentato con macchie di
RASMUS METERS COLLECTION blu e grigio. Le linee sono sinuose e continue.
14. INDIETRO OPERE
Il quadro rappresenta la passeggiata serale nella strada
principale dell’antica Crestaia (Oslo). La passeggiata,
tipica convenzione della borghesia, viene vista da
Munch come una processione di “fantasmi” dagli occhi
sbarrati. I volti appaiono come delle maschere
spaventose, e nonostante gli occhi siano
completamente aperti, i visi sono chiusi. L’umanità dei
personaggi è rivelata solo attraverso elementi esteriori
come i cilindri degli uomini e i cappelli delle donne.
L’ombra scura dei cipressi, l’alta macchia scura che si
eleva a destra, appare minacciosa.
Un elemento controcorrente e in opposizione è rappresentato dalla figura che si incammina sulla destra.
Munch ritrae se stesso, lontano dalle persone che passeggiano sul marciapiede. Il pittore pensa a se stesso
come una insignificante macchia nera che tede a dissolversi nell’oscurità della notte. L’artista non si cura
della massa e rema controcorrente. Attraverso i colori violenti e le forme sommarie, Munch lancia un grido
di dolore contro l’indifferenza della società borghese. Questo dipinto è importante sia per le sue
dimensioni, che per il senso di angoscia rappresentato, il quadro presenta composizioni luminose che si
richiamano a Renoir e il paesaggio che richiama quello di Cezanne, ma a differenza di quei due pittori, che
tutto è calcolato e ordinato nella mente dell’artista, in questo quadro si scatena il dramma. Con Munch,
l’angoscia, in questo quadro, diventa il lato irrazionale e inquietante del mondo che sconvolge l’anima
dell’artista
16. AVANTI
OPERE
LA PUBERTA’
Il dipinto rappresenta un'adolescente nuda, seduta
di traverso su un letto appena rifatto, simbolo di
una verginità intatta. Il corpo della fanciulla appare
sessualmente acerbo: ai fianchi che sono già di
donna si riscontrano le spalle ancora infantili e i
seni appena abbozzati. Lo sguardo è fisso e le
braccia si incrociano sul pube in un gesto di
vergogna.Nei suoi occhi vi è un sentimento di
smarrimento e di rimpianto per la fanciullezza
perduta alla quale non ci si sente preparati. Tale
senso di angoscia è evidenziato e materializzato
dall’ombra proiettata sul muro. Un'ombra informa e
inquietante, indipendente dal personaggio che la
genera. Essa è l'ombra delle incognite future e delle
sofferenze a cui l'amore e la sessualità la
condurranno. In prospettiva è l'ombra stessa della
morte, quella che ha accompagnato l'artista per
tutta la sua tormentata esistenza.
EDVARD MUNCH .
PUBERTA’- 1893 – OLIO SU
TELA – 149 X 112 CM –
OSLO, MUNCH MUSEET
17. INDIETRO OPERE
Il dipinto fa parte di una serie di olii dedicati a una figura
femminile seduta sul letto, databili fra il 1884 e il
1925-1928. Il dipinto è la personificazione delle paure
adolescenziali, riflette il turbamento causato da
un’esperienza nuova e sconvolgente.
Quest’interpretazione del soggetto è basata non soltanto
su una lettura dell’atteggiamento e dei lineamenti, ma
deriva anche dalla presenza dell’ombra. Sebbene il quadro
fosse letto all’epoca della sua esecuzione come un’accusa
alla società del tempo, oggi la critica è propensa a credere
che in opere come questa Munch giunge a esplorare quella
linea di confine tra l’organico e lo psichico che è alla base
del pensiero freudiano. La ragazza è rappresentata "nuda
in un ambiente nudo", seduta su un letto di cui non si vede
inizio e fine. Non vi è alcun compiacimento sensuale in
questo nudo, anzi, l'immagine trasmette, ad uno sguardo
più attento, un intenso sentimento di angoscia. Il nudo, in
questo caso, è allegoria di condizione indifesa, soprattutto
da parte di chi è ancora giovane ed acerbo, nei confronti
dei destini della vita. E che ognuno ha un destino che lo
aspetta, in questo quadro è simboleggiato dall'ombra che
la ragazza proietta sulla parete. Non è un'ombra naturale,
ma un grumo nero come un fantasma che si materializza
dietro di noi, senza che possiamo evitarlo: è un po' il
simbolo di tutti i dolori che attendono chi vive.
19. OPERE
MADONNA
La Madonna (1894-95), opera che aveva fatto scalpore
alla rassegna personale di Munch tenuta a Cristiania e
poi a Berlino nel 1895, in realtà, non è altro che una
donna rappresentata nel momento culminante dell’atto
amoroso e nell’estasi del concepimento. La cornice
originale del quadro, infatti, esibiva immagini dipinte
di un piccolo embrione (dalle sembianze quasi di
teschio) e di forme spermatiche, che Munch poi
introdusse nelle successive versioni grafiche del
dipinto.
Il punto di vista dal quale osserviamo il corpo nudo e
lascivo della donna, con la schiena inarcata e le
palpebre semichiuse, è quello del partner sessuale di
fronte a lei. Dunque la donna madre e procreatrice si
fonde con la pericolosa amante femme fatale evocando,
nel contempo, una sensazione di dolore nascosto.
Quest’opera sarà una delle immagini principali ed
EDVARD MUNCH, MADONNA emblematiche, sintesi visiva di sentimenti contrastanti
–1894 – OLIO SU TELA – 91 X quali l’estatica sensualità della posa del corpo e il senso
70.5 – OSLO, MUNCH di morte del fondo cupo e dell’aureola rosso sangue.
MUSEUM
20. AVANTI
OPERE
L’URLO
Realizzato in più versioni, l'opera è un simbolo
dell‘angoscia e dello smarrimento che segnano tutta
la vita del pittore norvegese. La scena rappresenta
un'esperienza vera della vita dell'artista: mentre si
trovava a passeggiare con degli amici su un ponte
della cittadina di Nordstrand, il suo animo venne
pervaso dal terrore. Così descrive la scena lo stesso
Munch con alcune righe scritte sul suo diario mentre
era malato a Nizza:
Camminavo lungo la strada con due
amici quando il sole tramontò, il cielo
si tinse all'improvviso di rosso
sangue. Mi fermai, mi appoggiai
stanco morto ad un recinto. Sul fiordo
neroazzurro e sulla città c'erano
sangue e lingue di fuoco. I miei amici
EDVARD MUNCH, L’URLO – 1893 – continuavano a camminare e io
OLIO,TEMPERA E PASTELLO SU tremavo ancora di paura... e sentivo
CARTONE – 91 X 73.5 – OSLO, che un grande urlo infinito pervadeva
NASJONALGALLERIET la natura.
21. INDIETRO OPERE
Si distinguono chiaramente sullo sfondo i due amici che si
allontanano lungo il ponte, estranei al terrore che angosciava
il loro compagno. Mentre la bocca spalancata sembra
emettere dei suoni che sconvolgono il paesaggio, con delle
linee curve, ma non la strada, l'unica consigliera e amica
dell'uomo, testimonianza della freddezza di talune persone. Il
volto deformato sembra un teschio; anche il corpo sembra
essere privo di colonna vertebrale.
La funzione comunicativa prevalente individuata nel dipinto
attraverso la lettura dell'opera è espressiva. L'uso del colore e
gli accostamenti cromatici associati a lunghe pennellate tese a
deformare i soggetti rappresentati suggeriscono uno stato
emotivo di angoscia. L'associazione delle linee ondulate con
le linee diagonali crea un senso di dinamicità che provoca
tensione nell'osservatore. L'uso della luce contribuisce a far
scaturire nell'osservatore un senso di inquietudine poiché
conferisce il senso dell'immediatezza dell'evento
rappresentato, colpendo la figura principale frontalmente
come se venisse illuminata dalla luce di un flash. Anche la
composizione degli elementi costitutivi del quadro è orientata
a sottolineare l'aspetto espressivo dell'opera mettendo in
primo piano il soggetto che emette l'urlo, staccandolo dallo
sfondo attraverso la frapposizione dell'elemento ponte.
23. OPERE AVANTI
ALTRE OPERE
Primavera
(1889 - olio su tela)
Chiaro di luna
(1895 - olio su tela)
24. OPERE
Il giorno dopo
(1895 - olio su tela)
Amore e Psiche
(1907 - olio su tela)
25. OPERE
VAMPIRO
Nell’opera Vampiro (1893) si ritrova il
tema dell’eros già presente nei lavori di
Munch. La figura di donna, china sul
collo del suo compagno dal volto
coperto, è soggetta a due opposte
interpretazioni: la prima è quella della
sposa rassicurante che bacia, in un atto
di tenera dolcezza, il suo amato sulla
nuca; la seconda, assai più inquietante,
è quella della donna dispensatrice di
morte che morde l’uomo come se fosse,
appunto, un vampiro.
La sensazione di questa
contrapposizione sostanziale è resa da
una sapiente scelta cromatica
dell’artista, il quale confonde
l’osservatore dipingendo alla donna dei
lunghi capelli rossi che, raggiunto il
corpo dell’uomo, ne discendono come
rivoli di sangue.
26. FINE PRESENTAZIONE
Ultima opera di Munch,
forse la sua più
importante, l’urlo
rappresenta la
disperazione di un uomo
afflitto per la mancanza di
ciambelle in zona. Sullo
sfondo si possono vedere
benissimo i tre parenti del
grassone. Per il soggetto il
pittore ha detto di essersi
ispirato a un tale Pelleriti
Eros.