5. BREVE STORIA DELLA FAMIGLIA AVOGADROZanano era un feudo della famiglia
nobile degli Avogadro.
Non si sa con certezza quale sia l’origine
degli Avogadro di Zanano. Alcuni storici
pensano che sia un ramo dei Signori
della Scala di Verona, gli Scaligeri, il
cui stemma era costituito da tre scale
vermiglie in campo d’argento (come
nello stemma che si trova a Zanano).
6. Il primo documento che testimonia la
presenza degli Avogadro a Zanano è una
pietra che reca scolpito lo stemma delle tre
scale, con incise, sopra e intorno, parole
scritte in latino che significano: “ANNO DEL
SIGNORE 1337. QUESTO MONUMENTO È DEI
SIGNORI DE ADVOCATIS DE ZENANO” .
Gli Avogadro amministravano il territorio di
Zanano per conto del vescovo.
7. Risiedevano nell’edificio che dominava il
minuscolo paese con la sua massiccia torre,
la corte rustica, la cappella di S. Martino e,
davanti, il sagrato e la piazza dove cittadini e
contadini si radunavano in pubblica
assemblea.
15. Questo enigmatico affresco si trova nella sala delle
armi di Palazzo Avogadro.
Forse questo affresco racconta di uno scontro
avvenuto tra guelfi (sostenitori del Papa) e ghibellini
(sostenitori dell’imperatore) attorno al 1300.
I guelfi, rappresentati dagli orsi (o lupi) neri, erano
guidati da un Avogadro e, nell’affresco, si dirigono
con atteggiamento bellicoso verso i ghibellini,
rappresentati dagli orsi (o lupi) bianchi. La storia
narra che i guelfi uscirono vittoriosi da questo
scontro.
16. IL NOSTRO LAVORO
ABBIAMO DECORATO LA STAMPA DELL’ AFFRESCO CON
MATERIALI VARI: POLVERE DI GESSO CON SALE, CHICCHI DI
CAFFÈ, CHICCHI DI RISO, STOFFA, BRILLANTINI…
17. QUESTO AFFRESCO CI HA ISPIRATO
TANTI BEI RACCONTI
FACCIAMO VOLARE
LA FANTASIA
18. Era l’anno 1337 e vivevo all’ interno di un
castello con tanti abitanti. Il maniero
sorgeva sulla cima di una montagna, da lì si
poteva contemplare un paesaggio
magnifico. C’erano fitti boschi di querce
abitati da animali selvatici. Boscaioli e
cacciatori raccoglievano legna e selvaggina
per la vita nel castello. Era una vita felice.
Spesso la sera venivano organizzate feste
che duravano fino al mattino con tanti balli
e banchetti deliziosi con cibi prelibati. Il
giorno dopo trovavi persone sdraiate che
ancora bevevano e ridevano mentre
dormivano. Il regno del castello della
Felicità confinava con un altro regno dedito
alla preparazione della guerra.
I due sovrani erano amici e vivevano in
armonia.
Intrattenevano scambi commerciali e le
persone viaggiavano liberamente tra i due
regni.
Una notte, oscura e tempestosa, piena di
lampi … una notte mai vista, il regno
Arzarat ebbe la visita di un tipo alto, vestito
di nero. Dal nero di quella notte e dai vestiti
non si poteva vedere neanche il viso;
comunque continuò a suonare, ma nessuno
gli apriva perché erano scomparsi tutti.
Una cosa davvero strana. Allora il re, che non
ne poteva più del “drin, drin, drin” andò ad
aprire lui e vide questo tipo un po’
inquietante. Il tipo sconosciuto gli diede un
pacco con sopra scritto: “Questo pacco è per il
sovrano Harry Benzon”. Dopodiché
scomparve.
Il sovrano entrò e aprì quello strano pacco.
Dentro trovò una gemma unica al mondo e
una lettera di sua madre, la più potente
strega di tutti i tempi, Martisia Adams. Sulla
lettera c’era scritto che l’altro regno aveva
tutti i tesori del mondo, di andare in cantina
che avrebbe trovato un libro con inciso sul
lato queste lettere “L P P T D M”. Doveva
tirarlo fuori e poi rimetterlo al suo posto e la
libreria si sarebbe girata. Infatti fu così.
“Vedrai un tavolo al quale manca questa
gemma: mettila al suo posto” c’era scritto.
Un attimo dopo aver infilato la gemma ci fu
una luce abbagliante e nei due regni tutti
diventarono animali con un’enorme fame di
distruzione e di potere. Così scoppiò una
guerra che continuò per anni finché i due
regni col tempo vennero distrutti.
19. Era l’anno 1337 e vivevo all’interno di un
castello con tanti abitanti. Il maniero
sorgeva sulla cima di una montagna, da lì
si poteva contemplare un paesaggio
magnifico.
C’erano fitti boschi di querce abitati da
animali selvatici. Boscaioli e cacciatori
raccoglievano legna e catturavano
selvaggina per la vita nel castello.
Era una vita felice.
Spesso la sera venivano organizzate feste
che duravano fino al mattino con balli e
banchetti deliziosi. Il giorno dopo trovavi
persone sdraiate per strada che ancora
bevevano e ridevano mentre dormivano.
Nei giorni normali i fabbri lavoravano il
ferro nelle fucine, le donne cucinavano i
prodotti che la terra offriva generosa, i
bambini giocavano e la sera si
raccontavano storie di paura nelle stalle.
Io servivo il mio re con fedeltà e
dedizione.
Il regno del castello della “Felicità”
confinava con un altro regno dedito alla
preparazione della guerra. I due sovrani
erano amici e vivevano in armonia.
Intrattenevano scambi commerciali e le
persone viaggiavano liberamente tra i
due regni.
Un giorno questa serenità fini. L’imperatore
che si trovava a valle aveva conosciuto una
bellissima ragazza di nome Artemide.
Artemide era povera e viveva in una baracca
al confine tra i due regni, ma aveva occhi
azzurri nei quali ti potevi specchiare.
L’imperatore Lowein se ne era perdutamente
innamorato, ma il re del regno della Felicità,
Ottaviano, era il suo rivale in amore. I due
rivali chiesero al mago di corte di preparare
una pozione che facesse innamorare la
ragazza. Però Artemide fu nascosta nel bosco
fatato per impedire ai sovrani di sposarla.
Prese il suo posto il fratello gemello Aleandro
che, dotato di poteri soprannaturali, si era
trasformato in Artemide con l’intenzione di
impossessarsi di uno dei due regni.
Passarono i giorni e lui decise di distruggere i
regni per crearne uno nuovo.
Aveva creato un marchingegno chiamato
Spara Via la Tua Scia e quando lo mise in
funzione tutti capirono che era Aleandro. Così
tutti diventarono rabbiosi, lo legarono ad un
tronco e gli diedero fuoco.
Allora Artemide vera prese la spada, andò a
quel famoso tronco e lo distrusse.
Da quel momento Aleandro e Artemide
viaggiano per tutta Sarezzo ancora adesso.
20. 20 marzo
GIORNATE DI PRIMAVERA
DEL FAI
FINALMENTE
POSSIAMO DIMOSTRARE
CIÒ CHEABBIAMO
IMPARATO!