Il biogas agricolo è destinato, a seguito del nuovo Decreto Ministeriale del 6 luglio 2012, ad un’importante cambio di rotta. Le indicazioni che emergono dal decreto mettono in luce una chiara intenzione da parte del legislatore di incentivare sopratutto il biogas agricolo:
• gli incentivi maggiori sono per gli impianti di piccola taglia (<300>< 100 kW accedono direttamente al sistema incentivante,
• sono previsti dei premi aggiuntivi, da sommare alla tariffa incentivante base, per la cogenerazione ad alto rendimento e la riduzione dell’azoto contenuto nel digestato finale.
2. A
CONTESTO DI RIFERIMENTO
(1) Impatto ambientale dell’attività agro-zootecnica
Negli ultimi anni in tutta Europa si è manifestato il problema improrogabile per la tutela dell’ambiente
dall’effetto inquinante prodotto dal settore agro-zootecnico; in particolare, preoccupa il destino
dell’azoto presente nei liquami utilizzati per la fertilizzazione dei terreni agricoli.
Ammoniaca
Emissioni di ammoniaca nella pianura padana
Metano
3. (2) Quadro normativo
E’ importante porre a confronto le principali indicazioni normative inerenti la tutela dell’ambiente
dall’impatto zootecnico con le misure di incentivazione per l’energia rinnovabile.
DM 7 aprile 2006 – Direttiva nitrati: limiti all’impiego degli effluenti zootecnici
Scenario A
Quantità di effluente
zootecnico
prodotto in stalla
Scenario B
Situazione
“ante” Direttiva nitrati
Situazione
“post” Direttiva nitrati
Il volume di effluente ed il
carico di azoto è gestito sui
terreni aziendali
Terreni aziendali ZNVN con
capacità di carico
pari a 340 kg/ha/azoto
Il volume di effluente ed il
carico di azoto è gestito per
una quota del 50% sui terreni
aziendali
Terreni aziendali ZVN con
capacità di carico
pari a 170 kg/ha/azoto
DM 6 luglio 2012 – Incentivi per la produzione di energia da fonti rinnovabili escluse il fotovoltaico
ITER PROCEDURALE
D.Lgs. 28 3 marzo 2011
DM 6 luglio 2012
CRITERI PER LE AUTORIZZAZIONI
DEFINIZIONE DEI SOTTOPRODOTTI
INCENTIVI FINANZIARI
FISCALITA’ D’IMPRESA
4. (3) Bilancio delle imprese zootecniche
Fasi del processo di valorizzazione della biomassa agro-zootecnica
Fase di stalla
Adeguamento
Direttiva
Nitrati
Produzione di
carne suina
Impianto
per
biogas
Gestione caratteristica
Capitoli di
bilancio
Utilizzo
del
digestato
DM 7 aprile 2006
Produzione di
latte
Fase di
stalla
Fase 3
Fase 2
Fase 1
Produzione di
carne bovina
Fase 1
Produzione di
carne e di
Adeguamento
latte
Direttiva Nitrati
Gestione extra-caratteristica
Filiera (A)
Fase 2
Gestione
caratteristica
Produzione
energia elettrica e
termica da biogas
Fase 3
Utilizzo
agronomico del
digestato
Filiera (B)
FILIERA
INTEGRATA
Gestione
Fasi integrate della
extra-caratteristica
filiera
COSTI
X1
X2
Ca =X1+X2
X3
X4
Cb = X3+X4
Ctot = Ca+Cb
RICAVI
Y1
Y2
Ra = Y1+Y2
Y3
Y4
Rb = Y3+Y4
Rtot = Ra+Rb
UTILE
Z1
Z2
Ua = Z1+Z2
Z3
Z4
Ub =Z3+Z4
Utot = Ua+Ub
5. Stima del costo di produzione in stalla e di adeguamento alla Direttiva nitrati (anno 2012)
Filiera 1
Filiera 2
Filiera 3
Filiera 4
Filiera 5
Suino
adulto
Scrofe e
suinetti
Bovino
carne
Latte parm.
reggiano
Latte
fresco
(euro/kg carne)
(euro/kg carne)
(euro/kg carne)
(euro/q latte)
(euro/q latte)
(1) Costi totali:
1,490
3,365
2,780
54,660
46,790
(2) Ricavi totali:
1,558
3,534
2,852
58,493
45,718
(3) Utile/Perdita (1 + 2):
0,068
0,168
0,072
3,833
-1,072
(4) Adeguamento Direttiva Nitrati:
-0,096
-0,167
-0,100
-1,380
-1,380
(5) Utile/Perdita complessiva (3+4):
-0,028
0,001
-0,028
2,453
-2,451
Conto economico
Incidenza del costo di
adeguamento sui ricavi (%)
6,14%
Fonte: nostra elaborazione dati CRPA 2011 e 2012
4,73%
3,50%
2,36%
3,02%
6. B
INTEGRAZIONE ZOOTECNIA E BIOGAS
(1) Consistenza degli allevamenti
Stima del fabbisogno di effluenti zootecnici in base alla potenza elettrica installata
Potenza
Erogazione
annua
Letame
BOVINO
Liquame
BOVINO
Liquame
SUINO
kW
kWh (*)
kWh/t
kWh/t
kWh/t
Parametro
8.000,00
135,00
40,00
30,00
(kWh/anno)
(t/anno)
(t/anno)
(t/anno)
50
400.000
2.963
10.000
13.333
100
800.000
5.926
20.000
26.667
150
1.200.000
8.889
30.000
40.000
200
1.600.000
11.852
40.000
53.333
250
2.000.000
14.815
50.000
66.667
300
2.400.000
17.778
60.000
80.000
Fonte: nostra elaborazione dati DM 7 aprile 2006 e rilievi CRPA
8. CASI DI STUDIO
(2) Opportunità e sviluppo del comparto biogas
Dieta di alimentazione del digestore
Effluenti zootecnici
Effluenti zootecnici e quota di prodotti biologici
199 kW 299 kW
Quota incrementale da 0% fino a 50% di energia elettrica
prodotta
Modelli di analisi
MODELLO DI
ANALISI
99 kW
99 kW
199 kW 299 kW
Conto economico annuale
Analisi degli indici di redditività e di rischio
Analisi costi volumi profitto
Analisi costi/ricavi
9. C
MODELLO DI ANALISI ECONOMICA DELLA CONVENIENZA E
DEL RISCHIO
(1) Teoria e modello
In questa parte dello studio sono presentati i risultati relativi all’applicazione del modello di analisi
economico a tre casi di studio relativi a impianti di potenza crescente:
99 kW 190 kW 299 kW
:
E’ opportuno descrivere gli elementi principali del modello di analisi impostato specificamente per i
casi di studio e dedotto dalla parte teorica della ricerca.
Il modello pone in sequenza alcune fasi di analisi economica in grado di elaborare indicatori di
sintesi che rappresentano il livello di convenienza dell’investimento ed i relativi gradi di rischio
e di opportunità.
Conto economico
Indici di rischio
Punto di pareggio
Analisi costi/ricavi
10. Conto economico
Conto economico
(1) Valore della produzione
(a) Prodotto principale: energia elettrica
(b) Prodotto secondario: energia termica
(c) Digestato e sottoprodotto: quantità venduta
Schema di conto economico a “valore aggiunto”
per l’analisi degli impianti a biogas
I valori indicati sono sintetici, ma derivano
dall’elaborazione di indicazioni raccolte per la
gestione completa dell’impianto: dalla produzione e
approvvigionamento della biomassa, fino
all’impiego del digestato a fini agronomici.
(2) - Costi esterni (materie prime e servizi)
(a) Biomassa
(b) Gestione ed esercizio impianto
(c) Altri costi per beni e servizi
(3) = Valore Aggiunto
(4) - Costo del personale
(5) = EBITDA - Margine Operativo Lordo (MOL)
(6) - Ammortamento immobilizzazioni materiali (D)
(7) = EBITA
(8) - Ammortamento immobilizzazioni immateriali (A)
(9) = EBIT
(10) - Oneri finanziari (I)
(11) = Risultato Ordinario
(12) + Proventi straordinari - Oneri straordinari
(13) = EBT Risultato ante-imposte
(14) - Imposte dell'esercizio (T)
(15) = Risultato netto
11. Indici di rischio
In un'ottica di analisi per indici, alcuni di essi sono indubbiamente significativi; nello specifico si indagano:
(a) Return On Investment (ROI) = EBIT/Capitale Investito: il ROI è il primo indicatore proposto ed
esprime il rendimento economico dell’intero capitale impiegato;
(b) Return On Equity (ROE) = Utile netto/Capitale Proprio; è un indice di percentuale per il quale il
reddito netto (RN) prodotto viene rapportato al capitale netto (CN) o capitale proprio, ossia alla
condizione di produzione di diretta pertinenza.
ROI
Return On Investment (ROI)
EBIT
-----------------------------Capitale investito (CI)
Return on Sales (ROS)
Tasso di rotazione del capitale
Rapporto indebitamento (RI)
EBIT
-----------------------------Fatturato (R)
Fatturato (R)
-----------------------------Capitale investito (CI)
Capitale investito (CI)
-----------------------------Capitale proprio (Cp)
Return On Equity (ROE)
ROE
Utile netto
-----------------------------Capitale proprio (Cp)
12. Punto di pareggio
L’analisi del punto di pareggio di un impianto per biogas è interessante, proprio per le caratteristiche
proprie nella formazione dei ricavi.
Infatti, gli indicatori calcolati indicano il livello di rischiosità dell’impianto, in termini quantitativi, per
quanto riguarda, ad esempio, il tempo minimo di funzionamento del cogeneratore per bilanciare i
costi totali di produzione, e, in termini finanziari, determinando il prezzo minimo di pareggio di
vendita dell’energia elettrica.
Indici principali
Indici secondari
Punto di pareggio (quantità)
Prezzo di equilibrio
CF
-----------------------p - cvu
CF
Cvu + --------------Q (prodotta)
Punto di pareggio (valore)
Livello di sfruttamento
CF
-----------------------(p – cvu)/p
Q (BEP)
-------------------Q (prodotta)
dove:
CF = costi fissi
P = prezzo
Cvu = costo variabile unitario
Q = quantità di energia elettrica
13. Analisi costi/ricavi
Si ricorda che il processo di analisi di un progetto si concentra su due obiettivi:
1 livello: stabilire la rischiosità associata all’investimento, attraverso il periodo di recupero;
2 livello: valutare la redditività dell’investimento, attraverso il valore attuale netto
Per un impianto biogas si è ritenuto opportuno selezionare i seguenti indicatori:
Valore attuale netto
VAN (a)
Ro – Co ≥ 0
- Valore attuale netto (Net Present Value)
- Indice di profitto (Profitability Index)
- Saggio di rendimento interno (Internal Rate of Return);
- Tempo di ritorno del capitale (Pay Back Period);
Indice di profitto
IP
Ro/Co ≥ 1
Saggio di rendimento interno
SRI
Il saggio di sconto (r) che
determina
VAN = 0
Tempo di ritorno del capitale
TRC
Il tempo espresso in anni
necessario per
VAN = 0
Accettabilità
TRC < durata progetto
14. Applicazione modello
Il modello di analisi è applicato ai casi di studio per porre in evidenza criticità e punti di forza.
Schema a valore aggiunto
Valore della produzione
- Costi esterni (materie prime e servizi)
= Valore Aggiunto
- Costo del personale
= EBITDA - Margine Operativo Lordo
(MOL)
- Ammortamento immobilizzazioni
materiali (D)
= EBITA
- Ammortamento immobilizzazioni
immateriali (A)
= EBIT
- Oneri finanziari (I)
= Risultato Ordinario
+ Proventi straordinari
- Oneri straordinari
= Risultato ante-imposte (EBT)
- Imposte dell'esercizio (T)
= Risultato netto
Parte (B): indici di rischio
Parte (C): punto di pareggio
Parte (D): Analisi costi/ricavi
Return On Investment
(ROI)
EBIT/Capitale Investito
Return on Sales (ROS)
EBIT/Fatturato
Assets Turnover (AT)
Fatturato/Capitale Investito
Analisi Costi/Ricavi
Indicatori:
Valore Attuale Netto
Saggio di rendimento interno
Tempo di ritorno del capitale
Break Even Point
(BEP)
BEP = CF / (P – Cvu)
2.500
CF
MCT
2.000
Rapporto di
indebitamento (RI)
Capitale Investito/Capitale
Proprio
Return On Equity (ROE)
Utile netto/Capitale Proprio
BEP
1.500
Valore
Parte (A): conto economico
1.000
500
0
1
10
20
30
40
50
Quantità
60
70
80
90
100
15. Casi di studio
Analisi economico-finanziaria di
impianti biogas < 300 kW
In questa parte dello studio sono presentati i risultati relativi all’applicazione del
modello di analisi economico a tre casi di studio relativi a impianti di potenza crescente:
99 kW, 190 kW e 299 kW
Conto economico
Indici di rischio
Punto di pareggio
Analisi costi/ricavi
16. 1
99 kW
(1) Caratteristiche dell’impianto
Produzione refluo
Resa energetica refluo
Capi allevamento
Capi allevamento
Capi allevamento
Parametro
(ton/capo/anno)
(kWh/ton)
Potenza
99,00
199,00
299,00
Suino
carne
3,29
30,00
8.017
16.115
24.213
Bovino
carne
10,40
40,00
1.904
3.827
5.750
Latte
fresco
19,80
145,00
276
555
833
Potenza e dieta
La dieta prevista nel conto economico prevede l’impiego principalmente di effluenti zootecnici. Si è
ritenuto opportuno considerare una parziale integrazione di farine di cereali non idonei alla
alimentazione nel caso della non disponibilità totale di capi allevati sufficienti.
Costi di realizzazione
Nel caso specifico si può ritenere che una forbice congrua di valori per la realizzazione dell’impianto
completo possa essere compresa tra 650 e 700 mila euro.
Costi di esercizio
L’esercizio e la gestione dell’impianto sono stati valutati considerando una significativa integrazione con
la tradizionale attività di allevamento.
Per l’approvvigionamento della biomassa si sono considerati i seguenti valori:
- Costo colturale insilato di mais: 1.750 (euro/ha)/ 60 (ton/ha) = 30,0 euro/ton;
- Prezzo di mercato della granella per energia: 170 euro/ton.
17. Conto economico
Conto economico a valore aggiunto
Valore totale
euro
Valore della produzione
170.510,47
(a) Prodotto principale: energia elettrica
170.510,47
(b) Prodotto secondario: energia termica
0,00
(c) Digestato e sottoprodotto: quantità venduta
0,00
- Costi esterni (materie prime e servizi)
(a) Biomassa
17.000,00
(b) Gestione ed esercizio impianto
Quota di biomassa:
Farina di mais non alimentare
(100 ton 170 euro/ton)
40.000,00
22.000,00
(c) Altri costi per beni e servizi
= Valore Aggiunto
- Costo del personale
1.000,00
130.510,47
12.000,00
= EBITDA - Margine Operativo Lordo (MOL)
118.510,47
- Ammortamento immobilizzazioni materiali
35.000,00
= EBITA
Rapporto sul fatturato
Il MOL presenta un buon risultato che è pari al
69,50% dei ricavi
69,50%
83.510,47
- Ammortamento immobilizzazioni immateriali
0,00
= EBIT
83.510,47
- Oneri finanziari
14.812,44
= Risultato Ordinario
68.698,03
+ Proventi straordinari - Oneri straordinari
= EBT Risultato ante-imposte
- Imposte dell'esercizio
= Risultato netto
Rapporto sul fatturato
Il reddito operativo presenta un buon risultato
40,29%
pari al 40,29% dei ricavi
5.250,00
63.448,03
750,00
62.698,03
Reddito ante imposte si prefigura pressoché
come utile netto
18. Indici di rischio
ROI – return on investment
Il ROI (redditività del capitale investito) esprime il rendimento economico dell’intero capitale
impiegato, prescindendo dal fatto che esso sia capitale conferito a titolo di proprietà o capitale di terzi.
Nel caso esaminato è circa del 12%.
EBIT
tà del capitale investito:
n investment - ROI)
-----------------------------Capitale investito (CI)
83.510,47
= -------------------- =
700.000,00
11,93%
ROE – return on equity
Il valore del ROE viene definito premio al rischio in quanto rappresenta il vantaggio economico di un
investimento rischioso. Nel caso esaminato è > 35%
Utile netto
à capitale proprio:
n equity - ROE)
-----------------------------Capitale proprio (CP)
62.698,03
= -------------------- =
175.000,00
Capitale proprio: si è considerato pari all’equity
(25% dell’investimento) che l’istituto di credito in
genere richiede per il finanziamento.
35,83%
19. Punto di pareggio
CF
55.812,44
Punto di pareggio (quantità):
----------------------- = --------------------- = 82.316,75
3
p - cvu
0,15
kWh/anno
Il livello minimo per il punto di pareggio dell’energia prodotta annualmente è
molto contenuto
Energia totale: 99 • 8.200 = 811.800 kWh netti
CF
55.812,44
Punto di pareggio (ricavi): ----------------------- = --------------------- =80.301,81
(p - cvu)/p
0,70
euro/anno
Il livello minimo per il punto di pareggio dei ricavi è
pressoché garantito da una quota <50% del fatturato
Prezzo di equilibrio:
CF
cvu +------------------- =0,06
Q
55.812,44
+ ----------------- = 0,133
811.800,00 euro/kWh
Il prezzo di equilibrio è ben al di sotto della tariffa
incentivante pari a 0, 236 euro/kWh
Livello di sfruttamento:
Q (BEP)
382.316,75
----------------------- = --------------------- = 47,09%
Q (prev)
811.800,00
A
20. Analisi costi/ricavi
Si ricorda che il processo di analisi di un progetto si concentra su due obiettivi:
1) stabilire la rischiosità dell’investimento, attraverso il periodo di recupero;
2) valutare la redditività dell’investimento con il valore attuale netto ed altri indici collegati.
La redditività lorda
dell’investimento è > 14,4%
ANNI
INVESTIMENTO
Valore attuale netto (VAN)
Saggio (r)
Costi
Ricavi
VAN
5,50%
1.451.122,49
2.037.665,36
586.542,87
Saggio (r)
Costi
Ricavi
IP
5,50%
1.451.122,49
2.037.665,36
1,40
Indice di profitto (IP)
Tempo di ritorno del capitale
Il tempo di ritorno del capitale investito è
di poco superiore a 8 anni, rispetto ai
20 anni di vita utile
Impianto
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
11
12
13
14
15
16
17
18
19
20
FLUSSO DI
CASSA CUMULATO
attualizzato
(euro)
-700.000,00
-593.355,00
-492.269,70
-396.454,24
-305.633,91
-219.548,28
-137.950,53
-94.978,53
-21.666,83
47.822,93
113.690,00
176.123,24
235.301,67
291.394,97
320.935,50
371.332,66
419.102,48
464.381,93
507.300,84
547.982,27
586.542,87
21. 2
190 kW
(1) Caratteristiche dell’impianto
Produzione refluo
Resa energetica refluo
Capi allevamento
Capi allevamento
Capi allevamento
Parametro
(ton/capo/anno)
(kWh/ton)
Potenza
99,00
199,00
299,00
Suino
carne
3,29
30,00
8.017
16.115
24.213
Bovino
carne
10,40
40,00
1.904
3.827
5.750
Latte
fresco
19,80
145,00
276
555
833
Potenza e dieta
La dieta prevista nel conto economico prevede l’impiego principalmente di effluenti zootecnici. Si è
ritenuto opportuno considerare una parziale integrazione di farine di cereali non idonei alla
alimentazione nel caso della non disponibilità totale di capi allevati sufficienti.
Costi di realizzazione
Nel caso specifico si può ritenere che una forbice congrua di valori per la realizzazione dell’impianto
completo possa essere compresa tra 1,0 e 1,2 milioni di euro.
Costi di esercizio
L’esercizio e la gestione dell’impianto sono stati valutati considerando una significativa integrazione con
la tradizionale attività di allevamento.
Per l’approvvigionamento della biomassa si sono considerati i seguenti valori:
- Costo colturale insilato di mais: 1.750 (euro/ha)/ 60 (ton/ha) = 30,0 euro/ton;
- Prezzo di mercato della granella per energia: 170 euro/ton.
22. Conto economico
Conto economico a valore aggiunto
Valore totale
euro
Valore della produzione
327.242,32
(a) Prodotto principale: energia elettrica
327.242,32
(b) Prodotto secondario: energia termica
0,00
(c) Digestato e sottoprodotto: quantità venduta
0,00
- Costi esterni (materie prime e servizi)
94.500,00
(a) Biomassa
42.500,00
(b) Gestione ed esercizio impianto
50.000,00
(c) Altri costi per beni e servizi
= Valore Aggiunto
- Costo del personale
2.000,00
232.742,32
18.000,00
= EBITDA - Margine Operativo Lordo (MOL)
214.742,32
- Ammortamento immobilizzazioni materiali
57.556,61
= EBITA
- Ammortamento immobilizzazioni immateriali
= EBIT
- Oneri finanziari
= Risultato Ordinario
+ Proventi straordinari - Oneri straordinari
= EBT Risultato ante-imposte
- Imposte dell'esercizio
= Risultato netto
Quota di biomassa:
Farina di mais non alimentare
(250 ton 170 euro/ton)
Rapporto sul fatturato
Il MOL presenta un buon risultato che è pari al
65,62% dei ricavi
65,62%
157.185,71
0,00
157.185,71
24.358,68
132.827,03
Rapporto sul fatturato
Il reddito operativo presenta un buon risultato
40,59%
pari al 40,59% dei ricavi
8.550,00
124.277,03
750,00
123.527,03
Reddito ante imposte si prefigura pressoché
come utile netto
23. Indici di rischio
ROI – return on investment
Il ROI (redditività del capitale investito) esprime il rendimento economico dell’intero capitale impiegato,
prescindendo dal fatto che esso sia capitale conferito a titolo di proprietà o capitale di terzi.
Nel caso esaminato è circa del 13,65%
EBIT
el capitale investito:
nvestment - ROI)
-----------------------------Capitale investito (CI)
157.185,71
= -------------------- =
1.151.132,17
13,65%
ROE – return on equity
Il valore del ROE viene definito premio al rischio in quanto rappresenta il vantaggio economico di un investimento
rischioso. Inoltre, rappresenta il premio del capitale proprio investito.
Nel caso esaminato è circa del 43%.
Utile netto
itale proprio:
ity - ROE)
-----------------------------Capitale proprio (CP)
123.527,03
= -------------------- =
287.783,04
Capitale proprio: si è considerato pari all’equity (25%
dell’investimento) che l’istituto di credito in genere
richiede per il finanziamento
42,92%
24. Punto di pareggio
CF
91.215,29
Punto di pareggio (quantità):
----------------------- = --------------------- =661.785,81
p - cvu
0,14
kWh/anno
Il livello minimo per il punto di pareggio dell’energia prodotta annualmente è
molto contenuto
Energia totale: 190 • 8.200 = 1.558.000,00 kWh netti
CF
91.215,29
Punto di pareggio (ricavi): ----------------------- = --------------------- =139.001,49
(p - cvu)/p
0,66
euro/anno
Il livello minimo per il punto di pareggio dei ricavi è pressoché garantito da una
quota <50% del fatturato
Prezzo di equilibrio:
CF
cvu +------------------- =0,07
Q
91.215,29
+ ----------------- = 0,131
1.558.000,00 euro/kWh
Il prezzo di equilibrio è ben al di sotto della tariffa
incentivante pari a 0, 236 euro/kWh
Livello di sfruttamento:
Q (BEP)
661.785,81
----------------------- = --------------------- = 42,48%
Q (prev)
A
1.558.000,00
B
25. Analisi costi/ricavi
Si ricorda che il processo di analisi di un progetto si concentra su due obiettivi:
1) stabilire la rischiosità dell’investimento, attraverso il periodo di recupero;
2) valutare la redditività dell’investimento con il valore attuale netto ed altri indici collegati.
3.500,00
Ricavi e Costi (000euro)
Costi attualizzati
Ricavi attualizzati
3.000,00
Il saggio di sconto massimo
utilizzabile è > 16,5%
2.500,00
ANNI
INVESTIMENTO
2.000,00
1.500,00
7,50%
10,00%
12,50%
15,00%
17,50%
Saggio di sconto (r)
Valore attuale netto (VAN)
Saggio (r)
Costi
Ricavi
VAN
5,50%
2.664.689,07
3.910.670,89
1.245.981,82
Saggio (r)
Costi
Ricavi
IP
5,50%
2.664.689,07
3.910.670,89
1,47
Indice di profitto (IP)
Il tempo di ritorno del capitale investito è di poco superiore
a 7 anni, rispetto ai 20 anni di vita utile
Impianto
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
11
12
13
14
15
16
17
18
19
20
FLUSSO DI
CASSA CUMULATO
attualizzato
(euro)
-1.151.132,17
-956.400,12
-771.819,97
-596.862,48
-431.026,00
-273.835,02
-124.838,84
-17.982,06
115.883,92
242.771,11
363.043,32
477.045,43
585.104,29
687.529,75
760.987,03
853.011,43
940.238,36
1.022.917,91
1.101.287,15
1.175.570,79
1.245.981,82
26. 3
299 kW
(1) Caratteristiche dell’impianto
Produzione refluo
Resa energetica refluo
Capi allevamento
Capi allevamento
Capi allevamento
Parametro
(ton/capo/anno)
(kWh/ton)
Potenza
99,00
199,00
299,00
Suino
carne
3,29
30,00
8.017
16.115
24.213
Bovino
carne
10,40
40,00
1.904
3.827
5.750
Latte
fresco
19,80
145,00
276
555
833
Potenza e dieta
La dieta prevista nel conto economico prevede l’impiego principalmente di effluenti zootecnici. Si è
ritenuto opportuno considerare una integrazione di insilati di cereali prodotti in azienda, per
valutare la convenienza economica anche nel caso della parziale disponibilità di capi allevati
sufficienti per alimentare l’impianto.
Costi di realizzazione
Nel caso specifico si può ritenere che una forbice congrua di valori per la realizzazione dell’impianto
completo possa essere compresa tra 1,4 e 1,7 milioni di euro. L’obiettivo del progetto è la
semplificazione del processo annesso all’allevamento, anche si prevede la realizzazione della
platea di stoccaggio degli insilati.
Costi di esercizio
L’esercizio e la gestione dell’impianto sono stati valutati considerando una significativa integrazione con
la tradizionale attività di allevamento.
Per l’approvvigionamento della biomassa si sono considerati i seguenti valori:
- Costo colturale insilato di mais: 1.750 (euro/ha)/ 60 (ton/ha) = 30,0 euro/ton;
- Prezzo di mercato della granella per energia: 170 euro/ton.
27. Conto economico
Conto economico a valore aggiunto
Valore totale
euro
Valore della produzione
514.976,07
(a) Prodotto principale: energia elettrica
514.976,07
(b) Prodotto secondario: energia termica
0,00
(c) Digestato e sottoprodotto: quantità venduta
0,00
- Costi esterni (materie prime e servizi)
Quota di biomassa:
Insilati di mais
(2.850 ton 30 euro/ton)
153.500,00
(a) Biomassa
85.500,00
(b) Gestione ed esercizio impianto
65.000,00
(c) Altri costi per beni e servizi
= Valore Aggiunto
- Costo del personale
3.000,00
361.476,07
25.000,00
= EBITDA - Margine Operativo Lordo (MOL)
336.476,07
- Ammortamento immobilizzazioni materiali
Rapporto sul fatturato
Il MOL presenta un buon risultato che è pari al
65,34%
65,62% dei ricavi
85.750,00
= EBITA
- Ammortamento immobilizzazioni immateriali
= EBIT
- Oneri finanziari
= Risultato Ordinario
+ Proventi straordinari - Oneri straordinari
= EBT Risultato ante-imposte
- Imposte dell'esercizio
= Risultato netto
250.726,07
0,00
250.726,07
36.290,48
214.435,59
Rapporto sul fatturato
Il reddito operativo presenta un buon risultato
41,64%
pari al 40,59% dei ricavi
10.000,00
204.435,59
750,00
203.685,59
Reddito ante imposte si prefigura pressoché
come utile netto
28. Indici di rischio
ROI – return on investment
Il ROI (redditività del capitale investito) esprime il rendimento economico dell’intero capitale impiegato, prescindendo
dal fatto che esso sia capitale conferito a titolo di proprietà o capitale di terzi.
Nel caso esaminato è del 14,62%
EBIT
apitale investito:
stment - ROI)
-----------------------------Capitale investito (CI)
250.726,07
= -------------------- =
1.715.000,00
14,62%
ROE – return on equity
tale proprio:
ty - ROE)
Il valore del ROE viene definito premio al rischio del capitale proprio investito nel progetto.
Nel caso esaminato è > 47,5%
Utile netto
-----------------------------Capitale proprio (CP)
203.685,59
= -------------------- =
428.750,00
Capitale proprio: si è considerato pari all’equity
(25% dell’investimento) che l’istituto di credito in
genere richiede per il finanziamento
47,51%
29. Punto di pareggio
CF
132.790,48
Punto di pareggio (quantità):---------------------- = --------------------- =967.604,30
p - cvu
0,14
kWh/anno
Il livello minimo per il punto di pareggio dell’energia prodotta
annualmente è molto contenuto
Energia totale: 299 • 8.200 = 2.451.800,00 kWh netti
CF
132.790,48
Punto di pareggio (ricavi): ----------------------- = --------------------- =203.235,61
(p - cvu)/p
0,65
euro/anno
Il livello minimo per il punto di pareggio dei ricavi è pressoché
garantito da una quota <50% del fatturato
Prezzo di equilibrio:
CF
cvu +------------------- =0,07
Q
132.790,48
+ ----------------- = 0,127
2.451.800,00 euro/kWh
Il prezzo di equilibrio è ben al di sotto della tariffa
incentivante pari a 0, 236 euro/kWh
Livello di sfruttamento:
Q (BEP)
967.604,30
----------------------- = --------------------- = 39,47%
Q (prev)
A
2.451.800,00
B
30. Analisi costi/ricavi
Si ricorda che il processo di analisi di un progetto si concentra su due obiettivi:
1) stabilire la rischiosità dell’investimento, attraverso il periodo di recupero;
2) valutare la redditività dell’investimento con il valore attuale netto ed altri indici collegati.
5.500,00
Costi attualizzati
Ricavi e Costi (000euro)
5.000,00
Ricavi attualizzati
Il saggio di sconto massimo
utilizzabile è pari > 18%
4.500,00
4.000,00
3.500,00
3.000,00
2.500,00
ANNI
INVESTIMENTO
2.000,00
1.500,00
8,00%
12,00%
16,00%
20,00%
24,00%
Saggio di sconto (r)
Valore attuale netto (VAN)
Saggio (r)
Costi
Ricavi
VAN
5,50%
4.034.610,19
6.154.161,03
2.119.550,84
Saggio (r)
Costi
Ricavi
IP
5,50%
4.034.610,19
6.154.161,03
1,53
Indice di profitto (IP)
Il tempo di ritorno del capitale investito è di circa 6 anni e mezzo,
rispetto ai 20 anni di vita utile
Impianto
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
11
12
13
14
15
16
17
18
19
20
FLUSSO DI
CASSA CUMULATO
attualizzato
(euro)
-1.715.000,00
-1.406.254,91
-1.113.605,53
-836.212,76
-573.281,22
-324.057,01
-87.825,54
101.718,72
313.961,46
515.139,41
705.829,41
886.578,23
1.057.904,12
1.220.298,34
1.350.598,03
1.496.501,50
1.634.798,63
1.765.885,96
1.890.139,35
2.007.915,08
2.119.550,84
31. D
SCENARI FUTURI E PROSPETTIVE DI SVILUPPO
Il biogas agricolo è destinato, a seguito del nuovo Decreto Ministeriale del 6 luglio 2012, ad
un’importante cambio di rotta.
Le indicazioni che emergono dal decreto mettono in luce una chiara intenzione da parte del
legislatore di incentivare sopratutto il biogas agricolo:
- gli incentivi maggiori sono per gli impianti di piccola taglia (< 300 kW) alimentati da
sottoprodotti,
- è data priorità nell’iscrizione ai registri agli impianti di imprenditori agricoli
- gli impianti con potenza < 100 kW accedono direttamente al sistema incentivante,
- sono previsti dei premi aggiuntivi, da sommare alla tariffa incentivante base, per la
cogenerazione ad alto rendimento e la riduzione dell’azoto contenuto nel digestato finale.
In generale a seguito del nuovo Decreto, sarà quindi fondamentale privilegiare l’uso di
sottoprodotti provenienti dalle colture o dagli allevamenti aziendali (effluenti zootecnici, stocchi di mais,
pula, paglia, sfalci, potature) e di sottoprodotti del ciclo agricolo tradizionale (es. siero di latte, sansa,
residui della vinificazione).
Le colture dedicate possono continuare a fornire un importante contributo a determinate
condizioni: possono essere infatti inserite nella dieta < 30% in peso della dieta totale.
32. Filiera BOVINO DA LATTE
Per quanto riguarda la filiera del bovino da latte, si uniformano i dati in valore assoluto in un parametro
idoneo per la filiera relativo alla produzione di latte:
[(Utile netto in euro)/(capi allevati)] / (Produzione di latte per capo)
Ad esempio, considerando l’utile netto derivante dalla realizzazione di un impianto di 99 kW, pari a
62.698,03 euro, e assumendo una produzione media di latte per capo pari a 8.850,17 kg, si ottiene:
(62.698,03 euro / 264 capi ) / 8.850,17 (kg latte) = 0,02683 pari a 2,683 euro/100 kg/latte
Potenza
impianto
Dieta di
alimentazione
dell’impianto
Dieta di
alimentazione
dell’impianto
Capi allevati
Utile/perdita
di stalla
Utile produzione
energia da biogas
TOTALE
Filiera
integrata
(kW)
(% sull’energia totale)
(% in peso)
(numero)
(euro/100 kg latte)
(euro/100 kg latte)
(euro/100 kg latte)
99
89% reflui zootecnici
11% farine di cereali
98% reflui
2% farine
264
-1,072
2,683
1,611
190
86% reflui zootecnici
14% farine di cereali
97% reflui
3% farine
490
-1,072
2,848
1,776
299
61% reflui zootecnici
39% insilati di cereali
79% reflui
21% insilati
547
-1,072
4,207
3,135
33. Filiera BOVINO DA CARNE
Per quanto riguarda la filiera del bovino da carne, i dati parametrizzati all’unità di carne sono elaborati:
[(Utile netto in euro)/(capi allevati)] / (Peso singolo capo allevato)
Ad esempio, considerando l’utile netto derivante dalla realizzazione di un impianto di 99 kW, pari a
62.698,03 euro, e assumendo un peso medio per capo pari a 550 kg, si ottiene:
(62.698,03 euro / 1.762 capi ) / 550 (kg capo) = 0,065 kg/carne
Potenza
impianto
Dieta di
alimentazione
dell’impianto
Dieta di
alimentazione
dell’impianto
Capi
allevati
Utile/perdita
di stalla
Utile produzione
energia da biogas
TOTALE
Filiera integrata
(kW)
(% sull’energia
totale)
(% in peso)
(numero)
(euro/kg carne)
(euro/kg carne)
(euro/kg carne)
99
89% reflui
11% farine
99% reflui
1% farine
1.762
0,072
0,065
0,137
190
86% reflui
14% farine
99% reflui
1% farine
3.268
0,072
0,069
0,141
299
61% reflui
39% insilati di
cereali
93% reflui
7% insilati di
cereali
3.648
0,072
0,101
0,173
34. Filiera SUINO DA CARNE
Per quanto riguarda la filiera del suino da carne, i dati parametrizzati all’unità di carne sono elaborati:
[(Utile netto in euro)/(capi allevati)] / (Peso singolo capo allevato)
Ad esempio, considerando l’utile netto derivante dalla realizzazione di un impianto di 99 kW, pari a
62.698,03 euro, e assumendo un peso medio per capo pari a 160 kg, si ottiene:
(62.698,03 euro / 7.304 capi ) / 160 (kg/capo) = 0,054 euro kg/carne
Potenza
impianto
Dieta di
alimentazione
dell’impianto
Dieta di
alimentazione
dell’impianto
Capi
allevati
Utile/perdita
di stalla
Utile produzione
energia da biogas
TOTALE
Filiera integrata
(kW)
(% sull’energia
totale)
(% in peso)1
(numero)
(euro/kg carne)
(euro/kg carne)
(euro/kg carne)
99
89% reflui
11% farine
99% reflui
1% farine
7.304
0,068
0,054
0,122
190
86% reflui
14% farine
99% reflui
1% farine
13.562
0,068
0,057
0,125
299
61% reflui
39% insilati di
cereali
95% reflui
5% insilati di
cereali
15.138
0,068
0,084
0,152
35. In conclusione
I risultati sono molto interessanti per tutti i casi presi in esame, e meritano alcune
considerazioni finali:
(1) l’utile ottenuto dalla produzione di energia permette all’imprenditore zootecnico di
superare momenti di crisi di mercato in cui i prezzi di vendita di carne e latte non
sono sufficienti per avere marginalità in stalla;
(2) ottenere un vero reddito integrativo che possa essere utilizzato per gestire gli
eventuali costi di adeguamento alla Direttiva Nitrati;
(3) il processo di produzione energetica dei piccoli impianti si integra in modo
conveniente nella gestione ordinaria dell’allevamento permettendo di ottenere,
inoltre, un’interessante liquidità di gestione garantita dall’erogazione delle tariffe
incentivanti per 20 anni.