5. Signore, ti sei fatto piccolo davanti ai tuoi
discepoli lavando loro i piedi. Ci hai spiegato
così che non è importante il potere perché
siamo tutti uguali davanti a Te. Il vero potere è
quindi mettersi al servizio degli altri.
Aiutaci a seguire il tuo esempio ogni giorno per
arrivare alla meta del nostro cammino insieme.
Tu ci ami come hai amato i tuoi discepoli.
Aiutaci ad aprire il nostro cuore al tuo amore
come Pietro ha saputo accettare il tuo gesto
d'amore.
9. I l pane è la condivisione quotidiana, il pane viene spezzato e
viene condiviso con tutti. Il vino, lo si distribuisce a tutti quelli
che tendono il bicchiere per versarvi la gioia. Gesù si è
sacrificato per noi, ci ha donato la sua vita e per questo non
bisogna sprecarla facendo del male ai nostri fratelli. Ha voluto
essere il pane spezzato ed essere tra noi.
A nche noi, vogliamo imparare la condivisione, vigilando sui
nostri sentimenti, cercando di essere sempre aperti al
prossimo : non solo ai nostri amici, ma, come dice Papa
Francesco I, anche a coloro che sono nella “periferia del
nostro cuore”. Preghiamo perché cresca tra di noi la fiducia
nel tempo, e cresca la condivisione per essere un vero
gruppo classe in cui ognuno custodisca l’altro. Sarà questo il
nostro obiettivo nella grande scalata della vita.
13. S iamo di fronte a Gesù che si è recato al
Monte degli Ulivi con i suoi amici più cari.
Allontanandosi per pregare, mostra la sua
umana fragilità. Chiedendo aiuto per ben tre
volte, viene ignorato. Preghiamo oggi il Signore
affinché ci insegni ad ascoltare gli altri con la
speranza di avere sempre un vero amico pronto
a sostenerci.
17. In questo momento storico-culturale, noi, giovani,
ci troviamo a vacillare nella fede. Ma ora,
Signore, siamo qui dinanzi a te per cercare un
punto fermo, per dare un senso alla nostra vita.
Signore, anche se spesso, come Giuda, ti
tradiamo e ti deludiamo, ti chiediamo comunque
perdono impegnandoci a non commettere più
gli stessi errori innumerevoli che sono i
tradimenti che facciamo nei confronti di noi
stessi e degli altri.
Ma donaci, o Signore, la forza di non arrenderci
mai di fronte ad ogni fallimento.
19. i presenti dissero di nuovo a
Pietro: «Tu sei certo di quelli,
perché sei Galileo». Ma egli
cominciò a imprecare e a
giurare: «Non conosco
quell'uomo che voi dite» Mc 15,71
20.
21. L’etica ci porta a condannare dal punto di vista
umano il tradimento di Pietro, ma quello che
colpisce è il perdono senza condizioni che Gesù
concede al suo amico, a tal punto da affidargli
l’eredità dei suoi valori e la guida della Chiesa.
23. « ecco egli non ha fatto nulla
che sia degno di morte » Lc 23,15
24.
25. È molto più facile essere influenzati dagli altri
nell’egoismo anziché distinguersi facendo del
bene, avendo attenzione verso chi ha fame,
sete, chi è straniero, nudo, malato e in carcere.
Il Figlio di Dio non è venuto a giudicare gli uomini
ma a donare la misericordia. Siamo stati noi a
giudicare lui nonostante si sia sacrificato per
salvare tutti noi, figlio del Padre.
27. « gli percuotevano il capo con
una canna, gli sputavano
addosso e, mettendosi in
ginocchio, si prostravano
davanti a lui » Mc 15,19
28.
29. Molte volte, ci capita di dubitare dell’esistenza
di Dio e di invidiare le persone guidate da una
profonda fede, soprattutto quando abbiamo
vissuto un momento di sofferenza.
Guardando al gesto di Cristo, volgiamo
chiedergli di aiutarci a vivere il dolore come
un’occasione per diventare migliori, insieme !
33. Signore,
Aiutaci ad essere i Simoni di Cirene e a credere
nel caso come un disegno della tua bontà, e di
riconoscere la fortuna di poter dare aiuto. E
quando noi siamo nella sofferenza, mandaci un
Simone di Cirene per portare con noi la nostra
croce. Aiutaci a non stancarci mai di chiederti
perdono, sapendo che tu non ti stanchi mai di
darci il tuo perdono. Aiutaci ad essere umili, ed
a usufruire dell’amore che ci dai. Ti ringrazio per
aver sofferto per me e per gli altri.
37. Guardando insieme la tua croce, abbiamo
capito che per noi è : sacrificio e sofferenza, ma
allo stesso tempo amore e grandezza. È una
speranza che ci guida verso un futuro che ci
porta all’unione tra noi. Tu, Gesù, sulla croce
hai vissuto un momento di grande solitudine e
sconforto, per ricordarci che sarai sempre
pronto a porgerci la tua mano, e offrirci il tuo
perdono.
41. Siamo qui, Signore, davanti a te.
Donaci il coraggio di affrontare coloro che ci
deridono.
Aiutaci a non cadere nella tentazione di
rispondere alle provocazioni.
Signore, ti chiediamo di darci la forza per
intraprendere il cammino di fede per accogliere
il tuo amore.
45. G esù, aiutaci a capire quali sono i nostri peccati
perché noi possiamo chiedertene perdono. Poiché ogni
uomo è peccatore e degno di essere perdonato.
P rega per noi affinché tu possa perdonarci per tutti i
peccati commessi, fa che ogni giorno possa
comportarmi da uomo quale sono, perdona i nostri
errori, amaci ed aiutaci nei momenti in cui ne abbiamo
più bisogno. Per questo ti preghiamo.
A volte, non ci rendiamo conto delle fortune che i
Signore ci ha donato, a volte, trascuriamo ciò che è
essenziale. Vieni, Signore, a guarirci ed a liberarci dal
male, mostraci la differenza tra ciò che è giusto e ciò
che è sbagliato, continuando ad offrirci i tuo amore.
Sorreggici nelle debolezze e aiutaci a compatire alla
sofferenze del nostro prossimo.
47. Gesù disse alla madre: “Donna,
ecco tuo figlio!”.
Poi disse al discepolo: “Ecco tua
madre!” Gv 19,27
48.
49. M aria prova una delle sofferenze più forti di tutte :
vede suo figlio che muore crocifisso, e in quel
momento anche il suo cuore è crocifisso.
Tutti soffriamo, fa parte della vita. Ma allora questa vita
ha un senso? Si. È difficile da capire, am lo si può
scoprire. Spesso il dolore che affrontiamo ci fa
pensare che tutto sia inutile, che siamo soli in questo
percorso. Ma se non lo fossimo? Dobbiamo ricordarci
di avere degli amici accanto a noi nonostante tutto.
Bisogna confidarsi con loro, non nasconderci dietro la
paura di essere giudicati. Nessuno può vivere senza
un aiuto, basta avere il coraggio di chiederlo.
C osì come Maria è riuscita ad aprire il suo cuore
all’infinito, dobbiamo cercare di aprire il nostro agli altri.
51. Gesù gridò a gran voce: “Eloì, Eloì,
lemà sabactàni?”, che significa:
“Dio mio, Dio mio, perché mi hai
abbandonato?”
Mc 15,34
52.
53. La vita e la morte.
Capirne il vero senso è difficile per noi ragazzi,
ma vedere il sacrificio e la sofferenza di Gesù
che muore in corce per noi, ci dà la forza e la
speranza di arrivare a capire che cosa l’amore è
veramente e quando esso debba riempire la
vita di tutti noi, mettendo da parte l’egoismo che
spesso ci tenta.
Perché l’egoismo è la morte e la vita è
nell’amore.
55. « Lo depose dalla croce, lo
avvolse con un lenzuolo e lo mise
in un sepolcro scavato nella
roccia » Lc 23,53
56.
57. Ed eccoci arrivati al terribile momento Signore, quello in cui, con
Giuseppe d’Arimatea, ti accompagniamo al sepolcro. Entrare con te
nel sepolcro ci fa paura : il tuo corpo è livido, ferito, inerte. Ci sentiamo
sconfitti, angosciati, addolorati. Un senso d’impotenza ci pervade:
perché sei morto così giovane e in questo modo? Com’è possibile che
uttto sia finito? La tua vita era per noi promessa di un futuro ricco,
pieno, bello. Ora non ci rimane che il dolore, terribile, privo di parole,
carico di solitudine… E una grande paura, Perché?!
Come adulti, ci siamo già trovati a vivere questi sentimenti di fronte alla
morte di familiari o persone care. Ci riconosciamo nel dolore di Maria,
che la invecchia più del normale, nella paura dell’apostolo Giovanni,
un ragazzino, che piange acanto a lei. Spesso, ci siamo trovati
accanto a persone che vivono questo dolore. Anche in questo caso il
buoi riempie il nostro animo …
Tuttavia, ci riconosciamo anche in Giuseppe d’Arimatea, persona buona
e giusta, che si dà da fare nel prendersi cura del tuo corpo, Gesù, lui
aspetta il Regno di Dio. Questa attesa è la luce che illumina le nostra
tenebre, non solo perché viviamo nel desiderio del Regno di Dio, ma
perché lo sperimentiamo già qui e ora: condividere il nostro dolore con
latri o farci carico del dolore altrui ci rende capaci di un amore che
supera i nostri egoismi, i nostri limiti; ci rende più sensibili, più delicati,
più fragili e più forti allo stesso tempo; ci dona uno sguardo nuovo
sulle relazioni, ci apre agli altri, paradossalmente… ci apre alla vita…
Fa, o Signore, che pur attraversando la notte, sappiamo aspettare le
prime luci del sabato: ravviva in noi la fede nella vita e lo sguardo per
coglierla attorno a noi.