2. A tutte le bambine
e a tutti i bambini
protagonisti del progetto
3.
4. L’acqua è una proposta progettuale
che spesso viene rivolta ai bambini
per ricercare insieme nelle loro
competenze, abilità e conoscenze.
L’acqua è un elemento naturale che
la incontrano quotidianamente nei
giochi, negli alimenti, in determinate
condizioni atmosferiche… ed è
spesso protagonista e oggetto di
curiosità nelle loro scoperte durante
incontri e uscite. A noi (insegnanti,
educatori, atelieristi…) compete il
creare situazioni dove viene
proposta come soggetto da indagare
per farne aumentare le sue proprietà,
la sua importanza… conoscenze e
necessità. Il nostro “focus” deve
poter mettere una metaforica lente di
ingrandimento per sensibilizzare i
bambini stessi sia ad un uso
adeguato sia all’utilità che ricopre per
l’intero Pianeta.
5. Nel proporre ai bambini percorsi di
progetto ho pensato a incontri che
andavano, attraverso i rispettivi
report documentativi, a valorizzare i
vissuti personali e di gruppo con
dialoghi, racconti, giochi, grafiche,
disegni, installazioni… Tecniche,
materiali e strumenti, sono sempre
stati sperimentati dai bambini con
competenza, creatività e stupore
letti durante i coinvolgimenti e le
relative osservazioni. Relazioni che
sono andati a generare evoluzioni e
momenti di crescita. Avvicinarsi ai
materiali di recupero, alla creta, alla
stessa acqua, alle plastiche, ai
colori, alle carte… ha provocato e
stimolato nei bambini sensorialità
tattili, olfattive, uditive che hanno
portato a riflessioni, pensieri… a
sensibilità estetiche. Considerazioni
che mi rimandano all’idea di
bambino competente, attore e
regista della propria evoluzione.
6. intenzionalità
progettuali
Collegando le progettualità delle sezioni
con quelle dichiarate per l’atelier, sono
state proposte ai bambini diverse e
svariate occasioni di esperienze e di
attività:
- sez. 3 anni: l’acqua e i 5 sensi;
- sez. 4 anni: via e piazze d’acqua
(oceano, mare, fiumi, canali, cascate);
- sez. 5 anni: architetture dell’ acqua
(fontane, ponti, acquari, fari, Venezia)
L’acqua perciò è stata giocata,
travasata, manipolata, interpretata e
inventata attraverso appositi incontri
dove emozioni e strategie sono state
dichiarate dagli stessi bambini insieme
ai diversi linguaggi espressivi.
7. Gli intenti che mi hanno condotto a fare
ricerca nelle potenzialità dei bambini e
che hanno portato ad un percorso di
elaborati, testimonianze e dichiarazioni,
hanno voluto evidenziare e confermare
una determinata cultura dell’infanzia.
Cultura e culture non legate a certi
stereotipi infantili, ma a creatività ed
esteticità che spesso si sono avvicinate
a teorie e codici caratterizzanti i diversi
linguaggi appartenenti ad artisti
contemporanei e moderni.
8. Questi intenti sono stati:
- Il fare apprendere ai bambini che
l’acqua può essere un materiale ludico
da manipolare e sperimentare in
diversi modi, utilizzando specifiche
tecniche, diversi strumenti……;
- la sperimentazione di cromatismi
differenti e la realizzazione di
elaborati, installazioni, grafiche…;
- il favorire le relazioni dei bambini con
materiali di recupero, la carta, le
plastiche, pastelli colorati… in questo
modo privilegiando, oltre alle
conoscenze attraverso dichiarazioni e
testimonianze, anche una loro
manualità.
9. Durante tutti gli incontri, non ho
voluto dare importanza al prodotto
finito, ma ai processi che ho
osservato durante il “fare” creativo.
Un fare estroso e fantasioso che
ha portato a creatività, linguaggi e
ricerche estetiche personalizzate.
Pierangelo Giovanetti,
atelierista del Comune di Quattro Castella
11. Da dove viene l’acqua?
Marco G.: Dal fiume.
Sveva: Dal mare.
Sultan: Dal tubo.
Che tubo?
Marco G.: Dell’acquedotto.
Sultan: Del sapore che
mette la mia mamma dentro.
Alberto: Dal fiume e dal
mare.
Cecilia: Dalle caraffe.
Omar: Dal mare e
dell’acqua.
Alice: Dal bicchiere.
Federico: Da la su, dal mare.
Rocco: Dai rubinetti.
Davide: Dal mare.
Roberta: Dal depuratore.
12. Cos’è l’acqua?
Elena: E’ quella da bere. A
casa ci ho
quella con le bollicine.
Rocco: Il mare.
Sveva: Il mare.
Roberta: E’ per bere.
Davide: Quella che scorre
al mare.
Federico: Fa anche tutte le
bolle, Pier.
Sultan: Anche il mio fa le
bolle.
Riccardo: E’ quella da
andare sotto.
Alice: Il mare.
Davide: Sì il mare è sempre
colorato!
Emma: L’acqua del mare.
Riccardo: E’ salata l’acqua,
un giorno sono andato al
mare; è salata.
13. Perché è importante
l’acqua?
Davide: Per dissetarci.
Se lasciamo il rubinetto
aperto sprechiamo tutta
l’acqua.
Federico: Perché si
deve bere e per gli
animali.
Muhnis: Ci si lava le
mani.
Davide: Ti voglio dire da
dove viene l’acqua!
Dall’acquedotto, ma
l’acquedotto è così
lontano dall’Italia.
14. gusto
Che sapore sa l’acqua?
Cecilia: Di acqua.
Emma: Menta.
Perché sa di menta?
Emma: Perché la menta fa
bene.
Rocco: Di rubinetti e poi
anche di acqua.
Aurora: E’ buona, sa di acqua.
Roberta: E’ buona perché sa
di acqua.
Elena: Sa di mare con i
pesciolini.
Emmanuel: Sa di acqua.
Sveva: E’ un po’ di sapone.
Marco G.: Di melone! Perché
sa sapore di acqua.
Riccardo: Di fragola.
Perché?
Riccardo: Perché è buona la
fragola.
15. Sultan: Del sapore che
mette la mia mamma
dentro.
Omar: Ha un sapore
buono.
Alice: Di mare.
Perché?
Alice: Perché sa di acqua.
Elena: E’ buonissima e sa
di sapore di amore.
Ma che sapore sa l’amore?
Elena: Sa di fragola!
Roberta: Salata.
Elena: Salata, perché
quella del mare è salata;
BUAH!
Aurora: Però quella buona
è dolce.
Cecilia: Quella della
piscina è dolce perché ci
ha lo zucchero.
Elena: Quella della piscina
è dolce.
16. E’ buona o cattiva?
Emma: Buonissima.
Perché?
Emma: Perché fa bene.
Rocco: E’ buona e un po’
cattiva.
Alice: E’ buona, perché si
beve.
Omar: E’ buona perché fa
molto bene.
Cecilia: E’ buona.
Perché?
Cecilia: Perché fa bene.
Davide: E’ buona, perché
è fresca e non sporca.
Aurora: E’ buona perché
viene dai rubinetti. E’
buonissima.
Agnese: E’ buona.
Perché?
Aurora: Perché viene dal
rubinetto.
17. Chi conosce l’acqua salata?
Agnese: Io.
Matilde: L’acqua salata è il mare.
Agnese: E’ vero.
Emma fa un cenno di sì con la
testa.
Qual è?
Emma: Quella. (e guarda verso il
computer il filmato del mare)
E quella dolce?
Davide: Quella degli stagni.
Agnese: Quella del fiume.
Matilde: Non lo so.
Perché il mare è salato?
Davide: Perché tutto il mare è
salato, perché così i pesci
possono vivere dentro.
Chi ha bevuto l’acqua del mare?
Davide: Nessuno.
Matilde: Io sì.
18. olfatto
Che odore sa l’acqua?
Davide: E’ un odore di
cascata.
Elena: Acqua di mare.
Roberta: Di fiume.
Federico: La mia sembra di
fragola.
Elena: Sembra acqua
frizzante di casa mia. Sa di
acqua al naturale.
Alice: A me di mare.
Emmanuel: A me sembra
quella di fuori (pioggia).
Omar: Dell’acqua.
Aurora: Di mare..
Fedi: Pesci.
Con l’aggiunta di un essenza al tè
verde
Elena: Sembra la mia
mamma che si mette il
profumo. Incontri olfattivi
19. Roberta: Il mio sa di
profumo d’uva.
Federico: La mia di fragola.
Davide: Sa di polvere (acqua
viola), sa di margherita (acqua
rosso scuro)
Matilde: Il mio sa di fragola.
Davide: Ho ottenuto il rosa
ottenendo questo. (dopo
avere chiesto di mescolare le acque
colorate)
Alice: Di mare ancora.
Sofia: E a me ancora di
giraffa.
Emmanuel: Mi sa di… di…
di fumo.
Omar: Fumo.
Emmanuel: A me mi sa di
fuoco con la benzina e il
fumo.
Fedi: Buona, buona.
20. tatto
Come la sentite l’acqua
quando la toccate?
Emmanuel: Calda e sento
anche profondo io.
Davide: Gelida.
Roberta: E’ gelida come un
ghiaccio.
Gioacchino: L’acqua è fredda.
Davide: L’acqua è trasparente
e quando il sole la scalda
diventa evaporata. A bagnare
troppo le dita viene i buchi
nelle dita.
Esplorazioni al lavandino e alla
vasca di manipolazione
21. Quando sentite l’acqua calda?
Roberta: Quando c’è il sole.
In coro: Quando c’è il sole.
E fredda?
Roberta: Quando c’è il vento.
Riccardo: Nella mia piscina è
fredda.
Cosa sentiamo quando
tocchiamo l’acqua?
Davide: Freddissimo.
Matilde: Freddo.
Davide: Nelle piscine ho visto
anche delle docce per lavarsi.
Com’era l’acqua di queste
docce?
Davide: La mamma quando
ero in piscina me l’ha
riscaldata un po’; prima era
molto fredda.
22. udito
Che rumore fa l’acqua?
Elena: FU…FU… le onde.
Cecilia: FFF.
Elena: Il vento ha soffiato.
Cecilia: SCIU…
Davide: FU, FU, FU. (molto
piano)
Emma: Temporale.
Che rumore fa il temporale?
Emma: UUUU.
Sofia: Stamattina a casa
mia è venuto il temporale.
Che rumore faceva?
Sofia: F…F…(e fa il gesto
con le mani)
Alberto: PUC, PUC, PUC.
Perché?
Alberto: Perché ci sono le
onde.
Emmanuel: BUM, BUM,
BUM.
agiti con acqua e schiuma
23. Le esperienze vengono proposte in bagno
Dal rubinetto
Che rumore sentite?
Sofia: Le onde.
Aurora: L’acqua che viene giù.
Miriam: Io sento un “tripla”.
Roberta: GRRR…
Davide: Cascata e anche pesce
che nuota sul sommerso.
Elena: Di una vasca che è piena,
piena e dopo c’è un pesciolino
piccolino, piccolino, piccolino,
che una vasca si rompe.
Sultan: Quelle che vanno nelle
vasche e nel tubo.
Davide: Il rumore dell’acqua
sembra un pesce che ci ha una
corda che se la tiri vengono giù
le caramelle.
sperimentazioni di acque rumorose
24. Rocco: Del mare.
Cecilia: La piscina
Marco G.: La mia sembra del
mare.
Matilde: Sembra verde.
Sofia: Sembra un’onda; un’
onda così. (e fa il gesto con
le braccia)
Elena: Io sento l’acqua di
mare.
Federico: Io sento l’acqua
delle ranocchie.
Sveva: La piscina.
25. Le esperienze vengono proposte in bagno
Dal water
Che rumore sentite?
Sveva: Pipì; è pipì.
Roberta: GRRR…
Cecilia: Fa il mare.
Federico: Fa una fontana.
Marco G.: Di pesci.
Alice: Di pesci.
Agnese: Anche me di pesci.
Davide: Tante bollicine.
Elena: Io sento il rumore di un
pesciolino che ha la zampina
rotta.
Davide: Sembra un pesce che è
caduto nel water, è andato nel
mare, è stato mangiato dai
granchi.
Sultan: Pier, dopo il piccolo
pesciolino mangia il pesce
grande.
l’ascolto dell’acqua… in bagno
26. vista
Che colore è l’acqua?
In coro: Blu.
Gioacchino: Eh… blu.
Agnese: Blu.
Matilde: Blu. Sofia: Blu.
Rocco: Blu.
Adam: Azzurro.
Dopo avere aperto il rubinetto del lavandino
dell’atelier
Roberta: Bianca.
Davide: Un po’ bianca.
Gioacchino: Bianca.
Emma: Bianca.
Matilde: Bianca.
Aurora: Quella del mare è blu.
Perché?
Elena: Perché è un mare.
Agnese: Il mare è anche un
pochino verde.
Davide: Azzurra.
Emma: Azzurra.
grafiche dell’acqua
27. Emmanuel: L’acqua? Bianca.
Muhnis: Bianca.
E l’acqua del mare?
Muhnis: Azzurra.
Sveva: Verde.
E l’acqua che si beve?
Emmanuel: Bianca.
Muhnis: Bianca.
Sveva: E’ bianca.
Alberto: Blu.
Marco G.: Blu.
Sultan: Blu.
Alberto: No, lo dicevo io, Marco.
Dopo avere rifatto vedere l’acqua dal rubinetto
del lavandino dell’atelier.
Se apriamo il rubinetto è blu?
Marco P.: No.
Marco G.. Sì.
Alberto: Anche la mia acqua è blu.
31. Cos’è l’acqua?
Giulia: E’ quella che c’è nella
terra; prima abbiamo raccontato
che nel fango c’è l’acqua e la
terra.
Emma: E’ quella che si beve.
Matilde: E’ quella che bevono i
bambini.
Alessandro: L’acqua è… l’acqua
scorre dalle cascate.
Lorenzo A.: E’ quella che bevono
i bambini.
Gaia: E’ tipo il mare o la piscina.
Perché è importante l’acqua?
Giulia: Perché quando scende
dalle cascate c’è quello rotondo
che l’acqua va giù come un
mare.
Emma: Sai che io le ho viste le
cascate? Ho visto anche la
cascata più grossa.
32. Laura: Perché è salata quella
del mare.
Aurora: Lo sai come fa ad
essere l’acqua salata? Perché
dentro c’è il sale.
Gaia: La pioggia serve quando
i laghi, la piscina servono a
riempire il mare, il lago, il
fiume.
Chi conosce delle cose fatte di
acqua?
Alessandro: Scorre anche dai
lavandini.
Gaia: Sì, la conosco. Tipo
viene la neve e sotto c’è una
balena tutta bianca e si
scioglie e viene l’acqua.
Aurora: Io so come si fa
l’acqua. Si prende del ghiaccio
e si mette vicino al sole, dentro
ad un bicchiere, dopo si
scioglie e diventa tutta acqua.
33. oceano
L’oceano è stato proposto ai
bambini attraverso un
mappamondo.
Come si chiama questo
oggetto che è sul tavolo?
Rebecca; Mappamondo.
Lorenzo D.:
Mappamondo.
Rebecca: Lì ci viviamo
noi!
Lorenzo D.: Nell’oceano
ci vive lo squalo martello.
Giulia: A vedere dove
abita la gente.
Alessandro: Eh… Il
mappamondo a me dice
dov’è… per vedere dove
sono io; al Bianello, sono
qui. (e indica sul
mappamondo)
Emma: Per guardare
dove sono le persone.
34. Cosa c’è dove è colorato di
azzurro?
Alice: A me sembra tutto il
mare.
Filippo: Un mare.
Valentina: Posso parlare io?
Quelle cose azzurre con le
cose bianche è un cielo.
Edoardo: Mi sembra un cielo
Laura: E’ l’acqua!
Leonardo: E’ l’acqua.
Gaia: Il cielo.
Leonardo: Infatti è il cielo.
Laura: E’ l’acqua.
Kevin: Il mare.
Aurora: E’ una piscina.
Laura: Per me è una piscina
con tanta gente. Alessandro:
L’azzurro è il mare.
Lorenzo: L’acqua.
Matilde: L’acqua.
incontro con il mappamondo
35. Sapete i nomi dei mari?
Aurora: Io so un nome: E’
l’oceano.
Kevin: Anche io so già
oceano.
Laura: Anche io conosco
l’oceano che fa delle onde
grandissime.
Emma: Ne conosco solo uno.
Quale?
Emma: In Liguria. Ci siamo
andati. Per due giorni sono
venute anche la nonna Anna e
la tata Betti. E’ la mia zia la
Betti e fa anche la maestra.
Rebecca: L’oceano.
Lorenzo D.: L’oceano.
Rebecca: C’è tanto mare
perché noi abbiamo bisogno
del mare perché noi come
facciamo a nuotare?
mappamondi con materiali di recupero
36. Chi vive nell’oceano?
Sebastiano: Ci vive le stelle,
gli squali e i pesciolini.
Sofia Z.: E i granchi.
Sara: Anche i cavallucci
marini.
Sebastiano: Ci sono anche le
pietre, no le caverne.
Kevin: I delfini.
Laura: Poi li squali.
Aurora: Io lo so. Io so che ci
sono anche le balene.
Gaia: Io non ci sono mai
andata nell’oceano.
Leonardo: Le balene.
Chi va sopra al mare?
Lorenzo D.: Le barche, ci si
tuffano dentro i subacquei.
Rebecca; Il drago che è tutto
così.
Laura: Le onde.
Leonardo: Anche me le onde.
Gaia: Le onde. mappamondi con materiali di recupero
37. ma
reCos’è il mare?
Aurora: E’ uguale
all’Oceano.
Filippo: A me mi sembra il
mare un lago gigante.
Sara: Mi sembra un lago.
Gaia: Mi sembra un mare,
un mare fatto d’acqua.
Sebastiano: Mi sembra
un’isola d’Elba, quando io
sono andato al mare in
barca.
Benjamin: Mi sembra un
lungo mare.
Aurora: Un giorno con il
papà e con la mamma ero in
acqua e ho visto dei
pesciolini piccolini, dopo ho
preso il retino ma erano
scappati.
cromatismi del mare
38. Leonardo: Per me il mare è
l’oceano.
Giulia: Che ci sono dentro i
pesciolini.
Emma: Dove nuotano le
persone.
Matilde: Il mare dove nuotano
i pesciolini.
Kevin: La piscina.
Lorenzo D.: L’acqua e poi
quando l’acqua diventa alta,
alta ci vanno a vivere gli
squali.
Kevin: Anche i pesci e i delfini.
Alice: Il mare dove ci sono le
onde, il mare infuriato perché
ci sono gli squali cattivi.
Laura: Per me il mare è una
cosa bella.
Sofia Z.: Il mare sembra quasi
il fiume, però è il mare.
Davide M.: E’ un posto che si
chiama spiaggia. campiture marine
39. Chi vive nel mare?
Gaia: I delfini.
Rebecca: I polpi.
Sofia F.: Le stelle marine.
Sebastiano: E anche gli
squali.
Emma: Le balene.
Sebastiano: E poi anche i
delfini.
Sofia F.: Ma le balene sono
buone.
Valentina: I pesci, i
coccodrilli, poi ci sono anche
gli squali.
Benjamin: Le delfine.
Valentina: E poi ci sono
anche le sirene.
Lorenzo A.: Le balene.
Filippo: I pesci.
Laura: E per me ci vive la
balena.
Giulia: E… i pesciolini
piccoli.
puzzle di mare fantastico
40. fiumi
indice visivo della gita di sezione a Mantova
il fiume Mincio con i laghi; vie e piazze d’acqua
41. Gaia: Il mare, cioè il
fiume!
Dove siamo andati?
Sofia Z.: A guardare il
fiume.
Gaia: Un fiume con
dietro un castello
Perché siamo andati
sul fiume?
Gaia: Perché avevamo
la barca, se no cosa
serviva? Benjamin:
Perché era bello
Come si chiama il
posto dove siamo
andati?
Sara: Sul fiume Po.
Cosa abbiamo visto?
Sara: Dei fiori.
Benjamin: Gli aironi.
42. canali
Cos’è il canale?
Rebecca: Quello che ci
vanno le barche come un
fiume.
Aurora: Il canale è una
cosa che è tutta chiusa e ci
sono tante cose sporche.
Emma: E’ l’acqua che ci
passa sotto che sembra un
tunnel sotterraneo.
Leonardo: Forse è un
mare.
Davide M.: Per me è un
grande fiume.
Kevin: E’ un fiume.
Sofia Z.: Eh… è un mare.
Matilde: E’ una barca.
Gaia: Io lo so. Un canale io
l’ho sognato; è un buco se
non te ne accorgi cadi giù. sperimentazioni grafiche
43. Chi naviga nel canale?
Aurora: I pesci.
Rebecca: Eh… un signore
deve navigare.
Edoardo: Un… passeggero
che non sa dove è la sua
casa e poi ci ha i colori… il
guidante lo guida.
Cos’è il porto canale?
Alessandro: Io lo sapevo
ma mi è scappato.
Laura:E’ quello che fa
aprire le navi per riposare.
Alessandro: Il porto canale
serve per parcheggiare.
Chi naviga nel porto?
Emma: Le barche a vela.
Aurora: Ci navigano le
barche normali, tutte le
barche.
44. Benjamin: Le barche.
Dove sono?
Benjamin: Nel canale.
Hai visto un canale?
Benjamin: No.
Valentina: Questo è il
porto,
questa è la nave e
questo è il mare.
(mentre parla
indica con un dito)
Tasnim: Questi sono
i pesci, queste sono
due barche, questo
è il sole e questo
è il cielo e questo è
il mare.
Laura: Ho disegnato
il porto canale che ci
sono le stelline;
ci sono i cuori perché
alcuni si sono
innamorati.
45. cascate
Qual è quella cosa tutta
d’acqua che fa un grande
salto?
Gaia: L’onda.
Sebastiano: Il fiume.
Leonardo: L’acqua.
Sara: Il mare.
Emma: Quando c’è la
tempesta fa un tuffo così. (e lo
fa vedere animando le mani e
le braccia)
Benjamin: L’acqua.
Davide M.: Vascello d’acqua.
Laura: E’ un tuffo.
Davide M.: Onda.
Laura: Fiumicello.
Aurora: Cascata.
Quando siete in montagna, la
potete vedere nei fiumi.
Emma: La cascata.
46. Chi ha visto una cascata?
Davide M.: Io.
Dove?
Davide M.: In tivù.
Aurora: Io l’ho vista nel
percorso della Moldava.
Valentina: Anch’io l’ho vista
nella Moldava; lo sapete!
Tutti l’abbiamo ascoltata
nella Moldava.
Laura: L’ho vista io! Io l’ho
vista in un cartone che era
grande, grande.
Lorenzo A.: L’ho vita in un
cartone che c’erano i cavalli.
La cascata ha tanta o poca
acqua?
Valentina: Tanta.
Aurora: Tanta anch’io veh!
Laura: Tantissimissimissima.
Lorenzo A.: Non ce l’ha
poca. Ce ne ha tanta.
Davide M.: Tantissima.
49. Cos’è l’acqua?
Filippo F.: L’acqua è
trasparente che ogni volta si
schiuma va al mare e poi
dopo diventa verde quando
uno si tuffa dentro.
Amalia: Diventa verde perché
al mare vanno le alghe in
mezzo all’acqua.
Lorenzo: Pier, ti devo dire
una cosa acquatica; quando
ero al mare ho visto una
medusa!
Valentina: L’acqua però può
diventare delle volte
giallina o marroncina perché
ci sono degli uomini cattivi
che ci buttano dentro della
terra, del petrolio e degli
attrezzi.
Alessio: E’ una cosa molto,
molto liquida.
50. Roberto C.: L’acqua è molto
liquida, è molto soffice, è
molto calda quando il sole…
più il sole è basso più l’acqua
è calda.
Lorenzo: Devo dirti una cosa:
le alghe sono piante marine?
Invece no, sono pesci tipo
pesci. Sono però attaccati
sotto, le piante sono fuori.
Le piante acquatiche sono le
alghe. I coralli sono delle
creature viventi.
Elisa: L’acqua è una cosa
molto importante.
Emma: E poi l’acqua del
mare è molto salata e anche
un po’ fredda.
Luca: E’ una cosa che ci
serve quando abbiamo sete.
51. Perché è importante?
Giulia P.: Perché i pesci
potevano morire.
Delia:… Perché se no
moriamo tutti.
Luca: Perché ci serve per
lavarsi le mani quando
abbiamo finito di mangiare.
Giulia P.: Poi dopo quando
facciamo il bagno, la doccia.
Alessio: Io dico che l’acqua è
importante perché noi
quando abbiamo sete e
beviamo il succo dopo
beviamo l’acqua perché ci
viene ancora più sete.
Hajar: Perché fa vivere.
Amalia: Può fare vivere
anche gli alberi.
Davide: Perchè si beve.
Lorenzo: Perché… fa vivere
le piante, i pesci, gli umani…
52. Da dove viene l’acqua?
Davide: Dal mare.
Valentina: E anche dal fiume.
Amalia: Dai laghi.
Hajar: E dopo viene dai
rubinetti.
Lorenzo: L’acqua viene dai
laghetti.
Amalia: Il laghetto lo fa andare
anche dalle docce e dalle
vasche e anche dai lavandini.
Elisa: Dai rubinetti.
Emma: Dai rubinetti.
Roberto C.: Posso dire una
cosa? L’acqua è importante
perché passa dentro al tubo
dei lavandini e poi dai lavandini
va giù, giù giù al di sotto della
strada. Hai visto come è
importante l’acqua! Esistono
molte parole sull’acqua. grafica
53. fontane
Alessandro: E’ una cosa che
si può bere e anche si può
mettere un secchio e
vuotarla.
Marcello: Eh… è quando ti
lavi le mani.
Alessandro: E anche il
culetto.
Marcello: Si può bere.
Nermin: E’ anche preziosa e
non si spreca perché dei
paesi non hanno l’acqua.
Margherita: Una cosa che ci
si può bere.
Giada B.: Si può bere e si
può vedere.
Valentina: E’ un tubo che
manda fuori l’acqua.
Lorenzo: E’ una cosa dove ci
viene fuori l’acqua.
54. A cosa serve la fontana?
Davide: Per l’acqua.
Hajar: Perché così viene
l’acqua.
Amalia: Per fare sputare
fuori l’acqua.
Valentina: Serve per dare…
per fare belle le piazze e per
dare l’acqua.
Lorenzo: E anche per bere.
C’è una fontana che si
riempiono le bottiglie.
Giulia P.: Serve per lavarsi le
mani quando sei lì, oppure
per i bambini poveri quando
sono lì per lavarsi le mani e
anche per bere serve la
fontana.
Luca: Agli animali.
Giulia P.: Agli animali anche
se uno ha un gattino gli da
da bere, prende una ciotola
e gli da da bere. fontane di creta
55. Marcello: Io ci ho da dirti; viene
giù l’acqua, è stupendissima!
Nermin: E’ la piscina di Quattro
Castella, è bellissima e carina!
56. ponti
Qual è quella cosa che serve
per attraversare i fiumi?
Roberto B.: Il ponte.
Elisa: Il ponte.
Filippo F.: Se io con la macchina
della mia mamma c’è un lago,
come faccio senza un ponte.
Giulia P.: Attraversarlo.
Federico: Il ponte.
Filippo V.: Barca.
Giada G.: Nave.
Alessandro: Posso dirti una
cosa? Il motoscafo.
Hajar: Una nave.
Ilias: La cascata.
Roberto C.: La cascata non ci fa
attraversare un fiume.
Amalia: Per me è il ponte.
Roberto C.: Per me è la barca.
Hajar: Anche per me è il ponte.
57. architetture di carta
A cosa serve il ponte?
Valentina: Per attraversare le
strade.
Valentina: O per attraversare la
terra bagnata.
Nermin: O per attraversare il
mare. Il ponte per andare sulle
strade quando sei arrivato.
Amalia: Ad attraversare i fiumi.
.Roberto C.: Sai una cosa, per
me un ponte per attraversare
un lago.
Ilias: Anche a me per
attraversare un lago.
Emma: Per attraversare un
lago.
Giada G.: Per fare passare gli
uomini sopra il mare.
Filippo V.: Per non fare cadere
gli uomini.
Alessandro: E anche le donne.
Marisela: Per non bagnarsi.
58.
59. acquari
Cos’è l’acquario?
Margherita: E’ una cosa che
ci stanno i pesci.
Filippo V.: Eumh… un mare.
Giada B.: Per me l’acquario è
il mare.
Filippo V.: Anche per me
l’acquario è il mare.
Luca: L’acquario è anche
dove si tuffano i delfini.
Amalia: L’acquario è un posto
dove ci mettono i pesci.
Alessandro: Per farli vedere.
Federico: Senza farli morire
per tenerli al sicuro e poi con
l’acqua.
Giada G.: E’ una cosa dove ci
nascono i pesci.
Giulia M.: E…ehm… dove
fanno vedere i pesci.
sperimentazioni grafiche
60. Che pesci conoscete?
Giada G.: Il pesce palla.
Giulia M.: Ho visto anche i delfini.
Davide: Uhm… quello dell’acquario
di Genova.
Roberto C.: Pier, io conosco il pesce
cane.
Emma: E… quello del mare.
Nernin: Io conosco il pesce
forchetta.
Alessio: Io conosco il pesce palla
perché io adoro giocare a calcio, è il
mio sport preferito. Poi conosco il
pesce pagliaccio, poi non ne
conosco più. Una volta, però, ho
visto un pesce giallo e nero. Con i
miei occhialini ho aperto gli occhi e
ho visto dei pesci neri e gialli; a
strisce nere e a strisce gialle.
Marcello: Io conosco tutti i pesci,
perché sono un esperto.
Roberto B.: Io conosco i barracuda,
il pescecane, gli squali…
61. Chi era a
Genova l’anno
scorso?
Luca: A
Genova? A
vedere i pesci. E
poi ho visto
anche degli
animali molto
belli; i cavallucci
marini.
Alessandro: Ho
visto gli squali.
Federico: Tutti
gli hanno visti,
erano tutti nella
stessa fila.
Alessandro:
Tartarughe.
Amalia: Io ho
visto anche i
pinguini.
62. fari
Qual è quella casa, nel porto,
che aiuta a rientrare le navi di
notte?
Roberto B.: Il faro.
Valentina: Io ho visto il faro.
Davide: C’è la luce, loro vedono
e vanno perché la luce non fa
buio.
Giada G.: Non so come si
chiama, però la vedo al mare di
sera.
Alessio:Il faro.
Marcello: Faro.
Giulia P.: Il faro è tipo una torre
alta in un isolina piccola
circondata dal mare, si accende
la luce e le navi sanno dove
andare.
Federico: E poi io dico che gira
in tondo.
63. grafiche
Federico: E poi io dico
che gira in tondo.
Marcello: Serve per
quando le navi e il
capitano va fuori e
vede dov’è la strada.
Federico: Il faro è una
torre con un coso che
di sotto c’è una vite,
poi la giri intorno al
coso, poi metti dei fili e
vai giù nel foro e poi
l’accendi.
65. Venezia
Come si chiama la città con tanti
ponti?
Margherita: E’ una città che c’è solo
l’acqua.
Alessio: Parigi dicevano che era la
città dell’amore in un cartone
animato.
Allessandro: Parigi.
Filippo F.: Emh… la Città dei ponti.
Davide: Emh… Reggio Emilia.
Conoscete una città che è sull’acqua?
Giulia P.: Riccione.
Federico: Si chiama la città del boh!...
Giada B.: Per me si chiama…
Montecavolo.
Alessio: La città con tanti ponti? Ma io
non l’ho mai vita! OK Venezia.
Valentina: Venezia.
Marcello: Venezia.
Filippo F.: Venezia.
66. Perché ci sono tanti ponti?
Alessio: Perché, secondo me,
c’è dell’acqua nelle strade e
quindi servono i ponti per
attraversare.
Margherita: Perché a Venezia
c’è tutta l’acqua al posto della
strada.
Filippo F.: E perché… perché
la strada… forse dell’acqua si
è alzata nelle strade, ha fatto
causare una cosa che è
andata sulle strade.
Alessandro: Perché forse c’è
la strada e ci sono tanti ponti.
Davide: Perché… perché a
Venezia c’è l’acqua.
Alessio: Perché non è una
città come questa. E’ una città
sul mare..
Marisela: Perché… perché
così… si può vedere l’acqua.
67. Secondo voi una città
piena di ponti è comoda o
scomoda?
Valentina: E’ scomoda.
Perché?
Valentina: Perché… è
scomoda, ma non te lo so
dire il perchè?
Alessio: Secondo me un
po’ è comoda perché non
devi mica guidare e ti lasci
trasportare. E’ scomoda
perché se devi andare da
un amico, non riesci ad
andare da quell’amico lì.
grafiche di ponti
68. Cosa ci sono al posto delle macchine?
Alessio: Le navi.
Valentina: Le navi o i traghetti.
Marcello: Oppure degli aerei.
Davide: Con una canoa.
Marcello: Le barche.
Davide: Oppure con un motoscafo.
Cosa si vede, secondo voi, dalle
barche?
Davide: Le case poi…
Lorenzo: Delle case, dell’acqua.
Marisela: Eh… le case.
Hajar: Anch’io le case.
Nermine: Case, alberi, anche… e
case abitate. Amelia: Possiamo
vedere anche delle barchette.
Giada B.: Le case sull’acqua.
Alessandro: Il motoscafo.
Marcello: Delle barche, anzi volevo
dire dei sottomarini.
grafiche di Venezia
69. sperimentazioni grafiche
Alcune conversazioni
fatte dai bambini
mentre disegnano la
città di Venezia con i
ponti.
Alessandro: Io lo
so dov’è un ponte!
Forse ci sono
andato ma non
me lo ricordo.
Alessio: Il ponte
del Crostolo?
Alessandro: Sì,
bravo!
Filippo F.: Ci
faccio i gradini,
così le persone
possono andarci
anche scivolando.
70. L’idea di bambino sostenuta da
questa progettualità è quella di
un bambino capace di essere,
fare, pensare, agire, ascoltare,
stupirsi ed emozionarsi…
stupirci ed emozionarci. Un
bambino soggetto di diritti e
persona in grado di costruire il
proprio sapere, di stabilire
rapporti interpersonali e capace
di relazionarsi con la realtà
quotidiana circostante.
72. protagonisti del progetto:
le bambine e i bambini delle sezioni 3,
4, 5 anni
conduttore delle proposte,
documentazioni e layout:
Pierangelo Giovanetti, atelierista
si ringraziano per la gradita,
apprezzata e preziosa collaborazione:
Rosa, Simona, Tiziana e Paola,
insegnanti e collaboratore sez. 3 anni;
Giovanna, Luisa, Marinella, Stefania e
Barbara, insegnanti
e collaboratore sez. 4 anni;
Angela T., Greta, Angela G. e
Raffaele,
insegnanti e collaboratori sez. 5 anni;
Mirella, Olivia e Cristina, insegnanti e
collaboratrice;
Maria, Maura e Stefania, operatori
CIR
73. un ringraziamento particolare a:
Laura Lombardi, mamma di Valentina (sez.
5 anni) per la
torta/faro che ha realizzato in occasione
dell’incontro con la delegazione tedesca;
Barbara Possentini, mamma di Sofia Z. (sez.
4 anni) e
Ivonne e Jorg, insegnanti tedeschi
provenienti da Lipsia,
per il contributo datomi durante i relativi
stage.