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Consiglio Regionale - Gruppo Consiliare M5S
Al Presidente del Consiglio della Regione Abruzzo
L’Aquila SEDE
Al Presidente della V Commissione Consiliare Permanente
L'Aquila SEDE
RISOLUZIONE URGENTE
OGGETTO: Istituzione di un Centro di Riferimento di Chirurgia ad Alta Tecnologia
per Impianti Protesici Retinici presso l'UOC Oculistica dell'ASL di Pescara.
IL CONSIGLIO REGIONALE
Premesso che:
Le degenerazioni tappeto-retiniche sono un vasto gruppo di malattie, variamente trasmesse
dal punto di vista genetico, per lo più caratterizzate da progressive alterazioni funzionali
gravissime che inducono inesorabilmente a cecità.
(Fra le più note di queste malattie vogliamo qui ricordare la retinopatia pigmentaria, nelle sue
varianti: con o senza pigmento, uni o bilaterale, completa o a settore, punteggiata albescente).
L'intero gruppo di queste patologie, rappresenta un'importante causa di ipovedenza nella
popolazione mondiale, data anche la scarsità, per non dire quasi l'assenza, di presidi
terapeutici realmente efficaci fin ora a nostra disposizione.
Sicuramente la Retinite Pigmentosa è, tra le malattie ereditarie progressive della retina, quella
più conosciuta e diffusa. Nella R.P. la retina, tessuto nervoso dell'occhio che riceve ed elabora
gli stimoli luminosi, progressivamente degenera.
La retina, per questo progressivo deterioramento, perde la capacità di trasformare le
immagini in impulsi nervosi e quindi di trasmettere ciò che percepisce dal mondo esterno, al
cervello, rendendo il paziente affetto progressivamente ed inesorabilmente cieco, in età
ancora giovanile e lavorativa, con gravissime ripercussioni di carattere, ovviamente, anche
sociale.
Questo gruppo di malattie provoca incapacità di vedere in condizioni di scarsa illuminazione
(cecità notturna), restringimento progressivo del campo visivo (visione tubolare), e
diminuzione progressiva della vista, che in alcuni casi può portarealla totale cecità.
La retinite pigmentosa, è dunque la prima causa di cecità e la prevalenza stimata è di 1 su
4000. La maggior parte dei pazienti raggiunge il grado di cecità legale attorno all'età di 40
anni.
La Retinite Pigmentosa è, inoltre, tra le prime cause di cecità giovanile ereditaria, nel nostro
paese.
Attualmente non esiste una cura risolutiva anche se i ricercatori hanno sviluppato diversi
sistemi terapeutici: sviluppo della terapia genica; realizzazione di molecole che indirettamente
rallentano la morte cellulare o fanno rigenerare le cellule retiniche; trapianto di retina; retina
artificiale (occhio bionico). I suddetti trattamenti, alcuni dei quali sono ancora a livello
sperimentale, non possono realizzarsi su vasta scala.
In relazione a ciò, l’industria e la ricerca stanno mettendo a punto dei sistemi computerizzati
che, previa introduzione chirurgica all’interno dell’occhio di microchip, consentano al
paziente di percepire stimoli luminosi trasmessi attraverso un complicato sistema “bionico”
capaci quindi di trasferire immagini e sensazioni visive, colori ecc. al cervello del paziente,
restituendogli una autonomia personale per le comuni e più elementari faccende altrimenti
impossibili.
A tale proposito è stato sviluppato da Second Sight Medical Products (Società Statunitense
con una sede Europea a Losanna ) un device, l’ARGUS II, proprio per ripristinare
parzialmente la visione funzionale in persone affette da cecità secondaria a distrofie della
retina esterna (ad esempio la retinite pigmentosa). In particolare l’impianto del device Argus
II è specificatamente indicato nei pazienti con fase avanzata della malattia e pertanto riguarda
circa 2.000 pazienti in Italia con circa 60 nuovi pazienti l’anno.
Il device Argus II
I pazienti eligibili per il trattamento devono soddisfare i seguenti criteri:
− Adulti, di età pari o maggiore a 25 anni;
− Degenerazione della retina esterna da grave a profonda;
− Percezione residua della luce; se non è presente alcuna percezione residua della luce, la
retina deve essere in grado di rispondere alla stimolazione elettrica;
− Precedente anamnesi di acutezza visiva morfoscopica utile.
Questo gruppo di malattie provoca incapacità di vedere in condizioni di scarsa illuminazione
(cecità notturna), restringimento progressivo del campo visivo (visione tubolare), e
diminuzione progressiva della vista, che in alcuni casi può portarealla totale cecità.
La retinite pigmentosa, è dunque la prima causa di cecità e la prevalenza stimata è di 1 su
4000. La maggior parte dei pazienti raggiunge il grado di cecità legale attorno all'età di 40
anni.
La Retinite Pigmentosa è, inoltre, tra le prime cause di cecità giovanile ereditaria, nel nostro
paese.
Attualmente non esiste una cura risolutiva anche se i ricercatori hanno sviluppato diversi
sistemi terapeutici: sviluppo della terapia genica; realizzazione di molecole che indirettamente
rallentano la morte cellulare o fanno rigenerare le cellule retiniche; trapianto di retina; retina
artificiale (occhio bionico). I suddetti trattamenti, alcuni dei quali sono ancora a livello
sperimentale, non possono realizzarsi su vasta scala.
In relazione a ciò, l’industria e la ricerca stanno mettendo a punto dei sistemi computerizzati
che, previa introduzione chirurgica all’interno dell’occhio di microchip, consentano al
paziente di percepire stimoli luminosi trasmessi attraverso un complicato sistema “bionico”
capaci quindi di trasferire immagini e sensazioni visive, colori ecc. al cervello del paziente,
restituendogli una autonomia personale per le comuni e più elementari faccende altrimenti
impossibili.
A tale proposito è stato sviluppato da Second Sight Medical Products (Società Statunitense
con una sede Europea a Losanna ) un device, l’ARGUS II, proprio per ripristinare
parzialmente la visione funzionale in persone affette da cecità secondaria a distrofie della
retina esterna (ad esempio la retinite pigmentosa). In particolare l’impianto del device Argus
II è specificatamente indicato nei pazienti con fase avanzata della malattia e pertanto riguarda
circa 2.000 pazienti in Italia con circa 60 nuovi pazienti l’anno.
Il device Argus II
I pazienti eligibili per il trattamento devono soddisfare i seguenti criteri:
− Adulti, di età pari o maggiore a 25 anni;
− Degenerazione della retina esterna da grave a profonda;
− Percezione residua della luce; se non è presente alcuna percezione residua della luce, la
retina deve essere in grado di rispondere alla stimolazione elettrica;
− Precedente anamnesi di acutezza visiva morfoscopica utile.
La struttura dell'Unità Operativa Complessa di Oculistica, Ospedale Civile Spirito
Santo Pescara
L’Unità Operativa di Oculistica dell’Ospedale Spirito Santo dell'ASL PE ha un’alta
specialità in materia di chirurgia vitreo retinica, essendo non solo Centro di Riferimento
per la Retinopatia Diabetica, Centro per l’Ipovisione, Centro per le Maculopatie, ma
soprattutto essendo il Centro che esegue in Abruzzo il più alto numero di procedure
chirurgiche sulla retina, circa 500 prestazioni annue tra distacchi di retina, vitrectomie, traumi,
diabetici, cerchiaggi episclerali, ecc.
Pertanto, l'UOC di Oculistica dell'ASL PE ha già a disposizione tutte le apparecchiature
strumentali e tutto il materiale di consumo, nonché l’esperienza sia dei chirurghi che del
personale di Sala Operatoria e del Comparto, per poter effettuare senza nessun costo
aggiuntivo gli impianti Argus II.
Inoltre, avendo già da anni istituito un Centro Ipovisione, dispone di tutta l’attrezzatura per
poter seguire i pazienti nel percorso riabilitativo funzionale in affiancamento al personale
Second Sight.
In aggiunta va considerata la posizione territoriale dell'UOC Oculistica dell'ASL PE, infatti,
questa è collocata in ambito Nazionale in un’area ancora vergine, essendo presenti solo due
centri di riferimento in Italia, distribuiti entrambi al Nord Italia.
L’istituzione di un Centro di Riferimento a Pescara da la possibilità concreta di un facile
raggiungimento sia con mezzi propri, grazie alla rete autostradale, ma anche con aerei e mezzi
ferroviari, consentendo a tutto il centro-sud di poterne usufruire.
Progetto prospettico e richieste
La procedura di impianto di tali protesi è dedicata ad una categoria di pazienti ciechi ma con
prerogative anatomo-funzionali e cliniche ben specifiche, pertanto il progetto prevede una
campagna di informazione mediante i più comuni mezzi mediatici, congressuali, riviste
scientifiche, ecc., ciò al fine di poter arruolare un numero di pazienti candidati ideali per
l’impianto. Considerata l’esperienza Mondiale, circa 150 impianti globali, quella Nazionale
circa 30 impianti globali, la previsione annua è di circa 5 pazienti, con possibilità di
implementare in caso di una maggiore richiesta degli utenti.
In relazione a quanto esposto, alla gravità della patologia, al numero elevato di casi di
ipovisione per malattie eredo-familiari trattabili con impianto Argus II, alle competenze
specifiche degli operatori della UOC di Oculistica ASL PE, al grande impatto in termini di
Servizio altamente qualificato offerto in modo pressoché esclusivo agli utenti/ipovedenti,
all’alto senso civico offerto da questa tipologia di prestazione,
IMPEGNA la Giunta Regionale
1. Ad attivarsi urgentemente affinché siano adottati gli atti necessari per l'Istituzione di un
Centro di Riferimento di Chirurgia ad Alta Tecnologia per Impianti Protesici Retinici
presso l'Unità Operativa Complessa di Oculistica dell'Azienda Sanitaria Locale di Pescara.
2. A prevede nel bilancio regionale lo stanziamento dei fondi necessari per il finanziamento
dell'apertura del Centro di Riferimento di Chirurgia ad Alta Tecnologia per Impianti
Protesici Retinici presso l'UOC di Oculistica dell'ASL di Pescara, da reperire presso il
Fondo Unico Regionale per la programmazione dei Livelli di Assistenza nel Servizio
Sanitario Regionale.
Il Consigliere regionale
Domenico Pettinari _____________________________

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  • 1. Consiglio Regionale - Gruppo Consiliare M5S Al Presidente del Consiglio della Regione Abruzzo L’Aquila SEDE Al Presidente della V Commissione Consiliare Permanente L'Aquila SEDE RISOLUZIONE URGENTE OGGETTO: Istituzione di un Centro di Riferimento di Chirurgia ad Alta Tecnologia per Impianti Protesici Retinici presso l'UOC Oculistica dell'ASL di Pescara. IL CONSIGLIO REGIONALE Premesso che: Le degenerazioni tappeto-retiniche sono un vasto gruppo di malattie, variamente trasmesse dal punto di vista genetico, per lo più caratterizzate da progressive alterazioni funzionali gravissime che inducono inesorabilmente a cecità. (Fra le più note di queste malattie vogliamo qui ricordare la retinopatia pigmentaria, nelle sue varianti: con o senza pigmento, uni o bilaterale, completa o a settore, punteggiata albescente). L'intero gruppo di queste patologie, rappresenta un'importante causa di ipovedenza nella popolazione mondiale, data anche la scarsità, per non dire quasi l'assenza, di presidi terapeutici realmente efficaci fin ora a nostra disposizione. Sicuramente la Retinite Pigmentosa è, tra le malattie ereditarie progressive della retina, quella più conosciuta e diffusa. Nella R.P. la retina, tessuto nervoso dell'occhio che riceve ed elabora gli stimoli luminosi, progressivamente degenera. La retina, per questo progressivo deterioramento, perde la capacità di trasformare le immagini in impulsi nervosi e quindi di trasmettere ciò che percepisce dal mondo esterno, al cervello, rendendo il paziente affetto progressivamente ed inesorabilmente cieco, in età ancora giovanile e lavorativa, con gravissime ripercussioni di carattere, ovviamente, anche sociale.
  • 2. Questo gruppo di malattie provoca incapacità di vedere in condizioni di scarsa illuminazione (cecità notturna), restringimento progressivo del campo visivo (visione tubolare), e diminuzione progressiva della vista, che in alcuni casi può portarealla totale cecità. La retinite pigmentosa, è dunque la prima causa di cecità e la prevalenza stimata è di 1 su 4000. La maggior parte dei pazienti raggiunge il grado di cecità legale attorno all'età di 40 anni. La Retinite Pigmentosa è, inoltre, tra le prime cause di cecità giovanile ereditaria, nel nostro paese. Attualmente non esiste una cura risolutiva anche se i ricercatori hanno sviluppato diversi sistemi terapeutici: sviluppo della terapia genica; realizzazione di molecole che indirettamente rallentano la morte cellulare o fanno rigenerare le cellule retiniche; trapianto di retina; retina artificiale (occhio bionico). I suddetti trattamenti, alcuni dei quali sono ancora a livello sperimentale, non possono realizzarsi su vasta scala. In relazione a ciò, l’industria e la ricerca stanno mettendo a punto dei sistemi computerizzati che, previa introduzione chirurgica all’interno dell’occhio di microchip, consentano al paziente di percepire stimoli luminosi trasmessi attraverso un complicato sistema “bionico” capaci quindi di trasferire immagini e sensazioni visive, colori ecc. al cervello del paziente, restituendogli una autonomia personale per le comuni e più elementari faccende altrimenti impossibili. A tale proposito è stato sviluppato da Second Sight Medical Products (Società Statunitense con una sede Europea a Losanna ) un device, l’ARGUS II, proprio per ripristinare parzialmente la visione funzionale in persone affette da cecità secondaria a distrofie della retina esterna (ad esempio la retinite pigmentosa). In particolare l’impianto del device Argus II è specificatamente indicato nei pazienti con fase avanzata della malattia e pertanto riguarda circa 2.000 pazienti in Italia con circa 60 nuovi pazienti l’anno. Il device Argus II I pazienti eligibili per il trattamento devono soddisfare i seguenti criteri: − Adulti, di età pari o maggiore a 25 anni; − Degenerazione della retina esterna da grave a profonda; − Percezione residua della luce; se non è presente alcuna percezione residua della luce, la retina deve essere in grado di rispondere alla stimolazione elettrica; − Precedente anamnesi di acutezza visiva morfoscopica utile.
  • 3. Questo gruppo di malattie provoca incapacità di vedere in condizioni di scarsa illuminazione (cecità notturna), restringimento progressivo del campo visivo (visione tubolare), e diminuzione progressiva della vista, che in alcuni casi può portarealla totale cecità. La retinite pigmentosa, è dunque la prima causa di cecità e la prevalenza stimata è di 1 su 4000. La maggior parte dei pazienti raggiunge il grado di cecità legale attorno all'età di 40 anni. La Retinite Pigmentosa è, inoltre, tra le prime cause di cecità giovanile ereditaria, nel nostro paese. Attualmente non esiste una cura risolutiva anche se i ricercatori hanno sviluppato diversi sistemi terapeutici: sviluppo della terapia genica; realizzazione di molecole che indirettamente rallentano la morte cellulare o fanno rigenerare le cellule retiniche; trapianto di retina; retina artificiale (occhio bionico). I suddetti trattamenti, alcuni dei quali sono ancora a livello sperimentale, non possono realizzarsi su vasta scala. In relazione a ciò, l’industria e la ricerca stanno mettendo a punto dei sistemi computerizzati che, previa introduzione chirurgica all’interno dell’occhio di microchip, consentano al paziente di percepire stimoli luminosi trasmessi attraverso un complicato sistema “bionico” capaci quindi di trasferire immagini e sensazioni visive, colori ecc. al cervello del paziente, restituendogli una autonomia personale per le comuni e più elementari faccende altrimenti impossibili. A tale proposito è stato sviluppato da Second Sight Medical Products (Società Statunitense con una sede Europea a Losanna ) un device, l’ARGUS II, proprio per ripristinare parzialmente la visione funzionale in persone affette da cecità secondaria a distrofie della retina esterna (ad esempio la retinite pigmentosa). In particolare l’impianto del device Argus II è specificatamente indicato nei pazienti con fase avanzata della malattia e pertanto riguarda circa 2.000 pazienti in Italia con circa 60 nuovi pazienti l’anno. Il device Argus II I pazienti eligibili per il trattamento devono soddisfare i seguenti criteri: − Adulti, di età pari o maggiore a 25 anni; − Degenerazione della retina esterna da grave a profonda; − Percezione residua della luce; se non è presente alcuna percezione residua della luce, la retina deve essere in grado di rispondere alla stimolazione elettrica; − Precedente anamnesi di acutezza visiva morfoscopica utile.
  • 4. La struttura dell'Unità Operativa Complessa di Oculistica, Ospedale Civile Spirito Santo Pescara L’Unità Operativa di Oculistica dell’Ospedale Spirito Santo dell'ASL PE ha un’alta specialità in materia di chirurgia vitreo retinica, essendo non solo Centro di Riferimento per la Retinopatia Diabetica, Centro per l’Ipovisione, Centro per le Maculopatie, ma soprattutto essendo il Centro che esegue in Abruzzo il più alto numero di procedure chirurgiche sulla retina, circa 500 prestazioni annue tra distacchi di retina, vitrectomie, traumi, diabetici, cerchiaggi episclerali, ecc. Pertanto, l'UOC di Oculistica dell'ASL PE ha già a disposizione tutte le apparecchiature strumentali e tutto il materiale di consumo, nonché l’esperienza sia dei chirurghi che del personale di Sala Operatoria e del Comparto, per poter effettuare senza nessun costo aggiuntivo gli impianti Argus II. Inoltre, avendo già da anni istituito un Centro Ipovisione, dispone di tutta l’attrezzatura per poter seguire i pazienti nel percorso riabilitativo funzionale in affiancamento al personale Second Sight. In aggiunta va considerata la posizione territoriale dell'UOC Oculistica dell'ASL PE, infatti, questa è collocata in ambito Nazionale in un’area ancora vergine, essendo presenti solo due centri di riferimento in Italia, distribuiti entrambi al Nord Italia. L’istituzione di un Centro di Riferimento a Pescara da la possibilità concreta di un facile raggiungimento sia con mezzi propri, grazie alla rete autostradale, ma anche con aerei e mezzi ferroviari, consentendo a tutto il centro-sud di poterne usufruire. Progetto prospettico e richieste La procedura di impianto di tali protesi è dedicata ad una categoria di pazienti ciechi ma con prerogative anatomo-funzionali e cliniche ben specifiche, pertanto il progetto prevede una campagna di informazione mediante i più comuni mezzi mediatici, congressuali, riviste scientifiche, ecc., ciò al fine di poter arruolare un numero di pazienti candidati ideali per l’impianto. Considerata l’esperienza Mondiale, circa 150 impianti globali, quella Nazionale circa 30 impianti globali, la previsione annua è di circa 5 pazienti, con possibilità di implementare in caso di una maggiore richiesta degli utenti. In relazione a quanto esposto, alla gravità della patologia, al numero elevato di casi di ipovisione per malattie eredo-familiari trattabili con impianto Argus II, alle competenze specifiche degli operatori della UOC di Oculistica ASL PE, al grande impatto in termini di Servizio altamente qualificato offerto in modo pressoché esclusivo agli utenti/ipovedenti, all’alto senso civico offerto da questa tipologia di prestazione,
  • 5. IMPEGNA la Giunta Regionale 1. Ad attivarsi urgentemente affinché siano adottati gli atti necessari per l'Istituzione di un Centro di Riferimento di Chirurgia ad Alta Tecnologia per Impianti Protesici Retinici presso l'Unità Operativa Complessa di Oculistica dell'Azienda Sanitaria Locale di Pescara. 2. A prevede nel bilancio regionale lo stanziamento dei fondi necessari per il finanziamento dell'apertura del Centro di Riferimento di Chirurgia ad Alta Tecnologia per Impianti Protesici Retinici presso l'UOC di Oculistica dell'ASL di Pescara, da reperire presso il Fondo Unico Regionale per la programmazione dei Livelli di Assistenza nel Servizio Sanitario Regionale. Il Consigliere regionale Domenico Pettinari _____________________________