4. Le distruzioni del
Tempio di
Gerusalemme
Il tempio è considerato una dei maggiori monumenti della storia ebraica, esso conteneva
molti oggetti sacri tra i quali l’arca dell’alleanza e le tavole della legge.
Fu distrutto numerose volte, la prima volta, nel 587 a. C., il tempio fu distrutto dal re di
Babilonia, Nabucodonosor, nel corso della guerra condotta contro l’Egitto per la conquista
della Siria. Di queste vicende rimangono testimonianze nelle iscrizioni su tavolette ritrovate
nella zona dove sorgeva Babilonia e in numerosi reperti archeologici trovati a Gerusalemme.
Il tempio era stato costruito dal re Salomone intorno al 960 a. C. per essere “la casa di Dio”.
Sorgeva sulla spianata dove oggi si trovano le moschee di Al Aqsa e di Omar.
5. Le distruzioni del
Tempio di
Gerusalemme
Fu ricostruito nel 515 a.C., dopo che Ciro il grande, re dei Persiani,
conquistata Babilonia, permise agli ebrei di lasciare questa città, dove li
aveva deportati Nabucodonosor. Il tempio fu arricchito e abbellito in
epoca romana, tra il 20 a. C. e il 66 d.C. Fu distrutto definitivamente
dall’imperatore Tito nel luglio del 70 d.C., per soffocare la rivolta degli
ebrei contro Roma. La distruzione divenne ancora più radicale
sessant'anni dopo, quando Adriano rase completamente al suolo
Gerusalemme in seguito all'ennesima sommossa.
6. L’arca dell’alleanza L’Arca era di dimensioni tutto sommato modeste: 1,1 metri di lunghezza e 0,7 metri di
larghezza e altezza. Il cofano invece era di 1,20 metri di lunghezza, realizzato in oro su cui
stavano di guardia due Cherubini con le ali spiegate verso l’alto e che si guardava anche si
scegliesse la rappresentazione di questi esseri per o l’uno con l’altro verso il coperchio. Non
è stato un caso il coperchio: angeli guardiani per eccellenza e secondi solo ai Serafini,
erano posti, secondo la Bibbia, a guardia dell’Eden. Secondo Dionigi l’Areopagita (un
filosofo e teologo siro, autore di scritti mistici affini al neoplatonismo), essi risiedono oltre
il trono di Dio, nelle profondità del firmamento, ciò che li rende anche i guardiani della
luce e delle stelle. Nell’Arca erano riposte le Tavole della Legge ricevute tra tuoni e fulmini
divini da Mosè sul Monte Sinai ed è per questo che essa divenne il segno visibile della
presenza di Dio tra il popolo d’Israele.
7. Le tavole della legge Nella Bibbia, le Tavole dellaLeggesono tavolette di pietra sulle quali Dio ha inciso
il Decalogo donato a Mosè (cfr Esodo ). La loro figurazione tradizionale è diventata uno dei
simboli dell'ebraismo, utilizzata in particolare sui frontoni delle sinagoghe .
Sebbene venga mostrato come avere i bordi superiori arrotondati, la loro vera rappresentazione
sarebbe in effetti quadrata
Secondo la tradizione si trattava di due blocchi spessi di pietra, alti e larghi sei tefachim (pugni)
e profondi tre. In misure moderne sarebbecirca 45.7cm x 45.7cm x 22.9cm. I saggi del Talmùd
(Bava Batra 14a), descrivono come queste tavole, insieme ad altri oggetti, erano della misura
giusta per essere inseriti nell’Arca che Moshè costruì, come descritto in Esodo. È interessante
notare che nei scritti ebraici non esiste un riferimento alla forma arrotondata delle tavole, un
disegno molto comune che sembra avere origini in fonti non ebraiche, probabilmente da artisti
non ebrei.
8. Diaspora ebrea
In oltre Tito, quando mise in atto la prima
Diaspora, ovvero Dispersione (non
necessariamente né esclusivamente provocata
o imposta da una forza esterna) di un popolo e
delle sue istituzioni nel mondo, Dopo la rivolta, i
romani riorganizzarono l’amministrazione in
Giudea. La Palestina diventò una provincia a sé
con a capo un legato imperiale. Le proprietà
terriere degli ebrei morti in guerra o fatti
prigionieri dai romani toccarono a Roma.
L’amministrazione romana si occupò del
ripopolamento delle località abbandonate,
determinando in tal modo un aumento della
popolazione pagana.
9. Gli Ebrei del 900’
In realtà gli ebrei attraversano la storia generale
mondiale con continuità: proprio la dimensione a-
territoriale di questo popolo, evidenziata dalla
diaspora ma già presente fin dal periodo antico
(quello grosso modo corrispondente alle vicende
bibliche), fa sì che essi nel corso dei secoli attraversino
la storia di altri popoli incrociando momenti – chiave
della storia mondiale.
«L’Età moderna è l’Età ebraica, e il XX secolo, in particolare, è il Secolo
ebraico. Nella modernizzazione si diventa tutti urbanizzati, mobili,
eruditi, eloquenti, complicati dal punto di vista intellettuale, pignoli dal
punto di vista fisico e flessibili dal punto di vista occupazionale. Si
imparano a coltivare le persone e i simboli, non i campi o le mandrie. Si
persegue la ricchezza mirando al sapere, il sapere mirando alla
ricchezza e l’una cosa e l’altra mirando solo a esse. Si trasformano
contadini e principi in mercanti e sacerdoti, al privilegio ereditato si
sostituisce il prestigio acquisito, e si smantellano i ceti sociali a favore
degli individui, delle famiglie nucleari e delle tribú che leggono libri (le
nazioni). Nella modernizzazione, detto altrimenti, si diventa tutti ebrei»
È questo l’incipit di una interessante monografia di Yuri Slezkine, uno
storico
10. Yuri Slezkine credeva che era quasi impossibile ricostruire la storia
degli ebrei del 900’.
Va infatti detto che una ricostruzione completa della storia
generale degli ebrei, soprattutto in dimensione scolastica, è
pressoché impossibile. Gli stessi storici che hanno tentato di
fornirla hanno premesso la complessità di tale operazione, dovuta
all’ambiguità delle fonti per quanto riguarda il periodo antico e
alla necessaria comparazione tra fonti archeologiche (scarse e
spesso legate alla storia di altre popolazioni) e mitiche (il racconto
biblico) e all’estrema diffusione nello spazio che lega le vicende
ebraiche indissolubilmente a quelle di molteplici altri popoli e
terre per quanto riguarda tutta la storia postdiasporica.
12. La Shoah
catastrofe, disastro e distruzione. Il termine era già stato
adottato nel 1951 in Israele con l’istituzione della giornata
nazionale dedicata alla commemorazione dello sterminio
(yom ha-shoah). Oggi, appunto, Shoah definisce il
progetto di sterminio nazista e viene utilizzato dagli storici
con due accezioni.
13. Come avvenne questo sterminio? È stata teorizzata per la prima volta nel 1941, discussa durante la
conferenza di Wannsee nel 1942 e portata avanti fino al
termine della seconda guerra mondiale nel 1945. La Shoah,
infatti, si inserisce all’interno di una storia di antisemitismo di
lungo corso, basata su pregiudizi e ostilità millenarie che si sono
tramandati nel corso del tempo. Un terreno antico e già fertile,
quindi, a cui il nazismo ha aggiunto una sua impostazione
biologico-razzista. Secondo le leggi di Norimberga, infatti,
venivano considerati ebrei o di sangue misto tutti coloro che
avevano almeno un nonno ebreo, indipendentemente dal fatto
che si considerassero ebrei o che si fossero convertiti ad altre
religioni.
Seguendo questa impostazione, i nazisti si proposero la
distruzione totale e indiscriminata di ogni cittadino classificato di
razza ebraica, considerando gli ebrei un pericolo per la sicurezza
nazionale e la purezza della razza ariana.
15. EICHMANN
Otto Adolf Eichmann nato a Solingen il 19 marzo
1906, è stato un militare, funzionario e poi
criminale di guerra tedesco considerato uno dei
maggiori responsabili operativi dello sterminio
degli ebrei nella Germania nazista.
Col grado di SS-Obersturmbannfuhrer era
responsabile di una sezione del RSHA; esperto di
questioni ebraiche perseguendo la cosiddetta
soluzione finale organizzò il traffico ferroviario per
il trasporto degli ebrei ai avari campi di
concentramento.
16. Himmler
Heinrich Luitpold Himmler (Monaco di Baviera, 7 ottobre 1900 –
Luneburgo, 23 maggio 1945) anche lui è stato
un generale, politico e criminale di
guerra tedesco, Reichsführer delle Schutzstaffel dal 1929,
comandante della polizia dal 1936 e delle forze di sicurezza
del Terzo Reich (Reichssicherheitshauptamt) dal 1939.
Dopo il misterioso volo in Scozia di Rudolf Hess (fino ad allora
considerato "delfino" del Führer) nel 1941 e il suo internamento in
Gran Bretagna, Himmler fu considerato il numero due
della Germania nazista assieme a Hermann Göring: i due, infatti,
erano gli ufficiali più alti in grado di tutte le forze militari di quel
tempo e perciò considerati i più potenti e influenti dopo lo stesso
Hitler. Nel 1943 venne anche nominato ministro dell'Interno del
Reich.
Come Göring, Himmler cercò di trattare la resa con gli Alleati e
perciò fu destituito da Hitler, ormai senza potere, nell'aprile 1945;
catturato dagli inglesi per essere giudicato come criminale di
guerra dal Tribunale militare internazionale di Norimberga, si diede
la morte con una capsula di cianuro il 23 maggio 1945.
17. Goebbels
Paul Joseph Goebbels (Rheydt, 29 ottobre 1897 – Berlino, 1º
maggio 1945) è stato un politico e giornalista tedesco.
Fu uno dei più importanti gerarchi nazisti, Gauleiter di Berlino
dal 1926 al 1945, ministro della Propaganda del Terzo
Reich dal 1933 al 1945, ministro plenipotenziario per la
mobilizzazione alla guerra totale e generale della Wehrmacht,
con l'incarico della difesa di Berlino dall'aprile del 1945 e,
dopo il suicidio di Hitler, dal 30 aprile 1945 per quasi due
giorni cancelliere del Reich.
Le sue tecniche di propaganda furono uno dei fattori che
consentirono al Partito Nazionalsocialista Tedesco dei
Lavoratori l'ascesa al potere in Germania, nel 1933. Avendo
un dottorato in letteratura (la sua tesi dottorale ebbe come
argomento la produzione letteraria romantica del XIX secolo)
ed essendo inoltre una delle persone più colte fra i
nazionalsocialisti di spicco
18. Josef Mengele
Un’altra importante personalità del regime nazista fu Josef Rudolf
Mengele (pronuncia tedesca: /ˈjoːzɛf ˈmɛŋələ/) (Günzburg, 16 marzo 1911 –
Bertioga, 7 febbraio 1979) è stato un medico, militare e criminale di
guerra tedesco.
Laureato in antropologa all'Università Ludwig Maximilian di Monaco e
in medicina all'Università Goethe di Francoforte, è noto per i crudeli
esperimenti medici e di eugenetica che svolse nel campo di concentramento di
Auschwitz, usando i deportati come cavie umane, soprattutto bambini (era
ossessionato dai gemelli); era chiamato da loro "lo zio" e lui li definiva "le mie
cavie". Gran parte dei bambini che furono sue vittime erano appartenenti
ai popoli romani.
Nel 1940 si arruolò come volontario nel servizio militare, successivamente servì
la 5. SS-Panzer-Division "Wiking" nel fronte orientale. Nel 1942 fu ferito sul
fronte russo e giudicato inadatto al combattimento; venne promosso al rango
di capitano delle SS grazie al salvataggio di due soldati tedeschi, per il quale
venne decorato con la croce di ferro. Il 30 maggio del 1943 cominciò a prestare
servizio nel campo di concentramento di Auschwitz, dove rimase fino al
termine del conflitto. Per la sua attività svolta nel campo di concentramento era
stato soprannominato «Angelo della morte» (in tedesco Todesengel). La sua
figura assunse triste notorietà, soprattutto nel dopoguerra, come esempio di
negazione dei principi stessi della medicina.
Finì i suoi giorni in Sud America senza mai rendere conto delle atrocità
compiute su donne e bambini.
19. Auschwitz
Era un Konzentrationslager (campo di concentramento). Fu reso
operativo dal 14 giugno 1940, ed era centro amministrativo
dell'intero complesso. Il numero di prigionieri rinchiusi
costantemente in questo campo fluttuò tra le 15 000 e le oltre
20 000 unità. Qui furono uccise, nella camera a gas ricavata
nell'obitorio del crematorio 1, o morirono a causa delle impossibili
condizioni di lavoro, di esecuzioni, per percosse, torture, malattie,
fame, criminali esperimenti medici, circa 70 000 persone, per lo più
intellettuali polacchi e prigionieri di guerra sovietici. Nei sotterranei
del Block 11 di Auschwitz, la prigione del campo, il 3 settembre 1941
venne sperimentato per la prima volta dal vicecomandante del
campo Karl Fritzsch, per l'uccisione di 850 prigionieri, il gas Zyklon B,
normalmente usato come antiparassitario, poi impiegato su vasta
scala per il genocidio ebraico. Facevano parte del complesso tre
campi principali e 45 sottocampi. L'area di interesse del campo
(Interessengebiet), con sempre nuove espropriazioni forzate e
demolizioni delle proprietà degli abitanti residenti, arrivò a ricoprire,
dal dicembre 1941, la superficie complessiva di circa 40 chilometri
quadrati. All'interno di questa superficie avevano sede anche alcune
aziende modello, agricole e di allevamento, volute personalmente
da Hitler, nelle quali i deportati venivano sfruttati come schiavi.
o
20. Gli Ebrei nell’epoca
odierna
Oggi gli Ebrei sono nel mondo circa 13 milioni: abitano
soprattutto nello Stato di Israele e negli Stati Uniti. In
Italia (dove gli Ebrei non sono mai scomparsi del tutto)
esiste una comunità molto piccola: oggi vivono qui
circa 29.000 Ebrei. circa 43% di tutti gli ebrei risiedono
in Israele (6 milioni) e 39% negli Stati Uniti (5,3–6,8
milioni), con la gran parte della rimanenza in Europa
(1,5 milioni) e Canada (0,4 milioni).
21. Israele
Situato in Medio Oriente, occupa approssimativamente
un'area che secondo i racconti biblici in epoca antica era
compresa nel Regno di Giuda e Israele e nella regione
della Cananea, soggetta nel tempo al dominio di numerosi
popoli, tra cui egizi, assiri, babilonesi, romani, bizantini, arabi
e ottomani, nonché teatro di numerose battaglie etnico-
religiose. In età contemporanea è stata parte del mandato
britannico della Palestina, periodo durante il quale fu
soggetta a flussi immigratori di popolazioni ebraiche,
incoraggiate dalla nascita del movimento sionista che mirava
alla costituzione di un moderno Stato ebraico. Dopo
la seconda guerra mondiale e la Shoah, anche per cercare di
porre rimedio agli scontri locali tra ebrei e arabi palestinesi, il
29 novembre 1947 l'Assemblea generale delle Nazioni Unite
nella risoluzione n. 181 approvava il piano di partizione della
Palestina che prevedeva la costituzione di due Stati
indipendenti, uno ebraico e l'altro arabo. Alla scadenza del
mandato britannico il moderno Stato d'Israele fu quindi
proclamato da David Ben Gurion il 14 maggio 1948.
22. Altre informazioni su Israele
Israele non ha una testo costituzionale redatto in unico documento,
ma più leggi fondamentali. Le funzioni del governo sono basate sui
regolamenti della Knesset, sulle convenzioni costituzionali e sulla
Dichiarazione di Indipendenza dello Stato di Israele. La separazione
dei poteri è assicurata nel modo seguente.
Il potere legislativo è affidato al Parlamento, la Knesset. Le elezioni
parlamentari si tengono ogni quattro anni, ma la Knesset può essere
sciolta anticipatamente in seguito a una decisione assunta dalla
maggioranza dei suoi componenti. Il Presidente di Israele è eletto
dalla Knesset per un mandato di sette anni non rinnovabile.
Il potere esecutivo è affidato al Primo Ministro, che di regola è il
leader del partito o della coalizione maggioritaria in Parlamento e
che forma il governo tramite la nomina dei ministri.
Il potere giudiziario è affidato alla Corte Suprema. I 15 giudici sono
nominati da una commissione di nove membri di cui 3 giudici, 4
politici e 2 avvocati. In pratica, questa commissione designa
automaticamente i candidati scelti dai giudici stessi.