1. GLI EBREI
Classe 1B: Calvanese Anna, Franchini Martina,
Mastroberti Chiara, Orazzo Sara
2. GLI EBREI AI TEMPI DI SOUL
Il popolo ebraico ha una storia millenaria e molto
particolare, iniziata in Palestina nel secondo
millennioa.C.
Si tratta di un piccolo popolo stretto anticamente fra
l’impero egiziano a sud e quello assiro-babilonese a nord.
Dopo la dominazione romana, si è disperso in tutto il
mondo, per poi ricongiungersi in parte nell’attuale stato
di Israele.
La storia degli ebrei narrata nella Bibbia racconta
che Yahweh ordinò ad Abramo di trasferirsi dalla
Mesopotamia nella terra di Canaan. Racconta della
secolare schiavitù in Egitto e del ritorno del popolo
ebraico alla terra promessa, guidato da Mosè.
3. Dal punto di vista storico, però, il racconto biblico non è
affidabile soprattutto per quanto riguarda le fasi più antiche
della storia degli ebrei.
Le prime fonti storiche che parlano del popolo
d’Israele risalgono circa al 1200 a.C. Oggi, la storia e
l’archeologia ci raccontano che la cultura ebraica si è sviluppata
nell’area degli attuali Israele, Palestina, Libano e Giordania,
presso una società di pastori seminomadi, che parlavano
una lingua semitica e vivevano suddivisi in clan e tribù. Intorno
al 900 a.C., alcune tribù ebraiche avevano istituito un regno,
chiamato regno d’Israele, con capitale a Samaria. Nell’VIII
secolo a.C., gli Assiri distrussero la città
deportarono i suoi abitanti in Mesopotamia.
In seguito, emerse il regno di Giuda, più a sud, con capitale
Gerusalemme, dove sorgeva il più importante tempio dedicato a
Yahweh.
4. Nel VI secolo a.C., il re babilonese Nabucodonosor attaccò il regno di Giuda e la sua capitale, distruggendo il tempio e
deportando parte degli abitanti a Babilonia. Circa settanta anni dopo, l’imperatore persiano Ciro conquistò Babilonia e
consentì agli ebrei di tornare a Gerusalemme. Il regno di Giuda diventò allora una provincia persiana, senza re. La
comunità ebraica iniziò a essere di fatto governata dai sacerdoti del tempio. Gli storici ritengono probabile il fato che i
primi libri della Bibbia, che raccontano l’origine del popolo ebraico e le storie dei suoi re, siano stati scritti nel periodo
dell'esilio babilonese.
La religione ebraica si fonda sull’idea che fra Dio e il popolo di Israele ci sia un patto, un’alleanza. Si trattava, allora, di
una grande novità rispetto alla tradizione dei culti politeisti, nei quali ogni dio o dea aveva un suo scopo: vincere in
guerra, proteggere i raccolti. Mentre il dio biblico è un dio in relazione col suo popolo, sensibile alla fedeltà e alla
moralità.
5. Insieme al monoteismo, si diffusero presso il popolo ebraico
anche alcuni riti e la volontà di mantenere intatta la propria
identità, evitando di mescolarsi con altre genti e altre tradizioni.
L’aver mantenuto un’identità precisa, fatta di tradizioni culturali
e religiose comuni, nonostante la migrazione in molti luoghi
diversi, anche lontani fra loro, è una delle caratteristiche
particolari della storia del popolo ebraico.
Nel I secolo a.C. i romani conquistarono la Giudea, facendone
una provincia dell’impero. Al periodo della dominazione
romana risale un evento molto importante per la storia del
popolo ebraico. Nel 70 d.C., per reprimere una rivolta scoppiata
a Gerusalemme, l’esercito romano saccheggiò la città e distrusse
il tempio.
6. In seguito a ciò, moltissimi ebrei migrarono in altre città dell’impero. Il termine “diaspora”, che abbiamo già usato in
riferimento al periodo babilonese, è usato soprattutto per indicare questo esilio forzato, indotto dalla distruzione di
Gerusalemme da parte dei romani.
Al periodo della dominazione romana risalgono anche le origini del cristianesimo che nacque e si diffuse inizialmente
nella Giudea ebraica e in Asia Minore, poi in Grecia e a Roma. Gesù e i primi cristiani erano ebrei della Giudea. La storia
del cristianesimo e quella dell’ebraismo sono strettamente legate.
Nell’Europa dell’alto medioevo, le comunità ebraiche vissero perlopiù tranquillamente, senza subire persecuzioni. La
Chiesa cattolica cambiò atteggiamento nei loro confronti quando inaugurò la stagione delle crociate. Le comunità
ebraiche, allora, iniziarono a essere oggetto di violenza ed esclusione.
7. Nell’impero islamico, le comunità ebraiche godevano di
condizioni di vita migliori. I musulmani erano più tolleranti, sia
nei confronti dei cristiani, che degli ebrei. Non li costringevano
a convertirsi, ma imponevano loro il pagamento di una tassa.
Lo fecero però in alcune occasioni, come nella penisola iberica,
dopo la fine della reconquista nel 1492. In quel contesto, ebrei e
musulmani furono costretti a “scegliere” fra la conversione e
l’esilio. Moltissimi ebrei dovettero andarsene e migrarono
soprattutto nell’Africa settentrionale e nei territori dell’impero
ottomano
8. PERCHÈ SI È SCATURITO
TANTO ODIO NEI CONFRONTI
DEGLI EBREI?
Primo Re d'Israele (1020c.- 1000) figlio di Qish, della tribù di
Beniamino, nacque a Gabaa; fu prescelto da Samuele per
consiglio divino come monarca per gli Israeliti, nel periodo
della massima oppressione filistea. Trovandosi a Rama, dove
Samuele dimorava, vi fu consacrato segretamente re dal profeta;
più tardi fu eletto ufficialmente a Masfa, mediante le sorti sacre
che caddero su di lui. Combatté gli Ammoniti, che volevano
sottomettere la città israelita di Iabes di Galaad. Alcuni anni più
tardi cominciò la guerra ai Filistei, validamente aiutato dal figlio
Gionata: ma si trattò specialmente di guerriglia, dato il piccolo
numero dei guerrieri di Saul e l'ostilità palese di Samuele, che
rappresentava il potere religioso del paese, offeso per aver Saul
offerto personalmente un sacrificio.
9. Dopo aver condotto una guerra contro gli Amaleciti, Saul rifiutò
di distruggere totalmente la preda bellica in olocausto a Dio,
procurandosi i rimproveri di Samuele, che gli tolse la
consacrazione per darla segretamente al genero David.
Saul è l'uomo che ha a che fare con Dio, ma non è il Dio dei
cristiani, ma Dio in quanto simbolo di una potenza che,
comunque sia, schiaccia l'uomo. Il re che per sua definizione è
oppressore e tiranno, a sua volta è egli stesso oppresso e vittima
di questa forza sovrumana. Proprio per questo Saul prese allora,
vinto da gelosia, incominciò a perseguitare colui che gli aveva
tolto la consacrazione. Attaccato dai Filistei in forze, fu infine
sconfitto presso Afec, sul monte Gelboè; e dopo aver visto la
morte dei suoi figli e l'esito disastroso della battaglia, si uccise
gettandosi sulla sua spada. I cadaveri di Saul e dei suoi figli
furono esposti sulle mura di Bēt Shĕ'ān; ma da alcuni Israeliti
Saul fu riportato in patria e sepolto a Iabes.
10. Saul ossessionato dalla sua mania protagonistica sceglie di compiere l'ultima delle sue
contraddizioni. Sceglie il suicidio per ribadire la sua titanica volontà, la sua superiorità rispetto a
Dio e, al tempo stesso, pone fine al tiranno che è in lui.
All'epoca il re Saul si rifiutò di distruggere la preda dell'olocausto, uno dei fenomeni che colpirà
maggiormente la storia, iniziata dall'antisemitismo era alla base di esso. L’antisemitismo, l’odio
o il pregiudizio contro gli ebrei, erano i principi fondamentali dell’ideologia nazista. Questo
pregiudizio era diffuso anche in tutto il resto d’Europa, prima dell'olocausto gli ebrei tedeschi
erano e si sentivano tedeschi a tutti gli effetti, erano integrati nella società e molti avevano avuto
successo nelle loro attività e si erano arricchiti. Ma ad un certo punto gli ebrei diventarono un
pericoloso nemico interno, colpevole di molti dei problemi che affliggevano la Germania. Non
sappiamo se all’inizio la retorica di Hitler fosse solo propaganda ma di fatto, dopo anni di atroci
discriminazioni che rendevano la vita impossibile agli ebrei tedeschi, nel 1942 la Germania
nazista adoperò spazi, uomini e risorse per mettere in pratica ciò che i gerarchi nazisti avevano
definito “la soluzione finale”: lo sterminio di tutti gli ebrei.
Esso prende nome da una parola greca, che fa riferimento a sacrifici praticati nell’epoca antica
(in particolare da greci ed ebrei) in cui le vittime - agnelli, tori e capre - venivano bruciate per
intero, esattamente come migliaia di ebrei giustiziati e bruciati dai nazisti nei forni crematori.
11. OLOUCASTO
Lo scoppio della Seconda Guerra Mondiale accelerò la
persecuzione, la deportazione, e più tardi lo sterminio degli
Ebrei Tedeschi.
Infatti la vita degli ebrei era diventata molto difficile a causa
dell’ausilio delle leggi razziale.
Queste ultime hanno costretto gli ebrei ad emigrare in altro
stati e a nascondersi.
Nel gennaio 1933 in Germania abitavano circa 522,000 ebrei
che diventarono 214,000 nel 1939.
Fra il 1833 e il 1939, in Germania gli ebrei furono sottoposti
all’arresto, al boicottaggio economico, alla perdita dei diritti
civili e della cittadinanza, all’incarcerazione nei campi di
concentramento.
12. Gli ebrei inoltre vennero rinchiusi nei ghetti che
vennero distrutti durante la notte dei cristalli. Tuttavia
il cambiamento più drastico nel storia ebrea avvenne
all’inizio della Seconda Guerra Mondiale in Europa
ovvero con l’ausilio delle leggi razziali.
Inoltre subito dopo il primo conflitto il governo
impose nuove restrizioni agli Ebrei rimasti in
Germania.
Una delle prime ordinanze del tempo di guerra impose
un rigido coprifuoco per gli Ebrei e proibì loro di
accedere in determinate zone riservate esclusivamente
alla razza ariana. Dopo un po’ diminuirono anche le
ore durante le quali gli ebrei potevano comprare il
cibo.
13. Nel 1941 agli ebrei fu anche proibito utilizzare i mezzi pubblici e un altro decreto imponeva a tutti gli
Ebrei sopra i sei anni d’età di esibire in pubblico, cucita sugli indumenti, la Stella Gialla (Magen David).
All'inizio del 1943, mentre venivano eseguite le ultime grandi deportazioni di Ebrei tedeschi a
Theresienstadto Auschwitz, le autorità giudiziarie promulgarono un altro complesso di leggi e ordinanze
che legittimavano l'espropriazione da parte del Reich delle ultime proprietà dei cittadini ebrei e la loro
ridistribuzione ai cittadini tedeschi.
La persecuzione degli ebrei attraverso decreti legislativi terminò nel luglio del 1943 con l'ordinanza che li
privava completamente della protezione assicurata dalle leggi tedesche a tutti gli altri cittadini e li poneva
sotto la diretta giurisdizione dell'Ufficio Centrale di Sicurezza del Reich.