1. LA MORTE NON ESISTE!
Quando stai per morire, o meglio, quando stai per lasciare il tuo corpo, per
prima cosa, istintivamente lotti per continuare a vivere.
Questo è naturale; perchè si tratta della pulsione automatica dell’istinto di
sopravvivenza.
E’ inconcepibile per la nostra mente comprendere l’esistenza di un’altra realtà
che coesista con la nostra fatta di materia e limitata nello spazio e nel tempo.
Siamo stati resi coscienti solo di quest’ultima.
Noi siamo stati abituati, fin dalla nascita, a vivere e a prosperare o a soffrire in
essa.
Ci identifichiamo in ciò che crediamo di essere dagli stimoli esterni che
riceviamo.
La vita ci dice chi siamo e noi lo accettiamo.
Anche questo si dà per scontato.
Al momento del trapasso il tuo corpo si affloscia. Il tuo cuore si ferma. Non
respiri più.
Perdi la vista, la sensibilità, e la facoltà di muoverti in questa dimensione,
sebbene la capacità di “sentire” tutto… sia quella che va a svanire per ultima.
L'identità cessa.
2. Il “te” personale che eri prima, diviene solo un ricordo.
Non c’è alcun dolore al momento della morte.
Soltanto il silenzio…, pacato..., la calma..., la quiete…
Ma tu esisti ancora!
La sorpresa più grande, per la maggior parte delle persone morenti, è il dover
comprendere che morendo non finisce la vita.
Puoi ancora pensare, ricordare, vedere, sentire, muoverti, …meravigliarti…
Sei ancora vivo, intensamente vivo!
Davvero: sei molto più vivo dopo la morte che durante la tua vita terrena.
Solo in modo completamente diverso. Diverso perché non hai più un corpo
fisico per filtrare ed amplificare le varie sensazioni che una volta consideravi
come gli unici riferimenti validi per comprendere la Vita.
Sei sempre stato educato a pensare di avere bisogno di un corpo per vivere.
Se pensi di morire quando esso morirà, resterai veramente deluso.
Cesserà questa tua vita, in questa nostra attuale 3^ dimensione, ma tu
continuerai ad esistere in un’altra dimensione parallela! Prima di ritornare
nuovamente in questa..
L'unica cosa che accade, quando si muore, è che ci si libera, che si “esce fuori”
3. e che si scarta "il rivestimento" che si era indossato una volta (chiamato più
comunemente corpo).
Quando muori, perdi il tuo corpo.
Tutto qua: null’altro...
Non ci sono altre perdite.
Sappi che tu non sei il tuo corpo.
Esso è solo qualcosa che indossi per un istante; perché vivere sul piano
dimensionale materiale, di esistenza terreno, è infinitamente più significativo e
più coinvolgente se stai indossando il tuo abbigliamento e ti stai conformando
alle sue regole.
C'è un aumento potente di energia al momento della morte e anche un aumento
della velocità come se stessi vibrando più velocemente.
Usando l’analogia con un apparecchio radiofonico, questa accelerazione è
paragonabile all’aver vissuto tutta la tua vita ad una certa radiofrequenza;
quando, tutto a un tratto, qualcuno o qualcosa si presenta e cambia la sintonia.
Questa vibrazione ti sposta ad una lunghezza d'onda decisamente più alta.
La frequenza originale, dove una volta esistevi, è però sempre ed ancora là.
Non è cambiata. Tutto è ancora e sempre, esattamente come prima.
4. Solo tu sei cambiato; perchè hai accelerato la tua vibrazione per riuscire a
sintonizzarti sulla radiofrequenza successiva.
Sposti le frequenze, quando muori, in un'altra lunghezza d’onda.
Non muori, dunque, quando muori.
Sposti unicamente la tua coscienza e la tua velocità vibrazionale.
Questo è tutto: la morte non esiste; essa è “solo”. . . uno spostamento...
“Non inquietatemi, dunque, con le vostre grida di
compassione,
mentre mi innalzo
verso il paese di Luce ed Amore eterni!
Sono io che dovrei avere
compassione di voi!
Per me:
non più malattie,
non più fratture d’ossa,
né più tristezze,
né atroci dolori del cuore.
5. Io sono soltanto più Gioia, navigo nella Gioia,
…respiro eternamente nella Gioia.”
Fr.’.Maestro.’.
Giorgio.’.
Moschella.’.