La situazione delle cooperative agricole in Italia
Le slides sotto riportate, tratte dal sito www.networkprofessionale.com, evidenziano la situazione della cooperazione agricola in Italia illustrandone i punti di forza e di debolezza.
Giorgio Gentili convegno ungdcec lecce 2014 Cooperazione agricola
1. UNGDCEC
52° Congresso Nazionale
“Cooperative ed enti non profit:
strumenti per la crescita, opportunità per il professionista”
relatore: Giorgio Gentili– dottore commercialista
www.networkprofessionale.com
Lecce 4 aprile 2014
WORKSHOP
LE COOPERATIVE NEL SETTORE PRIMARIO
2. La cooperazione in Italia
In Italia operano oltre 81mila
cooperative (poco più dell’uno
per cento del totale delle imprese
italiane), che fatturano nel
complesso (consorzi inclusi) tra i
120 e i 140 miliardi di euro e che
generano un valore aggiunto pari
al 3,5 per cento del prodotto
interno lordo.
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3. La cooperazione in Italia
Delle 81mila cooperative attive in
Italia, il 12,6 per cento è rappresentato
da cooperative operanti nel settore
agroalimentare (10.239 unità)
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4. Imprese di capitali e cooperative
Impresa di capitali la remunerazione dei soci (azionisti)
cresce proporzionalmente al capitale sociale sottoscritto.
Cooperativa la remunerazione dei soci è in genere
correlata alla quantità e alla qualità della materia prima
agricola conferita a prescindere dal capitale sociale
sottoscritto.
Tale sostanziale differenza limita sensibilmente la propensione alla
capitalizzazione di una cooperativa.
Tale deficit viene compensato da rapporti di finanziamento (onerosi e
non) dei soci verso la cooperativa, rapporti questi ultimi che vengono
contabilizzati comunque come debiti della cooperativa piuttosto che
come capitale sociale.
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5. Mutualità
Le CMP si distinguono dalle cooperative diverse per il rispetto del
requisito di tipo gestionale:
l’attività “caratteristica” della cooperativa deve svolgersi per più del 50%
con i soci.
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6. Diverse mutualità
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Coop di
conferimento
dei prodotti
agricoli
Coop agricole di
servizi; consorzi
agrari
Coop di lavoro
nel settore
agricolo
7. La prevalenza nelle cooperative
di conferimento dei prodotti agricoli
Il terzo comma dell’art. 2513 individua
uno speciale metodo di calcolo della
prevalenza per le cooperative di
conferimento di prodotti agricoli.
Per tali cooperative l’indice di riferimento
è il rapporto fra le quantità o il valore dei
prodotti conferiti dai soci e le quantità o il
valore totale dei prodotti acquisiti.
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8. Cooperative agricole di conferimento
Le cooperative agricole, quindi, possono scegliere
tra due diversi indici, quello più favorevole:
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9. Cooperative agricole di conduzione
Nelle cooperative agricole per la
conduzione associata di terreni, la
condizione di prevalenza è rispettata
quando
l’estensione dei terreni coltivati dai soci
supera il 50% dell’estensione totale dei
terreni condotti dalla cooperativa
(cfr. d.m. 30 dicembre 2005).
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10. Cooperative agricole di allevamento
Nelle cooperative di allevamento la
condizione di prevalenza è rispettata
quando
dai terreni dei soci e delle cooperative è
ottenibile almeno un quarto dei mangimi
necessari per l’allevamento stesso
(cfr. d.m. 30 dicembre 2005).
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11. Struttura finanziaria
Il grado di patrimonializzazione è
più basso delle imprese di capitali
una parte del debito è riferibile a un
rapporto con i propri soci (si pensi a
tale proposito al ruolo e alla diffusione
del cosiddetto “prestito sociale”)
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12. Liquidità
L’indicatore di liquidità, ovvero la
capacità di far fronte alle uscite monetarie
di breve periodo, risulta invece nelle
cooperative di trasformazione di prodotti
agricoli inferiore a quello delle for profit
(0,61 vs. 0,89 delle spa e 0,86 delle srl).
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13. Redditività
Le cooperative operanti nell’agroalimentare
hanno livelli di redditività non necessariamente
inferiori a quelli delle altre forme di impresa.
Nel processo di formazione del valore aggiunto infatti le cooperative si
distinguono dalle for profit (in particolar modo nell’industria
alimentare) perché esse acquistano il prodotto dai loro soci cercando
di ristornare all’atto del pagamento della merce la maggior parte
possibile del valore creato attraverso il processo produttivo.
Al contrario, le spa e in parte le srl acquistano sul mercato
la materia prima agricola puntando a minimizzare questa
(per loro) voce di costo, in modo da drenare la maggior
parte di valore possibile verso la bottom line del Conto
economico (dividendo). Lecce 04 aprile 2014Giorgio Gentili - www.networkprofessionale.com
14. Analisi del bilancio nelle coop agricole
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Considerare specificità contabili nelle coop
• Coop agricole di conferimento caratterizzate dalla
remunerazione dei conferimenti dei soci a valori
superiori del mercato
• La redditività prodotta viene contabilizzata in
bilancio come costo
Coop agricole di servizio
• produttività indicata in bilancio è sottostimata
• Ad esempio sono praticati dei prezzi di favore sui
mezzi tecnici ai soci agricoltori
20. Punti di forza della cooperazione agricola
mantenimento della struttura fondiaria
e della proprietà diffusa della terra;
flessibilità produttiva e attenzione alla
qualità;
la possibilità di sfruttare le economie di
scala tecnologiche e organizzative.
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21. Punti di debolezza (1)
scarso impegno dei soci nel garantire la qualità del prodotto
quando questa richiede un maggior impiego di lavoro o la
riduzione delle quantità prodotte;
ricerca da parte dei soci del massimo guadagno nel breve
periodo, attraverso il ricorso a modalità di scambio
alternative al conferimento in cooperativa quando queste
modalità offrono condizioni più vantaggiose (salvo conferire
alla cooperativa in presenza di alternative peggiori).
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22. Punti di debolezza (2)
difficoltà a dotare la cooperativa dei capitali necessari per
investimenti importanti, investimenti che richiedono che tutti i soci,
o la grande maggioranza di essi abbia un orizzonte temporale lungo e
sia quindi disposta a rinunciare a una parte del reddito per periodi
medio-lunghi;
presenza di interessi divergenti tra soci che hanno un diverso
rapporto con la loro attività primaria, in particolare tra soci giovani e
anziani o tra soci con dimensioni aziendali diverse. In questi casi il
meccanismo di governo della cooperativa (una testa, un voto) tende a
favorire le maggioranze numeriche e non i gruppi che hanno
maggiormente a cuore la sostenibilità e lo sviluppo della cooperativa.
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23. Cooperazione avanzata
Le cooperative che mostrano le performances
migliori sono caratterizzate da:
• rilevante quota di prodotto a marchio
proprio (48% del fatturato totale); questa
quota sale per i settori vitivinicolo ed
ortofrutticolo, mentre è più contenuta per le
carni
• un’importante proiezione sui mercati
internazionali
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24. Cosa serve per perseguire queste strategie?
Aumento della dimensione: operazioni di M&A;
contratti di rete
Risorse finanziarie: trattenute ai soci; emissione di
strumenti partecipativi; emissioni di mini bond;
Risorse umane: attrarre i manager migliori
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