4. LEGGE 194 E OBIEZIONE IN LOMBARDIA: LA CORSAA
OSTACOLI DELLE DONNE
Legnanonews giovedì 08 marzo 2012-1194 Letture
In occasione dell’8 Marzo, Festa della Donna, SEL (Sinistra Ecologia Libertà), insieme a FdS
(Federazione della Sinistra) e all'associazione "in Formazione in Movimento Legnano",
ha comunicato i dati dell'ultima rilevazione ufficiale dell'assessorato alla sanità, relativa al biennio
2009/2010, per l’Interruzione Volontaria di Gravidanza (IVG) e risalente al 30 giugno 2011 per
l'obiezione di coscienza, presentati dalla consigliera regionale Chiara Cremonesi di SEL.
La situazione negli ospedali della Lombardia è molto grave: sono stati praticati 19700 aborti nel
2009 e 18959 nel 2010, il 64% dei medici ostetrici-ginecologi negli ospedali pubblici (565 su 888) è
obiettore di coscienza, insieme al 42% degli anestesisti (602 su 1459) e al 43% degli infermieri (1221
su 2832).
I dati riguardano anche la situazione all’ospedale di Legnano in cui nel 2010 ci sono state 1422 ivg
richieste di cui però appena 847 effettuate in loco. La percentuale degli obiettori dei medici ostetrici
rilevata a giugno del 2011 è del 69% (20 obiettori su 29), la percentuale degli anestesisti è del 47%
( 30 obiettori su 64), mentre la percentuale del personale sanitario non medico è del 63,5% (54
obiettori su 85).
"Ci troviamo di fronte a numeri allarmanti - ha spiegato Chiara Cremonesi - che ancora una volta
dimostrano come l'accesso all'interruzione di gravidanza comporti quasi sempre una vera e propria
corsa a ostacoli. Incrociando le quantità di aborti effettuati nelle strutture ospedaliere pubbliche
delle Asl con le richieste per residenza e la presenza di personale obiettore appare evidente che molte
donne si ritrovano costrette a spostarsi fuori dal proprio ambito territoriale per sottoporsi
all'intervento".
Riteniamo che la situazione estremamente grave anche all’ospedale di Legnano mette in discussione
la libertà delle donne e la loro salute, rendendo inaccessibile un diritto garantito dalla legge, in un
percorso che è già di per sé psicologicamente complicato. Inoltre non vanno altrimenti trascurate le
ricadute negative sui pochi medici non obiettori che spesso si ritrovano relegati a occuparsi soltanto
di interruzioni di gravidanza, senza alcuna possibilità di carriera.
Pensiamo che sia legittimo credere che un'adesione così alta all'obiezione non possa essere
giustificata da convinzioni personali, ma in molti casi è determinata da scelte di convenienza
professionale. Per questo condividiamo la proposta, recentemente avanzata da Stefano Rodotà, di
abolire la possibilità dell'obiezione di coscienza sulla 194. Perché a trent'anni dalla sua entrata in
vigore, oggi un medico sa che l'aborto è un diritto sancito per legge e un obbligo professionale. La
clausola per sottrarvisi non ha più senso e gli ospedali pubblici dovrebbero assumere con bandi
soltanto medici non obiettori, in modo da poter effettuare con efficacia e puntualità un servizio che
devono necessariamente assicurare.
SEL (Sinistra Ecologia Libertà) - Circolo del Legnanese
Federazione della Sinistra
Legnano Associazione “In Formazione In Movimento Legnano”