Umberto Gelatti
Dipartimento di specialità medico-chirurgiche, scienze radiologiche e sanità pubblica. Università degli studi di Brescia.
Intervento al workshop GIDIF-RBM a Bibliostar 2019: "La circolarità della comunicazione in sanità: potenza e rischi".
Milano, Palazzo delle Stelline
15 marzo 2019
Infodemiology. Quando la medicina incontra le nuove tecnologie dell'informazione
1. “Infodemiology”
quando la medicina
incontra le nuove
tecnologie dell’informazione
Prof. Umberto Gelatti
Dipartimento di specialità medico-chirurgiche,
scienze radiologiche e sanità pubblica
Università degli Studi di Brescia
BIBLIOSTAR, Milano - 15 marzo 2019
3. The Lancet Oncology Vol 19
September 2018
At the centre of this crisis, is a collision between personal autonomy, specious
journalism, social media, widespread disinformation, and political marginalisation, which
together undermine the value placed on science and academic endeavour
In the current era of “fake” news and public distrust in the establishment,
efforts must be redoubled to better communicate medical advances
accurately with the lay public and with patients to ensure genuine knowledge
can be separated from false material.
BMJ | 22-29 december 2007 | Volume 335
BMJ 2006;333:1283–4
Dean Giustini
UBC biomedical branch librarian
BMJ 2005;331:1487–8
5. That is, because of its simple convenience, the
Internet was the starting point for most people’s
questions about their health. “Dr. Google” was
clearly entering into the picture as an invisible part
of the patient’s solution strategy.
Bradford W. Hesse
American Medical Association Journal of Ethics
May 2012, Volume 14, Number 5: 398-402.
6. Nel 2013 WHO…
Determinante chiave dello
stato di salute
Attributo chiave nella
progettazione di una città
sana
Un limitato o problematico
livello di alfabetizzazione
sanitaria è un problema
sottostimato che colpisce
quasi la metà dei cittadini
europei e rappresenta una
sfida in termini di equità
Mass-media possono
supportare con
molteplici interventi
l’alfabetizzazione
sanitaria della
popolazione Le organizzazioni sanitarie
dovrebbero assumere un
atteggiamento proattivo nel
campo dell’alfabetizzazione
sanitaria e posizionarsi là dove la
popolazione si è già posizionata
online
Le informazioni sanitarie sono
spesso inaccessibili perchè il
livello di alfabetizzazione
richiesto dai sistemi sanitari e il
livello di alfabetizzazione
dell’adulto medio non sono in
sintonia
10. Misinformation is not like a plumbing
problem you fix. It is a social
condition, like crime, that you
must constantly monitor and adjust
to.
Tom Rosenstiel
Executive Director AmericanPress Institute
13. Infodemiology
“INFORMATION” & “EPIDEMIOLOGY”
Infodemiology can be defined as the science of
distribution and determinants of information in
an electronic medium, specifically the Internet,
or in a population, with the ultimate aim to
inform public health and public policy.
14. Evidence based...
Dobbiamo capire come utilizzare in
un’ottica di sanità pubblica queste
nuove tecnologie per promuovere la
salute dei singoli e delle popolazioni
Dobbiamo capire quali sono le
motivazioni che spingono i
pazienti a cercare informazioni
online dopo aver parlato con i
loro medici
Dobbiamo capire se, quando e come
le organizzazioni che tutelano la
salute pubblica debbano intervenire
attivamente in questi nuovi media
J Med Internet Res. 2014 Feb 26;16(2):e31
J Med Internet Res. 2014;16(10):e238
15. NON ABBANDONARE
LA RETE A SE
STESSA
J Public Health Manag Pract. 2017 Sep 6. [Epub ahead of print]
Opportunities for the medical community to shape the
encyclopaedia’s future stem from individual engagement with its
‘anyone can edit’ model, and increasing partnerships with the wider
medical ecosystem. The medical community must work together to
ensure that medical content is accurate in the world’s most
consulted encyclopaedia.
Al suo interno esiste un profondo “horror
vacui” dal punto di vista comunicativo per
cui se che si occupano di scienza non
accetteranno di collaborare con la rete e
non dedicheranno sforzi e tempo per
portare le parole della scienza e della
medicina nel mondo dei social network,
inevitabilmente questo importante spazio
di comunicazione sarà comunque
riempito e… potrebbe diventare
impossibile contrastare la
disinformazione.
16. BLOCKCHAINS TECNOLOGY
«Many experts fear
uncivil and
manipulative
behaviors on the
Internet will persist –
and may get worse.
This will lead to a
splintering of social
media into AI-
patrolled and
regulated ‘safe
spaces’ separated
from free-for-all
zones. Some worry
this will hurt the open
exchange of ideas
and compromise
privacy»
INOCULATING
AGAINST
MISINFORMATION
(…) “Accordingly, Weiss calls for a solution
in which scientific facts reach the public
before misinformation has a chance to
spread and take hold. A growing body of
research suggests that this may be
possible, but it must be done preemptively.
This process of “inoculation” adheres to a
biological analogy: Just as injections
containing a weakened strain of a virus
trigger antibodies in the immune system to
help confer resistance against future
infection, the same can be achieved with
information.”
(…) “In the battle against misinformation, it
is better to prevent than cure.”
(…) “News outlets and the public can help
inoculate each other to achieve societal
immunity against misinformation.“
1 DECEMBER SCIENCE sciencemag.org 2017 • VOL 358 ISSUE 6367
17. (…)”To create a prepared and responsive
health system, designers should look for ways
to protect—not obliterate—time for the
personal counseling patients may need to
make sense of an overwhelming information
environment”
Rather than creating an environment of “disintermediation” (information in the absence of
an intermediary), then, the Internet may be creating an environment of “apomediation”
(information “surrounding” all parties).
O’Connor D. Apomediation and the significance of online social networking. Am J Bioeth. 2009;9(6-7):25-27.
Eysenbach G. From intermediation to disintermediation and apomediation: new models for consumers to access and assess the credibility of
health information in the age of Web2.0. Stud Health Technol Inform. 2007;129(Pt 1):162-166.
18. Affrontare la
complessità della rete
con un approccio
collaborativo ed
interdisciplinare
Per fronteggiare la complessità di questa
rete è strategico ed indispensabile un
reale approccio interdisciplinare!!!
La rete è collaborativa per definizione:
analizzarla con un solo sapere alla volta
significa probabilmente non riuscire a
comprenderla e quasi certamente non
riuscire ad utilizzarla in un’ottica di
tutela della salute pubblica.
By Chris 73 / Wikimedia Commons, CC BY-SA 3.0,
https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=17754
19.
20. Vi ringrazio per l’attenzione
Prof. Umberto Gelatti
Dipartimento di specialità medico-chirurgiche,
scienze radiologiche e sanità pubblica
Università degli Studi di Brescia
umberto.gelatti@unibs.it
Hinweis der Redaktion
Il rapporto tra scienza/medicina e rete è sempre stato fin dagli inizi complesso…
Immaginate che nel 1998 ( e vi sottolineo la data… immaginate che siamo agli albori della nostra storia…. Google era appena nato, Facebook arriverà nel 2004, Yuotube nel 2005, Twitter 2006, Whatsapp 2009) il Journal of the American Medical Association pubblica una breve commento che recita in sostanza, senza punti di domanda - Internet: un aumento delle informazioni, una diminuzione della certezza.
Editoriali BMJ
Che qualcosa stia succedendo… lo possiamo leggere ampiamente dentro la letteratura scientifica, fino ad arrivare Lancet Oncology…..
In generale, ci aspettavamo che avendo accesso a molte più informazioni in campo sanitario le persone avrebbero automaticamente migliorato il loro livello di alfabetizzazione sanitaria (health literacy) ed incrementato la loro capacità (patient empowerment) di prendersi cura della propria salute e soprattutto creato naturalmente un’alleanza con i professionisti sanitari. Probabilmente questo sta lentamente succedendo, ma gli studi condotti fino ad ora ci mostrano che il processo è molto più articolato e complesso di quello che ci aspettavamo.
Le strategie partecipative proprie delle moderne reti di social media hanno inoltre, probabilmente messo fine al periodo storico della medicina semplicemente “comunicativa”, soprattutto nel campo della prevenzione. Forse la più grande “bufala” che i professionisti sanitari si sono raccontati per molto tempo in questo campo è che bastasse dire alle persone che cosa fa bene e che cosa fa male perché loro modificassero di conseguenza il loro modo di comportarsi.
Inoltre, anche se è inattaccabile il concetto che le decisioni in campo sanitario debbano essere prese su una solida base scientifica basata sull’evidenza, è però altrettanto chiaro che in questo mondo della comunicazione ridisegnato dagli algoritmi partecipativi propri della rete sarà molto difficile riuscire a tutelare la salute delle popolazioni solo citando livelli di “Impact Factor, Odds Ratio, Intervallo di Confidenza”. Non è solo un problema di tradurre in maniera semplice concetti complessi, ma soprattutto di capire come tradurre ciò che si fonda sui principi dell’evidenza in modo tale da utilizzare i meccanismi propri delle nuove forme di comunicazione tipiche della rete Internet in un’ottica di tutela della salute.
Pensiamo inoltre che, da parte dei professionisti della scienza e della salute, sia assolutamente inutile e forse addirittura controproducente arroccarsi su una “linea Maginot” o su un atteggiamento “negazionista” che tenda a marginalizzare l’influenza della rete sull’esercizio della professione che ne sarebbe in qualche modo immune, ma che sia al contrario assolutamente necessario partire dall’accettazione del fatto che «“Dr. Google
L’OMS in qualche modo ci aveva avvisato…
Nel 2013 OMS EU dedicava una monografia all’importanza dell’alfabetizzazione in campo sanitario descrivendo alcune evidenze tra le quali il fatto che HL
…
(con particolare riferimento ai social media) piuttosto che costruire quelle che l’OMS chiama le proprie “isole-web” di portali informativi di sola lettura dove restare ad aspettare che la popolazione acceda.
Ma al di là dei numeri più o meno oscillanti, ma comunque sempre molto importanti, la vera domanda è relativa al fatto se siamo in grado di capire?
Rebecca
Andiamo a vedere i più «esperti» quelli che sono nati in mezzo a questa tec… i cosiddetti «nativi digitali»
E allora ecco il grande imputato della nostra società mediatica: le fake news, Se mi passate la licenza e sperando che Manzoni non si rivolti nella tomba sentendomi parlare… Le FN rappresentano il fenomeno «untore» della rete per eccellenza.
Io non vi mostrerò fake news presenti sulla rete su argomenti di tipo in campo sanitario… probabilmente le conoscete benissimo e sono fin troppo facilmente reperibili. Vorrei invece concentrarmi su un altro aspetto.
E’ vero che le FN non sono un fenomeno che ha inventato la rete, ma ci sono fondamentalmente alcune caratteristiche che contribuiscono a rendere così pericolose quelle veicolate dalla rete:
Diffusione, in termini di persone potenzialmente esposte al loro effetto
Velocità della diffusione (att ai tempi di fat-cheking spesso troppo lenti)
Durata nel tempo
E’ ora di smettere di pensare che siano fenomeno goliardico e penso che sia assolutamente corretto che non debbano essere considerato come un fenomeno privo di responsabilità.
Conflitto di interessi
Molte domande… poche risposte
Non abbandoniamo la rete a se stessa… questi tre recenti articoli ci interrogano e ci invitano a collaborare con la rete, a portare le parole della scienza dentro di essa e a dedicare tempo e sforzi a contrastare la disinformazione presente
Probabilmente il mondo scientifico, ed in particolare il mondo legato alla medicina, si sono resi conto e mossi in ritardo rispetto alle problematiche che sono derivate dal doversi rapportare con una comunicazione mediata dagli strumenti web-based. Effetti sulla salute sono ancora tutti da stimare, ma quel che è certo è il fatto che la capacità di comunicazione e di intermediazione degli scienziati e dei medici non si è fatta trovare pronta a gestire l’impatto delle nuove tecnologie che avanzavano in questo campo: forse è tempo per considerare un dovere etico non solo curare i nostri pazienti, ma anche affrontare questo aspetto proteggendo e promuovendo il valore della scienza medica nell’era dei social media e delle fake news (Merchant R.M.).
Sperando di aver contribuito con questo piccolo intervento ad un aumento della consapevolezza nell’utilizzo di questi splendidi strumenti che rispondono al nome di….