2. Le rivoluzioni del 1848 FRANCIA RIVOLUZIONE DI PARIGI contro la politica autoritaria di Luigi Filippo proclamazione della Seconda Repubblica (la 1ª nacque nella Riv.Francese) MA POI il governo represse le libertà concesse, tranne il suffragio universale (ancora escluse le donne) AUSTRIA-UNGHERIA PRUSSIA ITALIA Fallirono perché represse da governi reazionari Vedi diapos.seguente Avevano gli stessi obiettivi dei moti del ’20-21 e del ’30-31: COSTITUZIONE, INDIPENDENZA ED UNITA’ NAZIONALE
3. ITALIA Agitazioni in vari luoghi: Napoli, Palermo, Piemonte, Toscana e Stato Pontificio Concessione di statuti Carlo Alberto: Statuto Albertino Venezia e Milano (Cinque Giornate) allontanano gli Austriaci Carlo Alberto,alla testa dell’esercito piemontese, muove contro gli Austriaci I GUERRA DI INDIPENDENZA (1848-49) Ma fa un errore:lascia il tempo a Radetzky di rinchiudersi nel Quadrilatero I vari sovrani italiani riprendono il controllo Sconfitta di Carlo Alberto a Custoza (VR) Armistizio
4. Marzo 1849: Carlo Alberto riprende la guerra contro l’Austria Sconfitto, abdica in favore di Vittorio Emanuele II Vittorio Emanuele II firma l’armistizio Ritorno della situazione precedente Dopo la sconfitta del 1848 il REGNO DI SARDEGNA guidato da Vittorio Emanuele II Cavour Appoggiò la causa dell’Unita’ d’Italia EMILIA, ROMAGNA E TOSCANA
8. GARIBALDI E L’IMPRESA DEI MILLE Fra 5 e 6 Maggio 1860 da Quarto (GE) Garibaldi salpò con i Mille garibaldini. Sbarcarono a Marsala, in Sicilia. Garibaldi proseguì il suo cammino, assumendo man mano il comando nei territori in cui passava, in nome di Vittorio Emanuele II. Garibaldi arrivò a Napoli nel settembre 1860, ma a questo punto Cavour decise di intervenire, per riprendere il controllo ed evitare che Garibaldi assumesse troppo potere. Ottobre 1860: incontro a Teano (Caserta) fra Garibaldi e Vittorio Emanuele II. Garibaldi gli affidò tutti i territori conquistati, che poco dopo votarono l’annessione al Regno d’Italia. Garibaldi si ritirò a Caprera. 17 marzo 1861: Vittorio Emanuele II proclamato re d’Italia dal 1° Parlamento nazionale