La presentazione rappresenta una fotografia del mondo del golf a livello mondiale realizzata sulla base di dati di ricerca disponibili, interviste dirette a professionisti del settore. Fornisce inoltre una panoramica del trend del settore turismo legato al golf.
1. 2.0 World Golf Scenario 2011 –
Focus sul Golf Turismo
A GLOBAL GOLF
OVERVIEW 3.0 Focus Europa
2011
4.0 Focus USA
5.0 Focus Asia
6.0 Le nuove frontiere
Filippo F. Nembr ini
3. WORLD GOLF SCENARIO 2011
ALCUNI DATI MONDO
A fine 2011 si contano circa 32.000 campi da golf nel mondo, utilizzati
da oltre 56mio di golfisti (1.756 golfisti per campo)
Questi dati sembrano avere potenzialità di crescita enormi dato che
solo l’1% della popolazione mondiale pratica ad oggi questo sport,
con una distribuzione piuttosto disomogenea, (Golf Digest 2009):
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4. WORLD GOLF SCENARIO 2011
I TREND 2011 NELLE ROCCAFORTI
Il 2011 sembra però evidenziare un fenomeno di disaffezione a questo
sport proprio nelle sue tradizionali roccaforti:
USA: dal 2005 il numero di golfisti registrati negli Stati Uniti – dove si
concentra il 50% dei percorsi di tutto il mondo - è in costante decremento
(2010 vs. 2005 -10%, pari a -3mio di tesserati).
EUROPA: per la prima volta nel 2011 si è registrato un decremento dell’1%
(pari a 46.000 giocatori) nel numero di tesserati alle federazioni nazionali
(fo nte : KPM G o lf A vis o ry Pra c tic e in EM 2 0 1 1 ); da notare come il calo
G d EA
sia dovuto in particolar modo al forte calo registrato dalle tre principali
piazze golfistiche europee: UK&Irlanda (dove il calo è costante dal 2007),
Svezia e Spagna.
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5. WORLD GOLF SCENARIO 2011
I NUOVI MERCATI
Resta però aperta un’ampia finestra sui due principali mercati emergenti
del golf mondiale:
RUSSIA: introdotto solo 20 anni fa, questo sport è in forte espansione,
sebbene la federazione russa conti ad oggi solo 17.000 iscritti si prevede
una conferma del trend di crescita di mercato degli ultimi 5 anni a tassi
annui compresi tra il 25% ed il 40%
ASIA: il golf asiatico è ad oggi rappresentato in gran parte dal mercato
giapponese (53% dei giocatori asiatici), dato che sembra ben presto
destinato ad una drastica revisione dovuta allo sviluppo di questo sport in
Cina, dove alcuni prevedono (fonte - Pacific Business News) un’esplosione del
fenomeno che vedrà coinvolti 20 milioni di giocatori entro il 2020 con oltre
1.000 percorsi a disposizione sul territorio nazionale (oltre 2.000 secondo la
China Golf Association).
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6. WORLD GOLF SCENARIO 2011
IL GOLF TURISMO PER IAGTO
Secondo la IAGTO (International Association of Golf Tour Operator) il volume
d’affari del golf-turismo mondiale nel 2011 valeva 11,6 miliardi di euro, cifra
potenzialmente destinata ad aumentare notevolmente dato che – come detto -
solo l’1% della popolazione mondiale pratica ad oggi questo sport e la sua
distribuzione è ancora piuttosto disomogenea.
Sempre secondo questa associazione una porzione significativa (25-30%) dei
golfisti regolarmente praticanti dedica frequentemente le proprie vacanze al
golf. Questa tendenza è costante nel tempo – ha subito minimi scostamenti nel
corso degli ultimi 10 anni – ed è comune a tutti i golfisti del mondo. Si evince
dunque che la forza d’esportazione golfistica di un mercato dipende in modo
importante dal suo livello di partecipazione interna, dall’economia del paese e
dai tassi di cambio delle diverse valute.
In questo senso a livello europeo i mercati principali – Regno Unito, Germania
e Svezia – restano ancora oggi molto forti, ma i quelli che crescono più
rapidamente sono Svizzera, Austria, Danimarca e Repubblica Ceca (tutti paesi
con popolazioni di golfisti molto ridotte, ma con tassi di crescita elevati).
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7. WORLD GOLF SCENARIO 2011
IL GOLF TURISMO PER IAGTO
Massimizzare il market mix cui estendere la propria offerta è dunque
cruciale per tutte le destinazioni e resort golfistici in modo da minimizzare i
rischi dovuti alle variazioni di performance di un singolo mercato.
Circa il 70% dei golfisti ama scoprire nuove destinazioni in cui giocare:
un’ottima notizia per le località emergenti, una sfida per quelle più
is tituz io na liz z a te (che può esser vinta con la creazione di nuovi percorsi: i
giocatori trovano nuovi playground nelle loro località preferite).
Preferenziali per gli europei, durante il lungo inverno 2010, sono state le
tradizionali destinazioni a corto raggio: Andalusia (Spagna), Algarve
(Portogallo) e Belek (Turchia). Concorrenza serrata a queste località è
stata fatta da nuovi attori come Marocco, Tunisia, Egitto, Kenya, Sud
Africa, Dubai, Abu Dhabi, la regione della Murcia (Spagna) e le Canarie.
Irlanda, Scozia e Francia hanno performato meglio nell’estate 2011,
benché abbiano dovuto affrontare la concorrenza di Repubblica Ceca,
Bulgaria, Italia e Svezia.
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8. WORLD GOLF SCENARIO 2011
RICERCA KPMG: GOLF TURISMO 2010
Nell’estate 2010 KPMG ha svolto una
ricerca che vedeva coinvolti 120 golf tour
operator di 41 nazioni al fine di ottenere
insight significativi sul golf turismo. Le
risposte sono arrivate principalmente da
tour operator europei (quasi il 50%), il
22% dal continente americano (nord e
sud) e il 18% dall’Asia.
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9. WORLD GOLF SCENARIO 2011
RICERCA KPMG: GOLF TURISMO 2010
Soprattutto a causa della recessione
economica globale iniziata nel secondo
semestre 2008, il 38% dei tour operator
specializzati hanno lamentato un
decremento nella domanda (rispetto al
10% dell’estate 2008 vs. estate 2006);
l’8% ha dichiarato di non aver visto
scostamenti (contro il 18% del 2008) e il
54% ha vissuto un incremento di clienti
golfisti (contro il 73% del 2008)*.
* Nella ricerca “Golf Trip” era definito un viaggio per turismo
(non affari) in un paese o fuori dai suoi confini che
prevedesse almeno un pernottamento ed il cui scopo
principale fosse giocare a golf.
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10. WORLD GOLF SCENARIO 2011
RICERCA KPMG: GOLF TURISMO 2010
Benché la durata media dei soggiorni sia rimasta più o meno invariata, molti
operatori hanno notato che i golfisti hanno viaggiato molto meno nel 2010:
coloro che viaggiavano 2 o 3 volte all’anno nel 2008, nel 2010 lo facevano
solo una volta.
Più del 40% dei partecipanti alla ricerca hanno dichiarato un decremento
nella spesa media di un viaggio golfistico: questo, unito ad una pressoché
invariata durata dei soggiorni, può essere spiegato con una maggior
prudenza dei golfisti, ma anche con politiche commerciali più aggressive
per contrastare la crisi (sconti e pacchetti più convenienti) o alle fluttuazioni
di cambio delle diverse valute (la convenienza dell’euro verso la sterlina può
spiegare il decremento di frequenza delle località UK&Irland)
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11. WORLD GOLF SCENARIO 2011
RICERCA KPMG: GOLF TURISMO 2010
Mediamente i golfisti tipicamente scelgono soggiorni di 3-4 giorni per viaggi
a corto raggio, mentre allungano a 7-10-14 per quelli a lungo raggio.
Considerando un soggiorno di una settimana il golfista medio gioca dai 4 ai
6 ro und s su 3 o 4 differenti campi.
I prezzi per un viaggio di una settimana di golf variano da pacchetti
economici (volo, soggiorno e golf) da €.400-500,00 fino ad arrivare a
pacchetti lusso da €. 5.000,00. Da quanto si evince dalla ricerca la
maggioranza dei golf turisti mondiali sceglie pacchetti con un valore
compreso tra €. 1.000,00 ed €. 1.500,00. Le spese aggiuntive si attestano
invece intorno a €. 150-200,00 al giorno.
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12. WORLD GOLF SCENARIO 2011
RICERCA KPMG: GOLF TURISMO 2010
Ai tour operator intervistati è stato
richiesto di valutare l’importanza (su una
scala da 1 a 5) dei diversi fattori che
influiscono sulla scelta da parte dei
golfisti di una particolare destinazione. Ne
emerge che – sebbene la qualità dei
campi sia sempre di primaria importanza
– i golfisti stanno diventando sempre più
sensibili ai costi. La facilità d’accesso alla
destinazione resta un key factor, in
particolar modo quando si parla di
disponibilità di voli diretti per raggiungere
località con viaggi a medio-lungo raggio.
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13. WORLD GOLF SCENARIO 2011
RICERCA KPMG: GOLF TURISMO 2010
Le aspettative dei tour operator
intervistati sul golf turismo per gli anni
immediatamente successivi al 2010 è
sicuramente influenzato dalla situazione
economica della regione in cui operano.
Tuttavia l’ottimismo era alto nel 2010,
quando si pensava di essere ormai alla
fine della crisi economica iniziata nel
2008.
C’è da aspettarsi che la prossima ricerca
che verrà svolta nella prossima estate
ridimensionerà verso il basso queste
previsioni
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14. WORLD GOLF SCENARIO 2011
RICERCA KPMG: GOLF TURISMO 2010
Si prevede per gli anni successivi al
2010 che Spagna e Portogallo*
continuino a dominare il mercato del
golf travel, sebbene località in
UK&Irlend e USA saranno comunque
tra le più desitnazioni c a ld e per gli
appassionati.
A parere di molti la Turchia sarà la
ne x t big thing offrendo eccellenti
rapporti di qualità-prezzo.
In molti pensano anche ad un’enorme
crescita della frequentazioni di golf nel
sud-est asiatico (come Tailandia,
Vietnam e Malesia)
*I risultati sono molto probabilmente viziati dalla
maggior concentrazione di tour operator europei che
hanno aderito alla ricerca
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15. WORLD GOLF SCENARIO 2011
GOLF TURISMO: CONCLUSIONI
Che si tratti della principale motivazione o semplicemente di un’attività
secondaria, il golf attrae milioni di turisti ogni anno. Il golf turismo è
un’importante fonte di reddito non solo per le golf facilities, ma per tutti i
fornitori di beni e servizi presenti nella località di destinazione.
I golf turisti sono generalmente dei big spender e cercano la qualità del
servizio, sebbene si aspettino elevati rapporti qualità/prezzo.
Da quanto visto finora una destinazione di golf turismo ideale dovrebbe
offrire un minimo di 4-5 campi di qualità e facile accessibilità nelle vicinanze,
a prezzi ragionevoli, offrendo al contempo strutture alberghiere di altissima
qualità.
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17. FOCUS EUROPA
IL GOLF NEL VECCHIO CONTINENTE
Dopo oltre 20 anni di continua
crescita, il mercato golfistico
europeo ha fatto registrare nel 2011
il primo calo in termini di praticanti
regolarmente registrati (tessere
federali nazionali), con una perdita
netta globale di 46.000 giocatori
rispetto al 2010 (-1%). Alla fine del
2011 si contavano poco meno di
4,4mio (0,73% della popolazione)
di tesserati nel continente (su una
stima di praticanti di circa 8mio),
con a disposizione 6.740 campi da
golf.
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18. FOCUS EUROPA
IL GOLF NEL VECCHIO CONTINENTE
Dei 31 Paesi analizzati, solo 9 hanno registrato performance negative
nel numero di praticanti, ma è significativo come il decremento abbia
particolarmente colpito le tre principali piazze: UK & Irlanda (-3,1%=-
42.700 unità, in decremento costante fin dal 2007)*, Svezia (-4,1%=-
21.000) e Spagna (-2,9%=-9.700).
Questi tassi decrementali sono stati comunque controbilanciati da
crescite importanti in mercati “emergenti” : Germania (+1.8%=+10.800
tesserati), Finlandia (+3,6%=+ 4.600) e l’unico mercato significativo
dell’est europeo (area in forte crescita ma con numero insignificanti in
valore assoluto), la Repubblica Ceca (+7,6%=+3.500).
* Va sottolineato che nell’area UK&Ireland non è più obbligatorio essere tesserati per poter giocare (il
decremento può essere imputabile quindi a rinunce/cancellazioni di quote associative a country club).
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19. FOCUS EUROPA
IL GOLF NEL VECCHIO CONTINENTE
I paesi di lingua tedesca insieme
all’Olanda sono i mercati d’eccellenza
del golf femminile: le donne
rappresentano oltre il 30% del pubblico
golfistico di queste aree. In più, in
termini assoluti, le donne golfiste di
questi Paesi hanno un peso rilevante:
con 430.000 praticanti pesano il 40%
delle donne tesserate di tutto il
continente.
Non tutti i Paesi dell’area europea
incoraggiano sufficientemente il gioco
juniores, finestra sul mercato di
domani. Forte spinta in questo senso si
registra in aree inaspettate: Turchia,
Serbia e Grecia in primis.
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20. FOCUS EUROPA
IL GOLF NEL VECCHIO CONTINENTE
In termini assoluti il mercato golfistico europeo continua comunque a
registrare – in linea con il trend mondiale visto alla slide 4 - caratteristiche
di elevata concentrazione: il 92% dei golfisti ed il 90% dei percorsi sono
appannaggio di soli 11 Paesi (dove l’Italia si posiziona soprendentemente
al 6° posto nella top ten di offerta, pur non apparendo nei primi 10 paesi
per domanda):
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22. FOCUS EUROPA
IL GOLF NEL VECCHIO CONTINENTE
Il golf turismo europeo è nato nei paesi nordici, dove i golfisti
esprimevano il desiderio di poter giocare tutto l’anno, viaggiando nei
paesi sudeuropei per trovare condizioni climatiche temperate
(tendenza in crescita per gli stessi motivi – come vedremo – anche in
Russia).
Ulteriore sviluppo nel mercato è stato successivamente dato dalle
popolazioni delle regioni centro-meridionali d’Europa, attirate dalla
fama dei circuiti, esclusivi e storici , di Irlanda e UK.
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24. FOCUS USA
IL GOLF NEL NUOVO CONTINENTE
Nonostante il golf rimanga il primo outdoor sport individuale praticato negli
Stati Uniti, ha registrato un calo del 5,1% dei partecipanti, che nel 2009
erano oltre 27mio (il 10% dei quali junior) di cui 15mio attivi con frequenza
regolare.
Va sottolineato però come gli Stati Uniti – in linea con i mercati maturi
europei – subiscano cali significativi nella partecipazione in modo costante:
nel 2005 i golfisti a stelle e strisce erano 30mio (3,8mio junior) , nel 2000
ben 1mio in più di quelli 2009*.
Questi dati sembrano evidenziare una forte necessità di innovazione e
motivazione che dia nuova freschezza allo sport.
Il mercato del golf turismo americano, anche per l’elevata numerosità di
circuiti presenti sul territorio (50% circa di tutti i campi del mondo), si
concentra nel continente americano (Stati Uniti, Caraibi e centro America).
*Fonte: Golf participation in the USA 2010 – National Golf Foundation
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25. FOCUS USA
IL GOLF NEL NUOVO CONTINENTE
Se si considerano
tutti i golfisti
statunitensi dai 6
anni in su, i giocatori
hanno mediamente
41.2 anni d’età,
guadagnano oltre
$.86.000,00 e
giocano 17,9 rounds
completi l’anno
(18.5 gli uomini e
15.7 le donne).
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26. FOCUS USA
IL GOLF NEL NUOVO CONTINENTE
Se si considerano
invece i core golfers,
ovvero tutti i giocatori
dai 6 anni in su che
hanno effettuato
almeno 8 rounds nel
2009, abbiamo una
popolazione di oltre
15mio di individui,
con età media pari a
44,7 anni, reddito
annuo superiore a
$.87.000,00 e quasi
30 rounds giocati
all’anno
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27. FOCUS USA
IL GOLF NEL NUOVO CONTINENTE
La distribuzione dei giocatori sul suolo nazionale indicata dalla ricerca è
delineata per aree molto vaste ed evidenzia come i c o re g o lfe rs si
concentrino nelle aree più ricche (stati centro-nord occidentali ed
orientali) e in quelle con clima più mite (costa pacifica e sud atlantica).
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29. FOCUS ASIA
IL GOLF D’ORIENTE
Nel continente asiatico si concentra il 24% della popolazione mondiale di
golfisti (stimati nel 2010 in 17mio di individui), ma oltre il 53% di loro viene
dal Giappone (paese che ospita il 60% dei percorsi presenti sul continente).
Ciò significa che oltre la metà dei giocatori asiatici (in valore assoluto più del
doppio di quelli europei) vivono in un’area ristretta che ospita poco più di un
terzo dei percorsi europei. Questo fa dei giapponesi i golf turisti più attivi
del continente, seguiti da sudcoreani e singaporiani: meta prediletta la
relativamente vicina Australia.
Questi dati sembrano ben presto destinati ad una drastica revisione dovuta
allo sviluppo del golf in un mercato giovane ma potenzialmente enorme
come quello della Cina (in cui il primo campo da golf è stato realizzato nel
1984), sebbene i numeri attuali del mercato siano decisamente confusi.
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30. FOCUS ASIA
IL GOLF D’ORIENTE - Giappone
Sebbene il numero di giocatori sia notevolmente calato negli ultimi 20 anni
(oltre 1 milione di giocatori dal 1992 al 2010, in cui se ne contavano 9
milioni), il Giappone resta il paradiso golfistico asiatico, con oltre 2.350
campi e 1.480 iscritti a campi regolamentari (18 buche).
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31. FOCUS ASIA
IL GOLF D’ORIENTE - Giappone
I costi del golf nipponico sono piuttosto disomogenei: se nelle regioni di
Kanto e Kinki le quote associative sono sui $. 25-30.000,00, in altre aree si
attestano sui $.4-8.000,00. Le iscrizioni annuali invece sono piuttosto
omogenee e contenute rispetto ad altri mercati: tra i $. 200,00 ed i $.
500,00.
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33. LE NUOVE FRONTIERE
CINA
Le stime sullo sviluppo del golf in Cina – in quanto un vero e proprio censimento
non è ancora stato fatto – in termini di numero di campi e di giocatori hanno
forbice estremamente ampia:
•La Chinese Golf Association afferma che nel 2010 ci fossero 2 milioni di golfisiti
cinesi e 500 campi a disposizione, prevedendo però (fo nte - Pa c ific Bus ine s s
N ws s u d a ti Chine s e G o lf A s o c ia tio n) un’esplosione a 20 milioni entro il 2020
e s
ed oltre 1.000 percorsi sul territorio nazionale;
•KPMG e HVS Golf Services concordano invece su stime più prudenti, puntando
al massimo sull’esistenza di 300 campi e un range tra i 300.000 ed i 500.000
golfisti, con previsione di un massimo di 1-1,5mio entro il 2020.
Quel che è certo – per KPMG e HVS - è che lo sviluppo del golf andrà di pari
passo con quello economico e con la migrazione dalla middle class all’upper
class delle famiglie: infatti la quota associativa media a un club cinese è di
$.50.000,00 (4,5 volte più alto della media in Spagna), il green fee medio nei fine
settimana è di $.150,00… il reddito annuo medio della middle class è tra
$.3.000,00 e i $.9.000,00!
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34. LE NUOVE FRONTIERE
CINA
Stando alle stime più prudenziali (HVS), la concentrazione di giocatori è
piuttosto elevata nelle aree a maggior densità di milionari (in $), ovvero:
A causa dei costi proibitivi per la maggioranza della popolazione, il golf è
praticato da ricchi uomini d’affari e funzionari pubblici di grado elevato: lo sport è
praticato più in ottica business che ricreativa. Questo spiega come i round medi
per giocatore siano la metà di quelli giocati mediamente in un mercato maturo
come quello statunitense (17-20 contro 30-50).
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35. LE NUOVE FRONTIERE
RUSSIA
Mercato emergente, vede l’apertura del primo golf club a Mosca solo nel
1988, mentre l’istituzione della RGA (Russian Golf Assosiacion) compie
quest’anno il suo ventesimo compleanno.
Nel 2009 – secondo una ricerca di KPMG – esistevano 10 campi (5 nove
buche, 5 diciotto buche tutti concentrati nell’area moscovita) destinati a
1.800 giocatori associati a golf club, mentre la popolazione golfistica
aumentava fino a 17.000 praticanti (dati RGA).
Com’è evidente da questi numeri – causati anche da costi proibitivi
rappresentati da una quota associativa media di €. 78.000 e fee annnuali di
€. 5.000) il golf è ancora considerato in Russia uno sport elitario, ma
proprio questa visione ha fatto avvicinare al golf personaggi famosi (l’ex
tennista Kafelnikov è diventato professionista e parteciperà alle Olimpiadi
2016) e nuovi tycoon desiderosi di affermare il proprio status sociale e di
trovare il modo di espandere i propri affari al di fuori dei confini nazionali.
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36. LE NUOVE FRONTIERE
RUSSIA
Si tratta quindi di un mercato ristretto, ma con grandi disponibilità
economiche ed un’alta propensione al golf turismo, dettata sia da influenze
socio-economiche e culturali, sia dalle evidenti difficoltà climatiche nel
praticare questo sport in patria (esclusa l’area di Mosca, dove si può giocare
6 mesi all’anno, nel resto del paese la stagione è di 180-190 giorni).
Secondo la RGA il piano di sviluppo del settore – che ha particolare
attenzione al settore juniores - porterà ad avere nel 2015 ben 100 campi
attivi per servire 100.000 giocatori: se questo fosse vero quello russo
diventerà il mercato golfistico a maggior tasso di crescita del prossimo
triennio.
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37. LE NUOVE FRONTIERE
RUSSIA
In generale il turismo russo è cresciuto a tassi annui pari al 15% tra il 2002
ed il 2011; il consumatore ha un’età media di 39 anni (se si escludono dal
conto giovani sotto ai 16 anni); mete preferite dei turisti russi nel 2009:
Ucraina, Georgia, Cina, Finlandia, Germania, Egitto, Spagna e Italia. Le
vacanze al mare sono largamente le più proposte in Russia (31%) oltre che
le più gettonate nei periodi estivi e di fine anno. La grande maggioranza dei
russi sfrutta canali tradizionali di informazione (TV e agenzie viaggio) e i
pacchetti organizzati hanno superato largamente i viaggi individuali. Il
consumo di turismo tramite web (Ey e fo r tra ve l Re s e a rc h 2 0 0 8 ) è in
fortissimo aumento nel target 25-35 anni di entrambi i sessi e con elevati
redditi annui. Venendo al golf turismo, le mete predilette in ordine di
importanza sono: Turchia, Egitto, Tunisia, Spagna, Ucraina, Portogallo,
Grecia, Finlandia, Francia, Svizzera, Austria, Germania, Tailandia e
Indonesia. L’Italia, nonostante sia una meta sempre più ambita dai turisti
russi in generale e abbia una buona concentrazione di circuiti sul territorio,
non è percepita come destinazione per i golfisti, apparentemente a causa
degli scarsi servizi offerti.
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38. LE NUOVE FRONTIERE
INDIA
Tra le moltissime tradizioni britanniche che l’India ha fatto proprie dopo la
colonizzazione c’è anche la pratica del golf: fu il primo paese al mondo ad
ospitare un golf club fuori dai confini del Regno Unito.
Parliamo di circa 150.000 golfisti, due terzi dei quali associati ad uno dei
196 golf club riconosciuti dalla Federazione Indiana (IGU): una goccia nel
mare di abitanti stimati per il 2012 (appena inferiori a 1,25 miliardi).
Il 90% circa dei giocatori è rappresentato da uomini adulti, mentre donne e
juniores si dividono sul restante 10%.
Lo sviluppo economico – secondo una ricerca McKinsey Global 2011 – ha
portato l’1,5% della popolazione a guadagnare più di $.10.000,00 l’anno:
questo significa – valutati i costi della pratica golfistica nel paese – un
bacino potenziale di 18 milioni di giocatori, di cui attualmente attivi solo lo
0,8%.
Stimando una crescita, nei prossimi 10 anni, a 300.000 golfisti attivi, l’India
dovrà costruire un centinaio di nuovi percorsi entro la fine del decennio per
soddisfare la domanda.
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39. LE NUOVE FRONTIERE
EMIRATI ARABI
Questo mercato è considerato il fiore all’occhiello del golf nel Medio Oriente,
vantando la metà (18) dei campi in erba della regione (fino agli anni ottanta
si giocava su percorsi in sabbia battuta). La maggior parte di essi è situata a
Dubai (8) ed Abu Dhabi (5) e quasi tutti offrono servizi ed appartamenti/ville
residenziali di altissimo livello integrate intorno al campo.
Dubai, pur ospitando solo otto campi in erba (la cui realizzazione in queste
regioni costa mediamente $.13mio, contro una media europea di $.3,5), è
considerata in tutto il mondo una destinazione golfistica top, grazie anche
alle grandi firme che hanno disegnato i percorsi (da Robert Trent Jones II a
Greg Norman).
Con l’arrivo dalla fine degli anni ottanta di occidentali trasferitisi per lavoro, il
golf negli Emirati ha subito un forte booster, fino ad arrivare alla fine della
prima decade degli anni 2000 a contare ben 8.000 giocatori associati a golf
club e altri 15.000 che giocano su base green fee giornaliero.
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40. LE NUOVE FRONTIERE
AREA MEDITERRANEA
In termini di combinazione domanda-offerta golfistica, nell’area
mediterranea il paese emergente per eccellenza è sicuramente la Turchia.
5.649 golfisti – il 52% dei quali juniores - regolarmente registrati con a a
disposizione 20 golf club sparsi sul territorio nazionale.
Con una media per campo di 26.000 rounds giocati su 18 buche all’anno, la
Turchia è il mercato che performa meglio tra gli emergenti:
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41. LE NUOVE FRONTIERE
AREA MEDITERRANEA
Se ci concentriamo poi sulla regione di Belek in Antalia, dove si trovano 11
campi a 18 buche, ci troviamo davanti alla destinazione golf-turistica a
maggior crescita di tutta Europa: oltre 550.000 rounds giocati nel 2010
(ben il 22% in più rispetto al 2009) nelle 11 strutture.
Fatto significativo anche il dato che indica come il 90% il peso dei rounds
giocati da soci nei tracciati dell’area di Istanbul, con un crollo al solo 3% su
gli altri campi, dove i green fees sono letteralmente esplosi.
Filippo F. Nembr ini