1. “UN PATTO PER LO
SVILUPPO ECONOMICO.”
LE FONTI DI ENERGIE RINNOVABILI E ALTERNATIVE:
UNA OCCASIONE DA NON PERDERE.
”Conta non ciò che sai, ma ciò che sai essere sbagliato”
(detto indiano)
Facciamo un po’ di conti
3. 3
Anni necessari per ottenere energia
netta dal nucleare.
• 4 anni per la costruzione di una centrale.
• 40 anni di durata di funzionamento.
• 10 anni per il pareggio di energia.
• Un impianto fornisce energia netta dal 9°
anno.
• Sistema che sviluppa 1 impianto/anno dà
energia netta positiva al 13°anno.
• Un sistema che costruisce ogni anno +10%
nuovi impianti dà energia netta positiva
durante il 15° anno.
• Non va più in perdita un sistema che
costruisce ogni anno + 20% nuovi impianti.
4. In particolare, per quanto riguarda il ritorno dell’Italia
al nucleare si osserva che la messa in esercizio della
prima centrale nel 2020:
• darebbe un apporto assolutamente marginale al parco nazionale di centrali
esistente sia in termini di potenza che di energia;
• inciderebbe molto marginalmente sui costi di produzione;
• non darebbe alcun apporto alla riduzione delle emissioni di CO2 ;
• concorrerebbe in modo insignificante a ridurre le importazioni di energia
elettrica;
• non ridurrebbe la dipendenza da altri Paesi;
• aumenterebbe i rischi per il territorio e la popolazione;
• richiede Piani di emergenza interni ed esterni alla centrale;
• rimarrebbe irrisolto il problema del trattamento del combustibile esaurito, quello
dello smantellamento della centrale al termine del ciclo di vita e quello del
confinamento delle scorie radioattive a medio e lungo decadimento;
• farebbe carta straccia del Referendum del 1987;
• il piano porta con sé un effetto di militarizzazione del territorio.
5. 30/01/2015 Energia per il futturo 5
Inventario dei rifiuti radioattivi italiani
Presenti negli impianti italiani: 26.000 m3
Prodotti all’estero e destinati a rientrare (riprocessamento):
6.000 m3
Previsti dal decommissioning: ~ 25.000 m3
Quantità totale: ~ 60.000 m3
Combustibile irraggiato: 235 t
APAT - Agenzia per la Protezione Ambientale e per i Servizi Tecnici
6. Firenze 29 maggio 2009
Uno sguardo oltre la crisi: le opportunità
delle rinnovabil
6
Le rinnovabili generano lavoro
Nel 2009
+ 550.000 posti di lavoro in Europa nel
settore energie rinnovabili
(ISTUD)
Occupazioni
• fotovoltaico 33 posti di lavoro per MW
• eolico 5
• Turbogas 1
• nucleare 1
Fonte 9REN Group
7. Eolico Italia: dati 2009
1.114 MW
INSTALLATI
6,5 TWh di
energia
elettrica
prodotta.
Pari al consumo
domestico di
6,5 MILIONI di
italiani e 4,5
MILIONI di TON
di CO2
Risparmiate.
12. Roberto Meregalli roberto@beati.org 12
Nel 2009 la capacità installata in
ITALIA è aumentata di 711 MW,
portando il totale installato a
1.142 MWp.
Solare fotovoltaico
13. Roberto Meregalli roberto@beati.org 13
L’Italia nel 2009 ha costituito
il secondo mercato mondiale,
dopo la Germania e davanti a
Stati Uniti e Giappone.
21. Roberto Meregalli roberto@beati.org 21
TROPPE NORME OSTACOLANO LO SVILUPPO DELLE
FONTI RINNOVABILI
• 84 leggi nazionali e comunitarie;
• 27 delibere dell’Autorità per l’energia elettrica
e il gas;
• 21 sentenze (dalla Corte Costituzionale al
Consiglio di Stato ai TAR regionali);
• 7 circolari e risoluzioni;
• 120 leggi regionali.
22. Assotermica e Assolterm scrivono al Governo di mantenere le
detrazioni fiscali del 55% per il solare termico e i generatori di
calore a condensazione
L'industria del solare termico e del riscaldamento,
rappresentate in Italia da Assolterm, Associazione
Italiana Solare Termico, e Assotermica, Associazione
produttori apparecchi e componenti per impianti
termici, comprendenti grandi aziende italiane (o con
profonde radici in Italia) termoidrauliche e piccole e
medie imprese specializzate, porta l’attenzione del
Governo sull’assoluta necessità di mantenere, nel
medio termine, le detrazioni fiscali del 55% per il
solare termico e i generatori di calore a
condensazione.
Detrazioni fiscali del 55%
23. • Questo meccanismo porta beneficio sia all’industria italiana, consentendo di attenuare il
forte impatto della crisi economica in atto, sia al sistema paese, con un rapporto positivo
costi/benefici e con un investimento strutturale in un settore ad alto valore aggiunto e quindi
strategico per il futuro del paese.
• Se opportunamente sostenuto con misure di incentivazione adeguate, come la detrazione del
55%, introdotta dalla legge finanziaria 2007, a fronte di un investimento contenuto nel breve
e medio termine, il settore del solare termico potrebbe raggiungere nel 2020 il traguardo di 1
metro quadrato installato per abitante, apportando numerosi benefici, diretti e indiretti,
all'economia del nostro paese, tra i quali:
• OCCUPAZIONE. Il settore potrebbe facilmente garantire al 2020 un'occupazione sul territorio
italiano pari a più di 150.000 posti di lavoro a tempo pieno.
• RAGGIUNGIMENTO DEGLI OBIETTIVI AL 2020. Il settore presenterebbe una crescita media
annua del 35% fino a raggiungere nel 2020 un totale installato di 42 GW termici con un
risparmio di 3,6 Mtep, pari al 25% dell'obiettivo complessivo al 2020 sulle rinnovabili.
• GETTITO FISCALE. Proporzionalmente alla crescita delle vendite aumenterebbe anche il
gettito fiscale in termini di maggiori imposte come Iva, Ires e Irap.
• RIDUZIONE DELLE BOLLETTE ENERGETICHE. Un adeguato sviluppo del settore permetterebbe
di sostituire o integrare le caldaie convenzionali nelle nostre case con notevoli benefici sulle
bollette energetiche.
• GREEN ECONOMY E CREAZIONE DI UNA FILIERA INDUSTRIALE. Il settore potrebbe in questo
modo contribuire significativamente allo sviluppo di una green economy nel nostro paese
creando una filiera industriale, innovazione tecnologica e nuova imprenditorialità.
• RIDUZIONE DELLA DIPENDENZA DALL'ESTERO E DALL'ENERGIA FOSSILE.
24. Si tratta di un'industria, meccanica e termoidraulica, che:
per quanto riguarda il settore del solare termico,
nel 2009, nonostante la crisi economica, ha occupato 5.000 persone a tempo
pieno con un giro d'affari di 500 milioni di euro;
per quanto riguarda il settore del riscaldamento,
è costituita in buona parte da imprese italiane leader in Europa e offre soluzioni
all’avanguardia agli altri Paesi europei che hanno da molti anni sviluppato
filosofie e attuato misure e strumenti nell’ottica del risparmio energetico e del
contenimento delle emissioni; nel 2009, nonostante la crisi economica, ha
occupato 11.000 persone con oltre 2 miliardi di euro di fatturato;
e per quanto riguarda entrambi i settori,
crea e investe sull'innovazione tecnologica con riferimento sia alle migliori
performance degli impianti (rendimento, durata, integrazione, ecc.), sia
all'innovazione dei processi industriali:
1) ha formato fino ad oggi oltre 30.000 installatori e continua a formarne
migliaia all'anno;
2) ha avuto questo sviluppo e prodotto i relativi benefici grazie anche a un
intervento di incentivazione importante come le detrazioni fiscali del 55%.
25. SETTORE EDILIZIA IN CRISI
• COSTRUZIONI
• Secondo dati ANCE, Direzione e Centro Studi, gli occupati nelle costruzioni,
dipendenti e indipendenti, che erano 2,004 milioni alla fine del 2008, sono
diminuiti a 1,910 milioni alla fine del 2009, con perdita di 94.000 occupati
(alcuni che prima erano dipendenti cercheranno di ricollocarsi nel mercato,
svolgendo attività in proprio, con aumento degli “indipendenti”; al netto dei
ricollocati, si considera qui una ipotesi di perdita di 80.000 posti di lavoro).
• COMPONENTISTICA
• Bisogna tenere conto anche delle perdite occupazionali nel settore di
produzione di componentistica per l’edilizia (6000 imprese, circa 500.000
lavoratori).
Per il cosiddetto Piano Casa 2, sino ad ora gli effetti sono stati assai scarsi. Se
non si sburocratizzano le procedure, si fermerà. Più spazio, probabilmente,
offrirà la riqualificazione del Patrimonio esistente.
Una proposta concreta sono gli eco–prestiti per l’efficientamento degli
alloggi.
26. • L’EFFICIENTAMENTO DELL’ESISTENTE
COME NUOVO IMPEGNO PRIMARIO
PER IL SETTORE EDILIZIA.
• EFFICIENZA ENERGETICA IN EDILIZIA
NON PIU NICCHIA MA IMPEGNO
PRINCIPALE;
• PROPRIETA’ PUBBLICA: NECESSARI
CAMBIAMENTI RILEVANTI.
27. Recepimento in Italia della nuova EPBD
Energy Performance of Buildings Directive
Priorità ai volumi di proprietà pubblica
• L’intervento di efficientamento energetico
sugli edifici esistenti, come leva di sviluppo e
occupazione nel settore edilizio in difficoltà, a
causa della frenata del mercato delle nuove
costruzioni.
• Proposta di decollo di un nuovo mercato,
pubblico e privato, parte della green economy,
con una strumentazione e una ampiezza di
scala, a misura della crisi.
28. • Un “Piano d’Azione per l’efficienza energetica”
è stato approvato dai Ministri per l’Energia nel
settembre 2007. L’obiettivo è entrato a fare
parte dell’impegno 20/20/20 per il 2020.
• Il Piano d’Azione indica i seguenti settori, per
conseguire risparmi a costi più efficienti:
• edifici residenziali: potenziale del 27%;
• edifici commerciali “30%;
• industria manifatturiera “25%
• trasporti “.