Entro la fine del 2022, Plenitude supererà i 2 GW di capacità installata da rinnovabili. Entro il 2030 l’espansione del portafoglio coprirà il 20% della nuova capacità rinnovabile di cui l’Italia ha bisogno per rispettare i target UE
Costruire l’energia di domani: l’impegno di Plenitude
1. Costruire l’energia di domani: l’impegno di Plenitude
Entro la fine del 2022, Plenitude supererà i 2 GW di capacità installata da rinnovabili. Entro il 2030
l’espansione del portafoglio coprirà il 20% della nuova capacità rinnovabile di cui l’Italia ha bisogno
per rispettare i target UE
Rinnovabili, efficientamento energetico, mobilità elettrica. L’attenzione all’impatto su società e
ambiente coniugato con il profitto. E la promozione di una nuova cultura dell’energia. Sono i punti
cardinali del modello integrato di business di Plenitude, nata lo scorso marzo dal rebranding di Eni
gas e luce, società che, nel 2021, è stata la prima grande azienda italiana del settore dell’energia ad
aggiornare il proprio statuto sociale diventando Società Benefit.
Una forma societaria che permette a Plenitude di abbracciare in modo nuovo e integrato la
dimensione sociale e ambientale. Creare valore condiviso non è un qualcosa di cui devono
beneficiare solo gli stakeholder, ma anche la collettività, il tessuto sociale e gli ecosistemi. Rendendo
disponibili soluzioni tecnologiche eque e accessibili che migliorano la qualità della vita delle persone
mentre ne diminuiscono l’impronta carbonica.
In questa chiave, Plenitude prosegue lungo la strategia di acquisizioni importanti per allargare il suo
portafoglio di progetti di energia sostenibile. L’ultimo passo risale ai primi di dicembre con la firma di
un accordo per l’acquisizione del 100% di PLT, grazie al quale l’azienda inserisce in portafoglio più di
400 MW di asset rinnovabili nel Belpaese.
Con gli asset di PLT, Plenitude supererà i 2 GW di capacità installata da rinnovabili. E si tiene in linea
per raggiungere l’obiettivo di arrivare a più di 6 GW entro il 2025 per poi salire a 15 GW nel 2030. Più
del 20% della nuova capacità rinnovabile di cui l’Italia si deve dotare entro fine decennio, secondo le
stime di Terna e Snam, per centrare gli obiettivi del pacchetto europeo Fit for 55.
Entro il 2040, la capacità di produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili derivante da impianti
proprietari consentirà a Plenitude di coprire l’intero fabbisogno di energia elettrica della base di
clienti. Per ora, a fine 2021, dei 7,6 TWh di energia fornita in Italia, 3 TWh sono energia elettrica
certificata. Gli impianti di proprietà, sempre l’anno scorso, hanno generato 944 GWh di energia da
fonti rinnovabili, il triplo del 2020.
Il modello integrato di business portato avanti da Plenitude poggia su 3 pilastri fondamentali: la
produzione di energie da fonti rinnovabili, i servizi energetici e la mobilità elettrica.
Attraverso la controllata Be Charge, l’azienda possiede una rete di oltre 12.000 punti di ricarica su
suolo pubblico. Rete che mira a espandere, triplicandola, per arrivare a 30.000 colonnine entro il
2025 in tutta Europa. Sul fronte dell’efficienza, l’azienda punta sulla riqualificazione energetica di
edifici e impianti produttivi. Con gli energy performance contract (EPC) fornisce analisi energetiche
dei siti e individua soluzioni per l’efficientamento degli impianti per PMI e grandi imprese, offerta che
si affianca a quella per il segmento residenziale. Il passo seguente saranno le comunità energetiche e
l’autoconsumo collettivo.
Nell’ambito delle iniziative di sostenibilità la società si è impegnata a raggiungere il target di
emissioni nette pari a zero entro il 2040, fornendo il 100% di energia decarbonizzata a tutti i clienti.
In parallelo all’impegno contro le emissioni corre quello per rendere più sostenibile la catena di
approvvigionamento sotto il profilo ambientale e sociale.
Link https://www.rinnovabili.it/energia/plenitude-creare-valore-transizione-energetica/