16. Il rapporto di sensazione, rispetto al quale lo spirito umano finito sembra risultare come passivo, ingenera l'idea di un prioritario rapporto causale fondato sulla infinita volontà divina. È essa a stabilizzare il movimento dell'intelletto, continuamente proteso verso l'idea o dall'idea disposto secondo ogni possibile variazione. Così la stessa potenza della variazione resta sempre in capo alla volontà divina. Una volontà divina originaria e nel contempo d'orizzonte, inindividuabile e senza immagine alcuna. Essa ha solamente come effetto visibile l'azione interposta nel tempo e nello spazio creato, nell'Universo. Questa azione si presenta a noi con le caratteristiche della determinazione sensibile regolare, ordinata e coerente (logica interna delle leggi di natura). Omogenea ed uniforme (nella pluralità vivace delle proprie particolarità).