1. CARTELLA
STAMPA
Ufficio Stampa Edison Indice
Stefano Amoroso
1. Osservatorio Mr. Green: Gli Italiani e l’Energia, il primo
Responsabile Media Relations
Tel. 02 6222 1 osservatorio dedicato agli italiani e l’energia 2
stefano.amoroso@edison.it
2. Gli italiani e l’energia:i comportamenti e le convinzioni più diffuse 3
Lucia Caltagirone
Media Relations Edison 3. L’energia dell’Italia 9
Tel. 02 6222 1
lucia.caltagirone@edison.it 4. Un confronto fra i prezzi dell’energia in Italia e negli altri paesi 12
Elena Distaso 5. La liberalizzazione del mercato dell’energia e le opportunità
Media Relations Edison
Tel. 02 6222 1
di risparmio per le famiglie 13
elena.distaso@edison.it
2. OSSERVATORIO MR. GREEN: GLI ITALIANI E L’ENERGIA
L’energia degli italiani L’energia, nelle sue molteplici accezioni, è parte integrante del nostro quotidiano:
viviamo una riscoperta “dell’energia spirituale”, riteniamo che il giusto “livello di
energia” sia essenziale al nostro benessere, siamo sempre più consapevoli della
necessità di “risparmiare energia” e di ricorrere a fonti di “energia rinnovabile”.
Ma come si rapportano gli italiani all’energia e alle diverse fonti di produ-
zione? Quanto le conoscono veramente e come le valutano?
Cosa sta cambiando nelle loro abitudini rispetto al passato?
Perché l’osservatorio Per rispondere a queste domande è nato “L’Osservatorio Mr Green: gli italiani
Mr. Green e l’energia”, un’analisi delle conoscenze e dei comportamenti degli italia-
ni in materia di energia.
Il risparmio energetico Il quadro emerso è quello di un’Italia fatta di contraddizioni anche in tema
nella pratica di energia. Gli italiani sostengono di avere un’elevata conoscenza delle varie for-
quotidiana me di energia, ma all’atto pratico risultano ancora molto confusi e con informa-
zioni largamente inadeguate sulle caratteristiche delle diverse fonti e sul relativo
potenziale. Analogamente, i nostri connazionali si dicono sempre più consapevoli e
attenti ai temi del risparmio energetico, ma nella pratica quotidiana adottano com-
portamenti anti-ecologici: il 38% degli intervistati non adotta alcun comportamento
eco-sostenibile e ben un italiano su due ammette di avere consumi energetici total-
mente fuori controllo.
Una realtà che ha inevitabili ricadute sulle bollette elettriche degli italiani visto che
la mancata adozione di comportamenti eco-sostenibili si traduce in spre-
chi e costi aggiuntivi facilmente evitabili. Basta pensare alla classe di effi-
cienza energetica degli elettrodomestici: una lavatrice di classe A ha un consumo
di energia elettrica che è del 30% inferiore a quello di una lavatrice di classe C, un
frigorifero delle classi più alte consuma la metà di uno di classe C.
Comportamenti L’attenzione alla classe energetica dei propri elettrodomestici, così come gli inter-
ecosostenibili ed venti di efficientamento di casa propria, permettono di abbassare la bolletta elet-
efficienza energetica trica. Ma la via più facile per ridurre i costi dell’energia elettrica passa at-
traverso l’individuazione del proprio profilo di consumi e la conseguente
scelta della tariffa di energia elettrica e gas più congeniale. La liberalizza-
zione del mercato dell’energia ha favorito il proliferare di sempre nuove offerte di
energia elettrica e gas che garantiscono al cliente significativi spazi di risparmio.
Il regime concorrenziale ha permesso negli ultimi tre anni di dimezzare il
differenziale tra il prezzo dell’energia elettrica applicato ai clienti dome-
stici in Italia e quello del resto d’Europa.
Nel 2012 Edison
si conferma tra
le società italiane con
la miglior reputazione
internazionale secondo
la classifica di Fortune
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3. GLI ITALIANI E L’ENERGIA: I COMPORTAMENTI E LE CONVINZIONI
PIÙ DIFFUSE
Primo Osservatorio Nonostante una crescente attenzione ai temi della sostenibilità e del risparmio
sui comportamenti e energetico, l’italiano è un grande consumatore di energia, con comportamenti op-
le convinzioni degli posti alle preoccupazioni espresse per l’ambiente e le sue sorti e soprattutto con
italiani in materia di un bagaglio di conoscenze insufficiente per comprendere pienamente le peculiarità
energia
delle diverse fonti energetiche. Questo in sintesi quanto emerge dall’Osservatorio
“Mr Green: gli Italiani e l’Energia” realizzato da Edison sulla base di un
campione nazionale rappresentativo (815 interviste pari a un universo di
20 milioni di consumatori tra i 25 e i 65 anni).
Elettricità e forza fisica i L’Osservatorio ha innanzitutto indagato i significati, spontanei e sollecitati, che gli
significati più immediati, italiani attribuiscono al termine energia, per definire i confini semantici della parola
spiritualità e passione agli energia. L’82,9% degli intervistati attribuisce al termine energia il significa-
ultimi posti to di elettricità racchiudendo in esso tutte le fonti di energia. Subito dietro si
collocano le connotazioni di carattere più generale come la forza e la potenza fisica
(69,9%), o ancora la determinazione e la tenacia (29,9%). All’ultimo posto, infine,
l’energia nell’accezione di forza spirituale (27,5%) e passione/sessualità (21,5%).
E’ interessante notare che l’universo femminile cita soprattutto i significati
di vivacità, dinamismo, forza psichica e spirituale, mentre quello maschile
richiama maggiormente i concetti riconducibili al fenomeno fisico e quin-
di l’energia come fonte di energia o forza fisica.
Elettricità (28.200.000)
Forza Fisica, potenza (23.800.000)
Forza della natura (18.500.000)
Vivacità, dinamismo (15.500.000)
Forza psichica, psicologica (10.400.000)
Determinazione, tenacia (10.200.000)
Forza spirituale (9.400.000)
Passione, sessualità (7.300.000)
Italiani: tenaci ma poco Alle persone coinvolte nell’indagine è stato poi chiesto di esplicitare quale
spirituali tipo di energia possiedono. La tenacia è la virtù maggiormente citata dagli
italiani (38%), seguono la forza fisica (30%), la vivacità (27%), la passione e ses-
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si conferma tra sualità (24%). Fanalino di coda la spiritualità (19%).
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4. Tutti ritengono di non avere energie sufficienti e anzi il 28% degli intervi-
stati le giudica insufficienti. A pensarlo sono soprattutto le donne, le persone
con la sola licenza elementare, i pensionati e i lavoratori dipendenti. Se la cavano
meglio i liberi imprenditori, i dirigenti e coloro che hanno bisogno di trovare in sé le
motivazioni all’azione. Certo gli ultimi quattro anni non appaiono brillanti per circa il
40% degli italiani.
Gli italiani e le fonti di L’Osservatorio ha poi analizzato temi più strettamente legati all’energia e alle sue
energia fonti di produzione. Innanzitutto si è chiesto quali siano le più conosciute ed è emer-
so che le fonti tradizionali hanno lo stesso livello di notorietà (96%) delle fonti rinno-
vabili. Quello che fa la differenza è il loro livello di apprezzamento: se il 64% degli
italiani dichiara di essere a favore del solare e dell’eolico, solo il 24,7% si
schiera per il metano e l’1,7% per il petrolio relegando le energie fossili in
coda alla lista di apprezzamento.
Solare ed eolico In particolare, il solare incontra il favore degli italiani perché appare rispettoso
le energie più dell’ambiente (73%), capace di assicurare il risparmio energetico (60%), per la sua
apprezzate presunta economicità (56%) e per l’indipendenza energetica che gli Italiani riten-
gono possa garantire
(45%). Analogamente l’eolico viene vissuto come ecologico (73%), capace di
garantire risparmio energetico (57%), conveniente (54%), adatto alla produzione
sul territorio italiano (43%). Anche l’idroelettrico viene apprezzato per la sua eco-
logicità (61%), la convenienza (43%), per essere una fonte adatta alla produzione
in Italia (49%) e infine per il contributo al risparmio energetico (42%).
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5. Carbone e petrolio: Al contrario le fonti fossili sono considerate pericolose, soprattutto se si tratta di
per gli italiani petrolio (ritenuto dannoso dal 72% degli intervistati, mentre il metano è nocivo solo
pericoloso, sporco e per il 22% degli italiani); poco rispettose dell’ambiente (in questo caso si va dal
poco conveniente 33% del metano fino al 92% del carbone e al 96% del petrolio) e neppure con-
venienti (soltanto il 43% per il metano, il 26% per il carbone, 12% per il petrolio).
Infine il nucleare è ecologico solo per l’8% degli intervistati, il 12% lo considera
una fonte in grado di contribuire alla sicurezza energetica del Paese, non più del
16% è convinto che faccia risparmiare energia, il 18% lo valuta conveniente; l’80%
lo considera altamente pericoloso per la salute e l’ambiente.
Sole, energia solare
Vento, energia eolica
Acqua, energia idroelettrica
Biomasse
Geyser, energia geotermica
Gas metano
Carbone
Atomo, energia nucleare
Petrolio
L’Osservatorio Mr Green: gli Italiani e l’Energia ha quindi indagato il quotidiano
degli italiani per identificare quali comportamenti e misure adottano regolarmente
o comunque con una certa frequenza a favore del risparmio energetico e dell’eco-
sostenibilità. È emerso che il 50% degli italiani ha consumi energetici fuori
controllo, il 38% non adotta alcun comportamento ecosostenibile e solo il 27%
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si conferma tra degli italiani si impegna quotidianamente per il risparmio energetico.
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6. Concreto verso Le misure a tutela dell’ambiente che i nostri connazionali adottano più facilmente
l’ambiente: italiani sono: l’uso delle lampadine a basso consumo – di fatto il comportamento più
energivori e spreconi diffuso visto che è indicato dal 76% degli intervistati -, la raccolta differenziata
(73%), l’utilizzo razionale dell’acqua (69%), della lavatrice (62,6%) e del
condizionatore estivo (58%).
Usare le lampadine fluorescenti a basso
consumo
Fare la raccolta differenziata dei rifiuti tutte le
volte che è possibile
In casa non sprecare l’acqua (per es. pre-
ferendo la doccia al bagno, non lasciando i
rubinetti apert, ecc)
Lavare in lavatrice gli abiti, le lenzuola ecc.
a basse temperature e usando una quanti-
tà minima di detersivo
Nei mesi caldi non usare in casa l’aria condi-
zionata troppo a lungo
Non tenere il frigorifero a temperature
bassissime
Nei mesi freddi non riscaldare la casa
troppo e troppo a lungo
Usare il meno possibile l’auto in citt, specie
per i piccoli spostamenti
Evitare di usare i sacchetti di plastica
per fare la spesa, preferendo le borse di
cotone o di plastica
Acquistare prodotti realizzati con materiali
riciclati
Usare prodotti concentrati che consentono
di limitare gli sprechi
Acquistare prodotti contenuti in imbal-
laggi/confezioni fatti con materie prime
rinnovabili
Andare al lavoro, a scuola, ecc. dividendo
una sola auto con altre persone
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7. Cinque tipologie L’analisi di questi dati ha permesso di identificare 5 tipologie energetiche di
energetiche degli italiani: gli Illuministi (razionali e innovatori sono gli ecologisti non estremi),
italiani gli Eco-fondamentalisti (opinion leader che sono informati e ostili alle fonti
tradizionali), i Giganti con i Piedi di Argilla (si dichiarano informati e innovatori,
ma di fatto sono conservatori e poco motivati al risparmio energetico), i Con-
formisti (scarsamente interessati alle tematiche ambientali e ai comportamenti
ecosostenibili) e gli Spreconi (poco informati, generalmente pigri e senza grandi
passioni). Quest’ultimo tipo energetico è il più diffuso nel nostro Paese con il
31% di italiani che vi si riconoscono, mentre il 20% rientra nella categoria dei
Conformisti. Insomma: la maggioranza dell’Italia si professa eco-attiva, ma nella
realtà è passiva e priva di energia. Se poi si considerano che anche i Giganti con i
Piedi d’argilla (17%) predicano bene ma agiscono poco, si potrebbe dire che per
gli Italiani è tempo di iniziare a essere realmente proattivi in materia di risparmio
energetico ed eco-sostenibilità.
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8. Declinazione regionale L’Osservatorio è stato declinato non solo a livello nazionale, ma anche
dell’Osservatorio: Trentino, regionale per evidenziare le diverse abitudini e convinzioni in materia di
Veneto e Friuli le regioni energia in relazione all’area geografica di appartenenza.
più attente al risparmio È emerso che l’uso delle lampadine fluorescenti a basso consumo è la pratica
energetico ecologica più accreditata e si è affermata soprattutto nel centro-sud con punte del
79% in Lazio, Abruzzo, Molise, e Sardegna, anche se non manca al Nord con
il 71% riscontrato dalle interviste in Piemonte e Lombardia.
La raccolta differenziata registra un picco dell’84% in Trentino, Veneto e Friuli,
regioni che sono anche le più attente a sfruttare in maniera razionale la lavatrice,
impostando le basse temperature e utilizzando quantità minime di detersivo.
L’uso responsabile dell’aria condizionata accomuna Trentino, Friuli e Alto Adige
(66% degli intervistati), mentre Liguria, Toscana, Emilia Romagna, Marche e
Umbria si collocano al di sotto della media nazionale con una percentuale di ri-
sposta pari al 55%. Infine il 76% di trentini, friulani e altoatesini non spreca l’acqua
preferendo la doccia al bagno e chiudendo bene i rubinetti.
Fonti energetiche Quanto alle fonti d’energia, il 73% di trentini, veneti, friulani e altoatesini si schiera a
favore dell’energia solare, il 67% punta sull’eolico e il 59% preferisce l’energia
idroelettrica. Decisamente più bassa la percentuale di sostenitori del metano
che incontra il favore del 29% di campani, pugliesi e siciliani; ancora inferiore quella
di cui godono il carbone (11% in Campania, Puglia, Calabria e Sicilia) e il petrolio
(1% in Trentino e Veneto).
Al Nord energia è sinonimo Infine, sul fronte dei significati che spontaneamente vengono associati al termine
di determinazione, al energia: in Piemonte e Lombardia l’energia è determinazione e tenacia (39%
Sud di passione e forza degli intervistati), mentre Campania, Puglia, Sicilia e Calabria evidenziano il dato
spirituale più alto - il 28% sopra la media nazionale - di associazione del concetto di ener-
gia alla passione e alla sessualità. Sempre il Sud associa il termine energia al
concetto di forza spirituale in misura superiore alla media (25%). L’energia è
forza fisica per il 30% degli italiani - prevalentemente maschi e residenti nel La-
zio, Sardegna, e Molise - e forza psichica in Liguria, Toscana, Emilia e Marche con
un 33% di risposte in questa direzione. Sono proprio i residenti in queste Regioni
a dichiarare di avere un livello di energia insufficiente con un dato che supera la
media nazionale del 13%.
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9. L’ENERGIA DELL’ITALIA
Generazione elettrica in Il fabbisogno elettrico del nostro Paese è pari a 330 TWh e viene coperto
Italia nel 2011 per l’87% dalla produzione nazionale e per la rimanente quota dalle importa-
zioni estere (dati relativi al 2011). La produzione termoelettrica, quella cioè genera-
ta dalle centrali a carbone, gas e olio combustibile, rappresenta la fetta più consi-
stente della capacità generativa nazionale (64%), seguono a distanza l’idroelettrico
(13%), il fotovoltaico (6%), l’eolico (5%) e il geotermico (2%).
Andamento della Il trend evidenziato nell’ultimo anno mostra una progressiva contrazione della pro-
produzione elettrica nel duzione idroelettrica (-9% rispetto al 2010) e di quella elettrica da idrocarburi, che
nostro Paese lo scorso anno è calata del 9,5% dopo il -38% registrato nel 2010. E’ invece
aumentata la generazione elettrica da carbone (+11,1%) e da fonti rinno-
vabili, che sono balzate del 9,4% rispetto al 2010. Tra le fonti rinnovabili si se-
gnala il boom del fotovoltaico (+463%) che ha visto la capacità installata schiz-
zare a 10.7 TWh da 1.9 TWh del 2010. Positivo, ma non altrettanto significativo,
l’andamento registrato dalle altre fonti rinnovabili: in Italia la produzione elettrica da
biomassa e rifiuti è cresciuta lo scorso anno del 19,9%, quella eolica dell’11,1%,
solo del 5,2% la geotermia.
Crescita della capacità La crisi economica che sta attanagliando il mondo dal 2008 ha drasticamente ri-
produttiva nazionale dal dotto i consumi elettrici e con essa la produzione di energia elettrica. In Italia al calo
2000 ad oggi della domanda si è accompagnato un progressivo aumento della potenza installata,
che dal 2000 a oggi è raddoppiata in conseguenza di investimenti pianificati prima
Nel 2012 Edison
si conferma tra dello scoppio della crisi (la potenza netta termoelettrica è cresciuta di 38 GW cir-
le società italiane con
la miglior reputazione ca, quella rinnovabile di 11 GW circa).
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10. CONSUMI
Distribuzione dei consumi In Italia la fetta maggiore dei consumi elettrici è assorbita dalle industrie (circa
di energia elettrica 150.620 mln di kWh pari al 48% della domanda nazionale); il terziario, insieme
all’agricoltura e ai trasporti, ne rappresenta il 30% (94.137 mln di kWh), mentre gli
usi domestici corrispondono al 22% (70.140 mln di kWh).
Costo dell’energia elettrica Una famiglia italiana consuma mediamente 2.700 kWh all’anno a un prez-
per la famiglia media zo medio 19c euro/kWh, comprensivo di IVA, imposte erariali e locali, oneri ge-
italiana nerali di sistema, costo dell’elettricità e servizi tariffati a rete.
Costo medio per la componente energia elettrica per kWh 9 c/euro
Costo medio complessivo dell’energia elettrica per kWh 19 c/euro
Consumi degli A determinare i consumi elettrici domestici sono gli elettrodomestici e, in partico-
elettrodomestici in lare, il frigorifero, la lavatrice, la lavastoviglie, il forno elettrico e il condizionatore.
relazione alla classe La loro classe di efficienza energetica incide notevolmente sui consumi
energetica delle famiglie. Basti pensare che un frigorifero di classe C arriva a consumare
quasi il doppio di uno di classe A (fino a 560 kWh l’anno, rispetto ai 300 kWh della
categoria più efficiente). Detto in altri termini, 1 kWh garantisce il funzionamento di
un frigorifero da 300 litri per 16 ore, se è di classe C, per 43 ore se è in classe A++.
Analogamente una lavatrice di classe A consuma circa 250 kWh all’anno, mentre
Nel 2012 Edison
la classe C ha un dispendio di energia elettrica che può arrivare fino a 351 kWh.
si conferma tra
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Allo stesso modo per un lavaggio a 60° di un carico da 5 kg, la lavatrice di classe
la miglior reputazione
internazionale secondo
C consuma 1,4 kWh, la classe A 1 kWh.
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11. Meno importante, ma comunque significativo il risparmio energetico che è possi-
bile ottenere da una lavastoviglie: quella di classe A consuma meno di 232 kWh
all’anno, mentre la classe C consuma fino a 319 kWh; per un lavaggio, la classe C
consuma 1,5 kWh, mentre la classe A è sotto 1,1 kWh.
Quanto al forno elettrico, la classe di efficienza più alta permette un risparmio
energetico fino al 40% dal momento che consuma tra i 60 e i 100 kWh all’anno –a
seconda del tipo di forno - contro i 100-140 kWh del forno di classe C.
L’attenzione alla classe energetica dei propri elettrodomestici, così come gli in-
terventi di efficientamento della propria casa, permettono di abbassare la bolletta
elettrica che è soggetta a continui rincari.
Ripartizione del costo della Quest’anno gli aumenti delle diverse componenti della bolletta elettrica si tra-
bolletta durranno in una spesa media di 516 euro per famiglia con un consumo annuo intor-
no a 2.700 kWh. Questo valore è composto da spese legate all’approvvigionamen-
to e alla commercializzazione dell’energia (56,8%); servizi per l’utilizzo della rete
(13,4%); imposte (IVA, imposte erariali o accise e imposte locali) per il 13,3%; one-
ri generali di sistema compresi gli incentivi per le energie rinnovabili per il 16,5%.
*Dati relativi al III trimestre 2012 elaborati da AEEG
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12. UN CONFRONTO FRA PREZZI DELL’ENERGIA IN ITALIA E NEGLI
ALTRI PAESI
Prezzi dell’energia: Italia La comparazione dei costi dell’energia elettrica a uso domestico in Italia e nel resto d’Eu-
tra i Paesi più cari, ma cala ropa, mostra che nell’ultimo triennio i prezzi applicati nel nostro Paese si sono
il divario rispetto al resto complessivamente avvicinati a quelli europei, risultando inferiori a quelli tedeschi e
d’Europa superiori a quelli francesi e inglesi.
Sono avvantaggiati gli italiani che appartengono alle classi di consumo più
basse, ossia quelli che utilizzano meno di 2.500 kWh annui. In questo caso il
risparmio rispetto alla media dell’eurozona oscilla tra il 7% e il 16% a seconda che si
consideri il prezzo al netto o al lordo delle imposte. Opposta è la condizione delle famiglie
con consumi annui superiori ai 2.500 kWh. Nella terza classe di consumo (2.500-5.000
kWh annui) l’Italia occupa il gruppo di testa, con prezzi dell’energia elettrica più elevati
della media europea del 9% al netto delle imposte, del 13% se si considerano anche le
imposte. Il divario rispetto all’Europa si allarga man mano che si sale di classe di consumo,
anche se negli ultimi anni c’è stata un’inversione di tendenza che sta portando i prezzi
italiani sempre più vicini a quelli del resto d’Europa.
Fortunatamente la maggior parte delle famiglie italiane rientra nella seconda
fascia di consumi, quella cioè con i prezzi dell’energia elettrica più contenuti o,
al limite, in linea con la media europea.
In Europa i Paesi in cui l’energia elettrica è più cara sono Svezia, Belgio, Dani-
Prezzi energia nel resto marca e Germania (questi ultimi due Stati risentono di un livello di tassazione partico-
d’Europa: il peso della larmente elevato). Presentano invece prezzi al di sotto della media europea Fran-
tassazione cia, Finlandia, Grecia e Regno Unito – dove l’imposizione fiscale è al 5% contro il
30% che è applicato mediamente in Europa-. In assoluto i Paesi più convenienti sono
quelli dell’Europa orientale dove l’energia elettrica per uso domestico costa 7,08 c/
euro in Bulgaria, 8,36 c/euro in Romania e 9,22 c/euro in Romania per la fascia di consu-
mo tra 2.500 e 5.00 kWh l’anno, a fronte di una media europea di 12,96 c/euro.
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la classifica di Fortune Fonte: Relazione annuale sullo stato dei servizi e sull’attività del 31/03/2012. Autorità per l’energia elettrica e il gas.
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13. LA LIBERALIZZAZIONE NEL SETTORE ENERGETICO E LE NUOVE
OPPORTUNITÅ PER LE FAMIGLIE
1999: L’avvio della
liberalizzazione In Italia il processo di liberalizzazione del mercato energetico, avviato per
l’energia elettrica nel 1999 con il Decreto Bersani e per il gas nel 2000 con il De-
creto Letta, si è concluso nell’arco di un decennio attraverso diversi passaggi legi-
slativi. L’entrata in vigore del Decreto Bersani ha rivoluzionato l’assetto del settore
che fino ad allora era stato caratterizzato dal monopolio dell’operatore nazionale,
Enel, e da alcune aziende di dimensione locale. L’impresa di distribuzione, che ge-
stisce la rete elettrica locale (o la rete di gasdotti locale su cui transita il gas per
essere consegnato agli italiani) rimane invece la stessa, ma oggi le imprese e le
famiglie italiane – quasi 30 milioni – possono scegliere il proprio fornitore
di energia elettrica e gas secondo le proprie esigenze.
Famiglie libere di scegliere
Il Decreto Legislativo 16 marzo 1999, n. 79, noto come Decreto Bersani,
recepisce le indicazioni contenute nella direttiva comunitaria n. 92 del 1996 sulla
creazione del Mercato Unico dell’Energia. La prima fase della liberalizzazione ha
riguardato le attività di produzione dell’energia elettrica, di importazione e di vendita
all’ingrosso. L’attività di vendita per le utenze diverse dall’abitazione viene liberaliz-
zata gradualmente, a partire dai clienti con i consumi più elevati fino ad arrivare ai
clienti con consumi più bassi con l’estensione della liberalizzazione.
Nel luglio 2004 la liberalizzazione dell’attività di vendita dell’energia elettrica viene
estesa a tutti i clienti non domestici e dal 1 luglio 2007 anche a quelli domestici.
2008: Edison entra nel
settore residenziale Con la nuova legislazione sulla progressiva liberalizzazione dell’energia,
che reintroduce la concorrenza nei settori dell’elettricità e del gas, Edison
si affaccia al mercato libero dell’energia e nel 2008 debutta sul mercato
residenziale con un’offerta di energia elettrica, rivolta alle famiglie ita-
liane, che si è subito affermata come la migliore in termini di convenien-
za e servizio. A settembre 2009, dopo il successo nell’energia elettrica, Edison
arricchisce la propria proposta per le famiglie anche con il gas e lancia l’offerta
Luce&Gas.
2011-2012 La qualità del Nel 2011 Edison ha consolidato la base clienti retail offrendo convenienza, sem-
servizio Edison plicità, trasparenza e qualità del servizio. La sfida che Edison si propone di anno in
anno è, infatti, quella di acquisire costantemente nuovi clienti, investendo nella re-
lazione e nella costruzione di un legame forte con la clientela, nonché potenziando
le partnership commerciali in modo da sfruttare le energie presenti con aziende di
settori molto affini, creando, in tal modo, più valore per i clienti.
Per il 2012 Edison conferma l’obiettivo di crescita sul segmento retail sia per l’e-
nergia elettrica che per il gas naturale, disponendo sempre di un portafoglio offerte
in continua evoluzione nella ricerca di prodotti che siano costantemente in grado di
Nel 2012 Edison
si conferma tra rispondere alle esigenze del mercato e a nuovi bisogni emergenti.
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