2. > Hey e noi ce ne stiamo qui con le mani in mano? > Perché secondo te Bluto che cosa dovremmo fare. La guerra è finita amico e Wormer l’ha vinta > Cosa? È finita? Hai detto finita? Non finisce proprio niente se non l'abbiamo deciso noi. È forse finita quando i tedeschi hanno bombardato Pearl Harbour? Col cazzo che è finita! E qui non finisce, perché quando il gioco si fa duro … … i duri cominciano a giocare. Chi viene con me? Su Coraggio! Andiamo! Hee… Hey che cavolo gli ha preso ai Delta che conoscevo dov’è il vecchio spirito non avete più fegato ehe? Questa potrebbe essere la nostra più grande notte, ma voi lasciate che sia la più stronza. Oh abbiamo paura di seguirti Bluto… Non vogliamo metterci nei guai… Sapete che vi dico prendetevela pure nel culo. Io no. Che se la prendano loro … Wormer è un uomo morto, Marmalard morto, Neidermeier… > Morto, Bluto ha ragione, è matto, ma ha ragione da vendere, diamogli una lezione a quei bastardi. Subito. Una guerra combattuta con armi convenzionali richiederebbe anni e costerebbe troppe vite umane. No, no, no, in questo caso occorrerà trovare qualcosa di diverso, io penso che questa situazione richieda che qualcuno faccia una azione assolutamente futile e stupida e si tratta solo di stabilire quale… > E siamo noi i più adatti per farla > FACCIAMOLA ! FACCIAMOLA ! VIA VIA VIA John “Bluto” Blutarsky & Eric Stratton, 27 Luglio 1978, Animal House, John Landis
3. “ Non troveremo mai un fine per la nazione né una nostra personale soddisfazione nel mero perseguimento del benessere economico, nell'ammassare senza fine beni terreni. Non possiamo misurare lo spirito nazionale sulla base dell'indice Dow-Jones, né i successi del paese sulla base del prodotto interno lordo (PIL). Il PIL comprende anche l'inquinamento dell'aria e la pubblicità delle sigarette, e le ambulanze per sgombrare le nostre autostrade dalle carneficine dei fine-settimana. Il PIL mette nel conto le serrature speciali per le nostre porte di casa, e le prigioni per coloro che cercano di forzarle. Comprende programmi televisivi che valorizzano la violenza per vendere prodotti violenti ai nostri bambini. Cresce con la produzione di napalm, missili e testate nucleari, si accresce con gli equipaggiamenti che la polizia usa per sedare le rivolte, e non fa che aumentare quando sulle loro ceneri si ricostruiscono i bassifondi popolari. Il PIL non tiene conto della salute delle nostre famiglie, della qualità della loro educazione o della gioia dei loro momenti di svago. Non comprende la bellezza della nostra poesia, la solidità dei valori familiari, l'intelligenza del nostro dibattere. Il PIL non misura né la nostra arguzia né il nostro coraggio, né la nostra saggezza né la nostra conoscenza, né la nostra compassione né la devozione al nostro paese. Misura tutto, in breve, eccetto ciò che rende la vita veramente degna di essere vissuta. Può dirci tutto sull'America, ma non se possiamo essere orgogliosi di essere americani”. Robert Kennedy, 18 Marzo 1968, Kansas University
5. Una armata di pecore condotte da un leone è sempre più potente di una armata di leoni guidati da una pecora
6. Mai nell’ambito dei conflitti umani, così tanto fu dovuto da tanti a tanto pochi
7. Non chiedete cosa possa fare la patria per voi: chiedete cosa potete fare voi per la patria
8. Sono le azioni che contano. I nostri pensieri, per quanto buoni possano essere, sono perle false fintanto che non vengono trasformati in azioni. Sii il cambiamento che vuoi vedere avvenire nel mondo
28. Non so cosa dirvi davvero. Tre minuti alla nostra più difficile sfida professionale. Tutto si decide oggi. Ora noi, o risorgiamo come squadra, o cederemo un centimetro alla volta, uno schema dopo l'altro, sino alla disfatta. Siamo all'inferno adesso, signori miei. Credetemi. E... possiamo rimanerci, farci prendere a schiaffi oppure aprirci la strada lottando verso la luce. Possiamo scalare le pareti dell'inferno un centimetro alla volta. Io però non posso farlo per voi, sono troppo vecchio. Mi guardo intorno vedo i vostri giovani volti e penso... certo che... ho commesso tutti gli errori che un uomo di mezza età possa fare. Sì perché io ho sperperato tutti i miei soldi, che ci crediate o no. Ho cacciato via tutti quelli che mi volevano bene e da qualche anno mi dà anche fastidio la faccia che vedo nello specchio. Sapete col tempo, con l'età tante cose ci vengono tolte ma questo fa... fa parte della vita. Però tu lo impari solo quando quelle cose le cominci a perdere e scopri che la vita è un gioco di centimetri. E così è il football. Perché in entrambi questi giochi, la vita e il football, il margine d'errore è ridottissimo. Capitelo... Mezzo passo fatto un po' in anticipo o in ritardo e voi non ce la fate. Mezzo secondo troppo veloci o troppo lenti e mancate la presa. Ma i centimetri che ci servono sono dappertutto, sono intorno a noi, ci sono in ogni break della partita, ad ogni minuto, ad ogni secondo. In questa squadra si combatte per un centimetro. In questa squadra massacriamo di fatica noi stessi e tutti quelli intorno a noi, per un centimetro. Ci difendiamo con le unghie e con i denti per un centimetro. Perché sappiamo che quando andremo a sommare tutti quei centimetri, il totale allora farà la differenza tra la vittoria e la sconfitta, la differenza tra vivere e morire. E voglio dirvi una cosa: in ogni scontro è colui il quale è disposto a morire che guadagnerà un centimetro. E io so che se potrò avere un'esistenza appagante sarà perché sono disposto ancora a battermi e a morire per quel centimetro. La nostra vita è tutta lì. In questo consiste, e in quei 10 centimetri davanti alla faccia. Ma io non posso obbligarvi a lottare! Dovrete guardare il compagno che avete accanto, guardarlo negli occhi. Io scommetto che ci vedrete un uomo determinato a guadagnare terreno con voi. Che ci vedrete un uomo che si sacrificherà volentieri per questa squadra, consapevole del fatto che quando sarà il momento voi farete lo stesso per lui. Questo è essere una squadra, signori miei! Perciò... o noi risorgiamo adesso, come collettivo, o saremo annientati individualmente. È il football ragazzi! È tutto quì. Allora, che cosa volete fare? Tony D’Amato, 16 Dicembre1999, Any Given Sunday, Oliver Stone