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FOOD IN MEXICO
negli ultimi anni…
A differenza di
quanto
comunemente si è
portati a pensare,
il Messico – negli
ultimi anni – ha
dato un notevole
impulso alle azioni
per combattere il
crimine e rilanciare
l’economia. Se, nel
complesso,
permangono gravi
problemi
(corruzione,
diseguaglianze
sociali…), è
sensibilmente
migliorata, a livello
mondiale, la
percezione del
Messico come
mercato fiorente,
arrivando a
contendersi con il
Brasile il titolo
Paese guida
dell’America
latina.
Crescono, ad
esempio, gli
investimenti in
cultura. Sono
aumentati i
rapporti con il
mondo dell’arte
contemporanea e
nel 2018 Città del
Messico sarà
capitale mondiale
del design, grazie
alla ricchezza di
stili architettonici
presenti nel
quartiere degli
affari di Santa Fe,
nuovo centro
economico del
paese.
120 milioni di
consumatori, di
cui 35 milioni con
un potere
d’acquisto pari alla
media dei Paesi
OCSE. A generare
maggiore richiesta
sono prodotti
come
elettrodomestici
ed elettronica di
consumo, beni di
lusso, cosmetici e
gioielli di marca. Il
PIL pro capite,
nonostante la
notevole disparità
in termini di
reddito, supera i
10.000 dollari e la
classe media negli
ultimi anni sta
crescendo
rapidamente.
• Città del Messico è il centro finanziario e di distribuzione.
• Guadalajara è la “Silicon Valley” messicana: lo stato di Jalisco esporta
annualmente prodotti hi tech per oltre 21 miliardi di dollari.
• A Monterey, nello stato di Nuevo Leon, hanno sede i cluster dei settori
automobilistico, elettrodomestici e componenti, metalmeccanica e
biotecnologie.
• Tijuana, nella Baja California, è centro di riferimento per prodotti medici,
elettronici e automobilistici.
oggi…
Oggi il Messico è la seconda economia
dell'America Latina ed è considerato un partner
economico di livello mondiale. Fa parte del
Gruppo delle 5 principali economie emergenti
ed è membro del G20 e dell'OCSE. Dal punto di
vista produttivo, le zone di interesse sono così
ripartite:
accordi di libero scambio
Ad accelerare lo sviluppo internazionale ha contribuito una lungimirante politica di
accordi di libero scambio (ALS) con 44 paesi. In questo modo il Messico ha potuto non
solo ridurre la forte dipendenza dagli scambi con gli Stati Uniti, ma anche dare via libera
a diversi tipi di prodotti provenienti da Unione europea, Norvegia, Svizzera, Giappone e
molti paesi sudamericani, senza il vincolo delle tasse doganali.
Non da ultimo, grazie a questi accordi le aziende straniere possono avere accesso
diretto a Stati Uniti e Canada, semplicemente installando una sede produttiva o di
assemblaggio in Messico, in modo da usufruire dei vantaggi offerti dal NAFTA (North
American Free Trade Agreement - Accordo nordamericano per il libero scambio).
Partendo da queste spinte innovatrici si è sviluppata, recentemente, una rete GDO per
la commercializzazione dei prodotti. Fino a poco tempo fa il mercato interno era gestito
da grossi centri commerciali di altissima gamma e dai grossisti, senza alcuno sviluppo di
una rete distributiva intermedia con Wall Mart, Commercial Mexicana, Soriana e
Chedraui a farla da padrona.
• 120 milioni di consumatori (51% donne e 49% uomini)
• Il Messico è il secondo esportatore di prodotti alimentari lavorati per gli USA e
il terzo più grande nel continente Americano
• Il consumo di prodotti alimentari lavorati rappresenta un valore di 138.449
milioni di dollari.
• I principali investitori stranieri sono Olanda, USA, Svizzera, Giappone e
Lussemburgo.
L’agroalimentare in Messico
alcuni dati sui consumi
I consumatori di prodotti gourmet rappresentano il 10% dell’intera popolazione e
vanno dai 25 ai 65 anni. Parliamo di un mercato di quasi 10 milioni di persone.
Il Messico è il sesto principale consumatore mondiale di birra, con una media annuale
di 64 litri a persona.
Il consumo medio di alcolici pro capite è di 7,2 litri (163 litri per i soft drink).
Il consumo di carne di maiale si aggira sui 16,5 kg a testa all’anno; 15 kg per la carne di
bovino.
L’Italia è il secondo fornitore europeo del
Messico dopo la Germania e il nono
partner commerciale a livello mondiale.
Nell’ultimo triennio le imprese italiane
hanno realizzato importanti investimenti
produttivi in Messico, grazie agli IDE
promossi da grandi gruppi industriali
come Tenaris-Ternium, Fiat-Chrysler,
Pirelli, Ferrero, Enel.
Per quanto riguarda l’agroalimentare, i
prodotti principalmente importati sono
conserve alimentari, olio d’oliva e vino.
Grande interesse, di recente, è rivolto
alla pasta artigianale.
Per alcuni tipi di importazioni in Messico come articoli
medici, farmaceutici, sanitari, alimentari e integratori,
occorre la registrazione tramite il rappresentante
locale presso la COFEPRIS, la commissione federale
messicana per la tutela contro i rischi sanitari.
Maggiori informazioni sul sito dell’ICE.
Italia & messico
3 motivi per esportare
l’Italian Food in Messico:
Il cambio dello stile di vita delle famiglie
messicane, sempre più impegnate in attività
lavorative, sta togliendo tempo da dedicare
alla cucina. Cresce, di conseguenza, il
consumo di conserve, prodotti conservati in
olio, aceto, disidratati o sottovuoto per
velocizzare la preparazione dei pasti.
La tassa sul junk food, fortemente voluta dal
governo che ha dichiarato guerra al cibo
ipercalorico, sta dando risposte positive, a
beneficio di bevande e alimenti di qualità,
anche Made in Italy.
A inizio 2016 il commissario europeo
all'agricoltura, Phil Hogan, ha avviato una
missione commerciale in Colombia e Messico
– paesi particolarmente interessati al settore
del biologico – per aggiornare l'accordo di
libero scambio esistente ed eliminare le
barriere per i settori lattiero caseario, carne
di maiale e alcolici, comparti per i quali
sembra ci sia un importante mercato
potenziale.
In Messico verrà
creato un registro
dei produttori di
alimenti biologici
Città del Messico (Messico) – Il
governo del Messico sta per
creare un registro dei produttori
di alimenti biologici. Tale
database, che dovrebbe essere
pronto il prossimo dicembre, è
ancora work in progress: le
autorità stanno negoziando i
dettagli con i Paesi potenziali
importatori, per stabilire degli
standard bio che siano
compatibili con quelli esteri. Il
mercato biologico messicano sta
crescendo di circa il 25%
all’anno, secondo i dai diffusi da
Sagarpa (il Segretariato
nazionale all’agricoltura,
allevamento, sviluppo rurale,
pesca e alimentazione), che
evidenziano un buon aumento
in caffè, latte, spezie e carne. La
sola produzione di carne bovina
biologica conta oltre un milioni
di capi di bestiame, di cui solo il
10% viene consumato
localmente: il resto è tutto
export.
11 maggio 2016
(fonte: Alimentando)
Il Lambrusco della
Cantina di Carpi e
Sorbara
protagonista del
capodanno
messicano
Modena – Il Lambrusco di Modena alla
conquista del Messico. Quello prodotto
dalla Cantina di Carpi e Sorbara, realtà
cooperativa da 1.100 soci conferitori,
tra le più antiche d’Italia, è oggetto,
fino a capodanno, di una campagna
promozionale, declinata su billboard
nelle città di Guadalajara, Monterrey,
Tijuana, Puebla, spot video trasmessi al
cinema, magazine femminili e di
attualità, sampling legati al Natale e su
Facebook. Come testimonial, scelta
l’attrice Malillany Marín (in foto),
interprete di numerose telenovela
molto seguite nel paese e celebre star
latinoamericana. Inoltre, la notte del 31
dicembre, nella trasmissione “12 uvas
12 deseos”, in onda sulla Tv nazionale
messicana Canal 2, il brindisi all’anno
nuovo vedrà protagonista il rosso
frizzante “Dolce Amore”, prodotto dalla
Cantina di Carpi e Sorbara e
commercializzato in Messico dal
Gruppo Corona. Il percorso in America
latina dell’azienda proseguirà con nuovi
progetti nel 2016. In particolare,
insieme a Malillany Marín è stato
sviluppato un Lambrusco in edizione
limitata, firmato “By Malillany” e del
quale è stata la star stessa ad aver
disegnato l’etichetta, che è già in
vendita nei supermercati di tutto il
Messico al prezzo di 120 pesos (6,30
euro).
30 dicembre 2015
(fonte: Alimentando)
3 opportunità
1. vino
Il mercato messicano del vino è in fase di
crescita e cambiamento. L’offerta che si
presenta al consumatore si è moltiplicata
grazie ai diversi canali di distribuzione e
commercio, con una forte presenza nel
mercato di vini importati – a fronte di una
produzione vinicola locale che, per quanto
in crescita, rimane moderata.
Più concretamente, il 70% dei vini
consumati in Messico è importato. In
termini di litri, parliamo di 59,9 milioni nel
2015. Rispetto all’anno precedente è
cresciuto il volume (+10,33%) e diminuito il
prezzo (-1,62%). Il 63,3% degli ordini è
destinato al canale horeca, mentre il
36,86% al commercio al dettaglio. Una
nuova tendenza che si profila, in alternativa
ai canali della grande distribuzione e
all’horeca, è data dai negozi specializzati e
dalle realtà gourmet, che sempre di più
importano direttamente dalle cantine.
3 opportunità
1. vino
Il consumo medio di vino a testa, in
Messico, è circa 0,75 litri: ancora molto
distante, dunque, dalle medie europee (ad
esempio 19,9 litri in Spagna).
Al momento, dei 120 milioni di
consumatori in tutto il paese, solo 2 milioni
bevono vino, consumando quindi l’80% del
volume di importazione. Questo è il motivo
della leggera saturazione che ha
determinato un calo di prezzo.
Il principale fornitore è la Spagna. Delle
4000 etichette presenti in Messico, 2000
sono iberiche. Le più richieste, nonché
conosciute, sono D.O. Rioja e Ribera del
Duero. Nuove nicchie di mercato sono e
saranno sempre più dirette ai consumatori
più giovani.
3 opportunità
2. pizza
Il Messico è il secondo consumatore
mondiale di pizza (120 milioni ogni anno),
secondo solo agli USA (650 milioni). Non
solo: dopo i tacos, la pizza è l’alimento più
amato.
Del resto i numeri parlano chiaro: 30.000
pizzerie - che nel 2015 hanno registrato un
aumento del 12% - rappresentano l’8%
dell’intero settore della ristorazione
nazionale.
Il mercato della pizza in Messico vale
attualmente 1000 milioni di pesos e
promette di crescere, in vista dei futuri
consumi della generazione dei millennials.
Il Messico è il secondo paese dell’America Latina con il maggiore consumo
di latticini, dietro la Costa Rica e subito prima del Brasile. Il consumo pro
capite nel mercato locale è di 370 millilitri al giorno. Come negli altri paesi
latinoamericani, dunque, siamo al di sotto dei 500 consigliati dalla FAO. È
un consumo “represso”, dovuto a fattori economici, che va però
migliorando in ogni paese.
Un’interessante opportunità di crescita, in Messico, è offerta dai tipi di
latte arricchito: il delattosato, ad esempio, cresce annualmente del 7,7% e
si presenta sia in versione UHT che ultra pastorizzato. Anche le varietà di
latte con differenti sapori sono nuove opportunità che nei prossimi anni
contribuiranno a incoraggiare il consumo di latticini, senza compromettere
i valori nutrizionali del latte.
3 opportunità
3. latticini
Notizie dalla G.D.O.
14 giugno 2016
Messico: la catena di
supermercati La Comer
punta a raddoppiare i punti
vendita entro sei anni
Città del Messico (Messico)
– Segnala l’ufficio Ice di
Città del Messico, che la
catena di supermercati La
Comer ha annunciato un
programma di espansione
che si svilupperà nel corso
dei prossimi anni. Obiettivo
dichiarato è di
incrementare i numeri del
proprio business, in risposta
alla crescente domanda
proveniente dalla classe
media del paese. L’insegna
intende raddoppiare i
propri punti vendita,
passando dagli attuali 60 a
117 nei prossimi sei anni. La
Comer punterà, più nello
specifico, sulla crescita del
numero di supermercati di
fascia alta, con i marchi
Fresko e City Market che
rappresenteranno l’87%
delle nuove aperture. Il
restante 13% si comporrà di
store a insegna Sumesa e La
Comer. Per servire i nuovi
punti vendita, prevista
l’inaugurazione di un centro
distributivo nella regione
occidentale del Messico, a
Guadalajara.
(fonte: Alimentando)
23 giugno 2016
Messico: Soriana
programma l’espansione
della propria rete
distributiva
Città del Messico (Messico)
– Soriana, seconda catena
messicana di supermercati
con 824 punti vendita,
programma di espandere la
propria rete distributiva.
Come segnala l’agenzia Ice
di Città del Messico,
annunciate 100 nuove
aperture, da realizzarsi nei
prossimi anni.
Un’importante programma
di sviluppo della presenza
distributiva, che segue la
recente maxi acquisizione da
parte di Soriana dei
supermercati del gruppo
Comercial Mexicana. Per il
2016, in programma
l’inaugurazione di sette
supermercati di grandi
dimensioni (club d’acquisto
e ipermercati). Poi, a partire
dal 2018, saranno tra i 20 e i
30 l’anno i punti vendita ad
aprire.
(fonte: Alimentando)
27 giugno 2016
Messico: Súper del Norte
acquista il gruppo
distributivo Santafé
Città del Messico (Messico)
– Prosegue il processo di
consolidamento della
distribuzione moderna in
Messico, come evidenzia
una nota dell’agenzia Ice di
Città del Messico. Dopo
Soriana, che si è mossa per
espandere la propria rete
distributiva, altre catene di
supermercati annunciano
programmi d’investimento.
L’ultima operazione
riguarda, in particolare, due
rete distributive regionali.
Súper del Norte, insegna
che conta 51 supermercati
localizzati nello stato
settentrionale di Sonora,
acquista il gruppo
distributivo Santafé, cui
fanno riferimento 53 punti
vendita, raddoppiando le
proprie dimensioni.
(fonte: Alimentando)
L’intervista:
Italia e Messico a tavola,
fra export e gusti che cambiano
La cucina mexitaliana riflette l’interesse per il nostro paese e la
contaminazione con i sapori locali.
Ma indica anche un’interessante opportunità.
I messicani e la gastronomia del Bel paese: un rapporto interessante, che vale la pena conoscere
per comprendere le opportunità di un nuovo mercato. Abbiamo intervistato Eligio Cozzoli, un
italiano che si è da poco trasferito vicino alla capitale messicana, per lavorare nel settore food.
Ecco i suoi dati e la sua esperienza.
La prima domanda è scontata: come mai il Messico?
Sto vivendo qui dall’inizio del 2016, mi sono trasferito a Querétaro per integrarmi come Head of
Marketing in D’Gari, azienda acquisita recentemente da Dr. Oetker (conosciuta in Italia come
cameo). D’Gari è presente nel mercato messicano da più di 60 anni con preparati per gelatine e
flan, che insieme all’arroz con leche rappresentano i dessert più consumati in Messico.
Querétaro non è la prima città messicana a
cui un italiano penserebbe...
É una città che si è sviluppata molto
rapidamente negli ultimi anni. Mantiene il suo
centro storico coloniale patrimonio
dell’Unesco, mentre intorno sorgono come
funghi nuove zone residenziali e nuove
aziende.
Questo sviluppo è senza dubbio dovuto alla
distanza contenuta da Città del Messico, da un
buon livello di sicurezza e da scelte politiche
lungimiranti.
Qualcosa sta cambiando?
Il Messico è un paese molto interessante,
ricco di storia e tradizioni e con un presente
segnato da mille contraddizioni. E’ un paese
giovane, l’età media è di 27 anni (!) e si
percepisce chiaramente ciò che chiamano la
piramide sociale.
Dagli istituti di statistica le famiglie messicane
vengono suddivise in 5 livelli socioeconomici
(da A ad E), dove A e B insieme rappresentano
il 3,9% della popolazione mentre il 50% delle
famiglie guadagna meno del corrispettivo di
500 euro al mese. In termini percentuali
sembrerebbe che le classi agiate siano una
minima parte della popolazione, ma
considerando che la concentrazione di
famiglie di classe AB e C+ è maggiore nelle
città rispetto alle aree rurali e che nella zona
conurbata di Città del Messico vivono circa 25
milioni di persone, è semplice dedurre che in
un’area relativamente ristretta si concentra
una grande quantità di messicani con buone
possibilità economiche.
Sono gli stessi che possono viaggiare, in
particolare negli Stati Uniti per fare acquisti o
per riunirsi con familiari emigrati, oppure in
Europa. Il classico viaggio in Europa dura due
settimane e tocca 4-5 paesi, tra questi l’Italia
raramente manca.
A proposito di Italia, che percezione hanno del
nostro paese?
I messicani adorano la loro cucina e sono molto
tradizionalisti. D’altro canto, a giudicare dal
numero di ristoranti italiani, direi che la cucina
italiana è la preferita tra quelle straniere. Italiana,
o forse sarebbe meglio dire “italiana”.
Sintomatico è il nome della catena più conosciuta
di cucina ispirata al Bel paese: Italianni’s. Scritto
proprio così.
Sono talmente abituati alla cucina mexitaliana,
che quando provano la nostra cucina in Italia
restano delusi. Tranne che dal gelato e dalla
pizza. Il resto manca di sapore. Ossia manca di
grassi, salsa piccante e abbinamenti improbabili.
Oltre alla pizza, in Messico si mangia molta pasta,
ma solo raramente si legge in un menù un sugo
con un nome familiare. Il piatto più classico sono
i fettuccini Alfredo, sconosciuti da noi.
E per quanto riguarda la dimensione domestica,
i marchi italiani sono presenti nei supermercati?
Pensando al consumo casalingo, in ogni
supermercato si può trovare uno scaffale di pasta
dove primeggia La moderna, marca messicana,
però quasi sempre è presente anche Barilla con
pasta made in Mexico e con prodotti di
importazione. Nei supermercati più “premium” è
facile trovare altre marche nostrane. Parlando di
supermercati può essere interessante sapere che
più del 50% del mercato è fatto da Walmart, con i
suoi segmenti Bodega Aurrera, Sam’s club,
Supercenter e Superama. Altre catene nazionali
sono Soriana (con Comercial Mexicana), Chedraui
e La Comer.
Dipendendo dalle categorie, una parte più o
meno preponderante del business viene
sviluppato dal canale “Mayoreo”, ovvero dai
grossisti, attraverso i quali si riforniscono i
negozietti (tiendita de la esquina o changarro –
mum and pop’s store). Ufficialmente ci sono
600.000 tienditas, altre fonti stimano che siano il
doppio. Qui si potrebbe aprire un capitolo su
economia informale, corruzione, insicurezza,
situazione geopolitica ecc. che evito e lascio gli
approfondimenti alla curiosità di ognuno.
Tornando al cibo e ai prodotti italiani, cosa si
trova di italiano in Messico?
Al momento non molto. Quel che si trova è molto
spesso “italian sounding”, affatto italiano. Per
esempio in Sam’s Club e Costco si trovano
prodotti italiani importati, ma la maggior parte
dei prodotti con nome italiano è made in USA.
Salumi e formaggi, per esempio. La varietà di
salumi e formaggi messicani è molto ridotta,
alcuni salumi vengono importati dalla Spagna, le
importazioni dall’Italia sono dirette a ristoratori o
a negozi gourmet. E’ più semplice trovare vini
italiani, pochi e normalmente a prezzi proibitivi. I
vini che si trovano maggiormente sono cileni e
spagnoli, oltre ai prodotti locali. L’olio di oliva è
considerato un prodotto gourmet, che i
cosiddetti gastrofighetti iniziano a includere nel
loro basket di acquisto. Anche un buon espresso
è praticamente un miraggio. La cosa divertente è
che in un paese dove si coltiva caffè di buona
qualità, chiamano café ogni tipo di bevanda che
ne contenga un po’ (cappuccino, latte macchiato,
frappuccino, chococino, ...) e normalmente
bevono un americano... preparato con Nescafé!
Si può dire quindi che c’è un potenziale per i
nostri prodotti?
Come e forse ancora di più che in altre parti del
mondo, l’attrazione per l’Italia c’è ed è forte, sia
per la nostra gastronomia, che per la nostra
storia, l’arte e la moda. Prodotti veramente
italiani al momento non ne circolano molti.
Quindi potrebbero esserci delle ottime
opportunità.
Un consiglio per concludere?
Qualunque sia il prodotto che vorrete proporre in
Messico non gridate allo scandalo se ancor prima
di assaggiarlo verrà ricoperto di salsa piccante.
Quasi sicuramente dopo averlo assaggiato
esclameranno “mmm, delicioso”.
G u adalajar a
7 – 9 MARZO 2017
www.alimentaria-mexico.com
Per informazioni:
info@expoconsulting.it
Per esporre nella
collettiva di ICE:
e.mesta@ice.it
Via Brugnoli 8
40122 Bologna
t. +39-051-6493189
www.expoconsulting.it
seguici su:
Food & Horeca
Hostelco
23-26 ottobre 2016 - Barcellona
(con La Plaza: Gelateria,
Panificazione e Pasticceria)
Alimentaria &
Horexpo Lisboa
21-23 Maggio 2017
Lisbona
Alimentaria
16-19 aprile 2018
Barcellona
ExpoAntad & Alimentaria Mexico
7-9 Marzo 2017
Guadalajara
HostelCuba
23-25 maggio 2017
L’Avana
per informazioni:
Expo Consulting
info@expoconsulting.it

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Food in mexico

  • 2. negli ultimi anni… A differenza di quanto comunemente si è portati a pensare, il Messico – negli ultimi anni – ha dato un notevole impulso alle azioni per combattere il crimine e rilanciare l’economia. Se, nel complesso, permangono gravi problemi (corruzione, diseguaglianze sociali…), è sensibilmente migliorata, a livello mondiale, la percezione del Messico come mercato fiorente, arrivando a contendersi con il Brasile il titolo Paese guida dell’America latina. Crescono, ad esempio, gli investimenti in cultura. Sono aumentati i rapporti con il mondo dell’arte contemporanea e nel 2018 Città del Messico sarà capitale mondiale del design, grazie alla ricchezza di stili architettonici presenti nel quartiere degli affari di Santa Fe, nuovo centro economico del paese. 120 milioni di consumatori, di cui 35 milioni con un potere d’acquisto pari alla media dei Paesi OCSE. A generare maggiore richiesta sono prodotti come elettrodomestici ed elettronica di consumo, beni di lusso, cosmetici e gioielli di marca. Il PIL pro capite, nonostante la notevole disparità in termini di reddito, supera i 10.000 dollari e la classe media negli ultimi anni sta crescendo rapidamente.
  • 3. • Città del Messico è il centro finanziario e di distribuzione. • Guadalajara è la “Silicon Valley” messicana: lo stato di Jalisco esporta annualmente prodotti hi tech per oltre 21 miliardi di dollari. • A Monterey, nello stato di Nuevo Leon, hanno sede i cluster dei settori automobilistico, elettrodomestici e componenti, metalmeccanica e biotecnologie. • Tijuana, nella Baja California, è centro di riferimento per prodotti medici, elettronici e automobilistici. oggi… Oggi il Messico è la seconda economia dell'America Latina ed è considerato un partner economico di livello mondiale. Fa parte del Gruppo delle 5 principali economie emergenti ed è membro del G20 e dell'OCSE. Dal punto di vista produttivo, le zone di interesse sono così ripartite:
  • 4. accordi di libero scambio Ad accelerare lo sviluppo internazionale ha contribuito una lungimirante politica di accordi di libero scambio (ALS) con 44 paesi. In questo modo il Messico ha potuto non solo ridurre la forte dipendenza dagli scambi con gli Stati Uniti, ma anche dare via libera a diversi tipi di prodotti provenienti da Unione europea, Norvegia, Svizzera, Giappone e molti paesi sudamericani, senza il vincolo delle tasse doganali. Non da ultimo, grazie a questi accordi le aziende straniere possono avere accesso diretto a Stati Uniti e Canada, semplicemente installando una sede produttiva o di assemblaggio in Messico, in modo da usufruire dei vantaggi offerti dal NAFTA (North American Free Trade Agreement - Accordo nordamericano per il libero scambio). Partendo da queste spinte innovatrici si è sviluppata, recentemente, una rete GDO per la commercializzazione dei prodotti. Fino a poco tempo fa il mercato interno era gestito da grossi centri commerciali di altissima gamma e dai grossisti, senza alcuno sviluppo di una rete distributiva intermedia con Wall Mart, Commercial Mexicana, Soriana e Chedraui a farla da padrona.
  • 5. • 120 milioni di consumatori (51% donne e 49% uomini) • Il Messico è il secondo esportatore di prodotti alimentari lavorati per gli USA e il terzo più grande nel continente Americano • Il consumo di prodotti alimentari lavorati rappresenta un valore di 138.449 milioni di dollari. • I principali investitori stranieri sono Olanda, USA, Svizzera, Giappone e Lussemburgo. L’agroalimentare in Messico
  • 6. alcuni dati sui consumi I consumatori di prodotti gourmet rappresentano il 10% dell’intera popolazione e vanno dai 25 ai 65 anni. Parliamo di un mercato di quasi 10 milioni di persone. Il Messico è il sesto principale consumatore mondiale di birra, con una media annuale di 64 litri a persona. Il consumo medio di alcolici pro capite è di 7,2 litri (163 litri per i soft drink). Il consumo di carne di maiale si aggira sui 16,5 kg a testa all’anno; 15 kg per la carne di bovino.
  • 7. L’Italia è il secondo fornitore europeo del Messico dopo la Germania e il nono partner commerciale a livello mondiale. Nell’ultimo triennio le imprese italiane hanno realizzato importanti investimenti produttivi in Messico, grazie agli IDE promossi da grandi gruppi industriali come Tenaris-Ternium, Fiat-Chrysler, Pirelli, Ferrero, Enel. Per quanto riguarda l’agroalimentare, i prodotti principalmente importati sono conserve alimentari, olio d’oliva e vino. Grande interesse, di recente, è rivolto alla pasta artigianale. Per alcuni tipi di importazioni in Messico come articoli medici, farmaceutici, sanitari, alimentari e integratori, occorre la registrazione tramite il rappresentante locale presso la COFEPRIS, la commissione federale messicana per la tutela contro i rischi sanitari. Maggiori informazioni sul sito dell’ICE. Italia & messico
  • 8. 3 motivi per esportare l’Italian Food in Messico: Il cambio dello stile di vita delle famiglie messicane, sempre più impegnate in attività lavorative, sta togliendo tempo da dedicare alla cucina. Cresce, di conseguenza, il consumo di conserve, prodotti conservati in olio, aceto, disidratati o sottovuoto per velocizzare la preparazione dei pasti. La tassa sul junk food, fortemente voluta dal governo che ha dichiarato guerra al cibo ipercalorico, sta dando risposte positive, a beneficio di bevande e alimenti di qualità, anche Made in Italy. A inizio 2016 il commissario europeo all'agricoltura, Phil Hogan, ha avviato una missione commerciale in Colombia e Messico – paesi particolarmente interessati al settore del biologico – per aggiornare l'accordo di libero scambio esistente ed eliminare le barriere per i settori lattiero caseario, carne di maiale e alcolici, comparti per i quali sembra ci sia un importante mercato potenziale.
  • 9. In Messico verrà creato un registro dei produttori di alimenti biologici Città del Messico (Messico) – Il governo del Messico sta per creare un registro dei produttori di alimenti biologici. Tale database, che dovrebbe essere pronto il prossimo dicembre, è ancora work in progress: le autorità stanno negoziando i dettagli con i Paesi potenziali importatori, per stabilire degli standard bio che siano compatibili con quelli esteri. Il mercato biologico messicano sta crescendo di circa il 25% all’anno, secondo i dai diffusi da Sagarpa (il Segretariato nazionale all’agricoltura, allevamento, sviluppo rurale, pesca e alimentazione), che evidenziano un buon aumento in caffè, latte, spezie e carne. La sola produzione di carne bovina biologica conta oltre un milioni di capi di bestiame, di cui solo il 10% viene consumato localmente: il resto è tutto export. 11 maggio 2016 (fonte: Alimentando)
  • 10. Il Lambrusco della Cantina di Carpi e Sorbara protagonista del capodanno messicano Modena – Il Lambrusco di Modena alla conquista del Messico. Quello prodotto dalla Cantina di Carpi e Sorbara, realtà cooperativa da 1.100 soci conferitori, tra le più antiche d’Italia, è oggetto, fino a capodanno, di una campagna promozionale, declinata su billboard nelle città di Guadalajara, Monterrey, Tijuana, Puebla, spot video trasmessi al cinema, magazine femminili e di attualità, sampling legati al Natale e su Facebook. Come testimonial, scelta l’attrice Malillany Marín (in foto), interprete di numerose telenovela molto seguite nel paese e celebre star latinoamericana. Inoltre, la notte del 31 dicembre, nella trasmissione “12 uvas 12 deseos”, in onda sulla Tv nazionale messicana Canal 2, il brindisi all’anno nuovo vedrà protagonista il rosso frizzante “Dolce Amore”, prodotto dalla Cantina di Carpi e Sorbara e commercializzato in Messico dal Gruppo Corona. Il percorso in America latina dell’azienda proseguirà con nuovi progetti nel 2016. In particolare, insieme a Malillany Marín è stato sviluppato un Lambrusco in edizione limitata, firmato “By Malillany” e del quale è stata la star stessa ad aver disegnato l’etichetta, che è già in vendita nei supermercati di tutto il Messico al prezzo di 120 pesos (6,30 euro). 30 dicembre 2015 (fonte: Alimentando)
  • 11. 3 opportunità 1. vino Il mercato messicano del vino è in fase di crescita e cambiamento. L’offerta che si presenta al consumatore si è moltiplicata grazie ai diversi canali di distribuzione e commercio, con una forte presenza nel mercato di vini importati – a fronte di una produzione vinicola locale che, per quanto in crescita, rimane moderata. Più concretamente, il 70% dei vini consumati in Messico è importato. In termini di litri, parliamo di 59,9 milioni nel 2015. Rispetto all’anno precedente è cresciuto il volume (+10,33%) e diminuito il prezzo (-1,62%). Il 63,3% degli ordini è destinato al canale horeca, mentre il 36,86% al commercio al dettaglio. Una nuova tendenza che si profila, in alternativa ai canali della grande distribuzione e all’horeca, è data dai negozi specializzati e dalle realtà gourmet, che sempre di più importano direttamente dalle cantine.
  • 12. 3 opportunità 1. vino Il consumo medio di vino a testa, in Messico, è circa 0,75 litri: ancora molto distante, dunque, dalle medie europee (ad esempio 19,9 litri in Spagna). Al momento, dei 120 milioni di consumatori in tutto il paese, solo 2 milioni bevono vino, consumando quindi l’80% del volume di importazione. Questo è il motivo della leggera saturazione che ha determinato un calo di prezzo. Il principale fornitore è la Spagna. Delle 4000 etichette presenti in Messico, 2000 sono iberiche. Le più richieste, nonché conosciute, sono D.O. Rioja e Ribera del Duero. Nuove nicchie di mercato sono e saranno sempre più dirette ai consumatori più giovani.
  • 13. 3 opportunità 2. pizza Il Messico è il secondo consumatore mondiale di pizza (120 milioni ogni anno), secondo solo agli USA (650 milioni). Non solo: dopo i tacos, la pizza è l’alimento più amato. Del resto i numeri parlano chiaro: 30.000 pizzerie - che nel 2015 hanno registrato un aumento del 12% - rappresentano l’8% dell’intero settore della ristorazione nazionale. Il mercato della pizza in Messico vale attualmente 1000 milioni di pesos e promette di crescere, in vista dei futuri consumi della generazione dei millennials.
  • 14. Il Messico è il secondo paese dell’America Latina con il maggiore consumo di latticini, dietro la Costa Rica e subito prima del Brasile. Il consumo pro capite nel mercato locale è di 370 millilitri al giorno. Come negli altri paesi latinoamericani, dunque, siamo al di sotto dei 500 consigliati dalla FAO. È un consumo “represso”, dovuto a fattori economici, che va però migliorando in ogni paese. Un’interessante opportunità di crescita, in Messico, è offerta dai tipi di latte arricchito: il delattosato, ad esempio, cresce annualmente del 7,7% e si presenta sia in versione UHT che ultra pastorizzato. Anche le varietà di latte con differenti sapori sono nuove opportunità che nei prossimi anni contribuiranno a incoraggiare il consumo di latticini, senza compromettere i valori nutrizionali del latte. 3 opportunità 3. latticini
  • 15. Notizie dalla G.D.O. 14 giugno 2016 Messico: la catena di supermercati La Comer punta a raddoppiare i punti vendita entro sei anni Città del Messico (Messico) – Segnala l’ufficio Ice di Città del Messico, che la catena di supermercati La Comer ha annunciato un programma di espansione che si svilupperà nel corso dei prossimi anni. Obiettivo dichiarato è di incrementare i numeri del proprio business, in risposta alla crescente domanda proveniente dalla classe media del paese. L’insegna intende raddoppiare i propri punti vendita, passando dagli attuali 60 a 117 nei prossimi sei anni. La Comer punterà, più nello specifico, sulla crescita del numero di supermercati di fascia alta, con i marchi Fresko e City Market che rappresenteranno l’87% delle nuove aperture. Il restante 13% si comporrà di store a insegna Sumesa e La Comer. Per servire i nuovi punti vendita, prevista l’inaugurazione di un centro distributivo nella regione occidentale del Messico, a Guadalajara. (fonte: Alimentando) 23 giugno 2016 Messico: Soriana programma l’espansione della propria rete distributiva Città del Messico (Messico) – Soriana, seconda catena messicana di supermercati con 824 punti vendita, programma di espandere la propria rete distributiva. Come segnala l’agenzia Ice di Città del Messico, annunciate 100 nuove aperture, da realizzarsi nei prossimi anni. Un’importante programma di sviluppo della presenza distributiva, che segue la recente maxi acquisizione da parte di Soriana dei supermercati del gruppo Comercial Mexicana. Per il 2016, in programma l’inaugurazione di sette supermercati di grandi dimensioni (club d’acquisto e ipermercati). Poi, a partire dal 2018, saranno tra i 20 e i 30 l’anno i punti vendita ad aprire. (fonte: Alimentando) 27 giugno 2016 Messico: Súper del Norte acquista il gruppo distributivo Santafé Città del Messico (Messico) – Prosegue il processo di consolidamento della distribuzione moderna in Messico, come evidenzia una nota dell’agenzia Ice di Città del Messico. Dopo Soriana, che si è mossa per espandere la propria rete distributiva, altre catene di supermercati annunciano programmi d’investimento. L’ultima operazione riguarda, in particolare, due rete distributive regionali. Súper del Norte, insegna che conta 51 supermercati localizzati nello stato settentrionale di Sonora, acquista il gruppo distributivo Santafé, cui fanno riferimento 53 punti vendita, raddoppiando le proprie dimensioni. (fonte: Alimentando)
  • 16. L’intervista: Italia e Messico a tavola, fra export e gusti che cambiano La cucina mexitaliana riflette l’interesse per il nostro paese e la contaminazione con i sapori locali. Ma indica anche un’interessante opportunità. I messicani e la gastronomia del Bel paese: un rapporto interessante, che vale la pena conoscere per comprendere le opportunità di un nuovo mercato. Abbiamo intervistato Eligio Cozzoli, un italiano che si è da poco trasferito vicino alla capitale messicana, per lavorare nel settore food. Ecco i suoi dati e la sua esperienza. La prima domanda è scontata: come mai il Messico? Sto vivendo qui dall’inizio del 2016, mi sono trasferito a Querétaro per integrarmi come Head of Marketing in D’Gari, azienda acquisita recentemente da Dr. Oetker (conosciuta in Italia come cameo). D’Gari è presente nel mercato messicano da più di 60 anni con preparati per gelatine e flan, che insieme all’arroz con leche rappresentano i dessert più consumati in Messico. Querétaro non è la prima città messicana a cui un italiano penserebbe... É una città che si è sviluppata molto rapidamente negli ultimi anni. Mantiene il suo centro storico coloniale patrimonio dell’Unesco, mentre intorno sorgono come funghi nuove zone residenziali e nuove aziende. Questo sviluppo è senza dubbio dovuto alla distanza contenuta da Città del Messico, da un buon livello di sicurezza e da scelte politiche lungimiranti. Qualcosa sta cambiando? Il Messico è un paese molto interessante, ricco di storia e tradizioni e con un presente segnato da mille contraddizioni. E’ un paese giovane, l’età media è di 27 anni (!) e si percepisce chiaramente ciò che chiamano la piramide sociale. Dagli istituti di statistica le famiglie messicane vengono suddivise in 5 livelli socioeconomici (da A ad E), dove A e B insieme rappresentano il 3,9% della popolazione mentre il 50% delle famiglie guadagna meno del corrispettivo di 500 euro al mese. In termini percentuali sembrerebbe che le classi agiate siano una minima parte della popolazione, ma considerando che la concentrazione di famiglie di classe AB e C+ è maggiore nelle città rispetto alle aree rurali e che nella zona conurbata di Città del Messico vivono circa 25 milioni di persone, è semplice dedurre che in un’area relativamente ristretta si concentra una grande quantità di messicani con buone possibilità economiche. Sono gli stessi che possono viaggiare, in particolare negli Stati Uniti per fare acquisti o per riunirsi con familiari emigrati, oppure in Europa. Il classico viaggio in Europa dura due settimane e tocca 4-5 paesi, tra questi l’Italia raramente manca.
  • 17. A proposito di Italia, che percezione hanno del nostro paese? I messicani adorano la loro cucina e sono molto tradizionalisti. D’altro canto, a giudicare dal numero di ristoranti italiani, direi che la cucina italiana è la preferita tra quelle straniere. Italiana, o forse sarebbe meglio dire “italiana”. Sintomatico è il nome della catena più conosciuta di cucina ispirata al Bel paese: Italianni’s. Scritto proprio così. Sono talmente abituati alla cucina mexitaliana, che quando provano la nostra cucina in Italia restano delusi. Tranne che dal gelato e dalla pizza. Il resto manca di sapore. Ossia manca di grassi, salsa piccante e abbinamenti improbabili. Oltre alla pizza, in Messico si mangia molta pasta, ma solo raramente si legge in un menù un sugo con un nome familiare. Il piatto più classico sono i fettuccini Alfredo, sconosciuti da noi. E per quanto riguarda la dimensione domestica, i marchi italiani sono presenti nei supermercati? Pensando al consumo casalingo, in ogni supermercato si può trovare uno scaffale di pasta dove primeggia La moderna, marca messicana, però quasi sempre è presente anche Barilla con pasta made in Mexico e con prodotti di importazione. Nei supermercati più “premium” è facile trovare altre marche nostrane. Parlando di supermercati può essere interessante sapere che più del 50% del mercato è fatto da Walmart, con i suoi segmenti Bodega Aurrera, Sam’s club, Supercenter e Superama. Altre catene nazionali sono Soriana (con Comercial Mexicana), Chedraui e La Comer. Dipendendo dalle categorie, una parte più o meno preponderante del business viene sviluppato dal canale “Mayoreo”, ovvero dai grossisti, attraverso i quali si riforniscono i negozietti (tiendita de la esquina o changarro – mum and pop’s store). Ufficialmente ci sono 600.000 tienditas, altre fonti stimano che siano il doppio. Qui si potrebbe aprire un capitolo su economia informale, corruzione, insicurezza, situazione geopolitica ecc. che evito e lascio gli approfondimenti alla curiosità di ognuno. Tornando al cibo e ai prodotti italiani, cosa si trova di italiano in Messico? Al momento non molto. Quel che si trova è molto spesso “italian sounding”, affatto italiano. Per esempio in Sam’s Club e Costco si trovano prodotti italiani importati, ma la maggior parte dei prodotti con nome italiano è made in USA. Salumi e formaggi, per esempio. La varietà di salumi e formaggi messicani è molto ridotta, alcuni salumi vengono importati dalla Spagna, le importazioni dall’Italia sono dirette a ristoratori o a negozi gourmet. E’ più semplice trovare vini italiani, pochi e normalmente a prezzi proibitivi. I vini che si trovano maggiormente sono cileni e spagnoli, oltre ai prodotti locali. L’olio di oliva è considerato un prodotto gourmet, che i cosiddetti gastrofighetti iniziano a includere nel loro basket di acquisto. Anche un buon espresso è praticamente un miraggio. La cosa divertente è che in un paese dove si coltiva caffè di buona qualità, chiamano café ogni tipo di bevanda che ne contenga un po’ (cappuccino, latte macchiato, frappuccino, chococino, ...) e normalmente bevono un americano... preparato con Nescafé! Si può dire quindi che c’è un potenziale per i nostri prodotti? Come e forse ancora di più che in altre parti del mondo, l’attrazione per l’Italia c’è ed è forte, sia per la nostra gastronomia, che per la nostra storia, l’arte e la moda. Prodotti veramente italiani al momento non ne circolano molti. Quindi potrebbero esserci delle ottime opportunità. Un consiglio per concludere? Qualunque sia il prodotto che vorrete proporre in Messico non gridate allo scandalo se ancor prima di assaggiarlo verrà ricoperto di salsa piccante. Quasi sicuramente dopo averlo assaggiato esclameranno “mmm, delicioso”.
  • 18. G u adalajar a 7 – 9 MARZO 2017 www.alimentaria-mexico.com Per informazioni: info@expoconsulting.it Per esporre nella collettiva di ICE: e.mesta@ice.it
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  • 20. Food & Horeca Hostelco 23-26 ottobre 2016 - Barcellona (con La Plaza: Gelateria, Panificazione e Pasticceria) Alimentaria & Horexpo Lisboa 21-23 Maggio 2017 Lisbona Alimentaria 16-19 aprile 2018 Barcellona ExpoAntad & Alimentaria Mexico 7-9 Marzo 2017 Guadalajara HostelCuba 23-25 maggio 2017 L’Avana per informazioni: Expo Consulting info@expoconsulting.it