2. Per molto tempo (secoli) la salute è stata indicata al
negativo, e cioè come "assenza di malattia". Questa
definizione traeva la sua giustificazione da
motivazioni che per secoli avevano una loro validità
sia sul piano scientifico, che su quello pratico.
Con il progredire delle conoscenze sociali, mediche
e scientifiche, anche l'identificazione dello stato di
salute andò evolvendosi. Si riconobbe, in un primo
tempo, o meglio si recuperò (visto che era ben nota
nell'antichità, tanto da costituire gran parte dei
precetti delle scuole mediche), la strettissima
relazione intercorrente tra corpo e mente, e
l'influenza fondamentale che l'ambiente psichico
ha sullo stato di salute dell'individuo:
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3. Nel 1948, nel preambolo del suo Atto Costitutivo,
l'OMS (Organizzazione Mondiale della Salute)
recita:
«La salute e' uno stato di completo benessere fisico,
psichico e sociale, e non solo assenza di malattia o
infermità" "… e' un diritto di tutti i cittadini,
indipendentemente dalla loro eta', sesso, razza,
convinzioni religiose e politiche, livello sociale,
culturale, economico…." " e' un valore che ognuno
di noi ha, e deve difendere sia da solo che insieme
alla collettivita' …".
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4. Oltre al tema della unitarietà della salute, la
definizione dell'OMS introduce, parlando di
benessere, il tema della soggettività della salute: la
salute è una percezione soggettiva della propria
condizione. La soggettività è anche un punto di
riferimento valutativo : "mi sento bene" è un
giudizio valutativo globale che solo la persona può
esprimere, nella sintesi della sua unitarietà fisica-
psichica-sociale. Inoltre, l'elemento soggettività
sottolinea l'importanza del contributo che il
soggetto può apportare nel descrivere i propri
bisogni e la propria salute e nel decidere su quanto
può e vuole fare per difenderla.
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5. Tale definizione, universalmente accettata ieri come oggi
a livello mondiale, fin dall'inizio ha suscitato alcune
perplessità, per cui diversi studiosi hanno cercato e
ridefinito il concetto di salute.
Anche una persona che abbia una inabilità o una
patologia clinica, può riconquistare un proprio equilibrio
di salute. Sana non è la persona che sta sempre bene a
tutti i livelli (situazione utopistica), ma piuttosto quella
che si sforza, in qualsiasi frangente della vita, nello stato
di disagio psicologico, nello stato di malattia fisica, nello
stato di malattia sociale, di utilizzare le capacità che
possiede per raggiungere un equilibrio, sia pure precario,
per trovare un senso dinamico, un modus vivendi
compatibile con i fattori contingenti che condizionano la
sua vita.
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6. La salute si pone, oggi, quindi, come un concetto
complesso, pluriprospettico o multidimesionale, come
processo reale ed aperto, come valore da perseguire.
CONCETTO PLURIPROSPETTICO O
MULTIDIMENSIONALE: Il problema SALUTE/MALATTIA
va letto in un'ottica multidimensionale, che tenga
conto dell'esistenza di più realtà:
famiglia, scuola, gruppi dei pari, mass-media.., e di più
fattori e meccanismi: culturali, sociali, medici, etici,
economici, individuali…
Per definire la salute, quindi, ci si deve avvalere di
contributi di aree disciplinari diverse da quelle
tradizionali bio-mediche, quali la psicologia, la
sociologia, la pedagogia, l'ecologia, etc, integrati tra di
loro.
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7. Alessandro Seppilli, in particolare, pur apprezzando
tale definizione, Propone un’altra definizione:
" LA SALUTE E’ UNA CONDIZIONE DI ARMONICO
EQUILIBRIO FUNZIONALE, FISICO E PSICHICO,
DELL'INDIVIDUO DINAMICAMENTE INTEGRATO NEL
SUO AMBIENTE NATURALE E SOCIALE " (1966).
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Questo concetto di salute appare centrato su alcune idee-
chiave come la:
1. unità psicofisica della persona umana, capace di
assolvere alle proprie funzioni personali e sociali, capace
di essere libera di esprimersi nella propria autenticità e
quindi anche nella propria diversità, poiché il sentirsi
liberi è anche una dimensione fondamentale della salute.
2. integrazione dinamica, solidamente espressa nella
capacità di svolgere attività produttiva e riproduttiva della
vita;
3. integrazione nell'ambiente naturale e sociale, l’uomo,
infatti, capace di relazioni che oltrepassino il livello dei
rapporti istintivi, non solo vive, ma anche esiste, è un
essere capace di integrazione libera e dinamica.
9. La salute, così intesa, implica l'armonia e
l'equilibrio di tutte le potenzialità del soggetto,
siano esse biologiche, psicologiche e sociali. Infatti,
“Persona sana è quella che tende a realizzare un
equilibrio psico-fisico e sociale".
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