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Perché le Università devono
occuparsi di cooperazione
internazionale allo sviluppo?
Leopoldo Sarli
Direttore CUCI, Delegato per la cooperazione allo
sviluppo
27 marzo 2015
BUSAN 2011
4° Forum mondiale sull’efficacia degli aiuti
Avvio della trasformazione del paradigma di cooperazione
All’ Università viene pienamente riconosciuto il
ruolo di soggetto di cooperazione
- Trasferimento di competenze ai paesi partner
- Contributo scientifico
- Contributo intellettuale
Cosa vuol dire cooperazione ?
• Definizione latina: azione condivisa di più
agenti per il perseguimento di uno scopo
• Definizione anglosassone: il processo di gruppi
che agiscono per il loro mutuo beneficio
Cosa si intende per sviluppo ?
• Fino agli anni 90: mera crescita
economica
• Oggi: raggiungimento del benessere.
Cooperazione internazionale allo
sviluppo (CIS)
• Collaborazione tra gruppi che
agiscono per il mutuo beneficio
rappresentato dal benessere.
La CIS deve essere
• intelligente – capace di analisi di contesto
• sostenibile – in termini economici, ecologici e socio-culturali,
capace di radicarsi con risultati duraturi
• inclusiva – capace di condivisione del progetto tra partner mirando
all’ empowerment (incrementare l'autoefficacia) ed alla ownership
(appropriarsi del proprio potenziale per liberarsi dalla dipendenza)
EFFICACE (scomparire)
(Busan 2011)
Cooperazione decentrata
Ministero degli affari esteri e della Cooperazione Imternazionale
Azione di cooperazione allo
sviluppo svolta anche con il
concorso della società civile,
attuata in rapporto di
partenariato prioritariamente
con omologhe istituzioni dei Pvs
favorendo la partecipazione
attiva delle diverse componenti
della società civile dei paesi
partner nel processo decisionale
finalizzato allo sviluppo
sostenibile del loro territorio.
Competenze interdisciplinari
• L’ Accademia le possiede
Partenariato per la conoscenza
• Le Università possono collaborare tra di loro
(CUCS) e con Università dei paesi a basso
reddito
Le Università possono fare rete con il
territorio (terza missione)
L’integrazione delle competenze di eccellenza
dell’Ateneo e del territorio (tecnologia e sicurezza
alimentare, gestione delle filiere, welfare locale, cooperazione tra imprese,
assistenza sanitaria decentrata, protezione civile, etc) è occasione di
crescita per le imprese, le istituzioni e il tessuto
sociale e culturale della comunità di Parma e dei
partner eventuali
L’Universita’ produce conoscenza con
LA RICERCA
• Nella CIS
• Occorre conoscere politiche e strategie di
sviluppo dei paesi partner
• Occorre conoscere bisogni specifici
• Occorre valutarne risultati e ricadute
• Occorrono indicatori di risultato
• Occorrono modelli innovativi
• Tutto ciò richiede ricerca
Ricerca Universitaria nella
cooperazione
Ogni intervento dell’Università nella CIS
• fornisce alimento a nuove prospettive di ricerca
attraverso il contatto con nuove e diverse realtà.
• offre gli strumenti culturali e tecnologici - spesso
insufficienti o del tutto inesistenti nei Paesi partner -
per studiare assieme il modello più adeguato di
cooperazione e valutarne assieme i risultati.
COOPERAZIONE e FORMAZIONE
La UE considera la formazione come elemento
essenziale della CIS: la priorità si è spostata
dall’educazione primaria a quella universitaria.
I tassi di alfabetizzazione sono crescenti ed i
bisogni educativi sono più orientati ad una
adeguata condivisione dei saperi ed alla
formazione di risorse umane qualificate
adeguata condivisione dei saperi
La formazione contribuisce allo
sviluppo nei paesi partner di centri
universitari e di ricerca con percorsi
formativi più ricchi e in grado di
affrontare ricerca scientifica nei
settori prioritari per lo sviluppo
stesso dei paesi.
Studenti oggi, protagonisti della
nuova società interculturale domani.
• Formazione universitaria significa incontro con la
società che guarda al futuro con un ruolo da
protagonista.
• L’internazionalizzazione della formazione
universitaria è indispensabile in un mondo
globalizzato nel quale convivono e si integrano
culture diverse.
Nel processo di
INTERNAZIONALIZZAZIONE
«Conoscersi» reciprocamente
• è un bisogno che i giovani manifestano (viaggi ,
reti di amicizie internazionali)
• cancella il pregiudizio,
• favorisce la convivenza con i nuovi concittadini
• favorisce la pace.
INTERNAZIONALIZZAZIONE
Le aree povere del mondo ci chiedono di offrire
cultura ed esperienza ai loro giovani migliori.
Occorre soddisfare la richiesta e incrementare
l’offerta formativa per studenti provenienti da
quelle aree del mondo
FORMAZIONE come CIS
studenti provenienti dai Paesi a basso reddito
maturano competenze nelle nostre università, le
trasferiscono nei loro paesi, partecipano a quei
percorsi intelligenti, sostenibili ed inclusivi di
empowerment e di maturazione di ownership.
ATTRATTIVITA’
• I nostri studenti ci chiedono di essere parte
attiva del processo di internazionalizzazione
• Cercano Atenei che mettono a loro
disposizione la CIS
• Chiedono di partecipare alle nostre missioni
L’università deve soddisfare questa richiesta
FINALITA’ DIDATTICA INTRINSECA
La collaborazione attiva ai percorsi efficaci di CIS
dell’università aiuta lo studente ad osservare ed
apprendere modelli di cooperazione intelligenti,
sostenibili ed inclusivi intesi come
collaborazione per il raggiungimento reciproco
del benessere
CIS e DIDATTICA
• attività didattiche elettive
• master in cooperazione allo sviluppo
• dottorati internazionali
L’Università deve occuparsi di CIS
• lo chiedono le istituzioni,
• lo chiedono i paesi più poveri,
• lo chiede la società
• lo chiedono soprattutto gli studenti.
RISPOSTE ADEGUATE
La CIS
• richiede investimenti (non sprechi)
• comporta ricadute sulla vita delle popolazioni
locali che possono costituire un vero e proprio
danno.
Le università devono garantire
• una progettualità corretta,
• la possibilità di monitoraggio e valutazione dei
risultati,
• una adeguata costruzione del budget
• una adeguata rendicontazione.
RISPOSTE ADEGUATE
L’Università deve quindi mettere a disposizione
risorse strutturali, umane ed economiche
sostenibili ed adeguate, nella consapevolezza
che l’investimento può essere strategico ed
essere ripagato in termini di attrattività,
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Presentazione 27 marzo 2015

  • 1. Perché le Università devono occuparsi di cooperazione internazionale allo sviluppo? Leopoldo Sarli Direttore CUCI, Delegato per la cooperazione allo sviluppo 27 marzo 2015
  • 2. BUSAN 2011 4° Forum mondiale sull’efficacia degli aiuti Avvio della trasformazione del paradigma di cooperazione All’ Università viene pienamente riconosciuto il ruolo di soggetto di cooperazione - Trasferimento di competenze ai paesi partner - Contributo scientifico - Contributo intellettuale
  • 3. Cosa vuol dire cooperazione ? • Definizione latina: azione condivisa di più agenti per il perseguimento di uno scopo • Definizione anglosassone: il processo di gruppi che agiscono per il loro mutuo beneficio
  • 4. Cosa si intende per sviluppo ? • Fino agli anni 90: mera crescita economica • Oggi: raggiungimento del benessere.
  • 5. Cooperazione internazionale allo sviluppo (CIS) • Collaborazione tra gruppi che agiscono per il mutuo beneficio rappresentato dal benessere.
  • 6. La CIS deve essere • intelligente – capace di analisi di contesto • sostenibile – in termini economici, ecologici e socio-culturali, capace di radicarsi con risultati duraturi • inclusiva – capace di condivisione del progetto tra partner mirando all’ empowerment (incrementare l'autoefficacia) ed alla ownership (appropriarsi del proprio potenziale per liberarsi dalla dipendenza) EFFICACE (scomparire) (Busan 2011)
  • 7. Cooperazione decentrata Ministero degli affari esteri e della Cooperazione Imternazionale Azione di cooperazione allo sviluppo svolta anche con il concorso della società civile, attuata in rapporto di partenariato prioritariamente con omologhe istituzioni dei Pvs favorendo la partecipazione attiva delle diverse componenti della società civile dei paesi partner nel processo decisionale finalizzato allo sviluppo sostenibile del loro territorio.
  • 8. Competenze interdisciplinari • L’ Accademia le possiede Partenariato per la conoscenza • Le Università possono collaborare tra di loro (CUCS) e con Università dei paesi a basso reddito
  • 9.
  • 10. Le Università possono fare rete con il territorio (terza missione) L’integrazione delle competenze di eccellenza dell’Ateneo e del territorio (tecnologia e sicurezza alimentare, gestione delle filiere, welfare locale, cooperazione tra imprese, assistenza sanitaria decentrata, protezione civile, etc) è occasione di crescita per le imprese, le istituzioni e il tessuto sociale e culturale della comunità di Parma e dei partner eventuali
  • 11. L’Universita’ produce conoscenza con LA RICERCA • Nella CIS • Occorre conoscere politiche e strategie di sviluppo dei paesi partner • Occorre conoscere bisogni specifici • Occorre valutarne risultati e ricadute • Occorrono indicatori di risultato • Occorrono modelli innovativi • Tutto ciò richiede ricerca
  • 12. Ricerca Universitaria nella cooperazione Ogni intervento dell’Università nella CIS • fornisce alimento a nuove prospettive di ricerca attraverso il contatto con nuove e diverse realtà. • offre gli strumenti culturali e tecnologici - spesso insufficienti o del tutto inesistenti nei Paesi partner - per studiare assieme il modello più adeguato di cooperazione e valutarne assieme i risultati.
  • 13.
  • 14.
  • 15. COOPERAZIONE e FORMAZIONE La UE considera la formazione come elemento essenziale della CIS: la priorità si è spostata dall’educazione primaria a quella universitaria. I tassi di alfabetizzazione sono crescenti ed i bisogni educativi sono più orientati ad una adeguata condivisione dei saperi ed alla formazione di risorse umane qualificate
  • 16. adeguata condivisione dei saperi La formazione contribuisce allo sviluppo nei paesi partner di centri universitari e di ricerca con percorsi formativi più ricchi e in grado di affrontare ricerca scientifica nei settori prioritari per lo sviluppo stesso dei paesi.
  • 17. Studenti oggi, protagonisti della nuova società interculturale domani. • Formazione universitaria significa incontro con la società che guarda al futuro con un ruolo da protagonista. • L’internazionalizzazione della formazione universitaria è indispensabile in un mondo globalizzato nel quale convivono e si integrano culture diverse.
  • 19. «Conoscersi» reciprocamente • è un bisogno che i giovani manifestano (viaggi , reti di amicizie internazionali) • cancella il pregiudizio, • favorisce la convivenza con i nuovi concittadini • favorisce la pace.
  • 20. INTERNAZIONALIZZAZIONE Le aree povere del mondo ci chiedono di offrire cultura ed esperienza ai loro giovani migliori. Occorre soddisfare la richiesta e incrementare l’offerta formativa per studenti provenienti da quelle aree del mondo
  • 21. FORMAZIONE come CIS studenti provenienti dai Paesi a basso reddito maturano competenze nelle nostre università, le trasferiscono nei loro paesi, partecipano a quei percorsi intelligenti, sostenibili ed inclusivi di empowerment e di maturazione di ownership.
  • 22. ATTRATTIVITA’ • I nostri studenti ci chiedono di essere parte attiva del processo di internazionalizzazione • Cercano Atenei che mettono a loro disposizione la CIS • Chiedono di partecipare alle nostre missioni L’università deve soddisfare questa richiesta
  • 23. FINALITA’ DIDATTICA INTRINSECA La collaborazione attiva ai percorsi efficaci di CIS dell’università aiuta lo studente ad osservare ed apprendere modelli di cooperazione intelligenti, sostenibili ed inclusivi intesi come collaborazione per il raggiungimento reciproco del benessere
  • 24.
  • 25.
  • 26. CIS e DIDATTICA • attività didattiche elettive • master in cooperazione allo sviluppo • dottorati internazionali
  • 27. L’Università deve occuparsi di CIS • lo chiedono le istituzioni, • lo chiedono i paesi più poveri, • lo chiede la società • lo chiedono soprattutto gli studenti.
  • 28. RISPOSTE ADEGUATE La CIS • richiede investimenti (non sprechi) • comporta ricadute sulla vita delle popolazioni locali che possono costituire un vero e proprio danno.
  • 29. Le università devono garantire • una progettualità corretta, • la possibilità di monitoraggio e valutazione dei risultati, • una adeguata costruzione del budget • una adeguata rendicontazione.
  • 30. RISPOSTE ADEGUATE L’Università deve quindi mettere a disposizione risorse strutturali, umane ed economiche sostenibili ed adeguate, nella consapevolezza che l’investimento può essere strategico ed essere ripagato in termini di attrattività, internazionalizzazione e riconoscimento mediatico