presentazione realizzata dal geologo Daniele Cinti, ricercatore presso l'INGV, nell'abito del progetto eTwinning "Nous et le tremblement de terre" 2016-17
2. 2900 km
5000 km
fluido
solido
6371 Km
Crosta
Mantello Superiore
Litosfera
Mantello Inferiore
Nucleo Esterno
Nucleo Interno
Endosfera
Mesosfera
Astenosfera
L’interno della Terra
Modello chimico: Modello fisico:
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Continentale
(spessore da 70 a 120 Km)
(fino a 250 Km)
(Spessore 35 Km)
Oceanica
(Spessore 6 Km)
3. Il nucleo della Terra è una sorgente di calore
Blocchi di legno
Placche
Cella
convettiva
Cella
convettiva
Mantello
Nucleo
Fornell
o
e la differenza di temperatura causa dei movimenti
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5. Le Placche si sono spostate nei milioni di anni e la
distribuzione spaziale delle terre emerse è cambiata
Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia
6. 200 Milioni di anni fa Il continente Pangea si frammenta
Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia
7. 170 Milioni di anni fa
Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia
8. 150 Milioni di anni fa
Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia
9. 120 Milioni di anni fa
AfricaSud America
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10. 105 Milioni di anni fa
Madagascar
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11. 90 Milioni di anni fa
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12. 65 Milioni di anni fa Estinzione dei Dinosauri
Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia
13. 50 Milioni di anni fa
Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia
14. 35 Milioni di anni fa
Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia
15. 20 Milioni di anni fa
Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia
16. 50 mila anni fa L’ultima glaciazione
Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia
23. Margini divergenti o costruttivi
Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia
In Islanda la dorsale emerge
dall’acqua formando un’isola
costituita da vulcani in continua
attività
L’ attività eruttiva pressoché permanente
produce enormi volumi di rocce che vanno
a costituire nuova crosta oceanica
27. Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia
Margini convergenti e orogenesi
Se a scontrarsi sono due margini di placca continentale, le due placche si accavalleranno l’una
sull’altra
3
28. Le placche principali in cui è suddivisa la litosfera terrestre
Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia
34. Zone di subduzione attive nel Mediterraneo
Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia
35. Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia
Orogenesi: formazione di Alpi e Appennini
250 Ma fa: l’Italia era sommersa da un mare poco
profondo (2-300 m). Movimento del blocco africano verso
la placca euroasiatica. Apertura oceano Oceano Ligure-
piemontese.
100 Ma fa: cessano i movimenti di espansione e l’Oceano
Ligure-piemontese inizia a chiudersi ovvero subduce sotto
la crosta continentale africana.
Una volta consumata la crosta dell’Oceano Ligure-
piemontese, la placca europea e africana si trovarono
l’una di fronte all’altra e, avendo la medesima densità,
iniziarono a subire fortissime deformazioni, sotto
l’inarrestabile spinta della placca africana: si formano le
Alpi.
Il blocco sardo-corso si stacca dalla placca europea e
inizia a ruotare verso SE. Dalla sua collisione con Adria si
formano gli Appennini e si apre il mar Tirreno. Il blocco
calabro si stacca dalle Alpi e si salda con gli Appennini.
Il movimento verso E degli Appennini tende a chiudere il
mar Adriatico, mentre il Tirreno è in espansione.
E’ possibile che il primo frammento di placca
africana a venire in contatto con l’Europa sia
stata una microzolla (la placca Adriatica) che
corrisponderebbe all’attuale penisola italiana.
36. Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia
Orogenesi: geologia regionale
Unità di
bacino
Umbro-
Marchigiano
Unità di
piattaforma
Laziale-
Abruzzese
Rocce vulcaniche
42. Le placche principali in cui è suddivisa la litosfera terrestre
Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia
43. Le Placche e i vulcani
Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia
44. La maggior parte dei vulcani
si trova lungo i margini delle placche litosferiche
Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia
Dove si trovano i vulcani?
vulcani esplosivi
(Ande)
vulcani esplosivi
(Giappone-Indonesia)
vulcani effusivi
dorsali oceaniche
45. Margini divergenti
Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia
In Islanda la dorsale emerge
dall’acqua formando un’isola
costituita da vulcani in continua
attività
L’ attività eruttiva pressoché permanente
produce enormi volumi di rocce
basaltiche che vanno a costituire nuova
crosta oceanica
46. Pichincha, il vulcano di
Quito (Ecuador), settembre
1999
Margini compressivi
In corrispondenza di questi margini si verifica la
formazione delle catene montuose ed anche la
formazione di archi vulcanici alimentati da magmi
che si originano lungo il piano di subduzione
Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia
47. Perché risale il magma?
Il magma risale perché è
meno denso del materiale
circostante
Il magma risale perché la
pressione sopra la camera
magmatica è diminuita
Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia
48. Eruzioni esplosive ed effusive
Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia
Eruzione effusiva
tranquilla emissione di lava
APPROFONDIMENTO:
Eruzione esplosiva
lancio di frammenti di magma solidificato
(ceneri, lapilli e bombe) fino all'altezza di
decine di chilometri
50. Eruzione esplosiva con colonna sostenuta.
Alla base si vedono flussi piroclastici che
scendono lungo il versante
Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia
St. Helens (USA), 1980
Eruzioni esplosive
51. Se il magma è privo (o quasi) di gas traboccherà tranquillamente della bocca eruttiva
sotto forma di colata di lava e l'eruzione sarà di tipo effusivo
Eruzioni effusive
Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia
52. St. Helens,
USA (1980)
Monserrat, Caraibi (1997)
Unzen, Giappone
(1993)
L’impatto ambientale a scala regionale delle eruzioni vulcaniche
Eyjafjallajökull
(2010)
Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia
53. Le eruzioni vulcaniche causano perturbazioni del clima e quindi
dell’ambiente naturale importanti e complesse, ma brevi (max 100
anni)
tuttavia .....
A lungo termine le eruzioni vulcaniche hanno
un impatto benefico sull’ambiente
Hanno formato l’atmosfera e gli oceani
Mantengono l’atmosfera
ed inoltre…
Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia
54. Molte rocce vulcaniche sono adatte per costruire case e
per pavimentare strade perché sono solide ed
impermeabili
Costruzioni “vulcaniche”
Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia
55. Colture “vulcaniche”
Le ceneri vulcaniche sono un ottimo fertilizzante ricco di sali
minerali che servono alle piante
Vulcano Mayon, Filippine
Vulcano Agung, Indonesia
Vulcano Papandayan, Indonesia
56. A = acqua termale
B = soffione
C = fumarola
D = geyser
E = fanghi
Acque “vulcaniche”
L’acqua sotterranea in prossimità del
magma si scalda creando molti fenomeni:
Islanda
Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia
Giappone
58. Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia
Circa 8 milioni di anni fa nel Miocene superiore, ebbe inizio l’evento che ha
determinato la configurazione attuale della catena appenninica e del Mediterraneo
occidentale: l’apertura del Mar Tirreno. Questo evento geologico fu causato dallo
spostamento verso E della zolla di Adria, che aprì grandi sistemi di fratture e di
faglie.
Contemporaneamente a questa fase di apertura del Mar Tirreno, lungo il margine
orientale della catena appenninica in formazione iniziò di una forte attività magmatica
e vulcanica, in un’ampia fascia estesa dalla Toscana al Lazio e, più tardi, alla
Campania. A Sud, invece, l’apertura del Tirreno provocò l’inizio della subduzione
della zolla africana al di sotto del cosiddetto arco calabro: a questo processo sono
dovuti i fenomeni vulcanici delle isole Eolie e i frequenti sismi di forte intensità di
questa regione, una delle aree geologicamente più attive del Mediterraneo.
63. Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia
Campi Flegrei (Solfatara di Pozzuoli)
64. Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia
Tempio di Serapide
Il fenomeno del bradisismo (Campi Flegrei)
Risposta elastica della crosta superficiale all’aumento di pressione all’interno della
camera magmatica
65. Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia
VULCANI ATTIVI - STROMBOLI
Stromboli è considerato uno dei vulcani più attivi del mondo ed è caratterizzato da persistente
attività esplosiva, chiamata appunto stromboliana, interrotta soltanto da episodi occasionali di
attività più intensa, accompagnata da flussi di lava, come di recente si è verificato nel 1975,
nel 1985, nel 2003 e nel 2007
66. Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia
Rete per lo studio della
deformazione del suolo
Rete gravimetrica e magnetica
Monitoraggio del flusso di SO2
Rete sismica
VULCANI ATTIVI - STROMBOLI
67. Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia
VULCANI ATTIVI - VESUVIO
stazioni sismiche
stazioni per misure geodetiche (studio dei fenomeni deformativi
tramite reti GPS, tiltmetriche, mareografiche e gravimetriche)
monitoraggio geochimico (studio del processo di degassamento
nell’area craterica e delle emissioni fumaroliche presenti al fondo e sul
bordo del cratere)
stazioni in continuo del flusso di CO2
stazioni per le misure delle temperature superficiali del suolo
mediante una telecamera all'infrarosso
68. Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia
VULCANI ATTIVI – Panarea (Isole Eolie)
69. Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia
VULCANI ATTIVI – Panarea (Isole Eolie)