2. METODOLOGIE DIDATTICHE ATTIVE
Differenti modalità di apprendimento da parte degli studenti:
non più ricezione passiva delle informazioni,
ma partecipazione attiva al processo di apprendimento
(P.I.S.A 2001)
L’apprendimento è un processo interattivo e sociale
«La mente umana non contiene semplicemente il mondo che
conosce, lo compone in modo attivo» (Duffy, Jonassen, 1992)
3. Il presupposto
di tutte le metodologie didattiche attive :
l’apprendimento efficace deriva soprattutto
dall’esperienza, dalla comprensione, elaborazione e
metabolizzazione di ciò che accade ed è vissuto
all’interno ed attraverso il gruppo. (Associazione
Italiana Formatori, 1990)
Per “metodologie attive” si intendono quelle strategie
didattiche che mettono lo studente al centro del
proprio processo di apprendimento, coinvolgendo la sua
creatività e il suo senso di iniziativa.
4. Com’è cambiato il panorama
scolastico?
Docente: regista, tutor e facilitatore, incoraggia,
valuta…
Studente : protagonista e costruttore
dell’apprendimento
Enfatizzazione della dimensione sociale
dell’apprendimento
5. Le metodologie attive presentano vari elementi comuni:
Ambiente di apprendimento flessibile
Differente cultura dell’apprendimento (centrata sullo
studente, attiva)
Selezione accurata dei contenuti
Docenti con competenze professionali specifiche
(selezione contenuti, definizione del setting d’aula,
supporto agli studenti con difficoltà, incentivo del lavoro
di gruppo, competenze tecnologiche, confronto con
differenti linguaggi, valutazione diffusa)
6. La metodologia EAS
E’ stata elaborata dal prof. Pier Cesare Rivoltella,
docente dell’UniversitàCattolica di Milano.
L’ EAS è:
• Episodio di Apprendimento Situato
• Porzione di azione didattica
• Microlearning (richiede un breve lasso di
tempo, con argomenti specifici)
7. L’ EAS
rovescia le fasi della lezione tradizionale (Flipped
Learning)
coniuga Didattica e NuoveTecnologie.
Le TIC, infatti, permettono di creare:
-nuove forme di ricerca e di scambio;
-nuove possibilità di lavoro cooperativo ed inclusione;
-maggiore coinvolgimento degli studenti.
8. In ogni fase sono individuate le azioni del docente e dello
studente, riconducendole a una logica didattica.
10. Fase preparatoria: Come procede il
docente a scuola?
Fornisce un framework concettuale
Fornisce una situazione-stimolo
Dà la consegna
11. Azione dello studente
A casa svolge
i compiti
assegnati
A scuola
ascolta e
comprende
Logica del Problem setting
A scuola riceve
una consegna
12. Azione dello studente
📌 produce e condivide un
artefatto
In piccolo gruppo
Logica del "fare" al centro dell'agire didattico
Azione del docente
📌 organizza la consegna
FASE OPERATORIA
13. Nella fase operatoria si evidenziano
le forti correlazioni tra
EAS e COOPERATIVE LEARNING
14.
15. «Il gruppo è più della somma delle sue parti»
(Kurt Lewin)
16. 1) INTERDIPENDENZA POSITIVA: gli studenti si impegnano per
migliorare il rendimento di ciascun membro del gruppo;
2) RESPONSABILITÁ INDIVIDUALE E DI GRUPPO: il gruppo è
responsabile del raggiungimento dei suoi obiettivi ed ogni
membro è responsabile del suo contributo;
3) INTERAZIONE COSTRUTTIVA : gli studenti devono relazionarsi
in maniera diretta per lavorare.
4) APPRENDIMENTO DELLE ABILITA’ SOCIALI: gli studenti
s’impegnano a creare un clima di collaborazione e fiducia.
5) VALUTAZIONE DEL LAVORO DI GRUPPO: il gruppo valuta i
propri risultati e il proprio modo di lavorare e si pone degli
obiettivi di miglioramento.
CARATTERISTICHE DEL COOPERATIVE LEARNING
17. Fase ristrutturativa (Debriefing)
Attività di riappropriazione di senso rispetto ai
contenuti e alle esperienze
OBIETTIVI
STUDENTI DOCENTE
favorire lo sviluppo delle loro
competenze critiche
apprezzare i risultati raggiunti
promuovere la capacità di
riflettere su una produzione
correggere le misconceptions
individuare che cosa manchi fissare concetti
18. «L’EAS porta la vita nella scuola» (P.C. Rivoltella)
Grazie per l’ascolto