La presentazione che ha accompagnato la conferenza stampa del sindaco Salvemini e del vicesindaco Delli Noci. Rivedi la conferenza stampa a questo link: https://www.facebook.com/comune.lecce/videos/456489841540418/
2. LEGESTIONI
DELLALUPIAE
DAL2004AD
OGGISONO
COSTATEALLE
CASSE
COMUNALI
CIRCA24
MILIONIDIEURO
Il Comune di Lecce è oggi il socio
unico della società. Negli anni ha
dovuto far fronte con risorse
proprie a perdite di esercizio,
debiti fuori bilancio e transazioni
della sua partecipata. La conferma
di una società strutturalmente in
crisi che ha imposto interventi
straordinari che non saranno più
ripetibili.
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RICAPITALIZZAZIONE
DELLALUPIAE
SERVIZISPA
La perdita di 1.372.668,00 del bilancio 2017 della partecipata
sarà così ripianata:
750.000 euro dal Fondo Rischi del Bilancio comunale 2017;
212.668 utilizzo del Fondo di riserva;
50.000 euro da sperse di rappresentanza e spese varie del Gabinetto
del Sindaco;
45.000 euro spese varie dai capitoli della Giunta;
74.800 euro due mensilità di stipendio da parte di tutti i membri
della giunta;
89.640 due mensilità di stipendio da parte dei consiglieri comunali;
150.560 euro indennità di risultato dei dirigenti;
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ILPIANODEL2014
Già nel 2014 il Comune ha approvato un Piano di
riequilibrio trentennale: ha cancellato crediti inesistenti
per circa 80 milioni e accertato un disavanzo di 48 milioni
di euro il cui ripiano è stato programmato tramite il taglio
della spesa corrente di 1,6 milioni l'anno fino al 2044
Questo riequilibrio non ha funzionato anche perché
prevedeva un aumento delle entrate per 3 milioni dovuto
al riclassamento degli immobili, non verificatosi. Ed una
diminuzione della spesa per il personale, che invece dal
2014 ad oggi è aumentata.
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L'ULTERIORE
DISAVANZO30MLN
NEL2014-2017
Dal 2014 al 2017 è maturato un ulteriore deficit di circa
30 milioni di euro, frutto dello squilibrio tra entrate
correnti e spese correnti.
Oltre a portare a termine il ripiano del 2014-44, il
Comune è obbligato a ripianare altri 30 milioni di deficit.
Può farlo, secondo la legge, in 1 o 3 anni. Oppure
dilazionare il ripiano in massimo 15 anni attraverso la
"procedura di riequilibrio pluriennale" (art 243-bis TUEL).
8. possibilità di deliberare al massimo le aliquote della tassazione locale;
controlli centrali sulla copertura di alcuni servizi;
controllo sulle dotazioni organiche e sulle assunzioni di personale;
revisione straordinaria dei residui attivi e passivi;
rigorosa revisione della spesa e rivalutazione dei costi dei servizi erogati
direttamente o tramite partecipate;
azzeramento dei fondi per la retribuzione accessoria del personale dirigente
e di quello di comparto;
PROCEDURADI
RIEQUILIBRIO
PLURIENNALE
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Sulla base di un Piano di riequilibrio da approvare entro 90 giorni in Consiglio: