Per il sesto incontro della serie “Complessità in azione – 8 leve per cambiare il mondo”, organizzata dal Complexity Institute in collaborazione con Complexity Education Project, Alberto Felice De Toni ha svolto un dialogo insieme ad Angela Mariella sul tema:
La sfida dell’educazione
Dialogo con Angela Mariella e Alberto Felice De Toni
La sfida dell'educazione - di Alberto Felice De Toni
1. Alberto F. De Toni Complexity Institute & Complexity Education Project ,
15 aprile 2021
Università di Udine 1
Alberto F. De Toni
Università degli Studi di Udine
Complexity Institute
Complexity Education Project
Web Meeting
15 Aprile 2021 - ore 21.00
La sfida dell’educazione:
apprendimento e
organizzazione scolastica
AGENDA
13
La natura dell’apprendimento
2. Alberto F. De Toni Complexity Institute & Complexity Education Project ,
15 aprile 2021
Università di Udine 2
ESSERE IN CLASSE VERSUS APPRENDIMENTO
14
L’APPRENDIMENTO PER LA VITA
15
Le persone imparano
finché vivono,
le organizzazioni
vivono finché
imparano.
VITA
APPRENDIMENTO
3. Alberto F. De Toni Complexity Institute & Complexity Education Project ,
15 aprile 2021
Università di Udine 3
IMPARARE PER SEMPRE
16
Vivi come se
dovessi morire
domani.
Impara come se
dovessi vivere
per sempre.
Gandhi, detto il Mahatma (1869 –
1948), politico e filosofo indiano.
APPRENDIMENTO SECONDO PIAGET E BATESON
Deriva dall’azione (Piaget)
e procede per tentativi (Bateson)
17
Jean Piaget
(1896 – 1980)
pedagogista svizzero
Gregory Bateson
(1904 – 1980)
antropologo e psicologo
britannico
4. Alberto F. De Toni Complexity Institute & Complexity Education Project ,
15 aprile 2021
Università di Udine 4
Il miglior modo per imparare è
fare, chiedere e fare.
Il modo migliore per insegnare
è quello di sollevare inter-
rogativi negli studenti e poi
fare.
Non predicare fatti, ma
stimolare atti.
Paul Richard Halmos
(1916 – 2006)
matematico e statistico
ungherese
INQUIRE BASED EDUCATION
LA SITUAZIONE DELL’APPRENDIMENTO OGGI
20
• Oggi gli studenti imparano in maniera diversa,
il ruolo della scuola è marginale: è uno dei vari
ambienti di apprendimento (OECD, Dumont et
al. 2010).
• Gli ambienti di apprendimento innovativi sono
i fattori di successo della scuola del XXI°
secolo (OECD, 2013)
5. Alberto F. De Toni Complexity Institute & Complexity Education Project ,
15 aprile 2021
Università di Udine 5
AGENDA
21
Il concetto di
ambiente di apprendimento
AMBIENTE DI APPRENDIMENTO
22
È un luogo virtuale o materiale, mentale e culturale,
organizzativo ed emotivo/affettivo insieme (Loiero, 2008),
nel quale un soggetto costruisce il proprio apprendimento
in un’esperienza di interazione con altri soggetti (Wilson,
1996),
determinando i propri obiettivi, scegliendo le attività, le
risorse e gli strumenti con cui raggiungerli (Perkins, 1991).
6. Alberto F. De Toni Complexity Institute & Complexity Education Project ,
15 aprile 2021
Università di Udine 6
AGENDA
65
Gli ambienti di apprendimento
auto-organizzati di Sugata Mitra
HOLE IN THE WALL EXPERIMENT
66
Professor of Educational
Technology at Newcastle.
TED Prize nel 2013
Sugata Mitra (1952)
Il vero cambiamento del paradigma educativo sarà
la conversione del processo educativo in un
sistema auto-organizzato (S. Mitra, 2000)
https://www.ted.com/talks/sugata_mitra_the_child_driven_education?language=it
7. Alberto F. De Toni Complexity Institute & Complexity Education Project ,
15 aprile 2021
Università di Udine 7
Esempio di postazione nel villaggio di Bishnupur, Bengala
Occidendale (Fonte: Mitra, 2005: 72)
Postazione nel villaggio di Bishnupur, Bengala Occidendale
L’APPRENDIMENTO E’ UN FENOMENO EMERGENTE
69
8. Alberto F. De Toni Complexity Institute & Complexity Education Project ,
15 aprile 2021
Università di Udine 8
70
SELF - ORGANIZING LEARNING ENVIROMENTS (SOLE)
SOLE
Ambienti di
apprendimento
auto-organizzato
71
SELF - ORGANIZING LEARNING ENVIROMENTS (SOLE)
APPRENDIMENTO CON NONNE NEL CLOUD
9. Alberto F. De Toni Complexity Institute & Complexity Education Project ,
15 aprile 2021
Università di Udine 9
AGENDA
75
La costruzione della conoscenza
ORGANIZATIONAL KNOWLEDGE CONVERSION
Fonte: I. Nonaka, 1991
Ontological
dimension
Epistemological
dimension
Individual Group Organization Inter-organization
Knowledge level
Explicit
knowledge
Tacit
knowledge
Combination Internalization
Socialization Externalization
10. Alberto F. De Toni Complexity Institute & Complexity Education Project ,
15 aprile 2021
Università di Udine 10
AGENDA
98
Scenari evolutivi della scuola
Evoluzione dei sistemi scolastici (1/2)
99
Gli studi sull’evoluzione dei sistemi
scolastici evidenziano che:
• il futuro della scuola è basato sulla sua
autonomia responsabile e sulla sua
capacità di interagire con le comunità
vicine e lontane (OECD, 2001);
• il futuro della scuola è basato sulla
personalizzazione dell’apprendimento
(Miller e Bentley, 2003);
11. Alberto F. De Toni Complexity Institute & Complexity Education Project ,
15 aprile 2021
Università di Udine 11
Evoluzione dei sistemi scolastici (2/2)
100
• la rivoluzione digitale, che consente
l’apprendimento cognitivo a distanza, non
mette in discussione il ruolo della scuola
come luogo fisico per l’acquisizione di
competenze trasversali non cognitive
(Teacher Leaders Network, 2008);
• i cambiamenti di successo del sistema
scolastico emergono dal basso: tutte le
esperienze riuscite lo dimostrano (Atlantic
Philanthropies, 2008).
Personalizzazione e ambienti di apprendimento innovativi
101
Il fatto è che, date le sfide che dobbiamo affrontare,
l’istruzione non ha bisogno di essere riformata: ha
bisogno di essere trasformata.
La chiave di questa trasformazione non è la
standardizzazione dell’istruzione, ma la personaliz-
zazione, costruire il successo scoprendo i talenti di
ogni bambino, mettere gli studenti in un ambiente
dove vogliono imparare e dove possono, in modo
naturale, scoprire le loro più vere passioni.
Ken Robinson (1950-2020), Professore
di Educazione all'Arte nell'Università di
Warwick
12. Alberto F. De Toni Complexity Institute & Complexity Education Project ,
15 aprile 2021
Università di Udine 12
AGENDA
102
L’organizzazione scolastica come
motore del cambiamento
Organizzazione come chiave del cambiamento
103
L’organizzazione scolastica come
chiave del cambiamento è evidenziato
in molti studi.
L’organizzazione viene considerata –
insieme ai processi pedagogici –
centrale nel legare i quattro elementi
fondamentali del processo
insegnamento e apprendimento:
discenti, docenti, contenuti e risorse
(OECD, Istance 2011) .
13. Alberto F. De Toni Complexity Institute & Complexity Education Project ,
15 aprile 2021
Università di Udine 13
Autonomia ed auto-organizzazione
105
L’autonomia è la condizione normativa entro cui si
possono attivare i processi di cambiamento dal
basso, processi di emergenza che danno vita
all’auto-organizzazione.
La legislazione italiana dà uno spazio parziale
all’autonomia scolastica, riconoscendo alle scuole
autonomia didattica e organizzativa, ma non una
reale autonomia finanziaria come quella di cui
godono ad esempio le università.
È in questo spazio parziale di autonomia che
l’auto-organizzazione scolastica può comunque
diventare uno dei motori chiave dell’innovazione.
AGENDA
106
Approcci di cambiamento
nel sistema scolastico
top down e bottom up
14. Alberto F. De Toni Complexity Institute & Complexity Education Project ,
15 aprile 2021
Università di Udine 14
TOP DOWN VS BOTTOM UP
107
Approccio Top-down
(es. governo, politiche educative, modelli
governativi, reclutamento ecc. )
Approccio Bottom-up
(es. singola classe e/o scuola e/o reti)
versus
EBBENE …
109
Nel sistema
scolastico gli
approcci top-down
hanno difficilmente
successo (1976)
Karl Edward Weick (1936)
teorico organizzativo americano
15. Alberto F. De Toni Complexity Institute & Complexity Education Project ,
15 aprile 2021
Università di Udine 15
AGENDA
117
La scuola come sistema complesso
La scuola come «learning organization»
123
(2002)
Thomas J. Sergiovanni (1937-2013), è
stato professore di Educazione e di
Amministrazione presso la Trinity
University di San Antonio (Texas)
16. Alberto F. De Toni Complexity Institute & Complexity Education Project ,
15 aprile 2021
Università di Udine 16
Orizzonti mentali della pratica del docente (1/2)
128
Sergiovanni traccia tre “orizzonti mentali” della pratica
del docente:
• Mistico
• Ordinato
• Disordinato
Orizzonti mentali della pratica del docente (2/2)
130
Essi hanno concezioni molto diverse della natura,
della pratica e delle relazioni tra la stessa pratica e
le conoscenze che provengono dalla teoria e dalla
ricerca in ambito educativo:
• per i Mistici non esiste alcuna relazione;
• per gli Ordinati le conoscenze teoriche sono
sovraordinate alla pratica;
• per i Disordinati le conoscenze sono subordinate
alla pratica.
17. Alberto F. De Toni Complexity Institute & Complexity Education Project ,
15 aprile 2021
Università di Udine 17
Agenda
132
La pratica riflessiva per costruire
conoscenze professionali
LA PRATICA RIFLESSIVA
133
Il paradigma entro cui
operano i disordinati è
la pratica riflessiva.
Concetto sviluppato dal
professor Donald A.
Schön (1930-1997) del
MIT, nel suo seminale
libro The Reflective
Practitioner del 1983
(1983)
18. Alberto F. De Toni Complexity Institute & Complexity Education Project ,
15 aprile 2021
Università di Udine 18
Donald Alan Schön
134
Donald Alan Schön (1930 - 1997)
è stato un filosofo e professore
di pianificazione urbana presso il
Massachusetts Institute of
Technology che ha sviluppato il
concetto di pratica riflessiva e ha
contribuito alla teoria dell’ap-
prendimento organizzativo.
La pratica riflessiva secondo Schon (1/2)
135
La conoscenza professionale è diversa da
quella scientifica.
La conoscenza professionale si crea nell’uso
man mano che i professionisti che affrontano
problemi male definiti, unici e in continuo
cambiamento decidono il corso dell’azione.
19. Alberto F. De Toni Complexity Institute & Complexity Education Project ,
15 aprile 2021
Università di Udine 19
136
«Di solito, la riflessione sul conoscere nell’azione va insieme con
la riflessione sulle “cose” che si hanno sotto mano. C’è un
fenomeno in qualche modo problematico, inquietante o
interessante che l’individuo sta cercando di affrontare.
Mentre cerca di dargli senso, egli riflette anche sulle
comprensioni che sono implicite nella sua azione, comprensioni
che fa emergere, critica, ristruttura e incorpora nell’azione
successiva.
È questo processo complessivo di riflessione nell’azione che è
centrale nell’arte attraverso la quale talvolta i professionisti
affrontano le situazioni caratterizzate da incertezza, da instabilità,
da unicità e da conflitti di valori».
Secondo Schön, la riflessione nel corso dell’azione implica: «fare
affiorare sul momento, criticare, ristrutturare e valutare le
comprensioni intuitive sui fenomeni sperimentati; spesso, prende
la forma di una conversazione riflessiva con la situazione».
La pratica riflessiva secondo Schon (2/2)
AGENDA
173
Stili di leadership nella scuola
20. Alberto F. De Toni Complexity Institute & Complexity Education Project ,
15 aprile 2021
Università di Udine 20
STILI DI LEADERSHIP NELLA SCUOLA
174
(Fonte: De Toni, De Marchi, 2018: 118)
AGENDA
180
Ambienti di apprendimento e
auto-organizzazione:
i risultati della ricerca
21. Alberto F. De Toni Complexity Institute & Complexity Education Project ,
15 aprile 2021
Università di Udine 21
Scuole auto-organizzate
181
Agli eroi della scuola,
che hanno il coraggio
di creare dal basso
nuovi ambienti di
apprendimento.
Dedicato …
Rizzoli Education, 2018
3,0
3,5
4,0
4,5
5,0
5,5
6,0
1,0 1,5 2,0 2,5 3,0 3,5 4,0
Capability
Innovatività dell'ambiente di apprendimento
4
6
1
3
9
12 8
2
7
10
13
14
11
5
Legenda:
1 - I.S. Piazzi Lena Perpenti di Sondrio
2 - Liceo Ginnasio Gioia di Piacenza
3 - Liceo Russell di Cles
4 - I.S. Majorana di Brindisi
5 - I.S. Fermi di Mantova
6 - I.T.T. Barsanti di Castelfranco V.
7 - Collegio del MondoUnitodi Duino
8 - Scuola Media Marconi di Modena
9 - I.C. Ristori di Napoli
10 - I.C. di Montespertoli
11 - I.C. eSpazia di Monterotondo
12 - I.C. Giovanni XXIII di Tricesimo
13 - I.C. Randi di Ravenna
14 - C.E.I.S. di Rimini.
Relazione tra ambienti di apprendimento e capability di
auto-organizzazione nelle 14 scuole esaminate
(Fonte: De Toni, De Marchi, 2018: 164)
22. Alberto F. De Toni Complexity Institute & Complexity Education Project ,
15 aprile 2021
Università di Udine 22
AGENDA
190
I motori del cambiamento nella scuola
IL FUTURO E’ NELLA PERIFERIA
196
Serve intelligenza distribuita, inter-connessa, auto-
motivata e auto-attivata.
Al centro non si risolve.
Il futuro è nella periferia, dentro le scuole auto-
organizzate, capaci di promuovere feconde reti
interconnesse di studenti, docenti, tecnici, dirigenti
e scuole.
23. Alberto F. De Toni Complexity Institute & Complexity Education Project ,
15 aprile 2021
Università di Udine 23
IL FUTURO PIU’ AFFASCINANTE
197
L’auto-organizzazione è il futuro più
affascinante:
• per ogni scuola
• per ogni dirigente
• per ogni docente
• per ogni studente
AGENDA
198
Conclusioni
24. Alberto F. De Toni Complexity Institute & Complexity Education Project ,
15 aprile 2021
Università di Udine 24
Thomas More
(1478 – 1535)
MOLTI SCOLARIZZATI, POCHI EDUCATI . . .
L’IMPORTANZA DELLA RELAZIONE DOCENTE ALLIEVO
207
Nessun ragazzo
è perduto se ha
un docente che
crede in lui.
Bernhard Bueb (1938)
filosofo, teologo e pedagogo tedesco.
25. Alberto F. De Toni Complexity Institute & Complexity Education Project ,
15 aprile 2021
Università di Udine 25
Prof. Alberto F. De Toni
detoni@uniud.it
https://labgest.uniud.it/detoni/
CONTATTI
255