2. Il corso
Questo corso di Catechesi Giovanile è incentrato su questioni particolari della fede.
A supporto del normale percorso catechesi, si affrontano qui tematiche più mature o particolari.
Naturalmente è da intendersi quindi non come un corso completo, ma un sussidio ad una formazione
cattolica già matura. Consigliato in particolare ai giovani che hanno terminato il normale ciclo di studi del
catechismo e vogliano affrontare tematiche più serie.
Questo in particolare per prepararli alle tentazioni proprie che si ricevono a questa età, in modo da poterli
formare meglio e dare loro maggior forza con cui combattere, la forza della conoscenza, ovviamente che è
qui tratta esclusivamente dalle scritture, dalla vita dei santi, dalle testimonianze religiose e dal magistero.
Corso posto sotto la protezione del Beato Carlo Acutis
3. Avvertenze
Questo per-corso non è in alcun modo legato alla chiesa, non è stato ne
commissionato ne visionato né approvato, ma è solo frutto di riflessioni
personali ed in linea teorica è rivolto ai miei figli, estendendone tuttavia a
tutti la visione per libera fruizione.
Non saranno accettate critiche, discussioni, commenti di alcun tipo per
tale motivo, ma rimarrà tutto esclusivamente rivolto alla sfera privata:
ciascuno ne tragga ciò che ritiene giusto
e ne disprezzi ciò che ritiene opportuno.
7. Eucaristia
Abbiamo già affrontato il tema dell'eucaristia dal punto di vista dei
sacramenti e del Catechismo.
Riprendiamo le schede in modo da poter riprendere da quel punto.
Eucaristia
8. I sacramenti
Abbiamo già visto i Sacramenti nello studio del Catechismo, andiamo
a riprendere il discorso.
Eucaristia
I sette sacramenti:
1. Battesimo
2. Confermazione o Crismazione
3. Eucaristia
4. Penitenza
5. Unzione degli infermi
6. Ordine
7. Matrimonio
10. 3. Eucaristia
DAL COMPENDIO DEL CATECHISMO
DELLA CHIESA CATTOLICA:
IL SACRAMENTO DELL'EUCARISTIA
271. Che cos'è l'Eucaristia?
È il sacrificio stesso del Corpo e del Sangue del Signore Gesù, che
egli istituì per perpetuare nei secoli, fino al suo ritorno, il sacrificio
della Croce, affidando così alla sua Chiesa il memoriale della sua
Morte e Risurrezione. È il segno dell'unità, il vincolo della carità, il
convito pasquale, nel quale si riceve Cristo, l'anima viene ricolmata di
grazia e viene dato il pegno della vita eterna.
INIZIAZIONE
CRISTIANAEucaristia
11. 272. Quando Gesù Cristo ha istituito l'Eucaristia?
L'ha istituita il Giovedì Santo, «la notte in cui veniva tradito» (1 Cor 11,23),
mentre celebrava con i suoi Apostoli l'Ultima Cena.
273. Come l'ha istituita?
Dopo aver radunato i suoi Apostoli nel Cenacolo, Gesù prese nelle sue mani il
pane, lo spezzò e lo diede loro dicendo: «Prendete e mangiatene tutti: questo
è il mio corpo offerto per voi». Poi prese nelle sue mani il calice del vino e
disse loro: «Prendete e bevetene tutti: questo è il calice del mio sangue per
la nuova ed eterna alleanza, versato per voi e per tutti in remissione dei
peccati. Fate questo in memoria di me».
274. Che cosa rappresenta l'Eucaristia nella vita della Chiesa?
È fonte e culmine di tutta la vita cristiana. [...] Mediante la celebrazione
eucaristica ci uniamo già alla liturgia del Cielo e anticipiamo la vita eterna.
275. Come viene chiamato questo Sacramento?
[...]I più comuni sono: Eucaristia, Santa Messa, Cena del Signore, Frazione del
pane, Celebrazione eucaristica, Memoriale della passione, della morte e della
risurrezione del Signore, Santo Sacrificio, Santa e Divina Liturgia, Santi Misteri,
Santissimo Sacramento dell'altare, Santa Comunione.
INIZIAZIONE
CRISTIANAEucaristia
12. 282. Come Gesù è presente nell'Eucaristia?
Gesù Cristo è presente nell'Eucaristia in modo unico e incomparabile.
È presente infatti in modo vero, reale, sostanziale: con il suo Corpo e
il suo Sangue, con la sua Anima e la sua Divinità. In essa è quindi
presente in modo sacramentale, e cioè sotto le specie eucaristiche del
pane e del vino, Cristo tutto intero: Dio e uomo.
283. Che cosa significa transustanziazione?
Transustanziazione significa la conversione di tutta la sostanza del
pane nella sostanza del Corpo di Cristo, e di tutta la sostanza del vino
nella sostanza del suo Sangue. Questa conversione si attua nella
preghiera eucaristica, mediante l'efficacia della parola di Cristo e
dell'azione dello Spirito Santo. Tuttavia, le caratteristiche sensibili del
pane e del vino, cioè le «specie eucaristiche», rimangono inalterate.
284. La frazione del pane divide Cristo?
La frazione del pane non divide Cristo: egli è presente tutto e integro
in ciascuna specie eucaristica e in ciascuna sua parte.
l'Eucaristia è memoriale del sacrificio di Cristo
INIZIAZIONE
CRISTIANAEucaristia
13. 285. Fino a quando continua la presenza eucaristica di Cristo?
Essa continua finché sussistono le specie eucaristiche.
APPROFONDIMENTO
Significa in sostanza fino a completa digestione, circa 15 minuti.
Ora non cadiamo nel disperato tentativo della contro apologetica
di andare nella blasfemia per forza di cose. Attaccarsi a succhi
gastrici etc vuol dire non aver capito nulla ma proprio nulla del
discorso: abbiamo a che fare con una entità spirituale. Questo o
si capisce o sii vuole far finta di non capire per altri scopi che
non sono quelli di Dio, ma o si è con Dio o si è contro Dio,
ognuno si scelga il compagno che vuole. Il discorso finisce e
deve finire qui, il resto è malafede volontaria, qualora si volesse
proseguire per questa strada.
INIZIAZIONE
CRISTIANAEucaristia
14. 286. Quale tipo di culto è dovuto al Sacramento dell'Euca-ristia?
È dovuto il culto di latria, cioè di adorazione, riservato solo a Dio sia durante la
celebrazione eucaristica sia al di fuori di essa. La Chiesa, infatti, conserva con la massima
diligenza le Ostie consacrate, le porta agli infermi e ad altre persone impossibilitate a
partecipare alla Santa Messa, le presenta alla solenne adorazione dei fedeli, le porta in
processione e invita alla frequente visita e adorazione del Santissimo Sacramento
conservato nel tabernacolo.
287. Perché l'Eucaristia è il banchetto pasquale?
L'Eucaristia è il banchetto pasquale, in quanto Cristo, realizzando sacramentalmente la
sua Pasqua, ci dona il suo Corpo e il suo Sangue, offerti come cibo e bevanda, e ci
unisce a sé e tra di noi nel suo sacrificio.
288. Che cosa significa l'altare?
L'altare è il simbolo di Cristo stesso, presente come vittima sacrificale (altare-sacrificio
della Croce) e come alimento celeste che si dona a noi (altare-mensa eucaristica).
289. Quando la Chiesa fa obbligo di partecipare alla santa Messa?
La Chiesa fa obbligo ai fedeli di partecipare alla santa Messa ogni domenica e nelle feste
di precetto, e raccomanda di parteciparvi anche negli altri giorni.
290. Quando si deve fare la santa Comunione?
La Chiesa raccomanda ai fedeli che partecipano alla santa Messa di ricevere con le
dovute disposizioni anche la santa Comunione, prescrivendone l'obbligo almeno a
Pasqua.
INIZIAZIONE
CRISTIANAEucaristia
15. 291. Che cosa si richiede per ricevere la santa Comunione?
Per ricevere la santa Comunione si deve essere pienamente
incorporati alla Chiesa cattolica ed essere in stato di grazia, cioè
senza coscienza di peccato mortale. Chi è consapevole di aver
commesso un peccato grave deve ricevere il Sacramento della
Riconciliazione prima di accedere alla Comunione. Importanti sono
anche lo spirito di raccoglimento e di preghiera, l'osservanza del
digiuno prescritto dalla Chiesa e l'atteggiamento del corpo (gesti,
abiti), in segno di rispetto a Cristo.
292. Quali sono i frutti della santa Comunione?
La santa Comunione accresce la nostra unione con Cristo e con la
sua Chiesa, conserva e rinnova la vita di grazia ricevuta nel
Battesimo e nella Cresima e ci fa crescere nell'amore verso il
prossimo. Fortificandoci nella carità, cancella i peccati veniali e ci
preserva in futuro dai peccati mortali.
INIZIAZIONE
CRISTIANAEucaristia
16. Andiamo ad approfondire la tematica.
Prendiamo le parole di papa Francesco dell’udienza generale del 12
febbraio 2014:
Ci sono dei segnali molto concreti per capire come viviamo tutto questo, come
viviamo l’Eucaristia; segnali che ci dicono se noi viviamo bene l’Eucaristia o
non la viviamo tanto bene.
Il primo indizio è il nostro modo di guardare e considerare gli altri. Nell’Eucaristia
Cristo attua sempre nuovamente il dono di sé che ha fatto sulla Croce. Tutta la sua
vita è un atto di totale condivisione di sé per amore; perciò Egli amava stare con i
discepoli e con le persone che aveva modo di conoscere. Questo significava per Lui
condividere i loro desideri, i loro problemi, quello che agitava la loro anima e la loro
vita. Ora noi, quando partecipiamo alla Santa Messa, ci ritroviamo con uomini e
donne di ogni genere: giovani, anziani, bambini; poveri e benestanti; originari del
posto e forestieri; accompagnati dai familiari e soli… Ma l’Eucaristia che celebro, mi
porta a sentirli tutti, davvero come fratelli e sorelle? Fa crescere in me la capacità di
gioire con chi gioisce e di piangere con chi piange? Mi spinge ad andare verso i
poveri, i malati, gli emarginati? Mi aiuta a riconoscere in loro il volto di Gesù? Tutti noi
andiamo a Messa perché amiamo Gesù e vogliamo condividere, nell’Eucaristia, la
sua passione e la sua risurrezione. Ma amiamo, come vuole Gesù, quei fratelli e
quelle sorelle più bisognosi?
Eucaristia Papa Francesco
17. Per esempio, a Roma in questi giorni abbiamo visto tanti disagi sociali o per la
piaggia, che ha fatto tanti danni a quartieri interi, o per la mancanza di lavoro,
conseguenza della crisi economica in tutto il mondo. Mi domando, e ognuno di noi si
domandi: Io che vado a Messa, come vivo questo? Mi preoccupo di aiutare, di
avvicinarmi, di pregare per coloro che hanno questo problema? Oppure sono un po’
indifferente? O forse mi preoccupo di chiacchierare: Hai visto com’è vestita quella, o
come com’è vestito quello? A volte si fa questo, dopo la Messa, e non si deve fare!
Dobbiamo preoccuparci dei nostri fratelli e delle nostre sorelle che hanno bisogno a
causa di una malattia, di un problema. Oggi, ci farà bene pensare a questi nostri
fratelli e sorelle che hanno questi problemi qui a Roma: problemi per la tragedia
provocata dalla pioggia e problemi sociali e del lavoro. Chiediamo a Gesù, che
riceviamo nell’Eucaristia, che ci aiuti ad aiutarli.
Un secondo indizio, molto importante, è la grazia di sentirsi perdonati e pronti a
perdonare. A volte qualcuno chiede: «Perché si dovrebbe andare in chiesa, visto che
chi partecipa abitualmente alla Santa Messa è peccatore come gli altri?». Quante
volte lo abbiamo sentito! In realtà, chi celebra l’Eucaristia non lo fa perché si ritiene o
vuole apparire migliore degli altri, ma proprio perché si riconosce sempre bisognoso
di essere accolto e rigenerato dalla misericordia di Dio, fatta carne in Gesù Cristo. Se
ognuno di noi non si sente bisognoso della misericordia di Dio, non si sente
peccatore, è meglio che non vada a Messa! Noi andiamo a Messa perché siamo
peccatori e vogliamo ricevere il perdono di Dio, partecipare alla redenzione di Gesù,
al suo perdono. Quel “Confesso” che diciamo all’inizio non è un “pro forma”, è un vero
atto di penitenza! [...[
Eucaristia
18. Eucaristia
Un ultimo indizio prezioso ci viene offerto dal rapporto tra la celebrazione
eucaristica e la vita delle nostre comunità cristiane. Bisogna sempre tenere
presente che l’Eucaristia non è qualcosa che facciamo noi; non è una nostra
commemorazione di quello che Gesù ha detto e fatto. No. È proprio un’azione di
Cristo! È Cristo che lì agisce, che è sull’altare. E’ un dono di Cristo, il quale si rende
presente e ci raccoglie attorno a sé, per nutrirci della sua Parola e della sua vita.
Questo significa che la missione e l’identità stessa della Chiesa sgorgano da lì,
dall’Eucaristia, e lì sempre prendono forma. Una celebrazione può risultare anche
impeccabile dal punto di vista esteriore, bellissima, ma se non ci conduce all’incontro
con Gesù Cristo, rischia di non portare alcun nutrimento al nostro cuore e alla nostra
vita. Attraverso l’Eucaristia, invece, Cristo vuole entrare nella nostra esistenza e
permearla della sua grazia, così che in ogni comunità cristiana ci sia coerenza tra
liturgia e vita.
Il cuore si riempie di fiducia e di speranza pensando alle parole di Gesù riportate nel
Vangelo: «Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue ha la vita eterna e io lo
risusciterò nell’ultimo giorno» (Gv 6,54). Viviamo l’Eucaristia con spirito di fede, di
preghiera, di perdono, di penitenza, di gioia comunitaria, di preoccupazione per i
bisognosi e per i bisogni di tanti fratelli e sorelle, nella certezza che il Signore compirà
quello che ci ha promesso: la vita eterna. Così sia!
19. OMELIA DEL SANTO PADRE BENEDETTO XVI
Cantiere Navale di Ancona
Domenica, 11 settembre 2011
Da dove partire, come dalla sorgente, per recuperare e riaffermare il primato di Dio?
Dall’Eucaristia. [...[ Nell’Ultima Cena Gesù riassume tutta la sua esistenza in un gesto
che si inscrive nella grande benedizione pasquale a Dio, gesto che Egli vive da Figlio
come rendimento di grazie al Padre per il suo immenso amore. Gesù spezza il pane e
lo condivide, ma con una profondità nuova, perché Egli dona se stesso. Prende il
calice e lo condivide perché tutti ne possano bere, ma con questo gesto Egli dona la
“nuova alleanza nel suo sangue”, dona se stesso. Gesù anticipa l’atto di amore
supremo, in obbedienza alla volontà del Padre: il sacrificio della Croce. La vita gli sarà
tolta sulla Croce, ma già ora Egli la offre da se stesso. Così la morte di Cristo non è
ridotta ad un’esecuzione violenta, ma è trasformata da Lui in un libero atto d’amore, in
un atto di auto-donazione, che attraversa vittoriosamente la stessa morte e ribadisce
la bontà della creazione uscita dalle mani di Dio, umiliata dal peccato e finalmente
redenta. Questo immenso dono è a noi accessibile nel Sacramento dell’Eucaristia:
Dio si dona a noi, per aprire la nostra esistenza a Lui, per coinvolgerla nel mistero di
amore della Croce, per renderla partecipe del mistero eterno da cui proveniamo e per
anticipare la nuova condizione della vita piena in Dio, in attesa della quale viviamo.
Eucaristia Papa Benedetto XVI
20. [...] La comunione eucaristica, cari amici, ci strappa dal nostro individualismo, ci
comunica lo spirito del Cristo morto e risorto, e ci conforma a Lui; ci unisce
intimamente ai fratelli in quel mistero di comunione che è la Chiesa[...] L’Eucaristia
sostiene e trasforma l’intera vita quotidiana. Come ricordavo nella mia prima
Enciclica, “nella comunione eucaristica è contenuto l’essere amati e l’amare a propria
volta gli altri”, per cui “un’Eucaristia che non si traduca in amore concretamente
praticato è in se stessa frammentata” (Deus caritas est, 14).
La bimillenaria storia della Chiesa è costellata di santi e sante, la cui esistenza è
segno eloquente di come proprio dalla comunione con il Signore, dall’Eucaristia
nasca una nuova e intensa assunzione di responsabilità a tutti i livelli della vita
comunitaria, nasca quindi uno sviluppo sociale positivo, che ha al centro la persona,
specie quella povera, malata o disagiata. Nutrirsi di Cristo è la via per non restare
estranei o indifferenti alle sorti dei fratelli, ma entrare nella stessa logica di amore e di
dono del sacrificio della Croce; chi sa inginocchiarsi davanti all’Eucaristia, chi riceve il
corpo del Signore non può non essere attento, nella trama ordinaria dei giorni, alle
situazioni indegne dell’uomo, e sa piegarsi in prima persona sul bisognoso, sa
spezzare il proprio pane con l’affamato, condividere l’acqua con l’assetato, rivestire
chi è nudo, visitare l’ammalato e il carcerato (cfr Mt 25,34-36).
Eucaristia
21. Lettera a Tito, Cap.: 2 3
2
Fondamento dogmatico di queste esigenze
E' apparsa infatti la grazia di Dio, apportatrice di salvezza per tutti gli uomini,
che ci insegna a rinnegare l'empietà e i desideri mondani e a vivere con
sobrietà, giustizia e pietà in questo mondo, nell'attesa della beata speranza e
della manifestazione della gloria del nostro grande Dio e salvatore Gesù
Cristo; il quale ha dato se stesso per noi, per riscattarci da ogni iniquità e
formarsi un popolo puro che gli appartenga, zelante nelle opere buone.
3
Quando però si sono manifestati la bontà di Dio, salvatore nostro, e il suo
amore per gli uomini, egli ci ha salvati non in virtù di opere di giustizia da noi
compiute, ma per sua misericordia mediante un lavacro di rigenerazione e
di rinnovamento nello Spirito Santo, effuso da lui su di noi
abbondantemente per mezzo di Gesù Cristo, salvatore nostro, perché
giustificati dalla sua grazia diventassimo eredi, secondo la speranza, della
vita eterna.
Eucaristia Lo Spirito Santo
22. Quale è il senso di tutto questo?
Il senso dell'eucaristia è sostanzialmente che noi NON SIAMO SOLI!
Quando ci sembra di non essere adatti per qualsiasi impedimento o
problematica che la vita ci pone davanti, affidiamoci a Dio.
Con lui no. Importa nemmeno l'esito di quello che facciamo.
L'importante è fare le cose assieme a lui ed affrontare tutta la nostra
vita ASSIEME a LUI.
Il resto verrà dopo.
Ed ecco il senso ultimo dell'Eucarestia, della comunione con Cristo,
dove comunione vuol dire "stare assieme", stare in comunione.
Restiamo sempre con Cristo.
Lui è sempre lì che ci aiuta e ci sostiene.
Eucaristia Stare Assieme a Gesù