2. OPEN source content innovation data design education governement science journalism access
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4. 1994- Wayne Hodgins Learning Object riusabili, ricombinabili, standard che consentono di trovare e riusare contenuti didattici 1998- David Wyley Open content – l’idea che i principi che stanno alla base del movimento opensource possano essere applicabili anche ai contenuti 1998- Nuove licenze - Open Public license 2001 – Creative Commons FLOSS Proprietà Intellettuale Elearning
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6. http:// web.mit.edu / newsoffice /2007/ ocw-chart-lrg.jpg 2001 - 2011 – 10 anni 2000 corsi 100 milioni di persone hanno consultato i materiali
20. 1610, Galileo invia un messaggio segreto all'ambasciatore toscano a Praga, Giuliano de' Medici. Il testo era l'anagramma della frase che annunciava la sua ultima scoperta astronomica Ho osservato il pianeta più alto in triplice forma
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27. accelerating progress in science and medicine by leading a transformation in research communication PLOS
28. Yacek Yerka I progetti Polymath cercano la soluzione massiva e collaborativa di programmi di ricerca matematici in cui un singolo problema o gruppo di problema è affrontato da un gruppo di matematici L’importanza di collaborare
29. Fornire incentivi corretti per produrre un cambiamento nel modo di fare scienza, favorendo la condivisione di dati e la collaborazione in tempo reale, può produrre risultati notevoli come dimostrano il progetto Genoma umano e l’iniziativa per l’Alzheimer ( Alzheimer’s Disease Neuroimagine Initiative (ADNI ) Cambiare il modo di fare ricerca
32. CSP - Innovazione nelle ICT Sede legale Via Livorno, 60 Torino Tel. +39 011 4815111 Fax +39 011 4815001 Seconda sede operativa Villa Gualino Viale Settimio Severo 63 Torino www.csp.it [email_address]
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Hinweis der Redaktion
Una pubblicazione, per avere un valore “scientifico”, deve uscire presso un editore noto e su una rivista prestigiosa. Nel mondo delle scienze naturali questo luogo comune ha fatto la fortuna degli editori: se ci sono riviste così importanti che tutte le biblioteche universitarie devono averle, i loro prezzi di abbonamento possono essere aumentati a piacere. Il sistema editoriale tradizionale ha inoltre sfruttato la digitalizzazione per restringere l’accesso ai testi, tramite licenze che riconoscono agli utenti delle biblioteche diritti di lettura soltanto temporanei. Ne risulta un sapere per pochi e controllato da pochi, perché le sue fonti sono saldamente in mano a poteri oligopolistici e oligarchici. Jean-Claude Guédon dimostra che il luogo comune all’origine di questo esito vale solo per il mondo della stampa e non per quello della rete. I costi e la tecnologia delle pubblicazioni a stampa richiedono sia la mediazione di un editore, sia la selezione preliminare di ciò che si deve pubblicare. In rete, di contro, gli autori possono pubblicare direttamente tutto quello che vogliono; la selezione avviene successivamente, attraverso l uso. Se la vita della scienza dipende dalla discussione pubblica, la pubblicità del sapere non è un problema tecnico o editoriale: è un problema politico e culturale. Un problema che ha a che vedere con la libertà degli studiosi stessi, sia come autori sia come lettori.
In molte discipline le riviste scientifiche non retribuiscono gli autori, i quali possono dunque consentire l'accesso aperto senza perdite economiche. Gli scienziati e gli studiosi sono diversi dai musicisti e dai produttori di film: le controversie relative all'accesso aperto alla musica e alle pellicole cinematografiche non si applicano alla letteratura di ricerca. L'accesso aperto è compatibile con il processo di referaggio ( peer review ) e tutte le più importanti iniziative per l'accesso aperto alla letteratura scientifica e accademica ne ribadiscono l'importanza. Come gli autori cedono gratuitamente i propri lavori alle riviste, così la maggior parte dei curatori e dei referee delle riviste prestano gratuitamente la propria opera. La letteratura ad accesso aperto ha dei costi di produzione, sebbene inferiori a quelli delle pubblicazioni commerciali. La questione non riguarda come abbassarli, ma se vi siano dei modi di coprirli che non ricadano sui lettori e non creino barriere all'accesso. I modelli economici dell'accesso aperto dipendono dalle modalità con cui lo si fornisce.
Sono infatti due i veicoli principali per garantire l'accesso aperto agli articoli di ricerca: le riviste ad accesso aperto e gli archivi aperti, detti anche repositories . GREEN OA Gli archivi aperti o repositories non effettuano referaggio ma rendono semplicemente i loro contenuti liberamente disponibili al mondo, siano esseri preprints non referati o postprints referati, o entrambi. Gli archivi possono essere istituzionali, come quelli di università e centri di ricerca, o disciplinari, come quelli per la fisica o l'economia. Gli autori possono archiviare i propri preprints senza alcuna necessità di autorizzazione altrui, ed una gran parte delle riviste consente agli autori anche il deposito dei postprints. Se gli archivi sono compatibili con il protocollo di trasporto dei metadati della Open Archives Initiative (OAI-PMH) vengono definiti "interoperabili" e i lettori possono recuperarne i contenuti dalla rete senza conoscerne la collocazione precisa grazie a motori specializzati. Esiste software open source per l'implementazione di archivi compatibili OAI e molte istituzioni stanno aderendo all'iniziativa. I costi degli archivi sono trascurabili: occorre un po' di spazio su un server e un po' di tempo di un tecnico informatico. GOLD OA Le riviste ad accesso aperto effettuano il referaggio e rendono i loro articoli selezionati liberamente disponibili al mondo. I loro costi consistono nella gestione dei processi editoriali, dal referaggio alla manipolazione dei manoscritti, allo spazio sul server. Le riviste ad accesso aperto coprono i propri costi in un modo molto simile alle radio e alle televisioni: coloro che hanno interesse alla disseminazione dei contenuti pagano anticipatamente i costi di produzione in modo che l'accesso alla lettura sia libero. Talune riviste ricevono contributi da università o società professionali. Altre chiedono all'autore o all'istituzione che lo finanzia di contribuire alla pubblicazione versando una quota per ogni articolo accettato, esentandone solitamente gli autori con difficoltà economiche. Le quote possono essere più basse se integrate da introiti pubblicitari o servizi a pagamento. Alcune istituzioni o consorzi si accordano con gli editori per avere sconti sui contributi o versare un unico contributo annuale forfetario. Molte altre opportunità di finanziamento possono essere creativamente individuate per sostenere le riviste referate ad accesso aperto e quelle descritte sono lontane dall'essere esaustive.