4. Dual-T
Introduzione
- Il contesto: Tecnologie per la formazione professionale (Dual-T)
- Tre presupposti:
- «Bridge the gap»
- «Integrated learning»
- «Erfahrraum»
Qualche esempio
- Dispositivi mobili per la cattura di materiale “visivo”
- La scrittura per supportare la riflessione sulle pratiche
- Artefatti “tangibili” per lavorare sui processi di astrazione
20.07.2012 4
5. Guillaume Zufferey
Alberto Cattaneo
EPFL
Pierre Dillenbourg
Elisa Motta
IUFFP
Son
Olivier Do Lenh
Alicja Sroka
Guédat
Florence
Colomb
Sébastien Christoph Arn
Cuendet
Patrick
Elena Boldrini
Jermann
DUAL-T Carmela Aprea
Mireille
Bétrancourt
Jessica Dehler
Monica Gavota
Daniel Schneider
UNIGE Giulia
François Jimenez UNIFR
Ortoleva
20.07.2012 Laetitia 5
Jean-Luc Gurtner Mauroux
6. Il contesto: la formazione professionale
1. Formazione professionale e sistema duale
– Circa il 60% del secondario II
– Scuola: explicit, conceptual, declarative knowledge
Lavoro: skills, implicit knowledge, integrata nelle pratiche
(Landwehr 2002, 2004; Tynjälä, 2008)
2. Sviluppo integrato di competenze: knowledge, skills and attitudes
– Contesti diversi, competenze integrate (Baartman, de Bruijn, 2011;
Cattaneo & Boldrini, 2009; Rychen & Salganik, 2003)
– Apprendimento come risultante dall’interazione di contesti multipli
(Gurtner, et al., 2001; Horn, et al., 2008)
3. Comunicazione tra luoghi dell’apprendimento
– Expansive learning (Füller e Unwin, 2003)
– Connective model (Guile e Griffiths, 2001)
– Integrative pedagogics (Tynjälä, 2005, 2007, 2008)
20.07.2012 6
7. Il contesto: la formazione professionale
4. Il «gap» tra i luoghi della formazione
– Piuttosto che la connessione (che non è ovvia, né spontanea),
gli apprendisti percepiscono un «gap» (Eteläpelto, 2008)
– Occorre dunque una specifica progettazione
dell’ambiente di apprendimento
5. Il ruolo della riflessione sull’esperienza
– Riflessione come processo centrale per l’apprendimento
(da Dewey, 1933 a Schön, 1983 a Kolb, 1984, a Engeström, 1987)
– Spesso gli apprendisti al lavoro non riflettono sulle loro esperienze
e non combinano teoria e pratica
(Stavenga de Jong, et al., 2006; Taylor e Freeman, 2011)
– Sul lavoro non c’è tempo per riflettere,
a scuola non c’è tempo per la pratica;
ma c’è tempo per riflettere (Avis, 2004)
20.07.2012 7
8. Il contesto: la formazione professionale
6. Come combinare lo scollamento?
– Hybrid learning environment (Schaap, Baartman e de Bruijn, 2012),
– basati sulla connectivity (appr. formale/informale, orizzontale/verticale)
– e su boundary object/boundary crossing
– Recontextualization (Guile, 2011) piuttosto che transfer
Quale possibile modello per ridurre il gap?
Le tecnologie possono giocare un ruolo?
20.07.2012 8
10. Corsi interaziendali Scuola
Sviluppo integrato
Le tecnologie digitali possono aiutare a ridurre il divario
delle competenze
tra i luoghi della formazione professionale?
Posto di lavoro
20.07.2012 10
11. Tre presupposti
1. “ridurre la distanza”,
ovvero: la formazione (professionale) e i suoi luoghi
2. “Integrated learning” (Dillenbourg & Jermann, 2007),
ovvero: le tecnologie supportano attività
20.07.2012 11
12. Integrated Learning
Le tecnologie sono progettate per supportare attività
costruite attorno all’interazione sociale
che integrano modalità multiple di interazione
e che producono nuovi oggetti
rappresentativi del carattere “trasversale” dei contesti professionali
20.07.2012 12
13. Tre presupposti
1. “Ridurre il gap”,
ovvero: la formazione (professionale) e i suoi luoghi
2. “Integrated learning”,
ovvero: le tecnologie supportano attività
3. “Erfahrraum”, ovvero:
si può apprendere dall’esperienza pratica?
20.07.2012 13
23. Primi risultati
1. È fattibile? (TAM, UTAUT, Davis, 1989; Venkatesh et al., 2003)
– Entrambi i dispositivi mobili sono considerati facili da usare dagli
apprendisti, la headband camera un poco meno dell’iPhone
– I datori di lavoro accettano l’«invadenza» degli strumenti, con qualche
eccezione che riguarda il segreto professionale (boundary!)
2. Favorisce l’apprendimento?
– Risultati significativi nel confronto tra uso e non uso del video
– Risultati significativi nell’uso delle foto
– Nessuna differenza significativa tra video e foto
– Metacognitive skills: ancora in corso lo studio longitudinale,
primi risultati incoraggianti
3. Soddisfazione
– Apprendisti, docenti e datori di lavoro percepiscono l’utilità dell’approccio
20.07.2012 25
24. University of Geneva
Apprendere procedure professionali e
sviluppare la propria identità
attraverso la scrittura (collaborativa)
25. Qualche principio
1. La scrittura come mezzo per “catturare” esperienze ed analizzarle
2. La scrittura come racconto di situazioni professionali:
teorizzare la pratica professionale
3. La scrittura collaborativa come strumento di confronto
(tra esperienze disomogenee) e di valutazione tra pari
4. Il processo di revisione del testo di un compagno
supportato da domande-guida
5. La scrittura come strumento di presa di coscienza e di riflessione
6. La scrittura come connessione tra posto di lavoro e scuola
20.07.2012 27
26. Concretamente? Un esempio…
Testo iniziale
Commento del
compagno
Commento del
docente
Commento del
compagno
20.07.2012 28
29. Concretamente? Un esempio…
Il compagno
Inserisce le sue
osservazioni,
i suoi commenti,
…
L’autore
integra o meno
i suggerimenti e
rende definitivo
il testo.
20.07.2012 31
30. Indica qualche dettaglio generale sulla situazione: dov’eri, Dalla teoria alla
quando, chi c’era con te,…
pratica, passando per
Come ho iniziato questo lavoro? la scrittura di una
propria esperienza
(analizzare quanto si è
Ho aggiunto dei fogli a quelli da spedire? Quali? Quali fatto in una situazione
informazioni riportano? professionale rispetto
alla procedura
Come ho fatto per verificare che ci fossero tutti i fogli? Se
mancavano cosa ho fatto? generale)
Il processo generale – la teoria
Come ho proseguito?
Ho fatto firmare il foglio a qualcuno? A chi? Per quale
motivo?
Ho fatto attenzione a qualcosa nel comporre il numero di
fax?
Nel caso descritto il numero è stato inserito correttamente?
Come sapevo che era corretto?
E poi cosa ho fatto? Come ho fatto per spedire il fax?
A cosa ho fatto attenzione per sapere che il fax è stato
spedito correttamente?
Una volta che ho inviato il fax, cosa ho fatto?
Come si è conclusa questa attività?
20.07.2012 32
33. Primi risultati
1. Scrittura collaborativa
– Scenari generalmente apprezzati e ritenuti utili
– Nessuna differenza significativa tra commenti e revisioni, né tra blog e wiki
– La qualità del testo è incrementata significativamente
(testo iniziale vs testo finale) in tutte le condizioni
2. Riflessività (Kember, et al., 2000) e
3. Identità professionale (Heinemann e Rauner, 2008)
– Non ci sono pattern chiari all’interno del gruppo sperimentale
– Ci sono però degli indizi interessanti di aumento di queste dimensioni,
sia all’interno, sia nel confronto gruppo sperimentale – gruppo di controllo
– Prospettiva temporale…
4. Qualità del testo (Bain, et al., 2002)
– Studio sulle UP: differenze significative gruppo sperimentale – di controllo
20.07.2012 36
37. Primi risultati
1. Efficacia in termini di apprendimento
– L’incremento pre-post è sempre significativo
– Non sempre il confronto con il gruppo di controllo
ha dato risultati coerenti, dunque non siamo ancora in grado
di generalizzare
2. Nuove prospettive e nuove sfide per la didattica
– Collaborativa come individuale
– Ruolo del docente e «orchestration»
– Nuove funzionalità aggiunte
20.07.2012 40
38. Lessons learned (so far)
1. La validità del processo (le 4 tappe)
2. Le tecnologie come efficace strumento di mediazione (boundary object)
per collegare contesti (e culture) diversi:
Migliore coordinamento tra i tre luoghi
Allineamento sui contenuti
Comunicazione tra attori e professionisti di contesti/culture diverse
Indipendenza dal formato: non esistono tecnologie valide (o specifiche)
per tutti i contesti, ma ciascun contesto può far capo a diverse tecnologie
3. Centralità del vissuto professionale e della sua rielaborazione
(learning by Deweying!)
20.07.2012 41
39. Qualche pubblicazione
Boldrini, E., & Cattaneo, A. (2011). Developing ICT teachers' training on a situated competence
profile. REM Research on Education and Media, 3(1), 85-102.
Cattaneo, A., & Boldrini, E. (2007). ICT... Innovazione, Competenze, Tecnologie. Analisi delle
pratiche e professionalità del formatore. Roma: Carocci.
Cattaneo, A., & Boldrini, E. (2009). Eleven Competences for the Teacher Using ICTs: a Quali-
quantitative Research Pattern. In U. Bernath, A. Szűcs, A. Tait & M. Vidal (Eds.), Distance
and E-learning in Transition – Learning Innovation, Technology and Social Challenges (pp.
261-290). London-Hoboken (NJ): ISTE - Wiley
Cattaneo, A., Comi, G., & Rivoltella, P. C. (Eds.). (2010). Tecnologie didattiche e formazione
professionale. Breganzona: Divisione della Formazione Professionale - Istituto Universitario
Federale per la Formazione Professionale.
Cattaneo, A., & Rivoltella, P. C. (Eds.). (2010). Tecnologie, Formazione, Professioni. Idee e
tecniche per l'innovazione. Milano: Unicopli.
Gavota, M., Cattaneo, A., Arn, C., Boldrini, E., Motta, E., Schneider, D. K., & Bétrancourt, M.
(2010). Computer-supported peer commenting: a promising instructional method to promote
skill development in vocational education. Journal of Vocational Education & Training, 62(4),
495-511.
Gurtner, J.-L., Cattaneo, A., Motta, E., & Mauroux, L. (2011). How Often and for What Purposes
Apprentices Seek Help in Workplaces: A Mobile Technology-Assisted Study. Vocations and
Learning, 4(2), 113-131.
Motta, E., Boldrini, E., & Cattaneo, A. (in press). Technologies to "bridge the gap" among
learning contexts in vocational training.
20.07.2012 Scorpire, orientare e formare giovani talenti IUFFP per Eurolavoro 42
41. Agenda
10.30 Il video interattivo e le sue caratteristiche
11.00 Il metodo dell’indagine progressiva
11.30 Spiegazione dell’attività e consegne;
12.00 Lavoro di gruppo: Progettazione del VI
13.30 Pranzo
15.00 Showcase: Simaula
15.30 Come si costruisce un VI
16.00 Progettazione del VI (segue)
Realizzazione del prodotto
18.00 Presentazione dei lavori
20.07.2012 44
46. Tecnica: il metodo
dell’Indagine Progressiva
Come il problem solving ma:
– Non così finalizzata a trovare una soluzione ma
piuttosto a modellizzare un modo di ragionare
– Non lineare ma a spirale
– Non individuale ma di gruppo/comunità
HAKKARAINEN K. (1998), Epistemology of inquiry and computer-
supported collaborative learning. Tesi di dottorato, Università di
Toronto, Ontario, Canada.
HAKKARAINEN K. & SINTONEN M. (2002), The Interrogative Model of
Inquiry and Computer Supported Collaborative Learning, in
“Science & Education”, vol.11, n.1, pp. 25-43.
20.07.2012 49
47. Definire una
domanda e fornire i
materiali
Per quale processo?
Che tipo di
apprendimento?
Controllare
se si è
coerenti con
gli obiettivi?
Obiettivi e
presupposti
Individuare altri
Discutere e confrontarsi materiali o altre
per integrare esigenze attività
diverse
Rivedere le teorie
di apprendimento
e precisarle sulla
base di quanto
svolto
Aprire una
discussione
20.07.2012 50
48. come si generano i
tornadi?
Conoscere i tornadi aiuta
a costruire edifici più
resistenti
Testiamo in
laboratorio
Studiare fenomeno che
ci interessa: il tornado
Vediamo gli
Confrontare i dati esperti come
osservativi, i resoconti dei fanno
sopravissuti, le
informazioni degli esperti
Sono importanti le
forme e non solo i
materiali
Confrontarsi con i
sopravissuti, con
esperti 51
20.07.2012
49. Compito
Strutturate un percorso formativo che integri l’utilizzo
del video interattivo, specificando in particolare:
– Obiettivi di apprendimento e pubblico
– Modalità d’uso del video (plenaria, individuale,
collaborativa,…)
– Contenuti (a scelta tra i tre video proposti)
Costruite un video interattivo utilizzando i diversi step
dell’indagine progressiva (v. slide successiva)
20.07.2012 52
50. Quale è il valore
aggiunto dei VI per
l’apprendimento? Ogni gruppo crea una
teoria di lavoro per il
proprio contesto
Testare la
teoria
Presentare lo durante il
strumento del processo di
video interattivo creazione del
VI
Confrontarsi con gli altri
gruppi di lavoro
Guardare
altri VI,
chiedere agli
? esperti
approfondire l’utilità
delle singole funzioni del
53
20.07.2012
VI
51. Quale è il valore
aggiunto dei VI per
l’apprendimento? La teoria del gruppo: ….
Testare la
teoria …..
Presentare lo
strumento del
video interattivo
Confrontarsi con gli altri
gruppi di lavoro
Altri
materiali
Quale? … usati…..
Le singole funzioni del
VI ….
20.07.2012 54