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Dall’Educazione Continua in
 Medicina al Technology
     Enhanced Learning
 Presti Corrado A., Cosola Gianfranco, Gagliardi Roberto
OBIETTIVI
“Progetto SETT –
Servizi di Telemedicina
e Teleformazione” della
Regione Siciliana
Piattaforma MOODLE
Piattaforma LIFE
integrata con il Case-
Based learning e il
Problem Based
Learning
Educazione Continua in Medicina (ECM)

   La Regione Siciliana, all’interno del contesto
  sanitario lancia il “Progetto SETT – Servizi di
 Telemedicina e Teleformazione” per favorire la
  crescita delle competenze specialistiche degli
operatori del sistema sanitario regionale attraverso
   l’implementazione di una piattaforma con cui
  assolvere all’obbligo formativo di Educazione
          Continua in Medicina (ECM).
Educazione Continua in Medicina (ECM)
Ciò comporta, in termini di vantaggi :
• ottimizzazione del processo formativo del
personale ;
• risparmi di spesa e di tempo;
• miglioramento della facilità di accesso ai contenuti
formativi multimediali ;
• autonomia nell’elaborazione e approfondimento dei
contenuti ;
• libertà rispetto a vincoli temporali e spaziali;
• possibilità di attivare servizi di collaborazione e
facilitare processi di condivisione delle conoscenze
tacite.
Educazione Continua in Medicina (ECM)

Il CEFPAS (Centro per la Formazione Permanente
   e l'Aggiornamento del Personale del Servizio
   Sanitario), in questo contesto, è stato individuato
     quale Ente Formatore per la realizzazione ed
 erogazione dei corsi residenziali di Alfabetizzazione
    informatica e dei corsi FAD e attività associate
    nell’ambito della Teleformazione - gestione dei
  servizi didattici con piattaforma MOODLE dedicata.
MOODLE
Moodle è un LMS (Learning Management System)
per produrre situazioni formative “web based” volto a
creare un contesto formativo le cui fondamenta
sono: “learning community”, apprendimento
modulare, promuove una pedagogia costruzionista e
costruttivista. Consente la sperimentazione parallela
di differenti modalità di apprendimento:
• attivo;
• incidentale;
• cooperativo.
MOODLE
Ma cosa determina la scelta di un LMS per rendere
efficace l’ECM ?
L'efficacia dell'ECM garantisce funzionalità ed
Efficacia Sociale ma andrebbe riprogettata e
rilanciata con efficacia Formativa, caratteristica
che nello stesso progetto SETT non veniva
soddisfatta appieno in termini di visioni
pedagogiche emergenti e, considerati i numerosi
attori coinvolti, un’azione ad ampio raggio risultava
poco percorribile.
MOODLE
La conferma di ciò, è proprio nella struttura generale
del sistema ECM che, partendo da indirizzi
concordati a livello nazionale, offre adeguati spazi
alla valorizzazione delle specifiche realtà regionali
fino a quelle del singolo operatore [vedi documento
del 1 agosto 2007, ultima conferenza Stato –
Regioni], ci porta ad una prima considerazione sui
moderni supporti offerti dall’ICT.
Informatica ed Internet in Medicina
Nell’apprendimento nozionistico curriculare classico,
la didattica informatica medica affianca la didattica
“frontale” o magistrale, e generalmente lo studente
utilizza Internet di cui già conosce il funzionamento
strumentale.
All’apprendimento con il Case Report si coniuga il
criterio del “problem based learning”, che si basa
sulla soluzione di definiti problemi medici usualmente
incontrati nella professione, mediante il ricorso alle
tecnologie informatiche
Informatica ed Internet in Medicina
Lo sviluppo dell'e-learning 2.0 sta stimolando diversi
"programmi di ricerca educativa" con l'abbandono
dei "paradigmi" intesi come concetti criteriali.
L'era della formazione a distanza (Fad), individuale,
svolta in un ambiente chiuso, dai contenuti
fortemente strutturati e rigidi è definitivamente
tramontata.
Informatica ed Internet in Medicina
La diffusione del web 2.0, l’uso di webcam, wiki,
blog, software multimediali e tecnologie partecipative
ha permesso un salto di qualità nei programmi di
formazione a distanza.
Le metodologie e gli strumenti dell’e-learning di
ultima generazione puntano a forme di
apprendimento collaborativo, considerano la
centralità dell’allievo costruttore di conoscenza il cui
apprendimento formale o informale (Serendipity) lo
accompagna durante lungo tutto l’arco della vita (life
long learning).
Il Progetto
Il progetto è stato sviluppato con l’idea che “la
formazione debba considerarsi un’esperienza che, in
quanto tale, vale la pena vivere a tutte le età e dalla
quale si deve ricevere appagamento e gratificazione
non solo per il risultato raggiunto (conoscenza o
capacità acquisita), ma anche e soprattutto per la
qualità stessa dell’esperienza" e scoprire così la
serendipità.
Il Progetto
Oltre alle aree tipiche di un VLE (Virtual Learning
Environment) tradizionale, utilizzate per la gestione
del processo di apprendimento e per la
pubblicazione delle informazioni, un “Learning
place” si dovrebbe caratterizzare per la presenza di
due altre aree dedicate rispettivamente allo sviluppo
della conoscenza e della comunità di apprendimento
tra di loro strettamente interconnesse: quanto
prodotto dalla comunità viene valutato per essere
utilizzato come sedimento culturale finalizzato
all’arricchimento del “place”.
Il Progetto
Le motivazioni all’apprendimento hanno in
andragogia riferimenti diversi da quelli in età scolare:
più che insegnare possiamo solo facilitare
l’apprendimento di una persona.
Dunque, si intravedono i criteri di scelta e le
necessità per/dello sviluppo del Technology
Enhanced Learning : se un ambiente di
apprendimento ha, fra le tante, come riferimento la
qualità dei contenuti, la capacità di gestione di tutor e
docente come facilitatori nel porre la centralità del
discente diventano determinanti.
La sfida di LIFE
LIFE (Learning in Interactive Framework to
Experience) è un ambiente di formazione on-line,
open-source, la cui “vision” è che l'apprendimento
debba costituire un'ESPERIENZA da vivere in
maniera culturalmente soddisfacente e appagante.
La filosofia progettuale è definibile come "Person-in-
Place Centered Design", un approccio olistico
elaborato per affrontare la sfida dell'avvento dell'era
organica dell'interazione uomo-macchina e si
propone quale nodo del networking che
caratterizzerà i "liquid learning place" del futuro ed
il "life long learning".
La sfida di LIFE
LIFE mostra massima attenzione e sostegno
all'apprendimento e alla didattica "process, problem
and project based" (P3BL) e, più in generale, a
processi di tipo "organico", dove il processo è
organizzato in tre "layer di funzionalità", come
espletate a livello base da tutti gli organismi viventi:
- studiare l'ambiente per raccogliere informazioni e
imparare;
- elaborare le informazioni per progettare/produrre;
- comunicare i "prodotti" tramite "comportamenti",
che nel caso di organismi complessi possono essere
messi in atto utilizzando linguaggi di alto livello.
La sfida di LIFE
 Il nostro progetto prevede un ambiente aumentato
che riesce a eseguire un ciclo “NAR-SET-INF” e
risponde con un racconto (Narrazione-NAR) in base
al caso clinico "in quel momento". L'allievo inserisce
dei valori/risposte (SET), si genera l'Inferenza (INF),
che valida con una risposta narrativa l'azione o ne
spiega la non congruità. Inoltre l'interazione con
l'ambiente, il tutor e la comunità aumenta
ulteriormente l'efficacia dell‘esperienza /
apprendimento: la relazione tra docente ed “allievo”
assume una connotazione tra pari.
La sfida di LIFE
Si è sviluppato il progetto per un uso “in house”
come "place” formativo dedicato, collaborativo, che
mirasse alla “formazione come esperienza”,
ponendo l’attenzione all’e-portfolio e al “sé digitale”,
nel contesto di una comunità di apprendimento
facilitata nell’apprendimento dal tutor, allo sviluppo di
un’identità digitale, ad una modalità più semplice di
import/export dei dati. Si è cercato di integrare
nell’ambiente di apprendimento il Case-Based
learning con la teoria della narrazione (Narrative-
Based Intelligent Interactive Learning Environment).
La sfida di LIFE
Il ciclo narrare, “settare”, desumere continua fino a
quando un obiettivo pre-definito è stato raggiunto.
Abbiamo sintetizzato il progetto elaborando dei
diagrammi U.M.L. (Unified Modeling Language),
uno strumento di diagrammazione indispensabile per
rappresentare con immediatezza e dinamicamente
quanto realizzato.
Conclusioni
Il “Progetto SETT” all’interno del contesto sanitario
siciliano ha il dichiarato intento di migliorare la facilità
di accesso ai contenuti formativi multimediali. E’
difficile immaginare processi formativi che possano
definirsi interamente comportamentisti, cognitivisti o
costruttivisti; è più probabile che si adotti un
processo c3 in cui le percentuali di utilizzo delle
metodiche proprie di ciascuno dei modelli dominanti
possano variare da contesto a contesto. Con ogni
probabilità la stessa cosa avverrà nel caso del
connessionismo-situazionismo del learning 2.0,
cosicché dal c3 si passerà al c4.
Conclusioni
Si aggiungono le considerazioni relative ai paradigmi
scientifici ed ai paradigmi interpretativi:
Il paradigma della ricerca scientifica è interessato
a validità ed affidabilità e cerca la “generalisability”,
tale che risultati verificati da un campione di una
popolazione possono essere presi per l'applicazione
a quella popolazione nel suo complesso.
Il paradigma interpretativo : tale ricerca si occupa
di questioni come l'autenticità, la completezza, la
coerenza, l’affidabilità, la plausibilità e cerca la
trasferibilità (attraverso l'applicazione riflessiva di
idee da un contesto a un’altro contesto).
Conclusioni
L’adozione di un “framework” come LIFE, consente
un reale approccio olistico e l’adattabilità del
processo al contesto, così si può vedere a
professionisti non più come “risolutori di problemi
strumentali” ma come artefici creativi e “riflessivi” del
proprio agire, dotati di “abilità artistica” connotata da
competenze emergenti in situazioni uniche, incerte,
conflittuali, in grado di disegnare nuove tipologie di
percorsi formativi per “insegnare ed apprendere” il
sapere professionale come sapere empiricamente
situato,
Conclusioni
sostenuto da forme di “razionalità
riflessiva”, indispensabili alla costruzione
ed all’uso di conoscenze ed allo sviluppo
di competenze che nascano dall’agire e
che in esso funzionalmente si traducano,
perché si possa realizzare quanto indicato
da Schön per una nuova epistemologia
della pratica professionale.
Conclusioni
Purtroppo ancora non esistono figure professionali
informatiche in ambito medico-sanitario.
In tal senso, si possono condividere le due linee
fondamentali di sviluppo, nella stesura di :
• programmi formativi in informatica medica e
sanitaria per tutti gli operatori della salute, da inserire
in tutti i “curricula” scolastici.
•programmi specialistici per operatori informatici
specializzati, ai fini di una “carriera” professionale
propria, nell’Università, Istituti di ricerca, ospedali…
A queste figure ci piace aggiungere dei designer di
processi "Person-in-Place Centered”.
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Possiamo concludere citando Proust:

“Un vero viaggio non è cercare nuove terre, ma
avere nuovi occhi”.

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Dall Ecm Al Tel Didamatica 2009

  • 1. Dall’Educazione Continua in Medicina al Technology Enhanced Learning Presti Corrado A., Cosola Gianfranco, Gagliardi Roberto
  • 2. OBIETTIVI “Progetto SETT – Servizi di Telemedicina e Teleformazione” della Regione Siciliana Piattaforma MOODLE Piattaforma LIFE integrata con il Case- Based learning e il Problem Based Learning
  • 3. Educazione Continua in Medicina (ECM) La Regione Siciliana, all’interno del contesto sanitario lancia il “Progetto SETT – Servizi di Telemedicina e Teleformazione” per favorire la crescita delle competenze specialistiche degli operatori del sistema sanitario regionale attraverso l’implementazione di una piattaforma con cui assolvere all’obbligo formativo di Educazione Continua in Medicina (ECM).
  • 4. Educazione Continua in Medicina (ECM) Ciò comporta, in termini di vantaggi : • ottimizzazione del processo formativo del personale ; • risparmi di spesa e di tempo; • miglioramento della facilità di accesso ai contenuti formativi multimediali ; • autonomia nell’elaborazione e approfondimento dei contenuti ; • libertà rispetto a vincoli temporali e spaziali; • possibilità di attivare servizi di collaborazione e facilitare processi di condivisione delle conoscenze tacite.
  • 5. Educazione Continua in Medicina (ECM) Il CEFPAS (Centro per la Formazione Permanente e l'Aggiornamento del Personale del Servizio Sanitario), in questo contesto, è stato individuato quale Ente Formatore per la realizzazione ed erogazione dei corsi residenziali di Alfabetizzazione informatica e dei corsi FAD e attività associate nell’ambito della Teleformazione - gestione dei servizi didattici con piattaforma MOODLE dedicata.
  • 6. MOODLE Moodle è un LMS (Learning Management System) per produrre situazioni formative “web based” volto a creare un contesto formativo le cui fondamenta sono: “learning community”, apprendimento modulare, promuove una pedagogia costruzionista e costruttivista. Consente la sperimentazione parallela di differenti modalità di apprendimento: • attivo; • incidentale; • cooperativo.
  • 7. MOODLE Ma cosa determina la scelta di un LMS per rendere efficace l’ECM ? L'efficacia dell'ECM garantisce funzionalità ed Efficacia Sociale ma andrebbe riprogettata e rilanciata con efficacia Formativa, caratteristica che nello stesso progetto SETT non veniva soddisfatta appieno in termini di visioni pedagogiche emergenti e, considerati i numerosi attori coinvolti, un’azione ad ampio raggio risultava poco percorribile.
  • 8. MOODLE La conferma di ciò, è proprio nella struttura generale del sistema ECM che, partendo da indirizzi concordati a livello nazionale, offre adeguati spazi alla valorizzazione delle specifiche realtà regionali fino a quelle del singolo operatore [vedi documento del 1 agosto 2007, ultima conferenza Stato – Regioni], ci porta ad una prima considerazione sui moderni supporti offerti dall’ICT.
  • 9. Informatica ed Internet in Medicina Nell’apprendimento nozionistico curriculare classico, la didattica informatica medica affianca la didattica “frontale” o magistrale, e generalmente lo studente utilizza Internet di cui già conosce il funzionamento strumentale. All’apprendimento con il Case Report si coniuga il criterio del “problem based learning”, che si basa sulla soluzione di definiti problemi medici usualmente incontrati nella professione, mediante il ricorso alle tecnologie informatiche
  • 10. Informatica ed Internet in Medicina Lo sviluppo dell'e-learning 2.0 sta stimolando diversi "programmi di ricerca educativa" con l'abbandono dei "paradigmi" intesi come concetti criteriali. L'era della formazione a distanza (Fad), individuale, svolta in un ambiente chiuso, dai contenuti fortemente strutturati e rigidi è definitivamente tramontata.
  • 11. Informatica ed Internet in Medicina La diffusione del web 2.0, l’uso di webcam, wiki, blog, software multimediali e tecnologie partecipative ha permesso un salto di qualità nei programmi di formazione a distanza. Le metodologie e gli strumenti dell’e-learning di ultima generazione puntano a forme di apprendimento collaborativo, considerano la centralità dell’allievo costruttore di conoscenza il cui apprendimento formale o informale (Serendipity) lo accompagna durante lungo tutto l’arco della vita (life long learning).
  • 12. Il Progetto Il progetto è stato sviluppato con l’idea che “la formazione debba considerarsi un’esperienza che, in quanto tale, vale la pena vivere a tutte le età e dalla quale si deve ricevere appagamento e gratificazione non solo per il risultato raggiunto (conoscenza o capacità acquisita), ma anche e soprattutto per la qualità stessa dell’esperienza" e scoprire così la serendipità.
  • 13. Il Progetto Oltre alle aree tipiche di un VLE (Virtual Learning Environment) tradizionale, utilizzate per la gestione del processo di apprendimento e per la pubblicazione delle informazioni, un “Learning place” si dovrebbe caratterizzare per la presenza di due altre aree dedicate rispettivamente allo sviluppo della conoscenza e della comunità di apprendimento tra di loro strettamente interconnesse: quanto prodotto dalla comunità viene valutato per essere utilizzato come sedimento culturale finalizzato all’arricchimento del “place”.
  • 14. Il Progetto Le motivazioni all’apprendimento hanno in andragogia riferimenti diversi da quelli in età scolare: più che insegnare possiamo solo facilitare l’apprendimento di una persona. Dunque, si intravedono i criteri di scelta e le necessità per/dello sviluppo del Technology Enhanced Learning : se un ambiente di apprendimento ha, fra le tante, come riferimento la qualità dei contenuti, la capacità di gestione di tutor e docente come facilitatori nel porre la centralità del discente diventano determinanti.
  • 15. La sfida di LIFE LIFE (Learning in Interactive Framework to Experience) è un ambiente di formazione on-line, open-source, la cui “vision” è che l'apprendimento debba costituire un'ESPERIENZA da vivere in maniera culturalmente soddisfacente e appagante. La filosofia progettuale è definibile come "Person-in- Place Centered Design", un approccio olistico elaborato per affrontare la sfida dell'avvento dell'era organica dell'interazione uomo-macchina e si propone quale nodo del networking che caratterizzerà i "liquid learning place" del futuro ed il "life long learning".
  • 16. La sfida di LIFE LIFE mostra massima attenzione e sostegno all'apprendimento e alla didattica "process, problem and project based" (P3BL) e, più in generale, a processi di tipo "organico", dove il processo è organizzato in tre "layer di funzionalità", come espletate a livello base da tutti gli organismi viventi: - studiare l'ambiente per raccogliere informazioni e imparare; - elaborare le informazioni per progettare/produrre; - comunicare i "prodotti" tramite "comportamenti", che nel caso di organismi complessi possono essere messi in atto utilizzando linguaggi di alto livello.
  • 17. La sfida di LIFE Il nostro progetto prevede un ambiente aumentato che riesce a eseguire un ciclo “NAR-SET-INF” e risponde con un racconto (Narrazione-NAR) in base al caso clinico "in quel momento". L'allievo inserisce dei valori/risposte (SET), si genera l'Inferenza (INF), che valida con una risposta narrativa l'azione o ne spiega la non congruità. Inoltre l'interazione con l'ambiente, il tutor e la comunità aumenta ulteriormente l'efficacia dell‘esperienza / apprendimento: la relazione tra docente ed “allievo” assume una connotazione tra pari.
  • 18. La sfida di LIFE Si è sviluppato il progetto per un uso “in house” come "place” formativo dedicato, collaborativo, che mirasse alla “formazione come esperienza”, ponendo l’attenzione all’e-portfolio e al “sé digitale”, nel contesto di una comunità di apprendimento facilitata nell’apprendimento dal tutor, allo sviluppo di un’identità digitale, ad una modalità più semplice di import/export dei dati. Si è cercato di integrare nell’ambiente di apprendimento il Case-Based learning con la teoria della narrazione (Narrative- Based Intelligent Interactive Learning Environment).
  • 19. La sfida di LIFE Il ciclo narrare, “settare”, desumere continua fino a quando un obiettivo pre-definito è stato raggiunto. Abbiamo sintetizzato il progetto elaborando dei diagrammi U.M.L. (Unified Modeling Language), uno strumento di diagrammazione indispensabile per rappresentare con immediatezza e dinamicamente quanto realizzato.
  • 20. Conclusioni Il “Progetto SETT” all’interno del contesto sanitario siciliano ha il dichiarato intento di migliorare la facilità di accesso ai contenuti formativi multimediali. E’ difficile immaginare processi formativi che possano definirsi interamente comportamentisti, cognitivisti o costruttivisti; è più probabile che si adotti un processo c3 in cui le percentuali di utilizzo delle metodiche proprie di ciascuno dei modelli dominanti possano variare da contesto a contesto. Con ogni probabilità la stessa cosa avverrà nel caso del connessionismo-situazionismo del learning 2.0, cosicché dal c3 si passerà al c4.
  • 21. Conclusioni Si aggiungono le considerazioni relative ai paradigmi scientifici ed ai paradigmi interpretativi: Il paradigma della ricerca scientifica è interessato a validità ed affidabilità e cerca la “generalisability”, tale che risultati verificati da un campione di una popolazione possono essere presi per l'applicazione a quella popolazione nel suo complesso. Il paradigma interpretativo : tale ricerca si occupa di questioni come l'autenticità, la completezza, la coerenza, l’affidabilità, la plausibilità e cerca la trasferibilità (attraverso l'applicazione riflessiva di idee da un contesto a un’altro contesto).
  • 22. Conclusioni L’adozione di un “framework” come LIFE, consente un reale approccio olistico e l’adattabilità del processo al contesto, così si può vedere a professionisti non più come “risolutori di problemi strumentali” ma come artefici creativi e “riflessivi” del proprio agire, dotati di “abilità artistica” connotata da competenze emergenti in situazioni uniche, incerte, conflittuali, in grado di disegnare nuove tipologie di percorsi formativi per “insegnare ed apprendere” il sapere professionale come sapere empiricamente situato,
  • 23. Conclusioni sostenuto da forme di “razionalità riflessiva”, indispensabili alla costruzione ed all’uso di conoscenze ed allo sviluppo di competenze che nascano dall’agire e che in esso funzionalmente si traducano, perché si possa realizzare quanto indicato da Schön per una nuova epistemologia della pratica professionale.
  • 24. Conclusioni Purtroppo ancora non esistono figure professionali informatiche in ambito medico-sanitario. In tal senso, si possono condividere le due linee fondamentali di sviluppo, nella stesura di : • programmi formativi in informatica medica e sanitaria per tutti gli operatori della salute, da inserire in tutti i “curricula” scolastici. •programmi specialistici per operatori informatici specializzati, ai fini di una “carriera” professionale propria, nell’Università, Istituti di ricerca, ospedali… A queste figure ci piace aggiungere dei designer di processi "Person-in-Place Centered”.
  • 25. Conclusioni Possiamo concludere citando Proust: “Un vero viaggio non è cercare nuove terre, ma avere nuovi occhi”.