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Periodico gratuito di libere e approfondite informazioni. Fondato ed edito da Carmine Gonnella (2005/2017) II edizione N. 35 Ottobre 2017
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Britalyca News Londra
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Dall’ Italia e dall’ Estero
A cura di Giorgio Brignola
Pagina 3
IL LEGISLATORE DI
TURNO
DECIDE DI FARSI
ELEGGERE CON
L’IMPERSONALLUM
Il voto costituzionale e’ a suffragio universale e diretto,
eguale e personale, libero e segreto .
“ In ogni democrazia evoluta, il voto e’
eguale e personale, non puo’essere
indiretto o delegato “
Il resto a pagina 2 (Qui Londra )
Aforismi, poesie vignette e varie A pagina 7
" Per la nostra Costituzione, il voto non puo' essere correlato non alla distanza, ne alla capacita' fiscale del cittadino"
NON SOLO LATORRE MA TUTTI GLI ITALIANI
Sen. Nicola Latorre (PD) : “Io sono contrario al voto degli italiani all’estero. Ritengo sia un errore. Avrebbero molto più diritto di voto gli immigrati” Nella foto)
In un mio aforisma di alcunigiorni fa dicevo: “Incomincio a pensare che il razzismo potrebbe avere origini da un gene malformo del nos-
tro bagaglio genetico”
Non solo Latorre (Pd) ma tutti (salvando la pace di qualcuno che nel corso dei decenni e’ stato costretto da politici dello stampo di La-
torre a migrare per il mondo. (1) Da cultore della Costituzione italiana ( quella repubblicana e non quella dei politici) elengo due articoli:
“Il diritto di voto non può essere limitato se non per incapacità civile o per effetto di sentenza penale irrevocabile o nei casi di indegnità
morale indicati dalla legge. E ....:” Tutti sono tenuti a concorrere alle spese pubbliche in ragione della loro capacità contributiva.
Ergo:" " Per la nostra Costituzione il voto, non puo' essere correlato non alla distanza ne alla capacita' fiscale del cittadino"
Adesso quancuno dica a Latorre , che le sue parole: “Io sono contrario al voto degli italiani all’estero” violano quella Costituzione che
non ha mai letto e fa anche il politico enon ha nessun diritto di offendere circa 5 milioni di veri e autentici italiani; esesenti dal gene mal-
formo. E poi...queste parole (esattamente le stesse( sono gia’ state espresse dal Presidente del Senato, alcune settimane fa, pert non
parlare della Lega Nord di qualche anno fa...La conclusione e’ che “voi” italiani siete tutti affetti dal gene malformo del razzismo. Con-
siglierei a tutti i politici italiani, una buona e accurata lettura della nostra Costituzione ad eccezione di Latorre perche’ non la capirebbe.
[cg]
COMUNICATI ( Goffredo Palmerini)
ALL’ALLENATORE DEL
MILAN VINCENZO MONTELLA IL PREMIO
“NILS LIEDHOLM” Pagina 7
DETTO
FRA
VOI
CON IL ROSATELLUM AVRETE
UN PARLAMENTO
PRECOSTITUITO E NON
RAPPRESENTATIVO
Con l' "Uniproporzionalum" avremo un
Parlamento con un mandato popolare
Rosatellum , i big dei partiti decidono chi fare eleg-
gere, chi vota nei collegi uninominali elegge anche
coloro nei collegi plurinominali con liste bloccate.
Nelle liste bloccate i partiti candidano tutti i
"fedeli" (ladri e ddelinquenti). Con il rosatellum si
avra un Parlamento precostituito e non rappresenta-
tivo.
Con il "uniproporzionallum"
Nei collegi uninomnali dovranno essere candidati i big
dei partiti ivi incluso il loro capo e coloro che hanno
gia' avuto un mandato. In questo modo il popolo sce-
glie di riellegere o non un parlamentare . Di legitti-
mare la candidatura del futuro premier. Nei collegi
plurinominale al di la' componenti della lista, ci dov-
ranno essere due preferenze. In questi modo si da la
possibilita; di votare una donna o un uomo e u giovane
o un vecchio, per il ricambio generazonale e di genere.
Mentre il rosatellum e' incostiuzionale, l' uniproporzi-
onallum , rispecchia in toto il voto libero, eguale e
personale In una vera democarzia si chiede il mandato
popolare e non un Parlamento precostituito su misura
dei partiti [cg]
IL VERO SCOPO DEL REFERENDUM
“AUTONOMISTA”
I pesidenti del consiglio della Lombardia e del Veneto,
( chiamarli governatori e' riduttivo) vorrebbero far passare
dalla finestra,quel che il Popolo ha fermato nel 2006 alla
porta: la "Devolution"
CRONACA
Doriana Goracci
(Blogger)
Santiago Maldonado, per
conoscerlo e amarlo
Pagina 6
A cura di Nino Bellinvia
Pagine 4/5
“ L’ E N I G M A I N S C E N A”
Taekwondo Massafra”
All’ estero abbiamo 18 parlamentari: “ Ignoranti costituzionali
l comma 1, la lettera b) è sostituita dalla seguente: « b) gli elettori residenti in Italia possono essere candi-
dati in una sola ripartizione della circoscrizione Estero; gli elettori residenti all’estero possono essere can-
didati solo nella ripartizione di residenza della circoscrizione Estero ( rosatellum)
La ragione per cui penso che I nostril 18 elletti all’ estero siano dei prefetti ignoranti,costituzionali perche’ avevano la
possibilita’ del voto paritario, ovverossia, correggerla. con un semplice emendamento:" Se un partito candida all' estero
un residente in Italia, dovra' candidare e in eguale misura un residente all' estero in Italia. Invece di contrariarla per non
perdere una manciata di preferenze, dal futuro candidato residente in Italia . Poi, scusatemi tanto, ma se il voto ( attivo
e passivo) e’ eguale, in base alla legge Tremaglia.: “ Gli elettori di cui al comma 1 possono esercitare il diritto di voto
in Italia, e in tale caso votano nella circoscrizione del territorio nazionale relativa alla sezione elettorale in cui sono
iscritti, previa opzione da esercitare per ogni votazione e valida limitatamente ad essa.” , perche sino adesso nessun
cittadino italiano residente all’ estero e’ stato mai candidato in Italia.? Sono elettori tutti i cittadini, uomini e donne, che
hanno raggiunto la maggiore età, e il diritto di voto non può essere limitato se non per incapacità civile o per effetto di
sentenza penale irrevocabile o nei casi di indegnità morale indicati dalla legge. Il voto e’ ( attivo o passivvo)e non ha
niente a che vedere con la residenza o a distanza / TUTTI I CITTADINI [cg]
Il popolo italiano nel corso dei decenni ha preferisce delegare i partiti a determinare la politica nazionale del Paese e non concorrere liberamente
Pagina 2 Ottobre 2017Britalyca News Londra
In questo ultimo ventennio, tutte le leggi elettorali hanno violato il
principio liberista, egualitarista e personalista sul voto
SE LA LEGGGE SCELBA DEL 1953 FU DEFINITA DALL' OPPOSIZIONI "TRUFFA", ILROSATELLUM LO
POSSIAMO RIBATTEZZARE " IMPERSONALLUM "
« ART. 1. – 1. La Camera dei deputati è
eletta a suffragio universale, con voto diretto
ed eguale, libero e segreto, espresso in
un unico turno elettorale.
Il voto è personale ed eguale, libero e segreto,[art. cost,48] a suffragio universale e diretto. [aer. cost. 56/58] (Il suo esercizio è dovere
civico.)
Nel rosatellum c'e' tutto, il voto diretto, libero e segreto, forse anche eguale, MANCA LA PERSONA POi, non c'era bisogno di aggiungere "
Espesso in un unico turno", perche' il doppio turno e' stato gia' bocciato dalla Consulta nell' Italicum. Consiflierei i politici italiani di aggi-
ungere alle liste bloccate due preferenze e due schede, per rendorlo piu' PERSONALE ...
mocraticamente. Badate bene che gia’ dal primo
articolo della riforma noi possiamo sostenere
senza alcun ombra di dubbio che e’ incostituzi-
onale: “ « ART. 1. – 1. La Camera dei deputati
è eletta a suffragio universale, con voto diretto ed
eguale, libero e segreto, espresso in un unico
turno elettorale.” Adesso chi ha letto l’ arrticolo
48 almeno una volta in vita sua, sa che il voto
non e’ solo eguale libero e secreto ma anche
“PERSONALE” . E’ qui che casca Rosatum , il
suo rosatellum e’ solo segreto, non piu’ libero,
perche’ non c’e’ liberta di scelta, non eguale
perche’ nei collegi uninominali il voto e’ diretto,
in quelli plurinominali e’ indiretto, non person-
ale perche’ nei collegi plurinominali il cittadino
vota una lista
Ecco perche “noio” il rosatellum l’ abbiamo
modificato e ribattezzato per renderlo piu’
“PERSONALE” "uniproporzionallum"….
Nei collegi uninomnali dovranno essere candi-
dati i big dei partiti ivi incluso il loro capo e
coloro che hanno gia' avuto un mandato. In
questo modo il popolo sceglie di riellegere o non
un parlamentare . Di legittimare la candidatura
del futuro premier. Nei collegi plurinominale al
di la' componenti della lista, ci dovranno essere
due preferenze. In questi modo si da la possi-
bilita; di votare una donna o un uomo e u gio-
vane o un vecchio, per il ricambio generazonale
e di genere
mente alle schehe italiane. Si potrebbe benissi-
mamente introdurre anche il Italia, il voto elet-
tronico, come avviene in tante altre parti del
mondo, questo accorgerebbe I tempi. Vedete
signori che l’ attuale meccanismo del voto all’
estero, non solo tende a brogli, ma anche ad
determita costo, perche’ I plichi arriavano ad
una agenzia di spedizioni, il citadino manda il
plico contenente il suo voto al Consolato e
questi provvede alla spedizione in Italia, dove
vengono (attenzione) istituiti 5 mila seggi per lo
scrutino. Eiguardo poi all’ iscrizione al registro
elettorale degl’ italiani all’ estero, abbiamo la
posta elettronica certificate. Adesso per chi ha
fatto la terza media, sa che la matematica non e’
mai un’ opinione, la domanda e’ “ Quanto costa
al commune spedire un plico direttamente al
cittadino, una volta accertata l’ idendita’ ?
IL POLARISMO LEDE LA SOVRANITA
POPOLARE
Diciavamo che:” Un Parlamento precostituito
blocca evoluzione democratica” (autocit)
Il polarismo o se volete le coalizioni pre-
elettorali come prevede la nuova legge
elettorale , il “Rosatellum-bis” non solo non e’
contemplato dalla nostra Costituzione:” Tutti i
cittadini hanno diritto di associarsi liberamente
in partiti per concorrere con metodo
democratico a determinare la politica nazionale.
E con metodo democratico si intende il voto
libero, personale ed eguale, cosa che in Italia
manca dal 1993, a partire dal Mattarellum; con
le liste bloccate. Vedete che le soglie di
smarramento non riducono i partiti, perche’ chi
sa di non superarla si unisce ai poli, con il
rischio poi di ritrovarsi ancora una volta con
coalizioni variopinte e in contrasto fra di loro,
che non da affatto piu’ governabilita’.
Non e’ cambiato nulla, oggi li chiamano poli,
durante il fascismo listoni
SULLA NUOVA LEGGE
ELETTORALE ROSATELLUM 2.0 .
..
Nessuna legge elettorale e’ costituzionale,
perche’ in un modo o nell’ altro modifica sem-
pre il voto libero ed eguale, personale e diretto;
ammenoche’ non viene approvata dai due terzi
del Parlamento (Autocit.)
Applaudire dopo aver approvato una legge elet-
torale, con una maggioranza di governo ottenuta
con un premio di maggioranza, ponendoci tra l’
altro la fiducia , e’ da politici poco evoluti de-
IL DEBITO PUBBLICO ITALIANO,
POTREBBE ESSERE DIMEZZATO IN 10
ANNI ABOLENDO LE REGIONI
Partendo da uno dei principi fondanentali della
nostra Costituzione:” La Repubblica, una e indi-
visibile, riconosce e promuove le autonomie
locali; attua nei servizi che dipendono dallo
Stato il più ampio decentramento amministra-
tivo; adegua i principi ed i metodi della sua
legislazione alle esigenze dell'autonomia e del
decentramento”, si puo’ comprendere che il
dettame,parla di decentramento amministrativo
e non legislativo.
Tutte ebbe inizio nel 1970 con la crezione di 20
staterelli nello Stato con propri parlamentini
elettivi e legislative, tanto e’ vero che con la
riforma del Titolo Quinto del 2001 (da parte
della sinistra italiana) le regioni, con l’ abolizi-
one del commissario del Govern centrale, di-
ventano tutti staterelli autonomi senza nessun
controllo e in meno di vent’ anni il debito pub-
blico nazionale si e’ pressapoco raddoppiato. E
evidente che certe competenze strutturali dei
beni di commune necessita’, non si possono
lasciare in mano agli enti locali. Basti pensare
che nel 1970 , l’ anno in cui furono istituite le
regioni, non eravamo indebitati. L’ unico modo
per ridurre il nostro debito pubblico e’ abolire le
regioni e suddividere le loro competenze tra lo
Stato central e I comuni e statene certi che il
debito pubblico in dieci anni sara’ dimezzato.
Una cosa e’ il decentramento amministrativo,
un’ altra e’ quello legislativo.
IN OGNI DEMOCRAZIA IL PROBLEMA
NON E’ GOVERNARE MA LEGIFERARE
NELL’ INTERESSE DEI CITTADIN,
PERCHE’ UN PAESE PUO’ ANCHE GOVER-
NARSI DA SOLO, CON LE LEGGI VIGENTI
(autocit)
Gli ultimi sondaggi lo dimostrano chiaramente
PD 27.5% M5S 25.4% F.I 14% Lega 14%
Fratelli d’ Italia 4.1% Campo p. e Art.1 5.2 % e
Alfano al 2.8 %. Con un paese cosi frantumato,
anche nella prossima legislatura e con qualsiasi
maggioranza, si continuera’ a governicchiare
con decreti leggi e questioni di fiducia, come
avviene oramai da oltre 40 anni.
IN UN’ ERA DIGITALIZZATA COME LA
NOSTRA, A COSA SERVONO I CONSO-
LATI?
O meglio a cosa servono le rappresentanze ital-
iane all’ estero, se sino adesso non si e’ capito
se rappresentano I rispettivi partiti o I cittadini e
quando parlo di rappresentanze, mi riferisco
anche e innanzi tutto a quelle politiche. In 40 di
residenza all’ estero ho usufluito dei servizi
consolari due sole volte, il rinnovo e una pro-
cura per una vendita di un’ immobile. Un pas-
saporto si rinnova ogni 10 anni, per il residente
all’ estero, costa poco andare in Italia e in due
settimane e’ rinnovato. Dal 2006 non ho mai
avuto bisogno di un rappresentante parlamen-
tare, eppure ne abbiamo 18 che vanno a riscal-
dare I seggioloni in Parlamento. Il voto? Per
quello (come abbiamo sempre ribadito) si puo’
effettuare via posta e a tutte l’ elezioni tramite il
commune italiano di ultima residenza. Il com-
mune manda il plico al cittadino italiano all’
estero, e il plico dovrebbe ritornare al commune
il giorno prima delle elezioni in Italia, consider-
ando anche la distanza geografica, in modo tale
che lo scrutinio viene effettuale contemporanea-
RIFORMARE LA CORTE
COSTITUZIONALE
Sino a quando la Corte Costituzionale non
potra' intervenire in tempi brevi, ci saranno
sempre leggi incostituzionali ( Autocit
2013)
Premesso che....
L' Italicum non andava autorizzato e fir-
mato ancor prima della riforma del Senato.
Facciamo presente che l' Italicum (bocciato
poi dalla Consulta) fu voluto da Giorgio
Napolitano e firmato da Sergio Mattarella
Tutti sappiamo che il cittadino ha un anno
per ricorrere alla Consulta, dopo di che la
Corte interviene. Forse e' ore di riformarla
per rendere il suo intervento in tempi piu'
brevi e non come e' successo per il porcel-
lum ( 2005/2014) perche' prevenire e' me-
glio di curare. Se il porcellum fosse stato
dichiarato incostituzionale dopo un anno
dalla sua entrata in vigore, oggi non
saremmo qui a discutere di rosatellums. Per
ricorrere alla Consulta al cittadino bas-
terebbe un mese e un mese per la Consulta
di emettere la sentenza. Deto cio', non ser-
virebbe che la Consulta intervenga in tempi
brevi, se il Capo dello Sato intervenissi
prima, non autorzzando le iniziative legisla-
tive dei governi se ci fossero dubbi di leggi
ad personam o ad partitum . E' errato sos-
tenere che una legge non e' incostituzionale
se funziona, come e' avvenuto con il porcel-
lum
QUANDO UN POLITICO SCENDE IN
PIAZZA E’ UN FALSO LEGISLATORE,
LA PIAZZA E’ DEL POPOLO
L'iniziativa delle leggi appartiene al Gov-
erno, a ciascun membro delle Camere ed
agli organi ed enti ai quali sia conferita da
legge costituzionale
La domanda mi sorge spontanea:” Perche
I pentastellati scendono in piazza sostituen-
dosi al popolo, invece di essre in Parla-
mento e presentare mille , un milione op-
pure un miliardo di disegni di leggi corre-
late ai meccanismi elettorali ?
Il popolo esercita l'iniziativa delle leggi,
mediante la proposta, da parte di almeno
cinquantamila elettori, di un progetto
redatto in articoli.
Un’ altra domanda (sempre sponanea):”
Perche il popolo scende in piazza. Quando
puo’ bombardare il Parlamento con mille,
un milione oppure un miliardo di iniziative
di leggi?
"UNIPROPORZIONALUM”
Meccanismo elettorale misto, con seggi uninominali e prurilominali con due preferenze.
(1) I big dei partiti ivi incluso il premier designato e coloro che hanno avuto gia’ un mandato,
candidati collegi uninominali. (2) Due preferenze nei collegi plurinominali
LA QUESTIONE NON E’
CACCIARLI MA NON FARLI
ENTRARE
Se in Italia si facesse una legge
che vieti ai partiti di candidare i
moralmente indegni, a partire
dagl’ indagati, a tutte le tornate
elettorali si potrebbe andare
a votare con qualsiasi
meccanismo elettorale
[In politica prima viene l’ onore e poi
la disciplina, l’ onere nel rappresen-
tare e la disciplina nell’ esercitare ]
Pagina 3 Ottobre 2017Britalyca News Londra
L’ESPERIENZA
Nel vocabolario di lingua italiana,
alla parola “esperienza” si legge:
“ stato dal quale è possibile
ottenere anche un
insegnamento”. Meglio, però,
sarebbe scrivere che
“l’esperienza” scaturisce da un
insieme d’errori che dovrebbero
consentire di sviluppare il nostro
carattere per affrontare i
problemi, soprattutto quelli
politici, con maggiore obiettività.
Se il concetto, al quale ci
riferiamo, si fermasse alla nozione
che abbiamo riportato,
l’Esperienza resterebbe solo fine a
se stessa e non consentirebbe di
tentare, almeno, di variare, se
non arricchire, uno stato di fatto
non sempre valido nel suo
complesso.
Con questa premessa, dalla
quale non ci siamo mai discostati,
tentiamo d’offrire un quadro dello
stato socio/politico italiano che,
nonostante le tante promesse,
resta confusa e priva, a nostro
avviso, di concreti obiettivi da
realizzare.
Da circa due anni, l’Italia è
guidata da un Esecutivo non
voluto dagli italiani perché non
nominato da un recente potere
legislativo eletto dal Popolo. Una
realtà che è ben chiara a tutti; ma
che tutti continuiamo a subire
senza scelte di sorta. In attesa
dei risultati del mese prossimo, si
preferisce continuare per
un’esperienza che, dopo tanti
mesi di mediazione politica, non
ha migliorato il nostro status.
Come se la nostra “esperienza”,
maturata nel frattempo, non sia
stata che una somma d’errori
senza insegnamento.
E’, però, vicino il tempo dei
cambiamenti. Soprattutto di quelli
essenziali. Senza tener conto dei
risultati referendari. Rinviare la
questione al ”dopo”, per “tirare
avanti” sino alla primavera del
2018, ci sembra un’altra perdita
di tempo e d’opportunità di
ripresa per il Paese. L’Italia ha
bisogno di un Esecutivo che abbia
un sostegno parlamentare
qualificato. Il resto, ovviamente, è
già storia di ieri.
L’ITALIA DEL DOPO
Di una realtà siamo certi: il 2017
non sarà ricordato come l’anno
delle risolutive trasformazioni. La
situazione economica, come
quella politica, è ancora in
equilibrio instabile, ma ci sarebbe
d’andare oltre per consentire la
ripresa del Paese e dei partiti
intenzionati a guidarlo in futuro.
La prossima Legislatura, in ogni
caso, sarà la prima di un nuovo
fronte politico che, con molta
obiettività, non era neppure
ipotizzabile per il passato. Una
differente situazione socio/
economica andrà a coinvolgere
tutti gli italiani.
La primavera 2018 si presenterà
con una situazione generale che
prevediamo complessa. Non
osiamo scrivere, per carità, che,
poi, l’anno sarà migliore, ma ci
sentiamo autorizzati a dare
un’occhiata oltre il tunnel della
crisi nazionale. L’inflazione,
almeno quell’ufficiale, sembra
stabilizzata; perdura la deflazione.
Ciò potrebbe anche significare
che, col prossimo anno, si
potrebbero registrare maggiori
segnali anche a livello PIL. Resta,
in ogni caso, la questione della
governabilità che rimane
problematica. Con la prossima
Legislatura, il Parlamento si
dovrebbe presentare con una
maggiore stabilità politica; anche
il quadro economico ne sarebbe
favorito.
In questi mesi di tensione
politica, ci siamo resi conto che
dei partiti, intesi come centri di
potere, cominciano a contare di
meno. Ed era ora. Certi
chiarimenti, velati per il passato,
oggi ci appaiono con maggiore
chiarezza. A questo punto,
riconosciamo che molto resta da
fare, ma apprezziamo quello che
il nuovo Presidente del Consiglio
ha illustrato. E’ chiaro, però, che
parecchie incongruenze ancora
restano.
Sono, tuttavia, meno insidiose
che per il passato perché ora tutti
le riconoscono come tali e, di
conseguenza, più controllabili. A
seguito dell’imminente tramonto
di questo Esecutivo, non ci
rimane che fare i conti con i
partiti. Riappariranno i tempi delle
discussioni parlamentari; ma
senza le preoccupazioni degli
Esecutivi che si reggono sulla
“non”sfiducia. Gli impegni
dovranno essere mantenuti per
un diverso modo di raffrontarsi
con l’opposizione che sarà
organizzata per non remare,
necessariamente, contro.
Anche il PD avrà da fare i conti
con un nuovo orizzonte politico.
Una volta consolidata l’economia,
il fronte previdenziale, quello del
lavoro e il regime fiscale, l’Italia
potrebbe recuperare, pur se con
qualche nostra perplessità, il
terreno perduto.
L’INCERTEZZA
Il clima d’apprensione economica
c’è ancora. Ma, se non altro, ci ha
consentito di prendere migliore
coscienza dei complessi problemi
interni del Paese. Con la
premessa che i mesi che ci
rimangono di quest’anno non
saranno semplici per nessuno.
Dato che i politici di razza non
s’improvvisano, anche l’affidabilità
governativa potrebbe venir meno.
Il “trasformismo” dei partiti
d’Italia, però, non persuade più
nessuno. In questa Terza
Repubblica, fare un passo indietro
non sarebbe proprio male. Siamo
persuasi che il nostro tenore di
vita debba viaggiare su altri binari
e con specifiche mete da
raggiungere anche a livello
istituzionale.
Con un esordio: chi dimentica il
passato, sarà costretto a riviverlo.
Come a scrivere che gli errori
politici ed economici non sono da
accantonare, ma da rimediare.
Anche l’Unione Monetaria non
rappresenta solo una garanzia di
scambio per i mercati europei e
internazionali. Chi ha nostalgia
della lira non ha tutti i torti.
Da noi, il binomio che riteniamo
inscindibile è: Politica e
Governabilità. Non ci sono altre
formule migliori per garantirci un
futuro meno turbato. Anche se
certe posizioni politiche
dovrebbero essere riconsiderate.
Anche la “bonifica” della nostra
economia ha da partire dall’alto.
L’Euro non è uno
“scudo”inviolabile.
Lo stesso ritardo della riforma
elettorale ci ha fatto comprendere
che gli “onori” hanno sempre la
meglio sugli “oneri”. Il tutto può
apparire anacronistico; ma è
proprio così. In questi mesi di
“transizione”, c’è da evidenziare
la via per offrire all’Italia i mezzi
per una ripresa eliminando i tanti
compromessi dipendenti da un
Potere Legislativo politicamente
incoerente.
LA VIA PER LE ELEZIONI
Lo avevamo scritto subito. Il
Governo Gentiloni non avrebbe
potuto favorire mutamenti,
efficaci, sul fronte socio/politico
nazionale. Sono bastati pochi
mesi di questo Esecutivo per farci
comprendere che la vita nella
Penisola non sarebbe cambiata
con prospettive migliori.
Le riforme, magari, ci saranno,
ma la mancanza di un leale
dialogo politico potrebbe
rendere vano ogni ragionevole
compromesso. Tra le carte in
gioco oggi si sente la mancanza
d’equità. Per ora, il Governo può
ancora contare su una certa
fiducia del nostro Potere
Legislativo.
Ma il disagio non è più
minimizzabile e, con un Prodotto
Interno Lordo (PIL) di poco
superiore all’1,5% e con l’indice
della disoccupazione, che non
cala in modo efficace, c’è poco
da sperare. L’Italia sta pagando
ancora a caro prezzo il ciclo di
trasformazione che dovrebbe
farle superare il deficit
economico. Intanto, il
Parlamento polemizza sul
passaggio alla nuova legge
elettorale.
Le prospettive non sono
neppure chiare nell’Esecutivo
che dei politici ha bisogno per
evitare d’uscire dalla porta di
servizio. E’ proprio questo
timore che ci ha allertato per
tentare di chiarire quale sarà la
linea governativa di quest’ultimo
trimestre 2017. Per ora, non ci
sono premesse che possano
farci intravedere una posizione
meno malferma per la nostra
economia.
Le “esternazioni”non sono
l’unica scelta per evitare
“compromessi” sempre meno
accettabili. Basta, infatti, uscire
dal guscio nazionale per
comprendere come siamo messi
male. Meglio che la Legislatura,
resista sino alla fine dell’anno.
Poi, finalmente, al voto
generale.
Il futuro Esecutivo dovrà
assumersi l’impegno,
ovviamente non solo politico,
per ridare fiducia al Paese nello
spirito del cambiamento. La tesi
di “tutti contro tutto” potrà
piacere a livello discorsivo, ma
la realtà italiana non è,
certamente, quella. Insomma,
non è tanto una questione di
“maggioranza” o di
“opposizione” che ci angustia;
ma di programmi che non
dipendono solo dal varo di una
nuova legge elettorale.
VIVERE SENZA PACE
Nel mondo non c’è Pace.
Quest’osservazione è una realtà
che dovrebbe farci riflettere. La
Terra è troppo piccola perché
non ci si debba interessare tutti
del prezioso bene dell’armonia
tra le genti. Premessa,
indispensabile, per lo sviluppo di
ogni società. Sembra un
controsenso: si vuole la Pace, si
pensa alla Pace ma, tuttavia, si
ricorre alla violenza per affermare
diritti che, proprio per come sono
presentati, non sempre sono tali.
L’equilibrio della forza, che tanto
incide sulla bilancia economica di
ogni Paese, anche di quelli più
poveri, non rappresenta che “il
triste prezzo della pace”. Il credo
in certe teorie, che tali però non
sono, non può garantire una Pace
durevole.
Mentre si scrive di progresso, di
riforme socio/economiche,
l’instabile equilibrio, che dovrebbe
garantire la Pace nel mondo, è
sempre scosso da azione di
guerra, anche se non dichiarata,
che coinvolgono numerosi punti
“caldi” in tutti i continenti. I focolai
che minacciano la Pace non si
sono spenti. Anzi, si sono ravvivati
con atti di terrorismo in Europa e
nel Mondo.
Nonostante le condanne, le
tensioni rimangono e,
indubbiamente, rappresentano un
fiero colpo ai fautori di una Pace
incondizionata. I lutti che la
cronaca riporta, con agghiacciante
quotidianità, potrebbero essere
evitati? L’interrogativo è grave e
non esime nessuno.
Attribuire responsabilità, che pure
ci sono, non è semplice. Ciò che
preoccupa è che la violenza è
gestita dalla volontà di pochi. Gli
altri uomini ne sono le potenziali
vittime. Ci sono ancora troppi
compromessi e irresponsabili
superficialità da spazzare via. Le
“cobelligeranze” e le “neutralità”
non hanno mai risolto; anzi hanno
complicato il problema. Non è più
una questione di coesistenza, ma
di sopravvivenza. La coesistenza,
pur se con fini non sempre
analoghi, è l’unico mezzo per
garantirci prospettive di vita che
non condizionino più quella degli
altri.
Nel 2050, quando l’Umanità
supererà i tredici miliardi
d’individui, solo con la Pace si
potrà tentare di garantire a tutti
prospettive di vita non più
soggette a pretese sconsiderate.
Le idee e le religioni non hanno
pregio senza la coerenza di una
pacifica convivenza. Insomma,
comunque s’osservi la situazione
mondiale, la pace è sempre il male
minore. In conclusione, vivere nel
dubbio è favorire ciò, che invece,
dovrebbe essere messo al bando.
IL RICORDO
Quando questa nota sarà pubblicata, saremo in inverno. Però ci teniamo a
ringraziare, pubblicamente, i Lettori di questo periodico che ci hanno voluto ricordare
il nostro impegno tra le colonne de “La Voce degli Italiani”. Abbiamo fatto parte della
Redazione dall’Italia dal 1966; quando c’era stata proposta la Rubrica “Punti di Vista”. Siamo stati con “LA VOCE” per 45 anni (1966/2011). Un
periodo lungo, vissuto in sintonia con i Padri Scalabriniani (Editori) e i Collaboratori in loco del periodico. Ora, a 75 anni, ci ha fatto piacere
aver ricevuto alcuni messaggi che hanno fatto rivivere i “bei tempi”. Il cordone ombelicale che ci unisce ancora alla nostra Comunità in UK s’è
rinnovato tra le colonne di “BRITALYCA”. Sono passati gli anni, ma non il nostro spirito di servizio e d’appartenenza. Grazie ancora per averci
Dall’ Italia e dall’ Estero
A cura di Giorgio Brignola
Pagina 4 Cultura & Societa’ Nino Bellinvia Ottobre 2017Britalyca News Londra
Viva Lo Sport – Viva la Scuola. Per il
maestro Tommaso Petrelli e per l’intero
movimento del C.S.D. “Taekwondo Mas-
safra” quelli degli scorsi 8 e 9 ottobre sono
stati due giorni speciali.
Nella città di Massafra (Taranto) è stata,
infatti, ospite la medaglia d’oro olimpica
Londra 2012 Carlo Molfetta, personaggio
prestigiosissimo non solo per il Taek-
wondo, ma per tutto lo sport nazionale.
Oltre ad essere diventato il Team Man-
ager della nazionale italiana FITA, infatti,
Molfetta è anche membro della Giunta
Coni come rappresentante degli atleti.
Il campione olimpico ha condotto, presso il
Palazzetto dello Sport “Giovanni Paolo II,
uno stage formativo riservato principal-
mente agli atleti del centro sportivo Taek-
wondo Massafra e ai ragazzi delle altre
palestre con maestri che in passato sono
stati atleti del M° Tommaso Petrelli che è
in piena attività sportiva da 37 anni. Oltre
agli atleti del centro massafrese organiz-
zatore dell’evento, hanno partecipato allo
stage atleti delle palestre: “Taekwondo
Evolution” di Massafra e Palagianello del
M° Cosimo Briga; “Taekwondo Yon Chi” di
Mottola dei maestri Vito Piepoli e Marika
De Leonardis; “Taekwondo School” di
Castellaneta e Palagiano del M° Cosimo
Pizzarelli, “Taekwondo Pulsano” del M°
Giovanni Scialpi, “Taekwondo Crispiano”
del M° Francesco Petrelli.
E inoltre altre palestre che con tanta gioia
hanno accolto l’invito del M° Petrelli e
cioè: “Centro Taekwondo Monopoli” del
Maestro, nonché Presidente del Comitato
Regionale Puglia, arch. Martino Mon-
tanaro; “Moving Club Martina Franca” dei
Maestri Cosimo e Gianfranco Pastore;
“Fitness Generation”, anche questa pal-
estra di Martina Franca, del M° Raffaele
Acquaviva; “Taekwondo Alberobello” del
M° Arcangelo Ruggieri, delegato provin-
ciale FITA della provincia di Bari.
E’ stato un evento di vero sport e ami-
cizia e il tutto si è svolto sotto gli occhi di
un pubblico attento e affascinato oltre
che dall’indiscussa e nota preparazione
tecnica anche dalla disponibilità, umiltà,
cortesia e professionalità dell’illustre
campione. Presenti tanti ospiti. Rin-
graziamenti del M° Petrelli, e dell’intero
movimento del Centro Sportivo
“Taekwondo Massafra” a tutti i presenti e
in particolare all’assessore allo sport del
Comune di Massafra Michele Bommino
e al vicesindaco avv. Cristina Ricci (in
rappresentanza del sindaco avv. Fabrizio
Quarto); al dott. Raffaele Sannicandro,
Delegato Coni per il Sud Italia; al dott.
Michelangelo Giusti, Delegato Coni
provincia di Taranto; al dott. M°
Giuseppe Dellino, consigliere nazionale
FITA; al M° Antonio Danisi, commissario
Regionale FITA settore combattimento.
Tanto taekwondo e divertimento per gli
oltre 150 atleti pervenuti che sono stati i
veri protagonisti insieme al grande Carlo,
in un palazzetto addobbato per grandi
eventi, così come lo fu nel campionato
italiano svoltosi a Massafra con la pre-
senza del Maestro Park Young Ghil,
precursore del Taekwondo in Italia.
Eventi sempre organizzati dal M° Tom-
maso Petrelli e il Centro Sportivo
“Taekwondo Massafra”.
Dopo la serata passata nella splendida
cornice di Casa Isabella di Mottola, gra-
zie alla disponibilità e cortesia dei pro-
prietari, il giorno seguente, dopo un salto
per un cornetto speciale presso il presti-
gioso bar pasticceria” Giordano” di Bruno
Giordano, l’atteso appuntamento nelle
scuole. Il campione olimpico Carlo
Molfetta si è incontrato con gli studenti
dell’Istituto De Ruggieri e della Scuola
Secondaria di I Grado “Manzoni”.
Il “grande” Carlo Molfetta, il maestro Tom-
maso Petrelli e il Presidente del Comitato
Regionale Puglia, M° Martino Montanaro,
accompagnati dagli infaticabili Pietro Sca-
rano e Nico Lepore, collaboratori del
centro sportivo, si sono recati per prima
presso l’Istituto De Ruggieri, struttura fan-
tastica, dove ad attenderli c’erano la
prof.ssa Grazia De Mita (ricopre le funzi-
oni vicarie di dirigente scolastico, in as-
senza del dirigente dott. Prof. Stefano
Milda), gli studenti delle classi prime, del
corso linguistico e i loro docenti. Erano già
giunti anche Gianvito Colucci e Cosimo
Tramonte in rappresentanza degli atleti
del Centro Sportivo “Taekwondo Massa-
fra”, reduci della trasferta in Corea del
Sud.
Immersi in una cornice splendida in un
auditorium affollato di ragazzi attentissimi,
è iniziata l’introduzione dell’incontro con il
M° Martino Montanaro, presidente del
Comitato Regionale Puglia (ha ricordato
gli organi federali della FITA), con il M°
Tommaso Petrelli (ha illustrato la storia
del taekwondo che ha definito vera scuola
di vita, dove i veri valori, come umiltà e
rispetto, sono prioritari per la crescita
sportiva e morale dei ragazzi e dei campi-
oni).
Il campione Carlo Molfetta ha illustrato agli
studenti il suo percorso sportivo per arri-
vare al fantastico trionfo olimpico. E’ se-
guito un dibattito con domande, fatte dai
ragazzi e docenti, alle quali il campione ha
risposto con la massima umiltà. Risposte
che hanno soddisfatto tutti i ragazzi che
hanno potuto trarre preziosi esempi di
vita, che hanno anche impreziosito lo slo-
gan “Con il tuo oro olimpico ci hai dato un
prezioso esempio di vita”, coniato insieme
a tanti altri in mostra il giorno prima al
Palazzetto dello Sport, dal M° Petrelli e
dal centro sportivo “Taekwondo Massa-
fra”. Alla fine dell’incontro, autografi del
campione e selfi per la gioia di tutti.
Subito dopo ha fatto seguito l’incontro con
le classi terze della Scuola Secondaria di I
Grado dell’I. C. “De Amicis-Manzoni”. L’in-
contro ha subito riscontrato il favore del
STAGE FORMATIVO DI TAEKWONDO AL PALAZZETTO DELLO SPORT DI MASSAFRA
IL CAMPIONE OLIMPICO CARLO MOLFETTA HA SUSCITATO TANTO ENTUSIASMO
ANCHE NEGLI INCONTRI NELLE SCUOLE “DE RUGGIERI” e “A. MANZONI”
Complimenti per l’organizzazione al M° Tommaso Petrelli e al C.S.D. “Taekwondo Massafra”
Dirigente Scolastico, Prof.ssa Maria
Blonda, convinta che lo Sport rappre-
senta il volano per arrivare ai
traguardi di quelle competenze Civiche e
Sociali di cui tanto hanno bisogno i gio-
vanissimi allievi: il rispetto delle regole, la
collaborazione, il senso di solidarietà, la
lealtà, il rispetto per sé stessi e per gli
altri, lo sviluppo e la maturazione di
un’etica umana.
I ragazzi hanno accolto con grande entu-
siasmo l’occasione di poter ascoltare
Carlo Molfetta e interagire con lui at-
traverso una serie di domande scaturite
nei giorni precedenti da riflessioni matu-
rate durante alcune lezioni sullo sport
nelle ore d’italiano e di educazione fisica.
Il campione olimpico durante l’incontro si
è subito reso disponibile a parlare con i
ragazzi, ad ascoltarli e a trasmettere loro,
con quell’umiltà che rende grandi, mes-
saggi di estremo valore senza mai trascu-
rare l’importanza per lo studio come stru-
mento per conoscere il mondo. Ha sem-
pre affermato la necessità fondamentale
del rispetto per se stessi e per gli altri, ha
posto l’accento su quanto sia importante
per ognuno avere fiducia in se stessi ed
essere convinti che, come nello sport,
anche nella vita si possa migliorare.
E’ stato senza dubbio un giorno indimen-
ticabile per i ragazzi delle classi 3^A, 3^B,
3^C, 3^E, 3^F, 3^G, 3^I, 3^L e per le loro
prof.sse Francesca Scarano, Maria Mas-
tromarino, Maria Natalina Lattanzi, Car-
mela De Bari, Maria Doriana Cito, Sandra
Bitetti e Diana Castellano, coordinati per
l’occasione dalle prof.sse Giovanna Gian-
notta e Maria Teresa Longo.
Avere una medaglia d’oro olimpica così
vicino nel proprio istituto non è cosa di
tutti i giorni e di questo bisogna rin-
graziare, oltre i docenti e dirigenti delle
scuole che hanno aderito, anche il Maes-
tro Tommaso Petrelli che ha voluto forte-
mente questa iniziativa, dando un chiaro
e inequivocabile messaggio di quello che
sono il Taekwondo ed il centro sportivo
“Taekwondo Massafra”.
Foto n. 1 - il consigliere nazionale FITA
Giuseppe Dellino, il campione olimpico Carlo
Molfetta e il M° Tommaso Petrelli. Foto n. 2
e n. 3 il campione olimpico Carlo Carlo
Molfetta con il M° Petrelli e “I giovanissimi”
e “I giovani” del C.S.D. “Taekwondo Massa-
fra”. Nelle foto 4 e 5 il campione con gli stu-
denti dell’Istituto De Ruggieri” e Scuola Sec-
ondaria di I Grado “A. Manzoni”
Pagina 6 Cultura & Societa’ Nino Bellinvia Ottobre 2017Britalyca News Londra
’ in atto a Massafra, presso l’Istituto
“Domenico De Ruggieri”, un laboratorio
di approfondimento delle tematiche che
emergono dalla lettura della nuova opera
letteraria “L’Enigma in scena” (la ven-
tunesima) della scrittrice, poetessa e
saggista massafrese Antonietta
Benagiano, già ordinaria nei Licei, nota
scrittrice ad ampio spettro che ha pubbli-
cato sillogi di poesie e racconti, romanzi,
opere teatrali, saggi e rivolto un’intensa
attività di critico e pubblicista all’interno
di giornali e riviste, partecipando anche
alle attività dell’Istituto Italiano di Cultura
di Napoli.
Ma andiamo con ordine. Sono ben 21
(ventuno) i racconti inseriti nel suo nuovo
libro che è stato edito lo scorso agosto
2017 dall'Istituto Italiano di Cultura di
Napoli con Saggio introduttivo del diret-
tore prof. Roberto Pasanisi e Nota critica
del compianto poeta e intellettuale Gior-
gio Barberi Squarotti. Per esso non
troviamo attributi più appropriati di quelli
espressi dal prof. Pasanisi, scrittore e
psicologo clinico di chiara fama e altro
ancora. "Fulminei e fulminanti" sono,
infatti, questi racconti densi di significato
nella loro brevità, un manifesto da cog-
liere per riflettere su quel "tramonto
dell'umano" già in atto che la Benagiano
porta allo stremo in un futuro totalmente
dominato dalla tecnica. Esso è, nello
stesso tempo, "perso per la libertà e per
la spiritualità", come il Pasanisi afferma
riportando il pensiero che George Ber-
nanos esprimeva in “La France contro le
robots". Tecnica che macina altra tecnica
sino a possedere l'essere che a essa si
conforma disumanizzandosi: personaggi
robotizzati, dal pensiero massificato,
sottratti alla bellezza della singolarità, e
continuano a vivere senza avere più
coscienza di quel che hanno perso, indif-
ferenti alla bruttezza, alla rovina del pi-
aneta che essi stessi hanno prodotto. E
nelle connessioni a profusione, som-
mersi da infiniti contatti globalizzati, da
luccichii senza la luce che dà calore,
vivono una solitudine ancora maggiore di
quella che da sempre ha accompagnato
l’essere umano. Ed emerge dai racconti
una inquietante burocrazia, assurge a
divinità, "si nutre di sacrifici umani (come
scrive il Pasanisi) e di ferree regole oscure
che annichilano ogni senso dell'essere
uomini”. E il prefatore sottolinea: “Non è,
in realtà, una <società liquida> bauma-
niana quella che ci descrive Antonietta in
Enigma, ma qualcosa di più e di diverso:
attraverso la metafora futuristica dei suoi
racconti è una società virtuale che l'inter-
connessione elettronica delle 'macchine
intelligenti' disumanizza al punto da ren-
dere privilegiato il rapporto con la tecnolo-
gia piuttosto che con l'umano...". Un Nar-
ciso di natura diversa, "il cui ideale (lo
rileva il Pasanisi) è il successo indiscrimi-
nato, non come petrarchesca gloria ma
come consenso di massa e possesso
famelico e insaziabile di beni di consumo".
E prosegue: è una “historia terribilis”, da
cui la Benagiano prende le distanze at-
traverso "la collocazione delle storie
sull'orizzonte temporale di un futuro re-
moto", per cui ha la possibilità "sia di
dispiegare tutta la forza di una fantasia
immaginifica, sia di prendere le distanze
da una materia che ribolle emotivamente".
E aggiunge che viene questa materia
esposta "con una calviniana 'leggerezza' “.
Per questo, Giorgio Barberi Squarotti in
una lettera ad Antonietta Benagiano
(Torino, 24 ottobre 2016), tra l'altro, scrive:
"... ancor più mi danno festosa emozione
e divertita speranza i Suoi racconti della
vita di gioie e di crucci, sempre sorretti da
una scrittura elegante e alacre. Conta di
pubblicarli? Dovrebbe trovare un bel titolo
suggestivo e vivace...". E la Benagiano
accoglie il suggerimento, ci dice di aver
mutato il titolo da Brevia in L'enigma in
scena. Il nuovo titolo è, in una successiva
lettera (16 gennaio 2017), ritenuto “ottimo”
dall'illustre Giorgio Barberi Squarotti che
aggiunge: “Spero che L’enigma in scena
esca presto e abbia molti e attenti lettori”.
Sollecitano i racconti di Antonietta
Benagiano, che potremmo definire ‘alieni’
rispetto alle correnti forme narrative, a
riflettere sull' homo technologicus irretito
dalle nuove divinità che gli hanno pro-
grammato l'annientamento di ogni auten-
tico valore umano, portandolo quindi alla
deriva, a una rovinosa perdita. C’è, però,
da aggiungere che nella Premessa la
scrittrice, pur ponendo in rilievo la sua
resistenza "alla logica imperante", ai temi
"ritriti e anodini" e ad adozioni linguistiche
degradate, ha fiducia in lettori che vogli-
ano "meditare sull'enigma da sempre il più
enigmatico della esistenza, sul tempo che,
più di quanto non sia in precedenza acca-
duto, sta volgendosi a un futuro oltremodo
enigmatico". Per L’enigma in scena è in
atto (come abbiamo già accennato), pro-
mosso dalla Scuola “ Domenico De Rug-
lato da problemi familiari (ma non privo di
gratificazioni: tra l’altro l’illustre prof. Adri-
ano Prandi, allora Direttore dell’Istituto di
Storia dell’Arte presso l’Università degli
Studi di Bari, le proponeva di divenire sua
assistente), già docente nei Licei (con
l’entusiasmo di porre in atto il docere
come ardore verso il sapere da inculcare
nelle giovani menti insieme alla consa-
pevolezza della nostra limitatezza a
difesa da sciocco orgoglio, quindi propen-
sione per l’altro nella sua diversità
biologica e psico-intellettiva), ama sin
dalla giovinezza esprimere anche at-
traverso la parola scritta il suo mondo
meditativo e poetico, rinnegando topoi
ritriti, sentimentalismi, banalità e sciatterie
fatte passare per spontaneità.
Ha pubblicato diverse opere letterarie:
“Appunti al tramonto” (1998, poesia,
premessa dell’Autrice), “Neppure sof-
frendo” (2000, narrativa, saggio introdut-
tivo di Pasquale Pantaleo, postfazione di
Clementina Magliulo Podo), “Vento nelle
mani” (2001, poesia, prefazione di Mich-
ele Alemanno), “Patér” (2001, narrativa,
saggio introduttivo di Pasquale Pantaleo,
Postfazione di Giuseppe MarioTufarulo),
“Invano cerco” (2001, poesia, prefazione
di Francesco D’Episcopo), “Dove il
mirto...” (2002, prefazione di Maria Pe-
ruzzini), “È l’amor uno strano...” (2003,
saggistica, prefazione di Giuseppe Mario
Tufarulo), “Fermare il tempo” (2003, nar-
rativa, prefazione di Gaetana Rogato,
postfazione di Roberto Pasanisi), “Nikolaj
Stepanovic Gumilev acmeista roman-
tico” (2004, saggistica, prefazione di
Giuseppe Mario Tufarulo), “Nel
Cosmo” (2005, teatro, premessa
dell’Autrice), “Anormalità normale” (2007,
narrativa, premessa dell’Autrice),
“Poetiche sinapsi” (2008, poesia, prefazi-
o n e d i R o b e r t o P a s a n i s i ) ,
“Focolari” (2009, narrativa, premessa
dell’Autrice), “Simone Weil. Il dominio
della Forza e la Libertà” (2010, saggis-
tica, premessa dell’Autrice, nota in quarta
di Giorgio Bárberi Squarotti), “La soluzi-
one” (2011, teatro, premessa dell’Autrice,
nota in quarta di Giorgio Bárberi
Squarotti), “Quale patria?” (20111, 20122,
saggistica, premessa dell’Autrice, nota in
quarta di Roberto Pasanisi), “Di
quell'amor...” (2012, poesia, premessa
dell’Autrice, prefazione di Roberto Pasan-
isi, nota in quarta di Giorgio Bárberi
Squarotti), “Multa Paucis” (2013, poesia,
premessa dell’Autrice, saggio introduttivo
di Roberto Pasanisi, nota in quarta di
Giorgio Bárberi Squarotti), “Berlino-Roma
e viceversa” (2014, narrativa, premessa
dell’Autrice, nota in quarta di Giorgio Bár-
beri Squarotti), “Il quaderno del
fante” (2015, narrativa, nota di Roberto
Pasanisi), “L’enigma in scena” (narrativa,
saggio introduttivo di Roberto Pasanisi,
Napoli 2017).
Nelle foto n. 1 – La copertina del
romanzo “L’enigma in scena”.
Foto n. 2 – L’autrice Antonietta
Benagiano. Foto n. 3 -La prof.ssa
Carmela Pagliari con il dirigente
scolastico dott. prof. Stefano
Milda e gli alunni che hanno letto
brani del romanzo “Berlino-Roma
e viceversa” o posto domande
all’autrice
gieri” di Massafra, dal suo dirigente prof.
dott. Stefano Milda, un laboratorio di ap-
profondimento delle tematiche che emer-
gono dalla lettura del libro della
Benagiano. Il laboratorio, con la parteci-
pazione delle classi III D e IV D del Liceo
Scientifico e IV E e V E del Liceo
Classico, proposto dalla prof. Maria Car-
mela Pagliari, docente dello stesso Liceo,
è stato accolto dalle colleghe proff.
Pasqua Loré, Carmela Loreto e Paola
Sasso. Al laboratorio è stata invitata
anche la stessa scrittrice Antonietta
Benagiano che vi sta partecipando con
tanta disponibilità e entusiasmo. Alla fine
del laboratorio, anche se ancora non è
stato confermato, previsto un “Incontro
con l’Autore”.
Ricordiamo che nel 2015 presso il Pa-
lazzo della Cultura, in occasione di un
"Incontro con l'Autore" (coordinato dalla
prof. Carla Gallo), è stato presentato il suo
romanzo "Berlino-Roma e vice-
versa" (Besa Editrice – Collana Comete
53, pagine 208) e a dialogare con l'autrice
è stata la docente di Lettere dell’IISS “De
Ruggieri”, prof.ssa Maria Carmela
Pagliari, presente tra gli altri il dirigente
scolastiucico prof. dott. Stefano Milda che
era stato già relatore, in precedenza, del
volume “Quale Patria”. Ma chi è Antonietta
Benagiano? Poetessa, scrittrice e sag-
gista vive a Massafra, sua città natale.
Brevi saggi sono presenti nel sito Literary
(alcuni stazionano ‘in evidenza’ alla home-
page), in quotidiani e riviste letterarie e
d'arte di confermato prestigio, insieme a
tanto altro materiale, frutto della sua at-
tività di critico, della partecipazione a
eventi culturali, anche a Convegni e at-
tività dell'Istituto Italiano di Cultura di Na-
poli, il cui Comitato scientifico l’ha più
volte dichiarata vincitrice del Premio
Nuove Lettere. Lo stesso Istituto l'ha, tra
l'altro, insignita nel 2008 del Premio alla
Cultura e nel 2014 della onorificenza di
Scrittore benemerito, inviando inoltre alla
Biennale Internazionale di Poesia di Ales-
sandria la poesia Mercato tratta dalla sil-
loge Multa paucis. Di formazione classica
non escludente l’amore per il sapere nella
accezione più ampia, con un percorso
scolastico e universitario alquanto ostaco-
Edito dall’Istituto Italiano di Cultura di Napoli con Saggio introduttivo del direttore prof. Roberto Pasanisi
VENTUNESIMO LIBRO DELLA SCRITTRICE
ANTONIETTA BENAGIANO
“ L’ E N I G M A I N S C E N A”
Pagina 6 Ottobre 2017Britalyca News Londra
Santiago Maldonado, per
conoscerlo e amarlo
Santiago Maldonado, lo vedo
ora sulle foto bello dentro e
fuori: era un attivista argentino
per i diritti della comunità
Mapuche, scomparso dal 1
agosto 2017. Aveva compiuto
28 anni il giorno prima. Non si
doveva e poteva vederlo
più...?
E' diventato un caso. In
migliaia erano in Plaza de
Mayo a Buenos Aires per
chiedere alle autorità argen-
tine risposte alla scomparsa di
Santiago Maldonado.
ra sparito il primo agosto
scorso a El Bolsón, nella
provincia di Rio Negro, mentre
con un altro gruppo
di Mapuche, un’etnia indigena
che da tempo rivendica il
diritto a riappropriarsi delle
proprie terre che fino a un se-
colo fa si estendevano dall’At-
lantico al Pacifico, nel cuore
della Patagonia, stava bloc-
cando una importante arteria
del paese per protesta, con-
tro il gruppo Benetton, che in
Patagonia detiene 900mila et-
tari di terre per un valore di 50
milioni di dollari, acquistate nel
1991.
Da Repubblica: "Organizzati
in gruppi, duecento indigeni
hanno invaso una parte della
proprietà Benetton, acquistata
nel 1991, e si sono installati
creando alcuni villaggi. Risor-
geva dalle ceneri una civiltà
che era stata spazzata via,
relegata in alcune riserve che
il governo argentino aveva
destinato ai discendenti dei
Mapu (terra) y Che (popolo)."
Continua a risultarci inspiega-
bile il rifiuto del Governo Nazi-
onale dinanzi alla proposta di
collaborazione di esperti
dell’ONU, di comprovata es-
perienza internazionale. Nes-
suno potrà toglierci dalla testa
che si sarebbe potuto fare
molto di più e molto prima. Ai
mezzi di comunicazione, alle
organizzazioni sociali, dei
diritti umani, di categoria, alle
persone che ci hanno accom-
pagnato nelle marce per
Santiago, chiediamo che con-
tinuino a rivendicare Giustizia,
con più forza che mai e in
pace. Alle forze politiche, che
facciano il maggior sforzo pos-
sibile per appoggiare e garan-
tire tutte le azioni che ci aiutino
a trovare la Verità e a ottenere
Giustizia.
La morte di Santiago non deve
essere motivo di divisioni o di
battaglie interessate. Nessuno
può accampare diritti sul
dolore di questa famiglia, per
la quale chiediamo rispetto.
Per Santiago, per noi."
Per l'altro leader trenetenne
dei Mapuche, Facundo Jones
Huala, in carcere da più di 1
anno il popolo in piazza aveva
protestato e sapendo l'amico
di quanto accadeva a Santi-
a g o a ve va r i l a s c i a t o
un'intervista dal carcere e
iniziato uno sciopero della
fame: “Siamo stanchi dell’op-
pressione, del furto delle
nostre terre; siamo stanchi che
ci ammazzino e ci arrestino
quando vogliono. Il mio grido
di resistenza ha generato
nuova speranza tra la gente
che ha iniziato a mobilitarsi
per recuperare ciò che è ap-
partenuto ai nostri antenati”.
Fuori dal carcere spiccava un
cartello dove era scritto: “Il
Paradiso perduto non può più
attendere”.
on so se esista il Paradiso,
certo Santiago Maldonado se
lo sarebbe meritato, mentre è
riapparso morto, e rimangono
in quel mondo oscuro e incerto
della giustizia su questa terra,
i desaparecidos, che le loro
famiglie e madri non dimen-
ticheranno MAI
CRONACA
Doriana Goracci
Era intervenuta la polizia, e
Santiago Maldonado era di-
ventato un desaparecidos. Da
quel giorno era iniziata una
campagna per avere sue no-
tizie che presto si è trasfor-
mata in una battaglia che ha
coinvolto associazioni civili,
scuole, università, fabbriche e
sindacati.
Contropiano riporta il mes-
saggio della sua famiglia:
" C o m u n i c a t o d e l l a
famiglia di Santiago
Maldonado – 20 ottobre 2017
Il corpo trovato nel RÍo Chubut
è quello di Santiago. L’in-
certezza sulla sua fine è termi-
nata. Il calvario che per la
nostra famiglia è iniziato il
giorno stesso in cui abbiamo
saputo della sua sparizione
non terminerà fino a quando
sarà fatta Giustizia. Possiamo
dire davvero poco sui nostri
sentimenti davanti alla con-
ferma dell’identità di Santiago:
questo dolore non conosce
parole.
Le circostanze del ri-
trovamento del corpo ci fanno
venire molti dubbi. Crediamo
sia il momento di procedere
con fermezza nelle indagini e
di lasciar lavorare senza pres-
sioni il Giudice Lleral. Dob-
biamo sapere cos’è successo
a Santiago e chi sono i re-
sponsabili della sua morte.
Tutti. Non solo quelli che gli
hanno tolto la vita ma anche
quelli che, per le loro azioni o
omissioni, hanno collaborato
nell’occultamento e hanno
pregiudicato il processo di
ricerca. Eravamo nel giusto a
protestare per la inazione, l’in-
efficacia e la parzialità del pre-
cedente giudice nell’iter della
causa.
Britalyca News Londra
Dalla raccolta “ Autaforismo.2”
Di Carmine Gonnella
CHI SIAMO
Britalyca La Voce Alternativa, nasce nel 2005
da una idea innovatrice di Carmine Gonnella
(G.B) . Siamo picccoli operatori dell’ infor-
mazione libera. Analizziamo e approfondiamo
le tematiche politiche e culturali scientemente
con metodo imparziale. Siamo online! .
Il nostro motto:
L’ INFORMAZIONE COME MEZZO DI
APPROFONDIMENTO E NON
INDOTTRINAMENO
Collaboratori Cronaca, Doriana Goracci (Italia)
Alle politiche in Italia e all’ Estero , il Comm.
Giorno Brignola (Italia) Cultura e Societa’
Nino Bellinvia ( Italia ) Comunicati, Goffredo
Palmerini (Italia) alla diffusione, Mario Ponzi.
(G.B.) Arnaldo De Porti ( Italia) e Luigi
Palumbo
Edito e pubblicato da Britalyca News
Londra, Sede: 32 Fletcher Close ,
Bromley , BR2 9JD. Kent
Uttombre, Nuvembre mmè
fanno sta
quase sempe, cu chella
malincunia ca,
pare nustalgia dè tiempe
antichi 'e quanno 'e sstaggioni
erano tali e steven'o pposto
lloro!
Quatto erano e, quatto
rimmanevano e,
addore se spanneva pè ll'aria
'e chilli doni ca nc'è rialavano
e, 'e ccriature 'e chilli tiempi,
assapuravano tutt'e belli
mumenti 'e chella natura!
Ah che bello...
si chiudo ll'uocchie riveco 'o
mmeglio dà felicità!
Pagina 7 VARIE Ottobre 2017
L’Angolino della Poesia
Marynzia Panico Borrelli
A 50 anni dal disastro del
Vajont: 2500 vittime in tre
minuti, Tina Merlin non era
una veggente ma
una giornalista
“Non so come, fra altri trent’anni,
si racconterà la storia dell’olo-
causto del Vajont, ma so che se
qualcuno lo farà, sarà anche grazie
a Tina Merlin. Le storie non esis-
tono se non c’è qualcuno che le
racconta. “Questo è Marco Paolini
per la presentazione “Sulla pelle
viva” nel 1997. Scrive Adriana
Lotto nella biografia di Tina Mer-
lin: “Tina Merlin è oggi quella del
Vajont. Ma quando, da sola, rac-
contava le storie di quella gente
non pensava certo al colpo giornal-
istico.. Era arrabbiata per il des-
tino già scritto di tanti, così come
lo era quando si ribellava all’ap-
parente inevitabilità per una ra-
gazza della sua condizione sociale
di dover servire a casa dei milanesi
benestanti. Era arrabbiata quando
scriveva di compaesani emigrati,
dispersi, umiliati. Oggi diremmo
indignata. Tutti possono essere
indignati, anche quelli dei salotti
milanesi. Tina non poteva invece
permetterselo, né lei né la gente
con la quale era cresciuta, si era
formata. Loro potevano solo essere
arrabbiati. Loro potevano solo
ribellarsi”.
Ho scritto due anni fa Vajont 9
ottobre 1963 ore 22,39 Un’ Onda
lunga…con una conclusione che
ripeto Spero che sia un’Onda
lunghissima a continuare il gior-
nalismo come quello praticato
dalla Tina Merlin, a noi è dato di
NON SCORDARE, MAI. Sento
pertanto ancora oggi, dopo 50
anni, la necessità di riproporre a
chi non la conoscesse, la pratica
quotidiana, appassionata onesta
coraggiosa ed umana, di una
Donna che si chiamava Tina Mer-
lin, professione Giornalista, una
che turbò l’ Ordine Pubblico.
Prendetevi alcuni minuti di tempo,
tenuto conto che per quello che
denunciò e fu a sua volta denun-
ciata, bastarono 3 minuti per am-
mazzare 2.500 persone…e leggete.
E’ il mio modo per ricordarle
quelle vittime del Vajont, sperando
nel passaparola, una testimo-
nianza di mano in mano che, mal-
grado tutto, non avrà mai fine
come la Resistenza.
Doriana Goracci
CRONACA
Al mondo che’ che la mattina non riesce a
pensare a niente prima di prendere il caffe’ e
chi inceve appena sveglio si trova a smaltire
un eccesso di neuroni, mi faccio un’ altro
caffe’
I rivoluzionari sono eterni, perche’ hanno il
dono della metamorfosi
Se in Italia si facesse una legge che vieti ai
partiti di candidare i moralmente indegni, a
partire dagl’ indagati, si potrebbe andare a
votare con qualsiasi meccanismo elettorale
Inferiore e' colui che si crede culturalmente e
intelletualmente superiore e ne avrei anche le
prove se qualcuno avesse la bonta' di spie-
garmi razionalmente del perche', i neri, le
donne e i gay sono inferiori
Non sono mai stato contro il materialismo, ma
chi e’ piu’ ricco di me, non canti miseria
Educare i figli e' il lavoro piu' bello ma com-
plicato al mondo, peccato che alla stragrante
maggioranza, piace delegarlo a terzi
Chi e’ senza padroni, spezzi la prima catena
SPORT
SPIACENTI MA IL FORMATO
CARTACEO E’ ANDATO IN PENSIONE
ALL’ALLENATORE DEL
MILAN VINCENZO MONTELLA
IL PREMIO “NILS LIEDHOLM”
Comunnicati Palmerini
Un riconoscimento per lo stile e
la correttezza. La cerimonia di
consegna nella cantina
dell’azienda vinicola fondata dal
Barone, che oggi avrebbe com-
piuto 95 anni.
È andato a Vincenzo Montella il Premio
“Nils Liedholm” 2017, giunto alla settima
edizione. Il tecnico rossonero entra così a far
parte dell’albo d’oro del prestigioso riconosci-
mento (dopo Carlo Ancelotti, Vicente del
Bosque, Michel Platini, Paolo Mald-
ini, Roberto Donadonie Claudio Ranieri)
con questa motivazione: “per le qualità
umane dimostrate, sempre privilegiando il
sorriso, lo stile e la correttezza, che unite alle
grandi qualità tecniche, lo hanno portato ad
essere apprezzato e ricordato in tutte le pi-
azze vissute nella propria carriera spor-
tiva”. La cerimonia della consegna ha avuto
luogo anche quest’anno nella cantina
dell’azienda vinicola di Cuccaro Monferrato,
in provincia di Alessandria, fondata dallo
stesso Barone quarant’anni fa e che in se-
guito è stata guidata dal figlio Carlo. Sono
intervenuti, oltre allo stesso Carlo Lied-
holm anche il sindaco di Cuccaro Fabio Bel-
linaso e il giornalista della Gazzetta dello
Sport Alberto Cerruti. Ha moderato l’incon-
tro Giorgio Pomponi.
Il premio intitolato a Nils Liedholm, che pro-
prio oggi 8 ottobre avrebbe compiuto 95 anni,
viene assegnato sempre a uno sportivo che
si sia particolarmente distinto non solo per i
risultati raggiunti, ma per quei valori di lealtà,
correttezza, signorilità, trasparenza ed ele-
ganza che tanto hanno contrassegnato la
vita e la carriera sportiva del grande allena-
tore svedese. E costituisce un’occasione
unica per ricordare un simbolo di un’epoca in
cui il calcio era considerato ancora un gioco
e non aveva del tutto smarrito la sua inno-
cenza. Un uomo e un campione apprezzato
da tutti per aver saputo incarnare nel corso di
una lunga carriera di calciatore prima e poi di
allenatore i valori sportivi più autentici. Doti
umane e valori che, grazie soprattutto all’e-
sempio, ha sempre saputo trasmettere con
grande passione ai suoi allievi, dimostrando
con i fatti come nello sport sia possibile rag-
giungere i massimi traguardi senza mai venir
meno al rispetto e alla lealtà nei confronti
dell’avversario. Un personaggio dotato di un
carisma eccezionale, che ha segnato come
pochi la storia del calcio dal dopoguerra a
oggi e che è venuto a mancare nel novembre
del 2007.
“Sono 10 anni che è mancato Liedholm e
manca a tutti – ha detto Alberto Cer-
ruti nell’introdurre il vincitore del premio.
“Questo è un premio che va a chi ricorda
Liedholm: abbiamo pensato a Montella per
quello che ha fatto in campo e fuori. La bat-
tuta su Ancelotti è una battuta che avrebbe
fatto Liedholm. La settimana scorsa ho in-
contrato Ancelotti a Gerusalemme: mi ha
detto di dire a Vincenzino di stare tranquillo.
‘Non voglio il suo posto, ora vado in Can-
ada’”. Montella insomma è un personaggio
che incarna perfettamente lo spirito del pre-
mio. Lo ha sottolineato lo stesso Carlo Lied-
holm: “Qui non si premia un vincitore, ma
una persona. Un uomo con un certo stile:
lealtà, signorilità, sobrietà, qualità che Mon-
tella ha in pieno, sono veramente contento di
premiarlo e gli auguro il meglio”.
Nel corso della premiazione Vincenzo Mon-
tella ha voluto ricordare il suo rapporto con
Liedholm, conosciuto di persona nel 1999
quando arrivò alla Roma e l’allenatore sve-
dese svolgeva l’attività di consulente tecnico
dell’allora presidente Franco Sensi.
“Liedholm era sempre molto vicino alla
squadra – ha affermato. “Della sua person-
alità mi rimasero impresse in particolare la
sua eleganza, l’ironia, la competenza e la
sua capacità di sdrammatizzare: si tratta di
valori molto importanti nel calcio e anche per
questo il riconoscimento ricevuto oggi mi
emoziona e mi riempie di orgoglio.” Montella
ha anche raccontato di aver scoperto alcune
affinità professionali con Liedholm, non solo
per aver seguito da allenatore un percorso
professionale molto simile (come il Barone
ha allenato infatti prima del Milan la Roma e
la Fiorentina). “Certo, Liedholm ha vinto due
scudetti importanti da allenatore, tra cui
quello della stella nel Milan, il mio sogno è
quello di seguirlo anche su quella via. Lui
inoltre veniva spesso definito il più napole-
tano degli svedesi, a me dicono che sia più
nordico che napoletano. In realtà sono sem-
plicemente un cittadino del mondo, come in
fondo credo lo fosse anche Liedholm.”
Sebastiano Catte
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Pagina 8 Ottobre 2017Britalyca News Londra
Calabritto & Dintorni
Calabritto & Dintorni
A Calabritto pronti a partire con
l’annuale Sagra della
Castagna
Una castagna che rientra nel com-
prensorio IGP di Montella, ma che si
distingue da quelle dei paesi limitrofi
per il suo sapore estremamente dolce
e delicato. Stiamo parlando della
castagna di Calabritto (AV) che sarà
"celebrata" il 30 e 31 ottobre in occa-
sione della sesta edizione della "Sagra
della castagna di Calabritto".
L’appuntamento, promosso dalla Pub-
blica Assistenza “Aurora”, è fissato in
Piazza Matteotti a Calabritto. Gli
stands saranno aperti dal tardo
pomeriggio: dalle ore 19:00 in poi si
potranno degustare i piatti "forti" della
serata.
Il comune dell’Alta Irpinia, infatti, con
quest’evento punta a valorizzare la
gastronomia di qualità e a far cono-
scere alcuni piatti tipici in cui la
castagna è la regina del gusto. A
cominciare dalle classiche "tirate"
calabrittane, un tipo di pasta tipico di
Calabritto, simile allo scialatiello, la-
vorato con aggiunta di farina di
castagne e condito con ragù di porcini
o ragù semplice.
Tra i secondi si potrà optare per lo
spezzatino di maiale con le castagne; e
arista di maiale al forno condita con
crema di castagne. Il contorno saranno
le “famose” patate sfruculate cu li papa-
ruoli.
Come sempre ci sarà uno stand intera-
mente dedicato ai dolci rigorosamente
a base di castagne e realizzate dalle
“pasticcere” del posto.
Durante la sagra, spazio alla musica
folk con il concerto de "I pirati del Liscio
2.0" il 30 ottobre e "Tonuccio Corona e
Pink Folk Band" il 31 ottobre
Da: http://www.orticalab.it
Per definizione non soltanto giornalistica,
fino a qualche anno fa, Sala Consilina era
“centro capofila del Vallo di Diano”.
A Sala Consilina, infatti, era concentrato il
“cuore” dei servizi di tutto il Vallo di Diano.
A Sala Consilina c’era la SIP (poi diven-
tata Telecom); a Sala Consilina c’era
l’Enel, a Sala Consilina c’erano
il Tribunale, il carcere, il Corpo forestale
dello Stato, la sede dell’Ordine dei Com-
mercialisti, i supermercati presso cui si
recavano cittadini provenienti da ogni
parte del Vallo di Diano, nonché dalla
vicina Basilicata e dai territori del Cilento e
degli Alburni.
Sala Consilina era la sede naturale della
“Città Vallo di Diano”. In questa città, fino
alle soglie del 2000, le cose andavano
bene, le prospettive erano vive, le strade e
le piazze erano popolate da giovani. Sala
Consilina era l’unica città che, per un
lungo periodo di tempo, ha ospitato ben
due sale cinematografiche. Di questa
“grandezza”, purtroppo, ora non resta che
un pallido ricordo. Negozi chiusi, Tribunale
trasferito a Lagonegro, carcere chiuso,
servizi ridotti al lumicino.
In verità, non è che gli altri centri del Vallo
di Diano stiano meglio, ma è Sala Consil-
ina ad aver perso maggior quantità di
smalto. Colpa sicuramente del cambia-
mento dei tempi e dello spopolamento
inarrestabile dell’intero meridione d’Italia,
ma vedere Piazza Umberto I completa-
mente desolata di giorno e di notte, tutte
le altre strade principali della città deso-
latamente vuote e case e negozi chiusi in
pieno centro, provoca sconforto non sol-
tanto alla vista.
Ma se è vero che “il passato ci salverà”,
non resta che sperare in un futuro migli-
ore. Sala Consilina può e deve ritornare a
giocare il suo ruolo che la storia le ha as-
segnato, per generosità dei suoi cittadini,
per storia della sua classe dirigente, per la
bellezza dei suoi siti, per la straordinaria
capacità di sapersi reinventare e di dare
spazio ai suoi sogni. Qualche segnale
chiaro in questa direzione già si affaccia
all’orizzonte. Saranno i giovani a ridare
s p e r a n z e a p r o g e t t i o r m a i
sbiaditi? Probabilmente è l’unica chance.
Da: ondanews.it
Tragico incidente in moto. Campagna e Laviano
piangono per la morte del giovane Antonio Fiorillo
lSono due le città oggi a lutto per la morte
di Antonio
Fiorillo, operaio 32enne originario di Lavi-
ano ma residente in località Quadrivio di
Campagna, deceduto ieri a bordo della sua
moto, in un incidentestradale sulla strada
statale Appia, tra Pescopagano e Castel-
grande.
Erano da poco passate le 16 quando il
32enne salernitano che si trovava in com-
pagnia di altri centauri a Castelgrande, si
stava dirigendo in moto verso Pescopa-
gano. Improvvisamente il giovane ha perso il controllo del mezzo, finendo fuori strada e
schiantandosi al suolo. Nell’impatto Antonio è morto sul colpo. La terribile scena è av-
venuta sotto gli occhi dei suoi amici motociclisti che sconvolti, hanno chiamato i soc-
corsi. Quando i sanitari del 118 e i Carabinieri sono giunti sul posto non hanno potuto
fare altro che costatarne il decesso Ieri sera la notizia della morte del giovane ha fatto
subito il giro di amici e di parenti. Nato a Lavianodove ha vissuto con i genitori e la
sorella per molti anni, Antonio e la sua famiglia da pochi anni si erano trasferiti a Cam-
pagna. Il giovane centauro lavorava con suo padre, titolare di un’impresa edile e durante
il tempo libero girava in moto, partecipando ai raduni. Sotto shock l’intera Valle del Sele
che oggi piange uno dei giovani figli. “Antonio era un ragazzo splendido che amava
tanto la vita – raccontano in lacrime gli amici di Laviano – Rimane solo tanto dolore per
una morte assurda. A Laviano ci conosciamo tutti. Antonio era l’amico ed il fratello di
tutti, sempre solare e sorridente, amante delle moto. Lui e la moto non si separavano
mai”. Una passione per la moto quella di Antonio, che gli è costata la vita. In attesa del
rientro a Campagna dove nei prossimi giorni si svolgeranno le esequie, la salma di Anto-
nio Fiorillo si trova presso l’obitorio dell’Ospedale San Carlo di Potenza. ( ondanews)
C‘era una volta Sala
Consilina, centro capofila
del Vallo di Diano
CALABRITTO, INOSSER-
VANZA PROVVEDIMENTO
DELL’AUTORITÀ:
DENUNCIATA ALLEVATRICEI
Carabinieri di Calabritto, dopo specifici ac-
certamenti, hanno denunciato un’allevatrice
ritenuta responsabile del reato di inosservanza
dei provvedimenti dell’Autorità
I Carabinieri della Stazione di Calabritto, a
conclusione di specifici accertamenti, hanno
denunciato alla Procura della Repubblica di
Avellino un’allevatrice ritenuta responsabile
del reato di inosservanza dei provvedimenti
dell’Autorità.
La vicenda ha avuto inizio nel 2016 quando i
Carabinieri della Compagnia di Montella pro-
cedevano ad una serie di mirati servizi finaliz-
zati alla tutela della salute pubblica ed al con-
trollo del settore agroalimentare effettuando, in
stretta sinergia con personale veterinario
dell’ASL, numerose ispezioni alle aziende
zootecnichepresenti sul territorio di compe-
tenza.
Nel caso di specie, l’allevatrice aveva omesso
di raccogliere in un recinto la sua mandria di
bovini per permettere ai veterinari di effettuare
la prevista profilassi sanitaria sui capi di bes-
tiame.
Alla luce dei vari e vani tentativi posti in
essere da parte delle Forze di Polizia e del
personale dell’ASL, il Sindaco di Calabritto
era stato costretto ad emettere un’ordi-
nanza con la quale le intimava di abbattere gli
animali, oramai cresciuti allo stato brado, per
scongiurare un possibile contagio.
Tuttavia, anche l’ordine formale del rimo citta-
dino veniva disatteso ed i Carabinieri della
locale Stazione Carabinieri, a conclusione
degli accertamenti effettuati, hanno deferito la
donna in stato di libertà all’Autorità
Giudiziaria per il reato di cui all’art. 650 del
Codice Penale. (da: Ondanews)

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La voce alternativa5

  • 1. Periodico gratuito di libere e approfondite informazioni. Fondato ed edito da Carmine Gonnella (2005/2017) II edizione N. 35 Ottobre 2017 Siamo anche su https://issuu.com/carminegonnella e https://www.facebook.com/carmine.gonnella e su altri motori di ricerca Britalyca News Londra Britalyca News Londra FREE Ultima pagina Dall’ Italia e dall’ Estero A cura di Giorgio Brignola Pagina 3 IL LEGISLATORE DI TURNO DECIDE DI FARSI ELEGGERE CON L’IMPERSONALLUM Il voto costituzionale e’ a suffragio universale e diretto, eguale e personale, libero e segreto . “ In ogni democrazia evoluta, il voto e’ eguale e personale, non puo’essere indiretto o delegato “ Il resto a pagina 2 (Qui Londra ) Aforismi, poesie vignette e varie A pagina 7 " Per la nostra Costituzione, il voto non puo' essere correlato non alla distanza, ne alla capacita' fiscale del cittadino" NON SOLO LATORRE MA TUTTI GLI ITALIANI Sen. Nicola Latorre (PD) : “Io sono contrario al voto degli italiani all’estero. Ritengo sia un errore. Avrebbero molto più diritto di voto gli immigrati” Nella foto) In un mio aforisma di alcunigiorni fa dicevo: “Incomincio a pensare che il razzismo potrebbe avere origini da un gene malformo del nos- tro bagaglio genetico” Non solo Latorre (Pd) ma tutti (salvando la pace di qualcuno che nel corso dei decenni e’ stato costretto da politici dello stampo di La- torre a migrare per il mondo. (1) Da cultore della Costituzione italiana ( quella repubblicana e non quella dei politici) elengo due articoli: “Il diritto di voto non può essere limitato se non per incapacità civile o per effetto di sentenza penale irrevocabile o nei casi di indegnità morale indicati dalla legge. E ....:” Tutti sono tenuti a concorrere alle spese pubbliche in ragione della loro capacità contributiva. Ergo:" " Per la nostra Costituzione il voto, non puo' essere correlato non alla distanza ne alla capacita' fiscale del cittadino" Adesso quancuno dica a Latorre , che le sue parole: “Io sono contrario al voto degli italiani all’estero” violano quella Costituzione che non ha mai letto e fa anche il politico enon ha nessun diritto di offendere circa 5 milioni di veri e autentici italiani; esesenti dal gene mal- formo. E poi...queste parole (esattamente le stesse( sono gia’ state espresse dal Presidente del Senato, alcune settimane fa, pert non parlare della Lega Nord di qualche anno fa...La conclusione e’ che “voi” italiani siete tutti affetti dal gene malformo del razzismo. Con- siglierei a tutti i politici italiani, una buona e accurata lettura della nostra Costituzione ad eccezione di Latorre perche’ non la capirebbe. [cg] COMUNICATI ( Goffredo Palmerini) ALL’ALLENATORE DEL MILAN VINCENZO MONTELLA IL PREMIO “NILS LIEDHOLM” Pagina 7 DETTO FRA VOI CON IL ROSATELLUM AVRETE UN PARLAMENTO PRECOSTITUITO E NON RAPPRESENTATIVO Con l' "Uniproporzionalum" avremo un Parlamento con un mandato popolare Rosatellum , i big dei partiti decidono chi fare eleg- gere, chi vota nei collegi uninominali elegge anche coloro nei collegi plurinominali con liste bloccate. Nelle liste bloccate i partiti candidano tutti i "fedeli" (ladri e ddelinquenti). Con il rosatellum si avra un Parlamento precostituito e non rappresenta- tivo. Con il "uniproporzionallum" Nei collegi uninomnali dovranno essere candidati i big dei partiti ivi incluso il loro capo e coloro che hanno gia' avuto un mandato. In questo modo il popolo sce- glie di riellegere o non un parlamentare . Di legitti- mare la candidatura del futuro premier. Nei collegi plurinominale al di la' componenti della lista, ci dov- ranno essere due preferenze. In questi modo si da la possibilita; di votare una donna o un uomo e u giovane o un vecchio, per il ricambio generazonale e di genere. Mentre il rosatellum e' incostiuzionale, l' uniproporzi- onallum , rispecchia in toto il voto libero, eguale e personale In una vera democarzia si chiede il mandato popolare e non un Parlamento precostituito su misura dei partiti [cg] IL VERO SCOPO DEL REFERENDUM “AUTONOMISTA” I pesidenti del consiglio della Lombardia e del Veneto, ( chiamarli governatori e' riduttivo) vorrebbero far passare dalla finestra,quel che il Popolo ha fermato nel 2006 alla porta: la "Devolution" CRONACA Doriana Goracci (Blogger) Santiago Maldonado, per conoscerlo e amarlo Pagina 6 A cura di Nino Bellinvia Pagine 4/5 “ L’ E N I G M A I N S C E N A” Taekwondo Massafra” All’ estero abbiamo 18 parlamentari: “ Ignoranti costituzionali l comma 1, la lettera b) è sostituita dalla seguente: « b) gli elettori residenti in Italia possono essere candi- dati in una sola ripartizione della circoscrizione Estero; gli elettori residenti all’estero possono essere can- didati solo nella ripartizione di residenza della circoscrizione Estero ( rosatellum) La ragione per cui penso che I nostril 18 elletti all’ estero siano dei prefetti ignoranti,costituzionali perche’ avevano la possibilita’ del voto paritario, ovverossia, correggerla. con un semplice emendamento:" Se un partito candida all' estero un residente in Italia, dovra' candidare e in eguale misura un residente all' estero in Italia. Invece di contrariarla per non perdere una manciata di preferenze, dal futuro candidato residente in Italia . Poi, scusatemi tanto, ma se il voto ( attivo e passivo) e’ eguale, in base alla legge Tremaglia.: “ Gli elettori di cui al comma 1 possono esercitare il diritto di voto in Italia, e in tale caso votano nella circoscrizione del territorio nazionale relativa alla sezione elettorale in cui sono iscritti, previa opzione da esercitare per ogni votazione e valida limitatamente ad essa.” , perche sino adesso nessun cittadino italiano residente all’ estero e’ stato mai candidato in Italia.? Sono elettori tutti i cittadini, uomini e donne, che hanno raggiunto la maggiore età, e il diritto di voto non può essere limitato se non per incapacità civile o per effetto di sentenza penale irrevocabile o nei casi di indegnità morale indicati dalla legge. Il voto e’ ( attivo o passivvo)e non ha niente a che vedere con la residenza o a distanza / TUTTI I CITTADINI [cg] Il popolo italiano nel corso dei decenni ha preferisce delegare i partiti a determinare la politica nazionale del Paese e non concorrere liberamente
  • 2. Pagina 2 Ottobre 2017Britalyca News Londra In questo ultimo ventennio, tutte le leggi elettorali hanno violato il principio liberista, egualitarista e personalista sul voto SE LA LEGGGE SCELBA DEL 1953 FU DEFINITA DALL' OPPOSIZIONI "TRUFFA", ILROSATELLUM LO POSSIAMO RIBATTEZZARE " IMPERSONALLUM " « ART. 1. – 1. La Camera dei deputati è eletta a suffragio universale, con voto diretto ed eguale, libero e segreto, espresso in un unico turno elettorale. Il voto è personale ed eguale, libero e segreto,[art. cost,48] a suffragio universale e diretto. [aer. cost. 56/58] (Il suo esercizio è dovere civico.) Nel rosatellum c'e' tutto, il voto diretto, libero e segreto, forse anche eguale, MANCA LA PERSONA POi, non c'era bisogno di aggiungere " Espesso in un unico turno", perche' il doppio turno e' stato gia' bocciato dalla Consulta nell' Italicum. Consiflierei i politici italiani di aggi- ungere alle liste bloccate due preferenze e due schede, per rendorlo piu' PERSONALE ... mocraticamente. Badate bene che gia’ dal primo articolo della riforma noi possiamo sostenere senza alcun ombra di dubbio che e’ incostituzi- onale: “ « ART. 1. – 1. La Camera dei deputati è eletta a suffragio universale, con voto diretto ed eguale, libero e segreto, espresso in un unico turno elettorale.” Adesso chi ha letto l’ arrticolo 48 almeno una volta in vita sua, sa che il voto non e’ solo eguale libero e secreto ma anche “PERSONALE” . E’ qui che casca Rosatum , il suo rosatellum e’ solo segreto, non piu’ libero, perche’ non c’e’ liberta di scelta, non eguale perche’ nei collegi uninominali il voto e’ diretto, in quelli plurinominali e’ indiretto, non person- ale perche’ nei collegi plurinominali il cittadino vota una lista Ecco perche “noio” il rosatellum l’ abbiamo modificato e ribattezzato per renderlo piu’ “PERSONALE” "uniproporzionallum"…. Nei collegi uninomnali dovranno essere candi- dati i big dei partiti ivi incluso il loro capo e coloro che hanno gia' avuto un mandato. In questo modo il popolo sceglie di riellegere o non un parlamentare . Di legittimare la candidatura del futuro premier. Nei collegi plurinominale al di la' componenti della lista, ci dovranno essere due preferenze. In questi modo si da la possi- bilita; di votare una donna o un uomo e u gio- vane o un vecchio, per il ricambio generazonale e di genere mente alle schehe italiane. Si potrebbe benissi- mamente introdurre anche il Italia, il voto elet- tronico, come avviene in tante altre parti del mondo, questo accorgerebbe I tempi. Vedete signori che l’ attuale meccanismo del voto all’ estero, non solo tende a brogli, ma anche ad determita costo, perche’ I plichi arriavano ad una agenzia di spedizioni, il citadino manda il plico contenente il suo voto al Consolato e questi provvede alla spedizione in Italia, dove vengono (attenzione) istituiti 5 mila seggi per lo scrutino. Eiguardo poi all’ iscrizione al registro elettorale degl’ italiani all’ estero, abbiamo la posta elettronica certificate. Adesso per chi ha fatto la terza media, sa che la matematica non e’ mai un’ opinione, la domanda e’ “ Quanto costa al commune spedire un plico direttamente al cittadino, una volta accertata l’ idendita’ ? IL POLARISMO LEDE LA SOVRANITA POPOLARE Diciavamo che:” Un Parlamento precostituito blocca evoluzione democratica” (autocit) Il polarismo o se volete le coalizioni pre- elettorali come prevede la nuova legge elettorale , il “Rosatellum-bis” non solo non e’ contemplato dalla nostra Costituzione:” Tutti i cittadini hanno diritto di associarsi liberamente in partiti per concorrere con metodo democratico a determinare la politica nazionale. E con metodo democratico si intende il voto libero, personale ed eguale, cosa che in Italia manca dal 1993, a partire dal Mattarellum; con le liste bloccate. Vedete che le soglie di smarramento non riducono i partiti, perche’ chi sa di non superarla si unisce ai poli, con il rischio poi di ritrovarsi ancora una volta con coalizioni variopinte e in contrasto fra di loro, che non da affatto piu’ governabilita’. Non e’ cambiato nulla, oggi li chiamano poli, durante il fascismo listoni SULLA NUOVA LEGGE ELETTORALE ROSATELLUM 2.0 . .. Nessuna legge elettorale e’ costituzionale, perche’ in un modo o nell’ altro modifica sem- pre il voto libero ed eguale, personale e diretto; ammenoche’ non viene approvata dai due terzi del Parlamento (Autocit.) Applaudire dopo aver approvato una legge elet- torale, con una maggioranza di governo ottenuta con un premio di maggioranza, ponendoci tra l’ altro la fiducia , e’ da politici poco evoluti de- IL DEBITO PUBBLICO ITALIANO, POTREBBE ESSERE DIMEZZATO IN 10 ANNI ABOLENDO LE REGIONI Partendo da uno dei principi fondanentali della nostra Costituzione:” La Repubblica, una e indi- visibile, riconosce e promuove le autonomie locali; attua nei servizi che dipendono dallo Stato il più ampio decentramento amministra- tivo; adegua i principi ed i metodi della sua legislazione alle esigenze dell'autonomia e del decentramento”, si puo’ comprendere che il dettame,parla di decentramento amministrativo e non legislativo. Tutte ebbe inizio nel 1970 con la crezione di 20 staterelli nello Stato con propri parlamentini elettivi e legislative, tanto e’ vero che con la riforma del Titolo Quinto del 2001 (da parte della sinistra italiana) le regioni, con l’ abolizi- one del commissario del Govern centrale, di- ventano tutti staterelli autonomi senza nessun controllo e in meno di vent’ anni il debito pub- blico nazionale si e’ pressapoco raddoppiato. E evidente che certe competenze strutturali dei beni di commune necessita’, non si possono lasciare in mano agli enti locali. Basti pensare che nel 1970 , l’ anno in cui furono istituite le regioni, non eravamo indebitati. L’ unico modo per ridurre il nostro debito pubblico e’ abolire le regioni e suddividere le loro competenze tra lo Stato central e I comuni e statene certi che il debito pubblico in dieci anni sara’ dimezzato. Una cosa e’ il decentramento amministrativo, un’ altra e’ quello legislativo. IN OGNI DEMOCRAZIA IL PROBLEMA NON E’ GOVERNARE MA LEGIFERARE NELL’ INTERESSE DEI CITTADIN, PERCHE’ UN PAESE PUO’ ANCHE GOVER- NARSI DA SOLO, CON LE LEGGI VIGENTI (autocit) Gli ultimi sondaggi lo dimostrano chiaramente PD 27.5% M5S 25.4% F.I 14% Lega 14% Fratelli d’ Italia 4.1% Campo p. e Art.1 5.2 % e Alfano al 2.8 %. Con un paese cosi frantumato, anche nella prossima legislatura e con qualsiasi maggioranza, si continuera’ a governicchiare con decreti leggi e questioni di fiducia, come avviene oramai da oltre 40 anni. IN UN’ ERA DIGITALIZZATA COME LA NOSTRA, A COSA SERVONO I CONSO- LATI? O meglio a cosa servono le rappresentanze ital- iane all’ estero, se sino adesso non si e’ capito se rappresentano I rispettivi partiti o I cittadini e quando parlo di rappresentanze, mi riferisco anche e innanzi tutto a quelle politiche. In 40 di residenza all’ estero ho usufluito dei servizi consolari due sole volte, il rinnovo e una pro- cura per una vendita di un’ immobile. Un pas- saporto si rinnova ogni 10 anni, per il residente all’ estero, costa poco andare in Italia e in due settimane e’ rinnovato. Dal 2006 non ho mai avuto bisogno di un rappresentante parlamen- tare, eppure ne abbiamo 18 che vanno a riscal- dare I seggioloni in Parlamento. Il voto? Per quello (come abbiamo sempre ribadito) si puo’ effettuare via posta e a tutte l’ elezioni tramite il commune italiano di ultima residenza. Il com- mune manda il plico al cittadino italiano all’ estero, e il plico dovrebbe ritornare al commune il giorno prima delle elezioni in Italia, consider- ando anche la distanza geografica, in modo tale che lo scrutinio viene effettuale contemporanea- RIFORMARE LA CORTE COSTITUZIONALE Sino a quando la Corte Costituzionale non potra' intervenire in tempi brevi, ci saranno sempre leggi incostituzionali ( Autocit 2013) Premesso che.... L' Italicum non andava autorizzato e fir- mato ancor prima della riforma del Senato. Facciamo presente che l' Italicum (bocciato poi dalla Consulta) fu voluto da Giorgio Napolitano e firmato da Sergio Mattarella Tutti sappiamo che il cittadino ha un anno per ricorrere alla Consulta, dopo di che la Corte interviene. Forse e' ore di riformarla per rendere il suo intervento in tempi piu' brevi e non come e' successo per il porcel- lum ( 2005/2014) perche' prevenire e' me- glio di curare. Se il porcellum fosse stato dichiarato incostituzionale dopo un anno dalla sua entrata in vigore, oggi non saremmo qui a discutere di rosatellums. Per ricorrere alla Consulta al cittadino bas- terebbe un mese e un mese per la Consulta di emettere la sentenza. Deto cio', non ser- virebbe che la Consulta intervenga in tempi brevi, se il Capo dello Sato intervenissi prima, non autorzzando le iniziative legisla- tive dei governi se ci fossero dubbi di leggi ad personam o ad partitum . E' errato sos- tenere che una legge non e' incostituzionale se funziona, come e' avvenuto con il porcel- lum QUANDO UN POLITICO SCENDE IN PIAZZA E’ UN FALSO LEGISLATORE, LA PIAZZA E’ DEL POPOLO L'iniziativa delle leggi appartiene al Gov- erno, a ciascun membro delle Camere ed agli organi ed enti ai quali sia conferita da legge costituzionale La domanda mi sorge spontanea:” Perche I pentastellati scendono in piazza sostituen- dosi al popolo, invece di essre in Parla- mento e presentare mille , un milione op- pure un miliardo di disegni di leggi corre- late ai meccanismi elettorali ? Il popolo esercita l'iniziativa delle leggi, mediante la proposta, da parte di almeno cinquantamila elettori, di un progetto redatto in articoli. Un’ altra domanda (sempre sponanea):” Perche il popolo scende in piazza. Quando puo’ bombardare il Parlamento con mille, un milione oppure un miliardo di iniziative di leggi? "UNIPROPORZIONALUM” Meccanismo elettorale misto, con seggi uninominali e prurilominali con due preferenze. (1) I big dei partiti ivi incluso il premier designato e coloro che hanno avuto gia’ un mandato, candidati collegi uninominali. (2) Due preferenze nei collegi plurinominali LA QUESTIONE NON E’ CACCIARLI MA NON FARLI ENTRARE Se in Italia si facesse una legge che vieti ai partiti di candidare i moralmente indegni, a partire dagl’ indagati, a tutte le tornate elettorali si potrebbe andare a votare con qualsiasi meccanismo elettorale [In politica prima viene l’ onore e poi la disciplina, l’ onere nel rappresen- tare e la disciplina nell’ esercitare ]
  • 3. Pagina 3 Ottobre 2017Britalyca News Londra L’ESPERIENZA Nel vocabolario di lingua italiana, alla parola “esperienza” si legge: “ stato dal quale è possibile ottenere anche un insegnamento”. Meglio, però, sarebbe scrivere che “l’esperienza” scaturisce da un insieme d’errori che dovrebbero consentire di sviluppare il nostro carattere per affrontare i problemi, soprattutto quelli politici, con maggiore obiettività. Se il concetto, al quale ci riferiamo, si fermasse alla nozione che abbiamo riportato, l’Esperienza resterebbe solo fine a se stessa e non consentirebbe di tentare, almeno, di variare, se non arricchire, uno stato di fatto non sempre valido nel suo complesso. Con questa premessa, dalla quale non ci siamo mai discostati, tentiamo d’offrire un quadro dello stato socio/politico italiano che, nonostante le tante promesse, resta confusa e priva, a nostro avviso, di concreti obiettivi da realizzare. Da circa due anni, l’Italia è guidata da un Esecutivo non voluto dagli italiani perché non nominato da un recente potere legislativo eletto dal Popolo. Una realtà che è ben chiara a tutti; ma che tutti continuiamo a subire senza scelte di sorta. In attesa dei risultati del mese prossimo, si preferisce continuare per un’esperienza che, dopo tanti mesi di mediazione politica, non ha migliorato il nostro status. Come se la nostra “esperienza”, maturata nel frattempo, non sia stata che una somma d’errori senza insegnamento. E’, però, vicino il tempo dei cambiamenti. Soprattutto di quelli essenziali. Senza tener conto dei risultati referendari. Rinviare la questione al ”dopo”, per “tirare avanti” sino alla primavera del 2018, ci sembra un’altra perdita di tempo e d’opportunità di ripresa per il Paese. L’Italia ha bisogno di un Esecutivo che abbia un sostegno parlamentare qualificato. Il resto, ovviamente, è già storia di ieri. L’ITALIA DEL DOPO Di una realtà siamo certi: il 2017 non sarà ricordato come l’anno delle risolutive trasformazioni. La situazione economica, come quella politica, è ancora in equilibrio instabile, ma ci sarebbe d’andare oltre per consentire la ripresa del Paese e dei partiti intenzionati a guidarlo in futuro. La prossima Legislatura, in ogni caso, sarà la prima di un nuovo fronte politico che, con molta obiettività, non era neppure ipotizzabile per il passato. Una differente situazione socio/ economica andrà a coinvolgere tutti gli italiani. La primavera 2018 si presenterà con una situazione generale che prevediamo complessa. Non osiamo scrivere, per carità, che, poi, l’anno sarà migliore, ma ci sentiamo autorizzati a dare un’occhiata oltre il tunnel della crisi nazionale. L’inflazione, almeno quell’ufficiale, sembra stabilizzata; perdura la deflazione. Ciò potrebbe anche significare che, col prossimo anno, si potrebbero registrare maggiori segnali anche a livello PIL. Resta, in ogni caso, la questione della governabilità che rimane problematica. Con la prossima Legislatura, il Parlamento si dovrebbe presentare con una maggiore stabilità politica; anche il quadro economico ne sarebbe favorito. In questi mesi di tensione politica, ci siamo resi conto che dei partiti, intesi come centri di potere, cominciano a contare di meno. Ed era ora. Certi chiarimenti, velati per il passato, oggi ci appaiono con maggiore chiarezza. A questo punto, riconosciamo che molto resta da fare, ma apprezziamo quello che il nuovo Presidente del Consiglio ha illustrato. E’ chiaro, però, che parecchie incongruenze ancora restano. Sono, tuttavia, meno insidiose che per il passato perché ora tutti le riconoscono come tali e, di conseguenza, più controllabili. A seguito dell’imminente tramonto di questo Esecutivo, non ci rimane che fare i conti con i partiti. Riappariranno i tempi delle discussioni parlamentari; ma senza le preoccupazioni degli Esecutivi che si reggono sulla “non”sfiducia. Gli impegni dovranno essere mantenuti per un diverso modo di raffrontarsi con l’opposizione che sarà organizzata per non remare, necessariamente, contro. Anche il PD avrà da fare i conti con un nuovo orizzonte politico. Una volta consolidata l’economia, il fronte previdenziale, quello del lavoro e il regime fiscale, l’Italia potrebbe recuperare, pur se con qualche nostra perplessità, il terreno perduto. L’INCERTEZZA Il clima d’apprensione economica c’è ancora. Ma, se non altro, ci ha consentito di prendere migliore coscienza dei complessi problemi interni del Paese. Con la premessa che i mesi che ci rimangono di quest’anno non saranno semplici per nessuno. Dato che i politici di razza non s’improvvisano, anche l’affidabilità governativa potrebbe venir meno. Il “trasformismo” dei partiti d’Italia, però, non persuade più nessuno. In questa Terza Repubblica, fare un passo indietro non sarebbe proprio male. Siamo persuasi che il nostro tenore di vita debba viaggiare su altri binari e con specifiche mete da raggiungere anche a livello istituzionale. Con un esordio: chi dimentica il passato, sarà costretto a riviverlo. Come a scrivere che gli errori politici ed economici non sono da accantonare, ma da rimediare. Anche l’Unione Monetaria non rappresenta solo una garanzia di scambio per i mercati europei e internazionali. Chi ha nostalgia della lira non ha tutti i torti. Da noi, il binomio che riteniamo inscindibile è: Politica e Governabilità. Non ci sono altre formule migliori per garantirci un futuro meno turbato. Anche se certe posizioni politiche dovrebbero essere riconsiderate. Anche la “bonifica” della nostra economia ha da partire dall’alto. L’Euro non è uno “scudo”inviolabile. Lo stesso ritardo della riforma elettorale ci ha fatto comprendere che gli “onori” hanno sempre la meglio sugli “oneri”. Il tutto può apparire anacronistico; ma è proprio così. In questi mesi di “transizione”, c’è da evidenziare la via per offrire all’Italia i mezzi per una ripresa eliminando i tanti compromessi dipendenti da un Potere Legislativo politicamente incoerente. LA VIA PER LE ELEZIONI Lo avevamo scritto subito. Il Governo Gentiloni non avrebbe potuto favorire mutamenti, efficaci, sul fronte socio/politico nazionale. Sono bastati pochi mesi di questo Esecutivo per farci comprendere che la vita nella Penisola non sarebbe cambiata con prospettive migliori. Le riforme, magari, ci saranno, ma la mancanza di un leale dialogo politico potrebbe rendere vano ogni ragionevole compromesso. Tra le carte in gioco oggi si sente la mancanza d’equità. Per ora, il Governo può ancora contare su una certa fiducia del nostro Potere Legislativo. Ma il disagio non è più minimizzabile e, con un Prodotto Interno Lordo (PIL) di poco superiore all’1,5% e con l’indice della disoccupazione, che non cala in modo efficace, c’è poco da sperare. L’Italia sta pagando ancora a caro prezzo il ciclo di trasformazione che dovrebbe farle superare il deficit economico. Intanto, il Parlamento polemizza sul passaggio alla nuova legge elettorale. Le prospettive non sono neppure chiare nell’Esecutivo che dei politici ha bisogno per evitare d’uscire dalla porta di servizio. E’ proprio questo timore che ci ha allertato per tentare di chiarire quale sarà la linea governativa di quest’ultimo trimestre 2017. Per ora, non ci sono premesse che possano farci intravedere una posizione meno malferma per la nostra economia. Le “esternazioni”non sono l’unica scelta per evitare “compromessi” sempre meno accettabili. Basta, infatti, uscire dal guscio nazionale per comprendere come siamo messi male. Meglio che la Legislatura, resista sino alla fine dell’anno. Poi, finalmente, al voto generale. Il futuro Esecutivo dovrà assumersi l’impegno, ovviamente non solo politico, per ridare fiducia al Paese nello spirito del cambiamento. La tesi di “tutti contro tutto” potrà piacere a livello discorsivo, ma la realtà italiana non è, certamente, quella. Insomma, non è tanto una questione di “maggioranza” o di “opposizione” che ci angustia; ma di programmi che non dipendono solo dal varo di una nuova legge elettorale. VIVERE SENZA PACE Nel mondo non c’è Pace. Quest’osservazione è una realtà che dovrebbe farci riflettere. La Terra è troppo piccola perché non ci si debba interessare tutti del prezioso bene dell’armonia tra le genti. Premessa, indispensabile, per lo sviluppo di ogni società. Sembra un controsenso: si vuole la Pace, si pensa alla Pace ma, tuttavia, si ricorre alla violenza per affermare diritti che, proprio per come sono presentati, non sempre sono tali. L’equilibrio della forza, che tanto incide sulla bilancia economica di ogni Paese, anche di quelli più poveri, non rappresenta che “il triste prezzo della pace”. Il credo in certe teorie, che tali però non sono, non può garantire una Pace durevole. Mentre si scrive di progresso, di riforme socio/economiche, l’instabile equilibrio, che dovrebbe garantire la Pace nel mondo, è sempre scosso da azione di guerra, anche se non dichiarata, che coinvolgono numerosi punti “caldi” in tutti i continenti. I focolai che minacciano la Pace non si sono spenti. Anzi, si sono ravvivati con atti di terrorismo in Europa e nel Mondo. Nonostante le condanne, le tensioni rimangono e, indubbiamente, rappresentano un fiero colpo ai fautori di una Pace incondizionata. I lutti che la cronaca riporta, con agghiacciante quotidianità, potrebbero essere evitati? L’interrogativo è grave e non esime nessuno. Attribuire responsabilità, che pure ci sono, non è semplice. Ciò che preoccupa è che la violenza è gestita dalla volontà di pochi. Gli altri uomini ne sono le potenziali vittime. Ci sono ancora troppi compromessi e irresponsabili superficialità da spazzare via. Le “cobelligeranze” e le “neutralità” non hanno mai risolto; anzi hanno complicato il problema. Non è più una questione di coesistenza, ma di sopravvivenza. La coesistenza, pur se con fini non sempre analoghi, è l’unico mezzo per garantirci prospettive di vita che non condizionino più quella degli altri. Nel 2050, quando l’Umanità supererà i tredici miliardi d’individui, solo con la Pace si potrà tentare di garantire a tutti prospettive di vita non più soggette a pretese sconsiderate. Le idee e le religioni non hanno pregio senza la coerenza di una pacifica convivenza. Insomma, comunque s’osservi la situazione mondiale, la pace è sempre il male minore. In conclusione, vivere nel dubbio è favorire ciò, che invece, dovrebbe essere messo al bando. IL RICORDO Quando questa nota sarà pubblicata, saremo in inverno. Però ci teniamo a ringraziare, pubblicamente, i Lettori di questo periodico che ci hanno voluto ricordare il nostro impegno tra le colonne de “La Voce degli Italiani”. Abbiamo fatto parte della Redazione dall’Italia dal 1966; quando c’era stata proposta la Rubrica “Punti di Vista”. Siamo stati con “LA VOCE” per 45 anni (1966/2011). Un periodo lungo, vissuto in sintonia con i Padri Scalabriniani (Editori) e i Collaboratori in loco del periodico. Ora, a 75 anni, ci ha fatto piacere aver ricevuto alcuni messaggi che hanno fatto rivivere i “bei tempi”. Il cordone ombelicale che ci unisce ancora alla nostra Comunità in UK s’è rinnovato tra le colonne di “BRITALYCA”. Sono passati gli anni, ma non il nostro spirito di servizio e d’appartenenza. Grazie ancora per averci Dall’ Italia e dall’ Estero A cura di Giorgio Brignola
  • 4. Pagina 4 Cultura & Societa’ Nino Bellinvia Ottobre 2017Britalyca News Londra Viva Lo Sport – Viva la Scuola. Per il maestro Tommaso Petrelli e per l’intero movimento del C.S.D. “Taekwondo Mas- safra” quelli degli scorsi 8 e 9 ottobre sono stati due giorni speciali. Nella città di Massafra (Taranto) è stata, infatti, ospite la medaglia d’oro olimpica Londra 2012 Carlo Molfetta, personaggio prestigiosissimo non solo per il Taek- wondo, ma per tutto lo sport nazionale. Oltre ad essere diventato il Team Man- ager della nazionale italiana FITA, infatti, Molfetta è anche membro della Giunta Coni come rappresentante degli atleti. Il campione olimpico ha condotto, presso il Palazzetto dello Sport “Giovanni Paolo II, uno stage formativo riservato principal- mente agli atleti del centro sportivo Taek- wondo Massafra e ai ragazzi delle altre palestre con maestri che in passato sono stati atleti del M° Tommaso Petrelli che è in piena attività sportiva da 37 anni. Oltre agli atleti del centro massafrese organiz- zatore dell’evento, hanno partecipato allo stage atleti delle palestre: “Taekwondo Evolution” di Massafra e Palagianello del M° Cosimo Briga; “Taekwondo Yon Chi” di Mottola dei maestri Vito Piepoli e Marika De Leonardis; “Taekwondo School” di Castellaneta e Palagiano del M° Cosimo Pizzarelli, “Taekwondo Pulsano” del M° Giovanni Scialpi, “Taekwondo Crispiano” del M° Francesco Petrelli. E inoltre altre palestre che con tanta gioia hanno accolto l’invito del M° Petrelli e cioè: “Centro Taekwondo Monopoli” del Maestro, nonché Presidente del Comitato Regionale Puglia, arch. Martino Mon- tanaro; “Moving Club Martina Franca” dei Maestri Cosimo e Gianfranco Pastore; “Fitness Generation”, anche questa pal- estra di Martina Franca, del M° Raffaele Acquaviva; “Taekwondo Alberobello” del M° Arcangelo Ruggieri, delegato provin- ciale FITA della provincia di Bari. E’ stato un evento di vero sport e ami- cizia e il tutto si è svolto sotto gli occhi di un pubblico attento e affascinato oltre che dall’indiscussa e nota preparazione tecnica anche dalla disponibilità, umiltà, cortesia e professionalità dell’illustre campione. Presenti tanti ospiti. Rin- graziamenti del M° Petrelli, e dell’intero movimento del Centro Sportivo “Taekwondo Massafra” a tutti i presenti e in particolare all’assessore allo sport del Comune di Massafra Michele Bommino e al vicesindaco avv. Cristina Ricci (in rappresentanza del sindaco avv. Fabrizio Quarto); al dott. Raffaele Sannicandro, Delegato Coni per il Sud Italia; al dott. Michelangelo Giusti, Delegato Coni provincia di Taranto; al dott. M° Giuseppe Dellino, consigliere nazionale FITA; al M° Antonio Danisi, commissario Regionale FITA settore combattimento. Tanto taekwondo e divertimento per gli oltre 150 atleti pervenuti che sono stati i veri protagonisti insieme al grande Carlo, in un palazzetto addobbato per grandi eventi, così come lo fu nel campionato italiano svoltosi a Massafra con la pre- senza del Maestro Park Young Ghil, precursore del Taekwondo in Italia. Eventi sempre organizzati dal M° Tom- maso Petrelli e il Centro Sportivo “Taekwondo Massafra”. Dopo la serata passata nella splendida cornice di Casa Isabella di Mottola, gra- zie alla disponibilità e cortesia dei pro- prietari, il giorno seguente, dopo un salto per un cornetto speciale presso il presti- gioso bar pasticceria” Giordano” di Bruno Giordano, l’atteso appuntamento nelle scuole. Il campione olimpico Carlo Molfetta si è incontrato con gli studenti dell’Istituto De Ruggieri e della Scuola Secondaria di I Grado “Manzoni”. Il “grande” Carlo Molfetta, il maestro Tom- maso Petrelli e il Presidente del Comitato Regionale Puglia, M° Martino Montanaro, accompagnati dagli infaticabili Pietro Sca- rano e Nico Lepore, collaboratori del centro sportivo, si sono recati per prima presso l’Istituto De Ruggieri, struttura fan- tastica, dove ad attenderli c’erano la prof.ssa Grazia De Mita (ricopre le funzi- oni vicarie di dirigente scolastico, in as- senza del dirigente dott. Prof. Stefano Milda), gli studenti delle classi prime, del corso linguistico e i loro docenti. Erano già giunti anche Gianvito Colucci e Cosimo Tramonte in rappresentanza degli atleti del Centro Sportivo “Taekwondo Massa- fra”, reduci della trasferta in Corea del Sud. Immersi in una cornice splendida in un auditorium affollato di ragazzi attentissimi, è iniziata l’introduzione dell’incontro con il M° Martino Montanaro, presidente del Comitato Regionale Puglia (ha ricordato gli organi federali della FITA), con il M° Tommaso Petrelli (ha illustrato la storia del taekwondo che ha definito vera scuola di vita, dove i veri valori, come umiltà e rispetto, sono prioritari per la crescita sportiva e morale dei ragazzi e dei campi- oni). Il campione Carlo Molfetta ha illustrato agli studenti il suo percorso sportivo per arri- vare al fantastico trionfo olimpico. E’ se- guito un dibattito con domande, fatte dai ragazzi e docenti, alle quali il campione ha risposto con la massima umiltà. Risposte che hanno soddisfatto tutti i ragazzi che hanno potuto trarre preziosi esempi di vita, che hanno anche impreziosito lo slo- gan “Con il tuo oro olimpico ci hai dato un prezioso esempio di vita”, coniato insieme a tanti altri in mostra il giorno prima al Palazzetto dello Sport, dal M° Petrelli e dal centro sportivo “Taekwondo Massa- fra”. Alla fine dell’incontro, autografi del campione e selfi per la gioia di tutti. Subito dopo ha fatto seguito l’incontro con le classi terze della Scuola Secondaria di I Grado dell’I. C. “De Amicis-Manzoni”. L’in- contro ha subito riscontrato il favore del STAGE FORMATIVO DI TAEKWONDO AL PALAZZETTO DELLO SPORT DI MASSAFRA IL CAMPIONE OLIMPICO CARLO MOLFETTA HA SUSCITATO TANTO ENTUSIASMO ANCHE NEGLI INCONTRI NELLE SCUOLE “DE RUGGIERI” e “A. MANZONI” Complimenti per l’organizzazione al M° Tommaso Petrelli e al C.S.D. “Taekwondo Massafra” Dirigente Scolastico, Prof.ssa Maria Blonda, convinta che lo Sport rappre- senta il volano per arrivare ai traguardi di quelle competenze Civiche e Sociali di cui tanto hanno bisogno i gio- vanissimi allievi: il rispetto delle regole, la collaborazione, il senso di solidarietà, la lealtà, il rispetto per sé stessi e per gli altri, lo sviluppo e la maturazione di un’etica umana. I ragazzi hanno accolto con grande entu- siasmo l’occasione di poter ascoltare Carlo Molfetta e interagire con lui at- traverso una serie di domande scaturite nei giorni precedenti da riflessioni matu- rate durante alcune lezioni sullo sport nelle ore d’italiano e di educazione fisica. Il campione olimpico durante l’incontro si è subito reso disponibile a parlare con i ragazzi, ad ascoltarli e a trasmettere loro, con quell’umiltà che rende grandi, mes- saggi di estremo valore senza mai trascu- rare l’importanza per lo studio come stru- mento per conoscere il mondo. Ha sem- pre affermato la necessità fondamentale del rispetto per se stessi e per gli altri, ha posto l’accento su quanto sia importante per ognuno avere fiducia in se stessi ed essere convinti che, come nello sport, anche nella vita si possa migliorare. E’ stato senza dubbio un giorno indimen- ticabile per i ragazzi delle classi 3^A, 3^B, 3^C, 3^E, 3^F, 3^G, 3^I, 3^L e per le loro prof.sse Francesca Scarano, Maria Mas- tromarino, Maria Natalina Lattanzi, Car- mela De Bari, Maria Doriana Cito, Sandra Bitetti e Diana Castellano, coordinati per l’occasione dalle prof.sse Giovanna Gian- notta e Maria Teresa Longo. Avere una medaglia d’oro olimpica così vicino nel proprio istituto non è cosa di tutti i giorni e di questo bisogna rin- graziare, oltre i docenti e dirigenti delle scuole che hanno aderito, anche il Maes- tro Tommaso Petrelli che ha voluto forte- mente questa iniziativa, dando un chiaro e inequivocabile messaggio di quello che sono il Taekwondo ed il centro sportivo “Taekwondo Massafra”. Foto n. 1 - il consigliere nazionale FITA Giuseppe Dellino, il campione olimpico Carlo Molfetta e il M° Tommaso Petrelli. Foto n. 2 e n. 3 il campione olimpico Carlo Carlo Molfetta con il M° Petrelli e “I giovanissimi” e “I giovani” del C.S.D. “Taekwondo Massa- fra”. Nelle foto 4 e 5 il campione con gli stu- denti dell’Istituto De Ruggieri” e Scuola Sec- ondaria di I Grado “A. Manzoni”
  • 5. Pagina 6 Cultura & Societa’ Nino Bellinvia Ottobre 2017Britalyca News Londra ’ in atto a Massafra, presso l’Istituto “Domenico De Ruggieri”, un laboratorio di approfondimento delle tematiche che emergono dalla lettura della nuova opera letteraria “L’Enigma in scena” (la ven- tunesima) della scrittrice, poetessa e saggista massafrese Antonietta Benagiano, già ordinaria nei Licei, nota scrittrice ad ampio spettro che ha pubbli- cato sillogi di poesie e racconti, romanzi, opere teatrali, saggi e rivolto un’intensa attività di critico e pubblicista all’interno di giornali e riviste, partecipando anche alle attività dell’Istituto Italiano di Cultura di Napoli. Ma andiamo con ordine. Sono ben 21 (ventuno) i racconti inseriti nel suo nuovo libro che è stato edito lo scorso agosto 2017 dall'Istituto Italiano di Cultura di Napoli con Saggio introduttivo del diret- tore prof. Roberto Pasanisi e Nota critica del compianto poeta e intellettuale Gior- gio Barberi Squarotti. Per esso non troviamo attributi più appropriati di quelli espressi dal prof. Pasanisi, scrittore e psicologo clinico di chiara fama e altro ancora. "Fulminei e fulminanti" sono, infatti, questi racconti densi di significato nella loro brevità, un manifesto da cog- liere per riflettere su quel "tramonto dell'umano" già in atto che la Benagiano porta allo stremo in un futuro totalmente dominato dalla tecnica. Esso è, nello stesso tempo, "perso per la libertà e per la spiritualità", come il Pasanisi afferma riportando il pensiero che George Ber- nanos esprimeva in “La France contro le robots". Tecnica che macina altra tecnica sino a possedere l'essere che a essa si conforma disumanizzandosi: personaggi robotizzati, dal pensiero massificato, sottratti alla bellezza della singolarità, e continuano a vivere senza avere più coscienza di quel che hanno perso, indif- ferenti alla bruttezza, alla rovina del pi- aneta che essi stessi hanno prodotto. E nelle connessioni a profusione, som- mersi da infiniti contatti globalizzati, da luccichii senza la luce che dà calore, vivono una solitudine ancora maggiore di quella che da sempre ha accompagnato l’essere umano. Ed emerge dai racconti una inquietante burocrazia, assurge a divinità, "si nutre di sacrifici umani (come scrive il Pasanisi) e di ferree regole oscure che annichilano ogni senso dell'essere uomini”. E il prefatore sottolinea: “Non è, in realtà, una <società liquida> bauma- niana quella che ci descrive Antonietta in Enigma, ma qualcosa di più e di diverso: attraverso la metafora futuristica dei suoi racconti è una società virtuale che l'inter- connessione elettronica delle 'macchine intelligenti' disumanizza al punto da ren- dere privilegiato il rapporto con la tecnolo- gia piuttosto che con l'umano...". Un Nar- ciso di natura diversa, "il cui ideale (lo rileva il Pasanisi) è il successo indiscrimi- nato, non come petrarchesca gloria ma come consenso di massa e possesso famelico e insaziabile di beni di consumo". E prosegue: è una “historia terribilis”, da cui la Benagiano prende le distanze at- traverso "la collocazione delle storie sull'orizzonte temporale di un futuro re- moto", per cui ha la possibilità "sia di dispiegare tutta la forza di una fantasia immaginifica, sia di prendere le distanze da una materia che ribolle emotivamente". E aggiunge che viene questa materia esposta "con una calviniana 'leggerezza' “. Per questo, Giorgio Barberi Squarotti in una lettera ad Antonietta Benagiano (Torino, 24 ottobre 2016), tra l'altro, scrive: "... ancor più mi danno festosa emozione e divertita speranza i Suoi racconti della vita di gioie e di crucci, sempre sorretti da una scrittura elegante e alacre. Conta di pubblicarli? Dovrebbe trovare un bel titolo suggestivo e vivace...". E la Benagiano accoglie il suggerimento, ci dice di aver mutato il titolo da Brevia in L'enigma in scena. Il nuovo titolo è, in una successiva lettera (16 gennaio 2017), ritenuto “ottimo” dall'illustre Giorgio Barberi Squarotti che aggiunge: “Spero che L’enigma in scena esca presto e abbia molti e attenti lettori”. Sollecitano i racconti di Antonietta Benagiano, che potremmo definire ‘alieni’ rispetto alle correnti forme narrative, a riflettere sull' homo technologicus irretito dalle nuove divinità che gli hanno pro- grammato l'annientamento di ogni auten- tico valore umano, portandolo quindi alla deriva, a una rovinosa perdita. C’è, però, da aggiungere che nella Premessa la scrittrice, pur ponendo in rilievo la sua resistenza "alla logica imperante", ai temi "ritriti e anodini" e ad adozioni linguistiche degradate, ha fiducia in lettori che vogli- ano "meditare sull'enigma da sempre il più enigmatico della esistenza, sul tempo che, più di quanto non sia in precedenza acca- duto, sta volgendosi a un futuro oltremodo enigmatico". Per L’enigma in scena è in atto (come abbiamo già accennato), pro- mosso dalla Scuola “ Domenico De Rug- lato da problemi familiari (ma non privo di gratificazioni: tra l’altro l’illustre prof. Adri- ano Prandi, allora Direttore dell’Istituto di Storia dell’Arte presso l’Università degli Studi di Bari, le proponeva di divenire sua assistente), già docente nei Licei (con l’entusiasmo di porre in atto il docere come ardore verso il sapere da inculcare nelle giovani menti insieme alla consa- pevolezza della nostra limitatezza a difesa da sciocco orgoglio, quindi propen- sione per l’altro nella sua diversità biologica e psico-intellettiva), ama sin dalla giovinezza esprimere anche at- traverso la parola scritta il suo mondo meditativo e poetico, rinnegando topoi ritriti, sentimentalismi, banalità e sciatterie fatte passare per spontaneità. Ha pubblicato diverse opere letterarie: “Appunti al tramonto” (1998, poesia, premessa dell’Autrice), “Neppure sof- frendo” (2000, narrativa, saggio introdut- tivo di Pasquale Pantaleo, postfazione di Clementina Magliulo Podo), “Vento nelle mani” (2001, poesia, prefazione di Mich- ele Alemanno), “Patér” (2001, narrativa, saggio introduttivo di Pasquale Pantaleo, Postfazione di Giuseppe MarioTufarulo), “Invano cerco” (2001, poesia, prefazione di Francesco D’Episcopo), “Dove il mirto...” (2002, prefazione di Maria Pe- ruzzini), “È l’amor uno strano...” (2003, saggistica, prefazione di Giuseppe Mario Tufarulo), “Fermare il tempo” (2003, nar- rativa, prefazione di Gaetana Rogato, postfazione di Roberto Pasanisi), “Nikolaj Stepanovic Gumilev acmeista roman- tico” (2004, saggistica, prefazione di Giuseppe Mario Tufarulo), “Nel Cosmo” (2005, teatro, premessa dell’Autrice), “Anormalità normale” (2007, narrativa, premessa dell’Autrice), “Poetiche sinapsi” (2008, poesia, prefazi- o n e d i R o b e r t o P a s a n i s i ) , “Focolari” (2009, narrativa, premessa dell’Autrice), “Simone Weil. Il dominio della Forza e la Libertà” (2010, saggis- tica, premessa dell’Autrice, nota in quarta di Giorgio Bárberi Squarotti), “La soluzi- one” (2011, teatro, premessa dell’Autrice, nota in quarta di Giorgio Bárberi Squarotti), “Quale patria?” (20111, 20122, saggistica, premessa dell’Autrice, nota in quarta di Roberto Pasanisi), “Di quell'amor...” (2012, poesia, premessa dell’Autrice, prefazione di Roberto Pasan- isi, nota in quarta di Giorgio Bárberi Squarotti), “Multa Paucis” (2013, poesia, premessa dell’Autrice, saggio introduttivo di Roberto Pasanisi, nota in quarta di Giorgio Bárberi Squarotti), “Berlino-Roma e viceversa” (2014, narrativa, premessa dell’Autrice, nota in quarta di Giorgio Bár- beri Squarotti), “Il quaderno del fante” (2015, narrativa, nota di Roberto Pasanisi), “L’enigma in scena” (narrativa, saggio introduttivo di Roberto Pasanisi, Napoli 2017). Nelle foto n. 1 – La copertina del romanzo “L’enigma in scena”. Foto n. 2 – L’autrice Antonietta Benagiano. Foto n. 3 -La prof.ssa Carmela Pagliari con il dirigente scolastico dott. prof. Stefano Milda e gli alunni che hanno letto brani del romanzo “Berlino-Roma e viceversa” o posto domande all’autrice gieri” di Massafra, dal suo dirigente prof. dott. Stefano Milda, un laboratorio di ap- profondimento delle tematiche che emer- gono dalla lettura del libro della Benagiano. Il laboratorio, con la parteci- pazione delle classi III D e IV D del Liceo Scientifico e IV E e V E del Liceo Classico, proposto dalla prof. Maria Car- mela Pagliari, docente dello stesso Liceo, è stato accolto dalle colleghe proff. Pasqua Loré, Carmela Loreto e Paola Sasso. Al laboratorio è stata invitata anche la stessa scrittrice Antonietta Benagiano che vi sta partecipando con tanta disponibilità e entusiasmo. Alla fine del laboratorio, anche se ancora non è stato confermato, previsto un “Incontro con l’Autore”. Ricordiamo che nel 2015 presso il Pa- lazzo della Cultura, in occasione di un "Incontro con l'Autore" (coordinato dalla prof. Carla Gallo), è stato presentato il suo romanzo "Berlino-Roma e vice- versa" (Besa Editrice – Collana Comete 53, pagine 208) e a dialogare con l'autrice è stata la docente di Lettere dell’IISS “De Ruggieri”, prof.ssa Maria Carmela Pagliari, presente tra gli altri il dirigente scolastiucico prof. dott. Stefano Milda che era stato già relatore, in precedenza, del volume “Quale Patria”. Ma chi è Antonietta Benagiano? Poetessa, scrittrice e sag- gista vive a Massafra, sua città natale. Brevi saggi sono presenti nel sito Literary (alcuni stazionano ‘in evidenza’ alla home- page), in quotidiani e riviste letterarie e d'arte di confermato prestigio, insieme a tanto altro materiale, frutto della sua at- tività di critico, della partecipazione a eventi culturali, anche a Convegni e at- tività dell'Istituto Italiano di Cultura di Na- poli, il cui Comitato scientifico l’ha più volte dichiarata vincitrice del Premio Nuove Lettere. Lo stesso Istituto l'ha, tra l'altro, insignita nel 2008 del Premio alla Cultura e nel 2014 della onorificenza di Scrittore benemerito, inviando inoltre alla Biennale Internazionale di Poesia di Ales- sandria la poesia Mercato tratta dalla sil- loge Multa paucis. Di formazione classica non escludente l’amore per il sapere nella accezione più ampia, con un percorso scolastico e universitario alquanto ostaco- Edito dall’Istituto Italiano di Cultura di Napoli con Saggio introduttivo del direttore prof. Roberto Pasanisi VENTUNESIMO LIBRO DELLA SCRITTRICE ANTONIETTA BENAGIANO “ L’ E N I G M A I N S C E N A”
  • 6. Pagina 6 Ottobre 2017Britalyca News Londra Santiago Maldonado, per conoscerlo e amarlo Santiago Maldonado, lo vedo ora sulle foto bello dentro e fuori: era un attivista argentino per i diritti della comunità Mapuche, scomparso dal 1 agosto 2017. Aveva compiuto 28 anni il giorno prima. Non si doveva e poteva vederlo più...? E' diventato un caso. In migliaia erano in Plaza de Mayo a Buenos Aires per chiedere alle autorità argen- tine risposte alla scomparsa di Santiago Maldonado. ra sparito il primo agosto scorso a El Bolsón, nella provincia di Rio Negro, mentre con un altro gruppo di Mapuche, un’etnia indigena che da tempo rivendica il diritto a riappropriarsi delle proprie terre che fino a un se- colo fa si estendevano dall’At- lantico al Pacifico, nel cuore della Patagonia, stava bloc- cando una importante arteria del paese per protesta, con- tro il gruppo Benetton, che in Patagonia detiene 900mila et- tari di terre per un valore di 50 milioni di dollari, acquistate nel 1991. Da Repubblica: "Organizzati in gruppi, duecento indigeni hanno invaso una parte della proprietà Benetton, acquistata nel 1991, e si sono installati creando alcuni villaggi. Risor- geva dalle ceneri una civiltà che era stata spazzata via, relegata in alcune riserve che il governo argentino aveva destinato ai discendenti dei Mapu (terra) y Che (popolo)." Continua a risultarci inspiega- bile il rifiuto del Governo Nazi- onale dinanzi alla proposta di collaborazione di esperti dell’ONU, di comprovata es- perienza internazionale. Nes- suno potrà toglierci dalla testa che si sarebbe potuto fare molto di più e molto prima. Ai mezzi di comunicazione, alle organizzazioni sociali, dei diritti umani, di categoria, alle persone che ci hanno accom- pagnato nelle marce per Santiago, chiediamo che con- tinuino a rivendicare Giustizia, con più forza che mai e in pace. Alle forze politiche, che facciano il maggior sforzo pos- sibile per appoggiare e garan- tire tutte le azioni che ci aiutino a trovare la Verità e a ottenere Giustizia. La morte di Santiago non deve essere motivo di divisioni o di battaglie interessate. Nessuno può accampare diritti sul dolore di questa famiglia, per la quale chiediamo rispetto. Per Santiago, per noi." Per l'altro leader trenetenne dei Mapuche, Facundo Jones Huala, in carcere da più di 1 anno il popolo in piazza aveva protestato e sapendo l'amico di quanto accadeva a Santi- a g o a ve va r i l a s c i a t o un'intervista dal carcere e iniziato uno sciopero della fame: “Siamo stanchi dell’op- pressione, del furto delle nostre terre; siamo stanchi che ci ammazzino e ci arrestino quando vogliono. Il mio grido di resistenza ha generato nuova speranza tra la gente che ha iniziato a mobilitarsi per recuperare ciò che è ap- partenuto ai nostri antenati”. Fuori dal carcere spiccava un cartello dove era scritto: “Il Paradiso perduto non può più attendere”. on so se esista il Paradiso, certo Santiago Maldonado se lo sarebbe meritato, mentre è riapparso morto, e rimangono in quel mondo oscuro e incerto della giustizia su questa terra, i desaparecidos, che le loro famiglie e madri non dimen- ticheranno MAI CRONACA Doriana Goracci Era intervenuta la polizia, e Santiago Maldonado era di- ventato un desaparecidos. Da quel giorno era iniziata una campagna per avere sue no- tizie che presto si è trasfor- mata in una battaglia che ha coinvolto associazioni civili, scuole, università, fabbriche e sindacati. Contropiano riporta il mes- saggio della sua famiglia: " C o m u n i c a t o d e l l a famiglia di Santiago Maldonado – 20 ottobre 2017 Il corpo trovato nel RÍo Chubut è quello di Santiago. L’in- certezza sulla sua fine è termi- nata. Il calvario che per la nostra famiglia è iniziato il giorno stesso in cui abbiamo saputo della sua sparizione non terminerà fino a quando sarà fatta Giustizia. Possiamo dire davvero poco sui nostri sentimenti davanti alla con- ferma dell’identità di Santiago: questo dolore non conosce parole. Le circostanze del ri- trovamento del corpo ci fanno venire molti dubbi. Crediamo sia il momento di procedere con fermezza nelle indagini e di lasciar lavorare senza pres- sioni il Giudice Lleral. Dob- biamo sapere cos’è successo a Santiago e chi sono i re- sponsabili della sua morte. Tutti. Non solo quelli che gli hanno tolto la vita ma anche quelli che, per le loro azioni o omissioni, hanno collaborato nell’occultamento e hanno pregiudicato il processo di ricerca. Eravamo nel giusto a protestare per la inazione, l’in- efficacia e la parzialità del pre- cedente giudice nell’iter della causa.
  • 7. Britalyca News Londra Dalla raccolta “ Autaforismo.2” Di Carmine Gonnella CHI SIAMO Britalyca La Voce Alternativa, nasce nel 2005 da una idea innovatrice di Carmine Gonnella (G.B) . Siamo picccoli operatori dell’ infor- mazione libera. Analizziamo e approfondiamo le tematiche politiche e culturali scientemente con metodo imparziale. Siamo online! . Il nostro motto: L’ INFORMAZIONE COME MEZZO DI APPROFONDIMENTO E NON INDOTTRINAMENO Collaboratori Cronaca, Doriana Goracci (Italia) Alle politiche in Italia e all’ Estero , il Comm. Giorno Brignola (Italia) Cultura e Societa’ Nino Bellinvia ( Italia ) Comunicati, Goffredo Palmerini (Italia) alla diffusione, Mario Ponzi. (G.B.) Arnaldo De Porti ( Italia) e Luigi Palumbo Edito e pubblicato da Britalyca News Londra, Sede: 32 Fletcher Close , Bromley , BR2 9JD. Kent Uttombre, Nuvembre mmè fanno sta quase sempe, cu chella malincunia ca, pare nustalgia dè tiempe antichi 'e quanno 'e sstaggioni erano tali e steven'o pposto lloro! Quatto erano e, quatto rimmanevano e, addore se spanneva pè ll'aria 'e chilli doni ca nc'è rialavano e, 'e ccriature 'e chilli tiempi, assapuravano tutt'e belli mumenti 'e chella natura! Ah che bello... si chiudo ll'uocchie riveco 'o mmeglio dà felicità! Pagina 7 VARIE Ottobre 2017 L’Angolino della Poesia Marynzia Panico Borrelli A 50 anni dal disastro del Vajont: 2500 vittime in tre minuti, Tina Merlin non era una veggente ma una giornalista “Non so come, fra altri trent’anni, si racconterà la storia dell’olo- causto del Vajont, ma so che se qualcuno lo farà, sarà anche grazie a Tina Merlin. Le storie non esis- tono se non c’è qualcuno che le racconta. “Questo è Marco Paolini per la presentazione “Sulla pelle viva” nel 1997. Scrive Adriana Lotto nella biografia di Tina Mer- lin: “Tina Merlin è oggi quella del Vajont. Ma quando, da sola, rac- contava le storie di quella gente non pensava certo al colpo giornal- istico.. Era arrabbiata per il des- tino già scritto di tanti, così come lo era quando si ribellava all’ap- parente inevitabilità per una ra- gazza della sua condizione sociale di dover servire a casa dei milanesi benestanti. Era arrabbiata quando scriveva di compaesani emigrati, dispersi, umiliati. Oggi diremmo indignata. Tutti possono essere indignati, anche quelli dei salotti milanesi. Tina non poteva invece permetterselo, né lei né la gente con la quale era cresciuta, si era formata. Loro potevano solo essere arrabbiati. Loro potevano solo ribellarsi”. Ho scritto due anni fa Vajont 9 ottobre 1963 ore 22,39 Un’ Onda lunga…con una conclusione che ripeto Spero che sia un’Onda lunghissima a continuare il gior- nalismo come quello praticato dalla Tina Merlin, a noi è dato di NON SCORDARE, MAI. Sento pertanto ancora oggi, dopo 50 anni, la necessità di riproporre a chi non la conoscesse, la pratica quotidiana, appassionata onesta coraggiosa ed umana, di una Donna che si chiamava Tina Mer- lin, professione Giornalista, una che turbò l’ Ordine Pubblico. Prendetevi alcuni minuti di tempo, tenuto conto che per quello che denunciò e fu a sua volta denun- ciata, bastarono 3 minuti per am- mazzare 2.500 persone…e leggete. E’ il mio modo per ricordarle quelle vittime del Vajont, sperando nel passaparola, una testimo- nianza di mano in mano che, mal- grado tutto, non avrà mai fine come la Resistenza. Doriana Goracci CRONACA Al mondo che’ che la mattina non riesce a pensare a niente prima di prendere il caffe’ e chi inceve appena sveglio si trova a smaltire un eccesso di neuroni, mi faccio un’ altro caffe’ I rivoluzionari sono eterni, perche’ hanno il dono della metamorfosi Se in Italia si facesse una legge che vieti ai partiti di candidare i moralmente indegni, a partire dagl’ indagati, si potrebbe andare a votare con qualsiasi meccanismo elettorale Inferiore e' colui che si crede culturalmente e intelletualmente superiore e ne avrei anche le prove se qualcuno avesse la bonta' di spie- garmi razionalmente del perche', i neri, le donne e i gay sono inferiori Non sono mai stato contro il materialismo, ma chi e’ piu’ ricco di me, non canti miseria Educare i figli e' il lavoro piu' bello ma com- plicato al mondo, peccato che alla stragrante maggioranza, piace delegarlo a terzi Chi e’ senza padroni, spezzi la prima catena SPORT SPIACENTI MA IL FORMATO CARTACEO E’ ANDATO IN PENSIONE ALL’ALLENATORE DEL MILAN VINCENZO MONTELLA IL PREMIO “NILS LIEDHOLM” Comunnicati Palmerini Un riconoscimento per lo stile e la correttezza. La cerimonia di consegna nella cantina dell’azienda vinicola fondata dal Barone, che oggi avrebbe com- piuto 95 anni. È andato a Vincenzo Montella il Premio “Nils Liedholm” 2017, giunto alla settima edizione. Il tecnico rossonero entra così a far parte dell’albo d’oro del prestigioso riconosci- mento (dopo Carlo Ancelotti, Vicente del Bosque, Michel Platini, Paolo Mald- ini, Roberto Donadonie Claudio Ranieri) con questa motivazione: “per le qualità umane dimostrate, sempre privilegiando il sorriso, lo stile e la correttezza, che unite alle grandi qualità tecniche, lo hanno portato ad essere apprezzato e ricordato in tutte le pi- azze vissute nella propria carriera spor- tiva”. La cerimonia della consegna ha avuto luogo anche quest’anno nella cantina dell’azienda vinicola di Cuccaro Monferrato, in provincia di Alessandria, fondata dallo stesso Barone quarant’anni fa e che in se- guito è stata guidata dal figlio Carlo. Sono intervenuti, oltre allo stesso Carlo Lied- holm anche il sindaco di Cuccaro Fabio Bel- linaso e il giornalista della Gazzetta dello Sport Alberto Cerruti. Ha moderato l’incon- tro Giorgio Pomponi. Il premio intitolato a Nils Liedholm, che pro- prio oggi 8 ottobre avrebbe compiuto 95 anni, viene assegnato sempre a uno sportivo che si sia particolarmente distinto non solo per i risultati raggiunti, ma per quei valori di lealtà, correttezza, signorilità, trasparenza ed ele- ganza che tanto hanno contrassegnato la vita e la carriera sportiva del grande allena- tore svedese. E costituisce un’occasione unica per ricordare un simbolo di un’epoca in cui il calcio era considerato ancora un gioco e non aveva del tutto smarrito la sua inno- cenza. Un uomo e un campione apprezzato da tutti per aver saputo incarnare nel corso di una lunga carriera di calciatore prima e poi di allenatore i valori sportivi più autentici. Doti umane e valori che, grazie soprattutto all’e- sempio, ha sempre saputo trasmettere con grande passione ai suoi allievi, dimostrando con i fatti come nello sport sia possibile rag- giungere i massimi traguardi senza mai venir meno al rispetto e alla lealtà nei confronti dell’avversario. Un personaggio dotato di un carisma eccezionale, che ha segnato come pochi la storia del calcio dal dopoguerra a oggi e che è venuto a mancare nel novembre del 2007. “Sono 10 anni che è mancato Liedholm e manca a tutti – ha detto Alberto Cer- ruti nell’introdurre il vincitore del premio. “Questo è un premio che va a chi ricorda Liedholm: abbiamo pensato a Montella per quello che ha fatto in campo e fuori. La bat- tuta su Ancelotti è una battuta che avrebbe fatto Liedholm. La settimana scorsa ho in- contrato Ancelotti a Gerusalemme: mi ha detto di dire a Vincenzino di stare tranquillo. ‘Non voglio il suo posto, ora vado in Can- ada’”. Montella insomma è un personaggio che incarna perfettamente lo spirito del pre- mio. Lo ha sottolineato lo stesso Carlo Lied- holm: “Qui non si premia un vincitore, ma una persona. Un uomo con un certo stile: lealtà, signorilità, sobrietà, qualità che Mon- tella ha in pieno, sono veramente contento di premiarlo e gli auguro il meglio”. Nel corso della premiazione Vincenzo Mon- tella ha voluto ricordare il suo rapporto con Liedholm, conosciuto di persona nel 1999 quando arrivò alla Roma e l’allenatore sve- dese svolgeva l’attività di consulente tecnico dell’allora presidente Franco Sensi. “Liedholm era sempre molto vicino alla squadra – ha affermato. “Della sua person- alità mi rimasero impresse in particolare la sua eleganza, l’ironia, la competenza e la sua capacità di sdrammatizzare: si tratta di valori molto importanti nel calcio e anche per questo il riconoscimento ricevuto oggi mi emoziona e mi riempie di orgoglio.” Montella ha anche raccontato di aver scoperto alcune affinità professionali con Liedholm, non solo per aver seguito da allenatore un percorso professionale molto simile (come il Barone ha allenato infatti prima del Milan la Roma e la Fiorentina). “Certo, Liedholm ha vinto due scudetti importanti da allenatore, tra cui quello della stella nel Milan, il mio sogno è quello di seguirlo anche su quella via. Lui inoltre veniva spesso definito il più napole- tano degli svedesi, a me dicono che sia più nordico che napoletano. In realtà sono sem- plicemente un cittadino del mondo, come in fondo credo lo fosse anche Liedholm.” Sebastiano Catte E N Z O A P I C E L L A M A U R O B I A N I
  • 8. Pagina 8 Ottobre 2017Britalyca News Londra Calabritto & Dintorni Calabritto & Dintorni A Calabritto pronti a partire con l’annuale Sagra della Castagna Una castagna che rientra nel com- prensorio IGP di Montella, ma che si distingue da quelle dei paesi limitrofi per il suo sapore estremamente dolce e delicato. Stiamo parlando della castagna di Calabritto (AV) che sarà "celebrata" il 30 e 31 ottobre in occa- sione della sesta edizione della "Sagra della castagna di Calabritto". L’appuntamento, promosso dalla Pub- blica Assistenza “Aurora”, è fissato in Piazza Matteotti a Calabritto. Gli stands saranno aperti dal tardo pomeriggio: dalle ore 19:00 in poi si potranno degustare i piatti "forti" della serata. Il comune dell’Alta Irpinia, infatti, con quest’evento punta a valorizzare la gastronomia di qualità e a far cono- scere alcuni piatti tipici in cui la castagna è la regina del gusto. A cominciare dalle classiche "tirate" calabrittane, un tipo di pasta tipico di Calabritto, simile allo scialatiello, la- vorato con aggiunta di farina di castagne e condito con ragù di porcini o ragù semplice. Tra i secondi si potrà optare per lo spezzatino di maiale con le castagne; e arista di maiale al forno condita con crema di castagne. Il contorno saranno le “famose” patate sfruculate cu li papa- ruoli. Come sempre ci sarà uno stand intera- mente dedicato ai dolci rigorosamente a base di castagne e realizzate dalle “pasticcere” del posto. Durante la sagra, spazio alla musica folk con il concerto de "I pirati del Liscio 2.0" il 30 ottobre e "Tonuccio Corona e Pink Folk Band" il 31 ottobre Da: http://www.orticalab.it Per definizione non soltanto giornalistica, fino a qualche anno fa, Sala Consilina era “centro capofila del Vallo di Diano”. A Sala Consilina, infatti, era concentrato il “cuore” dei servizi di tutto il Vallo di Diano. A Sala Consilina c’era la SIP (poi diven- tata Telecom); a Sala Consilina c’era l’Enel, a Sala Consilina c’erano il Tribunale, il carcere, il Corpo forestale dello Stato, la sede dell’Ordine dei Com- mercialisti, i supermercati presso cui si recavano cittadini provenienti da ogni parte del Vallo di Diano, nonché dalla vicina Basilicata e dai territori del Cilento e degli Alburni. Sala Consilina era la sede naturale della “Città Vallo di Diano”. In questa città, fino alle soglie del 2000, le cose andavano bene, le prospettive erano vive, le strade e le piazze erano popolate da giovani. Sala Consilina era l’unica città che, per un lungo periodo di tempo, ha ospitato ben due sale cinematografiche. Di questa “grandezza”, purtroppo, ora non resta che un pallido ricordo. Negozi chiusi, Tribunale trasferito a Lagonegro, carcere chiuso, servizi ridotti al lumicino. In verità, non è che gli altri centri del Vallo di Diano stiano meglio, ma è Sala Consil- ina ad aver perso maggior quantità di smalto. Colpa sicuramente del cambia- mento dei tempi e dello spopolamento inarrestabile dell’intero meridione d’Italia, ma vedere Piazza Umberto I completa- mente desolata di giorno e di notte, tutte le altre strade principali della città deso- latamente vuote e case e negozi chiusi in pieno centro, provoca sconforto non sol- tanto alla vista. Ma se è vero che “il passato ci salverà”, non resta che sperare in un futuro migli- ore. Sala Consilina può e deve ritornare a giocare il suo ruolo che la storia le ha as- segnato, per generosità dei suoi cittadini, per storia della sua classe dirigente, per la bellezza dei suoi siti, per la straordinaria capacità di sapersi reinventare e di dare spazio ai suoi sogni. Qualche segnale chiaro in questa direzione già si affaccia all’orizzonte. Saranno i giovani a ridare s p e r a n z e a p r o g e t t i o r m a i sbiaditi? Probabilmente è l’unica chance. Da: ondanews.it Tragico incidente in moto. Campagna e Laviano piangono per la morte del giovane Antonio Fiorillo lSono due le città oggi a lutto per la morte di Antonio Fiorillo, operaio 32enne originario di Lavi- ano ma residente in località Quadrivio di Campagna, deceduto ieri a bordo della sua moto, in un incidentestradale sulla strada statale Appia, tra Pescopagano e Castel- grande. Erano da poco passate le 16 quando il 32enne salernitano che si trovava in com- pagnia di altri centauri a Castelgrande, si stava dirigendo in moto verso Pescopa- gano. Improvvisamente il giovane ha perso il controllo del mezzo, finendo fuori strada e schiantandosi al suolo. Nell’impatto Antonio è morto sul colpo. La terribile scena è av- venuta sotto gli occhi dei suoi amici motociclisti che sconvolti, hanno chiamato i soc- corsi. Quando i sanitari del 118 e i Carabinieri sono giunti sul posto non hanno potuto fare altro che costatarne il decesso Ieri sera la notizia della morte del giovane ha fatto subito il giro di amici e di parenti. Nato a Lavianodove ha vissuto con i genitori e la sorella per molti anni, Antonio e la sua famiglia da pochi anni si erano trasferiti a Cam- pagna. Il giovane centauro lavorava con suo padre, titolare di un’impresa edile e durante il tempo libero girava in moto, partecipando ai raduni. Sotto shock l’intera Valle del Sele che oggi piange uno dei giovani figli. “Antonio era un ragazzo splendido che amava tanto la vita – raccontano in lacrime gli amici di Laviano – Rimane solo tanto dolore per una morte assurda. A Laviano ci conosciamo tutti. Antonio era l’amico ed il fratello di tutti, sempre solare e sorridente, amante delle moto. Lui e la moto non si separavano mai”. Una passione per la moto quella di Antonio, che gli è costata la vita. In attesa del rientro a Campagna dove nei prossimi giorni si svolgeranno le esequie, la salma di Anto- nio Fiorillo si trova presso l’obitorio dell’Ospedale San Carlo di Potenza. ( ondanews) C‘era una volta Sala Consilina, centro capofila del Vallo di Diano CALABRITTO, INOSSER- VANZA PROVVEDIMENTO DELL’AUTORITÀ: DENUNCIATA ALLEVATRICEI Carabinieri di Calabritto, dopo specifici ac- certamenti, hanno denunciato un’allevatrice ritenuta responsabile del reato di inosservanza dei provvedimenti dell’Autorità I Carabinieri della Stazione di Calabritto, a conclusione di specifici accertamenti, hanno denunciato alla Procura della Repubblica di Avellino un’allevatrice ritenuta responsabile del reato di inosservanza dei provvedimenti dell’Autorità. La vicenda ha avuto inizio nel 2016 quando i Carabinieri della Compagnia di Montella pro- cedevano ad una serie di mirati servizi finaliz- zati alla tutela della salute pubblica ed al con- trollo del settore agroalimentare effettuando, in stretta sinergia con personale veterinario dell’ASL, numerose ispezioni alle aziende zootecnichepresenti sul territorio di compe- tenza. Nel caso di specie, l’allevatrice aveva omesso di raccogliere in un recinto la sua mandria di bovini per permettere ai veterinari di effettuare la prevista profilassi sanitaria sui capi di bes- tiame. Alla luce dei vari e vani tentativi posti in essere da parte delle Forze di Polizia e del personale dell’ASL, il Sindaco di Calabritto era stato costretto ad emettere un’ordi- nanza con la quale le intimava di abbattere gli animali, oramai cresciuti allo stato brado, per scongiurare un possibile contagio. Tuttavia, anche l’ordine formale del rimo citta- dino veniva disatteso ed i Carabinieri della locale Stazione Carabinieri, a conclusione degli accertamenti effettuati, hanno deferito la donna in stato di libertà all’Autorità Giudiziaria per il reato di cui all’art. 650 del Codice Penale. (da: Ondanews)