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Britalyca News Londra
VARIE & ULTIME pagina 16 VIGNETTE Pagina 14
Cultura & Societa‟
A cura di Nino Bellinvia
Pagine centrali 8/9
L’Angolino della Poesia
Marynzia Panico Borrelli
NELL‟ ALDILA‟ ...
Nell'aldilà c'é veco 'a vera vita...
ccà, ncopp'a chesta terra,
e vvote é nu purgatorio fatto
inferno,
ppè tanta ggente ca puvurelle,
sfigate nascene senza capì mai
niente!
Quanto fa male vivere accussì,
senza ammore e senza fantasì!
Ppè ciert'ate invece chesta vita
é proprio na cuccagna...
e, senza faticà e movere nu dito,
solcano 'e mmuntagne
e cu bbon'appetito...
stanno semp'a fa 'o magna magna!
Denare a cchiù non posso,
sfarzo e lusso a volontà,
tanto ca nun guardano arete
a chi nun cià fa a campà
manco a gghiurnata
e stenta, 'a arrivà a fin'e serata!
Pover'a nnuje...
pover'a chi campa onestamente
e penza ancora ca sta vita
é nu Paraviso nterra!
PAROLE E PACE
Vulesse fa tutto dint'a una vota
comm'è quanno se beve nu
bicchiere d'acqua dint'a nu surzo,
e nun perdere tiempo pè paura 'e
murì ampresse ppè nun lassá
nient'a 'o caso, cu 'e penziere mieje
ca
vanno ppè ccase,
purtanno parole 'e pace!
Chesta vita é accussì longa
ma se fa corta corta tanto ca,
pure cient'anni a vvivere
addeventano pochi!
Nun simme niente ncopp'a chesta
terra e
avessema rispettà tutt'o munno
finché ll'urdemo rispiro, esalamme!
COMUNICATI
Palmerini
Pagine 10/12
CRONACA
Doriana Goracci
Pagina 4
Dall‟ Italia e dall‟ Estero
A cura di Giorgio Brignola
Pagina 3
"Di Bernardo si voltò e colpì
Cucchi con uno schiaffo violento
in pieno volto. Allora D’Ales-
sandro diede un forte calcio a
Cucchi con la punta del piede
all’altezza dell’ano. Nel frattem-
po io mi ero alzato e avevo detto:
‘Basta, finitela, che cazzo fate,
non vi permettete'. Cucchi prima
iniziò a perdere l’equilibrio per il
calcio di D’Alessandro, poi ci fu
la violenta spinta di Di Bernardo,
in senso contrario, che gli fece
perdere l’equilibrio provocando
una violenta caduta sul bacino.
Anche la successiva botta alla
testa fu violenta, ricordo di aver
sentito il rumore.
Spinsi Di Bernardo ma D’Ales-
sandro colpì con un calcio in fac-
cia Cucchi mentre questi era
sdraiato a terra”.
Queste le parole del carabiniere
che ha confessato pubblicate da Il
fatto Quotidiano.
Da Parlamento Ue arriva lo stop alla
plastica monouso dal 2021
Pagina 7
DETTO ALLA DIPIETRESE ..
Se e' vero come e' vero, e' Salvini che dov-
rebbe andare in Procura e denunciare Conte
(il Maestro ) e Di Maio ( l' Alunno)
. Perche', sempre se' e' vero come e' vero
che uno leggeva e' l' altro scriveva, significa
che , o Conte non sa leggere altrimenti
avrebbe certamente notato la
"manipolazione" , o e' stato Lui ad inserirla,
oppure Di Maio e' un' analfabeta funzionale il
che e' ancor peggio...
POI , SE SI DIMETTESSERO TUTT E' TRE
FAREBBERO UN GRAN FAVORE A TUTTI
GLI ITALIANI !!! (LVA )
Dl Fisco, Salvini:
Conte leggeva e Di
Maio scriveva; per
scemo non ci passo
Uno leggeva il testo e uno scriveva,
verbalizzava. Chi leggeva era il presi-
dente Conte, che ha tutta la mia stima,
che sta battagliando in Europa per
difendere l'Italia. Lui leggeva e Di Maio
verbalizzava". Salvini mette i puntini
sulle i nel corso di una diretta Facebook
e avverte che "quando ci vuole, ci
vuole". "A me del condono non me ne
frega niente, ma per scemo non passo.
È legittimo cambiare idea, sono pronto a
riscriverlo il decreto. Ma patti chiari e
amicizia lunga". Quel decreto c'era
"quei fogli sono a Palazzo Chigi, lo dico
a anche beneficio degli elettori 5 stelle"
e ripete più volte che "io ero in mezzo
tra i due, Conte aveva i fogli e Di Maio
verbalizzava con me in mezzo ma
passare noi per quelli che hanno fatto il
condono proprio no".
www.agi.it (19.10/18
Pagina 16
Ilario Mario Ponzi
Collaboratore,
Fotografo
Socio onorario
Britalyca News Londra
(La Voce Alternativa)
FOR DONATIONS TO
Britalyca News Londra
(La Voce Alternativa )
IBAN: CB03 BUKB 2012 2673 9613 46
Da: “Autaforismo”
Di Carmine Gonnella
Le bugie nasconsono le verita;, anche
se spesso il dubbio resta
Il miglior sistema pensionistico, e'
quello di andare in pensione dopo i 60
anni su basi volontarie
Per vivere in’ armonia con tutti,
occorre saper distinguere i pregi dai
difetti, anzitutto quelli nascosti
I politici in campagna elettorale,
promettono mari e monti, senza
sapere di stare sulla terra
Tutti sappiamo che il Big Bang Eco-
nomico, con il sistema liberista e
capitalista sara’ inevitabile, ma per
quest’ ultima generazione politica,
abbreviarne l’ avvenuta e’ da
inconscienti
Piu' il mondo si evolve e piu'
aumentano i cretini che lo vorrebbero
governare
La Costituzione italiana e’ antilobbista,
perche’ garantisce a tutti i cittadini il
diritto di rivolgere petizioni alle
Camere per chiedere provvedimenti
legislativi o esporre comuni necessità.
In una democrazia i conti in tasca ai
politici, occorre farli prima
dell’ elezioni, dopo e’ troppo tardi
In un mondo liberista e capitalista, i
politici devono solo imparare a
sommare e sottrarre, perche’ non ci
sara’ mai abbastanza per moltiplicare
e dividere
I principi e i dettami costituzionali,
sono gli anticorpi delle democrazie
moderne, quando vengono meno
muoiono
Il disordine aiuta a ricordare, se solo l’
avessi ricordato prima
La madre di tutte le disciminazioni e’ l’
odio
I PRINCIPI E I DETTAMI
COSTITUZIONALE, SONO GLI ANTICORPI
E I PILASTRI DELLE DEMOCRAZIE MO-
DERNE
Questo secondo il nostro modesto parere e’
quanto sta accadendo in Italia, stanno ven-
endo meno sia gl’ anticorpi sia I pilastri, un’
involuzione iniziata gia’ qualche decennio fa,
vuoi con l’ istituzione di venti staterelli legisla-
tivi e non sono amministrativi, vuoi con l’ in-
serimento dei regolamenti delle camera, della
questione di fiducia, questo senza contare I
vari tentativi falliti di modificare l’ ordina-
mento del Parlamento e il Titolo V. Il Titolo V
non andava in nessun modo cambiato, visto
che il suo primo articolo (114) era chiaro:” «La
Repubblica si riparte in Regioni, Provincie e
Comuni.», Bastava eleggere solo I Comuni con
deleghe amministrative a province e regioni
secondo I dettami costituzionali e leggi,
risparmiando fior di miliadi. Si fa ancora co-
munque! L’ Ordinamento del Parlamento,
(Seconda parte) e’ la forma repubblicana,
dove I poteri sono bilanciati, tra quello legisla-
tivo (Parlamento), esecutico (Governo) e ap-
plicativo (Giustizia), altrimenti, si da via a
quell che definiamo, conflitti istituzionali
(spesso anche con il Quirinale) la riforma ren-
ziana bocciata dal Popolo il 4 dicembre 2016,
avrebbe minato quasi in toto, quest’ ordina-
mento equilibrato. in un vetennio circa, il Par-
lamento ha cambiato la legge eletorale ben tre
volte, il mattarellum diete origini al bipolaris-
mo, il porcellum alle liste bloccate e premio di
maggioranze, l’ attuale rosatellum per chi l’
avesse dimenticato e’ solo un’ amalgamazione,
liste bloccate al 86% , premio di maggioranza
cammuffato e voto indiretto, dove ne elggi uno
e automaticamente ne potresti eleggere uno e
un’ quarto. Tutto cio’, non solo non e’ contem-
plato dalla Costituzione repubblicana ma ha
minato non solo i dettami ma anche qualche
pilastro della nostra democrazia, che oramai
e.malata e moribonda. Quacuno direbbe ma
vera schifezza… …
Qui Londra segue a pagina 2
Approvata la riforma dell'ordinamento penitenziario. Restano
deluse le grandi aspettative, ma passi avanti su alcuni temi
Vilipendio e buona educazione.
Le istituzioni democratiche si difendono
politicamente e non penalmente
Oggi il Consiglio dei Ministri
ha approvato la riforma dell'or-
dinamento penitenziario. Le
leggi approvate contengono
alcuni passi in avanti nella
nostra legislazione. Finalmente
vi sono norme dedicati ai de-
tenuti minorenni con maggiore
attenzione ai loro bisogni edu-
cativi.
Tra quelle che salutiamo
volentieri vi sono: l'applica-
zione della sorveglianza
dinamica, un più ampio acces-
so alle misure alternative e di
comunità (anche se restano
troppi vincoli, come quelli
ingiustificati dell'articolo
4bis), una minore possibilità di
applicare l'isolamento.
Per quanto riguarda gli adulti,
rispetto alla grande elabora-
zione che c'era stata negli
ultimi anni e ai bisogni profon-
di di riforma del nostro siste-
ma di esecuzione penale, la
legge appena approvata non ha
tenuto conto dei tanti sugger-
imenti arrivati dalla comunità
degli esperti. Vanno però ac-
colte positivamente alcune
norme di principio importanti,
come il richiamo in apertura al
dovere dell'amministrazione di
garantire il rispetto della dig-
nità della persona nonché il
rifiuto esplicito di ogni violen-
za fisica o morale. Così come
importante è la previsione di
alcuni limiti alla pratica
dell'isolamento penitenziario
(che non deve impedire la
normale vita della persona
sanzionata) o la norma che
consente al detenuto di essere
visitato dal proprio medico di
fiducia. Inoltre significativo è
il richiamo al principio di non
discriminazione nei confronti
dei detenuti in ragione del loro
sesso, del loro orientamento
sessuale o della loro nazional-
ità. Si ribadisce che il lavoro
deve essere remunerato e non
afflittivo e si aumenta la liber-
azione anticipata per chi par-
tecipa gratuitamente a progetti
di utilità sociale (un giorno di
libertà per cinque di lavoro).
Mancano però tutte quelle
norme che avrebbero favorito
una carcerazione più moderna
e aperta. Non c'è ad esempio
nulla che favorisca un amplia-
mento delle misure alternative,
nulla sulla affettività dei de-
tenuti, nulla sulla tutela delle
persone afflitte da problemi
psichici, nulla sulle pene ac-
cessorie.
Su questo ci impegniamo a
ripresentare in parlamento le
nostre proposte.
E GIUSTIZIA SIA! MANIPOLATI!!!!
CHI SIAMO
Britalyca La Voce Alternativa,
nasce nel 2005 da una idea
Innovatrice di Carmine
Gonnella (G.B) . Siamo piccco-
li operatori dell‟ Informazione
liberat e gratuita.
Analizziamo e approfondiamo le tematiche
sociopolitiche e culturali scientemente con
metodo imparziale, senza urlare. Nel nostro
piccolo, non facciamo giornalismo ma informa-
zione
Siamo online, su vari motori di ricerca e social
nerworks
Il format Pdf e‟ in A2 , per averne una
copia scrivere a:
lavocealternativa@gmail.com
Il nostro motto:
“NOI NON ABBIAMO SOLUZIONIi SOLO ALTERNA-
TIVE “
Collaboratori Cronaca, Doriana Goracci (Italia)
Alle politiche in Italia e all‟ Estero , il Comm.
Giorno Brignola (Italia) Cultura e Societa‟
Nino Bellinvia ( Italia ) Comunicati, Goffredo
Palmerini (Italia) alla diffusion online , Mario
Ponzi. (G.B.) Arnaldo De Porti ( Italia) e Luigi
Palumbo (InfoOggi)
Edito e pubblicato da
Britalyca News Londra,
Sede: 32 Fletcher Close ,
Bromley , BR2 9JD. Kent
poca. Un codice che le forze di maggi-
oranza vorrebbero finanche modifi-
care, se possibile, in peggio (vedasi la
proposta leghista sulla legittima dif-
esa).
Io per indole e per buona educazione
familiare non offenderei nessuno. E
penso che il nostro Paese avrebbe bi-
sogno di gentilezza, sorrisi, buona
educazione di massa e che il sistema
politico ben potrebbe trovare giova-
mento da un cambio radicale nel lin-
guaggio pubblico. Non sono abituato a
dialogare brandendo parole come se
fossero delle clave. Mi viene l‟ansia
quando navigo nei social e leggo ingi-
urie, calunnie e offese inferte con una
disarmante facilità. Penso anche però
che in una democrazia compiuta, forte
e non autoritaria, i delitti di opinione
non dovrebbero mai trovare spazio, né
se a commetterli sia un leader leghista
né se trattasi di un giovane militante
di una qualunque formazione politica.
Se a vilipendere (come ha fatto Bossi
che ha dato del „terun‟ a Giorgio Na-
politano) è un personaggio politico ne
deve rispondere politicamente e non
penalmente. Al limite potrebbe subir-
ne conseguenze risarcitorie davanti al
giudice civile per i danni all‟immag-
ine. Ma non si vede perché debba
scattare una protezione penale spe-
ciale nei confronti di alcune autorità o
della bandiera della nazione.
Dunque, trattasi di Bossi, Salvini,
Grillo oppure di un militante no-Tav,
di uno scrittore, di un poeta, di un can-
tante rock, dei Sex Pistols di God save
the queen lasciamo che i giudici pe-
nali non si occupino delle parole con-
trarie.
Pochi giorni fa, senza troppa enfasi, i
media hanno raccontato della con-
danna in via definitiva a un anno di
carcere, con pena sospesa, per Umber-
to Bossi, padre storico della Lega. Il
reato commesso sarebbe stato quello
di vilipendio nei confronti del presi-
dente della Repubblica. E sempre di
vilipendio sono accusati Matteo Sal-
vini e Beppe Grillo. Il ministro della
Giustizia Alfonso Bonafede, nelle
scorse settimane, ha dato l‟au-
torizzazione a procedere per tali reati.
Le istituzioni democratiche si prote-
ggono rispettandole nella quotidianità
e non minacciando anni di prigione a
chi le offende. Esse non hanno bi-
sogno di un surplus di protezione
criminale. Il codice penale del 1930,
che prende il nome dal Guardasigilli
Alfredo Rocco, ha una antica origine
risalente al periodo fascista e risente
fortemente di quel periodo storico. E‟
un codice pieno di derive illiberali sia
nella parte generale che nella parte
speciale e che in 88 anni non è mai
stato realmente messo in discussione.
Un codice dove permangono tanti
delitti che non hanno ragion d‟essere
nella contemporaneità, con pene parti-
colarmente elevate e un impianto te-
orico coerente con l‟ideologia dell‟e-
Si faccia visitare e subito, perche' anche l'
analfabetismo costrituzionale potrebbe essere
causato da una forma di autismo ( ovviamente
chiedendo scusa a tutti gli autistici di questo
momdo e non solo) ..
GRILLO, NON
SA ANCORA
CHE IL CAPO
DELLO STATO
NON HA POTERI
DI NESSUN GE-
NERE , E' SOLO
IL GARANTE
DEL BUON GOV-
ERNO AU-
TORIZZANDO
LE INIZIATIVE LEGISLATIVE DEI GOVERNI PER
LA SALVAGUARDARE DELL' UNITA' NAZIONALE
[L.V.A.]
Attacco al Colle di Grillo Pagina 5
Periodico gratuito di libere e approfondite informazioni sociopolitiche Fondato ed edito da Carmine Gonnella a Londra (2005/2018 )
III edizione N. 43 Ottobre 2018 . Siamo su facebook e social networks. Limitato formato cartaceo e circa 3000 contatti Pdf
UN’ ALTRA FOTO
EMBLEMATICA DI QUESTO
NOSTRO TERZO MILLENNIO
Ottobre 2018
Trump rompi
tutto rinnega
Reagan e
rilancia la
corsa nucleare
Remondino pagina 5
Vilipendio e buona educazione. Le istituzioni democratiche si difendono politicamente e
non penalmente
Approvata la riforma dell'ordinamento penitenziario. Restano deluse le grandi aspettative,
ma passi avanti su alcuni temi
Di Patrizio Gonnella Ultima pagina
IL DAVIDE PLESTINESE Pagina 13
Greenpeace:
multinazionali dietro
l'inquinamento da
plastic
Pagina 7
Aborto, il Papa e la
Chiesa devono
rispettare le donne
Bergoglio non può impunemente e superficialmente chiamare
sicari i medici non obiettori ed assassine le donne che ricor-
rono all‟aborto. Queste “dichiarazioni di guerra” sono irre-
sponsabili e palesi violazioni dei patti concordatari, oltre che
offese alle donne. DI Gemma Macagno, Olga Bertaina, Lili-
ana Meinero
INTERVENTO
di Luigi Tosti (Giudice) Pagina 11
RAZZISMO E NEW
NAZIFASCISMO
Pagina 15
Pagine 15 ANTI…. Britalyca News Londra
L‟odio non è un fatto di questi
giorni: dopo la fine della Seconda
Guerra mondiale, i vinti per anni
tennero per sé certi discorsi ma la
storia è terribile, rende tutti dei
vinti: e certi discorsi tenuti nascosti
riemergono, il tempo passa, i testi-
moni muoiono, e ritornano alla luce
In poche parole….
IN UN VENENNIO SIAMO
PASSATI DALL ERA DEL
PRESSAPPOCHISMO, A QUELLA
DEL PRESSANNIENTISMO
Una volta in politica si diceva: “
Meglio poco che niente “ e questo in
tutti I sensi. Se una volta in campa-
gna elettorale si prometteva 100 ,
pressapoco si otteneva il 30, oggi
siamo perennemente in campagna
elettorale, vuoi perche’ la politica
non e’ piu’ in grado di offire alterna-
tive, vuoi perche’ la coperta e’ sem-
pre la stessa , ma il letto si e’ allar-
gato e la temperatura si e’ abbassa-
ta. I conservatori ( se cosi possiamo
concora chiamarli) danno la colpa al
poco sovranismo e se la prendono
con il tutto e tuttti, i progressisti pov-
erini da alcuni decenni si sono persi
nelle “voraggini” del capitalismo.e
non sanno piu’ come usciene, dan-
do origine ai vari populismi in Italia
e non solo. Si va avanti appunto
con il pressannientistismo, l’ illu-
sione di dare il tutto, ottenendo poi
quasi niente. In [poche parole, dal
quasi poco al quasi nulla
LA DISCIMINAZIONE SPESSO SI
NASCONDE DIETRO LA DIS-
TINZIONE
Il razzismo e’ variopinto e multi-
forme, e’ difficile individuarlo. Ecco
perche’ noi crediamo che l’ articolo
terzo della Costituzione andrebbe
cambiato in :
“ . Tutti i cittadini hanno pari dignità
sociale e sono eguali davanti alla
legge, senza disciminazione di ogni
genere.”
A questo ovvimente deve seguire
una legge chiara a tutti, che stabilis-
ca:” E’ proibito ogni forma di
discininazione” , perche’ spesso la
disciminazione e in seguito il razzis-
mo si nasconde dietro le distinzioni.
Tutti sappiamo che il nero e’ l’ oppo-
sto del bianco, il bello opposto del
brutto, il ricco e’ l’ opposto del pov-
ero e via discorrendo. Tutto cio’
pero’, non ci distingue ci accomuna,
ed e’ ancora causa di molti conflitti
sociali e guerre. Una legge che
proibisse ogni forma di discimina-
zione, non risolvera’ tutti I conflitti
sociopolitici di questa’ umanita’, ma
molto probabilmemte, cancellereb-
be definitivamente la parola razzis-
mo da ogni dizionario della Terra !
IN UN VENENNIO SIAMO PAS-
SATI DALL ERA DEL PRES-
SAPPOCHISMO, A QUELLA DEL
PRESSANNIENTISMO
Una volta in politica si diceva: “
Meglio poco che niente “ e questo in
tutti I sensi. Se una volta in campa-
gna elettorale si prometteva 100 ,
pressapoco si otteneva il 30, oggi
siamo perennemente in campagna
elettorale, vuoi perche’ la politica
non e’ piu’ in grado di offire alterna-
tive, vuoi perche’ la coperta e’ sem-
pre la stessa , ma il letto si e’ allar-
gato e la temperatura si e’ abbassa-
ta. I conservatori ( se cosi possiamo
concora chiamarli) danno la colpa al
poco sovranismo e se la prendono
con il tutto e tuttti, i progressisti pov-
erini da alcuni decenni si sono persi
nelle “voraggini” del capitalismo.e
non sanno piu’ come usciene, dando
origine ai vari populismi in Italia e
non solo. Si va avanti appunto con il
pressannientistismo, l’ illusione di
dare il tutto, ottenendo poi quasi
niente. In [poche parole, dal quasi
poco al quasi nulla
COSE ITALICHE...
In un paese civile, un politico con-
dannato in via definitiva non compat-
ibile con il carcere per l' eta' o per il
suo stato di salute, ha il dovere isti-
tuzionale di dimettersi. Non dimenti-
chiamo che il "Senatur" e' stato con-
dannato per appropiazione indebita
di denaro pubblico, ergo , di un reato
contro la pubblica amministrazione.
E Lui che fa ? Non solo rimane in
Parlamento, ma chiede anche di
scontarci la pena !
Non so voi, ma per me...
In un paese democratico e' inaccett-
bile
I PRELIEVO DAI CONTI CORRENTI
E' INCOSTITUZIONALE.
La Repubblica incoraggia e tutela il
risparmio in tutte le sue forme; disci-
plina, coordina e controlla l'esercizio
del credito.
MENTRE LA PATRIMONIALE NO
Amche se l' articolo. 23 dice che:"
"Nessuna prestazione personale o
patrimoniale può essere imposta se
non in base alla legge." , subentra l'
artico 53; " Tutti sono tenuti a con-
correre alle spese pubbliche in
ragione della loro capacità contributi-
va. Il sistema tributario è informato a
criteri di progressività.
Quindi se si tratta di una patrimo-
niale graduale ( appunto informata a
criterie di progressivita' e' fattinile e
forse l' unica soluzione
Tutti i cittadini hanno il dovere di os-
servare la Costituzione e le leggi, i
politici invece la devovo applicare
nell' interesse esclusivo della Na-
zione
Il libero mandato non e' trasformismo
politico, ma l' insindacabilita' sia nei
voti dati sia nelle opinioni espresse
dei parlamentari nell' esercizio delle
loro funzioni
L‟ ASSISTENZA SOCIALE DIVENTA
ASSISTENZIALISMO, QUANDO
VIENE MENO LA TUTELA DEL
LAVORO DA PARTE ELLA
POLITICA
Potrei fermarli qui, ma e‟ la Costituzione
che mi sta parlando...
RAPPORTI ECONOMICI TRA IL
CITTADINO E LO STATO
La Repubblica tutela il lavoro in tutte
le sue forme ed applicazioni.
Cura la formazione e l'elevazione
professionale dei lavoratori.
Promuove e favorisce gli accordi e le
organizzazioni internazionali intesi
ad affermare e regolare i diritti del
lavoro.
Riconosce la libertà di emigrazione,
salvo gli obblighi stabiliti dalla legge
nell'interesse generale, e tutela il
lavoro italiano all'estero.
E NON E’ FINITA,,
Il lavoratore ha diritto ad una
retribuzione proporzionata alla
quantità e qualità del suo lavoro e in
ogni caso sufficiente ad assicurare a
sé e alla famiglia un'esistenza libera
e dignitosa.
La durata massima della giornata
lavorativa è stabilita dalla legge.
Il lavoratore ha diritto al riposo
settimanale e a ferie annuali
retribuite, e non può rinunziarvi.
ASPETTA ANCORA UN’ ATTIMO E
CONCLUDE...( Costituzio non io)
La donna lavoratrice ha gli stessi
diritti e, a parità di lavoro, le stesse
retribuzioni che spettano al
lavoratore. Le condizioni di lavoro
devono consentire l'adempimento
della sua essenziale funzione
familiare e assicurare alla madre e al
bambino una speciale e adeguata
protezione.
La legge stabilisce il limite minimo di
età per il lavoro salariato.
La Repubblica tutela il lavoro dei
minori con speciali norme e
garantisce ad essi, a parità di lavoro,
il diritto alla parità di retribuzione.
QUESTO STAVA SCAPPANDO...
Ogni cittadino inabile al lavoro e
sprovvisto dei mezzi necessari per
Popolo svegliati e chiedi piu’ Costituzione, la nostra non e’ mai stata una Democrazia compiuta, in
quelle compiute sono i cittadini che determinano la politica nazionale e non i partiti o i capi popolo
vivere ha diritto al mantenimento e
all'assistenza sociale.
I lavoratori hanno diritto che siano
preveduti ed assicurati mezzi
adeguati alle loro esigenze di vita in
caso di infortunio, malattia, invalidità
e vecchiaia, disoccupazione
involontaria.
Gli inabili ed i minorati hanno diritto
all'educazione e all'avviamento
professionale.
Ai compiti previsti in questo articolo
provvedono organi ed istituti
predisposti o integrati dallo Stato.
L'assistenza privata è libera.
ALTRO CHE SOCIAL CARDS ,
REDDITI VARI E
“ASSISTENZIALISMO” !
SE LA POLITICA IN BUONA O IN
MALA FEDE NON E‟ IN GRADO DI
PROMUOVERE LAVORO
IL COLLE NON APPROVA I DE-
CRETI MA LI AUTORIZZA
Conte chiarisce che "c'è già inter-
locuzione, a livello massimo e di
strutture tecniche" con il Colle.
"Quando c'è un decreto - spiega -, fa
parte del galateo istituzionale che si
preannunci al Quirinale, questo è
stato fatto in via informale". Poi dice:
"Non voglio tirare per la giacca il ca-
po dello Stato, dicendo che lo ha ap-
provato, avrà tutto l'agio per fare
eventuali rilievi".
Quella dei decreti e' davvero un far-
sa, Ecco perche' :
l Capo dello Stato puo' non autorizzare
un decreto solo se ci sono dubbi di in-
costituzionalita'. Sfortunatamente per il
Capo dello Stato il costituente gli ha
messo sopra la testa anche una spada di
Damocle , ovverossia l' articolo 90: Il
Presidente della Repubblica non è re-
sponsabile degli atti compiuti nell'e-
sercizio delle sue funzioni, tranne che
per alto tradimento o per attentato alla
Costituzione, In tali casi è messo in stato
di accusa dal Parlamento in seduta co-
mune, a maggioranza assoluta dei suoi
membri.
Per questa ragione tutti i capi di Stato
preseti e passati, ( ad eccezione di qual-
cuno) per evitare che ad ogni decreto
"non" autorizzato il legislatore lo possa
mettere sotto accusa per attenato alla
Costituzione, preferiscono autorizzare
tutti i decreti, anche quelli come i lodi
Scifani e Alfano ( bocciati poi come
sappiamo dalla Consulta ) Che poi tra l'
altro e va detto, sara' il parlamento ad
assolvere sia governo sia il Capo dello
Stato, convertendo entro i sessanta gior-
no in legge i decreti "incriminati
Britalyca News LondraPagina 2
sentimenti più osceni”. Lo ha detto
la senatrice a vita Liliana Segre,
testimone della Shoah, spiegando
in una conferenza stampa a palazzo
Madama la necessità dell‟approva-
zione del ddl sulla Commissione
parlamentare di indirizzo e control-
lo sui fenomeni di intolleranza,
razzismo e antisemitismo, di cui è
prima firmataria. Segre si è riferita
anche al web come “veicolo d‟odio
estremamente pericoloso” e al lin-
guaggio in generale sempre più vi-
olento: “Bisogna contrastare -ha
ammonito- la fascistizzazione del
senso comune che sta appena una
tacca sopra l‟indifferenza che 80
anni fa” con il varo delle leggi raz-
ziali “coprì di vergogna l‟Italia
fascista”. Insieme a Segre nella sa-
la Caduti di Nassirya anche la
collega senatrice a vita Elena Cat-
taneo, Loredana De Petris (Leu),
Milena Santerini, e Emma Bonino.
La senatrice di +Europa ha messo
in guardia: “E‟ vero che la storia
non si ripete in forme uguali -ha
affermato- ma oggi assistiamo nel
linguaggio a tabù che vengono
sdoganati da alcune istituzioni del
nostro Paese. Le manette non le
mette il ministro dell‟Interno, ma la
magistratura… E sento parlare di
limitare i poteri del Presidente della
Repubblica. Mi preoccupo e penso
che si stanno mettendo in discussio-
ne le basi elementari della democra-
zia liberale come l‟abbiamo cono-
sciuta fino a oggi”. L‟ex ministro
degli Esteri ha notato che mancano
le firme di senatori di diversi altri
gruppi, di maggioranza e op-
posizione. “Vorrà dire che faremo
un giro ulteriore per chi era distrat-
to, magari farà mente locale…”, ha
detto...
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Razzismo, la proposta di Liliana Segre:
“Commissione contro odio.
Ottobre 2018 Ottobre 2018
Diventa sempre piu' difficile
sconfiggere il male, non solo perche'
e' nato prima del bene, ma si
manifesta sotto diverse forme, spesso
non percepite [da: autaforismo]
Nessun gruppo neofascista e neona-
zista nell'Unione Europea. In una ri-
soluzione non legislativa approvata
con 355 voti favorevoli, i deputati del
Parlamento Europeo esortano le auto-
rità nazionali a vietare la formazione
di questi gruppi e di qualsiasi altra
associazione che glorifichi na-
zismo e fascismo. Inoltre il Par-
lamento denuncia anche la
mancanza di azioni efficaci in tal
senso che hanno dato il via libera
all'attuale ondata xenofoba in Eu-
ropa. Il testo menziona anche il
recente attacco ad opera delle
l Parlamento Ue chiede la messa al
bando dei gruppi neofascisti e
neonazisti
squadre fasciste di Casapound contro
la deputata europea Eleonora Forenza
e il suo assistente lo scorso settembre a
Bari.
I punti principali del documento met-
tono al centro la troppa impunità per i
neofascisti in alcuni Stati membri, le
collusioni tra politici e polizia con
neofascisti e neonazisti in alcuni
Stati e, infine, l'attuazione di
misure necessarie contro il razzis-
mo e la xenofobia negli stadi di
calcio. Per contrastare queste falle
nel sistema la plenaria invita i Pae-
si Ue a condannare e azionare i
crimini motivati dall'odio da parte
di politici e funzionari pubblici.
Nello specifico si rende inoltre
necessaria la collaborazione delle
aziende di social media per con-
trastare la diffusione del razzismo,
del fascismo e della xenofobia su
Internet. I deputati propongono di
istituire un unità anti-odio nelle
forze di polizia per garantire che
questi crimini siano investigati e
perseguiti.
Affinché non si verifichino più
episodi del genere in stadi e in gen-
erale nel mondo dello sport, la ri-
soluzione chiede alle federazioni
sportive nazionali, in particolare
alle società calcistiche, di punire i
responsabili e di promuovere attiv-
ità educative positive rivolte ai gio-
vani tifosi, in collaborazione con le
scuole e le organizzazioni della
società civile.
Infine i Paesi dell'Ue dovrebbero
istituire "programmi di uscita" per
aiutare i singoli individui a lasciare
i gruppi neofascisti e neonazisti. I
deputati sottolineano l'importanza
dell'istruzione, per sensibilizzare i
giovani alla storia ed evidenzino
che "la verità sull'Olocausto non
deve essere banalizzata". Da:
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Pagine 3 DALL‟ ITALIA & DALL‟ ESTERO BRIGNOLAPaginea 14 Vignette Britalyca News Londra Britalyca News Londra
IL PALINSESTO
Il Governo Di Maio/Salvini, per qualcuno, è
anche “illuminato”. Ma con questo Esecutivo
non è possibile indicare delle tesi. Tant’è che
la “vita”governativa è stata approvata da un
Parlamento con funzionalità limitata. Quello
che continua a preoccuparci è l’incertezza
del “dopo” i provvedimenti economici per il
2019.
Chi è in Parlamento resta arroccato nelle sue
posizioni e l’attività politica, almeno quella
che per noi conta, è ridotta. Intanto,
s’ipotizza su un futuro istituzionale più
concreto. Ma il Centro/Destra ha ancora da
varare il suo Contratto di Governo. Ora,
sembra, che sia stata predisposta la prima
fase ufficiale; quella che dovrebbe riavviare i
processi produttivi nel Paese. La volontà
degli imprenditori e delle forze sociali è
ancora da verificare. Finite le assemblee
parlamentari, i politici hanno chinato il capo
alla linea di Centro/Destra. Risistemare
l’economia nazionale, però, sarà dura. Non
basteranno, sicuramente, mesi.
Ora ci aspettiamo più manovre per
programmi atti a evidenziare i veri
“amici”d’Italia. Il 2019 dovrebbe servire per
ritrovare una via politica capace di riportare
l’Italia lontana dalle secche economiche
presenti e insidiose anche a livello europeo.
Illusioni per un Paese migliore non se ne fa
più nessuno. L’importante che si riesca a non
renderlo peggiore. Il fronte politico italiano
è, dunque, in evoluzione e ciò che è stato
non è scontato che ancora sarà. Quello che
preme è che, entro il prossimo anno, il Bel
Paese sia messo nelle condizioni di tornare a
tutto campo tra gli Stati meritevoli UE.
LA STIMA
Gli italiani all’estero, che prima erano una
“risorsa” economica, oggi potrebbero
interessare sotto il profilo politico. I nostri
Connazionali nel mondo dovrebbero essere,
però, maggiormente valutati in Patria. Il Bel
Paese potrebbe adoperarsi per tutelare la
loro cultura d’origine e favorire le loro
aspirazioni.
Ora sono le maestranze qualificate a
lasciare, magari con contratto di lavoro in
tasca, la Penisola. Secondo la “ National
Science Foundation”, in questi ultimi anni,
sono stati centinaia gli ingegneri, con le più
disparate specializzazioni, che hanno fatto
rotta anche per il Nuovo Mondo. Quindi,
l’Italia continua a perdere personale
qualificato e resta terreno di lavoro precario
anche per i cittadini extracomunitari che, per
motivi della nostra atipica crisi economica,
hanno sempre maggiore difficoltà nel trovare
un’occupazione stabile e una sistemazione
per le loro famiglie.
Il problema del lavoro, da qualunque
aspetto si consideri, resta di difficile
soluzione. I cicli produttivi industriali sono
rallentati e i tempi migliori sembrano non
arrivare. L’Italia potrebbe essere considerata
come una grande realtà produttiva per tutti.
Se fosse meglio amministrata, potrebbe dare
utili non indifferenti. Tesi ancor più
percorribile proprio per la presenza di un’UE
che dovrebbe avere comuni interessi da
tutelare. Per tentare d’andare oltre la crisi,
che non è solo nazionale, si dovrebbe
puntare su attività a largo respiro. Con una
Ottobre 2018 Ottobre 2018
duplice finalità: migliori investimenti territoriali
di tipo comunitario e impiego delle eccellenze
in Patria.
La difficoltà, ben lo comprendiamo, è
complessa, ma merita un approfondimento.
Ora più ammissibile che per il passato. Se
fossimo realmente convinti che i problemi
d’Italia possano essere anche quelli d’Europa,
la crisi interna potrebbe segnare il passo.
Invece, nonostante le apparenze, esiste un
complesso di Paesi UE che “dirigono”
l’economia e altri che, purtroppo, la
subiscono. L’Italia è tra questi. La nostra
valutazione potrebbe, in seguito, servire a
dare spazio a riflessioni di generale interesse
da parte di politici realmente motivati. Ogni
comparazione sarà attentamente presa in
considerazione. La buona volontà dei singoli
potrebbe trasformarsi in progetti da
generalizzare. La stima potrebbe essere realtà
con le elezioni del Parlamento Europeo nel
2019.
SENZA FINALITA’
Le difficoltà economiche italiane sono un fatto
che si evidenzia, con pedante monotonia,
negli stessi ambiti della popolazione. Si scrive
di contenimento della spesa pubblica, quando
le casse già sono vuote. Le tante
responsabilità politiche, che ora stanno
emergendo, sono di vecchia data. Prima,
però, il “corso” del Paese sembrava
differente. Anche se era un’apparenza
occultata per evitare che gli intrighi si
palesassero. Ora iniziano ad affiorare.
Tornare indietro sembra un’operazione
impossibile, andare avanti, pur avendo
cambiato rotta, sarebbe ancora più tragico. I
sacrifici hanno specifici riferimenti nel tessuto
sociale nazionale. Certo è che, identificata la
malattia, appare ancora arduo agire per
somministrare la cura giusta. Col nuovo anno,
non cambierà nulla se non si baderà a dare
una svolta alla realtà socio/politica del Paese.
La nostra economia ristagna a pelle di
leopardo. I cattivi esempi non sono che la più
evidente conseguenza di uno stato di fatto
anomalo. Oggi è più difficile fare gli
indifferenti. Ci pensano i conti non pagati, le
utenze non onorate, i canoni auto ridotti a
riportarci alla realtà di quest’Italia che si avvia
verso una stagione di dubbi e critiche
politiche. Le privazioni, hanno preso il posto
delle rinunce. C’è chi vive ancora bene, anzi
benissimo; ma c’è chi non riesce più a tirare
avanti. Il deficit nazionale non è
ridimensionato e d’ottimismo non ne parla più
nessuno. Neppure chi avrebbe tutte le ragioni
per mantenere lo “status quo”. Non sempre
chi sbaglia paga. Ma da noi pagano anche
quelli che non sbagliano; pur contribuendo, a
torto o a ragione, nel togliere le “castagne dal
fuoco” agli incauti che ci hanno provato, ma
non ci sono riusciti. L’Italia resta ancora un
Paese “borderline” anche per i politici più
scaltri.
SINO IN FONDO
La situazione politica nazionale resta
complessa. Non è detto, quindi, che
l’Esecutivo Di Maio/Salvini possa riscattare,
anche se in parte, il recesso del Paese.
Lo spirito di rinnovamento, tanto auspicato,
non si è ancora verificato. Il Centro/Destra ha
solo temporanee logiche per coordinare sue
strategie. La crisi, che viene da lontano,
avrà ancora vita più lunga. Le stesse
istituzioni sono scosse da contraddittorie
prese di posizione. Per ora, sostenere la
Legislatura ci sembra la soluzione più
conveniente per il bene del Paese. Lo
avevamo già scritto: non si può contare
sulla teoria, quando nella pratica non è
percorribile.
Del resto, un Parlamento senza un Potere
Esecutivo coeso sarebbe come una
sorgente alla quale, pur avendo una gran
sete, nessuno potrebbe bere. L’instabilità,
della quale si sentono gli effetti diretti, non
ha migliorato i profili economici della
Nazione e, questi ultimi si sentono, si
vedono e sono deplorevoli. Le strategie dei
grandi partiti non esistono più. Perché non
ci sono più partiti “grandi”. Stessa
considerazione è ribaltabile sulle figure di
politici di quest’ultimo decennio. A parole
sono tutti bravi. In pratica, neppure
mediocri.
I progetti per il futuro, il nostro futuro, si
sono frantumati con la mancanza
d’inventiva e con l’impossibilità d’offrire
scelte tangibili al “nuovo” che incalza.
Il cambiamento partirà da chi, prima,
aveva altro orizzonte da esplorare e altre
mete da raggiungere. Se non altro, data
l’impossibilità di nuove alleanze né da una
parte, né dall’altra, l’attuale Governo, gioco
forza, potrebbe essere il più coerente di
questo decennio.
L’Asse Di Maio/Salvini ha un programma di
Governo, all’apparenza, originale. Vedremo
se, nel concreto, i cambiamenti socio/
economici saranno operativi sino in fondo.
LA VALUTAZIONE
Dopo mesi di gestazione, La squadra di
Conte ha trovato una sua posizione nel
Gota politico italiano. L’Esecutivo Di Maio/
Salvini” sembra intenzionato a “reggere”
per tutta la durata di una normale
legislatura. I motivi sono noti; anche per gli
sprovveduti di politica sul campo. Certo è
che questo sarà l’anno delle “rivelazioni”.
Soprattutto nelle idee per ridare all’Italia
parte della fiducia che, ora, manca. Quali
saranno le strategie del futuro Capo del
Governo o, meglio, del suo “secondo”?
L’interrogativo si potrebbe prestare a
molteplici interpretazioni. Noi non siamo,
però, in sintonia con nessuna supposizione.
Anche perché gli “Apparentamenti” non ci
hanno mai ispirato fiducia. Nel frattempo,
l’Opposizione, pur non univoca, ha dato
segnali di ricompattamento e di mete
comuni da raggiungere.
Se Il contratto di Centro/Destra andrà in
porto, il voto dello scorso marzo non
sarebbe stato sprecato. Anche se in politica
non è pensabile fare degli attendibili
ragionamenti a tutto campo. Intanto, le
formazioni di governo, anche quelle “a
latere,” hanno fatto loro la formula di
“centro/destra”. Su quella di “centro/
sinistra", i nostri dubbi non li abbiamo mai
sottaciuti.
Quando non c’è netta identità tra chi
realizza e chi è preposto a legiferare, i
“rimedi” potrebbero essere peggiori dei
“mali.” Del resto, nei nostri interventi in
merito abbiamo evitato d’assumere opinioni
”granitiche”. Perché proprio non ne
abbiamo; né intravediamo le premesse per
tentare di teorizzarle. Da noi, purtroppo, i
politici, di nuova e vecchia generazione,
hanno dei limiti che li accostano.
Lo scriviamo con la certezza d’essere
approvati. Vedremo se Conte sarà messo
nelle condizioni di condurre il Paese fuori
dalla recessione. Se l’Italia comincerà ad
allontanarsi dal tunnel
della”rappresentatività” formale, saremo
lieti di riconoscergli un merito. Come
saremo i primi a confutarla se non ci
riuscisse.
LEGGE DI
STABILITA’
Dopo il varo, sofferto, dell’Esecutivo
di Centro/Destra, avevamo azzardato
qualche previsione sulle sorti d’Italia.
Da subito, qualcuno si sarà
domandato con quale logico nesso
avessimo potuto allineare una
previsione squisitamente politica con
una prettamente economica. Per chi
ha ancora delle perplessità, valide o
meno, non ci resta che tornare in
argomento.
Di fatto, e nessuno lo nega, la
stabilità politica non ha trovato vita
facile in Parlamento. Mancando
un’opposizione politica degna,
l’Esecutivo ha avuto spazio per
potersi muovere. I fatti non hanno
ancora occupato il posto delle
promesse. Ed è proprio a questo
livello che il problema economico si
fonde con quello politico. Certe
decisioni dell’ultima ora non
avrebbero potuto reggere senza il
consenso di un Parlamento diviso
dalle questioni interne.
Il 2018 sarà ricordato come l’anno
“anomalo” della politica nazionale.
Nel Contratto di Governo Di Maio/
Salvini abbiamo notato nei
provvedimenti di non facile
realizzazione. Dato che nulla andrà
“meglio”, preoccupiamoci per evitare
che s’elimini, almeno, il “peggio”. E’
sin troppo chiaro che i provvedimenti
sulla normativa di stabilità non
risolveranno i problemi di Casa
nostra. In alcuni casi, li
complicheranno. Dopo qualche
polemica, subito rientrata, il binomio
economia/politica è tornato a
intersecarsi. Il secondo semestre di
quest’anno, in ultima analisi, sarà
ancora complesso.
Quello che maggiormente ci
preoccupa è rappresentato dalle
incertezze politiche che andranno ad
aumentare il “disordine” sociale. A
questo punto, che non consente
indecisioni, la coerenza è la migliore
argomentazione che può farci essere
meno critici. Saranno i prossimi mesi,
in particolare l’autunno, a decidere se
questo Parlamento sarà nelle
condizioni di garantire un migliore
stimolo alla ripresa economica del
Paese con la conversione in Legge dei
“progetti” di questo Esecutivo. Al
presente non è più solo una
questione di stabilità politica, ma di
emergenza economica.
Non potendolo fare di persona, lo faccio tramite "La Voce Alternativa". Ringrazio chi , dal Regno Unito, ha voluto
ricordare il mio lungo impegno pubblicistico che, nonostante l'età, ancora continua. In questi anni , ho mantenuto un
profilo di non "schieramento" per lasciare i Lettori liberi di maturare una loro opinione su quanto è capitato, e capita,
nella Penisola. Tramite la Redazione, resto a disposizione per esaminare tutte le segnalazioni che mi saranno
proposte. Giorgio Brignola
Pagine 13Pagina 4 CRONACA GoracciBritalyca News Londra Britalyca News Londra
IL DAVIDE PALESTINESE
Lucano. Reazioni talvolta dettate dalla sti-
ma o dall‟affetto nutrito per un politico che
ha saputo conquistare la fiducia di tantissi-
mi, dentro e fuori dalla Calabria. Ma la
decisione dei giudici del Riesame ha un
preciso fondamento giuridico, posto che –
come tutte – può prestarsi a critiche più o
meno severe. Insomma, un provvedimento
giudiziario lo si può anche non condivid-
ere. E se così è, va bene criticarlo. È corret-
to, però, provare ad entrare nei meccanismi
che hanno condotto i giudici ad assumere
una simile decisione, tentando di dedurre i
ragionamenti fatti. Le motivazioni, del res-
to, saranno rese note solo nei prossimi gior-
ni. Nel frattempo è un susseguirsi di
opinioni più o meno sensate che dovreb-
bero però tenere conto dei fondamenti della
procedura penale. I giudici, infatti, non
decidono sulla bontà del modello Riace né
sulle doti umane di Mimmo Lucano. La
personalità dell‟indagato può incidere solo
in minima parte in questa fase, ma ciò che
conta sono gli elementi portati dall‟accusa
e dalla difesa. Sugli aspetti documentali i
magistrati sono chiamati a pronunciarsi,
dopo aver sentito le parti. In questo caso,
fra l‟altro, lo hanno fatto con una velocità
che ha stupito rispetto ai tempi ordi-
nari.Caso Lucano, l'ordinanza del gip
Facciamo allora un passo indietro e ricordi-
amo cosa aveva scritto il gip di Locri, nel
provvedimento di custodia cautelare agli
arresti domiciliari emesso nei confronti di
Mimmo Lucano. Sorvoliamo, in questa
sede, sulle valutazioni espresse in ordine
alla sussistenza delle accuse mosse dalla
Procura. Sappiamo tutti ormai come buona
parte del castello accusatorio, fra cui il più
grave reato associativo, sia stato ritenuto
insussistente dal gip, che si è invece detto
d‟accordo con i pm in ordine ai reati di
favoreggiamento dell‟immigrazione clan-
destina e turbata libertà del procedimento
di scelta del contraente (l‟affidamento
diretto della raccolta dei rifiuti).
Come sappiamo, affinché una persona pos-
sa essere limitata nella propria libertà, oc-
corre che sussista almeno una delle esigen-
ze cautelari, che si fondano sostanzialmente
su tre elementi: pericolo di inquinamento
probatorio, pericolo di fuga, pericolo di reit-
erazione criminosa. Quanto al primo aspetto,
il gip ha detto a chiare lettere come, fon-
dandosi l‟inchiesta quasi interamente su in-
tercettazioni, atti amministrativi già acquisiti
e documenti, le prove siano già cristallizzate
«e ne è quindi assicurata l‟immutabilità».
Dunque, non sussiste pericolo di inquina-
mento probatorio. Quanto, invece, al perico-
lo di fuga il gip esclude a priori che dalle
intercettazioni si possa desumere un progetto
di spostarsi per il sindaco Lucano. Anche in
questo caso, pericolo insussistente. L‟unico
aspetto sul quale il gip è stato d‟accordo – e
che ha rappresentato una delle basi principali
per l‟emissione del provvedimento cautelare
– è quello riguardante il pericolo di reitera-
zione criminosa. «Attuale e concreto», se-
condo il giudice, era il pericolo che Lucano e
la Tesfahun potessero reiterare reati della
stessa specie «se non sottoposti a regime
limitativo della loro libertà personale».
«L‟indagato – scriveva il gip – vive oltre le
regole, che ritiene d‟altronde di poter im-
punemente violare nell‟ottica del “fine che
giustifica i mezzi”; dimentica, però, che
quando i “mezzi” sono persone il “fine” rag-
giunto tradisce, tanto paradossalmente quan-
to inevitabilmente, quegli stessi scopi umani-
tari che hanno sorretto le proprie azioni». Ed
è qui che si entra nel cuore della valutazione
del giudice. Questi, infatti, ritiene che allo
stato «può tranquillamente escludersi» che a
Lucano (seppur incensurato) possa essere
concesso il beneficio previsto dalla sospen-
sione condizionale della pena. Da qui la de-
cisione di porre il sindaco agli arresti domi-
ciliari, ritenuta misura più idonea per recid-
ere i legami che lo avrebbero portato a delin-
quere.I principi generali
Fin qui la decisione del gip. Come sappiamo,
tuttavia, il nostro ordinamento prevede una
precisa gradualità delle misure cautelari per-
sonali che vanno da quelle più blande, come
il divieto di espatrio, a quella più grave come
la custodia cautelare in carcere. In mezzo, si
trova un ventaglio di possibilità che occorre
adattare al caso concreto. Fra queste possi-
bilità vi sono sia gli arresti domiciliari che
il divieto di dimora in un determinato
luogo. Dal punto di vista tecnico, il divieto
di dimora è misura meno grave rispetto a
quella degli arresti domiciliari poiché vi è
una compressione della libertà personale
decisamente inferiore. Nel primo caso, in-
fatti, vi è solo un divieto che riguarda un
preciso territorio, e rientra fra le misure
“obbligatorie”. Nel secondo, trattasi di
misura “custodiale” che impone
all‟indagato di non spostarsi dalla propria
abitazione senza autorizzazione. E sempre
con riferimento al caso Lucano, molto si è
detto della sua “libertà” di rilasciare in-
terviste o incontrare persone in casa. Anche
sul punto la legge è chiara: è il giudice, nel
suo provvedimento, a dover disporre even-
tuali limitazioni nella comunicazione con
persone diverse da quelle con cui
l‟indagato coabita. Nel caso di Lucano,
invece, nessuna limitazione è stata disposta
né in termini di comunicazione, né di even-
tuali visite.
Perché il divieto di dimora a Lucano?
Veniamo, dunque, alla decisione dei giudi-
ci del Riesame. Questi – è evidente – hanno
ritenuto comunque sussistenti delle esigen-
ze cautelari. Contrariamente al gip, però,
hanno statuito che la misura più idonea
fosse quella del divieto di dimora a Riace e
non gli arresti domiciliari. Tecnicamente,
questa scelta può valutarsi come un risul-
tato positivo per il collegio difensivo che è
riuscito a convincere il Riesame dell‟ecces-
sività della misura disposta dal gip. Ma
perché molti l‟hanno ritenuta addirittura
peggiore degli arresti domiciliari? Sempli-
cemente, la valutazione del giudice tiene
conto di parametri diversi da quelli uti-
lizzati dal comune cittadino. Per il giudice,
il principio ispiratore è quello del “minore
sacrificio necessario”. Ossia, bisogna sem-
pre scegliere la misura che, pur sod-
disfacendo a pieno le esigenze cautelari
ravvisabili nel caso concreto, garantisca
all‟indagato la minore compressione pos-
sibile della sua libertà personale. E, come
detto prima, il divieto di dimora è misura
certamente meno afflittiva rispetto agli
arresti domiciliari. Poi, scendendo nel caso
specifico, per Lucano è certamente una
decisione forse anche peggiore. Ma lì sia-
mo nel campo della percezione soggettiva
che si ricollega all‟esigenza specifica del
sindaco di poter rimanere “ancorato” al suo
territorio.
Il divieto e la sospensione
Quello che invece noi crediamo – ma ora
siamo nel puro campo delle ipotesi – è che
i giudici abbiano ritenuto sufficiente il
divieto di dimora perché, per un verso non
comprime oltremodo la libertà personale di
Lucano, per altro verso consente di evitare
il pericolo di reiterazione del reato. Con il
divieto di dimora a Riace, Lucano non può
di fatto esercitare le sue funzioni di sinda-
co, anche in virtù della sospensione dis-
posta dalla Prefettura di Reggio Calabria, ai
sensi dell‟articolo 8 del Decreto legislativo
235/2012 (legge Severino) che prevede il
perdurare della sospensione nel caso in cui
il divieto di dimora sia disposto nel luogo
in cui si svolge il mandato elettorale. Un
provvedimento, quello prefettizio, che
sarebbe decaduto in caso di totale annulla-
mento della misura cautelare, consentendo
a Lucano di tornare da subito a svolgere le
sue funzioni di sindaco.
In conclusione, quindi, la decisione del
Riesame tecnicamente è favorevole a
Mimmo Lucano. Ha attenuato la misura e
gli ha restituito la libertà personale con una
precisa limitazione. Che, però, nel caso
specifico rappresenta un macigno pesantis-
simo. Ma queste sono considerazioni che
prescindono dalla disamina di cui ci siamo
occupati.
Consolato Minniti
https://lacnews24.it/cronaca/caso-lucano-
disposto-divieto-dimora_65999/
Ottobre 2018Ottobre 2018
Mi sono chiesta perchè, una due più vol-
te...di certo accanimento giuridico (a me
appare tale e incomprensibile ) su Mimmo
Lucano.Ho cercato di leggere attentamente
quello che ho trovato in Rete e ho trovato
un articolo da lacnews24.it che condivido
integralmente di Consolato Minniti: a me
ha chiarito alcuni aspetti della
vicenda;riporto anche da FB , due brevi
commenti al suo articolo:"Mai vista una
decisione del Riesame a distanza di poche
ore dall‟udienza. Questo “caso Riace” è
tutto strano."
" Dare il divieto dimora dimostra il fatto
che nulla è normale in questa vicenda, che
ormai da tempo ha assunto esclusivamente
una connotazione politica e che va a col-
pire un modello di integrazione e di inclu-
sione unico in tutta Europa. E fa paura."
Ovviamente rimango sempre dalla "parte
sbagliata" ma che tenta di informarsi e
confrontarsi.
Un abbraccio, dentro e fuori da Riace, per-
chè "Tutto il mondo è paese" e per ora la
fiction mai così reale non s'ha da fare e da
vedere alla Rai e Beppe Fiorello scrive su
Fb un'accorata lettera aperta a Mimmo
Lucano.
E teniamoci in contatto perchè tutto sta
andando avanti in tempi velocissimi,
facendoci tornare, attoniti e impreparati,
all'indietro.
Doriana Goracci
Caso Lucano, ecco perché è stato disposto
il divieto di dimora
«Lucano esiliato». «Lucano mandato via».
«Questa decisione è peggio anche rispetto
ai domiciliari. Almeno prima poteva
rimanere a Riace». Sono state molte le
reazioni di questo tenore alla notizia della
decisione dei giudici del Tribunale del
Riesame di Reggio Calabria in merito alla
vicenda che riguarda il sindaco Mimmo
Dentro e fuori Riace: il caso di Domenico Mimmo Lucano
Behind the now famous pho-
tograph's palpable kinetic energy
and visual dynamism lies one of the
most desperate human rights situa-
tions in the world
The photograph was taken as protests con-
tinue on the border of Israel
The photograph was taken as protests con-
tinue on the border of Israel ( Getty Imag-
es )
A picture can say a thousand words, but in
today‟s ever-connected world, the good
ones can generate even more retweets. A
viral image taken in Gaza by photojournal-
ist Mustafa Hassona, which depicts a bare-
chested Palestinian protester holding a
large flag and wielding a sling, has
achieved both of these feats.
The photograph was taken as protests con-
tinue on the border of Israel. Gaza's health
ministry said 32 Palestinians were wound-
ed as demonstrators threw stones at Israeli
forces, who responded with tear gas and
live fire. The image has provoked a huge
reaction online, with social media users
likening it to Liberty Leading the People,
the iconic Eugene Delacroix painting of the
French Revolution.
From the moment we sleepily check our
phones in the morning, most of us are bom-
barded with information and imagery, some
of which can be disturbing. This photo-
graph is undeniably striking, but the online
reaction displays a worrying tone of detach-
ment in the face of human suffering that is
becoming all too common.
Ahed Tamimi: Teenage Palestinian protest-
er released from Israeli prison
Paintings such as Delacroix‟s have decorat-
ed gallery walls for centuries. Encased
within ornate gold frames and protected by
glass, their figures are distant, providing us
with the romantic fantasy of a world gone
by. They might be based on historical
events, but our minds can easily decipher
that there‟s nothing real behind the flat oily
surface of the canvas. But Hassona‟s photo-
graph couldn‟t be more real. Behind its
palpable kinetic energy and visual dyna-
mism lies one of the most desperate human
rights situations in the world.
US student held in Israel over 'pro-
Palestinian boycott' released
The flag bearer, identified by Al Jazeera as
20 year-old Aed Abu Amro, is one of al-
most two million people that are trapped on
the tiny Gaza strip, unable to leave. This
year has seen hundreds of deaths at the
hands of Israeli forces, who have been con-
demned by the United Nations for using
“excessive force” against protestors. Un-
armed medics, such as 21 year-old Razan al
-Najjar, are among the fatalities. A 12 year-
old boy was shot dead earlier this month. A
UN report has warned that Israel's blockade
will make Gaza, the world‟s third most
densely populated area, “uninhabitable“ by
2020. 97 per cent of the territory‟s drinking
water is undrinkable and there are only four
hours of electricity a day.
These facts are distressing to read. But this
hopeless situation has been facilitated by
governments across the world enabling
what will one day be universally accepted
as crimes against humanity.
Romanticising the image of a desperate
man taking on an army allows us to justify
its circumstances and distract ourselves
from the grim truth that, in the real world,
David rarely defeats Goliath. Aed could die
today, tomorrow, or the week after that. If
he keeps protesting, it is almost an inevita-
bility.
Protesting is, of course, a choice. But it is
also a choice for Israel to continue flouting
international law by building on Palestinian
land and planning to demolish Palestinian
villages – a potential war crime. It was a
choice for the US to deliberately inflame
the situation by moving its embassy to Je-
rusalem, causing unnecessary bloodshed
and anguish. Left to swelter without a trace
of hope in what is essentially an open air
prison where 50 per cent of children ex-
press no will to live, as the world looks the
other way, is there not a chance we would
all do the same?
Support free-thinking journalism and sub-
scribe to Independent Minds
In the most tasteless responses, social me-
dia users have remarked on Aed‟s chiselled
jaw and physique. This overt fetishisation
of his suffering is obscene, but the idea that
the pain and anguish of marginalised
groups is a price worth paying for beautiful
art is a notion far older than even the paint-
ings of Delacroix.
From Asad‟s chemical weapon attacks in
Syria, to the bodies of refugee children
washed up on the beaches of Europe, imag-
es have a radical, empathy-spreading power
that can change the world. But the flippant
reaction this particular shot, of someone
literally risking being shot, represents our
growing detachment from pain and lack of
collective responsibility for it.
Don‟t let this photograph fool you: there is
nothing beautiful or poetic about the op-
pression of Palestinians. Beyond the lens,
the constant misery of wasted life and un-
necessary death in Gaza continues - we
must not let that drift out of focus.
By: Louis Staples
www.independent.co.uk
Stop romanticising that viral image of a
Palestinian protester – it's not a poetic moment
Pagine 12 COMUNICATI PalmeriniPaginea 5 Britalyca News Londra Britalyca News Londra
Trump rompi tutto rinnega Reagan e
rilancia la corsa nucleare
Ottobre 2018Ottobre 2018
Trump ritira gli Usa dal trattato nucleare Inf
sui missili a medio raggio firmato nel 1987
che chiuse la vicenda degli euromissili, rinne-
ga Reagan e rilancia la corsa nucleare.
-Obiettivo spianare la strada a un riarmo in
chiave anti-Cina
Trump rompi tutto rinnega Reagan e rilancia la corsa
nucleare. Trump contro il mondo, straccia un altro ac-
cordo, e questa volta parliamo di bombe atomiche, con-
trollo delle armi nucleari con la Russia. The Donald
rompitutto, dal Clima al nucleare iraniano, con l‟uscita
da importanti agenzie Onu, vedi Unesco e Consiglio per
i diritti umani. Non c‟è un importante accordo interna-
zionale sul quale Donald Trump non abbia avuto
qualcosa da criticare se fu „prima di lui‟, e il „peggio
massimo‟ del predecessore Obama. Ora tocca a Reagan,
che a destra gli fa ombra con quell‟accordo sui missili
firmato nel 1987 con Gorbaciov, che chiuse la vicenda
degli euromissili. Un accordo chiave per la sicurezza
europea, ma Trump ha elezioni parlamentari sue, Mid-
term, a cui badare, e spara ad incasso di voti.
Accordo per la sicurezza europea
«Finché qualcuno viola questo accordo, non saremo gli
unici a rispettarlo», dichiara in Nevada. «La Russia ha
violato l‟accordo, lo violano da molti anni..», e la frec-
ciata anti democratici contro Obama. Mosca condanna
ma senza esagerare, in attesa di capire se si trattata di
una sparata elettorale soltanto, o di cosa più seria. E il
vice ministro degli Esteri Sergei Ryabkov si limita a
ventilare la condanna internazionale che seguirebbe, né
la prima né l‟ultima rispetto a questa presidenza Usa. Un
po‟ più seriamente, il Guardian traduce le sparate presi-
denziali, e scrive di Stati Uniti pronti a rinegoziare il
disarmo o a sviluppare nuove armi nucleari, guardando
ad oriente, verso la Cina. L‟accordo sino ad oggi è stato
una delle pietre miliari del disgelo che portò alla fine
della guerra fredda.
Mercanti in fiera
La grande Storia e le storielle. Allora, 1987, grazie
all‟accordo furono distrutti 2.692 missili, 846 americani
e 1.846 russi dispiegati in Europa. Altro stupore interna-
zionale, il fatto che Trump ha parlato mentre il suo con-
sigliere per la sicurezza nazionale John Bolton è a Mos-
ca dal ministro degli Esteri Sergei Lavrov, per preparare
un secondo summit fra Trump e il presidente russo Putin
per quest‟anno. L‟occasione potrebbe essere quella delle
celebrazioni per il centenario della fine della prima guer-
ra mondiale l‟11 novembre prossimo a Parigi. Oppure il
30 novembre al G20 a cui parteciperanno entrambi i
presidenti. Washington, valutazione diffusa, sta cercando
il sostegno di Mosca per trovare risoluzioni sulla guerra
in Siria e fare pressione su Iran, Corea del Nord e la sua
tutrice Cina.
Nato corifera
Piena sintonia con la denuncia di Trump dal segretario
generale Nato Jens Stoltenberg. Sotto accusa un nuovo
sistema missilistico chiamato 9M729. “La Russia non ha
fornito alcuna risposta credibile su questo nuovo mis-
sile”, dichiara Stolternberg. Con molti alleati, sopratutto
sul fronte Baltico, che ritengono la Russia in violazione
del trattato. Meno certezze e modi più educati da questa
parte dell‟Atlantico. Anche perché in Europa si guarda
con estrema preoccupazione ai segnali da Washington. E
i ministri della Difesa Nato mettono le mani avanti, dichiar-
andosi “pienamente impegnati per la preservazione di questo
fondamentale trattato sul controllo degli armamenti”. Tradot-
to da John Kirby, analista militare della CNN, „attenti a quel
matto‟ è l‟allarme che corre tra gli alleati europei.
Dottrina Trump da paura
Allarme diffuso. Malcolm Chalmers vice direttore generale
del Royal United Services Institute, ripreso sull‟Huffington
Post. “Se il trattato INF collassasse, e con il trattato New
Start sulle armi strategiche che scadrà nel 2021, il mondo
potrebbe essere lasciato senza limiti agli arsenali nucleari per
la prima volta dal 1972”. Di fatto, il mondo di fronte alla
„dottrina Trump‟ sul nucleare. Nuclear Posture Review ema-
nato nel febbraio scorso dal Pentagono e il ruolo delle armi
nucleari nella politica di Difesa americana, con Russia e
Cina come possibili antagonisti. Lo sviluppo di testate nucle-
ari a potenza ridotta, anche di un solo kilotone per “attacchi
chirurgici” con numero ridotto di vittime, con l‟obiettivo di
danneggiare il nemico senza per forza innescare una rap-
presaglia termonucleare da “fine del mondo”.
I nove „nucleari‟
„Parla a Mosca, Trump, perché Pechino intenda‟, scrive Um-
berto De Giovannangeli sull‟HuffPost. Un rapporto del Pen-
tagono sostiene che la Cina è ormai in grado di colpire a
grande distanza le basi americane nel Pacifico. L‟allarme
segue la firma del nuovo bilancio della Difesa Usa per il
2019: 716 miliardi di dollari, contro i 700 del 2018. Sono
nove le potenze nucleari al mondo, con un arsenale comples-
sivo che, secondo l‟International Peace Research Institute di
Stoccolma, si aggira intorno a 16.300 armi. Tutte la 9 poten-
za hanno rifiutato anche solo di prendere in considerazione i
buoni propositi di 122 Paesi Onu per proibire gli ordigni
atomici. Le armi atomiche, chi le ha se le tiene: Stati Uniti;
Russia; Regno Unito; Francia; Cina; India; Pakistan; Israele;
Nord Corea. Ora un Trump elettorale alza la posta nucleare.
Attacco al Colle di Grillo
Arriva sul palco del Circo Massimo brandendo una
'manina' di plastica, un riferimento alle polemiche degli
ultimi giorni sulla presunta manipolazione del decreto
fiscale denunciata da Luigi Di Maio. E come sempre si
prende la scena scaldando la sua piazza, a un anno
dall'addio come leader del Movimento. Beppe Grillo ne
ha per tutti. Dal Partito democratico alle agenzie di rat-
ing, da Macron a Salvini.
Protagonista della giornata conclusiva della kermesse
stellata, il garante dei grillini scatena la bufera con il
riferimento ai poteri del Capo dello Stato. "Mi hanno
accusato di vilipendio per una battutina che ripeto anche
qui. Poi c'è stata la storia dell'impeachment. Noi - scan-
disce il fondatore del M5S - dobbiamo riformare" il ru-
olo del Presidente della Repubblica, "nomina 5 senatori
a vita, è capo delle forze armate e del Csm. Bisogna
togliere questi poteri". Parole che vengono stoppate dal
M5S e da Palazzo Chigi: la riforma dei poteri del capo
dello Stato non è nel contratto di governo.
Dal M5S precisano "che né le forze di maggioranza né
il governo intendono riformare i poteri del Presidente
della Repubblica. Tale proposito non è infatti presente
nel contratto di governo". Si fa inoltre notare che
"Grillo non riveste ruoli istituzionali. Dal Movimento
ribadiscono piena fiducia nel ruolo di Garante della
Costituzione del Presidente Sergio Mattarella". Da
Palazzo Chigi non arriva nessun commento sulle parole
pronunciate da Beppe Grillo. Fonti di Palazzo Chigi
ricordano però che nel contratto di governo non c'è al-
cuna riforma dei poteri del Capo dello Stato.
Sono in tanti a replicare a Grillo. Il segretario del Partito
democratico, Maurizio Martina, avverte: “Il comico
miliardario prenda in giro chi vuole, non c‟è alcun prob-
lema a farsi due risate al circo di domenica, ma lasci
stare la Costituzione e il ruolo di garanzia del Quirinale.
Il Capo dello Stato non si tocca”. A stretto giro anche la
reazione di Mariastella Gelmini, capogruppo di Forza
Italia alla Camera dei deputati. “Gli attacchi sguaiati di
@beppe_grillo alla Presidenza della Repubblica
dimostrano ancora una volta la natura primordiale ever-
siva del @Mov5Stelle - scrive su Twitter - Stanno al
governo ma sognano di sovvertire le regole democrat-
iche e costituzionali del nostro Paese. Irresponsabili al
potere”.
Dalla kermesse del Circo Massimo, Grillo marca le dis-
tanze dal leader della Lega, pur riconoscendogli la ca-
pacità di mantenere la parola data. Rispetto a Salvini
"noi siamo strutturalmente diversi come Dna... - dice
dal palco - lui è di pancia, anche io lo sono. Il Mo-
vimento è nato dalla pancia, che è un secondo cervello.
Non ci vuole molto a capire chi hai di fronte". "L'etica
della politica è la lealtà... Salvini è uno che dice una
parola e la mantiene" e "questo è un miracolo", sot-
tolinea. Al ministro dell'Interno riserva una battuta: "Salvini
l'ho conosciuto una sola volta all'aeroporto, non era ancora
chi è ora, io ero già 'l'elevato'. Salvini percepiva la potenza
che emanava il mio fisico sul suo. Si è avvicinato e mi ha
detto 'c'è mia mamma al telefono... la potrebbe salutare?'. E
io... 'signora perché non ha preso la pillola...'".
Non poteva mancare la stilettata ai vertici del Pd. "Per questa
sinistra non esiste il presente ma nemmeno il futuro: è morta,
è diventata noiosa, senza una narrazione. Vi sfido a dirmi un
nome di un candidato alla segreteria, c'è questo qui, il
segretario, che sembra il maggiordomo della famiglia Ad-
dams", attacca Grillo, riferendosi a Maurizio Martina. Sulle
agenzie di rating dice: "Sono malati di mente, il giorno prima
del fallimento di Lehman Brothers gli avevano dato tripla
A". Il debito pubblico, invece, "non deve creare una colpa.
Se avesse creato una colpa nel '53 la Germania lo avrebbe
pagato e invece non l'ha pagato".
Nel mirino del comico c'è anche l'inquilino dell'Eliseo:
"Siamo pieni di psicopatici, bambini violentati da anziani
come Macron...". Infine, il richiamo ai valori fondanti del
Movimento 5 Stelle e alla memoria di Gianroberto Casaleg-
gio: "Questo Movimento è nato da un grande manager... Un
visionario straordinario. Voi avete il dovere di non abban-
donare una visione". Le note blues di 'Show me the way'
chiudono la prima kermesse di governo a 5 Stelle. Sul palco
a far festa con Grillo ci sono tutti: da Di Maio a Davide
Casaleggio, dai ministri M5S ai parlamentari.
"Record di presenze nella seconda giornata di Italia 5 Stelle:
più di 50mila le presenze totali della giornata" fanno intanto
sapere gli organizzatori, precisando che il dato è aggiornato
alle 16.30 durante il discorso di Luigi Di Maio
Macerata 24 ottobre 2018 - Negli ultimi anni
frequentare un anno scolastico all'estero (o
anche un periodo più breve) durante le scu-
ole superiori è diventata una pratica diffusa:
nel 2016 erano 7.400 gli studenti stimati
all’estero per almeno per 3 mesi
(fonte:wwwscuoleinternazionali.org), con un
incremento del +111% in 7 anni. I motivi?
Diventare cittadini del mondo, costruire un
pacchetto di conoscenze e competenze da
spendere in un mercato del lavoro sempre
più globalizzato, innalzare le proprie soft
skill di tipo relazionale, comunicativo e or-
ganizzativo. Sono queste le esigenze sem-
pre più pressanti degli studenti di oggi, a cui
Intercultura offre una risposta concreta,
attraverso i suoi programmi scolastici all’es-
tero in 65 Paesi di tutto il mondo.
Anche nella provincia d Macerata studenti,
genitori e scuole sono sempre più inter-
essati alle opportunità di esperienze inter-
nazionali. Attualmente della provincia di
Macerata sono all’estero 5 adolescenti in 5
Paesi :Indonesia, Ungheria, Messico, Dani-
marca e Polonia.
Come si partecipa a queste esperienze? I
volontari di Intercultura hanno organizzato
un incontro informativo aperto a tutti gli stu-
denti e le famiglie interessate: l'appun-
tamento è martedi 30 ottobre dalle or 17
alle 19.30 presso Sala Castiglioni Bibliote-
ca Mozzi Borgetti di Macerata, dove sarà
possibile ricevere informazioni e sugger-
imenti utili: le destinazioni disponibili, come
fare a richiedere una borse di studio, l’ospi-
talità in famiglia, la scuola all’estero e il co-
ordinamento con i docenti in Italia. Protago-
nisti dell'incontro saranno anche alcuni rag-
azzi appena rientrati dal loro periodo di stu-
dio all’estero; attraverso il proprio racconto
spiegheranno che cosa significhi trascor-
rere una parte così importante della propria
vita a contatto con un’altra cultura, tra sfide,
difficoltà, benefici e bellissimi ricordi di mo-
menti speciali vissuti con i nuovi amici pro-
venienti da tutto il mondo.
Scade il 10 novembre 2018 in termine per
iscriversi al bando di concorso 2019-20 di
Intercultura per trascorrere un intero anno
scolastico, un semestre, un trimestre, un
bimestre o 4 settimane estive in uno dei 65
Paesi di tutto il mondo dove la Onlus
promuove i suoi programmi.
Per maggiori informazioni sull’incontro di
presentazione e sulle attività di Intercultura
è possibile contattare il Responsabile dei
soggiorni di studio all’estero del Centro lo-
cale di Intercultura, Andrea Costanza al
380 7729304 o Biagio Di Pietro 331
3027531.
Ad aver vissuto da giovani un’esperienza
all’estero con un programma di Intercultura
e ad aver lì maturato le competenze che li
hanno aiutati ad emergere sono numerose
altre eminenti figure dell’eccellenza italiana.
Primi tra tutti i due astronauti del team ESA
Samantha Cristoforetti e Luca Parmitano.
Ma anche: Diego Piacentini, Commissario
Straordinario per l'attuazione dell'Agenda
Digitale, Franco Bernabè ed Enrico
Cucchiani, cavalieri del lavoro e dirigenti
d'azienda, Luca Barilla, Vice Presidente
Barilla SpA, Giovanni Gorno Tempini Presi-
dente di Fondazione Fiera Milano, Roberto
Toscano, già ambasciatore a Teheran e a
New Delhi, Carlo Secchi, Docente, già Ret-
tore dell'Università Bocconi, Maria Concetta
Mattei, giornalista TG2 e Oliviero Bergamini
corrispondente RAI a New York, Gustavo
Bracco, Direttore Risorse Umane e Or-
ganizzazione, Pirelli, Gianfilippo Cuneo,
Consulente di management, Marco Balich,
ideatore di numerose cerimonie olimpiche e
ora dello spettacolo “La Cappella Sistina”,
Marco Frigatti Vicepresidente Guinness
World Records e lo scrittore Antonio Scura-
ti.
La formazione internazionale delle nuove
generazioni è volta a sviluppare quelle
competenze globali e interculturali che lo
stesso Consiglio d’Europa e le rilevazioni
PISA dell’OCSE ormai ritengono necessari
per la formazione di un giovane. Una ricer-
ca della Fondazione Intercultura
(www.scuoleinternazionali.org) svolta su
500 docenti universitari ha mostrato, ad
esempio come i nostri studenti dimostrino
essere non ancora pronti per il mondo uni-
versitario e lavorativo: i nostri neodiplomati
appaiono impreparati (la loro preparazione
prende un misero 5,5 in pagella), soprattut-
to perché sono fortemente in difficoltà nel
parlare una lingua straniera e nel problem
solving.
Quali sono invece le caratteristiche dello
studente “brillante”? Secondo la ricerca
dev’esserci un giusto mix tra tratti caratteri-
ali, competenze trasversali e una adeguata
preparazione scolastica. Se, allo stato at-
tuale -secondo i docenti universitari - gli
studenti brillanti sono uno su quattro tra i
neodiplomati, il numero potrebbe migliorare
se solo le scuole investissero nelle compe-
tenze trasversali, creando un ambiente di-
dattico che promuova la voglia di ap-
profondire e la curiosità (29%), accom-
pagnate da un atteggiamento di impegno e
sacrificio (26%), la capacità di ragionamen-
to e di elaborazione critica (30%), l’autono-
mia (23%), una buona preparazione scolas-
tica (13%) e la conoscenza delle lingue
straniere (7%).
In quest'ottica un’esperienza internazionale
sembra essere in grado di contribuire in
maniera determinante all'acquisizione delle
competenze fondamentali per il successo
degli studenti.
COME SI PARTECIPA : IL CONCORSO DI
INTERCULTURA IN TRE PUNTI
I TEMPI DEL CONCORSO:
accedendo al sito www.intercultura.it, è
possibile iscriversi fino al 10 novembre
2018 al nuovo bando di concorso 2019-20
per trascorrere un intero anno scolastico,
un semestre, un trimestre, un bimestre o 4
settimane estive in uno dei 65 Paesi di tutto
il mondo dove la Onlus promuove i suoi
programmi. Più di 2.200 i posti disponibili e
1.500 le borse di studio, tra quelle sponso-
rizzate e quelle messe a disposizione da
Intercultura. Il bando è rivolto a tutti gli stu-
denti delle scuole superiori nati tra il 1 luglio
2001 e il 31 agosto 2004.
LE BORSE DI STUDIO A DIS-
POSIZIONE Le 1.500 borse di studio parzi-
ali o totali, di cui circa la metà provengono
dall’apposito fondo di Intercultura, consen-
tono la partecipazione ai programmi da
parte degli studenti più meritevoli e bi-
sognosi di sostegno economico (si va dalle
borse totali che coprono il 100% della quota
di partecipazione, a quelle parziali che
coprono una percentuale variabile tra il 20%
e l’80% della stessa). Le altre centinaia, tra
borse di studio totali e contributi sponsorizz-
ati, saranno messe a disposizione grazie
alla collaborazione tra la Fondazione Inter-
cultura e diverse aziende, banche, fonda-
zioni ed enti locali. L’elenco verrà continua-
mente aggiornato sul sito alla pagina http://
www.intercultura.it/borse-di-studio-offerte-
da-sponsor
Il RICONOSCIMENTO DEL PERIO-
DO TRASCORSO ALL’ESTERO E
L’ALTERNANZA SCUOLA E LAVORO: per
gli studenti che frequentano all'estero l'in-
tero anno scolastico, la normativa scolasti-
ca italiana riconosce la possibilità di ac-
cedere alla classe successiva senza
ripetere l’anno. Il Ministero dell’Istruzione ha
chiarito (nota 843/2013) che le esperienze
di studio all’estero sono “parte integrante
dei percorsi di formazione e di istruzione” e
che sono “valide per la riammissione nell’is-
tituto di provenienza". (www.intercultura.it/
normativa).
Inoltre, le esperienze di studio all'estero
sono equiparate ai progetti di Alternanza
Scuola Lavoro: per riconoscerle contano le
competenze acquisite e il parere del Con-
siglio di Classe. Il 28 marzo 2017 il Ministe-
ro dell'Istruzione, Università e Ricerca ha
pubblicato la Nota MIUR prot. 3355 con
alcuni importanti chiarimenti sull'Alternanza
Scuola Lavoro. In particolare, al punto 7 il
MIUR si esprime sull'Alternanza Scuola
Lavoro per “gli studenti che partecipano a
esperienze di studio o formazione all'este-
ro”. (http://www.intercultura.it/studenti/faq/).
La novità che va ad aggiungersi quest’anno
alla proposta di Intercultura è che, al fine di
fornire alla scuola gli elementi per valutare
l’intero percorso seguito dallo studente,
l’associazione fornirà al termine di ogni fase
del programma la certificazione delle com-
petenze acquisite (https://
www.intercultura.it/studenti/fasi-del-
programma/) calcolate in: 30 ore per aver
partecipato alle selezioni; 40 ore per la
formazione prepartenza che i volontari for-
niscono a tutti i vincitori del concorso di
Intercultura; fino a 80 ore per il soggiorno
all’estero e fino a 15 ore per la formazione
al rientro.
I programmi di Intercultura consentono di
beneficiare delle borse di studio
offerte dal programma ITACA di INPS per
l'anno scolastico 2019/2020
E’ inoltre possibile iscriversi del bando di
concorso del programma ITACA 2019 di
INPS per l'anno scolastico 2019/2020. Si
tratta di 1.500 borse di studio per la parteci-
pazione a programmi scolastici all'estero
annuali, semestrali e trimestrali riservate a
figli dei dipendenti e dei pensionati della
pubblica amministrazione. I programmi di
Intercultura sono conformi ai requisiti del
bando del programma ITACA di INPS e
negli ultimi anni circa 450 vincitori di queste
borse di studio hanno potuto finanziare in
questo modo la partecipazione ai program-
mi di Intercultura.
Intercultura garantisce tutti i servizi previsti
dal bando (che non è in esclusiva per Inter-
cultura) e offre in aggiunta il percorso di
formazione prima, durante e dopo il sog-
giorno all'estero, l'assistenza prima, durante
e dopo il soggiorno all'estero e la certifica-
zione delle competenze acquisite dagli stu-
denti nell'intero percorso (per info
www.intercultura.it/itaca).
L’Associazione Intercultura Onlus
(www.intercultura.it) L’Associazione Inter-
cultura (fondata nel 1955) è un ente morale
riconosciuto con DPR n. 578/85, posto
sotto la tutela del Ministero degli Affari Es-
teri. Ha status di ONLUS, Organizzazione
non lucrativa di utilità sociale, ed è iscritta al
registro delle associazioni di volontariato
del Lazio: è infatti gestita e amministrata da
migliaia di volontari, che hanno scelto di
operare nel settore educativo e scolastico,
per sensibilizzarlo alla dimensione interna-
zionale. E’ presente in 157 città italiane ed
in 65 Paesi di tutti i continenti, attraverso la
sua affiliazione all’AFS Intercultural Pro-
grams e all’EFIL. Ha statuto consultivo
all'UNESCO e al Consiglio d'Europa e col-
labora ad alcuni progetti dell’Unione Eu-
ropea. Ha rapporti con i nostri Ministeri de-
gli Affari Esteri dell’ dell’Istruzione, Universi-
tà e Ricerca. A Intercultura sono stati asse-
gnati il Premio della Cultura della Presiden-
za del Consiglio e il Premio della Solidarie-
tà della Fondazione Italiana per il Volontari-
ato per l'attività in favore della pace e della
conoscenza fra i popoli. L’Associazione
promuove e finanzia programmi scolastici
internazionali: ogni anno più di 2.200 stu-
denti delle scuole superiori italiane trascor-
rono un periodo di studio all’estero e
vengono accolti nel nostro Paese quasi
1.000 ragazzi da tutto il mondo che scel-
gono di arricchirsi culturalmente trascorren-
do un periodo di vita nelle nostre famiglie e
nelle nostre scuole. Inoltre Intercultura or-
ganizza seminari, conferenze, corsi di
formazione e di aggiornamento per Presidi,
insegnanti, volontari della propria e di altre
associazioni, sugli scambi culturali. Tutto
questo per favorire l’incontro e il dialogo tra
persone di tradizioni culturali diverse ed
aiutarle a comprendersi e a collaborare in
modo costruttivo.
Per informazioni:
INTERCULTURA- Ufficio Stampa
Corso Magenta 56, 20123 Milano. Tel. 02
48513586 www.intercultura.it
Macerata: il 30 ottobre 2018 presentazione delle borse di
studio e dei programmi all'estero di Intercultura
Pagine 11Paginea 6 Cronaca
Un bel guaio per Di Maio e Salvini:
il sovranismo piace alle destre solo
se è gratisLucio Di Gaetano
Britalyca News LondraBritalyca News Londra
Aborto, il Papa e la Chiesa devono rispettare le donne
Ottobre 2018 Ottobre 2018
Ha cominciato qualche giorno fa il Sebastian Kurz
facendo notare che l‟Austria non ha nessuna voglia
di accollarsi i problemi italiani; ha continuato ieri
Alice Weidel, leader del partito di estrema destra
tedesco AFD, parlando esplicitamente di “manovra
folle a spese dei tedeschi” e cavalcando i molti me-
dia tedeschi che da qualche settimana criticano
esplicitamente di “ricatto italiano”. Bocciature senza
appello della nostra politica economica, che fanno
tra l‟altro trasparire senza troppi problemi la reale
opinione che ha sempre avuto l‟estrema destra ger-
manofona dei popoli mediterranei: gente poco seria,
pigra, inaffidabile, incapace di mantenere le
promesse, che ama o‟ sole, o‟ mare e a‟ pizza co a‟
pummarola „ncoppa.
Curiosamente, al contrario di quanto accaduto ogni
volta che un Juncker o un Moscovici hanno prof-
ferito parola sull‟Italia, quando i sovranari sono su-
bito corsi a precisare che trattavasi di soggetto “non
eletto™”, questa volta Salvini e Di Maio hanno fatto
finta di niente. E, a ben guardare, lo stesso hanno
fatto i vari bulli no-euro: nessun difensore dell‟itali-
co blasone, nessun indignato, nessun intellettualino
in cerca di posto in Rai che abbia sentito il bisogno
di gridare alla congiura plutocratica o menarla da
sinistra col “grazie a queste dichiarazioni Salvini
governerà vent‟anni”. Tutti zitti, tutti muti, tutti
sull‟attenti.
Perché la verità è sempre la stessa, e vale ancora una
volta la pena ribadirla: i gialloverdi non hanno alcu-
na strategia, non sanno cosa fanno e non sanno per-
ché lo stanno facendo; guardano il numero delle
condivisioni dei post, i like, i re-tweet, i sondaggi,
ma non hanno la più pallida idea delle conseguenze
materiali delle proprie azioni, infoiati come sono
dalla prospettiva di stravincere le elezioni europee.
Da leggere: Tutti i metodi dei furbetti dell‟ISEE per
ottenere il Reddito di Cittadinanza
Anche qui però abbiamo un problema. Sia Di Maio,
sia Salvini hanno più volte lasciato intendere che la
strategia di questo Governo è mirata a “resistere”
fino alle europee proprio perché si spera che i nuovi
equilibri all‟interno di Parlamento e Commissione
possano essere favorevoli alla linea venezuelana
inaugurata con la finanziaria 2019; e questo perché
si crede che i vari partiti anti-establishment presenti
in Europa possano rivelarsi in qualche modo solidali
con l‟Italia a guida patridiota. Ma così, almeno ad
ascoltare Weidel e Kurz non sarà.
O meglio lo sarebbe se e nella misura in cui la
nouvelle vague del Salvimaio si limitasse al “No
Invasione”, mentre appare evidente, ai limiti della
banalità, che appena si toccano i soldi la musica
cambia. E del resto perché Weidel o Kurz dovreb-
bero andare presso il proprio elettorato, xenofobo,
anti-europeista, nibelungo, a chiedere solidarietà per
i disastrati conti del nostro Paese o per mandarci in
pensione prima? Che interesse avrebbero a farlo? E
che interesse avrebbe quella Marine Le Pen – che
oggi è ben felice di farsi fotografare con Salvini vis-
to che le presidenziali francesi sono tra sei anni – a
chiedere ai francesi di finanziare le nostre grandi
campagne di redistribuzione by condono fiscale?
Nessuno. Per paradosso anzi, i migliori alleati della
nostra politica estera votata all‟elemosina potreb-
bero essere proprio quei partiti “tradizionali” (PPE e
PSE) che tutto sommato sino ad oggi hanno ac-
cettato di negoziare spazi di flessibilità sul deficit
italiano, subendo per proprio questo la campagna
elettorale ostile delle varie destre anti-europeiste.
Che Salvini e Di Maio, furbamente, hanno scelto
come soli e unici alleati.
Da: Nextquotidiano
La geniale strategia internazionalista suggerita da
Steve Bannon a Capitan Salvini per il lancio di una
candidatura unica patridiota alle Europee del 2019
rischia di fare una brutta fine per aver trascurato un
particolare: il sovranismo piace alle destre xenofobe
solo se è gratis.
E sì, perché fin quando si tratta di parlar male dei
migranti, di caldeggiare campi di concentramento in
Libia, blocchi navali, barconi che affondano, i neon-
azisti francesi, tedeschi e olandesi sono tutti lì che
applaudono: non appena, invece, capiscono che il
fine ultimo della cagnara gialloverde è avere quel
1,5% di deficit in più per mandare in pensione i di-
pendenti della municipalizzata di Brembate di Sotto,
si incazzano e ci mandano a stendere.
Bergoglio non può impunemente e super-
ficialmente chiamare sicari i medici non
obiettori ed assassine le donne che ricor-
rono all’aborto. Queste “dichiarazioni di
guerra” sono irresponsabili e palesi viola-
zioni dei patti concordatari, oltre che
offese alle donne.
di Gemma Macagno, Olga Bertaina, Lili-
ana Meinero
Ne scrivono e ne parlano papi, cardinali,
politici, intellettuali: ma lasciate la parola
alle donne, finalmente.
Stiamo parlando del diritto alla salute, alla
nostra salute. Siamo ad ascoltare discorsi
che non vogliono neppure considerare il
rispetto che ci è dovuto come persone
responsabili verso il progetto individuale
di vita, ma sempre interpretate come stru-
menti altrui. Ma chi l’ha detto che dobbi-
amo essere meno che persone, ma usate
come mezzi indispensabili per la vita di
altri? Ognuna/o ha il diritto/dovere di real-
izzare se stessa/o, liberamente e di cer-
care il proprio benessere psico-fisico uti-
lizzando le sue specifiche ed uniche qual-
ità nel contesto socio culturale in cui vive.
Questa è la responsabilità verso se
stesse/i e verso il mondo.
Il diritto alla salute è imprescindibile da
questi valori. Non si può essere costrette
a cambiare forzatamente il progetto del
proprio futuro, della propria prospettiva,
della propria vita, senza pagare lo scotto
della distorsione dal sé.
La legge 194 tutela non già il diritto
all’aborto, che è e rimane una scelta ed
una responsabilità individuale, inerente la
persona della donna e non la collettività o
il gruppo sociale, ma invece il diritto alla
salute. È questo che deve essere tutelato
dalla legge e dallo Stato, per evitare so-
praffazioni ed arbitrii purtroppo ancora
oggi presenti. Non parliamo solo degli
abusi sul corpo delle donne che hanno
deciso di abortire e vengono sottoposte
sia a speculazioni o veri e propri ricatti
economici, non essendo lo Stato intenzio-
nato ad applicare la 194, ma anche di
condotte almeno ipocrite da parte di chi
deve gestire la sanità pubblica continua
ad ignorare il dovere di applicare la legge
a garanzia delle donne.
Ci chiediamo per quale ragione deve essere
pagato pienamente un medico dipendente
del S.S. N. che svolge solo una parte dei
compiti inerenti la professione esercitata. Se
il contratto di lavoro fosse di part-time, po-
trebbe trovare salvaguardia il suo diritto a
sottrarsi a compiti che non ritiene di svol-
gere, ma anche il diritto delle cittadine/i di
non pagare un servizio che non viene eroga-
to.
Rifiutiamo infine di considerare lecite le con-
dotte di chi invita a violare o a disapplicare le
leggi dello Stato, in danno ai diritti delle per-
sone, ed in specie delle donne. Siamo vera-
mente esasperate dalle continue violenze di
cui siamo vittime, senza adeguata tutela ed
in un clima politico e culturale che non ci
riconosce di fatto pari diritti, che non dà ap-
plicazione all’art.3 della Costituzione, che ci
estromette dalle “stanze dei bottoni”, lasci-
ando a soggetti almeno incompetenti la pos-
sibilità di produrre disegni di legge aberranti,
che potremmo definire ridicoli, se non aves-
sero portate drammatiche per bambini e
famiglie.
Invitiamo il Papa e la Chiesa a rispettarci ed
a rispettare od a denunciare gli accordi con-
cordatari. Oggi sono troppo spesso violati,
grazie ad uno Stato che di forte ha solo la
voce, usata contro i soggetti più deboli e
sempre più spesso in modo almeno imbaraz-
zante per noi cittadine/i europei.
Chiediamo che la Chiesa ponga fine ai mes-
saggi discriminatori, sessuofobici e ginecofo-
bici, che denunci all’autorità di pubblica
sicurezza statale i crimini commessi dagli
stupratori e dai pedofili, siano essi cardinali,
vescovi o preti, che faccia chiarezza sui
delitti sia economici sia contro la vita delle
persone compiuti alla sua ombra.
Vogliamo che siano abrogati od almeno ri-
visti gli accordi concordatari che ledono i
diritti civili di italiane ed italiani. Esigiamo che
anche la chiesa paghi le tasse, senza più
evasioni, che restituisca i miliardi dovuti per
l’ICI e che la stessa Europa ci impone di farci
restituire: non è bastato il cambio di nome in
IMU: non siamo tutti cattolici e non ci va di
essere parassitati da istituzioni confessionali,
di mantenere con il nostro lavoro una realtà
profondamente antidemocratica, che non ha
di fatto la minima intenzione di collaborare
alla pace dei cittadini e dei popoli, tesa a
difendere privilegi e strapotere, ad ignorare il
valore della “legge uguale per tutti” non
(17 ottobre 2018) Cortesia di MigroMega
COOMENTO DI LUIGI TOSTI (Giudice)
Jorge Mario Bergoglio, in arte papa Fran-
cesco, si preoccupa che i "sicari"
"uccidano" embrioni secondo le leggi vigen-
ti in Italia, alias Regno di Vaticalia, alias
Colonia del Vaticano, alias Repubblica
Pontifica Italiana, perché questo comporta
una diminuzione delle prede (= bambini) da
affidare alle cure "amorevoli" dei suoi prela-
ti pedofilidi, che ha sempre protetto e segui-
ta a proteggere con esemplare omertà a
livello planetario con la connivente ammira-
zione delle più alte cariche politiche italiane
.
Ho avuto modo di scrivere in atti difensivi e
di definire la Chiesa Cattolica, anche in
pubbliche udienze davanti ai giudici dell'Aq-
uila, davanti al Consiglio Superiore della
Magistratura (Mancino Presidente) e da-
vanti alla Cassazione civile e penale, come
"la più grande associazione per delinquere
e la più grande banda di falsari e truffatori"
che sia mai esistita sul Pianeta Terra, sup-
portando queste accuse con dati storici e
dati attuali inoppugnabili. Nessun Giudice
ha osato muovermi qualche accusa. Non
dobbiamo dunque meravigliarci che il papa
dica certe bestialità, ma dobbiamo semmai
indignarci che i politici e le cd. "Istituzioni"
siano vergognosamente asservite a questa
Associazione criminale, intollerante ed os-
curantissta, e che la pseudo TV di Stato,
che paghiamo, faccia da cassa di risonanza
quotidiana per questa e per altre bestialità.
rispettare le libertà ed i diritti di donne e
minori e di chiunque sia considerato
“diverso”.
La donna è persona umana, non macchi-
na fattrice.
È responsabile delle proprie decisioni, non
deve essere obbligata a subire, ma deve
agire liberamente, senza che le venga
mancato di rispetto.
Non intendiamo avallare le provocazioni e
gli oltraggi che il papa, senza alcuna ri-
flessione né tantomeno empatia, ci indi-
rizza. La 194 è una legge dello Stato ital-
iano, che è stata voluta e confermata an-
che con un referendum popolare. Il papa
non può impunemente e superficialmente
chiamare sicari i medici non obiettori ed
assassine le donne che ricorrono all’abor-
to. Queste “dichiarazioni di guerra” sono
almeno irresponsabili e palesi violazioni
dei patti concordatari, oltre che offese alle
donne. Ma quando mai ad un papa è suc-
cesso o potrà succedere di incorrere in
una gravidanza non voluta? Solo allora
potrebbe aprire bocca con conoscenza di
causa. L’ignoranza e l’impossibilità di
rispettare le donne fanno sì che le sue
parole siano pura provocazione, integral-
ismo pericoloso per la giustizia e per la
pace sociale.
Fa molto male la Rai a non collocare
questa informazione nella corretta cornice
della cronaca relativa all’informazione
confessionale cattolica, anziché nel TG,
addirittura come notizia di apertura.
Lo Stato si adegui alla necessità di ricono-
scere concretamente i pari diritti e le pari
opportunità alle donne. Si attivi per uscire
da una situazione di arretratezza culturale
e morale, abbia cura e tutela della salute
e della dignità delle persone, dia respiro
civile alla Scuola, decoro ai programmi
televisivi, si apra alla cultura europea e
mondiale, ci permetta di vivere come
donne e uomini liberi, quali ci sentiamo e
di realizzare con i nostri figli, migranti
compresi, una società più responsabile,
equa e felice, guidata dai valori della Cos-
tituzione, dove il rispetto sia la moneta
circolante anziché la violenza e l’insulto, di
cui siamo finalmente e totalmente disgus-
tate/i.
* “Se Non Ora Quando” Cuneo
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  • 1. Britalyca News Londra VARIE & ULTIME pagina 16 VIGNETTE Pagina 14 Cultura & Societa‟ A cura di Nino Bellinvia Pagine centrali 8/9 L’Angolino della Poesia Marynzia Panico Borrelli NELL‟ ALDILA‟ ... Nell'aldilà c'é veco 'a vera vita... ccà, ncopp'a chesta terra, e vvote é nu purgatorio fatto inferno, ppè tanta ggente ca puvurelle, sfigate nascene senza capì mai niente! Quanto fa male vivere accussì, senza ammore e senza fantasì! Ppè ciert'ate invece chesta vita é proprio na cuccagna... e, senza faticà e movere nu dito, solcano 'e mmuntagne e cu bbon'appetito... stanno semp'a fa 'o magna magna! Denare a cchiù non posso, sfarzo e lusso a volontà, tanto ca nun guardano arete a chi nun cià fa a campà manco a gghiurnata e stenta, 'a arrivà a fin'e serata! Pover'a nnuje... pover'a chi campa onestamente e penza ancora ca sta vita é nu Paraviso nterra! PAROLE E PACE Vulesse fa tutto dint'a una vota comm'è quanno se beve nu bicchiere d'acqua dint'a nu surzo, e nun perdere tiempo pè paura 'e murì ampresse ppè nun lassá nient'a 'o caso, cu 'e penziere mieje ca vanno ppè ccase, purtanno parole 'e pace! Chesta vita é accussì longa ma se fa corta corta tanto ca, pure cient'anni a vvivere addeventano pochi! Nun simme niente ncopp'a chesta terra e avessema rispettà tutt'o munno finché ll'urdemo rispiro, esalamme! COMUNICATI Palmerini Pagine 10/12 CRONACA Doriana Goracci Pagina 4 Dall‟ Italia e dall‟ Estero A cura di Giorgio Brignola Pagina 3 "Di Bernardo si voltò e colpì Cucchi con uno schiaffo violento in pieno volto. Allora D’Ales- sandro diede un forte calcio a Cucchi con la punta del piede all’altezza dell’ano. Nel frattem- po io mi ero alzato e avevo detto: ‘Basta, finitela, che cazzo fate, non vi permettete'. Cucchi prima iniziò a perdere l’equilibrio per il calcio di D’Alessandro, poi ci fu la violenta spinta di Di Bernardo, in senso contrario, che gli fece perdere l’equilibrio provocando una violenta caduta sul bacino. Anche la successiva botta alla testa fu violenta, ricordo di aver sentito il rumore. Spinsi Di Bernardo ma D’Ales- sandro colpì con un calcio in fac- cia Cucchi mentre questi era sdraiato a terra”. Queste le parole del carabiniere che ha confessato pubblicate da Il fatto Quotidiano. Da Parlamento Ue arriva lo stop alla plastica monouso dal 2021 Pagina 7 DETTO ALLA DIPIETRESE .. Se e' vero come e' vero, e' Salvini che dov- rebbe andare in Procura e denunciare Conte (il Maestro ) e Di Maio ( l' Alunno) . Perche', sempre se' e' vero come e' vero che uno leggeva e' l' altro scriveva, significa che , o Conte non sa leggere altrimenti avrebbe certamente notato la "manipolazione" , o e' stato Lui ad inserirla, oppure Di Maio e' un' analfabeta funzionale il che e' ancor peggio... POI , SE SI DIMETTESSERO TUTT E' TRE FAREBBERO UN GRAN FAVORE A TUTTI GLI ITALIANI !!! (LVA ) Dl Fisco, Salvini: Conte leggeva e Di Maio scriveva; per scemo non ci passo Uno leggeva il testo e uno scriveva, verbalizzava. Chi leggeva era il presi- dente Conte, che ha tutta la mia stima, che sta battagliando in Europa per difendere l'Italia. Lui leggeva e Di Maio verbalizzava". Salvini mette i puntini sulle i nel corso di una diretta Facebook e avverte che "quando ci vuole, ci vuole". "A me del condono non me ne frega niente, ma per scemo non passo. È legittimo cambiare idea, sono pronto a riscriverlo il decreto. Ma patti chiari e amicizia lunga". Quel decreto c'era "quei fogli sono a Palazzo Chigi, lo dico a anche beneficio degli elettori 5 stelle" e ripete più volte che "io ero in mezzo tra i due, Conte aveva i fogli e Di Maio verbalizzava con me in mezzo ma passare noi per quelli che hanno fatto il condono proprio no". www.agi.it (19.10/18 Pagina 16 Ilario Mario Ponzi Collaboratore, Fotografo Socio onorario Britalyca News Londra (La Voce Alternativa) FOR DONATIONS TO Britalyca News Londra (La Voce Alternativa ) IBAN: CB03 BUKB 2012 2673 9613 46 Da: “Autaforismo” Di Carmine Gonnella Le bugie nasconsono le verita;, anche se spesso il dubbio resta Il miglior sistema pensionistico, e' quello di andare in pensione dopo i 60 anni su basi volontarie Per vivere in’ armonia con tutti, occorre saper distinguere i pregi dai difetti, anzitutto quelli nascosti I politici in campagna elettorale, promettono mari e monti, senza sapere di stare sulla terra Tutti sappiamo che il Big Bang Eco- nomico, con il sistema liberista e capitalista sara’ inevitabile, ma per quest’ ultima generazione politica, abbreviarne l’ avvenuta e’ da inconscienti Piu' il mondo si evolve e piu' aumentano i cretini che lo vorrebbero governare La Costituzione italiana e’ antilobbista, perche’ garantisce a tutti i cittadini il diritto di rivolgere petizioni alle Camere per chiedere provvedimenti legislativi o esporre comuni necessità. In una democrazia i conti in tasca ai politici, occorre farli prima dell’ elezioni, dopo e’ troppo tardi In un mondo liberista e capitalista, i politici devono solo imparare a sommare e sottrarre, perche’ non ci sara’ mai abbastanza per moltiplicare e dividere I principi e i dettami costituzionali, sono gli anticorpi delle democrazie moderne, quando vengono meno muoiono Il disordine aiuta a ricordare, se solo l’ avessi ricordato prima La madre di tutte le disciminazioni e’ l’ odio I PRINCIPI E I DETTAMI COSTITUZIONALE, SONO GLI ANTICORPI E I PILASTRI DELLE DEMOCRAZIE MO- DERNE Questo secondo il nostro modesto parere e’ quanto sta accadendo in Italia, stanno ven- endo meno sia gl’ anticorpi sia I pilastri, un’ involuzione iniziata gia’ qualche decennio fa, vuoi con l’ istituzione di venti staterelli legisla- tivi e non sono amministrativi, vuoi con l’ in- serimento dei regolamenti delle camera, della questione di fiducia, questo senza contare I vari tentativi falliti di modificare l’ ordina- mento del Parlamento e il Titolo V. Il Titolo V non andava in nessun modo cambiato, visto che il suo primo articolo (114) era chiaro:” «La Repubblica si riparte in Regioni, Provincie e Comuni.», Bastava eleggere solo I Comuni con deleghe amministrative a province e regioni secondo I dettami costituzionali e leggi, risparmiando fior di miliadi. Si fa ancora co- munque! L’ Ordinamento del Parlamento, (Seconda parte) e’ la forma repubblicana, dove I poteri sono bilanciati, tra quello legisla- tivo (Parlamento), esecutico (Governo) e ap- plicativo (Giustizia), altrimenti, si da via a quell che definiamo, conflitti istituzionali (spesso anche con il Quirinale) la riforma ren- ziana bocciata dal Popolo il 4 dicembre 2016, avrebbe minato quasi in toto, quest’ ordina- mento equilibrato. in un vetennio circa, il Par- lamento ha cambiato la legge eletorale ben tre volte, il mattarellum diete origini al bipolaris- mo, il porcellum alle liste bloccate e premio di maggioranze, l’ attuale rosatellum per chi l’ avesse dimenticato e’ solo un’ amalgamazione, liste bloccate al 86% , premio di maggioranza cammuffato e voto indiretto, dove ne elggi uno e automaticamente ne potresti eleggere uno e un’ quarto. Tutto cio’, non solo non e’ contem- plato dalla Costituzione repubblicana ma ha minato non solo i dettami ma anche qualche pilastro della nostra democrazia, che oramai e.malata e moribonda. Quacuno direbbe ma vera schifezza… … Qui Londra segue a pagina 2 Approvata la riforma dell'ordinamento penitenziario. Restano deluse le grandi aspettative, ma passi avanti su alcuni temi Vilipendio e buona educazione. Le istituzioni democratiche si difendono politicamente e non penalmente Oggi il Consiglio dei Ministri ha approvato la riforma dell'or- dinamento penitenziario. Le leggi approvate contengono alcuni passi in avanti nella nostra legislazione. Finalmente vi sono norme dedicati ai de- tenuti minorenni con maggiore attenzione ai loro bisogni edu- cativi. Tra quelle che salutiamo volentieri vi sono: l'applica- zione della sorveglianza dinamica, un più ampio acces- so alle misure alternative e di comunità (anche se restano troppi vincoli, come quelli ingiustificati dell'articolo 4bis), una minore possibilità di applicare l'isolamento. Per quanto riguarda gli adulti, rispetto alla grande elabora- zione che c'era stata negli ultimi anni e ai bisogni profon- di di riforma del nostro siste- ma di esecuzione penale, la legge appena approvata non ha tenuto conto dei tanti sugger- imenti arrivati dalla comunità degli esperti. Vanno però ac- colte positivamente alcune norme di principio importanti, come il richiamo in apertura al dovere dell'amministrazione di garantire il rispetto della dig- nità della persona nonché il rifiuto esplicito di ogni violen- za fisica o morale. Così come importante è la previsione di alcuni limiti alla pratica dell'isolamento penitenziario (che non deve impedire la normale vita della persona sanzionata) o la norma che consente al detenuto di essere visitato dal proprio medico di fiducia. Inoltre significativo è il richiamo al principio di non discriminazione nei confronti dei detenuti in ragione del loro sesso, del loro orientamento sessuale o della loro nazional- ità. Si ribadisce che il lavoro deve essere remunerato e non afflittivo e si aumenta la liber- azione anticipata per chi par- tecipa gratuitamente a progetti di utilità sociale (un giorno di libertà per cinque di lavoro). Mancano però tutte quelle norme che avrebbero favorito una carcerazione più moderna e aperta. Non c'è ad esempio nulla che favorisca un amplia- mento delle misure alternative, nulla sulla affettività dei de- tenuti, nulla sulla tutela delle persone afflitte da problemi psichici, nulla sulle pene ac- cessorie. Su questo ci impegniamo a ripresentare in parlamento le nostre proposte. E GIUSTIZIA SIA! MANIPOLATI!!!! CHI SIAMO Britalyca La Voce Alternativa, nasce nel 2005 da una idea Innovatrice di Carmine Gonnella (G.B) . Siamo piccco- li operatori dell‟ Informazione liberat e gratuita. Analizziamo e approfondiamo le tematiche sociopolitiche e culturali scientemente con metodo imparziale, senza urlare. Nel nostro piccolo, non facciamo giornalismo ma informa- zione Siamo online, su vari motori di ricerca e social nerworks Il format Pdf e‟ in A2 , per averne una copia scrivere a: lavocealternativa@gmail.com Il nostro motto: “NOI NON ABBIAMO SOLUZIONIi SOLO ALTERNA- TIVE “ Collaboratori Cronaca, Doriana Goracci (Italia) Alle politiche in Italia e all‟ Estero , il Comm. Giorno Brignola (Italia) Cultura e Societa‟ Nino Bellinvia ( Italia ) Comunicati, Goffredo Palmerini (Italia) alla diffusion online , Mario Ponzi. (G.B.) Arnaldo De Porti ( Italia) e Luigi Palumbo (InfoOggi) Edito e pubblicato da Britalyca News Londra, Sede: 32 Fletcher Close , Bromley , BR2 9JD. Kent poca. Un codice che le forze di maggi- oranza vorrebbero finanche modifi- care, se possibile, in peggio (vedasi la proposta leghista sulla legittima dif- esa). Io per indole e per buona educazione familiare non offenderei nessuno. E penso che il nostro Paese avrebbe bi- sogno di gentilezza, sorrisi, buona educazione di massa e che il sistema politico ben potrebbe trovare giova- mento da un cambio radicale nel lin- guaggio pubblico. Non sono abituato a dialogare brandendo parole come se fossero delle clave. Mi viene l‟ansia quando navigo nei social e leggo ingi- urie, calunnie e offese inferte con una disarmante facilità. Penso anche però che in una democrazia compiuta, forte e non autoritaria, i delitti di opinione non dovrebbero mai trovare spazio, né se a commetterli sia un leader leghista né se trattasi di un giovane militante di una qualunque formazione politica. Se a vilipendere (come ha fatto Bossi che ha dato del „terun‟ a Giorgio Na- politano) è un personaggio politico ne deve rispondere politicamente e non penalmente. Al limite potrebbe subir- ne conseguenze risarcitorie davanti al giudice civile per i danni all‟immag- ine. Ma non si vede perché debba scattare una protezione penale spe- ciale nei confronti di alcune autorità o della bandiera della nazione. Dunque, trattasi di Bossi, Salvini, Grillo oppure di un militante no-Tav, di uno scrittore, di un poeta, di un can- tante rock, dei Sex Pistols di God save the queen lasciamo che i giudici pe- nali non si occupino delle parole con- trarie. Pochi giorni fa, senza troppa enfasi, i media hanno raccontato della con- danna in via definitiva a un anno di carcere, con pena sospesa, per Umber- to Bossi, padre storico della Lega. Il reato commesso sarebbe stato quello di vilipendio nei confronti del presi- dente della Repubblica. E sempre di vilipendio sono accusati Matteo Sal- vini e Beppe Grillo. Il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede, nelle scorse settimane, ha dato l‟au- torizzazione a procedere per tali reati. Le istituzioni democratiche si prote- ggono rispettandole nella quotidianità e non minacciando anni di prigione a chi le offende. Esse non hanno bi- sogno di un surplus di protezione criminale. Il codice penale del 1930, che prende il nome dal Guardasigilli Alfredo Rocco, ha una antica origine risalente al periodo fascista e risente fortemente di quel periodo storico. E‟ un codice pieno di derive illiberali sia nella parte generale che nella parte speciale e che in 88 anni non è mai stato realmente messo in discussione. Un codice dove permangono tanti delitti che non hanno ragion d‟essere nella contemporaneità, con pene parti- colarmente elevate e un impianto te- orico coerente con l‟ideologia dell‟e- Si faccia visitare e subito, perche' anche l' analfabetismo costrituzionale potrebbe essere causato da una forma di autismo ( ovviamente chiedendo scusa a tutti gli autistici di questo momdo e non solo) .. GRILLO, NON SA ANCORA CHE IL CAPO DELLO STATO NON HA POTERI DI NESSUN GE- NERE , E' SOLO IL GARANTE DEL BUON GOV- ERNO AU- TORIZZANDO LE INIZIATIVE LEGISLATIVE DEI GOVERNI PER LA SALVAGUARDARE DELL' UNITA' NAZIONALE [L.V.A.] Attacco al Colle di Grillo Pagina 5 Periodico gratuito di libere e approfondite informazioni sociopolitiche Fondato ed edito da Carmine Gonnella a Londra (2005/2018 ) III edizione N. 43 Ottobre 2018 . Siamo su facebook e social networks. Limitato formato cartaceo e circa 3000 contatti Pdf UN’ ALTRA FOTO EMBLEMATICA DI QUESTO NOSTRO TERZO MILLENNIO Ottobre 2018 Trump rompi tutto rinnega Reagan e rilancia la corsa nucleare Remondino pagina 5 Vilipendio e buona educazione. Le istituzioni democratiche si difendono politicamente e non penalmente Approvata la riforma dell'ordinamento penitenziario. Restano deluse le grandi aspettative, ma passi avanti su alcuni temi Di Patrizio Gonnella Ultima pagina IL DAVIDE PLESTINESE Pagina 13 Greenpeace: multinazionali dietro l'inquinamento da plastic Pagina 7 Aborto, il Papa e la Chiesa devono rispettare le donne Bergoglio non può impunemente e superficialmente chiamare sicari i medici non obiettori ed assassine le donne che ricor- rono all‟aborto. Queste “dichiarazioni di guerra” sono irre- sponsabili e palesi violazioni dei patti concordatari, oltre che offese alle donne. DI Gemma Macagno, Olga Bertaina, Lili- ana Meinero INTERVENTO di Luigi Tosti (Giudice) Pagina 11 RAZZISMO E NEW NAZIFASCISMO Pagina 15
  • 2. Pagine 15 ANTI…. Britalyca News Londra L‟odio non è un fatto di questi giorni: dopo la fine della Seconda Guerra mondiale, i vinti per anni tennero per sé certi discorsi ma la storia è terribile, rende tutti dei vinti: e certi discorsi tenuti nascosti riemergono, il tempo passa, i testi- moni muoiono, e ritornano alla luce In poche parole…. IN UN VENENNIO SIAMO PASSATI DALL ERA DEL PRESSAPPOCHISMO, A QUELLA DEL PRESSANNIENTISMO Una volta in politica si diceva: “ Meglio poco che niente “ e questo in tutti I sensi. Se una volta in campa- gna elettorale si prometteva 100 , pressapoco si otteneva il 30, oggi siamo perennemente in campagna elettorale, vuoi perche’ la politica non e’ piu’ in grado di offire alterna- tive, vuoi perche’ la coperta e’ sem- pre la stessa , ma il letto si e’ allar- gato e la temperatura si e’ abbassa- ta. I conservatori ( se cosi possiamo concora chiamarli) danno la colpa al poco sovranismo e se la prendono con il tutto e tuttti, i progressisti pov- erini da alcuni decenni si sono persi nelle “voraggini” del capitalismo.e non sanno piu’ come usciene, dan- do origine ai vari populismi in Italia e non solo. Si va avanti appunto con il pressannientistismo, l’ illu- sione di dare il tutto, ottenendo poi quasi niente. In [poche parole, dal quasi poco al quasi nulla LA DISCIMINAZIONE SPESSO SI NASCONDE DIETRO LA DIS- TINZIONE Il razzismo e’ variopinto e multi- forme, e’ difficile individuarlo. Ecco perche’ noi crediamo che l’ articolo terzo della Costituzione andrebbe cambiato in : “ . Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza disciminazione di ogni genere.” A questo ovvimente deve seguire una legge chiara a tutti, che stabilis- ca:” E’ proibito ogni forma di discininazione” , perche’ spesso la disciminazione e in seguito il razzis- mo si nasconde dietro le distinzioni. Tutti sappiamo che il nero e’ l’ oppo- sto del bianco, il bello opposto del brutto, il ricco e’ l’ opposto del pov- ero e via discorrendo. Tutto cio’ pero’, non ci distingue ci accomuna, ed e’ ancora causa di molti conflitti sociali e guerre. Una legge che proibisse ogni forma di discimina- zione, non risolvera’ tutti I conflitti sociopolitici di questa’ umanita’, ma molto probabilmemte, cancellereb- be definitivamente la parola razzis- mo da ogni dizionario della Terra ! IN UN VENENNIO SIAMO PAS- SATI DALL ERA DEL PRES- SAPPOCHISMO, A QUELLA DEL PRESSANNIENTISMO Una volta in politica si diceva: “ Meglio poco che niente “ e questo in tutti I sensi. Se una volta in campa- gna elettorale si prometteva 100 , pressapoco si otteneva il 30, oggi siamo perennemente in campagna elettorale, vuoi perche’ la politica non e’ piu’ in grado di offire alterna- tive, vuoi perche’ la coperta e’ sem- pre la stessa , ma il letto si e’ allar- gato e la temperatura si e’ abbassa- ta. I conservatori ( se cosi possiamo concora chiamarli) danno la colpa al poco sovranismo e se la prendono con il tutto e tuttti, i progressisti pov- erini da alcuni decenni si sono persi nelle “voraggini” del capitalismo.e non sanno piu’ come usciene, dando origine ai vari populismi in Italia e non solo. Si va avanti appunto con il pressannientistismo, l’ illusione di dare il tutto, ottenendo poi quasi niente. In [poche parole, dal quasi poco al quasi nulla COSE ITALICHE... In un paese civile, un politico con- dannato in via definitiva non compat- ibile con il carcere per l' eta' o per il suo stato di salute, ha il dovere isti- tuzionale di dimettersi. Non dimenti- chiamo che il "Senatur" e' stato con- dannato per appropiazione indebita di denaro pubblico, ergo , di un reato contro la pubblica amministrazione. E Lui che fa ? Non solo rimane in Parlamento, ma chiede anche di scontarci la pena ! Non so voi, ma per me... In un paese democratico e' inaccett- bile I PRELIEVO DAI CONTI CORRENTI E' INCOSTITUZIONALE. La Repubblica incoraggia e tutela il risparmio in tutte le sue forme; disci- plina, coordina e controlla l'esercizio del credito. MENTRE LA PATRIMONIALE NO Amche se l' articolo. 23 dice che:" "Nessuna prestazione personale o patrimoniale può essere imposta se non in base alla legge." , subentra l' artico 53; " Tutti sono tenuti a con- correre alle spese pubbliche in ragione della loro capacità contributi- va. Il sistema tributario è informato a criteri di progressività. Quindi se si tratta di una patrimo- niale graduale ( appunto informata a criterie di progressivita' e' fattinile e forse l' unica soluzione Tutti i cittadini hanno il dovere di os- servare la Costituzione e le leggi, i politici invece la devovo applicare nell' interesse esclusivo della Na- zione Il libero mandato non e' trasformismo politico, ma l' insindacabilita' sia nei voti dati sia nelle opinioni espresse dei parlamentari nell' esercizio delle loro funzioni L‟ ASSISTENZA SOCIALE DIVENTA ASSISTENZIALISMO, QUANDO VIENE MENO LA TUTELA DEL LAVORO DA PARTE ELLA POLITICA Potrei fermarli qui, ma e‟ la Costituzione che mi sta parlando... RAPPORTI ECONOMICI TRA IL CITTADINO E LO STATO La Repubblica tutela il lavoro in tutte le sue forme ed applicazioni. Cura la formazione e l'elevazione professionale dei lavoratori. Promuove e favorisce gli accordi e le organizzazioni internazionali intesi ad affermare e regolare i diritti del lavoro. Riconosce la libertà di emigrazione, salvo gli obblighi stabiliti dalla legge nell'interesse generale, e tutela il lavoro italiano all'estero. E NON E’ FINITA,, Il lavoratore ha diritto ad una retribuzione proporzionata alla quantità e qualità del suo lavoro e in ogni caso sufficiente ad assicurare a sé e alla famiglia un'esistenza libera e dignitosa. La durata massima della giornata lavorativa è stabilita dalla legge. Il lavoratore ha diritto al riposo settimanale e a ferie annuali retribuite, e non può rinunziarvi. ASPETTA ANCORA UN’ ATTIMO E CONCLUDE...( Costituzio non io) La donna lavoratrice ha gli stessi diritti e, a parità di lavoro, le stesse retribuzioni che spettano al lavoratore. Le condizioni di lavoro devono consentire l'adempimento della sua essenziale funzione familiare e assicurare alla madre e al bambino una speciale e adeguata protezione. La legge stabilisce il limite minimo di età per il lavoro salariato. La Repubblica tutela il lavoro dei minori con speciali norme e garantisce ad essi, a parità di lavoro, il diritto alla parità di retribuzione. QUESTO STAVA SCAPPANDO... Ogni cittadino inabile al lavoro e sprovvisto dei mezzi necessari per Popolo svegliati e chiedi piu’ Costituzione, la nostra non e’ mai stata una Democrazia compiuta, in quelle compiute sono i cittadini che determinano la politica nazionale e non i partiti o i capi popolo vivere ha diritto al mantenimento e all'assistenza sociale. I lavoratori hanno diritto che siano preveduti ed assicurati mezzi adeguati alle loro esigenze di vita in caso di infortunio, malattia, invalidità e vecchiaia, disoccupazione involontaria. Gli inabili ed i minorati hanno diritto all'educazione e all'avviamento professionale. Ai compiti previsti in questo articolo provvedono organi ed istituti predisposti o integrati dallo Stato. L'assistenza privata è libera. ALTRO CHE SOCIAL CARDS , REDDITI VARI E “ASSISTENZIALISMO” ! SE LA POLITICA IN BUONA O IN MALA FEDE NON E‟ IN GRADO DI PROMUOVERE LAVORO IL COLLE NON APPROVA I DE- CRETI MA LI AUTORIZZA Conte chiarisce che "c'è già inter- locuzione, a livello massimo e di strutture tecniche" con il Colle. "Quando c'è un decreto - spiega -, fa parte del galateo istituzionale che si preannunci al Quirinale, questo è stato fatto in via informale". Poi dice: "Non voglio tirare per la giacca il ca- po dello Stato, dicendo che lo ha ap- provato, avrà tutto l'agio per fare eventuali rilievi". Quella dei decreti e' davvero un far- sa, Ecco perche' : l Capo dello Stato puo' non autorizzare un decreto solo se ci sono dubbi di in- costituzionalita'. Sfortunatamente per il Capo dello Stato il costituente gli ha messo sopra la testa anche una spada di Damocle , ovverossia l' articolo 90: Il Presidente della Repubblica non è re- sponsabile degli atti compiuti nell'e- sercizio delle sue funzioni, tranne che per alto tradimento o per attentato alla Costituzione, In tali casi è messo in stato di accusa dal Parlamento in seduta co- mune, a maggioranza assoluta dei suoi membri. Per questa ragione tutti i capi di Stato preseti e passati, ( ad eccezione di qual- cuno) per evitare che ad ogni decreto "non" autorizzato il legislatore lo possa mettere sotto accusa per attenato alla Costituzione, preferiscono autorizzare tutti i decreti, anche quelli come i lodi Scifani e Alfano ( bocciati poi come sappiamo dalla Consulta ) Che poi tra l' altro e va detto, sara' il parlamento ad assolvere sia governo sia il Capo dello Stato, convertendo entro i sessanta gior- no in legge i decreti "incriminati Britalyca News LondraPagina 2 sentimenti più osceni”. Lo ha detto la senatrice a vita Liliana Segre, testimone della Shoah, spiegando in una conferenza stampa a palazzo Madama la necessità dell‟approva- zione del ddl sulla Commissione parlamentare di indirizzo e control- lo sui fenomeni di intolleranza, razzismo e antisemitismo, di cui è prima firmataria. Segre si è riferita anche al web come “veicolo d‟odio estremamente pericoloso” e al lin- guaggio in generale sempre più vi- olento: “Bisogna contrastare -ha ammonito- la fascistizzazione del senso comune che sta appena una tacca sopra l‟indifferenza che 80 anni fa” con il varo delle leggi raz- ziali “coprì di vergogna l‟Italia fascista”. Insieme a Segre nella sa- la Caduti di Nassirya anche la collega senatrice a vita Elena Cat- taneo, Loredana De Petris (Leu), Milena Santerini, e Emma Bonino. La senatrice di +Europa ha messo in guardia: “E‟ vero che la storia non si ripete in forme uguali -ha affermato- ma oggi assistiamo nel linguaggio a tabù che vengono sdoganati da alcune istituzioni del nostro Paese. Le manette non le mette il ministro dell‟Interno, ma la magistratura… E sento parlare di limitare i poteri del Presidente della Repubblica. Mi preoccupo e penso che si stanno mettendo in discussio- ne le basi elementari della democra- zia liberale come l‟abbiamo cono- sciuta fino a oggi”. L‟ex ministro degli Esteri ha notato che mancano le firme di senatori di diversi altri gruppi, di maggioranza e op- posizione. “Vorrà dire che faremo un giro ulteriore per chi era distrat- to, magari farà mente locale…”, ha detto... www.tgcom24.mediaset.it Razzismo, la proposta di Liliana Segre: “Commissione contro odio. Ottobre 2018 Ottobre 2018 Diventa sempre piu' difficile sconfiggere il male, non solo perche' e' nato prima del bene, ma si manifesta sotto diverse forme, spesso non percepite [da: autaforismo] Nessun gruppo neofascista e neona- zista nell'Unione Europea. In una ri- soluzione non legislativa approvata con 355 voti favorevoli, i deputati del Parlamento Europeo esortano le auto- rità nazionali a vietare la formazione di questi gruppi e di qualsiasi altra associazione che glorifichi na- zismo e fascismo. Inoltre il Par- lamento denuncia anche la mancanza di azioni efficaci in tal senso che hanno dato il via libera all'attuale ondata xenofoba in Eu- ropa. Il testo menziona anche il recente attacco ad opera delle l Parlamento Ue chiede la messa al bando dei gruppi neofascisti e neonazisti squadre fasciste di Casapound contro la deputata europea Eleonora Forenza e il suo assistente lo scorso settembre a Bari. I punti principali del documento met- tono al centro la troppa impunità per i neofascisti in alcuni Stati membri, le collusioni tra politici e polizia con neofascisti e neonazisti in alcuni Stati e, infine, l'attuazione di misure necessarie contro il razzis- mo e la xenofobia negli stadi di calcio. Per contrastare queste falle nel sistema la plenaria invita i Pae- si Ue a condannare e azionare i crimini motivati dall'odio da parte di politici e funzionari pubblici. Nello specifico si rende inoltre necessaria la collaborazione delle aziende di social media per con- trastare la diffusione del razzismo, del fascismo e della xenofobia su Internet. I deputati propongono di istituire un unità anti-odio nelle forze di polizia per garantire che questi crimini siano investigati e perseguiti. Affinché non si verifichino più episodi del genere in stadi e in gen- erale nel mondo dello sport, la ri- soluzione chiede alle federazioni sportive nazionali, in particolare alle società calcistiche, di punire i responsabili e di promuovere attiv- ità educative positive rivolte ai gio- vani tifosi, in collaborazione con le scuole e le organizzazioni della società civile. Infine i Paesi dell'Ue dovrebbero istituire "programmi di uscita" per aiutare i singoli individui a lasciare i gruppi neofascisti e neonazisti. I deputati sottolineano l'importanza dell'istruzione, per sensibilizzare i giovani alla storia ed evidenzino che "la verità sull'Olocausto non deve essere banalizzata". Da: www.tgcom24.mediaset.i
  • 3. Pagine 3 DALL‟ ITALIA & DALL‟ ESTERO BRIGNOLAPaginea 14 Vignette Britalyca News Londra Britalyca News Londra IL PALINSESTO Il Governo Di Maio/Salvini, per qualcuno, è anche “illuminato”. Ma con questo Esecutivo non è possibile indicare delle tesi. Tant’è che la “vita”governativa è stata approvata da un Parlamento con funzionalità limitata. Quello che continua a preoccuparci è l’incertezza del “dopo” i provvedimenti economici per il 2019. Chi è in Parlamento resta arroccato nelle sue posizioni e l’attività politica, almeno quella che per noi conta, è ridotta. Intanto, s’ipotizza su un futuro istituzionale più concreto. Ma il Centro/Destra ha ancora da varare il suo Contratto di Governo. Ora, sembra, che sia stata predisposta la prima fase ufficiale; quella che dovrebbe riavviare i processi produttivi nel Paese. La volontà degli imprenditori e delle forze sociali è ancora da verificare. Finite le assemblee parlamentari, i politici hanno chinato il capo alla linea di Centro/Destra. Risistemare l’economia nazionale, però, sarà dura. Non basteranno, sicuramente, mesi. Ora ci aspettiamo più manovre per programmi atti a evidenziare i veri “amici”d’Italia. Il 2019 dovrebbe servire per ritrovare una via politica capace di riportare l’Italia lontana dalle secche economiche presenti e insidiose anche a livello europeo. Illusioni per un Paese migliore non se ne fa più nessuno. L’importante che si riesca a non renderlo peggiore. Il fronte politico italiano è, dunque, in evoluzione e ciò che è stato non è scontato che ancora sarà. Quello che preme è che, entro il prossimo anno, il Bel Paese sia messo nelle condizioni di tornare a tutto campo tra gli Stati meritevoli UE. LA STIMA Gli italiani all’estero, che prima erano una “risorsa” economica, oggi potrebbero interessare sotto il profilo politico. I nostri Connazionali nel mondo dovrebbero essere, però, maggiormente valutati in Patria. Il Bel Paese potrebbe adoperarsi per tutelare la loro cultura d’origine e favorire le loro aspirazioni. Ora sono le maestranze qualificate a lasciare, magari con contratto di lavoro in tasca, la Penisola. Secondo la “ National Science Foundation”, in questi ultimi anni, sono stati centinaia gli ingegneri, con le più disparate specializzazioni, che hanno fatto rotta anche per il Nuovo Mondo. Quindi, l’Italia continua a perdere personale qualificato e resta terreno di lavoro precario anche per i cittadini extracomunitari che, per motivi della nostra atipica crisi economica, hanno sempre maggiore difficoltà nel trovare un’occupazione stabile e una sistemazione per le loro famiglie. Il problema del lavoro, da qualunque aspetto si consideri, resta di difficile soluzione. I cicli produttivi industriali sono rallentati e i tempi migliori sembrano non arrivare. L’Italia potrebbe essere considerata come una grande realtà produttiva per tutti. Se fosse meglio amministrata, potrebbe dare utili non indifferenti. Tesi ancor più percorribile proprio per la presenza di un’UE che dovrebbe avere comuni interessi da tutelare. Per tentare d’andare oltre la crisi, che non è solo nazionale, si dovrebbe puntare su attività a largo respiro. Con una Ottobre 2018 Ottobre 2018 duplice finalità: migliori investimenti territoriali di tipo comunitario e impiego delle eccellenze in Patria. La difficoltà, ben lo comprendiamo, è complessa, ma merita un approfondimento. Ora più ammissibile che per il passato. Se fossimo realmente convinti che i problemi d’Italia possano essere anche quelli d’Europa, la crisi interna potrebbe segnare il passo. Invece, nonostante le apparenze, esiste un complesso di Paesi UE che “dirigono” l’economia e altri che, purtroppo, la subiscono. L’Italia è tra questi. La nostra valutazione potrebbe, in seguito, servire a dare spazio a riflessioni di generale interesse da parte di politici realmente motivati. Ogni comparazione sarà attentamente presa in considerazione. La buona volontà dei singoli potrebbe trasformarsi in progetti da generalizzare. La stima potrebbe essere realtà con le elezioni del Parlamento Europeo nel 2019. SENZA FINALITA’ Le difficoltà economiche italiane sono un fatto che si evidenzia, con pedante monotonia, negli stessi ambiti della popolazione. Si scrive di contenimento della spesa pubblica, quando le casse già sono vuote. Le tante responsabilità politiche, che ora stanno emergendo, sono di vecchia data. Prima, però, il “corso” del Paese sembrava differente. Anche se era un’apparenza occultata per evitare che gli intrighi si palesassero. Ora iniziano ad affiorare. Tornare indietro sembra un’operazione impossibile, andare avanti, pur avendo cambiato rotta, sarebbe ancora più tragico. I sacrifici hanno specifici riferimenti nel tessuto sociale nazionale. Certo è che, identificata la malattia, appare ancora arduo agire per somministrare la cura giusta. Col nuovo anno, non cambierà nulla se non si baderà a dare una svolta alla realtà socio/politica del Paese. La nostra economia ristagna a pelle di leopardo. I cattivi esempi non sono che la più evidente conseguenza di uno stato di fatto anomalo. Oggi è più difficile fare gli indifferenti. Ci pensano i conti non pagati, le utenze non onorate, i canoni auto ridotti a riportarci alla realtà di quest’Italia che si avvia verso una stagione di dubbi e critiche politiche. Le privazioni, hanno preso il posto delle rinunce. C’è chi vive ancora bene, anzi benissimo; ma c’è chi non riesce più a tirare avanti. Il deficit nazionale non è ridimensionato e d’ottimismo non ne parla più nessuno. Neppure chi avrebbe tutte le ragioni per mantenere lo “status quo”. Non sempre chi sbaglia paga. Ma da noi pagano anche quelli che non sbagliano; pur contribuendo, a torto o a ragione, nel togliere le “castagne dal fuoco” agli incauti che ci hanno provato, ma non ci sono riusciti. L’Italia resta ancora un Paese “borderline” anche per i politici più scaltri. SINO IN FONDO La situazione politica nazionale resta complessa. Non è detto, quindi, che l’Esecutivo Di Maio/Salvini possa riscattare, anche se in parte, il recesso del Paese. Lo spirito di rinnovamento, tanto auspicato, non si è ancora verificato. Il Centro/Destra ha solo temporanee logiche per coordinare sue strategie. La crisi, che viene da lontano, avrà ancora vita più lunga. Le stesse istituzioni sono scosse da contraddittorie prese di posizione. Per ora, sostenere la Legislatura ci sembra la soluzione più conveniente per il bene del Paese. Lo avevamo già scritto: non si può contare sulla teoria, quando nella pratica non è percorribile. Del resto, un Parlamento senza un Potere Esecutivo coeso sarebbe come una sorgente alla quale, pur avendo una gran sete, nessuno potrebbe bere. L’instabilità, della quale si sentono gli effetti diretti, non ha migliorato i profili economici della Nazione e, questi ultimi si sentono, si vedono e sono deplorevoli. Le strategie dei grandi partiti non esistono più. Perché non ci sono più partiti “grandi”. Stessa considerazione è ribaltabile sulle figure di politici di quest’ultimo decennio. A parole sono tutti bravi. In pratica, neppure mediocri. I progetti per il futuro, il nostro futuro, si sono frantumati con la mancanza d’inventiva e con l’impossibilità d’offrire scelte tangibili al “nuovo” che incalza. Il cambiamento partirà da chi, prima, aveva altro orizzonte da esplorare e altre mete da raggiungere. Se non altro, data l’impossibilità di nuove alleanze né da una parte, né dall’altra, l’attuale Governo, gioco forza, potrebbe essere il più coerente di questo decennio. L’Asse Di Maio/Salvini ha un programma di Governo, all’apparenza, originale. Vedremo se, nel concreto, i cambiamenti socio/ economici saranno operativi sino in fondo. LA VALUTAZIONE Dopo mesi di gestazione, La squadra di Conte ha trovato una sua posizione nel Gota politico italiano. L’Esecutivo Di Maio/ Salvini” sembra intenzionato a “reggere” per tutta la durata di una normale legislatura. I motivi sono noti; anche per gli sprovveduti di politica sul campo. Certo è che questo sarà l’anno delle “rivelazioni”. Soprattutto nelle idee per ridare all’Italia parte della fiducia che, ora, manca. Quali saranno le strategie del futuro Capo del Governo o, meglio, del suo “secondo”? L’interrogativo si potrebbe prestare a molteplici interpretazioni. Noi non siamo, però, in sintonia con nessuna supposizione. Anche perché gli “Apparentamenti” non ci hanno mai ispirato fiducia. Nel frattempo, l’Opposizione, pur non univoca, ha dato segnali di ricompattamento e di mete comuni da raggiungere. Se Il contratto di Centro/Destra andrà in porto, il voto dello scorso marzo non sarebbe stato sprecato. Anche se in politica non è pensabile fare degli attendibili ragionamenti a tutto campo. Intanto, le formazioni di governo, anche quelle “a latere,” hanno fatto loro la formula di “centro/destra”. Su quella di “centro/ sinistra", i nostri dubbi non li abbiamo mai sottaciuti. Quando non c’è netta identità tra chi realizza e chi è preposto a legiferare, i “rimedi” potrebbero essere peggiori dei “mali.” Del resto, nei nostri interventi in merito abbiamo evitato d’assumere opinioni ”granitiche”. Perché proprio non ne abbiamo; né intravediamo le premesse per tentare di teorizzarle. Da noi, purtroppo, i politici, di nuova e vecchia generazione, hanno dei limiti che li accostano. Lo scriviamo con la certezza d’essere approvati. Vedremo se Conte sarà messo nelle condizioni di condurre il Paese fuori dalla recessione. Se l’Italia comincerà ad allontanarsi dal tunnel della”rappresentatività” formale, saremo lieti di riconoscergli un merito. Come saremo i primi a confutarla se non ci riuscisse. LEGGE DI STABILITA’ Dopo il varo, sofferto, dell’Esecutivo di Centro/Destra, avevamo azzardato qualche previsione sulle sorti d’Italia. Da subito, qualcuno si sarà domandato con quale logico nesso avessimo potuto allineare una previsione squisitamente politica con una prettamente economica. Per chi ha ancora delle perplessità, valide o meno, non ci resta che tornare in argomento. Di fatto, e nessuno lo nega, la stabilità politica non ha trovato vita facile in Parlamento. Mancando un’opposizione politica degna, l’Esecutivo ha avuto spazio per potersi muovere. I fatti non hanno ancora occupato il posto delle promesse. Ed è proprio a questo livello che il problema economico si fonde con quello politico. Certe decisioni dell’ultima ora non avrebbero potuto reggere senza il consenso di un Parlamento diviso dalle questioni interne. Il 2018 sarà ricordato come l’anno “anomalo” della politica nazionale. Nel Contratto di Governo Di Maio/ Salvini abbiamo notato nei provvedimenti di non facile realizzazione. Dato che nulla andrà “meglio”, preoccupiamoci per evitare che s’elimini, almeno, il “peggio”. E’ sin troppo chiaro che i provvedimenti sulla normativa di stabilità non risolveranno i problemi di Casa nostra. In alcuni casi, li complicheranno. Dopo qualche polemica, subito rientrata, il binomio economia/politica è tornato a intersecarsi. Il secondo semestre di quest’anno, in ultima analisi, sarà ancora complesso. Quello che maggiormente ci preoccupa è rappresentato dalle incertezze politiche che andranno ad aumentare il “disordine” sociale. A questo punto, che non consente indecisioni, la coerenza è la migliore argomentazione che può farci essere meno critici. Saranno i prossimi mesi, in particolare l’autunno, a decidere se questo Parlamento sarà nelle condizioni di garantire un migliore stimolo alla ripresa economica del Paese con la conversione in Legge dei “progetti” di questo Esecutivo. Al presente non è più solo una questione di stabilità politica, ma di emergenza economica. Non potendolo fare di persona, lo faccio tramite "La Voce Alternativa". Ringrazio chi , dal Regno Unito, ha voluto ricordare il mio lungo impegno pubblicistico che, nonostante l'età, ancora continua. In questi anni , ho mantenuto un profilo di non "schieramento" per lasciare i Lettori liberi di maturare una loro opinione su quanto è capitato, e capita, nella Penisola. Tramite la Redazione, resto a disposizione per esaminare tutte le segnalazioni che mi saranno proposte. Giorgio Brignola
  • 4. Pagine 13Pagina 4 CRONACA GoracciBritalyca News Londra Britalyca News Londra IL DAVIDE PALESTINESE Lucano. Reazioni talvolta dettate dalla sti- ma o dall‟affetto nutrito per un politico che ha saputo conquistare la fiducia di tantissi- mi, dentro e fuori dalla Calabria. Ma la decisione dei giudici del Riesame ha un preciso fondamento giuridico, posto che – come tutte – può prestarsi a critiche più o meno severe. Insomma, un provvedimento giudiziario lo si può anche non condivid- ere. E se così è, va bene criticarlo. È corret- to, però, provare ad entrare nei meccanismi che hanno condotto i giudici ad assumere una simile decisione, tentando di dedurre i ragionamenti fatti. Le motivazioni, del res- to, saranno rese note solo nei prossimi gior- ni. Nel frattempo è un susseguirsi di opinioni più o meno sensate che dovreb- bero però tenere conto dei fondamenti della procedura penale. I giudici, infatti, non decidono sulla bontà del modello Riace né sulle doti umane di Mimmo Lucano. La personalità dell‟indagato può incidere solo in minima parte in questa fase, ma ciò che conta sono gli elementi portati dall‟accusa e dalla difesa. Sugli aspetti documentali i magistrati sono chiamati a pronunciarsi, dopo aver sentito le parti. In questo caso, fra l‟altro, lo hanno fatto con una velocità che ha stupito rispetto ai tempi ordi- nari.Caso Lucano, l'ordinanza del gip Facciamo allora un passo indietro e ricordi- amo cosa aveva scritto il gip di Locri, nel provvedimento di custodia cautelare agli arresti domiciliari emesso nei confronti di Mimmo Lucano. Sorvoliamo, in questa sede, sulle valutazioni espresse in ordine alla sussistenza delle accuse mosse dalla Procura. Sappiamo tutti ormai come buona parte del castello accusatorio, fra cui il più grave reato associativo, sia stato ritenuto insussistente dal gip, che si è invece detto d‟accordo con i pm in ordine ai reati di favoreggiamento dell‟immigrazione clan- destina e turbata libertà del procedimento di scelta del contraente (l‟affidamento diretto della raccolta dei rifiuti). Come sappiamo, affinché una persona pos- sa essere limitata nella propria libertà, oc- corre che sussista almeno una delle esigen- ze cautelari, che si fondano sostanzialmente su tre elementi: pericolo di inquinamento probatorio, pericolo di fuga, pericolo di reit- erazione criminosa. Quanto al primo aspetto, il gip ha detto a chiare lettere come, fon- dandosi l‟inchiesta quasi interamente su in- tercettazioni, atti amministrativi già acquisiti e documenti, le prove siano già cristallizzate «e ne è quindi assicurata l‟immutabilità». Dunque, non sussiste pericolo di inquina- mento probatorio. Quanto, invece, al perico- lo di fuga il gip esclude a priori che dalle intercettazioni si possa desumere un progetto di spostarsi per il sindaco Lucano. Anche in questo caso, pericolo insussistente. L‟unico aspetto sul quale il gip è stato d‟accordo – e che ha rappresentato una delle basi principali per l‟emissione del provvedimento cautelare – è quello riguardante il pericolo di reitera- zione criminosa. «Attuale e concreto», se- condo il giudice, era il pericolo che Lucano e la Tesfahun potessero reiterare reati della stessa specie «se non sottoposti a regime limitativo della loro libertà personale». «L‟indagato – scriveva il gip – vive oltre le regole, che ritiene d‟altronde di poter im- punemente violare nell‟ottica del “fine che giustifica i mezzi”; dimentica, però, che quando i “mezzi” sono persone il “fine” rag- giunto tradisce, tanto paradossalmente quan- to inevitabilmente, quegli stessi scopi umani- tari che hanno sorretto le proprie azioni». Ed è qui che si entra nel cuore della valutazione del giudice. Questi, infatti, ritiene che allo stato «può tranquillamente escludersi» che a Lucano (seppur incensurato) possa essere concesso il beneficio previsto dalla sospen- sione condizionale della pena. Da qui la de- cisione di porre il sindaco agli arresti domi- ciliari, ritenuta misura più idonea per recid- ere i legami che lo avrebbero portato a delin- quere.I principi generali Fin qui la decisione del gip. Come sappiamo, tuttavia, il nostro ordinamento prevede una precisa gradualità delle misure cautelari per- sonali che vanno da quelle più blande, come il divieto di espatrio, a quella più grave come la custodia cautelare in carcere. In mezzo, si trova un ventaglio di possibilità che occorre adattare al caso concreto. Fra queste possi- bilità vi sono sia gli arresti domiciliari che il divieto di dimora in un determinato luogo. Dal punto di vista tecnico, il divieto di dimora è misura meno grave rispetto a quella degli arresti domiciliari poiché vi è una compressione della libertà personale decisamente inferiore. Nel primo caso, in- fatti, vi è solo un divieto che riguarda un preciso territorio, e rientra fra le misure “obbligatorie”. Nel secondo, trattasi di misura “custodiale” che impone all‟indagato di non spostarsi dalla propria abitazione senza autorizzazione. E sempre con riferimento al caso Lucano, molto si è detto della sua “libertà” di rilasciare in- terviste o incontrare persone in casa. Anche sul punto la legge è chiara: è il giudice, nel suo provvedimento, a dover disporre even- tuali limitazioni nella comunicazione con persone diverse da quelle con cui l‟indagato coabita. Nel caso di Lucano, invece, nessuna limitazione è stata disposta né in termini di comunicazione, né di even- tuali visite. Perché il divieto di dimora a Lucano? Veniamo, dunque, alla decisione dei giudi- ci del Riesame. Questi – è evidente – hanno ritenuto comunque sussistenti delle esigen- ze cautelari. Contrariamente al gip, però, hanno statuito che la misura più idonea fosse quella del divieto di dimora a Riace e non gli arresti domiciliari. Tecnicamente, questa scelta può valutarsi come un risul- tato positivo per il collegio difensivo che è riuscito a convincere il Riesame dell‟ecces- sività della misura disposta dal gip. Ma perché molti l‟hanno ritenuta addirittura peggiore degli arresti domiciliari? Sempli- cemente, la valutazione del giudice tiene conto di parametri diversi da quelli uti- lizzati dal comune cittadino. Per il giudice, il principio ispiratore è quello del “minore sacrificio necessario”. Ossia, bisogna sem- pre scegliere la misura che, pur sod- disfacendo a pieno le esigenze cautelari ravvisabili nel caso concreto, garantisca all‟indagato la minore compressione pos- sibile della sua libertà personale. E, come detto prima, il divieto di dimora è misura certamente meno afflittiva rispetto agli arresti domiciliari. Poi, scendendo nel caso specifico, per Lucano è certamente una decisione forse anche peggiore. Ma lì sia- mo nel campo della percezione soggettiva che si ricollega all‟esigenza specifica del sindaco di poter rimanere “ancorato” al suo territorio. Il divieto e la sospensione Quello che invece noi crediamo – ma ora siamo nel puro campo delle ipotesi – è che i giudici abbiano ritenuto sufficiente il divieto di dimora perché, per un verso non comprime oltremodo la libertà personale di Lucano, per altro verso consente di evitare il pericolo di reiterazione del reato. Con il divieto di dimora a Riace, Lucano non può di fatto esercitare le sue funzioni di sinda- co, anche in virtù della sospensione dis- posta dalla Prefettura di Reggio Calabria, ai sensi dell‟articolo 8 del Decreto legislativo 235/2012 (legge Severino) che prevede il perdurare della sospensione nel caso in cui il divieto di dimora sia disposto nel luogo in cui si svolge il mandato elettorale. Un provvedimento, quello prefettizio, che sarebbe decaduto in caso di totale annulla- mento della misura cautelare, consentendo a Lucano di tornare da subito a svolgere le sue funzioni di sindaco. In conclusione, quindi, la decisione del Riesame tecnicamente è favorevole a Mimmo Lucano. Ha attenuato la misura e gli ha restituito la libertà personale con una precisa limitazione. Che, però, nel caso specifico rappresenta un macigno pesantis- simo. Ma queste sono considerazioni che prescindono dalla disamina di cui ci siamo occupati. Consolato Minniti https://lacnews24.it/cronaca/caso-lucano- disposto-divieto-dimora_65999/ Ottobre 2018Ottobre 2018 Mi sono chiesta perchè, una due più vol- te...di certo accanimento giuridico (a me appare tale e incomprensibile ) su Mimmo Lucano.Ho cercato di leggere attentamente quello che ho trovato in Rete e ho trovato un articolo da lacnews24.it che condivido integralmente di Consolato Minniti: a me ha chiarito alcuni aspetti della vicenda;riporto anche da FB , due brevi commenti al suo articolo:"Mai vista una decisione del Riesame a distanza di poche ore dall‟udienza. Questo “caso Riace” è tutto strano." " Dare il divieto dimora dimostra il fatto che nulla è normale in questa vicenda, che ormai da tempo ha assunto esclusivamente una connotazione politica e che va a col- pire un modello di integrazione e di inclu- sione unico in tutta Europa. E fa paura." Ovviamente rimango sempre dalla "parte sbagliata" ma che tenta di informarsi e confrontarsi. Un abbraccio, dentro e fuori da Riace, per- chè "Tutto il mondo è paese" e per ora la fiction mai così reale non s'ha da fare e da vedere alla Rai e Beppe Fiorello scrive su Fb un'accorata lettera aperta a Mimmo Lucano. E teniamoci in contatto perchè tutto sta andando avanti in tempi velocissimi, facendoci tornare, attoniti e impreparati, all'indietro. Doriana Goracci Caso Lucano, ecco perché è stato disposto il divieto di dimora «Lucano esiliato». «Lucano mandato via». «Questa decisione è peggio anche rispetto ai domiciliari. Almeno prima poteva rimanere a Riace». Sono state molte le reazioni di questo tenore alla notizia della decisione dei giudici del Tribunale del Riesame di Reggio Calabria in merito alla vicenda che riguarda il sindaco Mimmo Dentro e fuori Riace: il caso di Domenico Mimmo Lucano Behind the now famous pho- tograph's palpable kinetic energy and visual dynamism lies one of the most desperate human rights situa- tions in the world The photograph was taken as protests con- tinue on the border of Israel The photograph was taken as protests con- tinue on the border of Israel ( Getty Imag- es ) A picture can say a thousand words, but in today‟s ever-connected world, the good ones can generate even more retweets. A viral image taken in Gaza by photojournal- ist Mustafa Hassona, which depicts a bare- chested Palestinian protester holding a large flag and wielding a sling, has achieved both of these feats. The photograph was taken as protests con- tinue on the border of Israel. Gaza's health ministry said 32 Palestinians were wound- ed as demonstrators threw stones at Israeli forces, who responded with tear gas and live fire. The image has provoked a huge reaction online, with social media users likening it to Liberty Leading the People, the iconic Eugene Delacroix painting of the French Revolution. From the moment we sleepily check our phones in the morning, most of us are bom- barded with information and imagery, some of which can be disturbing. This photo- graph is undeniably striking, but the online reaction displays a worrying tone of detach- ment in the face of human suffering that is becoming all too common. Ahed Tamimi: Teenage Palestinian protest- er released from Israeli prison Paintings such as Delacroix‟s have decorat- ed gallery walls for centuries. Encased within ornate gold frames and protected by glass, their figures are distant, providing us with the romantic fantasy of a world gone by. They might be based on historical events, but our minds can easily decipher that there‟s nothing real behind the flat oily surface of the canvas. But Hassona‟s photo- graph couldn‟t be more real. Behind its palpable kinetic energy and visual dyna- mism lies one of the most desperate human rights situations in the world. US student held in Israel over 'pro- Palestinian boycott' released The flag bearer, identified by Al Jazeera as 20 year-old Aed Abu Amro, is one of al- most two million people that are trapped on the tiny Gaza strip, unable to leave. This year has seen hundreds of deaths at the hands of Israeli forces, who have been con- demned by the United Nations for using “excessive force” against protestors. Un- armed medics, such as 21 year-old Razan al -Najjar, are among the fatalities. A 12 year- old boy was shot dead earlier this month. A UN report has warned that Israel's blockade will make Gaza, the world‟s third most densely populated area, “uninhabitable“ by 2020. 97 per cent of the territory‟s drinking water is undrinkable and there are only four hours of electricity a day. These facts are distressing to read. But this hopeless situation has been facilitated by governments across the world enabling what will one day be universally accepted as crimes against humanity. Romanticising the image of a desperate man taking on an army allows us to justify its circumstances and distract ourselves from the grim truth that, in the real world, David rarely defeats Goliath. Aed could die today, tomorrow, or the week after that. If he keeps protesting, it is almost an inevita- bility. Protesting is, of course, a choice. But it is also a choice for Israel to continue flouting international law by building on Palestinian land and planning to demolish Palestinian villages – a potential war crime. It was a choice for the US to deliberately inflame the situation by moving its embassy to Je- rusalem, causing unnecessary bloodshed and anguish. Left to swelter without a trace of hope in what is essentially an open air prison where 50 per cent of children ex- press no will to live, as the world looks the other way, is there not a chance we would all do the same? Support free-thinking journalism and sub- scribe to Independent Minds In the most tasteless responses, social me- dia users have remarked on Aed‟s chiselled jaw and physique. This overt fetishisation of his suffering is obscene, but the idea that the pain and anguish of marginalised groups is a price worth paying for beautiful art is a notion far older than even the paint- ings of Delacroix. From Asad‟s chemical weapon attacks in Syria, to the bodies of refugee children washed up on the beaches of Europe, imag- es have a radical, empathy-spreading power that can change the world. But the flippant reaction this particular shot, of someone literally risking being shot, represents our growing detachment from pain and lack of collective responsibility for it. Don‟t let this photograph fool you: there is nothing beautiful or poetic about the op- pression of Palestinians. Beyond the lens, the constant misery of wasted life and un- necessary death in Gaza continues - we must not let that drift out of focus. By: Louis Staples www.independent.co.uk Stop romanticising that viral image of a Palestinian protester – it's not a poetic moment
  • 5. Pagine 12 COMUNICATI PalmeriniPaginea 5 Britalyca News Londra Britalyca News Londra Trump rompi tutto rinnega Reagan e rilancia la corsa nucleare Ottobre 2018Ottobre 2018 Trump ritira gli Usa dal trattato nucleare Inf sui missili a medio raggio firmato nel 1987 che chiuse la vicenda degli euromissili, rinne- ga Reagan e rilancia la corsa nucleare. -Obiettivo spianare la strada a un riarmo in chiave anti-Cina Trump rompi tutto rinnega Reagan e rilancia la corsa nucleare. Trump contro il mondo, straccia un altro ac- cordo, e questa volta parliamo di bombe atomiche, con- trollo delle armi nucleari con la Russia. The Donald rompitutto, dal Clima al nucleare iraniano, con l‟uscita da importanti agenzie Onu, vedi Unesco e Consiglio per i diritti umani. Non c‟è un importante accordo interna- zionale sul quale Donald Trump non abbia avuto qualcosa da criticare se fu „prima di lui‟, e il „peggio massimo‟ del predecessore Obama. Ora tocca a Reagan, che a destra gli fa ombra con quell‟accordo sui missili firmato nel 1987 con Gorbaciov, che chiuse la vicenda degli euromissili. Un accordo chiave per la sicurezza europea, ma Trump ha elezioni parlamentari sue, Mid- term, a cui badare, e spara ad incasso di voti. Accordo per la sicurezza europea «Finché qualcuno viola questo accordo, non saremo gli unici a rispettarlo», dichiara in Nevada. «La Russia ha violato l‟accordo, lo violano da molti anni..», e la frec- ciata anti democratici contro Obama. Mosca condanna ma senza esagerare, in attesa di capire se si trattata di una sparata elettorale soltanto, o di cosa più seria. E il vice ministro degli Esteri Sergei Ryabkov si limita a ventilare la condanna internazionale che seguirebbe, né la prima né l‟ultima rispetto a questa presidenza Usa. Un po‟ più seriamente, il Guardian traduce le sparate presi- denziali, e scrive di Stati Uniti pronti a rinegoziare il disarmo o a sviluppare nuove armi nucleari, guardando ad oriente, verso la Cina. L‟accordo sino ad oggi è stato una delle pietre miliari del disgelo che portò alla fine della guerra fredda. Mercanti in fiera La grande Storia e le storielle. Allora, 1987, grazie all‟accordo furono distrutti 2.692 missili, 846 americani e 1.846 russi dispiegati in Europa. Altro stupore interna- zionale, il fatto che Trump ha parlato mentre il suo con- sigliere per la sicurezza nazionale John Bolton è a Mos- ca dal ministro degli Esteri Sergei Lavrov, per preparare un secondo summit fra Trump e il presidente russo Putin per quest‟anno. L‟occasione potrebbe essere quella delle celebrazioni per il centenario della fine della prima guer- ra mondiale l‟11 novembre prossimo a Parigi. Oppure il 30 novembre al G20 a cui parteciperanno entrambi i presidenti. Washington, valutazione diffusa, sta cercando il sostegno di Mosca per trovare risoluzioni sulla guerra in Siria e fare pressione su Iran, Corea del Nord e la sua tutrice Cina. Nato corifera Piena sintonia con la denuncia di Trump dal segretario generale Nato Jens Stoltenberg. Sotto accusa un nuovo sistema missilistico chiamato 9M729. “La Russia non ha fornito alcuna risposta credibile su questo nuovo mis- sile”, dichiara Stolternberg. Con molti alleati, sopratutto sul fronte Baltico, che ritengono la Russia in violazione del trattato. Meno certezze e modi più educati da questa parte dell‟Atlantico. Anche perché in Europa si guarda con estrema preoccupazione ai segnali da Washington. E i ministri della Difesa Nato mettono le mani avanti, dichiar- andosi “pienamente impegnati per la preservazione di questo fondamentale trattato sul controllo degli armamenti”. Tradot- to da John Kirby, analista militare della CNN, „attenti a quel matto‟ è l‟allarme che corre tra gli alleati europei. Dottrina Trump da paura Allarme diffuso. Malcolm Chalmers vice direttore generale del Royal United Services Institute, ripreso sull‟Huffington Post. “Se il trattato INF collassasse, e con il trattato New Start sulle armi strategiche che scadrà nel 2021, il mondo potrebbe essere lasciato senza limiti agli arsenali nucleari per la prima volta dal 1972”. Di fatto, il mondo di fronte alla „dottrina Trump‟ sul nucleare. Nuclear Posture Review ema- nato nel febbraio scorso dal Pentagono e il ruolo delle armi nucleari nella politica di Difesa americana, con Russia e Cina come possibili antagonisti. Lo sviluppo di testate nucle- ari a potenza ridotta, anche di un solo kilotone per “attacchi chirurgici” con numero ridotto di vittime, con l‟obiettivo di danneggiare il nemico senza per forza innescare una rap- presaglia termonucleare da “fine del mondo”. I nove „nucleari‟ „Parla a Mosca, Trump, perché Pechino intenda‟, scrive Um- berto De Giovannangeli sull‟HuffPost. Un rapporto del Pen- tagono sostiene che la Cina è ormai in grado di colpire a grande distanza le basi americane nel Pacifico. L‟allarme segue la firma del nuovo bilancio della Difesa Usa per il 2019: 716 miliardi di dollari, contro i 700 del 2018. Sono nove le potenze nucleari al mondo, con un arsenale comples- sivo che, secondo l‟International Peace Research Institute di Stoccolma, si aggira intorno a 16.300 armi. Tutte la 9 poten- za hanno rifiutato anche solo di prendere in considerazione i buoni propositi di 122 Paesi Onu per proibire gli ordigni atomici. Le armi atomiche, chi le ha se le tiene: Stati Uniti; Russia; Regno Unito; Francia; Cina; India; Pakistan; Israele; Nord Corea. Ora un Trump elettorale alza la posta nucleare. Attacco al Colle di Grillo Arriva sul palco del Circo Massimo brandendo una 'manina' di plastica, un riferimento alle polemiche degli ultimi giorni sulla presunta manipolazione del decreto fiscale denunciata da Luigi Di Maio. E come sempre si prende la scena scaldando la sua piazza, a un anno dall'addio come leader del Movimento. Beppe Grillo ne ha per tutti. Dal Partito democratico alle agenzie di rat- ing, da Macron a Salvini. Protagonista della giornata conclusiva della kermesse stellata, il garante dei grillini scatena la bufera con il riferimento ai poteri del Capo dello Stato. "Mi hanno accusato di vilipendio per una battutina che ripeto anche qui. Poi c'è stata la storia dell'impeachment. Noi - scan- disce il fondatore del M5S - dobbiamo riformare" il ru- olo del Presidente della Repubblica, "nomina 5 senatori a vita, è capo delle forze armate e del Csm. Bisogna togliere questi poteri". Parole che vengono stoppate dal M5S e da Palazzo Chigi: la riforma dei poteri del capo dello Stato non è nel contratto di governo. Dal M5S precisano "che né le forze di maggioranza né il governo intendono riformare i poteri del Presidente della Repubblica. Tale proposito non è infatti presente nel contratto di governo". Si fa inoltre notare che "Grillo non riveste ruoli istituzionali. Dal Movimento ribadiscono piena fiducia nel ruolo di Garante della Costituzione del Presidente Sergio Mattarella". Da Palazzo Chigi non arriva nessun commento sulle parole pronunciate da Beppe Grillo. Fonti di Palazzo Chigi ricordano però che nel contratto di governo non c'è al- cuna riforma dei poteri del Capo dello Stato. Sono in tanti a replicare a Grillo. Il segretario del Partito democratico, Maurizio Martina, avverte: “Il comico miliardario prenda in giro chi vuole, non c‟è alcun prob- lema a farsi due risate al circo di domenica, ma lasci stare la Costituzione e il ruolo di garanzia del Quirinale. Il Capo dello Stato non si tocca”. A stretto giro anche la reazione di Mariastella Gelmini, capogruppo di Forza Italia alla Camera dei deputati. “Gli attacchi sguaiati di @beppe_grillo alla Presidenza della Repubblica dimostrano ancora una volta la natura primordiale ever- siva del @Mov5Stelle - scrive su Twitter - Stanno al governo ma sognano di sovvertire le regole democrat- iche e costituzionali del nostro Paese. Irresponsabili al potere”. Dalla kermesse del Circo Massimo, Grillo marca le dis- tanze dal leader della Lega, pur riconoscendogli la ca- pacità di mantenere la parola data. Rispetto a Salvini "noi siamo strutturalmente diversi come Dna... - dice dal palco - lui è di pancia, anche io lo sono. Il Mo- vimento è nato dalla pancia, che è un secondo cervello. Non ci vuole molto a capire chi hai di fronte". "L'etica della politica è la lealtà... Salvini è uno che dice una parola e la mantiene" e "questo è un miracolo", sot- tolinea. Al ministro dell'Interno riserva una battuta: "Salvini l'ho conosciuto una sola volta all'aeroporto, non era ancora chi è ora, io ero già 'l'elevato'. Salvini percepiva la potenza che emanava il mio fisico sul suo. Si è avvicinato e mi ha detto 'c'è mia mamma al telefono... la potrebbe salutare?'. E io... 'signora perché non ha preso la pillola...'". Non poteva mancare la stilettata ai vertici del Pd. "Per questa sinistra non esiste il presente ma nemmeno il futuro: è morta, è diventata noiosa, senza una narrazione. Vi sfido a dirmi un nome di un candidato alla segreteria, c'è questo qui, il segretario, che sembra il maggiordomo della famiglia Ad- dams", attacca Grillo, riferendosi a Maurizio Martina. Sulle agenzie di rating dice: "Sono malati di mente, il giorno prima del fallimento di Lehman Brothers gli avevano dato tripla A". Il debito pubblico, invece, "non deve creare una colpa. Se avesse creato una colpa nel '53 la Germania lo avrebbe pagato e invece non l'ha pagato". Nel mirino del comico c'è anche l'inquilino dell'Eliseo: "Siamo pieni di psicopatici, bambini violentati da anziani come Macron...". Infine, il richiamo ai valori fondanti del Movimento 5 Stelle e alla memoria di Gianroberto Casaleg- gio: "Questo Movimento è nato da un grande manager... Un visionario straordinario. Voi avete il dovere di non abban- donare una visione". Le note blues di 'Show me the way' chiudono la prima kermesse di governo a 5 Stelle. Sul palco a far festa con Grillo ci sono tutti: da Di Maio a Davide Casaleggio, dai ministri M5S ai parlamentari. "Record di presenze nella seconda giornata di Italia 5 Stelle: più di 50mila le presenze totali della giornata" fanno intanto sapere gli organizzatori, precisando che il dato è aggiornato alle 16.30 durante il discorso di Luigi Di Maio Macerata 24 ottobre 2018 - Negli ultimi anni frequentare un anno scolastico all'estero (o anche un periodo più breve) durante le scu- ole superiori è diventata una pratica diffusa: nel 2016 erano 7.400 gli studenti stimati all’estero per almeno per 3 mesi (fonte:wwwscuoleinternazionali.org), con un incremento del +111% in 7 anni. I motivi? Diventare cittadini del mondo, costruire un pacchetto di conoscenze e competenze da spendere in un mercato del lavoro sempre più globalizzato, innalzare le proprie soft skill di tipo relazionale, comunicativo e or- ganizzativo. Sono queste le esigenze sem- pre più pressanti degli studenti di oggi, a cui Intercultura offre una risposta concreta, attraverso i suoi programmi scolastici all’es- tero in 65 Paesi di tutto il mondo. Anche nella provincia d Macerata studenti, genitori e scuole sono sempre più inter- essati alle opportunità di esperienze inter- nazionali. Attualmente della provincia di Macerata sono all’estero 5 adolescenti in 5 Paesi :Indonesia, Ungheria, Messico, Dani- marca e Polonia. Come si partecipa a queste esperienze? I volontari di Intercultura hanno organizzato un incontro informativo aperto a tutti gli stu- denti e le famiglie interessate: l'appun- tamento è martedi 30 ottobre dalle or 17 alle 19.30 presso Sala Castiglioni Bibliote- ca Mozzi Borgetti di Macerata, dove sarà possibile ricevere informazioni e sugger- imenti utili: le destinazioni disponibili, come fare a richiedere una borse di studio, l’ospi- talità in famiglia, la scuola all’estero e il co- ordinamento con i docenti in Italia. Protago- nisti dell'incontro saranno anche alcuni rag- azzi appena rientrati dal loro periodo di stu- dio all’estero; attraverso il proprio racconto spiegheranno che cosa significhi trascor- rere una parte così importante della propria vita a contatto con un’altra cultura, tra sfide, difficoltà, benefici e bellissimi ricordi di mo- menti speciali vissuti con i nuovi amici pro- venienti da tutto il mondo. Scade il 10 novembre 2018 in termine per iscriversi al bando di concorso 2019-20 di Intercultura per trascorrere un intero anno scolastico, un semestre, un trimestre, un bimestre o 4 settimane estive in uno dei 65 Paesi di tutto il mondo dove la Onlus promuove i suoi programmi. Per maggiori informazioni sull’incontro di presentazione e sulle attività di Intercultura è possibile contattare il Responsabile dei soggiorni di studio all’estero del Centro lo- cale di Intercultura, Andrea Costanza al 380 7729304 o Biagio Di Pietro 331 3027531. Ad aver vissuto da giovani un’esperienza all’estero con un programma di Intercultura e ad aver lì maturato le competenze che li hanno aiutati ad emergere sono numerose altre eminenti figure dell’eccellenza italiana. Primi tra tutti i due astronauti del team ESA Samantha Cristoforetti e Luca Parmitano. Ma anche: Diego Piacentini, Commissario Straordinario per l'attuazione dell'Agenda Digitale, Franco Bernabè ed Enrico Cucchiani, cavalieri del lavoro e dirigenti d'azienda, Luca Barilla, Vice Presidente Barilla SpA, Giovanni Gorno Tempini Presi- dente di Fondazione Fiera Milano, Roberto Toscano, già ambasciatore a Teheran e a New Delhi, Carlo Secchi, Docente, già Ret- tore dell'Università Bocconi, Maria Concetta Mattei, giornalista TG2 e Oliviero Bergamini corrispondente RAI a New York, Gustavo Bracco, Direttore Risorse Umane e Or- ganizzazione, Pirelli, Gianfilippo Cuneo, Consulente di management, Marco Balich, ideatore di numerose cerimonie olimpiche e ora dello spettacolo “La Cappella Sistina”, Marco Frigatti Vicepresidente Guinness World Records e lo scrittore Antonio Scura- ti. La formazione internazionale delle nuove generazioni è volta a sviluppare quelle competenze globali e interculturali che lo stesso Consiglio d’Europa e le rilevazioni PISA dell’OCSE ormai ritengono necessari per la formazione di un giovane. Una ricer- ca della Fondazione Intercultura (www.scuoleinternazionali.org) svolta su 500 docenti universitari ha mostrato, ad esempio come i nostri studenti dimostrino essere non ancora pronti per il mondo uni- versitario e lavorativo: i nostri neodiplomati appaiono impreparati (la loro preparazione prende un misero 5,5 in pagella), soprattut- to perché sono fortemente in difficoltà nel parlare una lingua straniera e nel problem solving. Quali sono invece le caratteristiche dello studente “brillante”? Secondo la ricerca dev’esserci un giusto mix tra tratti caratteri- ali, competenze trasversali e una adeguata preparazione scolastica. Se, allo stato at- tuale -secondo i docenti universitari - gli studenti brillanti sono uno su quattro tra i neodiplomati, il numero potrebbe migliorare se solo le scuole investissero nelle compe- tenze trasversali, creando un ambiente di- dattico che promuova la voglia di ap- profondire e la curiosità (29%), accom- pagnate da un atteggiamento di impegno e sacrificio (26%), la capacità di ragionamen- to e di elaborazione critica (30%), l’autono- mia (23%), una buona preparazione scolas- tica (13%) e la conoscenza delle lingue straniere (7%). In quest'ottica un’esperienza internazionale sembra essere in grado di contribuire in maniera determinante all'acquisizione delle competenze fondamentali per il successo degli studenti. COME SI PARTECIPA : IL CONCORSO DI INTERCULTURA IN TRE PUNTI I TEMPI DEL CONCORSO: accedendo al sito www.intercultura.it, è possibile iscriversi fino al 10 novembre 2018 al nuovo bando di concorso 2019-20 per trascorrere un intero anno scolastico, un semestre, un trimestre, un bimestre o 4 settimane estive in uno dei 65 Paesi di tutto il mondo dove la Onlus promuove i suoi programmi. Più di 2.200 i posti disponibili e 1.500 le borse di studio, tra quelle sponso- rizzate e quelle messe a disposizione da Intercultura. Il bando è rivolto a tutti gli stu- denti delle scuole superiori nati tra il 1 luglio 2001 e il 31 agosto 2004. LE BORSE DI STUDIO A DIS- POSIZIONE Le 1.500 borse di studio parzi- ali o totali, di cui circa la metà provengono dall’apposito fondo di Intercultura, consen- tono la partecipazione ai programmi da parte degli studenti più meritevoli e bi- sognosi di sostegno economico (si va dalle borse totali che coprono il 100% della quota di partecipazione, a quelle parziali che coprono una percentuale variabile tra il 20% e l’80% della stessa). Le altre centinaia, tra borse di studio totali e contributi sponsorizz- ati, saranno messe a disposizione grazie alla collaborazione tra la Fondazione Inter- cultura e diverse aziende, banche, fonda- zioni ed enti locali. L’elenco verrà continua- mente aggiornato sul sito alla pagina http:// www.intercultura.it/borse-di-studio-offerte- da-sponsor Il RICONOSCIMENTO DEL PERIO- DO TRASCORSO ALL’ESTERO E L’ALTERNANZA SCUOLA E LAVORO: per gli studenti che frequentano all'estero l'in- tero anno scolastico, la normativa scolasti- ca italiana riconosce la possibilità di ac- cedere alla classe successiva senza ripetere l’anno. Il Ministero dell’Istruzione ha chiarito (nota 843/2013) che le esperienze di studio all’estero sono “parte integrante dei percorsi di formazione e di istruzione” e che sono “valide per la riammissione nell’is- tituto di provenienza". (www.intercultura.it/ normativa). Inoltre, le esperienze di studio all'estero sono equiparate ai progetti di Alternanza Scuola Lavoro: per riconoscerle contano le competenze acquisite e il parere del Con- siglio di Classe. Il 28 marzo 2017 il Ministe- ro dell'Istruzione, Università e Ricerca ha pubblicato la Nota MIUR prot. 3355 con alcuni importanti chiarimenti sull'Alternanza Scuola Lavoro. In particolare, al punto 7 il MIUR si esprime sull'Alternanza Scuola Lavoro per “gli studenti che partecipano a esperienze di studio o formazione all'este- ro”. (http://www.intercultura.it/studenti/faq/). La novità che va ad aggiungersi quest’anno alla proposta di Intercultura è che, al fine di fornire alla scuola gli elementi per valutare l’intero percorso seguito dallo studente, l’associazione fornirà al termine di ogni fase del programma la certificazione delle com- petenze acquisite (https:// www.intercultura.it/studenti/fasi-del- programma/) calcolate in: 30 ore per aver partecipato alle selezioni; 40 ore per la formazione prepartenza che i volontari for- niscono a tutti i vincitori del concorso di Intercultura; fino a 80 ore per il soggiorno all’estero e fino a 15 ore per la formazione al rientro. I programmi di Intercultura consentono di beneficiare delle borse di studio offerte dal programma ITACA di INPS per l'anno scolastico 2019/2020 E’ inoltre possibile iscriversi del bando di concorso del programma ITACA 2019 di INPS per l'anno scolastico 2019/2020. Si tratta di 1.500 borse di studio per la parteci- pazione a programmi scolastici all'estero annuali, semestrali e trimestrali riservate a figli dei dipendenti e dei pensionati della pubblica amministrazione. I programmi di Intercultura sono conformi ai requisiti del bando del programma ITACA di INPS e negli ultimi anni circa 450 vincitori di queste borse di studio hanno potuto finanziare in questo modo la partecipazione ai program- mi di Intercultura. Intercultura garantisce tutti i servizi previsti dal bando (che non è in esclusiva per Inter- cultura) e offre in aggiunta il percorso di formazione prima, durante e dopo il sog- giorno all'estero, l'assistenza prima, durante e dopo il soggiorno all'estero e la certifica- zione delle competenze acquisite dagli stu- denti nell'intero percorso (per info www.intercultura.it/itaca). L’Associazione Intercultura Onlus (www.intercultura.it) L’Associazione Inter- cultura (fondata nel 1955) è un ente morale riconosciuto con DPR n. 578/85, posto sotto la tutela del Ministero degli Affari Es- teri. Ha status di ONLUS, Organizzazione non lucrativa di utilità sociale, ed è iscritta al registro delle associazioni di volontariato del Lazio: è infatti gestita e amministrata da migliaia di volontari, che hanno scelto di operare nel settore educativo e scolastico, per sensibilizzarlo alla dimensione interna- zionale. E’ presente in 157 città italiane ed in 65 Paesi di tutti i continenti, attraverso la sua affiliazione all’AFS Intercultural Pro- grams e all’EFIL. Ha statuto consultivo all'UNESCO e al Consiglio d'Europa e col- labora ad alcuni progetti dell’Unione Eu- ropea. Ha rapporti con i nostri Ministeri de- gli Affari Esteri dell’ dell’Istruzione, Universi- tà e Ricerca. A Intercultura sono stati asse- gnati il Premio della Cultura della Presiden- za del Consiglio e il Premio della Solidarie- tà della Fondazione Italiana per il Volontari- ato per l'attività in favore della pace e della conoscenza fra i popoli. L’Associazione promuove e finanzia programmi scolastici internazionali: ogni anno più di 2.200 stu- denti delle scuole superiori italiane trascor- rono un periodo di studio all’estero e vengono accolti nel nostro Paese quasi 1.000 ragazzi da tutto il mondo che scel- gono di arricchirsi culturalmente trascorren- do un periodo di vita nelle nostre famiglie e nelle nostre scuole. Inoltre Intercultura or- ganizza seminari, conferenze, corsi di formazione e di aggiornamento per Presidi, insegnanti, volontari della propria e di altre associazioni, sugli scambi culturali. Tutto questo per favorire l’incontro e il dialogo tra persone di tradizioni culturali diverse ed aiutarle a comprendersi e a collaborare in modo costruttivo. Per informazioni: INTERCULTURA- Ufficio Stampa Corso Magenta 56, 20123 Milano. Tel. 02 48513586 www.intercultura.it Macerata: il 30 ottobre 2018 presentazione delle borse di studio e dei programmi all'estero di Intercultura
  • 6. Pagine 11Paginea 6 Cronaca Un bel guaio per Di Maio e Salvini: il sovranismo piace alle destre solo se è gratisLucio Di Gaetano Britalyca News LondraBritalyca News Londra Aborto, il Papa e la Chiesa devono rispettare le donne Ottobre 2018 Ottobre 2018 Ha cominciato qualche giorno fa il Sebastian Kurz facendo notare che l‟Austria non ha nessuna voglia di accollarsi i problemi italiani; ha continuato ieri Alice Weidel, leader del partito di estrema destra tedesco AFD, parlando esplicitamente di “manovra folle a spese dei tedeschi” e cavalcando i molti me- dia tedeschi che da qualche settimana criticano esplicitamente di “ricatto italiano”. Bocciature senza appello della nostra politica economica, che fanno tra l‟altro trasparire senza troppi problemi la reale opinione che ha sempre avuto l‟estrema destra ger- manofona dei popoli mediterranei: gente poco seria, pigra, inaffidabile, incapace di mantenere le promesse, che ama o‟ sole, o‟ mare e a‟ pizza co a‟ pummarola „ncoppa. Curiosamente, al contrario di quanto accaduto ogni volta che un Juncker o un Moscovici hanno prof- ferito parola sull‟Italia, quando i sovranari sono su- bito corsi a precisare che trattavasi di soggetto “non eletto™”, questa volta Salvini e Di Maio hanno fatto finta di niente. E, a ben guardare, lo stesso hanno fatto i vari bulli no-euro: nessun difensore dell‟itali- co blasone, nessun indignato, nessun intellettualino in cerca di posto in Rai che abbia sentito il bisogno di gridare alla congiura plutocratica o menarla da sinistra col “grazie a queste dichiarazioni Salvini governerà vent‟anni”. Tutti zitti, tutti muti, tutti sull‟attenti. Perché la verità è sempre la stessa, e vale ancora una volta la pena ribadirla: i gialloverdi non hanno alcu- na strategia, non sanno cosa fanno e non sanno per- ché lo stanno facendo; guardano il numero delle condivisioni dei post, i like, i re-tweet, i sondaggi, ma non hanno la più pallida idea delle conseguenze materiali delle proprie azioni, infoiati come sono dalla prospettiva di stravincere le elezioni europee. Da leggere: Tutti i metodi dei furbetti dell‟ISEE per ottenere il Reddito di Cittadinanza Anche qui però abbiamo un problema. Sia Di Maio, sia Salvini hanno più volte lasciato intendere che la strategia di questo Governo è mirata a “resistere” fino alle europee proprio perché si spera che i nuovi equilibri all‟interno di Parlamento e Commissione possano essere favorevoli alla linea venezuelana inaugurata con la finanziaria 2019; e questo perché si crede che i vari partiti anti-establishment presenti in Europa possano rivelarsi in qualche modo solidali con l‟Italia a guida patridiota. Ma così, almeno ad ascoltare Weidel e Kurz non sarà. O meglio lo sarebbe se e nella misura in cui la nouvelle vague del Salvimaio si limitasse al “No Invasione”, mentre appare evidente, ai limiti della banalità, che appena si toccano i soldi la musica cambia. E del resto perché Weidel o Kurz dovreb- bero andare presso il proprio elettorato, xenofobo, anti-europeista, nibelungo, a chiedere solidarietà per i disastrati conti del nostro Paese o per mandarci in pensione prima? Che interesse avrebbero a farlo? E che interesse avrebbe quella Marine Le Pen – che oggi è ben felice di farsi fotografare con Salvini vis- to che le presidenziali francesi sono tra sei anni – a chiedere ai francesi di finanziare le nostre grandi campagne di redistribuzione by condono fiscale? Nessuno. Per paradosso anzi, i migliori alleati della nostra politica estera votata all‟elemosina potreb- bero essere proprio quei partiti “tradizionali” (PPE e PSE) che tutto sommato sino ad oggi hanno ac- cettato di negoziare spazi di flessibilità sul deficit italiano, subendo per proprio questo la campagna elettorale ostile delle varie destre anti-europeiste. Che Salvini e Di Maio, furbamente, hanno scelto come soli e unici alleati. Da: Nextquotidiano La geniale strategia internazionalista suggerita da Steve Bannon a Capitan Salvini per il lancio di una candidatura unica patridiota alle Europee del 2019 rischia di fare una brutta fine per aver trascurato un particolare: il sovranismo piace alle destre xenofobe solo se è gratis. E sì, perché fin quando si tratta di parlar male dei migranti, di caldeggiare campi di concentramento in Libia, blocchi navali, barconi che affondano, i neon- azisti francesi, tedeschi e olandesi sono tutti lì che applaudono: non appena, invece, capiscono che il fine ultimo della cagnara gialloverde è avere quel 1,5% di deficit in più per mandare in pensione i di- pendenti della municipalizzata di Brembate di Sotto, si incazzano e ci mandano a stendere. Bergoglio non può impunemente e super- ficialmente chiamare sicari i medici non obiettori ed assassine le donne che ricor- rono all’aborto. Queste “dichiarazioni di guerra” sono irresponsabili e palesi viola- zioni dei patti concordatari, oltre che offese alle donne. di Gemma Macagno, Olga Bertaina, Lili- ana Meinero Ne scrivono e ne parlano papi, cardinali, politici, intellettuali: ma lasciate la parola alle donne, finalmente. Stiamo parlando del diritto alla salute, alla nostra salute. Siamo ad ascoltare discorsi che non vogliono neppure considerare il rispetto che ci è dovuto come persone responsabili verso il progetto individuale di vita, ma sempre interpretate come stru- menti altrui. Ma chi l’ha detto che dobbi- amo essere meno che persone, ma usate come mezzi indispensabili per la vita di altri? Ognuna/o ha il diritto/dovere di real- izzare se stessa/o, liberamente e di cer- care il proprio benessere psico-fisico uti- lizzando le sue specifiche ed uniche qual- ità nel contesto socio culturale in cui vive. Questa è la responsabilità verso se stesse/i e verso il mondo. Il diritto alla salute è imprescindibile da questi valori. Non si può essere costrette a cambiare forzatamente il progetto del proprio futuro, della propria prospettiva, della propria vita, senza pagare lo scotto della distorsione dal sé. La legge 194 tutela non già il diritto all’aborto, che è e rimane una scelta ed una responsabilità individuale, inerente la persona della donna e non la collettività o il gruppo sociale, ma invece il diritto alla salute. È questo che deve essere tutelato dalla legge e dallo Stato, per evitare so- praffazioni ed arbitrii purtroppo ancora oggi presenti. Non parliamo solo degli abusi sul corpo delle donne che hanno deciso di abortire e vengono sottoposte sia a speculazioni o veri e propri ricatti economici, non essendo lo Stato intenzio- nato ad applicare la 194, ma anche di condotte almeno ipocrite da parte di chi deve gestire la sanità pubblica continua ad ignorare il dovere di applicare la legge a garanzia delle donne. Ci chiediamo per quale ragione deve essere pagato pienamente un medico dipendente del S.S. N. che svolge solo una parte dei compiti inerenti la professione esercitata. Se il contratto di lavoro fosse di part-time, po- trebbe trovare salvaguardia il suo diritto a sottrarsi a compiti che non ritiene di svol- gere, ma anche il diritto delle cittadine/i di non pagare un servizio che non viene eroga- to. Rifiutiamo infine di considerare lecite le con- dotte di chi invita a violare o a disapplicare le leggi dello Stato, in danno ai diritti delle per- sone, ed in specie delle donne. Siamo vera- mente esasperate dalle continue violenze di cui siamo vittime, senza adeguata tutela ed in un clima politico e culturale che non ci riconosce di fatto pari diritti, che non dà ap- plicazione all’art.3 della Costituzione, che ci estromette dalle “stanze dei bottoni”, lasci- ando a soggetti almeno incompetenti la pos- sibilità di produrre disegni di legge aberranti, che potremmo definire ridicoli, se non aves- sero portate drammatiche per bambini e famiglie. Invitiamo il Papa e la Chiesa a rispettarci ed a rispettare od a denunciare gli accordi con- cordatari. Oggi sono troppo spesso violati, grazie ad uno Stato che di forte ha solo la voce, usata contro i soggetti più deboli e sempre più spesso in modo almeno imbaraz- zante per noi cittadine/i europei. Chiediamo che la Chiesa ponga fine ai mes- saggi discriminatori, sessuofobici e ginecofo- bici, che denunci all’autorità di pubblica sicurezza statale i crimini commessi dagli stupratori e dai pedofili, siano essi cardinali, vescovi o preti, che faccia chiarezza sui delitti sia economici sia contro la vita delle persone compiuti alla sua ombra. Vogliamo che siano abrogati od almeno ri- visti gli accordi concordatari che ledono i diritti civili di italiane ed italiani. Esigiamo che anche la chiesa paghi le tasse, senza più evasioni, che restituisca i miliardi dovuti per l’ICI e che la stessa Europa ci impone di farci restituire: non è bastato il cambio di nome in IMU: non siamo tutti cattolici e non ci va di essere parassitati da istituzioni confessionali, di mantenere con il nostro lavoro una realtà profondamente antidemocratica, che non ha di fatto la minima intenzione di collaborare alla pace dei cittadini e dei popoli, tesa a difendere privilegi e strapotere, ad ignorare il valore della “legge uguale per tutti” non (17 ottobre 2018) Cortesia di MigroMega COOMENTO DI LUIGI TOSTI (Giudice) Jorge Mario Bergoglio, in arte papa Fran- cesco, si preoccupa che i "sicari" "uccidano" embrioni secondo le leggi vigen- ti in Italia, alias Regno di Vaticalia, alias Colonia del Vaticano, alias Repubblica Pontifica Italiana, perché questo comporta una diminuzione delle prede (= bambini) da affidare alle cure "amorevoli" dei suoi prela- ti pedofilidi, che ha sempre protetto e segui- ta a proteggere con esemplare omertà a livello planetario con la connivente ammira- zione delle più alte cariche politiche italiane . Ho avuto modo di scrivere in atti difensivi e di definire la Chiesa Cattolica, anche in pubbliche udienze davanti ai giudici dell'Aq- uila, davanti al Consiglio Superiore della Magistratura (Mancino Presidente) e da- vanti alla Cassazione civile e penale, come "la più grande associazione per delinquere e la più grande banda di falsari e truffatori" che sia mai esistita sul Pianeta Terra, sup- portando queste accuse con dati storici e dati attuali inoppugnabili. Nessun Giudice ha osato muovermi qualche accusa. Non dobbiamo dunque meravigliarci che il papa dica certe bestialità, ma dobbiamo semmai indignarci che i politici e le cd. "Istituzioni" siano vergognosamente asservite a questa Associazione criminale, intollerante ed os- curantissta, e che la pseudo TV di Stato, che paghiamo, faccia da cassa di risonanza quotidiana per questa e per altre bestialità. rispettare le libertà ed i diritti di donne e minori e di chiunque sia considerato “diverso”. La donna è persona umana, non macchi- na fattrice. È responsabile delle proprie decisioni, non deve essere obbligata a subire, ma deve agire liberamente, senza che le venga mancato di rispetto. Non intendiamo avallare le provocazioni e gli oltraggi che il papa, senza alcuna ri- flessione né tantomeno empatia, ci indi- rizza. La 194 è una legge dello Stato ital- iano, che è stata voluta e confermata an- che con un referendum popolare. Il papa non può impunemente e superficialmente chiamare sicari i medici non obiettori ed assassine le donne che ricorrono all’abor- to. Queste “dichiarazioni di guerra” sono almeno irresponsabili e palesi violazioni dei patti concordatari, oltre che offese alle donne. Ma quando mai ad un papa è suc- cesso o potrà succedere di incorrere in una gravidanza non voluta? Solo allora potrebbe aprire bocca con conoscenza di causa. L’ignoranza e l’impossibilità di rispettare le donne fanno sì che le sue parole siano pura provocazione, integral- ismo pericoloso per la giustizia e per la pace sociale. Fa molto male la Rai a non collocare questa informazione nella corretta cornice della cronaca relativa all’informazione confessionale cattolica, anziché nel TG, addirittura come notizia di apertura. Lo Stato si adegui alla necessità di ricono- scere concretamente i pari diritti e le pari opportunità alle donne. Si attivi per uscire da una situazione di arretratezza culturale e morale, abbia cura e tutela della salute e della dignità delle persone, dia respiro civile alla Scuola, decoro ai programmi televisivi, si apra alla cultura europea e mondiale, ci permetta di vivere come donne e uomini liberi, quali ci sentiamo e di realizzare con i nostri figli, migranti compresi, una società più responsabile, equa e felice, guidata dai valori della Cos- tituzione, dove il rispetto sia la moneta circolante anziché la violenza e l’insulto, di cui siamo finalmente e totalmente disgus- tate/i. * “Se Non Ora Quando” Cuneo