Periodico gratuito di libere e approfondite informazioni. Fondato ed edito da Carmine Gonnella (2005/2016) II edizione N. 24 July 2016
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Britalyca News Londra AUNGURIAMO A TUTTI BUONE FERIE Luglio 2016Calabritto e dintorni Luglio 20016
Un Gionale nel Giornale . Supplemento de Bnl La Voce Alternativa. Londra
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MEGLIO CAPIRE
Chi ci segue sul fronte degli eventi
UE, si sarà reso conto, e da tempo,
che l’unità politica nel Vecchio
Continente non c’è mai stata. Ora,
guarda caso, si mette in dubbio
anche il profilo economico dell’Europa
Stellata.
Per noi, forse perché avvezzi alle
realtà umane e agli interessi di
cordata, non ci sono, in definitiva,
preoccupanti novità. Tutto è, e
resterà, come sempre: col dubbio
d’altri recessi. La gran Bretagna,
Paese molto democratico, ha dato un
segnale, forte, sulla fragilità socio/
politica di un gruppo di Paesi europei,
con origini e sviluppi differenti tra di
loro e, qualche volta, neppure in
sintonia.
Lo scriviamo all’inizio di questa torrida
estate per non meravigliarci, poi, se
quest’inverno si dovessero verificare
altri “ripensamenti”. E’ la storia del
Vecchio Mondo ha farci capire che il
termine “Unione” è difficile da
coniugare quando i Paesi che ne
fanno parte hanno problemi spesso in
antitesi con altri. Fuguriamoci, poi, se
si dovessero prendere in esame
quelli, e non sono pochi, che
vorrebbero entrare in UE.
Ma non certo per promuovere una
linea di sopravvivenza comunitaria. Il
globo è diviso, idealmente, in tre
realtà economiche: Europa, Asia e
Americhe. Il resto del mondo è un
“contorno” utile, ma non
indispensabile. Anche l’Italia, che ha
tanti problemi suoi, si barcamena tra i
“certi” e gli “indecisi”.
Renzi prova a reggere il suo ruolo,
ma altri Primi Ministri non sembrano
intenzionati a mettere il gioco carte
improbabilmente vincenti. Meglio
capire, in tempo utile, che non tutto
si evolve come si vorrebbe e
rimediare non sempre è consigliabile.
Giorgio BrignolaIl politico e‘ un
diversaamente socale Pagina 2
Referendum riforme,
Napolitano: “Mi offende chi
dice di votare no per difesa
Costituzione”
He is a fascistoid
Facciamo presente che le riforme costituzionali voluta anche e sopratutto dall’ ex Capo dello
Stato Giorgio Napolitano, non modificano la Costituzione, ma la forma repubblicana e l’ ordina-
mento parlamentare. Il Senatore Giorgio Napolitano e’ libero di sentirsi offeso dalla mattina alla
sera. ma spetta al Popolo l’ ultima decisione in piena liberta’, senza le sue continue interferenze,
vuoi come ex Capo di Stato, vuoi come senator a vita. La Costituzione si difende da se, a noi
spetta di diritto a difendere il bicameralismo bilanciato e controllato, guarda caso dal Capo dello
Stato: Il Capo dello Stato autorizza la presentazione alle Camere dei disegni di legge di iniziativa
del Governo. Non occorre essere un politologo d’ eccezione per constatare che il personaggio
nella foto nei suoi due mandati presidenziali e’ sempre stato pro-esecutivo, a discapito del
parlamento, lodo piu’ lodo meno. Per me (e lo dico sempre come cultore) chi mira alla revisione
della forma repubblicana e’ un fascistoide. Comunque, l’ ex Capo dello Stato, farebbe meglio a
dirci cosa succederebbe al Paese, se le riforme non dovessero poi funzionare (Nota Editoriale)
Medicina
Pagina 10
Scientists have developed an eye
drop that can dissolve cataracts
I militari della Stazione di Calabritto
hanno deferito all’Autorità Giudiziaria
due persone ritenute responsabili di
furto di acqua dalla rete idrica
comunale.
L’intervento degli uomini dell’Arma è
scattato a seguito di una meticolosa
e laboriosa attività informativa. Il
Comune concessionario del servizio
pubblico aveva segnalato alcune
anomalie ed i Carabinieri hanno im-
mediatamente predisposto dei ser-
vizi, per accertare l’indebito consumo
di acqua.
Per rimediare agli eccessivi consumi,
due persone di Calabritto, di 41 e 47
anni, proprietari di un fondo agricolo,
avevano trovato il modo per
“risparmiare” sulla bolletta dell’acqua,
allacciandoci abusivamente sulla
condotta idrica comunale: mai fatta
nessuna richiesta, mai ottenuta al-
cuna autorizzazione e mai pagato il
relativo canone ed i consumi dell’ac-
qua utilizzata principalmente per
irrigare i propri campi.
Il sopralluogo eseguito sul posto
permetteva di individuare il punto
ove era stato effettuato l’allaccio
abusivo: evidente era il rattoppo in
cemento apposto al piazzale per
coprire le tubature manomesse.
L’allaccio illegale avrebbe fruttato
alle due persone un migliaio di euro,
atteso che da anni utilizzavano abu-
sivamente le acque comunali desti-
nate all’uso civico.
Alla luce delle evidenze raccolte, per
i due scattava dunque la denuncia in
stato di libertà alla Procura della
Repubblica di Avellino, diretta dal
Procuratore Dott. Rosario Cantelmo,
poiché ritenuti responsabili del reato
di furto aggravato.
Si erano allacciati alla rete comunale per
innaffiare il proprio terreno, de-
nunciate due persone
Annuale festa e processione della Madonna del
Carmine, Chiesa di San Pietro a Londra, il 17
Luglio 2016, presente anche il quadro della
Madonna della Neve, santa protettrice del
commune di Calabritto
Foto, Bruno Medici
Foto, Bruno Medici
Foto, Bruno Medici
Il quadro della Madonna della Neve, durante la carrellata dei santi ,
che precedono la Madonna del Carmine
Foto sopra, alcuni ―seguaci‖, tra questi anche l‘ attuale Presidente
della Associazione Madonna delle Neve di Calabritto, Antonio
Ficetola e dietro di lui Angelo Papa
Sotto, una veduta del mercatino della ―cuccagna‖
L’Amministrazione Comunale di Ariano Irpino
martedì 2 agosto alle ore 15,30 nella Sala Giunta di
Palazzo di Città, terrà una Conferenza Stampa per
presentare gli eventi estivi 2016 organizzati dal
Forum dei Giovani, in particolare l’Ariano Beach
Forum, primo torneo di Beach Volley.
Dall‘ Italia e dall‘
Estero
Giogio Brignola
Pagina 3
COMUNICATI
Palmerini pagina 8
SUCCESSO DELLA
MISSIONE IN
ARGENTINA DEL
TEATRO ABRUZZESE
Cultura & Societa‘
A cura di Nino Bellinvia
Pagine 6/7
Con
XIII Seminario Internazionale
CISAT di Napoli
In primo piano la scrittrice
Antonietta Benagiano
GIAMBRA Editori
Casa Editrice non a
pagamento
Terme Vigliatore in festa 50
anni di storia: 1996/2016
CRONACA
Goracci
Pagina 4
I morti che non ricordiamo.
Crimini contro l‘umanità e sapone
di Aleppo
Pagina 9
ECONOMIA
Perché i
referendum come
Brexit vanno maneggiati
con cura
Pagina 5
Varie chi siamo e..
Lu Chazzaiuolu
a pagina11
Britalyca News Londra ————————————————–—— 2 ———————————–—————————— Luglio 2016 Britalyca News Londra ————————————————— 11 ——————————————————————–-— Luglio 2016
CHI SIAMO
Britalyca La Voce Alternativa, nasce nel 2005 da una idea innovatrice di Carmine Gonnella. Siamo picccoli operatori dell‘ informazione libera, analiz-
ziamo e approfondiamo le tematiche scientemente e con metodo imparziale. Il poltichese da salotti e il giornalismo prezzolato non ci interessa in alcun
modo. Sede: 32 Fletcher Close , Bromley , BR2 9JD. Kent
Per la pubblicita‘ e le pubblicazioni contattare l‘ editore via e-mail @ lavocealternativa@gmail.com . Siamo online e il formato cartaceo ha una tira-
tura limitata, per una copia contattare l‘ editore. Il nostro motto: “ La divulgazione e’ il nostro pane quotidiano”
Collaboratori Cronaca, Doriana Goracci (Italia) Alle politiche in Italia e all‘ Estero , il Comm. Giorno Brignola. Cultura e Societa‘ Nino Bellinvia
( Italia ) Comunicati, Goffredo Palmerini (Italia) all distribuizione e diffusione, Mario Ponzi. In redazione, Alfonso del Guercio ( G.B)
DALLA PARTE DEI CITTADINI
Rubrica a cura del Comm. Giorgio Brignola
governato efficacemente senza de-
mocrazia diretta. Al mio paese c'e'
un vecchio detto che narra: " Quann
' la atta manca li surici abbalini", che
nello specifico, vuole dire che: "
Quando il cittadino smette di parteci-
pare alla vita politica e sociale del
Paese, il controllato diventa control-
lore"
Questo risponde esattamente ad
una domanda che quasi tutti noi
almeno una volta nella nostra vita, ci
siamo posti:" Chi controlla il control-
lore ?"
CON LA LA
DIGITALIZZAZIONE SI
POSSONO CHIUDERE
TUTTI I CONSOLATI
."I Consolati se non assolvono il loro
ruolo istituzionale e costituzionali
sono enti socialmente inutili e an-
drebbero chiusi" Oggi con il rinnovo
decennale del passaporto, la durata
d’ emissione, dovrebbe essere di-
mezzata, invece I Consolati ci impie-
gono ancora in media 4 mesi, se sei
fortunato ad ottenere un' appunta-
mento Dopo tutto, I Consolati ven-
nero istituiti con lo scopo di assistere
e tutelare i diritti e doveri dei cittadini
italiani nel mondo. L’ assistenza in
un certo modo, anche con I suoi
limiti c’e’ stata, ma come tutti sap-
piamo e' venuta meno la tutela dei
diritti, sanciti dall’ articolo 35 della
Costituzione repubblicana. Sia nel
passato, sia al presente un lavora-
tore italiano all’ estero per far valere
i suoi diritti, vuoi lavorativi, vuoi so-
ciali, deve ancora rivolgersi alle
autorita’ del Paese ospitante, anche
se I Consolati dispongono di Uffici
Legali. e di assistenza sociale.
Tenere aperti I Consolati solo per il
rinnovo del passaporto o per un’
assistenza sociale, tra l' altro inesis-
tente o limitata ai soliti noti, fa male
e fa male sopratutto alle tasche dei
contribuenti italiani in Madre Patria
ed e quindi doverosa una razionaliz-
zazione di questi Enti. Diciamola una
volta per tutte:” I Consolati non
hanno mai tutelato il lavoratore itali-
ano all’ estero”
Il cittadino italiano che si trova all’
estero per motivi di lavoro, di studio
o qualt’ altro, perche’ dovrebbe
perdere il contatto diretto con la
Madre Patria e affidarsi ad Entri or-
ganizzati male o troppo limitati e
"castosi"? Oggi con la digitalizzazi-
one e’ possible un ponte diretto con
la Madre Patria ! Il passaporto ? Con
la posta elettronica certificata e la
corrispondenza raccomandata, il
cittadino puo’ chiederlo, al suo com-
mune di ultima residenza o di nas-
cita. Per le impronte digitali ? Ci
sono i Comites,( Enti eletti democ-
raticamente), che potrebbero svol-
gere il ruolo di identificazioni e di
spedizioni alle prefetture italiane, o
direttamente al comune AIRE.
E MMENU MALE CA NUN
EREN'ESISTERE CCHIÙ 'E
GUERRE!!!
Di Maria Panico
Moglie, mamma, nonna casalinga ed anche
Poetessa
E mmenu male ca, nun eren'esis-
tere cchiu 'e guerre!
Cca' stamme 'o 2000 e jamme sempe
peggio!
È vero, na vota nc'è stevene Musso-
lini e Hitler!
Mentre mmò nc'è sta terror'e terror-
ismo Mis'assieme ca, Fanno vedè
ancora cchiu' barbarie
Ncopp'o web! Primma, se puteva
immaggina' Sulo qualcosa e mò,
'A guerra se vive dint'a casa pro-
pria.
Cu immagini e filmati ca tè fanno
Accappuna' 'o sango dint'e vvene,
Mentre staje magnanno nu piatt'e
maccarune!
'O saccio ca sti situazioni Nc'e
riguardano a ognun'e nuje, Sulo
pecchè simme nati ncopp'a sta
Sfaccimm'e terra!
Stu munno è addeventato Na dis-
carica 'e munnezza, addò Nun c'è
sta cchiù delicatezza!
Nu criature, n'animale o nu viec-
chio... Oggi, nun valene niente
cchiù... J' che tristezza! Valori
zzero...e chesto songo 'e pochezze,
'E chesta vita ca oramai è fatt'a
ppiezze!
ALL' ASTENSIONISMO
ELETTORALE HO
SEMPRE PREFERITO
LA SCHEDA BIANCA
COME VOTO DI
SFIDUCIA
"La scheda bianca e' sempre stato
un voto di sfiducia verso il legisla-
tore di turno, mentre l' astension-
ismo e' solo vigliaccheria!
"Anche se il voto e' un dovere
civico, a mio avviso chi si astiene
al voto e' comunque solo un vigli-
acco. Chi invece vota scheda bi-
anca, dichiara la propria indignazi-
one e sfiducia verso una classe
politica e partitica. Quando poi si
tratta di referendum abrogrativi, l'
astensionismo in questo caso fa
abbassare il quorum, mentre la
scheda bianca e' un voto costrut-
tivo, perche' lo rende valido . Io all'
astensionismo ho sempre preferito
la scheda bianca, a differenza dei
referendum, dove il cittadino
partecipa direttamente alla deter-
minazione della politica nazionale.
PUNTO! .
L' ITALIA E' SEMPRE
STATA UNA REPUB-
BLICA A DEMOCRAZIA
DIRETTA
ALL' INSAPUTA DEL
CITTADINO
Senza la partecipazione diretta dei
cittadini alla vita sociopolitica del
Paese, si possono vincere le elezi-
oni ma non la governabilita' (Da:
Autaforismo 2016)
Il mio aforisma si esplica da solo.
Badate bene che l' attuale de-
grado istituzionale (altrimenti non
saprei come definirla questa enne-
sima crisi istituzionale ) e' iniziato
nel 93 con la modifica del sistema
elettorale in Costituzione, basato
sul voto a suffragio universale
diretto, libero ed eguale e l' Itali-
cum e' solo il penultimo tassello.
Ci sono solo due sistemi elettorali
democratici, il proporzionale plu-
ralista e il maggioritario uninomi-
nale, tutti gli altri , dal mattarellum
all' attuale italicum, sono solo dei
derivati inefficaci, dove come ab-
biamo spesso ribadito, facilita la
vittoria ma non la governabilita',
perche' nessun paese puo' essere
L' "EMERITO", GIORGIO
NAPOLITANO, PRIMA DI
SPARARE SUL
COSTITUENTE, RIVEDA
IL RUOLO DEL
LEGISLATORE
Queste le sue parole:" Noi amiamo
la Costituzione per i principi e i
valori a cui non rinunceremo, ma
su come funziona lo Stato, l'opera
dei costituenti non e' stata perfetta
e lo sapevano anche loro che bi-
sognava sanare le debolezze, os-
sia un governo debole e una insta-
bilita' cronaca"
Io, ho sempre detto che:" In
politica se si resta seduto troppo
sulla stessa sedia, dopo un po'
automaticamente scatta l'
usocapione", diversamente
detto,Giorgio Napolitano per nove
anni e' venuto meno come
legislatore, adesso vuole fare il
nuovo costituente. Domanda: " In
nove anni, quante volte l' "emerito
Presidente non ha autorizzato dei
disegni di legge di iniziativa del
Governo? Risposta, mai! Anzi nel
corso dei suoi nove anni di ruolo
istituzionale, ha autorizzato dei lodi
salva delinguenti, bocciati poi dalla
Consulta, perche' incostituzionali.
La ragione essenziale per cui il
costituente ha dato il compito al
Capo dello Stato di vigilare sui
governi, e' per evitare conflitti
istituzionali tra gli organi legislativi,
facendo appunto da bilanciere. Il
costituente nei suoi principi e valori
ha dato delle precise indicazioni e
direzioni, poi ovviamente spettava
al legislatore incamminarsi per la
retta strada, ovverossia, governare,
amministrando il Paese nell'
interesse esclusivo della Nazione.
Se nel passato ed ancora oggi i
governi sono deboli e instabili non
e' da attribuire al costituente, ma
all' incapacita' del legislatore di
d i r i g e r e e a m m i n i s t r a r e
responsabilmente la Repubblica.
Se il legislatore e' alla ricerca di piu
stabilita' legislativa, applichi in toto,
in principi e i valori della
Costituzione.
LA QUESTIONE
MERIDIONALE...
La politica si accorge che esiste la
questione meridionale sono
quando succedono episodi
catastrofici
Tutti sappiamo (tranne la politica)
che questione meridionale e' stata
"partorita" dall' Unita' (si fa per
dire ) d' Italia. Purtroppo (e sotto-
lineo ancora) la questione merid-
ionale e' poltica piu' sociale,
economica o culturale: " Dividi e
Impera". In altre parole la politica
vuoi a livello nazionale e a quello
locale, non sara' mai volutamente
in grado (purtroppo) di trovare delle
misure riparatorie per bilanciare il
divario, perche' con un Sud alla
pari, in campagna elettorale i par-
titi , non avrebbero nessun caprio
espiatorio su cui basare le
promesse legislative, questo prin-
cipio vale anche per il debito pub-
blico. Eppure basterebbe trovare il
comune denominatore per risolvere
sia la questione meridionale sia la
riduzione o cancellazione dell'
enorme debito, diversamente detto
per poter curare una malattia oc-
corre conoscerne le cause.
BICAMERALISMO
BILANCIATO E
AUTONOMIA
LEGISLATIVA DEL
PARLAMENTO
Questa in primis e' la ragione di
base, per cui il Parlamento non e'
stato in grado di modificare la sec-
onda parte della Costituzione con
la maggioranza qualificata.
Anni fa (molti) un mio amico mi
chiese, quale fosse secondo me la
forma repubblicana che non
dovrebbe mai essere oggetto di
revisione costituzionale. La mia
risposta era ed e': " Bicameralismo
bilanciato e autonomia legislativa
del Parlamento". Il Parlamento nel
nostro stato di diritto e' l' unico or-
gano elettivo sovrano, con l' essen-
ziale compito di legiferare (art. Cost
72) , mentre spetta ai governi,
quello di amministrare nell' inter-
esse comune lo Stato, applicando
le leggi e i dettami costituzionali
(art. Cost. 95), Una qualsiasi altra
forma, si chiama oligarchia, o se
preferite dittadura dei pochi.
L' attuale classe politica sta con-
fondendo la legislatura con la gov-
ernabilita. In democrazia il giorno
dopo l' elezioni, si deve sapere
quale forza politica ha avuto il man-
dato dal popolo di formare il gov-
erno che dovra' amministrare lo
Stato per i prossimi 5 anni. Questa
si chiama rappresentativita'. Il
popolo e' sovrano sole se e' rap-
presentato da un Parlamento
autonomo. L' autonomia del Parla-
mento e' dettata dall' artico 67: "
Ogni membro del Parlamento rap-
presenta la Nazione ed esercita le
sue funzioni senza vincolo di man-
dato." Badate bene che se il cos-
tituente avesse voluto contemplare
un' oligarchia come quella che
verra' fuori con le riforme costituzi-
onali renziane, avrebbe optato per
una sola camera, spostando il
mandato imperiale ai partiti e ai
loro capi.
Pur nel periodo estivo, i
Lettori ci scrivono e il loro
interesse è la prova migliore
d’aver imboccato la strada
giusta per un contatto più
personale per chi segue
“Britalyca”.
Il signor F.E., da oltre
venticinque anni nel Regno
Unito, è perplesso sui seguiti
del “Brexit” che prevede
l’Uscita della Gran Bretagna
dall’Unione Europea.
E’ troppo presto per
esprimere delle opinioni,
anche politiche, sulla
vicenda..Aspettiamo
l’autunno o, meglio, fine
anno, per esprimere le
nostre considerazioni; dopo
aver esaminati i fatti nel
concreto.
Il signor G.D. di York ci ha
inviato un fax per una
conferma. Crede d’averci
identificati come vecchi”
collaboratori de “La Voce degli
Italiani”, storica testata di
Brixton.
Lo confermiamo. Siamo stati
collaboratori de “La Voce” dal
1966 al 2011, anno di
definitiva chiusura della
testata. Quarantacinque anni
al servizio dell’informazione
per gli italiani d’oltre Manica.
Nessun paese puo' essere governato efficacemente senza democrazia diretta e senza la
partecipazione diretta dei cittadini alla vita sociopolitica del Paese, si possono vincere le
elezioni ma non la governabilita'
Alcuni aforismi dalla raccolta ―AUTAFORISMO‖ di Carmine Gonnella
We humans spend half of our lives to
accumulate treasures and the other to
regret for too many social injustices
Poverty is one of the worst forms of torture
that man has conceived, for the exploitation
of his species, and those who still believe
that you are born poor, or is a fool, or is a
complit
Al mondo non esisteranno mai democrazie
ma solo dittature dei pochi
Se i piccoli dal basso facessero di piu' i
grandi avrebbero meno da fare
Gli inglesi sono sempre stati cugini di tutti
ma fratelli di nessuno
Il reato di tortura sarebbe piu' efficace se
venisse esteso anche alla poverta'
Quello di Dio e' stato un cammino a circuito
chiuso, dall' Ebraismo al Cristianesimo, dal
Cristianesimo all' Islam e dall' Islam indietro
all' Ebraismo
L' unica Guerra Santa e' quella per una
completa secolarizzazione
Tutti riconoscono i propri difetti, tranne
gli' ipocriti, perche' sanno bene come
cammuffarli
Il mondo non si cambia da solo, per volonta'
divina o ad opera della politica, ma si
cambia solo cambiando se stessi
E
N
Z
O
A
P
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C
E
L
L
A
Il politico e‘ un diversaamente
socale (da: Autaforismo 2106
Britalyca News Londra ————————————————— 10 ————————————————————–—— Luglio 2016 Britalyca News Londra ————————————————— 3 ————————————————————–———- — Luglio 2016
A whole lot better
than surgery.
Researchers in the US have
developed a new drug that can be
delivered directly into the eye via
an eye dropper to shrink down and
dissolve cataracts - the leading
cause of blindness in humans.
While the effects have yet to be
tested on humans, the team from
the University of California, San
Diego hopes to replicate the find-
ings in clinical trials and offer an
alternative to the only treatment
that ’ s currently available to cata-
ract patients - painful and often
prohibitively expensive surgery.
Affecting tens of millions of people
worldwide, cataracts cause the
lens of the eye to become progres-
sively cloudy, and when left un-
treated, can lead to total blindness.
This occurs when the structure of
the crystallin proteins that make up
the lens in our eyes deteriorates,
causing the damaged or disorgan-
ised proteins to clump and form a
milky blue or brown layer. While
cataracts cannot spread from one
eye to the other, they can occur
independently in both eyes.
Scientists aren ’ t entirely sure
what causes cataracts, but most
cases are related to age, with
the US National Eye Institute re-
porting that by the age of 80, more
than half of all Americans either
have a cataract, or have had cata-
ract surgery. While unpleasant, the
surgical procedure to remove a
cataract is very simple and safe,
but many communities in develop-
ing countries and regional areas do
not have access to the money or
facilities to perform it, which means
blindness is inevitable for the vast
majority of patients.
According to the Fred Hollows
Foundation, an estimated 32.4
million people around the world
today are blind, and 90 percent of
them live in developing countries.
More than half of these cases were
caused by cataracts, which means
having an eye drop as an alterna-
tive to surgery would make an in-
credible difference.
The new drug is based on a natu-
rally-occurring steroid called lanos-
terol. The idea to test the effective-
ness of lanosterol on cataracts
came to the researchers when they
became aware of two children in
China who had inherited a congeni-
tal form of cataract, which had
never affected their parents. The
researchers discovered that these
siblings shared a mutation that
stopped the production of lanos-
terol, which their parents lacked.
So if the parents were producing
lanosterol and didn ’ t get cata-
racts, but their children weren ’ t
producing lanosterol and did get
cataracts, the researchers pro-
posed that the steroid might halt
the defective crystallin proteins
from clumping together and form-
ing cataracts in the non-congenital
form of the disease.
They tested their lanosterol-based
eye drops in three types of experi-
ments. They worked with human
lens in the lab and saw a decrease
in cataract size. They then tested
the effects on rabbits, and accord-
ing to Hanae Armitage at Science
Mag, after six days, all but two of
their 13 patients had gone from
having severe cataracts to mild
ITALIANI
I Connazionali all’estero, che hanno
mantenuto la loro originaria
cittadinanza, sono poco più di
quattro milioni. Quindi, ancora una
fitta schiera che continua a
mantenere contatti con la Madre
Patria. Non solo per rapporti di
parentela, ma anche per interessi
concreti che, nonostante i tempi
difficili, continuano a esserci.
Certo è che le contraddizioni nei
confronti della nostra Comunità
d’oltre frontiera ci sono sempre
tutte. Anche sotto il profilo
normativo. Infatti, i Parlamentari
eletti nella Circoscrizione Estero,
facendo obbligatoriamente parte
dei partiti nazionali, non sono mai
stati nella condizione di presentare
e discutere in Parlamento proposte
normative specifiche per gli elettori
all’estero. Come se il loro status
non facesse più parte della realtà
nazionale.
Ora, sulla questione desideriamo
tornare per evitare, come spesso
ancora accade, che l’Italia del XXI
Secolo sia annoverata solo come
Paese delle immigrazioni
angosciose.
La pubblica opinione, anche in
questo 2016, è assai più informata
sulle problematiche di chi, dall’altra
sponda del Mediterraneo o da
Oriente, cerca in Europa una nuova
dimensione di pace e di
sopravvivenza. Però, il detto
“lontano dagli occhi, lontano dal
cuore” non dovrebbe trovare
accoglimento nei confronti degli
italiani nel mondo. Sarebbe troppo
comodo e, oggettivamente,
riprovevole.
C’è da rivedere, ma sul serio, i
profili della loro “rappresentatività”.
In tutte le sue forme normative.
Del resto, il Potere Legislativo
continua a tener conto, solo
marginalmente, delle esigenze
degli italiani d’oltre confine.
Riteniamo, invece, che il tempo
delle “promesse” sia concluso. Con
la conseguente riconsiderazione del
ruolo degli italiani all’estero anche
nelle questioni nazionali. Mentre è
ancora tutta da verificare la legge
sulla riforma del nostro
Parlamento, col probabile tramonto
del “bicameralismo perfetto”, non è
neppure sicura la formula”dei18
parlamentari”, prevista dalla Legge
Tremaglia. C’è ancora da decidere,
tra l’altro, sul voto dei lavoratori
civili di mare e dell’aria che si
trovano in aree internazionali al
momento del voto in Patria.
Una volta sistemati, ma sul serio,
gli obiettivi della “rappresentatività”,
ci sono da riscoprire quelli della
“partecipazione” efficiente. Come a
scrivere che, accanto al voto
postale, sollecitiamo l’introduzione
del voto elettronico e anche di
quello presso le nostre sedi
diplomatiche. Del resto, la Legge
459/2001, dopo oltre quindi anni di
vita, non è stata mai rivisitata. Non
costerebbe molto farlo. Ci sarà
qualcuno, più coerente degli altri,
intenzionato a offrire spessore al
nostro scrivere? L’interrogativo
coinvolge anche la riforma, per ora
solo numerica, del Consiglio
Generale degli Italiani all’Estero
(CGIE).
Essere italiani “altrove” ha una
valenza che chi intende continuare
a fare politica non può più
sottovalutare. Quindi, italiani nel
mondo; ma sempre italiani con gli
stessi diritti e doveri (ma questi non
mancano mai) di chi vive nella
Penisola.
L’IPOTECA
Ci aspettano ancora momenti
difficili. La vita degli italiani è
sempre stata in salita. Cambiare è
essenziale. Pena il tracollo
dell’economia. Di fatto, i problemi
della Penisola non troveranno facili
sfoghi. Tramontato il liberismo, non
troverà sistemazione il
progressismo. Eppure, nel bene
come nel male, si tira avanti. Anche
questo, nella disgrazia, è uno dei
miracoli italiani. Vivere di fantasia è
sempre meglio che sopravvivere
senza illusioni. Ma non lo diamo a
vedere.
Se ne sono, però, accorte le
nostre tasche. La politica della
formica non è stata migliore di
quella della cicala e la ripresa,
quando ci sarà, non la
percepiamo prossima e
generalizzata. I sacrifici hanno
vanificato ogni “credo”, ogni
fiducia negli aspiranti Condottieri
del Bel Paese. Le sfumature non
reggono al fortunale che ci
portiamo dietro da anni. Così,
accanto alle impressioni,
rimangono tante drammatiche
certezze.
E’ il nostro potere legislativo che
dovrebbe, prima di tutto, essere
più coerente. Chi s’interesse ai
problemi degli altri, o così
dovrebbe, svolge un
“mestiere”sempre più collegiale.
Da qualche tempo, “maggioranza”
ed “opposizione” rappresentano
estremi che si toccano. Chi
governa ha solo bisogno della
“non” sfiducia. Per il resto è
lasciata all’iniziativa dei singoli
fare o rompere le “correnti”
d’intesa. Se tutti siamo stati
chiamati a “tirare avanti” lo
facciano anche i Parlamentari.
Però, chi oserebbe sperare tanto?
Non il Governo che si regge per la
loro interessata benevolenza, né
la fitta schiera di chi ancora vive a
Palazzo Madama e a Monte
Citorio con tutti i “benefit”
annessi e connessi. Intanto, il
sistema monocamerale è ancora
da venire.
Insomma, tutto sembrerebbe
rimandato alla riforma del nostro
organismo legislativo. Non prima
dell’anno prossimo. Intanto, la
“china” e vivere con una manciata
d’Euro il mese è difficile,
confusamente difficile. Non a
caso, c’è chi comincia a
rimpiangere il passato e a
temere, a ragion veduta,
l’immediato futuro.
Se la classe politica non va più in
“Paradiso”, è anche sicuro che
non prenderà la strada per
l’”Inferno”. Per i Parlamentari è
cambiato poco; rispetto agli
elettori che si sono visti privare
del necessario. Non esiste
neppure più la parvenza di una
squadra del “Buon Governo” e il
Potere Legislativo, purtroppo, non
è delega popolare da troppo
tempo. Guardare al domani
resterà un problema. Anche
perché il nostro futuro in Europa
è già impegnato.
SOPRAVVIVERE
Come si vive in Italia? O, meglio,
come si riesce a sopravvivere? Un
interrogativo che, proprio per il
suo seguito quotidiano, ci siamo
posti prima che riprenda il dialogo
tra i “sordi”della politica. Da noi,
se si è attenti ai prezzi, non sono i
generi alimentari a porci
insormontabili
problemi. Insomma, di fame non si
muore; anche se la consolazione,
in questo nuovo Millennio, ci
sembra modesta. In città, ma
ancor meglio in campagna, con
circa Euro 400 mensili si può
acquistare il vitto necessario per
una famiglia di quattro persone.
Anche se non si vive di solo pane.
Chi è inquilino ha un canone da
pagare. Per i proprietari, le spese
di straordinaria amministrazione
continuano a lievitare e le imposte
immobiliari falciano i contenuti,
utili. Poi, ci sono le utenze. Almeno
gas e luce. Lasciamo stare il
telefono fisso che può essere
egregiamente sostituito dal
portatile con scheda pre pagata.
Per il resto, ma non solo per gli
imprevisti, c’è solo da contare sulla
buona sorte. Mantenere
un’autovettura è sempre più
difficile; anche se i prezzi dei mezzi
di pubblico trasporto sono elevati e
si prevede un successivo rincaro
per il prossimo anno. Ci si veste
con poco e i locali sono sempre
meno frequentati. Tenuto che col
prezzo di un caffè si può acquistare
mezzo chilo di pasta.
Si legge anche meno. Intanto, sui
quotidiani le notizie sono sempre le
stesse e per la “nera” c’è sempre la
televisione il cui canone non ci
abbandonerà mai. Il numero dei
licenziati e dei cassaintegrati,
nell’ultimo semestre si è
stabilizzato. Chi ancora è occupato
ha da fare i conti con un futuro
sempre più incerto che non
consente di fare progetti. Una
famiglia tipo (quattro persone) con
un reddito (lordo) non superiore a
10.000 Euro l’anno è indigente. Al
di sotto è palesemente in povertà e
avrebbe bisogno della pubblica
assistenza per evitare il collasso.
Le tensioni sociali sono sempre
meno contenibili e la ragione non
può essere che dalla parte di chi
chiede lavoro e non promesse che
cadono nel nulla. I politici, nessuno
escluso, hanno fatto il loro tempo.
Il momento del cambiamento è
prossimo. Come sarà la Penisola
del dopo “riforme”? Un altro
interrogativo che, per ora, non
trova risposta e provoca molte
preoccupazioni. Resta, però, certo
che non si può solo provare a
“sopravvivere”.
cataracts or no cataracts at all.
Finally, they tested the eye drops
on dogs with naturally occurring
cataracts. Just like the human lens
in the lab and the rabbits, the dogs
responded positively to the drug,
with severe cataracts shrinking
away to nothing, or almost nothing.
The results have been published
in Nature.
"This is a really comprehensive
and compelling paper - the strong-
est I ’ ve seen of its kind in a dec-
ade," molecular biologist Jonathan
King from the Massachusetts Insti-
tute of Technology (MIT ) told
Armitage. While not affiliated with
this study, King has been involved
in cataract research for the past 15
years. "They discovered the phe-
nomena and then followed with all
of the experiments that you should
do - that ’ s as biologically relevant
as you can get."
The next step is for the researchers
to figure out exactly how the lanos-
terol-based eye drops are eliciting
this response from the cataract
proteins, and to progress their re-
search to human trials.
Scientists have developed an eye drop that can
dissolve cataracts
Dall‘ Italia e dall‘ Estero
A cura di Giorgio Brignola
Britalyca News Londra ————————————————— 4 ——————————————————–-—–— Luglio 2016 Britalyca News Londra ————————————————— 9 ———————————————–———— — Luglio 2016
Non è stato
interrotto
nessun
programma
televisivo,
Rai o
Mediaset, per le
bombe su 4
ospedali di Aleppo
e un quinto fuori
città, tantomeno
per le 11 vittime
dell'attentato
kamikaze a un
checkpoint in un
quartiere nord di
Baghdad,
giammai per le 80
persone uccise e i
200 feriti a Kabul,
in pieno giorno,
inoltre
Medio Oriente.
Era la fine di aprile del 2016
quando scrivevo C‘era una volta l‘
ospedale di Aleppo in Siria.
In quei tragici giorni di prima-
vera morirono bambini, pazienti
infermieri e medici, sotto i bombar-
damenti,tra cui il dr.Mohammad
Wassim Maaz, direttore medico
dell'Ospedale pediatrico ad Aleppo,
Which EU
Country Has the
Most Citi-
zens Living
Abroad?
the United Kingdom
Immigrants vs. expats
While the U.K. votes to approve the
Brexit and leave the E.U. to stop
the inflow of foreign immigrants, the
fact that 4.9 million of its
own citizens are living in other
countries goes unmentioned.
For that matter, when was the last
time you even heard the
term “immigrant” used in connec-
tion with U.K. citizens, or citizens of
any developed western country?
Instead, we call them “expats,” a
word which carries very different
connotations, but means basically
the same thing. Here is how
W i k i p e d i a d e f i n e s t h e m
(immigrant, expatriate).
An immigrant is a person who
moves to another country.
An expatriate (often shortened to
expat) is a person temporarily or
permanently residing, as an immi-
grant, in a country other than that of
their citizenship.
In theory, the meanings are essen-
tially the same (by some definitions
immigrant includes only permanent
residents). But in practice, there is
almost no overlap.
I spent a few years working in Lon-
don, along with several other
Americans, some of whom are still
there. And never did I think of my-
self as an immigrant or hear any of
my fellow expats described as im-
migrants. Likewise, immigration
may be the single most discussed
topic in this year’s U.S. presidential
election, but not once have I heard
Mexican farm workers living in the
U.S. (permanent or temporary) de-
scribed as expats.
What’s the difference?
In thei r c om m on us age,
an immigrant is someone from a
poor country who moves to a rich
country looking for a better life.
An expat is someone from a rich
country who goes to work abroad.
The fact that we have two different
terms, one for people from rich
countries and one for people from
poor countries, is just one clear
illustration of how silly our way of
talking about immigration is here in
the West.
Where are the facts?
As discussed in a previous post,
public opinion about immigration
has become a deciding factor in
some of the most impor-
tant geopolitical events in the
world.
Views on immigration have shaped
the world’s response to the refugee
crisis, our policies on the war on
terror, and this year’s U.S. presi-
dential race. Yet, the basic facts
about immigration almost never
come up at all in the debate.
How well do we know the basic
facts about immigration? Here’s
what a study by IPSOS has to say.
“How many immigrants
are there?”
F o r s u c h
a fundamental question,
developed countries
around the world are
terribly misinformed.
Many believe the num-
ber to be several times
higher than reality.
“How big is the Muslim
population?”
One of the major concerns around
immigration is the risk of terrorism
by Islamic extremists. How well
do countries know the size of their
Muslim populations?
At the low end, Germans believe
their Muslim population to
be 3.2x bigger than it actually is. At
the high end, Hungarians overstate
their Muslim population by 70x!
What these numbers mean
A few months ago I posted another
“perceptions-vs-reality” graphic
(Support for ISIS in the Muslim
World), which some people misun-
derstood to be an argument for a
particular political view. So in this
case, I want to make sure I don’t
send any wrong messages
about what my point in all this is.
Do these numbers mean the U.K.
is wrong to leave the E.U.?
No. Personally, I really don’t know
whether the U.K. made the right
decision or not. And maybe peo-
ple’s views would be the same
regardless of anything mentioned
here.
What these numbers do highlight is
the silly way we talk about immigra-
tion here in the West.
If “too many immigrants” is going to
be our reason for making important
decisions (and who knows, maybe
it should be), “how many immi-
grants are there?” is a question we
should be able to answer. And be-
fore taking measures to stop immi-
gration, we should be brave
enough to acknowledge we also
have countrymen who live abroad
as immigrants and benefit from the
immigration policies of other coun-
tries.
Fonte : http://metrocosm.com/
Doriana Goracci.................Cronaca
Sono una blogger in copy left da circa dieci anni e mi piace impegnarmi appena possibile nel giornalismo partecipativo, usando
il cestino come mezzo non per scaricare le notizie inutili ma quelle piccole e preziose e spesso sotto traccia.
ECONOMIA
supportato dall'IDA Associazione
Medici Indipendenti.
Aveva 36 anni, fidanzato,sperava
di sposarsi nei prossimi mesi. Era
l‘ultimo pediatra residente nei
quartieri di Aleppo. Medici Senza
Frontiere a Gaziantep, in Turchia,
ne ricordavano la professionalità,
la dedizione, il rifiuto di partire per
non abbandonare le decine di
migliaia di bambini che aveva in
cura. «Cosa farebbero senza di me
tutti questi bambini? Chi si occu-
perebbe di loro?», rispondeva via
email e WhatsApp a tutti coloro
che lo invitavano a mettersi in
salvo.
L'Associazione dei medici in-
dipendenti (Ida) in Siria
ha denunciato che un neonato è
morto, spiegando che l'apporto di
ossigeno al piccolo è stato inter-
rotto dopo un raid contro la strut-
tura sanitaria, il secondo nell'arco
di dodici ore: "I medici potevano
solo urlare ai colleghi di proteg-
gere i bambini".
Mi sembrava il minimo dedicare
10 righe, anche se non sono una
giornalista iscritta a nessun Ordine.
O basta lavarsi le mani con l'
ecologico sapone di Aleppo?
"Questa settimana in Siria più di
20 bambini sono stati uccisi in
attacchi aerei a Manbij e un ra-
gazzo di 12 anni è stato brutal-
mente assassinato ad Aleppo":
questa la denuncia di Hanas
Singer, rappresentante Unicef in
Siria, dove 35.000 bambini sono
intrappolati a Manbij, 80 chilo-
metri ad Est di Aleppo, estate in
I morti che non ricordiamo. Crimini contro
l’umanità e sapone di Aleppo
Britalyca News Londra ————————————————— 8 ————————————————————–—— Luglio 2016 Britalyca News Londra ————————————————— 5 ———————————————————–—–— Luglio 2016
spettacolo teatrale che abbiamo
costruito sugli emigranti italiani in
Argentina.
Quindici giorni di italianità, di
cultura italiana, di incontri -
conferenza sulla commedia
dell‘arte tenuta il 4 luglio 2016
presso la Società Italiana di
Unione e Benevolenza - e di
racconti. Quindici giorni
accompagnati per mano dagli
amici della "Famiglia Abruzzesa"
sotto la guida del presidente,Cav.
Marcelo Castello,che non
finiremo mai di ringraziare. Quelli
dell'Abruzzesa, assieme al Console
Generale d'Italia Giuseppe
D'Agosto, sono stati i veri motori
delle nostre azioni.
Ci siamo conosciuti qui in
Argentina,esattamente un anno fa.
Da subito abbiamo immaginato un
progetto sulla diffusione della
cultura teatrale. Il teatro come
veicolo; consapevolezza, radici,
memoria, "idioma", maschere
italiane, cultura italiana. Dopo
quindici giorni registriamo
entusiasmo e vicinanza in ogni
ambiente frequentato. Ed è la
verità, fuori da ogni cerimoniale e
senza toni trionfalistici. È la verità,
gli argentini - italiani di origine e
non - ci hanno spalancato,a tutti i
livelli, le porte e i cuori. C'è fame e
c'è sete, di confronto, di relazione.
Potremmo fare mille esempi e
raccontare mille episodi.
Proviamo a svelare il "noccio",
l'essenza, il centro di tanto
interesse per l'Italia e la sua gente.
Tutti vogliono capire e conoscere
meglio l'Italia perché l'Italia è un
pezzo d'Argentina. Un pezzo. I
nostri emigranti sono diventati
negli anni italoargentinos, sono
entrati nella carne viva di questa
nazione sudamericana. Decine e
decine di migliaia. Gli italiani
fanno parte di quel meraviglioso
impasto che è l'Argentina.
Tutti qui sono curiosi, non solo i
"tanos", di comprendere meglio
l'Italia e la sua cultura. Tutti
vogliono sapere su quel pezzo di
identità argentina che si chiama
"Italia". E non è, ripetiamolo, un
affare esclusivo per soli emigranti,
con il carico di figli e nipoti, del
nostro amato stivale. È oramai
l'Italia ...un pezzo d'Argentina.
L'italiano (persona), con il suo
specifico, è entrato nella vita
sociale e culturale del Paese
"condizionando" in una certa
misura l'identità nazionale.
A Berazategui siamo stati ospiti
con lo spettacolo ―Tanos‖ presso il
Circolo Ricreativo Abruzzese.
Una serata memorabile, 200
spettatori in lacrime e felici,
partecipazione e condivisione alle
stelle.Infine a Buenos Aires siamo
stati ospiti con ―Tanos‖ presso il
Circuito Teatrale Baracas –
Teatro Comunitario Argentino, di
cui è direttore artistico Ricardo
Talento. Qui abbiamo registrato,
con 150 spettatori, il grande favore
del pubblico argentino in generale,
non italiano di origine. Se
possiamo trarne un giudizio, darne
un conto oggettivo: grande
Soddisfazione per le attività
teatrali realizzate dal 18 giugno
al 14 luglio 2016 a
Rosario, Berazategui e Buenos
Aires.
diStefano Angelucci Marino e
Rossella Gesini *
LANCIANO (Chieti) –Siamo
rientrati da qualche giorno in
Abruzzo, a Lanciano,
dall‘Argentina. Quindici giorni a
Rosario, l'Argentina profonda,
autentica. Quindici giorni di teatro
fatto con 250 ragazzi degli Istituti
―Dante Alighieri‖ e ―Edmondo De
Amicis‖impegnati in laboratori
teatrali in italiano da 5-6 incontri
l‘uno, un lavoro certosino nelle
scuole guidato e realizzato da
Rossella Gesini.E con gli adulti,
15 gli iscritti, in un "taller" di
commedia dell'arte svoltosi presso
i locali della ―Famiglia
Abruzzesa‖. E finalmente con il
pubblico a teatro,
pressoPlataformaLavarden, il 2
luglio 2016, con 500 spettatori,
per condividere la nostra ultima
fatica di scena, "Tanos", lo
apprezzamento per la storia e per
lo specifico di cultura teatrale
italiana che abbiamo rappresentato,
con le maschere della Commedia
dell‘arte e con i Burattini d‘arte.
Vogliamo infine ringraziare la
Regione Abruzzo e il CRAM, il
Teatro Stabile d‘Abruzzo, la
Provincia di Chieti e il Comune di
Lanciano. Infine, tutti gli
Abruzzesi incontrati in Argentina.
*responsabili del Progetto “Teatro
in Argentina‖,realizzato dal Teatro
tare gli elettori a portare a termine
il lavoro dando corso al processo
referendario – rimediando alle
pecche del referendum sulla Brexit
– per scoprire veramente quale tipo
di Brexit preferisce il Paese.
Il prossimo referendum dovrebbe
chiedere agli elettori di approvare
o respingere l‘opzione non-Ue che
implicherebbe il cambiamento
minore, ovvero l‘adesione allo
Spazio economico europeo come
hanno fatto Norvegia e Islanda. Un
referendum del genere verrebbe
sostenuto da elettori pro-europei e
dai ―Leaver‖ moderati, e osteg-
giato dai fautori più accaniti della
Brexit. Mettendo fine all‘in-
certezza che regna al momento, la
vittoria dei ―sì‖ limiterebbe il
danno economico e aiuterebbe a
r i u n i f i c a r e i l P a e s e .
Una vittoria dei ―no‖ farebbe
capire che gli elettori sono disposti
a pagare uno scotto economico più
alto per controllare l‘immigrazione
dall‘Ue (cosa che i membri See
non possono fare). In tal caso, gli
elettori sarebbero invitati ad ap-
provare o bocciare la fase succes-
siva dell‘uscita dall‘Ue, ovvero la
proposta di delegare al governo il
negoziato di un accordo di libero
scambio con l‘Ue, simile a quello
che ha il Canada. Se anche
quest‘opzione venisse cassata, il
governo non avrebbe altra scelta se
non quella di ridisegnare da zero
gli scambi commerciali del Regno
Unito all‘interno dell‘Organizzazi-
one mondiale del commercio.
Questo iter concentrerebbe l‘atten-
zione dell‘elettorato sui meriti di
quesiti precisi, fase per fase: la
posta in gioco e i compromessi
sarebbero chiari. Se le intenzioni di
voto possono essere state influen-
zate dall‘opinione che gli inglesi si
erano fatti dei politici a capo dei
due schieramenti, il prosieguo non
lascerebbe più spazio a fraintendi-
menti o strumentalizzazioni. L‘e-
sercizio aprirebbe una strada meto-
dica e trasparente verso un futuro
solido per il Regno Unito, benché
pur sempre di molto inferiore agli
standard di chi preferiva restare.
(Traduzione di Francesca Novajra
Tra le varie reazioni dei leader di
tutto il mondo allo shock Brexit, ce
n‘è una che non va ignorata: quella
inaspettata del presidente russo
Vladimir Putin. Anziché esultare
per l‘ultimo duro colpo sferrato
all‘Unione europea, Putin ha criti-
cato duramente i leader inglesi per
aver dimostrato «arroganza e su-
perficialità… su questioni di vitale
importanza per il Regno Unito e
per l‘Europa in generale».
Venendo da Putin, quella critica
alla democrazia diretta potrebbe
essere tacciata di autoritarismo.
Ma ci sono Stati con credenziali
democratiche inappuntabili che
condividono il timore di Putin, non
ultima la Germania, la cui Costi-
tuzione vieta il referendum per
evitare che un altro demagogo lo
usi per porre fine alla democrazia e
allo Stato di diritto, come fece Hit-
l e r .
Il promotore della Brexit, Boris
Johnson, nel suo discorso dopo la
vittoria, ha fornito un punto di
vista diverso: la questione della
permanenza del Regno Unito
nell‘Ue poteva essere decisa solo
«rimettendola al popolo inglese».
Ma allora quando è il caso di ricor-
rere allo strumento referendario
nelle grandi democrazie moderne?
Dipende dalla domanda che viene
p o s t a a g l i e l e t t o r i .
È bene ricordare gli altri due refer-
endum indetti dal Regno Unito
negli ultimi cinque anni: quello
sull‘indipendenza della Scozia, nel
2014 e quello assai meno memora-
bile, sulla riforma del sistema elet-
t o r a l e n e l 2 0 1 1 .
In genere, gli elettori vedono il
voto referendario come un modo
per protestare contro poteri fa-
COMUNICATI
Palmerini Goffredo
Italy
SUCCESSO DELLA MISSIONE IN ARGENTINA DEL
TEATRO ABRUZZESE
tanti non andrebbero delegati agli
u m o r i d e l l ‘ e l e t t o r a t o .
Il referendum sull‘indipendenza
della Scozia, che toccava questioni
simili di identità e di Stato, ha for-
nito una lezione diversa e più con-
creta. La posta in gioco non poteva
essere più alta, ma era legittimo
sottoporla ai cittadini perché la do-
manda era inequivocabile per tutti:
«La Scozia dovrebbe diventare in-
dipendente?» L‘elettorato espresse
in primo luogo quello che pensava
dell‘indipendenza scozzese più che
lasciarsi trasportare da altre ques-
t i o n i .
La lezione è chiara: i referendum
popolari si devono fare solo quando
non ci sono possibili fraintendimenti
su quanto alta (o bassa) sia la posta
in gioco. Questo ridurrebbe il ris-
chio di venire sviati da considerazi-
oni secondarie (e nel caso di do-
mande dove la posta in gioco è più
bassa, come nel referendum del
2011 sulla riforma elettorale, non si
dovrebbe percepire la forte prefer-
e n z a d e l g o v e r n o ) .
Il referendum sulla Brexit non ha
superato il test e non c‘è da stupirsi
che giornali come il Washington
Post titolino: «Gli inglesi stanno
googlando freneticamente che cos‘è
l‘Ue e ne sono usciti solo da qualche
ora». E poi il referendum aveva
un‘altra pecca fondamentale e fa-
tale: la scelta tra ―Remain‖ e
―Leave‖ era una falsa scelta. Se
l‘opzione ―Remain‖ era chiara,
quella del ―Leave‖ non faceva che
dare una direzione con tante destina-
z i o n i p o s s i b i l i .
Un referendum così mal formulato
non avrebbe mai dovuto essere sot-
toposto ai cittadini. Ma essendo
impossibile tornare indietro, ora il
Parlamento inglese dovrebbe invi-
vorevoli o contrari a qualche altra
questione, più che soffermarsi sul
quesito in sé. Rispetto alle normali
elezioni dove gli elettori non ven-
gono chiamati a esprimersi su una
questione isolata e devono sop-
pesare la loro avversione verso il
governo in carica rispetto al rischio
di un‘alternativa ancor meno allet-
tante, la consultazione referendaria
è emotivamente più appagante.
Questo effetto euristico viene am-
plificato quando la percezione è
che la domanda sia di scarsa rile-
vanza. Un classico esempio fu il
referendum indetto dalla Francia
nel 1969, quando gli elettori ig-
norarono le astruse riforme costi-
tuzionali sui quali erano chiamati a
esprimersi, preoccupati più che
altro dalla dichiarazione del presi-
dente Charles De Gaulle che aveva
annunciato le sue dimissioni se il
referendum avesse perso.
La vittoria dello schieramento del
―Leave‖ nel referendum della
Brexit ha tanto l‘aria di essere stata
una protesta del genere. Se la do-
manda posta agli inglesi era più
pregnante rispetto a quella posta ai
francesi su questioni di revisione
costituzionale, non lo era abbas-
tanza da dissuadere gli elettori da
farsi trasportare da altre motivazi-
oni, prima fra tutte la voglia di
dare un bello schiaffo simbolico
all‘establishment (pro-europeo),
pensando di pagare uno scotto
minimo nella peggiore delle
ipotesi. Prima o poi gli elettori
capiranno che lo scotto di una
Brexit sarà molto più salato ris-
petto alla soddisfazione che si può
trarre da un gesto simbolico del
genere. E molti si renderanno
conto che cambiamenti così impor-
Perché i referendum come Brexit vanno maneggiati con cura Di Christopher Granville
L' Unione Europea non
sara' mai un' unione di
fatto, perche' la stragrante
maggioranza degl' Stati
membri, hanno aderito solo
per covenienza e non
perche' ne condividevano i
valori (da: Autaforismo
2016)
Britalyca News Londra ————————————————— 6 ———————————————————–—–——–-- Luglio 2016 Britalyca News Londra ————————————————— 7 ——————————————————–—— — — Luglio 2016
terario»? Per noi la risposta è
stata sì. Per noi, un’opera di
narrativa (ha continuato) rien-
tra in quell’ambito che pos-
siamo definire letteratura, e un
saggio può racchiudere auten-
tico pensiero, a una condizione
nient’affatto generica, ma con-
creta e tangibile: nell’istante in
cui mostrano una crepa del
tempo, una crisi della contem-
poraneità, un abisso in cui tutte
le convinzioni dominanti sem-
brano sprofondare e affiora un
mondo nuovo e sconosciuto‖.
Ed è così che nel maggio del
2012 nacque l‘idea di realizzare
un qualcosa di nuovo che rius-
cisse a ritrovare i testi dimenti-
cati dalla grande editoria, ca-
paci di regalare emozioni e val-
ori che volevamo condividere
con altri e con un progetto cul-
turale di sicuro spessore scien-
tifico, che tendesse a mediare
antico e moderno, in un alter-
narsi di preziosi recuperi e
nuove proposte. Un‘idea che ha
portato meritatamente al suc-
cesso la Casa Editrice che or-
ganizza anche il concorso
―Terra nostra‖. Solo nello
scorso mese di giugno, sono
stati presentati con successo
diversi libri stampati dalla
GIAMBRA Editori, tra i quali:
―I protagonisti siete voi‖ di
Mimmo Nania; ―Spadino il mo-
nello dello Stretto‖ e ―Spadino
alla ricerca delle Grotte dei
Venti‖ di Sebastiano Plutino;
―Ritorno di Garibaldi in Sicilia
- Piazza Roosevelt‖ di Gino
Trapani; ―Il carnet di Croquis di
un liutaio‖ di Fabio Ba-
lotta. Inoltre, tra i libri più
r i c h i e s t i , r i -
cordiamo: "Caravaggio in Si-
cilia. L'ultima rivoluzione‖ di
Andrea Italiano e ―Giuseppe
Caruso nell'Olimpo della Scala‖
di Pippo Flandina. Per ogni in-
formazione: GIAMBRA Editori
- Viale Delle Terme, 69 - 98050
Terme Vigliatore (Me); tel. +39
0 9 0 9 7 8 3 0 0 2 ; e -
mail: termegrafica@alice.it -
giambraeditori@gmail.com
Nelle foto: il logo GIAMBRA
Editori; la copertina di due dei
libri più richiesti: ‖Caravaggio
in Sicilia. L'ultima rivoluzione‖
di Andrea Italiano e ―Giuseppe
Caruso nell'Olimpo della
Scala‖ di Pippo Flandina.
Anche quest‘anno la prof.ssa An-
tonietta Benagiano è stata in primo
piano al Seminario Internazionale
CISAT di Psicologia, Psicoterapia
e Letteratura Arteterapia, giunto
alla sua tredicesima edizione con
l‘adesione della Presidenza della
Repubblica. Si è tenuto a Napoli e
sono state due giornate cultural-
merito dell’ICI, autrice di romanzi
(ricordiamo l'ultimo "Berlino-
Roma e viceversa"), racconti, sil-
logi poetiche, saggi, drammi,…
Spesso presente anche in giurie
letterarie e d‘arte e come relatrice,
pubblicista e convegnista anche
dell‘Istituto Italiano di Cultura di
Napoli di cui è direttore e fonda-
tore il prof. Roberto Pasanisi, già
docente in prestigiose Università
estere, italianista, scrittore, poeta,
editore e tanto altro ancora. A lui
la scrittrice ha subito espresso
gratitudine per l‘onore dell‘invito e
accennato alle tante attività cul-
turali e di benessere sociale dallo
stesso organizzate. Grande attenzi-
one è stata rivolta al discorso della
Benagiano, introduttivo al suo
brano di prosa ―Pausa‖, dalla
stessa letto suscitando grandissimo
interesse. Ha parlato dell‘imper-
ante monismo tecnologico, della
cultura prometeica, del mondo del
vendere e del comprare che non dà
spazio alla sostanza vera delle
emozioni e dei sentimenti, banaliz-
zati e omologati oltre che liquidi,
al pensiero ―divergente‖. Si è,
quindi, soffermata sul cyberspazio
che influenza i processi identitari,
sul ‗dimidiamento‘ fra dimensione
reale e virtuale delle generazioni
che non sono come i ―nativi digi-
tali‖, ecc. Ha poi presentato il vol-
ume ―E piove in petto una dol-
cezza inquieta‖. Antologia di poe-
sia italiana contemporanea (ICI,
Napoli 2016, a cura e con dotta
prefazione di Roberto Pasanisi). E‘
partita dalla montaliana dolcezza
inquieta, emozione complessa e di
efficace pregnanza, per avviare un
velocissimo excursus sulla vexata
quaestiose le emozioni abbiano a
che fare con la ragione o siano
indipendenti, annunciando il pen-
siero di Platone e Aristotele, di
Cartesio e Spinoza, di Pascal,
Hobbes e Kant, la teoria di James e
Lange, il pensiero di Darwin, gli
assertori della teoria monistica e di
quella dualistica, le teorie neurobi-
ologiche, in particolare Damasio.
Apprezzati anche gli interventi di
tutti i convenuti, iniziando dalla
prof. Maria Peruzzini e prose-
guendo di Antonio Di Casola,
Ivana Sorrentino, Natalizia Pinto,
Sara Pontoglio, Stefano Zangheri,
Fausto Russo, Marinella Galletti,
Giovanni Teresi, Germana Caroli,
Germana Alberti, Silvia Kajon,
Laura Piacentini, Grazia Ferrara,
Stefano Zangheri, Oriana Andri-
ani, Daniela Poggiolini, Filomena
Castaldo, Anthony Cristiano e di
altri a ncora. Apprezzati
gli interventi musicali dei gio-
vanissimi e affermati Edoardo
Pieri (chitarrista) e Roberta Nobile
(flautista). Ha concluso il prof.
Roberto Pasanisi.
mente vivaci ed entusiasmanti per gli
apporti teorici e pratici di psicologi,
psicoterapeuti, psichiatri, filosofi, let-
terati e artisti sul tema Psicologia,
Psicoterapia e arte: il mondo delle
emozioni
A presiedere la II Sessione del semi-
nario è stata proprio la prof. An-
tonietta Benagiano, scrittore bene-
Nei giorni 25 e 26 giugno Terme
Vigliatore ha festeggiato i 50
anni di storia del comune. La
manifestazione ―Terme in
Festa‖, patrocinata dalla Regione
Sicilia, è stata organizzata
dall‘Amministrazione Comunale
con la collaborazione della Pro
Loco di Terme Vigliatore e di
diversi gruppi di cittadini. E‘
stato inoltre creato un annullo
postale celebrativo e una mostra
filatelica.
Tra gli eventi più rappresenta-
tivi: Sfilata dei Fiori ―Flower
Parade‖ (si è snodata lungo le vie
cittadine con carri, gruppi a piedi,
bici, amici a quattro zampe e mo-
tociclette, tutti addobbati in tema
floreale ed è stata presentata
da Stella Giunta e Pippo Basile);
esibizione del musicista Giuliano
Sommerhalder; gigantesca mon-
golfiera alta quanto un palazzo di
dieci piani; esposizione di prodotti
tipici; artigianato locale; Liceo
Artistico di Terme Vigliatore in
esposizione; cabaret; Scuole di
Danza; abiti in passerella; Siciliani
Doc; MELAGODO Group; moto
in esposizione
HD365 e altro an-
cora. La festa per i
50 anni di autono-
mia è stata anche
festeggiata con una
mega torta a forma
di fiore, realizzata
dai bar del territo-
rio, e con un an-
nullo filatelico di
Poste Italiane e del
Circolo filatelico
―Longano‖ di Bar-
cellona Pozzo di
Gotto che ha anche
organizzato un‘ap-
prezzata Mostra
filatelica e carto-
fila. Da diverse
località sono giunti
i filatelisti e gli
appassionati richia-
mati che, oltre ad
utilizzare le mag-
nifiche cartoline
filateliche prepa-
rate dal Circolo
f i l a t e l i c o
"Longano", hanno
fatto apporre l‘an-
nullo filatelico
anche su cartoline da
loro preparate, come
ha fatto l‘artista
Giuseppe Messina.
Magnifiche le carto-
line annullate con le
sue opere ―Omero‖ e
― U l i s s e a r c i -
ere‖ (sculture) e ―Il
momento del tra-
passo‖ e ― Segni in-
franti di antica cul-
tura‖ (dipinti).
In poche parole ri-
cordiamo ai lettori
che il comune
di Terme Vigliatore
(7.246 abitanti.) oc-
cupa una posizione
geografica di privile-
gio nel versante Nord
-orientale del Tirreno, al centro
dell'affascinante Golfo che si pro-
fila da Capo Milazzo al promonto-
rio di Tindari. Vigliatore prende il
nome dal vicino fiume omonimo
(chiamato Vigilator in età romana)
e Terme dagli stabilimenti termali
presenti nella zona. Tutta questa
zona faceva parte del comune di
Castroreale, da cui si è distaccato il
28 giugno 1966, costituendo il
comune autonomo di Terme
Vigliatore, che ingloba le varie
frazioni. La sede comunale è
nell'ex Castroreale Terme, zona in
cui sorgono gli stabilimenti termali
famosi per la cura di malattie res-
piratorie, cutanee e del fegato e del
ricambio. Terme Vigliatore può
essere ritenuta detentrice di un
patrimonio storico - culturale,
paesaggistico e ambientale che
merita di essere salvaguardato,
tutelato e valorizzato.
Tra i motivi di richiamo di Terme
Vigliatore vi è anche la ―Villa Ro-
mana‖, unico esempio di villa ro-
mana di lusso di un certo livello
nell'ambito della storia artistica
della Sicilia dell'alto Impero (I°-
II° sec. d.C.).
Per altre informazioni segnaliamo i
sito: www.comune.termevigliatore.
me.it
Nelle foto: una delle cartoline
filateliche: 1966-2016 50° Anniver-
sario dell’Autonomia -
Terme Vigliatore: cartolina dell'ar-
tista Giuseppe Messina con annullo
filatelico sul retro.
CULTURA & SOCIETA’ a cura di Nino Bellinvia
XIII Seminario Internazionale CISAT di Napoli
In primo piano la scrittrice Antonietta Benagiano
GIAMBRA Editori
Casa Editrice non a pagamento
La GIAMBRA Editori è
una giovane casa editrice
siciliana NON A PAGA-
MENTO nata da una ven-
tennale attività nel settore
della tipografia, unita alla
professionalità di uno
staff di collaboratori con
esperienza pluriennale nel
campo del desktop pub-
lishing e della grafica. E‘
diretta dall‘attivissimo
Pierangelo Giambra, che
ci è stato presentato
dall‘artista Giuseppe
Messina (sue diverse op-
ere pubblicate). L‘editore
ci ha parlato della storia e
della nascita della sua
Casa Editrice, sottolineando
che non l‘ha chiamata
―Giambra Editore‖, ma
―Giambra Editori‖ perché vor-
rebbe che tutte le opere che gli
passano sottomano rimangano
in eredità ai posteri. ―Dar vita
ad una nuova casa editrice era
per noi un’impresa non da poco
che richiedeva una risposta
preliminare a una domanda
essenziale: è possibile al giorno
d’oggi, dove è caduta ogni dis-
tinzione tra letteratura e intrat-
tenimento, tra narrativa letter-
aria e narrativa commerciale,
concepire l’attività editoriale
ancora come un «progetto let-
Terme Vigliatore in festa 50 anni di storia: 1996/2016