1. ROMANZIERI INGENUI E SENTIMENTALI di Orhan Pamuk
I romanzi di Orhan Pamuk sono, tra le altre cose, delle dichiarazioni d'amore al
romanzo stesso, alla sua tradizione e al suo mistero. Era quindi quasi inevitabile
che l'autore del "Libro nero" dedicasse le Norton Lectures, un ciclo di conferenze a
Harvard, proprio all'arte del romanzo. Riprendendo le categorie del saggio
schilleriano "Sulla poesia ingenua e sentimentale" che, pubblicato nel 1795-96, fu
forse la prima lucida formulazione di un'estetica della modernità, Pamuk per ogni
romanzo prevede un lettore "ingenuo" e uno " sentimentale": il primo è cosi immerso nella
storia narrata da scambiarla con la realtà; il secondo è invece consapevole della natura
testuale, fittizia, di ciò che sta leggendo: è un sognatore che sa di star sognando. Il grande
mistero del romanzo, il segreto del suo inesauribile fascino, è che non necessariamente questi
due lettori devono essere due persone diverse: quello ingenuo e quello sentimentale sono in
realtà due momenti, ugualmente necessari, che ogni lettore attraversa leggendo un romanzo.
E, analogamente, esiste il romanziere ingenuo, convinto che l'ispirazione gli giunga da "un
altrove", e quello sentimentale, consapevole di lavorare all'interno di una tradizione e di
ricorrere, in ogni momento, al repertorio del "già scritto". In compagnia degli autori da lui più
amati, Pamuk prende cosi per mano il lettore e lo conduce al "centro segreto" di un genere
letterario che, dopo tanti secoli di storia, non smette di incantare.
TEMA: ROMANZI E LETTERATURA
LA CUCINA DEL BUON GUSTO di Simonetta Agnello Hornby
"Brillat-Savarin è stato per noi una scoperta recente. Avevamo già deciso di
scrivere un libro di cucina per esprimere la profonda gioia che ci dà il cucinare e il
grande conforto che ne abbiamo tratto vivendo all'estero. Volevamo celebrare la
gastronomia e i piaceri dei sensi che si incontrano nel preparare il cibo, nel servirlo
e nel mangiarlo. Cucinato, condiviso, consumato da soli, regalato; occasione
d'incontro, simbolo di appartenenza a gruppi e a religioni, nutrimento del corpo e
della psiche, il cibo è potentissimo antidoto contro l'isolamento e la tristezza. Ce ne siamo rese
conto quasi per caso. Rosario, da bambina, nella cucina di casa si incantava a osservare la
trasformazione degli ingredienti in pietanza; da adulta, all'estero, cucinava per mantenere la
propria identità e ha cominciato ad apprezzare dettagli che danno piacere, come organizzare e
riordinare la dispensa, fare la spesa nei mercati del quartiere e cucinare con i fiori del terrazzo.
Molte alunne della sua scuola di cucina londinese frequentano i corsi da anni, perché hanno
imparato che cucinare aiuta a stare meglio. Simonetta, cuoca per tradizione familiare e per
necessità, ha sperimentato attraverso le vicissitudini della vita il valore catartico della cucina.
Per lei, la cucina e la tavola, oltre a essere elementi fondamentali dell'esistenza, costituiscono
un trionfo dei sensi, della bellezza e dell'ospitalità."
TEMA: ALIMENTAZIONE
SE NON ORA QUANDO? DI Eve Ensler
Dalle nostre parti è insidiosa, strisciante, nascosta. Perfino glamour. In alcune parti
del mondo, invece, è plateale e brutale. Così quotidiana da sembrare ineluttabile. E
la violenza contro le donne. E la guerra alla dignità femminile. Tentacolare e
multiforme. Donne vittime di stupri politici, rapite e picchiate perché pedine deboli
sullo scacchiere dei conflitti tribali. Mogli che subiscono in silenzio tra le mura di
casa. Figlie che vedono le madri tacere per anni di fronte ad assurde imposizioni religiose. Eve
Ensler, paladina dei diritti femminili, dirige un coro di voci appassionate e autorevoli che
diventa grido di libertà. Per dire che essere donna ancora oggi non è facile, perché si tende a
negare che la violenza, nelle sue molteplici forme, esista. Questi racconti, toccanti, arrabbiati,
emozionanti e a volte leggeri e poetici, ricordano che la dignità della donna è un bene che va
tutelato e difeso da tutti. Per rendere il mondo migliore.
TEMA: VIOLENZA SULLE DONNE
NEANCHE CON UN MORSO ALL’ORECCHIO di flavio Insinna
La morte del padre è l'evento che cambia il corso di un'esistenza. Quello che fa
diventare grandi, fa decifrare il senso di una vita intera. Un percorso faticoso,
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2. raccontato senza sconti da Flavio Insinna, in un libro intimo e introspettivo. Rivolgendosi al
padre in un corpo a corpo serrato, un mattatore della TV popolare illuminata dai grandi ascolti
esplora il mondo in ombra dei sentimenti e del dolore, dei conflitti e dell'amore. E il padre di
Flavio diviene padre nostro. Suo e di tutti, nel corpo vivo delle parole. "Neanche con un morso
all'orecchio" è un memoir sulla lunga adolescenza di un eterno Peter Pan (che a 45 anni vive
ancora in casa con mamma e papà) costretto a diventare di botto responsabile. Sul conflitto
tra il desiderio di entrare vittoriosi nella vita adulta e il bisogno irrinunciabile di essere se
stessi, costi quel che costi. Un po' come un giovane Holden, Flavio Insinna è continuamente
assalito dal dubbio di aver sbagliato o di poter sbagliare nelle sue scelte di vita, di lavoro e di
amore, ma è anche guidato da un ostinato e personale senso della morale, ereditato dalla
figura paterna, e da un'istintiva avversione per tutto ciò che sa di finto e di costruito. Un
sentimento del tutto originale per chi ha fatto della fiction il proprio mestiere. Sul filo della
comicità, da attore consumato, Insinna non si nega nessuna gag nella nostalgica rievocazione
di ricordi autobiografici.
TEMA: BIOGRAFIA
LA CHIESA CONTRO di Sergio Romano
Due sono state le grandi rivoluzioni degli ultimi decenni: quella dei costumi sessuali
e quella biologica o bioetica. La prima ha rimesso in discussione il rapporto tra i
sessi, la struttura della famiglia e la sua stessa esistenza. La seconda ha offerto alla
società umana nuovi modi per procreare, nascere e morire. Così come gli Stati
europei cercano di adattare la loro legislazione a questi cambiamenti radicali, anche
la Chiesa cattolica è direttamente impegnata in queste battaglie giuridiche e scientifiche perché
vede in esse una minaccia alla sua funzione e alla sua missione. Il matrimonio fra omosessuali,
la crisi del celibato sacerdotale, la contraccezione, l'aborto, la procreazione assistita, la
clonazione, il trapianto di organi e il testamento biologico rimettono in discussione il suo
insegnamento morale, le sue tradizioni e la sua funzione di "notaio" nelle tappe fondamentali
della vita. Non sorprende quindi che in queste nuove sfide della modernità, che rischiano di
ridurre la sua autorità e il suo ruolo, la Chiesa si ponga come una forza frenante e di
opposizione di cui tutti gli Stati, anche se in misura diversa, dovranno e devono tenere conto.
In questo libro, Sergio e Beda Romano, oltre a risalire la corrente del lungo fluire dei rapporti
tra la Chiesa e gli Stati europei, ripercorrendone le tappe storiche fondamentali, ne esplorano
anche la foce, individuando gli attuali argomenti di frizione.
TEMA: CHIESA E SOCIETA’
FARLA FRANCA di Gherardo Colombo
Nel 1992 le indagini di Mani pulite portarono alla luce Tangentopoli: un sistema di
corruzione, concussione e finanziamento illecito ai partiti ai livelli più alti del mondo
politico e finanziario italiano. Furono coinvolti ministri, deputati, senatori,
imprenditori, perfino ex presidenti del Consiglio. I reati scoperti dalle inchieste
condotte da un pool della procura della Repubblica di Milano suscitarono una grande
indignazione nell'opinione pubblica e di fatto rivoluzionarono la scena politica italiana. Partiti
storici come la Democrazia Cristiana, il Partito Socialista Italiano, il Psdi, il Pli sparirono o
furono fortemente ridimensionati. A distanza di vent'anni, attraverso un dialogo serrato con
Franco Marzoli, Gherardo Colombo, che di quel pool faceva parte, svela i retroscena delle
indagini di Mani pulite sottolineandone effetti, limiti e aspettative mancate. Racconta le
inchieste sulla P2 e sui "fondi neri" dell'Iri, prime avvisaglie di quell'intreccio tra poteri che
Mani pulite avrebbe portato allo scoperto senza riuscire però a mettervi fine. Ripercorre le
moltissime accuse mosse all'indagine dai politici coinvolti, le polemiche sull'abuso della
custodia cautelare, le misure attuate dalla classe politica in propria difesa. Sullo sfondo,
l'incapacità italiana di far rispettare l'articolo 3 della Costituzione, che vuole tutti i cittadini
uguali di fronte alla legge. Per alcuni, ancora oggi, "farla franca" è terribilmente facile.
TEMA: GIUSTIZIA ITALIANA
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3. POLENTONI di Lorenzo Del Boca
Perché una sacca di sangue costa 3 euro al Sant'Andrea di Vercelli e 12 al
Gallicano di Cosenza? E perché la Regione Piemonte dispone di 700 dipendenti e la
Sicilia di 6000? Ci sono tante cose che ci fanno arrabbiare: gli sprechi, le
inefficienze e ognuna delle mille male-qualcosa che popolano le cronache
quotidiane. Una volta si tratta di truffe. Un'altra volta è una partoriente che ci
lascia la pelle a causa di un errore o di un disguido. Un'altra ancora sono i treni
fermi in mezzo alla campagna per il sistema andato in tilt. Perché tutto questo? La risposta non
viene da differenze culturali o caratteriali che, con facile qualunquismo, si potrebbero
individuare. La ragione affonda le radici nella storia: proprio quella di 150 anni fa. Se oggi i
cittadini si lamentano per l'eccessivo carico fiscale e per le troppe tasse che gravano sul
singolo contribuente, diventa inevitabile rammentare che l'andazzo prese il via giusto un secolo
e mezzo fa, quando ci si cominciò a inventare imposte con tanta fantasia e nessuna logica. Se
adesso tutti parlano di federalismo (e pochi immaginano come farlo) è perché si riconosce
implicitamente che sono stati commessi errori imperdonabili che adesso diventa urgente
rettificare. Non un'Italia unita e nuova ma un regno sabaudo allargato, che annette, che
conquista e che impone le sue regole e le sue misure. Un travisamento degli accordi e del
progetto originario, che ha tradito il Nord danneggiando anche il Sud.
TEMA: POLITICA
ESERCIZI SUPERFICIALI di Raffaele La Capria
Stati d'animo, pensieri, considerazioni sull'Italia di oggi, sul nostro tempo, sul
disagio di questi anni di fronte a un mondo sempre meno preparato ad affrontare la
crisi, non solo economica, che lo attraversa, e la violenza che da ogni parte lo
investe. Nascono così questi "Esercizi superficiali", titolo in assonanza con "esercizi
spirituali" che allude alla concentrazione necessaria per sottrarsi al linguaggio della
falsa profondità, e richiama il volo lieve della libellula, simbolo della nuova collana che questo
testo inaugura. E dunque proprio al linguaggio si affidano queste prose brevi e d'occasione,
seguendo gli umori del momento ponendosi in rapporto alla situazione politica, trasferita però
in una dimensione diversa, di carattere letterario. Guidati dal senso comune e dalla logica
elementare contrapposta alla logica ideologica, questi esercizi sono gli exempla di uno stile
semplice che aspira alla leggerezza e nasconde la fatica che ci vuole per raggiungerla. Così lo
spazio in cui si muovono è la letteratura, che si intreccia alla politica, e la politica alla vita, le
riflessioni si saldano ai sentimenti, ai dubbi e agli interrogativi cui è difficile dare una risposta.
E infatti il libro si chiude con uno sguardo al cielo stellato, mentre il cri cri cri del grillo rivolge
la sua vana domanda nel silenzio notturno dell'universo.
TEMA: NARRATIVA ITALIANA
LA CANOTTIERA DI BOSSI di Marco Belpoliti
Umberto Bossi è il politico dei gesti: il dito medio, le corna, il pugno e
l'avambraccio, la pernacchia, o la famosa canottiera sfoggiata su una spiaggia della
Sardegna nel 1994, e più volte indossata in luoghi pubblici. Marco Belpoliti si chiede
perché il capo leghista esibisca comportamenti tanto provocatori, rompendo una
tradizione di stile misurato dei politici italiani della Prima Repubblica. Perché Bossi è
un "vitellone", come Alberto, il personaggio del celeberrimo film di Fellini. Il leader
leghista, futuro capo di partito e ministro, non ha terminato gli studi né ha rivelato particolari
attitudini, salvo poi diventare, nelle opinioni di seguaci ed elettori, e persino uomini di cultura,
un genio della politica. Com'è stata possibile una tale trasformazione? L'autore rilegge Bossi
attraverso i suoi gesti, esplorandone l'origine e il significato, mostrando come il suo eloquio e i
suoi atteggiamenti abbiano profondamente condizionato il comportamento morale dei politici e
degli italiani in genere. Da queste pagine viene fuori più un cantante rock che un capo di
partito, più un predicatore scomposto che un sottile tessitore: un ragazzotto di paese che
arriva in Parlamento e incarna quello che Sciascia chiamava "l'eterno Fascismo italiano",
acquattato nel grembo stesso della provincia, al Nord come al Sud, e di cui la nostra cultura è
impregnata; fa parte di noi, per quanto ce ne distanziamo, lo rinneghiamo, cerchiamo di
strapparcelo di dosso.
TEMA: PERSONAGGIO POLITICO
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4. HO SMESSO DI PIANGERE di Veronica Pivetti
Il problema vero della depressione è che non la puoi raccontare, non la puoi
descrivere. È invisibile. E non è uguale per tutti. Ma per tutti è un male profondo e
assoluto. E va affrontata, perché tanto non si scappa. Anche per questo Veronica
Pivetti ha deciso di condividere con noi il suo momento buio. E lo fa con toccante
onestà, senza censurare i momenti dolorosi che, come spesso accade nella vita,
finiscono per diventare involontariamente molto comici. "Lei è malata, la sua
tiroide non funziona più": questo si è sentita dire Veronica nel lontano 2002. Era così. La sua
tiroide ha cominciato a dare i numeri, si è starata e l'ha traghettata verso una forte
depressione, complici alcuni farmaci sbagliati che le erano stati prescritti. Così è iniziata la sua
odissea medica. Alcuni dottori l'hanno salvata, altri massacrata, alcuni le hanno ridato la vita,
altri gliel'hanno tolta. E finalmente, nel 2008, Veronica ha incominciato a rivedere la luce e a
uscire da questo micidiale periodo nero. Sono stati sei anni infami, "anni nei quali mi sono
detta continuamente che era inutile vivere così. Il tempo triste sembra sempre tempo perso".
Anni difficilissimi che, però, non sono passati senza lasciare un segno. "Una volta ero
perfettamente funzionante, ero nuova di trinca. E credevo che fosse quella la verità. Ora sono
un po' rattoppata, ho un'anima patchwork e una psiche in divenire. Ed è questa la verità. Ma
va bene così, perché la vita si fa con quello che c'è...
TEMA: DEPRESSIONE DIARI E MEMORIE
COSI’ E’ LA VITA di Concita De Gregorio
I bambini fanno domande. A volte imbarazzanti, stravaganti, definitive. Vogliono
sapere perché nasciamo, dove andiamo dopo la morte, perché esiste il dolore,
cos'è la felicità. E gli adulti sono costretti a trovare delle risposte. È un esercizio
tra la filosofia e il candore, che ci obbliga a rivedere ogni volta il nostro
rassicurante sistema di valori. Perché non possiamo deluderli. Né ingannarli.
Siamo stati come loro non troppo tempo fa. Dell'invecchiare, dell'essere fragili,
inadeguati, perfino del morire parliamo ormai di nascosto. Ai bambini è negata l'esperienza
della fine. La caducità, la sofferenza, la sconfitta sono fonte di frustrazione e di vergogna.
L'estetica dell'eterna giovinezza costringe molte donne nella prigione del corpo perfetto e le
inchioda dentro un presente mortifero, incapace di darci consolazione, perfino felicità. In
questa intensa, sorprendentemente gioiosa inchiesta narrativa, Concita De Gregorio ci chiede
di seguirla proprio in questi luoghi rimossi dal discorso contemporaneo. Funerali e malattie,
insuccessi e sconfitte, se osservati e vissuti con dignità e condivisione, diventano occasioni
imperdibili di crescita, di allegria, di pienezza. Perché se non c'è peggior angoscia della
solitudine e del silenzio, non c'è miglior sollievo che attraversare il dolore e trasformarlo In
forza.
TEMA: MORTE
Le immagini e i contenuti sono tratti dal sito www.ibs.it
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