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Ciminna News
è il nostro giornale
Il Programma Operativo
Nazionale (PON) del Ministero
dell’Istruzione, dell’Università e
della Ricerca, intitolato “Per la
Scuola - competenze e ambienti
per l’apprendimento”,
finanziamenti dai fondi
strutturali Europei contiene le
priorità strategiche del settore
istruzione e ha una durata
settennale,
dal 2014 al 2020
1 Alomia Francesco
2 Alomia Riccardo
3 Carini Roberto
4 Gherasim Sebastian
5 La corte Vincenzo
6 La paglia Salvatore
7 La paglia Tania
8 La paglia Vito
9 Leone Alessandro
10 Mannina Valeria Maria
11 Manzella Sophia
12 Parisi Leonardo
13 Patricola Noemi Maria
14 Pietralunga Antonina
15 Polizzi Maria Cristina
16 Priolo Alessio
17 Scinaldi Francesca Rita
18 Urso Francesca Urso
Prof. Taibi Giovanni
Prof. Sciacchitano Carmelo
 Intervista al Preside
 Elezione Baby Sindaco
 Erasmus+
 Intervista alla Prof.ssa Pollaccia
 I monumenti e le chiese di Ciminna
 Le Feste Tradizionali: Il S.S. Crocifisso- S.Vito-
Marunnuzza du Triunfu.
 Canti e Litanie
 L’Associazionismo: A.C.A.M banda musicale.
 Piatti tipici: La”Nfriulata e “U Cuddiruni”
 Partecipare al Pon che felicità.
Polizzi Maria Cristina, La Paglia Tania, Alomia Riccardo, Alomia Francesco, Mannina Valeria
ELEZIONE BABY SINDACO DELLA SCUOLA SECONDARIA DI
CIMINNA
Intervista alla prof. Francesca Pollaccia
 L’Erasmus è un progetto europeo. Le scuole partecipanti hanno una possibilità
di collaborare con altre scuole europee in un progetto su una tematica di
interesse comune e di effettuare mobilità di alunni, di insegnati e staff presso
le scuole partner. I partners, minimo 2 scuole, si trovano attraverso una
piattaforma virtuale che si chiame “etwinning”.
 Il nostro progetto coinvolge 6 scuole che operano un contesto europeo: una
scuola spagnola, una polacca, una greca, una danese e infine ci siamo noi.
 Da cosa è nata l’idea?
 L’idea è nata dall’esperienza con i progetti’chiamati “Comenius” ,portati
avanti dal Prof. Alesi negli anni passati
 Chi è coinvolto in questa attività?
 Tutti gli insegnanti e tutti gli studenti della scuola concorrono alla buona
riuscita del progetto. La preparazione delle attività coinvolge tutti e non solo
gli alunni che partecipano alle mobilità. Questi ultimi si fanno portavoce dei
lavori elaborati col contributo di tutti gli studenti della scuola .
 Quali materie sono coinvolte in questa attività?
 A seconda della tematica trattata può interessare alcune discipline
specifiche,ma in generale tutte le discipline sono coinvolte .L’inglese
è sempre coinvolto essendo la lingua veicolare del progetto. Chi si
occupa di questo progetto?
 Un team di insegnanti compone la commissione Erasmus.
Perché si è pensato di introdurre questo progetto?
 Si è pensato di introdurre il progetto Erasmus nella nostra scuola per
un confronto con una dimensione europea dell’istruzione. Cosa
significa la parola “Erasmus”?
 Erasmus significa “European Region Action Scheme for the Mobility of
University Students” cioè “ Progetto di impegno europeo per la
mobilità degli studenti università
 In passato , il progetto era destinato solo agli studenti universitari,in
un secondo momento è stato ampliato alle scuole secondarie di
secondo grado,mentre oggi possono partecipare tutte le scuole di
ordine e grado e gli alunni a partire dai 3 anni di età.
 La chiesa esisteva già nel 1230 ed è da identificare
con quella che le fonti indicano come fabbricata
quanto nacque il nucleo storico di Ciminna e che,
secondo tradizione, era annessa al castello. È
ipotizzabile che venisse distrutta nel corso di una
scorreria angioina che, il 26 giugno 1326, devastò
le campagne e l'abitato, dando alle fiamme il
Castello. Matteo Sclafani, signore di Ciminna,
ricostruì nelle vicinanze un palazzo-torre e nel
1333, dispose l'edificazione di una nuova chiesa in
un luogo che egli stesso avrebbe scelto, volendola
dedicare a San Giovanni Battista. Fonti
archivistiche ne affermano la fondazione nel 1350,
precisando come avesse l'altare maggiore verso
settentrione e fosse dedicata a Santa Maria
Maddalena Di questa chiesa trecentesca sono
pervenuti resti della cripta e della zona absidale.
Ricostruita dopo l'elevazione a parrocchia sull'area
della precedente, ha l'abside rivolta ad oriente.
LA MATRICE
La più antica delle strutture è la torre
campanaria del 1519: un'epigrafe ne fissava
l'ultimazione nel 1550, anno in cui fu fusa la
campana maggiore.
Ispirata alle costruzioni normanne, conserva
lo schema icnografico della chiesa di Santo
Spirito di Palermo. Alla solidità di quelle
costruzioni si richiama la zona absidale con
le caratteristiche asimmetrie mentre l'aula,
coperta da controsoffitto piano (distrutto
nel 1970) e il prospetto, presentavano
elementi gotici desunti dal 400 palermitano.
Il sisma del 1693 danneggiò il prospetto,
rimodellato con inserti che richiamano il
lessico architettonico di Paolo Amato.
L'interno, coperto da stucchi decorativi nel
700, prese aspetto barocco.
 La chiesa di San Vito, dedicata al Santo Patrono di Ciminna, sorge sopra
un colle a mezzogiorno del centro abitato. Non si conosce la data certa
della fondazione, anche se fin dal 1610 vi era insediata una confraternita
devota al santo martire.
 Dal rescritto papale del 1643, che ordinava alle comunità di eleggere un
santo patrono, San Vito è stato il patrono principale di Ciminna. Il 15
giugno, vi è la commemorazione del Santo Patrono, la Santa Messa viene
celebrata nello spiazzale di fronte la Chiesa, al termine della quale, si
svolge la processione fino alla curva dove è sita la statua di San Vito.
Ulteriori festeggiamenti in onore del Patrono si svolgono la prima
domenica del mese di Settembre, giorno in cui viene portata in
processione la statua e le reliquie di San Modesto, Santa Crescenza e San
Vito; durante la caratteristica festa, diversi personaggi indossano i
costumi dell’epoca ed è possibile vedere quadri plastici che
ricostruiscono e raffigurano la storia del Santo.
La chiesa di san Giovanni Battista dà, per la sua importanza, il nome al
quartiere omonimo e la sua storia è legata a quella del SS. Crocifisso, che
si venera in essa. Anticamente era una piccola chiesa con un piccolo
oratorio annesso dedicato a S. Giovanni Battista. Tra le notizie
frammentarie sulla costruzione della chiesa sappiamo che nel 1534, alla
sua morte Umiliano Logia nominò erede universale la moglie Giovanna
Logia, la quale ne doveva essere usufruttuaria durante la sua vita e, dopo
la morte, la vigna e il giardino con altri suoi beni dovevano passare alla
venerabile confraternita di san Giovanni Battista, con l’obbligo di
fabbricare la cappella di san Giovanni Evangelista. La chiesa ha una
magnifica facciata di stile tardo barocco, con tre porte d’ingresso, con un
portale a colonne tortili ed altri elementi stilistici che la fanno attribuire
per tradizione a Paolo Amato, architetto del Senato palermitano, nato a
Ciminna il 24 gennaio 1634 e morto a Palermo il 3 luglio 1714.
La chiesa si presenta a pianta basilicale a tre navate divisa da due ordini
di cinque colonne, in stile dorico - romano, la tribuna maggiore
presentano decorazioni settecentesche. Il presbiterio, realizzato a forma
di catino, contiene un vano che ospita il SS. Crocifisso. La costruzione
dell’attuale tempio nasce dall’accresciuta devozione e, soprattutto, dagli
avvenimenti miracolosi attribuiti al SS. Crocifisso che si venera in essa.
L’attuale tempio fu eretto nello stesso luogo di quello antico. All’interno
opere dal XV al XVIII sec., in particolare il Crocifisso ligneo, databile
attorno alla metà del XV secolo, di autore ignoto. A partire dagli eventi
miracolosi accaduti nel 1623, ed in seguito nel 1651, il suddetto
crocifisso fu collocato un una nicchia decorata ad intaglio, posta
nell’abside maggiore sopra l’altare. Furono realizzati le suppellettili in
argento a servizio della chiesa, tra questi si annotano: Le due lampade
pensili una realizzata nel 1656 e l’altra nel 1663, ostensori, calici e vari
oggetti datati dalla metà del’600 alla metà del’700.All’interno della
chiesa vi erano presenti due confraternite con i seguenti titoli: La
Confraternita di san Giovanni Battista presente nel XVI secolo e la
Confraternita dei quattro Santi Coronati nel 1714.
LA STORIA
 L’anno 1651 Per Ciminna ,piccola cittadina di provincia, è una data di
rilievo , una pietra miliare nella storia della vita religiosa del suo popolo
semplice e pio per lunga tradizioni di secoli.
Nel presente anno 1951 cade la ricorrenza tricentenaria di quella
memorabile data , che segna l’inizio della solennità del culto alla “
Miracolosa immagine del crocifisso della chiesa di San Giovanni “, da
quell’epoca divenuto centro vitale della viva religiosità per i ciminnesi .
Rifacciamoci brevemente agli elementi storici tramandati. Elementi
essenziali di quegli avvenimenti,contesti di prodigio e di intense
religiosità che ebbero il loro svolgimento in Ciminna nel sec. XVII, secolo
così pieno di contrarsi , di vivide luci e di ombre profonde , di orrendi
delitti e di affermazioni di grandi santi , e di epidemie , carestie di
sommesse . Come di feste , giochi e di spavalderie .
In una notte buia , e propizia agli agguati , del 1623 “morì di morte
violenta e repentina , colpito da una scopettata “ presso la sua
abitazione tal Bartolo Cajazza. Come di consulto , alla mattina seguente
convennero per le esequie in quel luogo (vicino all’odierna Capella di
Santa Croce) .
Il Clero e Confraternite religiose con le loro “Insegne” cioè con le croci
processionali , stendardi e gonfaloni . Iniziatosi lo sfilamento del corteo
funebre , diretto alla vicina chiesa di San Giovanni , anche il giovane ha
detto a reggere insegna della confraternita omonima fece l’atto di
prendere la croce che aveva appoggiata al muro , ma egli non riuscì per
quanto si adoperasse con tutte le sue forze . Soltanto quando il funebre
corteo col cadavere del Cajazza pervenne all’interno del tempio, la
croce poté essere presa e riportata nella chiesa della confraternita.
Da quel giorno non mancarono ai piedi di quel Crocifisso, già sistemato
sull’altare dell’abside sinistra, anime piene devote. Le frequenti grazie di
guarigioni sorprendenti ottenuti dai fedeli , ne accrebbero sempre di più
il numero .
 PRIMO MIRACOLO:
 IL 5 Maggio dell’anno 1651 , giorno di Venerdì,
 avendo li sudetti due devoti raccoltala elemosina di alcuni Messe ,e
quanto bastava per comprare candele e l’olio per le lampe , si
diedero , con la previa licenza del Vicario ad invocare il popolo con
le campane. E ecco che mentre si celebrava una Messa , ci fu una
certa donna chiamata Filippa Pappalevato , moglie di Pietro, che
teneva un bambino in braccio chiamato Giovanni , travagliato d’una
rottura , che non lo faceva quietare dal pianto ,la povera madre con
viva fede , lo raccomandava al Santissimo Crocifisso . O Signore
,diceva, concedimi questa grazia di sanarlo per vostra misericordia
.Ecco che alzavano le voci l’addolorato bambino,se le ruppero quella
lenze che lo cingevano stretto e si trovò guarito. Manifestò il
miracolo la madre con molto giubilo ,e lacrime d’allegrezza lodando
la Divina Misericordia e se ne andò consolata.
RENDE LA VISTA AD UN CIECO
Fra li primi, che detta mattina concorsero a quella chiesa uno fu Giuseppe
D’Accomando , cieco da tutti e due gli occhi. Per una malattia ,questa
malattia gli era venuta in testa solo che esternamente non si vedeva , inoltre
gl’impediva di vedere , e stesse per ben 7 anni senza vista , in un angolo di
casa . Portava inoltre una grande devozione a questa Santa immagine e fu uno
dei contribuenti di qualche poca elemosina per le messe del 5 maggio .
Quando appunto entro nella casa dei suoi parenti , nell’entrare vide una
lampada accesa ; e dopo la Santa immagine , con grandissima sua allegrezza ,
camminando per la chiesa ,gli cadde il bastone . Che perciò lasciatelo per
memoria , e recuperata perfettamente la vista , si diede con affetto e
mettere in ordine le lampade , e si mise a fare altri servizi della chiesa e
finalmente consolato ritornò a casa sua .
Il complesso bandistico A.C.A.M.“Giuseppe Verdi” nasce a Ciminna
Nel 1820 essi, divenuti una ventina, si organizzarono in forma di banda
musicale ad opera dei fratelli Salvatore e Giuseppe Gattuso e del
maestro Filippo Albanese da Acquavita Platani (considerati come i veri
fondatori della banda). Poco a poco la banda, accresciuta di altri
strumenti (tamburo, grancassa e piatti) ed individui, raggiunse un grande
sviluppo diventando una delle migliori in Sicilia, ricercata e chiamata
anche nella parte orientale nell’isola. La banda musicale, dopo la
scissione avvenuta intorno al 1920, riesce (negli anni successivi) a
ricostituirsi e a raggiungere un alto prestigio anche fuori da Ciminna sotto
la direzione di due insigni maestri: Antonino Cuti e Gabriele Bonanno.
La Banda inoltre si è esibita con le proprie interpretazioni in alcune delle
scene dé “Il Gattopardo” del grande Luchino Visconti che scelse Ciminna
ed i suoi ambienti, per molte riprese del suo capolavoro
La banda musicale, dopo la scissione interna, avvenuta intorno al 1920,
riesce (negli anni successivi) a ricostituirsi ad L’A.C.A.M. G.ppe Verdi
diretta attualmente dal maestro/prof. V.zo Grimaldi diplomato in corno e
rappresentata dal presidente prof. La Paglia Salvatore diplomato in oboe
al Conservatorio di Musica Vincenzo Bellini di Palermo nel 1989, è
composta da circa 45 esecutori tutti locali la maggior parte dei quali
diplomati al Conservatorio di Musica.
E rilevante inoltre ricordare che tra i vari esecutori, la banda si
armonizza con la presenza di giovani diplomati, studenti di Conservatorio
e semplici appassionati di musica; ovviamente, il suo buon livello artistico
stato raggiunto anche grazie a personali emerse con grandi doti musicali,
tali da espandere prestigio presso l’Orchestra Sinfonica Sicilianae i veri
teatri.
Ulteriore conferma all’importanza che la musica ha per la popolazione e
per il comune di Ciminna è arrivata con il riconoscimento del premio
Paolo e Vincenzo Amato consegnato all’attuale presidente Prof. La Paglia
Salvatore il 16 Dicembre 2006 presso la Parrocchia Santa Maria Maddalena
di Ciminna.
STRUTTURA DEL PERCORSO
I corsi per allievi si dividono in:
 Corso di Propedeutica Musicale: il laboratorio rappresenta un’esperienza
musicale completa, il progetto nasce dalla convinzione che la musica
svolge un ruolo centrale nella formazione di un individuo e sia in grado di
sviluppare le potenzialità espressive e creative della persona.
 Corso di formazione musicale: corso di base fatto in gruppi allievi e
finalizzato a fornire nozioni di teoria musicale sviluppando allo stesso
tempo il senso ritmico e la capacità di lettura della musica.
 Corso di strumento: lezioni individuali dove l’allievo viene seguito da un
insegnante professionista che impartisce le nozioni per imparare a
suonare lo strumento messo gratuitamente a disposizione dalla banda.
 L’ A.C.A.M – “G. Verdi” di Ciminna, con il patrocino del Comune di
Ciminna organizza anche per l’anno scolastico 2018/2019 i corsi di
scuola musicale di base (teoria e solfeggio) ed avanzata per imparare a
suonare uno strumento e successivamente entrare ie successivamente
entrare a far parte del nostro complesso bandistico.
 Ciminna, luogo di attraenti e secolari tradizioni, vive i giorni della solennità
dell’Immacolata Concezione con devozione e partecipazione popolare.
 Nel corso della festività dell’Immacolata si svolge un’usanza singolare,
risalente a circa 250 anni, che, insieme ad altre, è traccia di una cultura di
fede e manifestazione di una pietà devota: ‘U Triunfu.
 Tale tradizione risale al 1781, anno in cui i frati del convento di San Francesco
D’Assisi di Ciminna commissionano allo scultore Antonino Barcellona una nuova
statua lignea dell’Immacolata, da consegnare il 7 Dicembre dello stesso anno.
In questa data la statua tardava ad essere consegnata; dunque il popolo
ciminnese, che era rimasto in chiesa a vegliare fino a tarda sera, spinto da
devozione e impaziente per il ritardo della consegna di detta statua, si
incamminò verso Palermo, con la speranza di incrociare chi stava portando
l’opera a Ciminna. Il gioioso incontro avvenne nei pressi di Baucina. Il popolo
ciminnese, incontrati i portatori, animato da una grande devozione verso la
Madre di Dio, si carica il simulacro e, nell’oscurità della notte, torna in paese,
arrivando alla chiesa di San Francesco d’Assisi. Era l’alba dell’8 Dicembre 1781.
LA PROCESSIONE E I BUSUNA
 I festeggiamenti iniziano il sabato sera successivo all’8 dicembre: giovani e
meno giovani si ritrovano insieme per mangiare, come da tradizione, salsiccia
e ‘nfriulati(focacce ripiene di carne di maiale tritata, polpa di pomodoro,
cipolle e spezie, nonché piatto tipico ed esclusivo di questa ricorrenza) e
bevono vino. Pur considerato il piatto tipico di questa ricorrenza, i ‘nfriulati,
fino alla metà del secolo scorso erano privilegio dei benestanti; oggi è, invece,
alla portata di tutti.
 La cantata non è, come comunemente si crede, un ricalcare o accompagnare
la melodia eseguita dalla banda, bensì al contrario: la musica accompagna le
parole di chi, in quel momento, innalza una preghiera alla Madonna. Nella
fattispecie i canti che in questa occasione vengono eseguiti, e hanno melodie
proprie, sono “O bella mia speranza” e le litanie lauretane.
Durante il tragitto, inoltre, di tanto in tanto vengono fatti volare i balluna,
mongolfiere di carta velina create artigianalmente. La processione, dopo aver
fatto un tradizionale percorso, si conclude con il ritorno in chiesa, quando le
prime luci dell’alba rischiarano le strade. Alcune di queste manifestazioni
tradizionali (busuna, vampe, balluna, cantata…), cadute in disuso negli ultimi
decenni, sono state riprese da un gruppo di giovani ragazzi volontari. Pertanto,
considerato che anche quest’ anno, in occasione della tradizionale
processione ru triunfu, un gruppo di giovani volontari si prodigherà per il
recupero di queste tradizioni e, tra le altre cose, realizzerà i mazzuna ri busuna,
disponibili in prossimità delle vampe, è necessaria una partecipazione fattiva e
responsabile; in particolare si raccomanda agli adulti di invogliare i più piccoli ad
accompagnare la processione con la caratteristica torcia, per
custodire migliorare e tramandare ai posteri la tradizione. Si invita chiunque a
condividere immagini, video, racconti, pensieri, storie e contributi vari
sul Triunfu, al fine di salvaguardare. fedelmente quello che è un patrimonio
esclusivo e tradizionalmente rilevante.
 Sebbene a Gibellina un piatto tipico simile alla nostra ‘nfriulata è la
cosiddetta ‘nfigghiulata, una focaccia ripiena di formaggio, guanciale di
maiale, pomodoro, ricottail contrario di sfriulare, cioè sminuzzare
fuori? *’nfriulare, da cui il part. pass.‘nfriulato o al femminile,
riferendosi alla carne tritata, ‘nfriulata,, cioè macinata e messa
dentro dentro, come suggerisce la preposizione ‘n da in,
“dentro”(sempre con caduta di iper aferesi). Dobbiamo allora postulare
l’esistenza in passato di un verbo
*friulare,“sminuzzare, tritare”, probabilmente una forma popolare del
verbo latino frio, frias, friavi, friatum, friare che significa proprio
“tritare, sminuzare”, e da cui derivano gli aggettivi italiani friabile e
frivolo, col senso originario proprio di sminuzzata
 Il cuddiruni è una tipica focaccia siciliana dal sapore forte e deciso.
 Viene preparato in molti comuni di diverse provincie siciliane; è fatto con
lo stesso impasto del pane, ma ha forme e farciture diverse a seconda
della provincia in cui ci si trova.
 Le origini
 I Greci arrivati in Sicilia preparavano la kollura, una pagnotta rotonda di
farina di grano, che è giunta fino ai giorni nostri con il termine dialettale
“cuddura” o con l’accrescitivo “cuddiruni”.
 Diverse varianti…
 Il cuddiruni che si mangia nell’entroterra palermitano e in qualche
comune dell’agrigentino, ha la forma simile a quella di una pizza.
 L’impasto viene spianato con i polpastrelli unti d’olio d’oliva. Condito con
acciughe, cipolla a pezzetti, pecorino grattugiato e origano
Noi ragazzi, tempo fa, abbiamo deciso di iscriverci al progetto PON
“Scrivere fa bene, meglio se in digitale” perché l’idea ci entusiasmava. Appena
ci hanno informato di questo progetto, abbiamo subito pensato di iscriverci; e
così abbiamo fatto. Il tutor è il prof. Sciacchitano mentre l’esperto è il prof.
Taibi; gli alunni coinvolti sono 18. La prima lezione, a parere nostro, è stata la
più noiosa, ma nelle altre, lavorando nell’aula di informatica, abbiamo creato
una redazione di un giornale con argomenti a nostra scelta: è stato molto
divertente.
Infatti ci è piaciuto il fatto che mentre lavoravamo sull’articolo. potevamo
ascoltare musica.
Il PON è stato un progetto entusiasmante e divertente e ci teniamo a
ringraziare tutti coloro che hanno contribuito al progetto, in particolare i prof.
Sciacchitano e Taibi per l’aiuto e il supporto che ci hanno dato.
Un enorme grazie.
Polizzi M.Cristina-La Paglia Tania- La Paglia Salvatore- Alomia Riccardo

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Scrivere fa bene meglio se in digit@le

  • 1. Ciminna News è il nostro giornale
  • 2. Il Programma Operativo Nazionale (PON) del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, intitolato “Per la Scuola - competenze e ambienti per l’apprendimento”, finanziamenti dai fondi strutturali Europei contiene le priorità strategiche del settore istruzione e ha una durata settennale, dal 2014 al 2020
  • 3. 1 Alomia Francesco 2 Alomia Riccardo 3 Carini Roberto 4 Gherasim Sebastian 5 La corte Vincenzo 6 La paglia Salvatore 7 La paglia Tania 8 La paglia Vito 9 Leone Alessandro 10 Mannina Valeria Maria 11 Manzella Sophia 12 Parisi Leonardo 13 Patricola Noemi Maria 14 Pietralunga Antonina 15 Polizzi Maria Cristina 16 Priolo Alessio 17 Scinaldi Francesca Rita 18 Urso Francesca Urso
  • 4. Prof. Taibi Giovanni Prof. Sciacchitano Carmelo
  • 5.  Intervista al Preside  Elezione Baby Sindaco  Erasmus+  Intervista alla Prof.ssa Pollaccia  I monumenti e le chiese di Ciminna  Le Feste Tradizionali: Il S.S. Crocifisso- S.Vito- Marunnuzza du Triunfu.  Canti e Litanie  L’Associazionismo: A.C.A.M banda musicale.  Piatti tipici: La”Nfriulata e “U Cuddiruni”  Partecipare al Pon che felicità.
  • 6. Polizzi Maria Cristina, La Paglia Tania, Alomia Riccardo, Alomia Francesco, Mannina Valeria
  • 7.
  • 8. ELEZIONE BABY SINDACO DELLA SCUOLA SECONDARIA DI CIMINNA
  • 9.
  • 10. Intervista alla prof. Francesca Pollaccia
  • 11.  L’Erasmus è un progetto europeo. Le scuole partecipanti hanno una possibilità di collaborare con altre scuole europee in un progetto su una tematica di interesse comune e di effettuare mobilità di alunni, di insegnati e staff presso le scuole partner. I partners, minimo 2 scuole, si trovano attraverso una piattaforma virtuale che si chiame “etwinning”.  Il nostro progetto coinvolge 6 scuole che operano un contesto europeo: una scuola spagnola, una polacca, una greca, una danese e infine ci siamo noi.  Da cosa è nata l’idea?  L’idea è nata dall’esperienza con i progetti’chiamati “Comenius” ,portati avanti dal Prof. Alesi negli anni passati  Chi è coinvolto in questa attività?  Tutti gli insegnanti e tutti gli studenti della scuola concorrono alla buona riuscita del progetto. La preparazione delle attività coinvolge tutti e non solo gli alunni che partecipano alle mobilità. Questi ultimi si fanno portavoce dei lavori elaborati col contributo di tutti gli studenti della scuola .
  • 12.  Quali materie sono coinvolte in questa attività?  A seconda della tematica trattata può interessare alcune discipline specifiche,ma in generale tutte le discipline sono coinvolte .L’inglese è sempre coinvolto essendo la lingua veicolare del progetto. Chi si occupa di questo progetto?  Un team di insegnanti compone la commissione Erasmus. Perché si è pensato di introdurre questo progetto?  Si è pensato di introdurre il progetto Erasmus nella nostra scuola per un confronto con una dimensione europea dell’istruzione. Cosa significa la parola “Erasmus”?  Erasmus significa “European Region Action Scheme for the Mobility of University Students” cioè “ Progetto di impegno europeo per la mobilità degli studenti università  In passato , il progetto era destinato solo agli studenti universitari,in un secondo momento è stato ampliato alle scuole secondarie di secondo grado,mentre oggi possono partecipare tutte le scuole di ordine e grado e gli alunni a partire dai 3 anni di età.
  • 13.  La chiesa esisteva già nel 1230 ed è da identificare con quella che le fonti indicano come fabbricata quanto nacque il nucleo storico di Ciminna e che, secondo tradizione, era annessa al castello. È ipotizzabile che venisse distrutta nel corso di una scorreria angioina che, il 26 giugno 1326, devastò le campagne e l'abitato, dando alle fiamme il Castello. Matteo Sclafani, signore di Ciminna, ricostruì nelle vicinanze un palazzo-torre e nel 1333, dispose l'edificazione di una nuova chiesa in un luogo che egli stesso avrebbe scelto, volendola dedicare a San Giovanni Battista. Fonti archivistiche ne affermano la fondazione nel 1350, precisando come avesse l'altare maggiore verso settentrione e fosse dedicata a Santa Maria Maddalena Di questa chiesa trecentesca sono pervenuti resti della cripta e della zona absidale. Ricostruita dopo l'elevazione a parrocchia sull'area della precedente, ha l'abside rivolta ad oriente. LA MATRICE
  • 14. La più antica delle strutture è la torre campanaria del 1519: un'epigrafe ne fissava l'ultimazione nel 1550, anno in cui fu fusa la campana maggiore. Ispirata alle costruzioni normanne, conserva lo schema icnografico della chiesa di Santo Spirito di Palermo. Alla solidità di quelle costruzioni si richiama la zona absidale con le caratteristiche asimmetrie mentre l'aula, coperta da controsoffitto piano (distrutto nel 1970) e il prospetto, presentavano elementi gotici desunti dal 400 palermitano. Il sisma del 1693 danneggiò il prospetto, rimodellato con inserti che richiamano il lessico architettonico di Paolo Amato. L'interno, coperto da stucchi decorativi nel 700, prese aspetto barocco.
  • 15.  La chiesa di San Vito, dedicata al Santo Patrono di Ciminna, sorge sopra un colle a mezzogiorno del centro abitato. Non si conosce la data certa della fondazione, anche se fin dal 1610 vi era insediata una confraternita devota al santo martire.  Dal rescritto papale del 1643, che ordinava alle comunità di eleggere un santo patrono, San Vito è stato il patrono principale di Ciminna. Il 15 giugno, vi è la commemorazione del Santo Patrono, la Santa Messa viene celebrata nello spiazzale di fronte la Chiesa, al termine della quale, si svolge la processione fino alla curva dove è sita la statua di San Vito. Ulteriori festeggiamenti in onore del Patrono si svolgono la prima domenica del mese di Settembre, giorno in cui viene portata in processione la statua e le reliquie di San Modesto, Santa Crescenza e San Vito; durante la caratteristica festa, diversi personaggi indossano i costumi dell’epoca ed è possibile vedere quadri plastici che ricostruiscono e raffigurano la storia del Santo.
  • 16. La chiesa di san Giovanni Battista dà, per la sua importanza, il nome al quartiere omonimo e la sua storia è legata a quella del SS. Crocifisso, che si venera in essa. Anticamente era una piccola chiesa con un piccolo oratorio annesso dedicato a S. Giovanni Battista. Tra le notizie frammentarie sulla costruzione della chiesa sappiamo che nel 1534, alla sua morte Umiliano Logia nominò erede universale la moglie Giovanna Logia, la quale ne doveva essere usufruttuaria durante la sua vita e, dopo la morte, la vigna e il giardino con altri suoi beni dovevano passare alla venerabile confraternita di san Giovanni Battista, con l’obbligo di fabbricare la cappella di san Giovanni Evangelista. La chiesa ha una magnifica facciata di stile tardo barocco, con tre porte d’ingresso, con un portale a colonne tortili ed altri elementi stilistici che la fanno attribuire per tradizione a Paolo Amato, architetto del Senato palermitano, nato a Ciminna il 24 gennaio 1634 e morto a Palermo il 3 luglio 1714.
  • 17. La chiesa si presenta a pianta basilicale a tre navate divisa da due ordini di cinque colonne, in stile dorico - romano, la tribuna maggiore presentano decorazioni settecentesche. Il presbiterio, realizzato a forma di catino, contiene un vano che ospita il SS. Crocifisso. La costruzione dell’attuale tempio nasce dall’accresciuta devozione e, soprattutto, dagli avvenimenti miracolosi attribuiti al SS. Crocifisso che si venera in essa. L’attuale tempio fu eretto nello stesso luogo di quello antico. All’interno opere dal XV al XVIII sec., in particolare il Crocifisso ligneo, databile attorno alla metà del XV secolo, di autore ignoto. A partire dagli eventi miracolosi accaduti nel 1623, ed in seguito nel 1651, il suddetto crocifisso fu collocato un una nicchia decorata ad intaglio, posta nell’abside maggiore sopra l’altare. Furono realizzati le suppellettili in argento a servizio della chiesa, tra questi si annotano: Le due lampade pensili una realizzata nel 1656 e l’altra nel 1663, ostensori, calici e vari oggetti datati dalla metà del’600 alla metà del’700.All’interno della chiesa vi erano presenti due confraternite con i seguenti titoli: La Confraternita di san Giovanni Battista presente nel XVI secolo e la Confraternita dei quattro Santi Coronati nel 1714.
  • 18. LA STORIA  L’anno 1651 Per Ciminna ,piccola cittadina di provincia, è una data di rilievo , una pietra miliare nella storia della vita religiosa del suo popolo semplice e pio per lunga tradizioni di secoli. Nel presente anno 1951 cade la ricorrenza tricentenaria di quella memorabile data , che segna l’inizio della solennità del culto alla “ Miracolosa immagine del crocifisso della chiesa di San Giovanni “, da quell’epoca divenuto centro vitale della viva religiosità per i ciminnesi . Rifacciamoci brevemente agli elementi storici tramandati. Elementi essenziali di quegli avvenimenti,contesti di prodigio e di intense religiosità che ebbero il loro svolgimento in Ciminna nel sec. XVII, secolo così pieno di contrarsi , di vivide luci e di ombre profonde , di orrendi delitti e di affermazioni di grandi santi , e di epidemie , carestie di sommesse . Come di feste , giochi e di spavalderie . In una notte buia , e propizia agli agguati , del 1623 “morì di morte violenta e repentina , colpito da una scopettata “ presso la sua abitazione tal Bartolo Cajazza. Come di consulto , alla mattina seguente convennero per le esequie in quel luogo (vicino all’odierna Capella di Santa Croce) .
  • 19. Il Clero e Confraternite religiose con le loro “Insegne” cioè con le croci processionali , stendardi e gonfaloni . Iniziatosi lo sfilamento del corteo funebre , diretto alla vicina chiesa di San Giovanni , anche il giovane ha detto a reggere insegna della confraternita omonima fece l’atto di prendere la croce che aveva appoggiata al muro , ma egli non riuscì per quanto si adoperasse con tutte le sue forze . Soltanto quando il funebre corteo col cadavere del Cajazza pervenne all’interno del tempio, la croce poté essere presa e riportata nella chiesa della confraternita. Da quel giorno non mancarono ai piedi di quel Crocifisso, già sistemato sull’altare dell’abside sinistra, anime piene devote. Le frequenti grazie di guarigioni sorprendenti ottenuti dai fedeli , ne accrebbero sempre di più il numero .
  • 20.  PRIMO MIRACOLO:  IL 5 Maggio dell’anno 1651 , giorno di Venerdì,  avendo li sudetti due devoti raccoltala elemosina di alcuni Messe ,e quanto bastava per comprare candele e l’olio per le lampe , si diedero , con la previa licenza del Vicario ad invocare il popolo con le campane. E ecco che mentre si celebrava una Messa , ci fu una certa donna chiamata Filippa Pappalevato , moglie di Pietro, che teneva un bambino in braccio chiamato Giovanni , travagliato d’una rottura , che non lo faceva quietare dal pianto ,la povera madre con viva fede , lo raccomandava al Santissimo Crocifisso . O Signore ,diceva, concedimi questa grazia di sanarlo per vostra misericordia .Ecco che alzavano le voci l’addolorato bambino,se le ruppero quella lenze che lo cingevano stretto e si trovò guarito. Manifestò il miracolo la madre con molto giubilo ,e lacrime d’allegrezza lodando la Divina Misericordia e se ne andò consolata.
  • 21. RENDE LA VISTA AD UN CIECO Fra li primi, che detta mattina concorsero a quella chiesa uno fu Giuseppe D’Accomando , cieco da tutti e due gli occhi. Per una malattia ,questa malattia gli era venuta in testa solo che esternamente non si vedeva , inoltre gl’impediva di vedere , e stesse per ben 7 anni senza vista , in un angolo di casa . Portava inoltre una grande devozione a questa Santa immagine e fu uno dei contribuenti di qualche poca elemosina per le messe del 5 maggio . Quando appunto entro nella casa dei suoi parenti , nell’entrare vide una lampada accesa ; e dopo la Santa immagine , con grandissima sua allegrezza , camminando per la chiesa ,gli cadde il bastone . Che perciò lasciatelo per memoria , e recuperata perfettamente la vista , si diede con affetto e mettere in ordine le lampade , e si mise a fare altri servizi della chiesa e finalmente consolato ritornò a casa sua .
  • 22. Il complesso bandistico A.C.A.M.“Giuseppe Verdi” nasce a Ciminna Nel 1820 essi, divenuti una ventina, si organizzarono in forma di banda musicale ad opera dei fratelli Salvatore e Giuseppe Gattuso e del maestro Filippo Albanese da Acquavita Platani (considerati come i veri fondatori della banda). Poco a poco la banda, accresciuta di altri strumenti (tamburo, grancassa e piatti) ed individui, raggiunse un grande sviluppo diventando una delle migliori in Sicilia, ricercata e chiamata anche nella parte orientale nell’isola. La banda musicale, dopo la scissione avvenuta intorno al 1920, riesce (negli anni successivi) a ricostituirsi e a raggiungere un alto prestigio anche fuori da Ciminna sotto la direzione di due insigni maestri: Antonino Cuti e Gabriele Bonanno. La Banda inoltre si è esibita con le proprie interpretazioni in alcune delle scene dé “Il Gattopardo” del grande Luchino Visconti che scelse Ciminna ed i suoi ambienti, per molte riprese del suo capolavoro
  • 23. La banda musicale, dopo la scissione interna, avvenuta intorno al 1920, riesce (negli anni successivi) a ricostituirsi ad L’A.C.A.M. G.ppe Verdi diretta attualmente dal maestro/prof. V.zo Grimaldi diplomato in corno e rappresentata dal presidente prof. La Paglia Salvatore diplomato in oboe al Conservatorio di Musica Vincenzo Bellini di Palermo nel 1989, è composta da circa 45 esecutori tutti locali la maggior parte dei quali diplomati al Conservatorio di Musica. E rilevante inoltre ricordare che tra i vari esecutori, la banda si armonizza con la presenza di giovani diplomati, studenti di Conservatorio e semplici appassionati di musica; ovviamente, il suo buon livello artistico stato raggiunto anche grazie a personali emerse con grandi doti musicali, tali da espandere prestigio presso l’Orchestra Sinfonica Sicilianae i veri teatri. Ulteriore conferma all’importanza che la musica ha per la popolazione e per il comune di Ciminna è arrivata con il riconoscimento del premio Paolo e Vincenzo Amato consegnato all’attuale presidente Prof. La Paglia Salvatore il 16 Dicembre 2006 presso la Parrocchia Santa Maria Maddalena di Ciminna.
  • 24. STRUTTURA DEL PERCORSO I corsi per allievi si dividono in:  Corso di Propedeutica Musicale: il laboratorio rappresenta un’esperienza musicale completa, il progetto nasce dalla convinzione che la musica svolge un ruolo centrale nella formazione di un individuo e sia in grado di sviluppare le potenzialità espressive e creative della persona.  Corso di formazione musicale: corso di base fatto in gruppi allievi e finalizzato a fornire nozioni di teoria musicale sviluppando allo stesso tempo il senso ritmico e la capacità di lettura della musica.  Corso di strumento: lezioni individuali dove l’allievo viene seguito da un insegnante professionista che impartisce le nozioni per imparare a suonare lo strumento messo gratuitamente a disposizione dalla banda.  L’ A.C.A.M – “G. Verdi” di Ciminna, con il patrocino del Comune di Ciminna organizza anche per l’anno scolastico 2018/2019 i corsi di scuola musicale di base (teoria e solfeggio) ed avanzata per imparare a suonare uno strumento e successivamente entrare ie successivamente entrare a far parte del nostro complesso bandistico.
  • 25.  Ciminna, luogo di attraenti e secolari tradizioni, vive i giorni della solennità dell’Immacolata Concezione con devozione e partecipazione popolare.  Nel corso della festività dell’Immacolata si svolge un’usanza singolare, risalente a circa 250 anni, che, insieme ad altre, è traccia di una cultura di fede e manifestazione di una pietà devota: ‘U Triunfu.  Tale tradizione risale al 1781, anno in cui i frati del convento di San Francesco D’Assisi di Ciminna commissionano allo scultore Antonino Barcellona una nuova statua lignea dell’Immacolata, da consegnare il 7 Dicembre dello stesso anno. In questa data la statua tardava ad essere consegnata; dunque il popolo ciminnese, che era rimasto in chiesa a vegliare fino a tarda sera, spinto da devozione e impaziente per il ritardo della consegna di detta statua, si incamminò verso Palermo, con la speranza di incrociare chi stava portando l’opera a Ciminna. Il gioioso incontro avvenne nei pressi di Baucina. Il popolo ciminnese, incontrati i portatori, animato da una grande devozione verso la Madre di Dio, si carica il simulacro e, nell’oscurità della notte, torna in paese, arrivando alla chiesa di San Francesco d’Assisi. Era l’alba dell’8 Dicembre 1781.
  • 26. LA PROCESSIONE E I BUSUNA
  • 27.  I festeggiamenti iniziano il sabato sera successivo all’8 dicembre: giovani e meno giovani si ritrovano insieme per mangiare, come da tradizione, salsiccia e ‘nfriulati(focacce ripiene di carne di maiale tritata, polpa di pomodoro, cipolle e spezie, nonché piatto tipico ed esclusivo di questa ricorrenza) e bevono vino. Pur considerato il piatto tipico di questa ricorrenza, i ‘nfriulati, fino alla metà del secolo scorso erano privilegio dei benestanti; oggi è, invece, alla portata di tutti.  La cantata non è, come comunemente si crede, un ricalcare o accompagnare la melodia eseguita dalla banda, bensì al contrario: la musica accompagna le parole di chi, in quel momento, innalza una preghiera alla Madonna. Nella fattispecie i canti che in questa occasione vengono eseguiti, e hanno melodie proprie, sono “O bella mia speranza” e le litanie lauretane.
  • 28. Durante il tragitto, inoltre, di tanto in tanto vengono fatti volare i balluna, mongolfiere di carta velina create artigianalmente. La processione, dopo aver fatto un tradizionale percorso, si conclude con il ritorno in chiesa, quando le prime luci dell’alba rischiarano le strade. Alcune di queste manifestazioni tradizionali (busuna, vampe, balluna, cantata…), cadute in disuso negli ultimi decenni, sono state riprese da un gruppo di giovani ragazzi volontari. Pertanto, considerato che anche quest’ anno, in occasione della tradizionale processione ru triunfu, un gruppo di giovani volontari si prodigherà per il recupero di queste tradizioni e, tra le altre cose, realizzerà i mazzuna ri busuna, disponibili in prossimità delle vampe, è necessaria una partecipazione fattiva e responsabile; in particolare si raccomanda agli adulti di invogliare i più piccoli ad accompagnare la processione con la caratteristica torcia, per custodire migliorare e tramandare ai posteri la tradizione. Si invita chiunque a condividere immagini, video, racconti, pensieri, storie e contributi vari sul Triunfu, al fine di salvaguardare. fedelmente quello che è un patrimonio esclusivo e tradizionalmente rilevante.
  • 29.
  • 30.  Sebbene a Gibellina un piatto tipico simile alla nostra ‘nfriulata è la cosiddetta ‘nfigghiulata, una focaccia ripiena di formaggio, guanciale di maiale, pomodoro, ricottail contrario di sfriulare, cioè sminuzzare fuori? *’nfriulare, da cui il part. pass.‘nfriulato o al femminile, riferendosi alla carne tritata, ‘nfriulata,, cioè macinata e messa dentro dentro, come suggerisce la preposizione ‘n da in, “dentro”(sempre con caduta di iper aferesi). Dobbiamo allora postulare l’esistenza in passato di un verbo *friulare,“sminuzzare, tritare”, probabilmente una forma popolare del verbo latino frio, frias, friavi, friatum, friare che significa proprio “tritare, sminuzare”, e da cui derivano gli aggettivi italiani friabile e frivolo, col senso originario proprio di sminuzzata
  • 31.  Il cuddiruni è una tipica focaccia siciliana dal sapore forte e deciso.  Viene preparato in molti comuni di diverse provincie siciliane; è fatto con lo stesso impasto del pane, ma ha forme e farciture diverse a seconda della provincia in cui ci si trova.  Le origini  I Greci arrivati in Sicilia preparavano la kollura, una pagnotta rotonda di farina di grano, che è giunta fino ai giorni nostri con il termine dialettale “cuddura” o con l’accrescitivo “cuddiruni”.  Diverse varianti…  Il cuddiruni che si mangia nell’entroterra palermitano e in qualche comune dell’agrigentino, ha la forma simile a quella di una pizza.  L’impasto viene spianato con i polpastrelli unti d’olio d’oliva. Condito con acciughe, cipolla a pezzetti, pecorino grattugiato e origano
  • 32.
  • 33. Noi ragazzi, tempo fa, abbiamo deciso di iscriverci al progetto PON “Scrivere fa bene, meglio se in digitale” perché l’idea ci entusiasmava. Appena ci hanno informato di questo progetto, abbiamo subito pensato di iscriverci; e così abbiamo fatto. Il tutor è il prof. Sciacchitano mentre l’esperto è il prof. Taibi; gli alunni coinvolti sono 18. La prima lezione, a parere nostro, è stata la più noiosa, ma nelle altre, lavorando nell’aula di informatica, abbiamo creato una redazione di un giornale con argomenti a nostra scelta: è stato molto divertente. Infatti ci è piaciuto il fatto che mentre lavoravamo sull’articolo. potevamo ascoltare musica. Il PON è stato un progetto entusiasmante e divertente e ci teniamo a ringraziare tutti coloro che hanno contribuito al progetto, in particolare i prof. Sciacchitano e Taibi per l’aiuto e il supporto che ci hanno dato. Un enorme grazie. Polizzi M.Cristina-La Paglia Tania- La Paglia Salvatore- Alomia Riccardo