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Nino Messina – Selene Zorzi
1
Perdonoericonciliazione
aziendale
”Le aziende non avendo un corpo né un’anima da salvare potevano fare quello che
volevano “ (E. Thurlow)
“Cominciate col fare ciò che è necessario, poi ciò che è possibile. E all’improvviso vi
sorprenderete a fare l’impossibile.
(San Francesco d’Assisi)
Nino Messina – Selene Zorzi
2
IL CASO
Riassumiamo brevemente i fatti, per quello che è noto. Nel 2014 Peter Mock, direttore
per l’Europa di un’organizzazione non profit che si occupa di ambiente e trasporti
(l’ICCT) avendo notato qualche incongruenza nei test europei sui modelli diesel della
Volkswagen si fa venire in mente di sottoporre a test le Volkswagen che circolano
negli Stati Uniti.
Mock si trova a scoprire – con l’aiuto di esperti universitari americani prima e
l’appoggio dell’agenzia federale sull’ambiente, dopo – un inganno. Inizialmente
Volkswagen cerca di negare e di minimizzare, ma di fronte a un’evidenza che non
consente tante altre spiegazioni, ammette di avere installato sulle proprie vetture un
software “intelligente” in grado di riconoscere quando è in corso un test di laboratorio
e di ridurre fittiziamente le emissioni. Sulla strada, nella guida reale, le vetture
licenziate dal test inondavano l’atmosfera di dosi ben più copiose di ossido di azoto,
fino a 35 volte in più di quelle controllate.
Nino Messina – Selene Zorzi
3
SITUAZIONE GENERALE
L’inganno e la manipolazione sono leve forti e sistematiche di vantaggio e profitto
nelle economie contemporanee. Scrivono Akerlof e Shiller: «Raramente i mercati liberi
e non regolati premiano …l’eroismo di coloro che si astengono dal trarre vantaggio
dalle debolezze psicologiche o informative dei consumatori. La concorrenza fa sì che i
managers che si autodisciplinano in questo modo tendono a essere rimpiazzati da altri
con meno scrupoli morali. La società civile e le norme sociali attenuano questo
‘phishing’ ma l’equilibrio di mercato è tale che se c’è un’opportunità di ‘phishing’ anche
le imprese condotte da persone di specchiata integrità morale dovranno adeguarsi per
competere e sopravvivere”. L’inganno è endemico al mercato. Il mercato non è
sempre regolato efficientemente dalla domanda e dall’offerta ma anche da forze
approfittatrici delle umane debolezze.
Nino Messina – Selene Zorzi
4
SITUAZIONE INELUTTABILE?
No. Occorre cambiare!
Ce lo dice Papa Francesco parlando non solo ai cattolici ma “a ogni persona che abita
questo pianeta”. Del cambiamento ne abbiamo bisogno a livello economico
mondiale, ecologico, aziendale ma ne sentiamo sopratutto una urgenza personale e
interiore.
Nino Messina – Selene Zorzi
5
MODELLI DI UN’ALTRA ECONOMIA
Sono oramai in tanti a prospettare, riflettere e proporre nuovi modelli di economia: “il
paradigma delle relazioni di dono, la visione economica di Gandhi, la concezione
islamica, l’economia di comunità voluta da Adriano Olivetti, la bioeconomia di
Nicholas Georgescu-Roegen, la prospettiva della decrescita ideata da Serge
Latouche, l’economia di comunione di Chiara Lubich, l’idea di economia civile
delineata da Luigino Bruni e da Stefano Zamagni, il progetto di un’economia del
bene comune elaborato da Christian Felber, i percorsi dell’economia solidale e
partecipativa intrapresi dall’azione di movimenti e associazioni di base. Nella
convergenza tra questi modelli affiora il profilo di un’altra economia.”
Affiora anche un desiderio di riconciliazione molto forte:
•Relazionale
•Sociale
•Solidale
•Civile
•Ecologica
•Organizzativa
Nino Messina – Selene Zorzi
6
LA DOTTRINA SOCIALE
“L'obiettivo dell'impresa deve essere realizzato in termini e con criteri economici, ma
non devono essere trascurati gli autentici valori che permettono lo sviluppo concreto
della persona e della società. In questa visione personalista e comunitaria, «
l'azienda non può essere considerata solo come una “società di capitali”; essa, al
tempo stesso, è una “società di persone”, di cui entrano a far parte in modo diverso
e con specifiche responsabilità sia coloro che forniscono il capitale necessario per la
sua attività, sia coloro che vi collaborano col loro lavoro “
“È indispensabile che, all'interno dell'impresa, il legittimo perseguimento del profitto si
armonizzi con l'irrinunciabile tutela della dignità delle persone che a vario titolo
operano nella stessa impresa. Le due esigenze non sono affatto in contrasto l'una con
l'altra, dal momento che, da una parte, non sarebbe realistico pensare di garantire il
futuro dell'impresa senza la produzione di beni e servizi e senza conseguire profitti
che siano il frutto dell'attività economica svolta; d'altra parte, consentendo alla
persona che lavora di crescere, si favorisce una maggiore produttività ed efficacia del
lavoro stesso.
L'impresa deve essere una comunità solidale non chiusa negli interessi
corporativi, tendere ad un'« ecologia sociale » del lavoro, e contribuire al bene
comune anche mediante la salvaguardia dell'ambiente naturale.”
Nino Messina – Selene Zorzi
7
CAMBIARE ROTTA VALE LA PENA
Nel caso di meccanismi complessi e sofisticati, come spesso sono le strutture
economiche e l’intreccio fra strutture economiche e strutture politiche, quando
affermiamo che non possiamo evitare certi mali la domanda è semplicemente questa:
è proprio vero che non possiamo evitarli, oppure è vero solo che non possiamo evitarli
senza mettere in questione cose che non vogliamo mettere in questione?
Inoltre, dal momento che le grandi strutture sono diventate sempre più potenti,
l’ineluttabilità suddetta tende a giustificare un atteggiamento dimissionario
minimizzando le realtà del male stesso o dichiarandolo non superabile. La vastità e la
continuità di fenomeni negativi hanno anche come risultato quello di una sorta di
assuefazione che induce a non vedere il malessere presente. La direzione presa, in
generale, dalle aziende di dimensioni globali ricordano come deve essere stato
viaggiare sul Titanic: un gigante che si muove lentamente nella direzione sbagliata,
ma troppo grande e potente per cambiare rotta.
“Occorre sentire nuovamente che abbiamo bisogno gli uni degli altri, che
abbiamo una responsabilità verso gli altri e verso il mondo, che vale la pena di
essere buoni e onesti. Già troppo a lungo siamo stati nel degrado morale,
prendendoci gioco dell’etica, della bontà, della fede, dell’onestà, ed è arrivato il
momento di riconoscere che questa allegra superficialità ci è servita a poco.”
Laudato sii
Nino Messina – Selene Zorzi
8
UN CAMMINO DI AMNISTIA (UBUNTU) IN AZIENDA
Eppure, lo stesso sguardo indagatore, se è sufficientemente acuto, coglie nel vivo della divisione
un inconfondibile desiderio da parte degli uomini di buona volontà … di ricomporre le fratture, di
rimarginare le lacerazioni, di instaurare, a tutti i livelli, un'essenziale unità. Tale desiderio comporta
in molti una vera nostalgia di riconciliazione
…l’aspirazione a una riconciliazione sincera e consistente è, senza ombra di dubbio, un motivo
fondamentale della nostra società, quasi riflesso di un'incoercibile volontà di pace;
L’appello allo spirito africano tradizionale dell’ubuntu - un termine pieno di significato che compare
nel preambolo della Costituzione provvisoria sudafricana del 1993 e che inizia ad attirare
l’attenzione anche di giuristi e antropologi europei - distingue l’idea della giustizia europea,
orientata piuttosto alla retribuzione, se non alla giustizia del vincitore, dallo spirito della giustizia
africana, orientata invece alla riconciliazione alla reciproca accettazione, al riconoscimento
dell’umanità delle persone, per farla riemergere quando questa è umiliata dal crimine non solo
patito ma anche commesso.
Coniugare l’ubuntu in ubuntu aziendale fa pensare a una forma di spirito comunitario, inteso in
senso benevolo, comprensivo, pacificatore, riconciliante. Un’azienda Terra di pace!
UN’AZIENDA RICONCILIATA!
Il fare giustizia e costruire la riconciliazione in una azienda diventa un processo salvifico tanto di
chi ha subito il torto quanto di chi lo ha commesso.
Nino Messina – Selene Zorzi
9
CAPITALI AZIENDALI . CAPITALI RELAZIONALI
Occorre ricordare che la struttura della persona umana è come un fuoco di un ellisse.
Non si realizza se non in relazione. Il modo in cui ogni io si relaziona e stesso è il
modo in cui si relaziona agli altri. Così non c’è “peccato” per quanto intimo e personale
che non costituisca una rottura interna ma anche che non abbia impatto sugli altri.
Per questo i capitali aziendali, rappresentanti i valori intangibili su cui deve fondarsi il
futuro e il successo di un’azienda, devono essere immersi in una nuova architettura
educativa e formativa fatta di relazioni feconde, genuine e trasparenti che
riconoscono le ferite e si riconciliano continuamente.
Nino Messina – Selene Zorzi
10
CAPITALI AZIENDALI . PATRIMONIO INTANGIBILE
La ricerca dell’integrità delle relazioni e dei capitali aziendali impone delle sfide
specifiche volte a frantumare il “consolidamento del male”. Esso può
diventare un processo organizzato nella struttura economica e sociale aziendale
talmente profondo che si mette inconsciamente alla ricerca del perdono e della
riconciliazione. Di questo perdono c’è urgente bisogno proprio per
l’appesantimento delle coscienze, delle volontà e delle relazioni che bloccano il
futuro e la Speranza.
I Capitali aziendali Le Sfide
1. Culturale Apertura a differenze e divergenze
2. Interpersonale Relazioni feconde tra famiglia - società - lavoro
3. Organizzativo Coerenza verso il Fine dell’integrità (Verità)
4. Sociale Cooperazione e relazioni d’impresa
5. Ecologico Creato ecologia bene comune (Verità)
6. Intellettuale Coltivare i talenti, diffusione della conoscenza
Nino Messina – Selene Zorzi
11
IL PERCORSO DELLE SFIDE
1. Il Bisogno
a. di Benessere
b. di Pace
2. La Consapevolezza
a. Analisi delle ferite
b. Check up
c. Due diligence
3. Alle basi della motivazione
a. coraggio della partenza
b. resilienza
4. La Convenienza
a. Unità
b. Testimonianza
c. Capitalizzazione
5. La Disclosure
a. Le criticità
b. Lo sharing
6. La Svolta
a. Riconoscimento
b. Azione
7. Il Cammino
a. Riparazione
b. Costruzione
8. Il Monitoraggio
a. Regolarità
b. Continuità
c. Stabilità
9. Il Rinnovamento
a. Visibilità
b. Festa
Nino Messina – Selene Zorzi
12
I due poli della “costruzione” della riconciliazione
LA PERSONA E LE RELAZIONI
LA GOVERNANCE E LE REDAZIONI
Nino Messina – Selene Zorzi
13
LA PERSONA E LE RELAZIONI
1. Il credito di dono: l’asimmetria delle relazioni
2. La SPIRALE DELLA VIOLENZA
• Prigionia del vittimismo
• Limite del male / malfattore
3. TRASFORMAZIONE INTERIORE
• Liberarsi dal carnefice per liberare la vittima
• Liberare il passato per liberare il futuro
4. Il circolo virtuoso DELLA GRAZIA (PERDONO)
• Trasformazione di sé
5. Riconciliazione
• Trasformazione dell’altro
Nino Messina – Selene Zorzi
14
LA GOVERNANCE E LE REDAZIONI
Troppo spesso le aziende e le organizzazioni economiche hanno fatto scelte di
“nascondimento” e troppo spesso questi comportamenti e queste strategie
hanno generato violenza e ferite nei protagonisti.
Le note vicende societarie di alcune aziende italiane di questi ultimi anni sembrano
fotografare un “management delle carte” che violenta gli uomini. Bilanci che anno
dopo anno generano falsi e nascondono la verità. Tutto ignorato, aggiustato,
trasposto con artifici e tecnicismi sopraffini e tutto posto a carico e danno di altri.
Gli effetti negativi pesano sempre sulla “carne di qualcuno” con privazione, sofferenza
o morte e sono moltiplicati con la personale partecipazione al peccato in quanto
libera accettazione di esso.
La nonviolenza non è solo scelta etica ma è un tutt'uno etico-operativa. Impone una
forte coerenza fra vita personale e impegno concreto. La nonviolenza dei bilanci
include, certamente, una visione dell'etica impregnata sulla testimonianza
individuale, sull'amore interpersonale e sui valori della trasparenza e verità, ma
necessità di scelte di coerenza e, quando si parla di bilanci, la nonviolenza deve
coniugarsi - per forza - a scelte societarie, legali, contabili e finanziarie
Nino Messina – Selene Zorzi
15
LA GOVERNANCE E LE REDAZIONI
Il bisogno di onestà delle relazioni economiche industriali e più in generale aziendali
sottomesse al diritto è l’invariata evidenza che attraversa la storia fino a noi.
“un’economia forte, giusta e sana deve poggiare sui valori della probità,
dell’integrità e della trasparenza”
Non si può tacere in presenza di “governance aziendali” la cui “redazione” incorre
nella “manipolazione e inganno”:
1. Attivo inesistente
2. Passivo occultato
3. Evasione fiscale
4. Corruzione
5. Falsi
6. Reati ambientali
7. Manipolazione di mercato
8. Inganno di prodotto
Nino Messina – Selene Zorzi
16
PERDONARE e RICONCILIARE CONVIENE
Permette di riconoscere il limite come luogo del DONO e cioè che la condizione di fragilità e di limite in cui siamo
strutturalmente posti è anche il solo luogo della sua soluzione, trasformazione, superamento.
Il momento sembra opportuno per una simile “fertilizzazione”. Per le organizzazioni ciò significa creare un ambiente
che consenta tanto l’apprendimento quanto la possibilità di sbagliare, accettare la ciclicità che caratterizza la
vita e il bioritmo peculiare di ogni essere umano, capire che il fallimento PUO' ESSERE parte del percorso
dello sviluppo creativo E DI SVILUPPO. PERCHE’ PERDONO NON È CONDONO!
Portare il cuore in azienda significa riappropriarsi della propria vita, dei propri sogni e delle proprie fantasie, ma per
fare questo è necessario anche avere il coraggio di percorrere un cammino interiore, spesso doloroso, alla
scoperta dei propri dubbi, dei propri errori, delle proprie paure, alla scoperta del bisogno di appartenere
a qualcosa di più grande. Solo un approccio appassionato al lavoro e a una vita vissuta nelle sua pienezza
può soddisfare questi bisogni.
“Non si tratta di vincere o perdere, ma fare esperienza della vita con maggiore profondità. La posta è molto alta, e
consiste nella nostra stessa vita e nel successo delle nostre organizzazioni” Alberto Galgano
Allora parlare di Perdono e Riconciliazione aziendale è parlare di sé stessi. Di vita, della sua storia passata e del
suo sviluppo futuro. È CREDERE NELLA STORIA E NELLA POSSIBILITA’ CHE IL MALE PUO ESSERE
TRASFORMATO E DIVENTARE FONTE DI EVOLUZIONE.
SCOMMETTERE SUL BENE COME PIU’ FORTE DEL MALE
Nel corso della vita si impara a conoscere molto bene le fasi oscure dell’esistenza. Il rifiuto, la condanna, il
tradimento, la disillusione, la tristezza, la falsità. Protagonisti o vittime non importa. Importa il momento della
Verità.
CRESCITA, MATURAZIONE e MAGGIOR CIRCOLO DI AMORE
Nino Messina – Selene Zorzi
17
LA VERITA’ LIBERANTE
Qualunque cosa sia necessaria per affrontare il momento della verità, in questi
luoghi a volte terribili e profondi, essa sembra apparire alla nostra vita solo quando
arriviamo proprio al fondo. Così l’esperienza è fondata sull’accumulo degli
errori e dei limiti del passato. L’azienda in difficoltà si trova incapace di vedere un
futuro diverso e roseo a causa del peso soffocante della sua passata storia.
E’ questo il momento cruciale per cogliere l’opportunità di cambiare forma. E’
indispensabile e vitale un “combattimento finale” tra un “loop” vorticoso di
adjustment su adjustment di hidden su hidden e un affidamento completo alla
Verità liberante strappata dai tavoli e dai muri stessi delle sale riunioni.
“E’ quando sono debole che sono Forte” San Paolo.

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Perdono aziendale

  • 1. Nino Messina – Selene Zorzi 1 Perdonoericonciliazione aziendale ”Le aziende non avendo un corpo né un’anima da salvare potevano fare quello che volevano “ (E. Thurlow) “Cominciate col fare ciò che è necessario, poi ciò che è possibile. E all’improvviso vi sorprenderete a fare l’impossibile. (San Francesco d’Assisi)
  • 2. Nino Messina – Selene Zorzi 2 IL CASO Riassumiamo brevemente i fatti, per quello che è noto. Nel 2014 Peter Mock, direttore per l’Europa di un’organizzazione non profit che si occupa di ambiente e trasporti (l’ICCT) avendo notato qualche incongruenza nei test europei sui modelli diesel della Volkswagen si fa venire in mente di sottoporre a test le Volkswagen che circolano negli Stati Uniti. Mock si trova a scoprire – con l’aiuto di esperti universitari americani prima e l’appoggio dell’agenzia federale sull’ambiente, dopo – un inganno. Inizialmente Volkswagen cerca di negare e di minimizzare, ma di fronte a un’evidenza che non consente tante altre spiegazioni, ammette di avere installato sulle proprie vetture un software “intelligente” in grado di riconoscere quando è in corso un test di laboratorio e di ridurre fittiziamente le emissioni. Sulla strada, nella guida reale, le vetture licenziate dal test inondavano l’atmosfera di dosi ben più copiose di ossido di azoto, fino a 35 volte in più di quelle controllate.
  • 3. Nino Messina – Selene Zorzi 3 SITUAZIONE GENERALE L’inganno e la manipolazione sono leve forti e sistematiche di vantaggio e profitto nelle economie contemporanee. Scrivono Akerlof e Shiller: «Raramente i mercati liberi e non regolati premiano …l’eroismo di coloro che si astengono dal trarre vantaggio dalle debolezze psicologiche o informative dei consumatori. La concorrenza fa sì che i managers che si autodisciplinano in questo modo tendono a essere rimpiazzati da altri con meno scrupoli morali. La società civile e le norme sociali attenuano questo ‘phishing’ ma l’equilibrio di mercato è tale che se c’è un’opportunità di ‘phishing’ anche le imprese condotte da persone di specchiata integrità morale dovranno adeguarsi per competere e sopravvivere”. L’inganno è endemico al mercato. Il mercato non è sempre regolato efficientemente dalla domanda e dall’offerta ma anche da forze approfittatrici delle umane debolezze.
  • 4. Nino Messina – Selene Zorzi 4 SITUAZIONE INELUTTABILE? No. Occorre cambiare! Ce lo dice Papa Francesco parlando non solo ai cattolici ma “a ogni persona che abita questo pianeta”. Del cambiamento ne abbiamo bisogno a livello economico mondiale, ecologico, aziendale ma ne sentiamo sopratutto una urgenza personale e interiore.
  • 5. Nino Messina – Selene Zorzi 5 MODELLI DI UN’ALTRA ECONOMIA Sono oramai in tanti a prospettare, riflettere e proporre nuovi modelli di economia: “il paradigma delle relazioni di dono, la visione economica di Gandhi, la concezione islamica, l’economia di comunità voluta da Adriano Olivetti, la bioeconomia di Nicholas Georgescu-Roegen, la prospettiva della decrescita ideata da Serge Latouche, l’economia di comunione di Chiara Lubich, l’idea di economia civile delineata da Luigino Bruni e da Stefano Zamagni, il progetto di un’economia del bene comune elaborato da Christian Felber, i percorsi dell’economia solidale e partecipativa intrapresi dall’azione di movimenti e associazioni di base. Nella convergenza tra questi modelli affiora il profilo di un’altra economia.” Affiora anche un desiderio di riconciliazione molto forte: •Relazionale •Sociale •Solidale •Civile •Ecologica •Organizzativa
  • 6. Nino Messina – Selene Zorzi 6 LA DOTTRINA SOCIALE “L'obiettivo dell'impresa deve essere realizzato in termini e con criteri economici, ma non devono essere trascurati gli autentici valori che permettono lo sviluppo concreto della persona e della società. In questa visione personalista e comunitaria, « l'azienda non può essere considerata solo come una “società di capitali”; essa, al tempo stesso, è una “società di persone”, di cui entrano a far parte in modo diverso e con specifiche responsabilità sia coloro che forniscono il capitale necessario per la sua attività, sia coloro che vi collaborano col loro lavoro “ “È indispensabile che, all'interno dell'impresa, il legittimo perseguimento del profitto si armonizzi con l'irrinunciabile tutela della dignità delle persone che a vario titolo operano nella stessa impresa. Le due esigenze non sono affatto in contrasto l'una con l'altra, dal momento che, da una parte, non sarebbe realistico pensare di garantire il futuro dell'impresa senza la produzione di beni e servizi e senza conseguire profitti che siano il frutto dell'attività economica svolta; d'altra parte, consentendo alla persona che lavora di crescere, si favorisce una maggiore produttività ed efficacia del lavoro stesso. L'impresa deve essere una comunità solidale non chiusa negli interessi corporativi, tendere ad un'« ecologia sociale » del lavoro, e contribuire al bene comune anche mediante la salvaguardia dell'ambiente naturale.”
  • 7. Nino Messina – Selene Zorzi 7 CAMBIARE ROTTA VALE LA PENA Nel caso di meccanismi complessi e sofisticati, come spesso sono le strutture economiche e l’intreccio fra strutture economiche e strutture politiche, quando affermiamo che non possiamo evitare certi mali la domanda è semplicemente questa: è proprio vero che non possiamo evitarli, oppure è vero solo che non possiamo evitarli senza mettere in questione cose che non vogliamo mettere in questione? Inoltre, dal momento che le grandi strutture sono diventate sempre più potenti, l’ineluttabilità suddetta tende a giustificare un atteggiamento dimissionario minimizzando le realtà del male stesso o dichiarandolo non superabile. La vastità e la continuità di fenomeni negativi hanno anche come risultato quello di una sorta di assuefazione che induce a non vedere il malessere presente. La direzione presa, in generale, dalle aziende di dimensioni globali ricordano come deve essere stato viaggiare sul Titanic: un gigante che si muove lentamente nella direzione sbagliata, ma troppo grande e potente per cambiare rotta. “Occorre sentire nuovamente che abbiamo bisogno gli uni degli altri, che abbiamo una responsabilità verso gli altri e verso il mondo, che vale la pena di essere buoni e onesti. Già troppo a lungo siamo stati nel degrado morale, prendendoci gioco dell’etica, della bontà, della fede, dell’onestà, ed è arrivato il momento di riconoscere che questa allegra superficialità ci è servita a poco.” Laudato sii
  • 8. Nino Messina – Selene Zorzi 8 UN CAMMINO DI AMNISTIA (UBUNTU) IN AZIENDA Eppure, lo stesso sguardo indagatore, se è sufficientemente acuto, coglie nel vivo della divisione un inconfondibile desiderio da parte degli uomini di buona volontà … di ricomporre le fratture, di rimarginare le lacerazioni, di instaurare, a tutti i livelli, un'essenziale unità. Tale desiderio comporta in molti una vera nostalgia di riconciliazione …l’aspirazione a una riconciliazione sincera e consistente è, senza ombra di dubbio, un motivo fondamentale della nostra società, quasi riflesso di un'incoercibile volontà di pace; L’appello allo spirito africano tradizionale dell’ubuntu - un termine pieno di significato che compare nel preambolo della Costituzione provvisoria sudafricana del 1993 e che inizia ad attirare l’attenzione anche di giuristi e antropologi europei - distingue l’idea della giustizia europea, orientata piuttosto alla retribuzione, se non alla giustizia del vincitore, dallo spirito della giustizia africana, orientata invece alla riconciliazione alla reciproca accettazione, al riconoscimento dell’umanità delle persone, per farla riemergere quando questa è umiliata dal crimine non solo patito ma anche commesso. Coniugare l’ubuntu in ubuntu aziendale fa pensare a una forma di spirito comunitario, inteso in senso benevolo, comprensivo, pacificatore, riconciliante. Un’azienda Terra di pace! UN’AZIENDA RICONCILIATA! Il fare giustizia e costruire la riconciliazione in una azienda diventa un processo salvifico tanto di chi ha subito il torto quanto di chi lo ha commesso.
  • 9. Nino Messina – Selene Zorzi 9 CAPITALI AZIENDALI . CAPITALI RELAZIONALI Occorre ricordare che la struttura della persona umana è come un fuoco di un ellisse. Non si realizza se non in relazione. Il modo in cui ogni io si relaziona e stesso è il modo in cui si relaziona agli altri. Così non c’è “peccato” per quanto intimo e personale che non costituisca una rottura interna ma anche che non abbia impatto sugli altri. Per questo i capitali aziendali, rappresentanti i valori intangibili su cui deve fondarsi il futuro e il successo di un’azienda, devono essere immersi in una nuova architettura educativa e formativa fatta di relazioni feconde, genuine e trasparenti che riconoscono le ferite e si riconciliano continuamente.
  • 10. Nino Messina – Selene Zorzi 10 CAPITALI AZIENDALI . PATRIMONIO INTANGIBILE La ricerca dell’integrità delle relazioni e dei capitali aziendali impone delle sfide specifiche volte a frantumare il “consolidamento del male”. Esso può diventare un processo organizzato nella struttura economica e sociale aziendale talmente profondo che si mette inconsciamente alla ricerca del perdono e della riconciliazione. Di questo perdono c’è urgente bisogno proprio per l’appesantimento delle coscienze, delle volontà e delle relazioni che bloccano il futuro e la Speranza. I Capitali aziendali Le Sfide 1. Culturale Apertura a differenze e divergenze 2. Interpersonale Relazioni feconde tra famiglia - società - lavoro 3. Organizzativo Coerenza verso il Fine dell’integrità (Verità) 4. Sociale Cooperazione e relazioni d’impresa 5. Ecologico Creato ecologia bene comune (Verità) 6. Intellettuale Coltivare i talenti, diffusione della conoscenza
  • 11. Nino Messina – Selene Zorzi 11 IL PERCORSO DELLE SFIDE 1. Il Bisogno a. di Benessere b. di Pace 2. La Consapevolezza a. Analisi delle ferite b. Check up c. Due diligence 3. Alle basi della motivazione a. coraggio della partenza b. resilienza 4. La Convenienza a. Unità b. Testimonianza c. Capitalizzazione 5. La Disclosure a. Le criticità b. Lo sharing 6. La Svolta a. Riconoscimento b. Azione 7. Il Cammino a. Riparazione b. Costruzione 8. Il Monitoraggio a. Regolarità b. Continuità c. Stabilità 9. Il Rinnovamento a. Visibilità b. Festa
  • 12. Nino Messina – Selene Zorzi 12 I due poli della “costruzione” della riconciliazione LA PERSONA E LE RELAZIONI LA GOVERNANCE E LE REDAZIONI
  • 13. Nino Messina – Selene Zorzi 13 LA PERSONA E LE RELAZIONI 1. Il credito di dono: l’asimmetria delle relazioni 2. La SPIRALE DELLA VIOLENZA • Prigionia del vittimismo • Limite del male / malfattore 3. TRASFORMAZIONE INTERIORE • Liberarsi dal carnefice per liberare la vittima • Liberare il passato per liberare il futuro 4. Il circolo virtuoso DELLA GRAZIA (PERDONO) • Trasformazione di sé 5. Riconciliazione • Trasformazione dell’altro
  • 14. Nino Messina – Selene Zorzi 14 LA GOVERNANCE E LE REDAZIONI Troppo spesso le aziende e le organizzazioni economiche hanno fatto scelte di “nascondimento” e troppo spesso questi comportamenti e queste strategie hanno generato violenza e ferite nei protagonisti. Le note vicende societarie di alcune aziende italiane di questi ultimi anni sembrano fotografare un “management delle carte” che violenta gli uomini. Bilanci che anno dopo anno generano falsi e nascondono la verità. Tutto ignorato, aggiustato, trasposto con artifici e tecnicismi sopraffini e tutto posto a carico e danno di altri. Gli effetti negativi pesano sempre sulla “carne di qualcuno” con privazione, sofferenza o morte e sono moltiplicati con la personale partecipazione al peccato in quanto libera accettazione di esso. La nonviolenza non è solo scelta etica ma è un tutt'uno etico-operativa. Impone una forte coerenza fra vita personale e impegno concreto. La nonviolenza dei bilanci include, certamente, una visione dell'etica impregnata sulla testimonianza individuale, sull'amore interpersonale e sui valori della trasparenza e verità, ma necessità di scelte di coerenza e, quando si parla di bilanci, la nonviolenza deve coniugarsi - per forza - a scelte societarie, legali, contabili e finanziarie
  • 15. Nino Messina – Selene Zorzi 15 LA GOVERNANCE E LE REDAZIONI Il bisogno di onestà delle relazioni economiche industriali e più in generale aziendali sottomesse al diritto è l’invariata evidenza che attraversa la storia fino a noi. “un’economia forte, giusta e sana deve poggiare sui valori della probità, dell’integrità e della trasparenza” Non si può tacere in presenza di “governance aziendali” la cui “redazione” incorre nella “manipolazione e inganno”: 1. Attivo inesistente 2. Passivo occultato 3. Evasione fiscale 4. Corruzione 5. Falsi 6. Reati ambientali 7. Manipolazione di mercato 8. Inganno di prodotto
  • 16. Nino Messina – Selene Zorzi 16 PERDONARE e RICONCILIARE CONVIENE Permette di riconoscere il limite come luogo del DONO e cioè che la condizione di fragilità e di limite in cui siamo strutturalmente posti è anche il solo luogo della sua soluzione, trasformazione, superamento. Il momento sembra opportuno per una simile “fertilizzazione”. Per le organizzazioni ciò significa creare un ambiente che consenta tanto l’apprendimento quanto la possibilità di sbagliare, accettare la ciclicità che caratterizza la vita e il bioritmo peculiare di ogni essere umano, capire che il fallimento PUO' ESSERE parte del percorso dello sviluppo creativo E DI SVILUPPO. PERCHE’ PERDONO NON È CONDONO! Portare il cuore in azienda significa riappropriarsi della propria vita, dei propri sogni e delle proprie fantasie, ma per fare questo è necessario anche avere il coraggio di percorrere un cammino interiore, spesso doloroso, alla scoperta dei propri dubbi, dei propri errori, delle proprie paure, alla scoperta del bisogno di appartenere a qualcosa di più grande. Solo un approccio appassionato al lavoro e a una vita vissuta nelle sua pienezza può soddisfare questi bisogni. “Non si tratta di vincere o perdere, ma fare esperienza della vita con maggiore profondità. La posta è molto alta, e consiste nella nostra stessa vita e nel successo delle nostre organizzazioni” Alberto Galgano Allora parlare di Perdono e Riconciliazione aziendale è parlare di sé stessi. Di vita, della sua storia passata e del suo sviluppo futuro. È CREDERE NELLA STORIA E NELLA POSSIBILITA’ CHE IL MALE PUO ESSERE TRASFORMATO E DIVENTARE FONTE DI EVOLUZIONE. SCOMMETTERE SUL BENE COME PIU’ FORTE DEL MALE Nel corso della vita si impara a conoscere molto bene le fasi oscure dell’esistenza. Il rifiuto, la condanna, il tradimento, la disillusione, la tristezza, la falsità. Protagonisti o vittime non importa. Importa il momento della Verità. CRESCITA, MATURAZIONE e MAGGIOR CIRCOLO DI AMORE
  • 17. Nino Messina – Selene Zorzi 17 LA VERITA’ LIBERANTE Qualunque cosa sia necessaria per affrontare il momento della verità, in questi luoghi a volte terribili e profondi, essa sembra apparire alla nostra vita solo quando arriviamo proprio al fondo. Così l’esperienza è fondata sull’accumulo degli errori e dei limiti del passato. L’azienda in difficoltà si trova incapace di vedere un futuro diverso e roseo a causa del peso soffocante della sua passata storia. E’ questo il momento cruciale per cogliere l’opportunità di cambiare forma. E’ indispensabile e vitale un “combattimento finale” tra un “loop” vorticoso di adjustment su adjustment di hidden su hidden e un affidamento completo alla Verità liberante strappata dai tavoli e dai muri stessi delle sale riunioni. “E’ quando sono debole che sono Forte” San Paolo.