Verbale dell'assemblea del 23 febbraio 2012 analisi della grecia
1. LA GRECIA DI OGGI E’ L’ITALIA DI DOMANI
Analisi della Grecia nell’assemblea del 23 febbraio 2012
Durante la fine del 2009 (dopo il passaggio al potere che vide Papandreou diventare presidente)in Grecia fu
dichiarato il rischio di bancarotta, una crisi gravissima che però inizialmente sorprese tutti, soprattutto la
popolazione ellenica, in quanto il governo precedente aveva truccato i conti, aveva fatto sembrare che la
situazione fosse un qualcosa di risolvibile. Ma non lo era e non lo è tuttora come possiamo vedere.
La speculazione, l’evasione fiscale, l’illegalità portarono ad una caduta definitiva della Grecia in un vicolo cieco
ed ora la sovrapproduzione (ovvero l'eccesso di produzione di un determinato prodotto rispetto al suo
consumo) l’incatenano in una condizione disumana:
1. I tagli agli stipendi sono del 30/50%
2. Gli ospedali non sono più sicuri, basta pensare che persino per partorire bisogna pagare il servizio
3. L’istruzione pubblica è quasi inesistente, schiacciata da quella privata
4. Tantissime persone ormai non hanno nemmeno una casa in quanto le tasse sono troppo alte
5. L’acqua e il gas sono in mano a privati e spesso la maggioranza della popolazione sotto la povertà
rimane senza luce, senza gas e senza acqua non potendo pagarli
6. Le pensioni sono praticamente inesistenti
Ma sono tantissime le problematiche odierne che colpiscono la Grecia oltre a queste elencate, infatti il paese è
diventato un vero e proprio disastro sociale: il tasso di suicidi è ormai il più altro in Europa in soli 5 anni e il
consumo di sostanze stupefacenti, come l’eroina, è salito alle stelle. Bisogna inoltre tenere in considerazione
che questo debito è per il 14 % dovuto alla popolazione, il restante 86% è stato causato dalle banche e dall’élite
politica.
Ma perché parlare delle Grecia in Italia?
Oltre all’obbligo morale, la Grecia rappresenta una bolla di vetro in cui tutti noi possiamo vedere il nostro
futuro prossimo. I parallelismi tra la Grecia e l’Italia sono davvero tanti e il nostro destino non sarà diverso da
quello che sta subendo la comunità greca se continuiamo ad avvolgerci in questo manto di passività e
noncuranza. Non dobbiamo associare le richieste della BCE a sacrifici bensì a veri e propri abusi. L’unica
differenza che è reale è il fatto che la Grecia sta attaccando con violenza e fermezza il governo tecnico, mentre
l’Italia no.
Cosa possiamo fare noi?
Per prima cosa dobbiamo prendere coscienza di ciò che sta accadendo e cercare di capire al massimo le cause
di tutto ciò e delle necessità che ha il popolo greco. In secondo luogo bisogna denunciare, urlare al mondo che
si sta subendo un grave violenza. Ed infine si necessita l’elaborare una soluzione, eliminando gli attriti tra le
varie realtà e unendo le forze per una nazione migliore. Abbiamo bisogno di energia, spinta anche dalla
solidarietà, ma che possa plasmare un’idea chiara e limpida di ciò che sta capitando attorno a noi e che presto
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2. LA GRECIA DI OGGI E’ L’ITALIA DI DOMANI
ci travolgerà. I nostri punti di riferimento devono essere la democrazia e la costituzione che in questi giorni ci
sono stati negati.
Quale deve essere il nostro obiettivo?
Bisogna cominciare a mobilitarsi creando un filo conduttore reale e palpabile che unisca tutte le manifestazioni.
C’è la necessità di un linguaggio più semplice e diretto verso la popolazione italiana.
Tutti noi abbiamo il dovere di plasmare un movimento che amplifichi i nostri pensieri di frustrazione in urli di
battaglia.
“Siamo in guerra, ma non in una guerra classica, certo ci sono anche quelle al mondo, ma qui le cose sono
diverse, il nemico non è fisico, è bensì un intero sistema economico su cui si stanno determinando dei
coinvolgimenti troppo radicati che stravolgono il nostro modo di vivere strangolando la democrazia e la
giustizia.”
Un scorcio alla storia di questa crisi:
Nel 2000 i prezzi cominciarono lentamente ad incrementare fino ad arrivare ad un punto tale che nel 2008 il
mondo intero cominciò a piegarsi sotto le leggi del mercato internazionale. Crollarono le borse e con esse
comparvero i primi voti di fiducia. E poi la più grande caduta finanziaria dell’intera crisi : il 15 settembre 2008
viene annunciata in diretta televisiva la bancarotta della Leham Brothers Holdings Inc.. Ma l’America
lentamente si rialza, a cadere sono gli altri stati tra cui la Grecia, la Spagna, l’Italia, l’Irlanda, il Portogallo e
Cipro.
“Deve essere la nostra vita a comandare, non il mercato.”
Calendario delle iniziative:
o Il 29 febbraio la CES ha indetto una mobilitazione nazionale a favore della Grecia.
o Il 31 marzo a Milano ci sarà ugualmente una mobilitazione
o Il 9 marzo è stata una data proposta per un movimento territoriale a favore della Grecia
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