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Pubblicazione a cura di / Published By
Giorgio Cotroneo
Responsabile del Procedimento
Ing. Sabrina Scalera
Hanno collaborato ai testi / Have collaborated on the texts
Giorgio Cotroneo (Parco Nazionale Dell'aspromonte)
Antonio Melasi
Arturo Valicenti - Carmelo Pizzuti (Parco Nazionale del Pollino)
Testi liberamente tratti dal sito Parco Nazionale della Sila
Testi liberamente tratti dal sito del Parco Naturale Regionale Delle Serre
Per le elaborzioni cartografiche / For cartographic elaborations
Dott.ssa Giada Crocè
Traduzione testi / Text translation
Introduzione e Parco Nazionale dell’Aspromonte/Introduction and Aspromonte National Park
Sara Rita Cotroneo
Parco Nazionale del Pollino / Pollino National Park
Arturo Valicenti – Carmelo Pizzuti
Il Progetto “Sentiero Calabria” è stato ideato e coordinato da
The project “Sentiero Calabria” was conceived and coordinated by
Dott. Giovanni Aramini, Dott.ssa Rosa Commisso
Dott.ssa Anna Maria Corea, Dott. Raffaele Paone
Grafica e impaginazione / Graphics and layout
Marco Cordiani
Stampa / Print
Iiriti Editore - Reggio Calabria
Prima Edizione Aprile 2022
First Edition April 2022
© Regione Calabria
E fatto divieto di copiare, alterare, distribuire, pubblicare o utilizzare i contenuti della guida senza
autorizzazione da parte degli autori e dell’editore.
Le foto utilizzate per i parchi della Sila, delle Serre e dell’Aspromonte
sono state tratte dai siti istituzionali dei tre enti.
PARCO NAZIONALE
DEL POLLINO
Complesso monumentale
S. Maria della Consolazione
85048 - Rotonda (PZ)
+39 0973 669311
ente@parconazionalepollino.it
www.parconazionalepollino.it
PARCO NAZIONALE
DELLA SILA
Via Nazionale snc
87055 - Lorica di San
Giovanni in Fiore (CS)
+ 39 0984 537109
info@parcosila.it
www.parcosila.it
PARCO NATURALE
REGIONALE DELLE SERRE
Via Santa Rosellina, 2
89822 - Serra S. Bruno (VV)
+39 0963 772825
info@parcodelleserre.it
www.parcodelleserre.it
PARCO NAZIONALE
DELL’ASPROMONTE
Via Aurora, 1
89057 - Gambarie di Santo
Stefano in Aspromonte (RC)
+39 0965 743060
info.posta@parconazionaleaspromonte.it
www.parconazionaleaspromonte.it
È camminando per i sentieri e le strade di questa terra
che percepirai quanto i ritmi della natura siano vicini a quelli dell’uomo,
quanto siano reciproci e indissolubili.
Quanto il viaggiare e il suo procedere
sia condizione vitale e necessaria,
a soddisfare i bisogni dell’umana sorte.
Allorché repentina ti appare la vetta di una montagna,
e poi un impervio greppo,
e poi ancora sollevando lo sguardo,
il silenzio delle coste e dei mari,
e tu estasiato siedi improvviso,
per tanta gratitudine e beltà.
Nino Morena
Presentazione
“Viaggiare in Calabria significa compiere
un gran numero di andirivieni, come se
si seguisse il capriccioso tracciato di un
labirinto. Rotta da quei torrenti in forte
pendenza, non solo è diversa da zona a zona,
ma muta con passaggi bruschi, nel paesaggio,
nel clima, nella composizione etnica degli
abitanti. È certo la più strana tra le nostre
regioni. Nelle sue vaste plaghe montane
talvolta non sembra d’essere nel Mezzogiorno,
ma in Svizzera, nell’Alto Adige, nei paesi
scandinavi. Da questo Nord immaginario si
salta a foreste d’olivi, lungo coste del classico
tipo mediterraneo. Vi si incuneano canyons
che ricordano gli Stati Uniti, tratti di deserto
africano ed angoli in cui gli edifici conservano
qualche ricordo di Bisanzio....”
Così scriveva Guido Piovene, nel suo
libro “Viaggio in Italia”, quando nel 1957
attraversò l’intera Penisola, giungendo
fino in Calabria. Un viaggio che gli fece
scoprire una natura incontaminata, paesaggi
mozzafiato, corsi d’acqua dallo scorrere
impetuoso, spettacolari architetture
geologiche, luoghi meravigliosi.
È l’Italia del boom economico quella
descritta da Piovene, ma la Calabria è
Presentation
“Travelling in Calabria involves going
back and forth numerous times, as if
following the whimsical layout of a
labyrinth. Torn by those steeply sloping
streams, it is not only different from
area to area, but changes with abrupt
transitions, in landscape, climate,
and in the ethnic composition of its
inhabitants. It is certainly the strangest
of our regions. With its vast mountainous
plains, at times it does not feel as if we
are in southern Italy, but in Switzerland,
South Tyrol or the Scandinavian
countries. From this imaginary north,
one jumps to olive groves along classic
Mediterranean coastlines. There are
canyons reminiscent of the United
States, stretches of African desert and
corners where the buildings retain some
memories of Byzantium....”
So wrote Guido Piovene in his book
‘Viaggio in Italia’ (Journey in Italy), when
he crossed the entire peninsula in 1957,
reaching as far as Calabria. This journey
led him to discover uncontaminated
nature, breathtaking landscapes, rushing
waterways, spectacular geological
architecture and marvellous places.
It is the Italy of the economic boom
that Piovene describes, but Calabria is
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un’altra storia….. qui si respira aria intrisa
di tradizioni millenarie. E non è un caso
che il nome originario della costa ionica
calabrese fosse “Italia”, lo stesso appellativo
con cui, successivamente, l’Imperatore
Augusto volle identificare l’intero stivale,
segno evidente di quanto la Magna Grecia
fosse il cuore pulsante della cultura
mediterranea.
La varietà di ricchezze naturali e
paesaggistiche del nostro territorio suggella
questo primato: grazie agli odierni tre Parchi
Nazionali, l’Aspromonte, la Sila ed il Pollino,
unitamente a quello regionale delle Serre e
alle diverse aree naturali protette, la terra
bruzia è uno scrigno di tesori ambientali ed
antropologici dall’incomparabile valenza.
La particolare conformazione dei rilievi
montuosi, arricchita dalla presenza
di autentici monumenti geologici, è il
frutto di un’evoluzione assai varia delle
plurisecolari dinamiche geomorfologiche.
E l’indecifrabile caratterizzazione del
territorio, talvolta impervio e impraticabile
nemico, talvolta accessibile e benevolo
complice, sembra riflettere il carattere tipico
another story… here you can breathe air
steeped in age-old traditions. And it is
no coincidence that the original name of
the Ionian coast of Calabria was “Italia”,
the same name later used by Emperor
Augustus to identify the entire boot, a
clear sign of how Magna Graecia was the
beating heart of Mediterranean culture.
The variety of natural and landscaped
riches of our territory seals this
supremacy. Thanks to the three National
Parks of Aspromonte, Sila and Pollino,
together with the regional one of Serre
and the various protected natural
areas, the land of Brucia is a casket of
environmental and anthropological
treasures of incomparable value.
Enriched by the presence of authentic
geological monuments, the particular
conformation of its mountain ranges is
the result of a highly varied evolution
of centuries-old geomorphological
dynamics. The indecipherable
characterisation of the land, at times
an impervious and impractical enemy,
at times an accessible and benevolent
accomplice, seems to reflect the typical
character of the Calabrese, stubborn
and grumbling, while at the same time
expansive and caring.
It is a logical consequence that only
those who decide to travel on foot,
respecting the pace of the centuries-old
places that welcome them, can admire
and fully appreciate all the riches of
a micro-world so full of contrasting
and fascinating values. In this regard,
Francesco Bevilacqua writes: “.....
The experience of extreme slowness,
more extreme than riding, cycling, or
having someone or something under
your backside to help you move, cannot
compare to anything in regards to the
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del calabrese, testardo e mugugnone, ma al
contempo espansivo e premuroso.
È logica conseguenza che solo chi decide
di andare a piedi, rispettando i tempi
dei luoghi secolari che lo accolgono, può
ammirare ed apprezzare appieno tutte le
ricchezze di un micro-mondo così pregno
di valori contrastanti e affascinanti. A tal
proposito scrive Francesco Bevilacqua
“…L’esperienza della lentezza estrema, più
estrema del cavalcare, dell’andare in bici,
dell’avere sotto il deretano qualcuno o
qualcosa che aiuti il tuo movimento, non
può essere paragonata a nulla quanto a
possibilità di percezione del paesaggio,
delle atmosfere dei luoghi, della loro intima
bellezza, del loro Genius loci.
Andando a piedi si è costretti a osservare
ogni anfratto del terreno su cui si procede
e quando si alzano gli occhi da terra ci si
ferma a contemplare per quanto tempo si
vuole ciò che si ha intorno. Andando a piedi si
percepiscono odori, colori, sfumature e scorci
di paesaggi che la fretta ci sottrae. Andando
a piedi si ha tutto il tempo di entrare
gradualmente nell’anima del luogo e di fare
conoscenza con essa”.
Con queste premesse, la Regione Calabria
e gli Enti Parco hanno inteso realizzare il
progetto “Sentiero Calabria”, sostenuto con i
fondi del Programma Operativo della Regione
2014/2020 – Azione 6.6.1, mirando alla
valorizzazione delle aree di elevata valenza
naturalistica, attraverso la promozione di un
turismo ecosostenibile, compatibile con il
territorio e accessibile a tutti.
possibility of perceiving the landscape,
the atmosphere of places, their intimate
beauty, the Genius of this place.
When you walk, you are forced to
observe every nook and cranny of
the terrain, and when you raise your
eyes from the ground, you stop to
contemplate your surroundings for as
long as you like. If you walk, you can
perceive smells, colours, nuances and
glimpses of landscapes that rushing
takes away from you. Walking gives you
plenty of time to gradually enter into the
soul of the place and get to know it”.
With this in mind, the Calabria Region
and the Park Authorities have decided
to set up the ‘Sentiero Calabria’ project,
supported by funds from the Region’s
Operational Programme 2014/2020
- Action 6.6.1, aimed at enhancing
areas of high naturalistic value by
promoting eco-sustainable tourism that
is compatible with the territory and
accessible to all.
A 654 km walk along the “Sentiero
Calabria” through nature and
spectacular geosites reveals dense
forests and wild animals. Here in
the centre of the Mediterranean,
villages have preserved their ancient
architecture and cultural testimonies
and nature is protected as life follows
its own rhythms. Here where each
excursion becomes an adventure, you
discover colours and scents never before
seen or heard. From the sea to the P
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Una passeggiata di 654 km lungo il
“Sentiero Calabria” tra natura e spettacolari
geositi, fitti boschi e animali selvatici.
Borghi che hanno conservato la loro antica
architettura e testimonianze culturali, al
centro del Mediterraneo, laddove la natura
è tutelata e la vita segue i suoi ritmi ed
ogni escursione diventa un’avventura,
alla scoperta di colori e profumi mai
visti o sentiti. Dal mare alla montagna,
dall’Aspromonte al Pollino, passando per le
Serre e la Sila, tra santuari, grotte, cascate,
laghi e boschi: un susseguirsi di emozioni, in
un contesto di profonda spiritualità e storia.
Una nuova visione del sistema di offerta
turistico-culturale, rivolta ad un’utenza
avvezza a standard qualitativi ormai
imprescindibili; affacciarsi a nuove
frontiere del marketing territoriale significa
rinnovare il modo di proporre l’offerta
turistica, pur continuando ad incentrarla
sulle peculiarità impareggiabili che la
Calabria conserva da secoli.
mountains, from Aspromonte to Pollino,
passing through the Serre and Sila,
among sanctuaries, caves, waterfalls,
lakes and forests, a succession of
emotions are experienced in a context
of deep spirituality and history.
A new vision of a cultural tourism
system is offered, aimed at users
accustomed to standards of quality that
are now unavoidable. Confronting the
new frontiers of regional marketing
means presenting a newer touristic
model, while continuing to focus on
the incomparable characteristics that
Calabria has preserved for centuries.
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Parco Nazionale del Pollino
Parco Nazionale della Sila
Parco Naturale Regionale delle Serre
Parco Nazionale dell'Aspromonte
Tappe - Routes
Reggio Calabria - Gambarie
Gambarie - Montalto
Montalto - Polsi
Polsi - San Luca
Deviazione San Maria
San Luca - Zervò
Zervò - Villaggio Moleti
Villaggio Moleti -Canolo
Canolo - Limina
Limina - Passo di Croce Ferrata
Passo di Croce Ferrata - Fabrizia - Mongiana
Mongiana - Serra San Bruno
Serra San Bruno - Torre di Ruggiero
Torre di Ruggiero - San Vito Sullo Ionio
San vito Sullo Ionio - Girifalco
Girifalco - Tiriolo
Tiriolo - Santuario Madonna di Porto
Santuario Madonna di Porto - Villaggio Mancuso
Villaggio Mancuso - Villaggio Buturo
Villaggio Buturo - Caporosa
Caporosa - Lorica
Lorica - Monte Botte Donato
Monte Botte Donato - Camigliatello Silano
Camigliatello Silano - Spezzano Piccolo
Spezzano Piccolo - Piano Lago
Piano Lago - Casellone Forestale di Monte Cocuzzo
Casellone Forestale di Monte Cocuzzo - Passo della Crocetta
Passo della Crocetta - Caserma Forestale di Cinquemiglia
Caserma Forestale di Cinquemiglia - Cantoniera Pietrabianca
Cantoniera Pietrabianca - Passo dello Scalone
Passo dello Scalone - Sant'Agata di Esaro
Sant'Agata di Esaro - Madonna del Pettoruto
Madonna del Pettoruto - Piano di Lanzo
Piano di Lanzo - Piano Novacco
Piano Novacco - Morano Calabro
Legenda - Legend
Parco Nazionale del Pollino
Parco Nazionale della Sila
Parco Naturale Regionale delle Serre
Parco Nazionale dell'Aspromonte
Legenda
Progetto
L’itinerario del Sentiero Calabria è costituito
dal tratto calabrese del Sentiero Italia e dai
percorsi, o piste interne, denominati sentieri
di avvicinamento, utilizzati per la fruizione
naturalistica e ambientale delle aree
protette. Il percorso che attraversa i Parchi
Nazionali dell’Aspromonte, della Sila e del
Pollino ed il Parco Regionale delle Serre,
rappresenta il percorso escursionistico
principale per la fruizione del patrimonio
naturale, paesaggistico e storico-culturale
delle aree interne della Calabria.
Il “Sentiero Calabria” nasce dall’idea di
collegare l’intero territorio regionale con
un unico percorso costituito da 35 tappe,
cercando di creare un’offerta strutturata con
i servizi integrati nel territorio.
Il sentiero, i cui tratti sono in larga parte
coincidenti con quelli del “Sentiero Italia”, è
un percorso escursionistico che, percorrendo
longitudinalmente la regione, collega le aree
naturalistiche, i borghi e le aree protette che
da Reggio Calabria, attraversando tutto il
Parco Nazionale dell’Aspromonte, il Parco
Regionale delle Serre ed il Parco Nazionale
della Sila, giunge fino al Parco Nazionale del
Pollino.
La valenza storica e culturale di questo
sentiero, per i luoghi che attraversa e per
le vicende che lo hanno interessato nel
corso degli ultimi due secoli, prevarica
Project
The itinerary of the Calabria Path consists
of the Calabrian section of the Italy Path
and by the stretches, or internal tracks,
called approach paths, and is provided
for the naturalistic and environmental
usage of the protected areas. The route,
which crosses the Aspromonte, Sila and
Pollino National Parks and the Serre
Regional Park, is the main hiking route for
the enjoyment of the natural, landscape
and historical-cultural heritage of the
inland areas of Calabria.
The “Sentiero Calabria” was born
from the idea of connecting the
entire regional territory with a single
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Photo: Tuttosamo.it
finanche l’inestimabile pregio paesaggistico
e naturalistico del percorso, il quale si
connota per la spettacolarità delle viste,
l’eterogeneità dei paesaggi e la biodiversità
vegetale che contraddistinguono l’intero
territorio regionale.
path consisting of 35 stages, while
attempting to offer a structured way to
integrate services in the territory.
The path, whose stretches largely
coincide with those of the ‘Sentiero
Italia’, is a hiking trail that runs
lengthwise across the region, linking
naturalistic areas, villages and
protected areas. From Reggio Calabria,
crossing the whole Aspromonte
National Park, the Serre Regional Park
and the Sila National Park, the path
reaches the Pollino National Park.
The historical and cultural value of this
path, due to the places it crosses and
the events that have affected it over
the last two centuries, outweighs even
the inestimable worth of the landscape
and nature of the route. The path is
characterised by spectacular views,
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Sommario - Index
PARCO NAZIONALE DELL’ASPROMONTE
Presentazione;
Paesaggi naturali;
Paesaggi Geologici;
Paesaggi Storico Culturali;
Paesaggi enogastronomici.
PARCO NATURALE REGIONALE DELLE SERRE
Presentazione;
Paesaggi naturali;			
Paesaggi Geologici;
Paesaggi Storico Culturali;
Paesaggi enogastronomici.
PARCO NAZIONALE DELLA SILA
Presentazione;
Paesaggi naturali;
Paesaggi Geologici;
Paesaggi Storico Culturali;
Paesaggi enogastronomici.
PARCO NAZIONALE DEL POLLINO
Presentazione;
Paesaggi naturali;
Paesaggi Geologici;
Paesaggi Storico Culturali;
Paesaggi enogastronomici.
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heterogeneous landscapes and plant
biodiversity that distinguish the entire
regional territory.
This path is therefore located on the
reference ridge of the region and is the
main artery along which its indigenous
history flows, both in terms of natural
and cultural aspects. However, within
the framework of this project, the
strategic objective is to enhance the
historical, naturalistic and tourist
value of the “Calabria Path”, creating
a network of connections between it
and all the elements characterising the
territory it crosses.
The Calabria Path has been developed
to about 1,600 km, compared to the
654 km of the Calabrian section of the
Italy Path.
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Tale sentiero si colloca quindi sulla
dorsale di riferimento della regione ed è
l’arteria principale su cui scorre la storia
indigena, per quanto concerne sia gli
aspetti naturalistici, sia quelli culturali.
Tuttavia, nell’ambito del presente progetto,
si è individuato come obiettivo strategico
quello di potenziare il valore storico,
nonché naturalistico e turistico, del
“Sentiero Calabria”, realizzando una rete di
connessione tra lo stesso e tutti gli elementi
caratterizzanti il territorio che attraversa.
Il Sentiero Calabria ha uno sviluppo di circa
1.600 km, a fronte dei 654 km del tratto
calabrese del Sentiero Italia.
Itinerari / Paths
PARCO NAZIONALE DELL’ASPROMONTE NATIONAL PARK OF ASPROMONTE
Reggio Calabria - Gambarie.
................................................................................. km 25,7
Gambarie - Montalto - Polsi.
................................................................................. km 22,2
Polsi - San Luca........................................................................................................ km 13,0
Deviazione San Maria............................................................................................ km 12,3
San Luca - Piani di Zervò....................................................................................... km 21,0
Piani di Zervò - Villaggio Moleti.......................................................................... km 14,5
Villaggio Moleti - Canolo.......................................................................................km 9,1
Canolo - Limina....................................................................................................... km 11,5
Limina - Passo di Croce Ferrata............................................................................ km 17,0
PARCO NATURALE REGIONALE DELLE SERRE NATURAL REGIONAL PARK OF SERRE
Passo di Croce Ferrata – Fabrizia - Mongiana................................................... km 17,4
Mongiana - Serra S. Bruno.
.................................................................................... km 27,1
Serra S. Bruno - Torre di Ruggiero....................................................................... km 19,3
PARCO NAZIONALE DELLA SILA NATIONAL PARK OF SILA
Camigliatello Silano - Spezzano Piccolo ..................................................... km 14,378
Camigliatello - Botte Donato ......................................................................... km 10,668
Botte Donato - Lorica ....................................................................................... km 16,309
Capo Rosa - Lorica ............................................................................................ km 15,930
Villaggio Buturo - Caporosa ........................................................................... km 27,734
Villaggio Mancuso - Villaggio Buturo ........................................................... km 20,685
PARCO NAZIONALE DEL POLLINO NATIONAL PARK OF POLLINO
Piani di Novacco Morano Calabro....................................................................... km 13.5
Morano calabro Colle Gaudolino........................................................................ km 15.7
Santuario della Madonna del Pettoruto – Piano di Lanzo............................. km 18.8
Sant’Agata d’Esaro – Santuario della Madonna del Pettoruto.
..................... km 16.0
Passo Scalone – Sant’Agata d’Esaro.
................................................................... km 6.90
Passo scalone - Pietrabianca ............................................................................... km 20.3
Pietra Bianca - Cinquemiglia................................................................................ km 17.1
Ciquemiglia - Passo Crocetta............................................................................... km 17.4
Passo della crocetta - Bivio Monte Cocuzzo .................................................... km 13.5
PARCO NAZIONALE
DELL’ASPROMONTE
Presentazione
L’Aspromonte è situato nella punta estrema
della Regione Calabria. Posto al centro del
Mediterraneo, il Massiccio montuoso si
presenta quasi come un’isola che si erge
improvvisa e imponente tra Ionio e Tirreno.
Il mare fa da cornice al paesaggio
aspromontano e questa sua particolare
collocazione, unitamente alla diversità
litologica del massiccio montuoso, fa di esso
un luogo che presenta un’elevata varietà di
paesaggi.
Qui la natura vive di straordinarie
opposizioni: si presenta differente da un
versante all’altro, aspro e selvaggio sul lato
ionico, verdeggiante e umido sul Tirreno, in
un continuo susseguirsi di pianori, valloni,
pendii scoscesi, forre e suggestive cascate.
Luogo in cui specie diverse di flora e di
fauna possono coabitare, in cui borghi
fantasma abbandonati, dove tutto sembra
essersi fermato, si affacciano su fiumare dal
paesaggio lunare.
Presentation
Aspromonte is located at the very
tip of the Calabria region. Situated
in the centre of the Mediterranean,
the mountainous massif looks almost
like an island rising suddenly and
imposingly between the Ionian and
Tyrrhenian seas.
The sea frames the Aspromonte
landscape and this particular location,
together with the lithological diversity
of the mountain massif, renders it a
location of rich, diverse landscapes.
Here nature encompasses extraordinary
oppositions; it is different from one
side to the other, harsh and wild on
the Ionian side, green and humid on
the Tyrrhenian, with a continuous
succession of plateaus, valleys,
steep slopes, gorges and suggestive
waterfalls. It is a place where different
species of flora and fauna coexist,
where abandoned ghost towns are
located, where everything seems to
have stopped, where you look out over
rivers of lunar landscapes.
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Paesaggi naturali
L’Aspromonte è un ambiente magico,
una terra arcaica in grado di stupire e
affascinare l’uomo che vi si addentra. Ciò
che rappresenta in modo più esaustivo la
storia millenaria di questo massiccio e ne
racchiude l’inestimabile valenza geologica è
sicuramente la Valle delle Grandi Pietre.
Alle falde della grande montagna
aspromontana, nella parte orientale, c’è
un’area che ospita incredibili e affascinanti
formazioni rocciose: le “Pietre”, puri
monumenti di rocce arenarie, modellate dalla
millenaria pazienza degli agenti atmosferici.
Abitato da varietà animali o vegetali rare, o
più semplicemente insolite, l’Aspromonte va
a braccetto con la biodiversità. Nelle cime più
alte si trovano boschi misti, dove al faggio
si mescolano il pino laricio e l’abete bianco.
A quote più basse sono presenti i boschi di
leccio o di farnetto, mentre lungo le fiumare
troviamo l’oleandro. In anfratti spettacolari,
dalle condizioni climatiche uniche, è facile
poter ammirare la Woodwardia Radicans, la
gigantesca felce preistorica.
Passeggiando fra le meraviglie del parco
non è raro veder volteggiare l’aquila Reale.
Forse meno rasserenante, ma non meno
emozionante, e purtroppo sempre più
inconsueto, incontrare il lupo, o ancora
l’inafferrabile gatto selvatico, il picchio nero,
il gufo reale o la salamandra dagli occhiali.
Paesaggi geologici
L’Aspromonte è una montagna nobile e
arcaica. Le sue pietre trasudano storia, ogni
frammento di roccia cristallino-metamorfica
Natural landscape
Aspromonte is a magical environment, an
archaic land able to amaze and fascinate
anyone who enters it. The Valley of
the Great Stones is certainly the one
that best represents the thousand-year
history of this massif and encapsulates
its inestimable geological value.
At the foot of the great Aspromonte
mountain, in the eastern part, there
is an area that hosts incredible
and fascinating rock formations:
the “Stones”, pure monuments of
sandstone rocks, modelled by the
patience of thousands of years of
atmospheric agents.
Inhabited by rare, or more simply
unusual, animal or plant varieties,
Aspromonte goes hand in hand with
biodiversity. On the highest peaks there
are mixed forests, where beech trees
mingle with larch pines and silver firs.
At lower altitudes there are holm oak
and English oak woods, while oleander
grows along the rivers. In spectacular
ravines, with unique climatic conditions,
it is easy to admire the Woodwardia
Radicans, the giant prehistoric fern.
Walking among the wonders of the
park, it is not unusual to see golden
eagles circling. Perhaps less reassuring,
but no less exciting, and unfortunately
increasingly unusual, is the encounter
with wolves, the elusive wild cats, the
black woodpeckers, the eagle owls or
the spectacled salamanders.
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racchiude milioni di anni di vissuto.
Paradossalmente, è anche una montagna
“giovane”, in continua evoluzione: le energie
interne lo innalzano, ma al contempo lo
demoliscono con inondazioni o terremoti.
Elementi tipici del paesaggio aspromontano
sono i “monoliti”, enormi conglomerati
rocciosi modellati dalla millenaria pazienza
del vento e dall’acqua. Situati lungo il
margine settentrionale della Fiumara
Bonamico, si presentano come monumenti
naturali di straordinaria bellezza, dalle forme
più suggestive e inusuali. I più spettacolari
sono: “Pietra Cappa”, “Pietra Lunga”, “Pietra
Castello”, “Rocca di S. Pietro”. Nell’area
grecanica si trovano la “Rocca del Drako” e le
“Caldaie del latte”; nella parte settentrionale
del Parco affiorano le “Dolomiti di Canolo” e
il “Monte Tre Pizzi”.
Per la presenza di insediamenti rupestri, il
paesaggio ricorda addirittura le Meteore
della Cappadocia.
Questo straordinario territorio racchiude un
patrimonio di natura, biodiversità, geologia,
cultura e tradizioni uniche, riconosciuto
Patrimonio Unesco ed essere inserito
ufficialmente nella rete mondiale dei
Geoparchi UNESCO.
Geological landscapes
Aspromonte is a noble and archaic
mountain. Its stones exude history, each
fragment of crystalline-metamorphic
rock contains millions of years of life.
Paradoxically, it is also a ‘young’ mountain,
constantly evolving; the internal energies
raise it up, but at the same time demolish
it with floods or earthquakes.
Typical elements of the Aspromonte
landscape are the “monoliths”, huge
rocky conglomerates shaped by the
millennial patience of wind and water.
Located along the northern edge of
the Fiumara Bonamico, they are natural
monuments of extraordinary beauty,
with the most evocative and unusual
shapes. The most spectacular are:
“Pietra Cappa”, “Pietra Lunga”, “Pietra
Castello”, “Rocca di S. Pietro”. In the
Grecanica area there are the “Rocca
del Drako” and the “Caldaie del latte”;
in the northern part of the Park the
“Dolomiti di Canolo” and the “Monte
Tre Pizzi” emerge.
Due to the presence of rock settlements,
the landscape is downright reminiscent
of the Meteors of Cappadocia.
This extraordinary territory contains
a heritage of nature, biodiversity,
geology, culture and unique traditions,
recognized Unesco World Heritage
and be officially included in the world
network of UNESCO Geoparks.
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Paesaggi
Storico Culturali
L’Aspromonte è uno scrigno che racchiude
borghi abbandonati, siti archeologici, sentieri,
luoghi di fede. È una montagna collocata nel
cuore del mediterraneo che, da crocevia di
popoli, ha una lunga e complessa tradizione
insediativa: dai popoli pre-greci ai phrouria
greci, dai monasteri basiliani alle strutture
difensive e di sosta, dai piccoli forti alle
masserie e ai piccoli insediamenti agricoli.
Il Geoparco dell’Aspromonte è caratterizzato
da un ricco patrimonio di testimonianze
storico-culturali, presenti sul territorio
o conservate nei musei che raccontano
l’evoluzione degli insediamenti umani
presenti nell’area.
Particolarmente affascinante e leggendario
è il Santuario di Polsi, collocato ai piedi
della più alta cima aspromontana, Montalto.
Costruito in una solitaria e profonda vallata
dalle pareti scoscese, ogni anno è meta di
migliaia di pellegrini provenienti da tutta la
Città Metropolitana reggina e non solo.
La devozione alla Madonna, la cui “Vara”
viene portata in processione secondo un
rituale secolare, unisce le mille sfaccettature
di una spiritualità intrisa di sofferenza e
senso di affidamento. È un luogo la cui
difficile accessibilità rafforza il senso di
mistero e, talvolta, di contraddittorietà.
Historical and
Cultural Landscapes
Aspromonte is a treasure trove of
abandoned villages, archaeological
sites, paths and places of worship. It is
a mountain located in the heart of the
Mediterranean, which, as a crossroads
of peoples, has a long and complex
settlement tradition, from pre-Greek
peoples to Greek phrouria, from Basilian
monasteries to defensive and resting
structures, from small forts to farms and
small agricultural settlements.
The Aspromonte Geopark is
characterised by a rich heritage of
historical and cultural evidence, present
on the territory or preserved in museums,
which tell the story of the evolution of
human settlements in the area.
Particularly fascinating and legendary
is the Sanctuary of Polsi, located at the
foot of the highest Aspromonte peak,
Montalto. Built in a lonely, deep valley
with steep walls, it is visited every year
by thousands of pilgrims from all over
the Metropolitan City of Reggio.
The devotion to the Madonna, whose
‘Vara’ is carried in procession according
to a centuries-old ritual, unites the
thousand facets of a spirituality steeped
in suffering and a sense of trust. It is
a place whose difficult accessibility
reinforces the sense of mystery and, at
times, contradiction.
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Paesaggi enogastronomici
Il paesaggio enogastronomico è tutto ciò
che la natura produce e l’uomo trasforma:
sono i tipici prodotti della cultura pastorale
e contadina.
Assistere alla preparazione della ricotta, del
formaggio, dei maccheroni è uno spettacolo
di tradizioni che precede il momento
dell’agape. Non una preconfezionata
esibizione da dare in pasto alla massa
visitante, ma un rito quasi “sacro” che dà
compimento al quotidiano sacrificio del
pascolo o della semina. L’agape condivisa col
visitatore è fraterna nel senso più autentico
del termine, perché il primo inconfondibile
ed impareggiabile “prodotto” che nessuna
economia può eguagliare è l’ospitatilità.
Al clima di famiglia si aggiunge la prelibatezza
di gusti che sanno di natura: è il gusto della
zuppa di fagioli “pappaluni” e cotiche, o dei
maccheroni fatti a mano e conditi con il ragù
di capra, maiale o cinghiale.
In alcuni borghi dell’area grecanica si può
gustare un rarissimo formaggio pecorino
realizzato con uno stampo di legno
particolare, la musulupa, che lascia sulla
forma un’impronta circolare raffigurante
figure umane e pupazzi.
Enogastronomic
landscapes
The food and wine landscape is
everything that nature produces and
man transforms: the typical products of
pastoral and peasant culture.
Witnessing the preparation of ricotta,
cheese and macaroni is an impressive
display of tradition that precedes
the moment of agape. It is not a pre-
packaged exhibition to be fed to the
visiting masses, but an almost “sacred”
rite that fulfils the daily sacrifice of
grazing or sowing. The agape shared
with the visitor is fraternal in the
most authentic sense of the term,
because the first unmistakable and
incomparable “product” that no
economy can equal is hospitality.
The family atmosphere is
complemented by the delicacy of
flavours that taste of nature; this is
the taste of the “pappaluni” bean
and pork rind soup, or the handmade
maccheroni served with a goat, pork or
wild boar ragout.
In some villages in the Grecanica area, it
is possible to taste a very rare pecorino
cheese made using a special wooden
mould, the musulupa, which leaves a
circular imprint on the shape depicting
human figures and puppets.
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Itinerario - Itinerary
Km 146.7
Sentieri di avvicinamento
Approach trails
Sorgenti - Spring
Parco Nazionale dell'Aspromonte
Aspromonte National Park
Legenda - Legend
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PARCO NATURALE
REGIONALE DELLE SERRE
Presentazione
Il comprensorio delle Serre rientra in quella
parte dell’Appennino Calabrese interposto
tra la Sila e l’Aspromonte. Costituisce un
gruppo montuoso piuttosto articolato e
di elevata valenza paesaggistico-naturale
compreso in un vasto altipiano che digrada,
con pendenze più o meno accentuate,
verso il mar jonio a oriente e lo spartiacque
del bacino del fiume Mesima a occidente.
La parte centrale presenta vari tratti
pianeggianti.
Le tipiche conche dell’alta valle
dell’Ancinale, di Mongiana e della Lacina
sono riconducibili ad antichi bacini lacustri
quaternari interrati.
Il comprensorio delle Serre interessa la
dorsale da 400m a 1423m (M. Pecoraro).
Il nome Serre, secondo alcuni, si dovrebbe al
particolare allineamento dei monti e delle
colline che ricordano i denti di una sega, per
altri, invece scaturirebbe dalla presenza di
numerose segherie attive in età antica, altri
Presentation
The Serre area is part of that part of
the Calabrian Apennines interposed
between the Sila and the Aspromonte.
It is a mountainous group rather
articulated and of high landscape-
natural value included in a vast
plateau that slopes, with more or less
accentuated slopes, towards the Ionian
Sea to the east and the watershed of
the Mesima river basin to the west. The
central part has several flat sections.
The typical basins of the upper Ancinale
valley, Mongiana and Lacina can be
traced back to ancient underground
lake basins.
The Serre area covers the ridge from
400m to 1423m (M. Pecoraro).
The name Serre, according to some,
is due to the particular alignment of
the mountains and hills reminiscent of
the teeth of a saw, for others, instead
it would arise from the presence of
numerous sawmills active in ancient
times, still others would descend from
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ancora lo farebbero discendere dalla radice
Ser (monte) da cui deriva anche lo spagnolo
Sierra. 
Alimentati dagli apporti d’acqua di
numerose sorgenti, i corsi d’acqua orientali
si trasformano in impetuosi torrenti che
a valle danno luogo a forre impenetrabili
e gole strettissime che aprono una serie
interminabile di cascate come, quelle del
Marmarico con i suoi oltre 90 metri di
dislivello o quelle più piccole ma non meno
suggestive della fiumara Assi.
Allo straordinario spettacolo delle acque e
dei boschi del settore orientale delle Serre,
si accompagna, il maestoso habitat rupestre
dei Monti Mammicomito e Consolino dai
quali si estraeva il minerale che alimentava
le fonderie e la fabbrica d’armi di
Ferdinandea e Mongiana.
A sud-ovest si trova il gruppo dei monti
Crocco e il Monte Seduto che avvolgono con
un interrotto anfiteatro di boschi l’area entro
cui scorrono le valli dei fiumi Metramo,
Fermano e Marepotamo.
the root Ser (mountain) from which also
derives the Spanish Sierra.
Fed by the water supplies of
numerous springs, the eastern streams
are transformed into impetuous
streams that in the valley give rise
to impenetrable gorges and narrow
gorges that open an endless series of
waterfalls such as, those of Marmarico
with its more than 90 meters of
elevation gain or those smaller but no
less impressive than the Assi river.
The extraordinary spectacle of the
waters and woods of the eastern
sector of the Serre, is accompanied
by the majestic rock habitat of the
Mammicomito and Consolino Mountains
from which the mineral that fed the
foundries and the weapons factory
of Ferdinandea and Mongiana was
extracted.
To the south-west is the group of the
Crocco and Monte Seduto mountains
that surround with an interrupted
amphitheater of woods the area within
which flow the valleys of the rivers
Metramo, Fermano and Marepotamo.
Natural landscape
The mountainous geography of the
territory with the presence of several
mountains, not very high altitudes,
opposed to each other, furrowed
by steep and winding valleys, has
preserved the natural environment,
maintaining an optimal state of
conservation. In fact, it has been
invested by a very slow process of
transformation of both the naturalistic-
environmental system and the socio-
economic system; therefore, the eco-
systemic environment visible today
is absolutely similar to that formed in
historical times.
Covered with monumental trees that
stand out towards the sky, the Serre
Park is characterized by majestic and
spectacular landscapes, flourishing
forests, spectacular waterfalls and a rich
biodiversity.
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Paesaggio naturale
La geografia montuosa del territorio con
la presenza di diverse montagne, di quote
altimetriche non elevatissime, contrapposte
l’una all’altra, solcate da ripidi e tortuosi
valloni, ha preservato l’ambiente naturale,
mantenendone uno stato di conservazione
ottimale. Esso infatti è stato investito da un
lentissimo processo di trasformazione sia
del sistema naturalistico-ambientale che del
sistema socioeconomico; pertanto, l’ambiente
eco-sistemico oggi visibile è assolutamente
simile a quello formatosi in epoca storica.
Ricoperto di alberi monumentali che si
stagliano verso il cielo, il Parco delle Serre
si caratterizza per paesaggi maestosi e
spettacolari, floridi boschi, spettacolari
cascate e una ricca biodiversità.
Tra bellissimi abeti bianchi, faggi, querce,
castagni, ontani neri e pioppo, è possibile
incontrare, tra la fauna che popola il Parco:
mufloni, daini, caprioli, istrice, ma anche
pavoni, fagiani, il raro picchio nero.
Altro importante protagonista della fauna
delle Serre è il Gatto selvatico (Felis silvestris).
Tra i rapaci
presenti sulle
Serre c’è il Gufo
comune (Asio
otus), l’Alocco
(Strix aluco),
il Barbagianni
(Tito alba) la
Civetta (Athene
noctua) e
l’Assiolo (Otus
scops).
Una quantità
di altri uccelli
popolano naturalmente il Parco.
Tra gli anfibi è da segnalare in particolare
l’appariscente Salamandra pezzata
(Salamandra salamandra) la Salamandrina
dagli occhiali (Salamandrina terdigitata),
l’Ululone dal ventre giallo (Bombina
variegata), caratterizzato da chiazze gialle
sotto il ventre.
Among the beautiful white fir trees,
beeches, oaks, chestnuts, black alders
and poplar, it is possible to meet,
among the fauna that populates
the Park: mouflons, fallow deer, roe
deer, porcupines, but also peacocks,
pheasants, the rare black woodpecker.
Another important protagonist of the
fauna of the Greenhouses is the Wild
cat (Felis silvestris).
Among the raptors present on the
Greenhouses there is the Owl (Asio
otus), the Alocco (Strix aluco), the Barn
owl (Tito alba) the Owl (Athene noctua)
and the Assiolo (Otus scops).
A number of other birds naturally
populate the Park.
Among the amphibians it is worth
mentioning in particular the showy
Salamandra pezzata (Salamandra
salamandra) the spectacled
Salamandrina (Salamandrina
terdigitata), the yellow-bellied Ululone
(Bombina variegata), characterized by
spots under the belly.
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Paesaggio Geologico
Il Paesaggio delle Serre è caratterizzato, per
quanto riguarda l’aspetto geomorfologico,
da forme naturali che configurano ambiti
paesistici fortemente riconoscibili.
I terrazzi marini - circondano le Serre in
diverse zone e a differente altezze, con
l’aspetto di altipiani più o meno ampi, orlati
da scarpate: particolarmente evidenti sono
quelli dei comuni di Laureana di Borrello,
Arena e Dasà.
Tra i monti si aprono depressioni vaste
e poco profonde che ospitavano nel
Quaternario veri e propri laghi: si tratta della
piana della Lacina e delle piane (o conche)
di Serra San Bruno, Chiaravalle, Mongiana e
Fabrizia. Su tali depressioni si sono insediate
le principali comunità umane delle Serre, in
ragione della facilità di attraversamento e
della disponibilità di acqua.
Le pendici ioniche delle Serre sono
connotate dai “tagli” delle fiumare: si tratta
di ampi alvei ghiaiosi, asciutti per gran parte
dell’anno (fatta eccezione per il periodo
autunnale delle piene) che si aprono a
ventaglio in corrispondenza dei coni di
deiezione, sul litorale.
Il territorio del Parco delle Serre formato
prevalentemente da rocce granitico
cristalline, costituisce, dal punto di vista
geologico, una delle zone fra le più antiche
della penisola italiana emersa dal mare,
quando il resto del paese era ancora
sommerso.
Geological landscapes
The Landscape of the Greenhouses
is characterized, with regard to the
geomorphological aspect, by natural
forms that configure highly recognizable
landscape environments.
The sea terraces - surround the
greenhouses in different areas and at
different heights, with the appearance
of more or less wide plateaus, edged by
escarpments: particularly evident are
those of the municipalities of Laureana
di Borrello, Arena and Dasà.
Among the mountains there are vast and
shallow depressions that housed in the
Quaternary real lakes: it is the plain of
Lacina and the plains (or basins) of Serra
San Bruno, Chiaravalle, Mongiana and
Fabrizia. The main human communities
of the greenhouses have settled on
these depressions, due to the ease of
crossing and the availability of water.
The Ionian slopes of the Serre are
characterized by the “cuts” of the rivers:
they are large gravel beds, dry for most
of the year (except for the autumn
period of floods) that fan out at the
cones of dejection, on the coast.
The territory of the Serre Park formed
mainly by crystalline granite rocks,
is, from the geological point of view,
one of the oldest areas of the Italian
peninsula emerged from the sea,
when the rest of the country was still
submerged.
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Paesaggi
Storico Culturali
Ricco di storia, arte, archeologia e
spiritualità, il Parco delle Serre offre una
tappa intrisa di una natura incontaminata.
Accanto alle bellezze naturali, all’interno
dell’area protetta, si possono ammirare luoghi
di culto di notevole importanza, come la
secolare Abbazia dei Monaci Certosini di Serra
San Bruno, una delle poche rimaste ancora in
attività, il Santuario di Santa Maria del Bosco e
il sepolcro del fondatore dell’Ordine dei
Certosini, San Bruno di Colonia.
Oppure l’area archeologica delle ferriere
Borboniche di Mongiana con relativo museo,
il complesso siderurgico della Ferdinandea,
i monoliti di Nardodipace, senza
dimenticare l’affascinante e singolare arte
delle carbonaie, che ancora persiste
sull’altipiano delle Serre.
Historical and
Cultural Landscapes
Rich in history, art, archeology and
spirituality, the Serre Park offers a stop
steeped in unspoilt nature.
In addition to the natural beauty, within
the protected area, you can admire
places of worship of considerable
importance, such as the centuries-old
Abbey of the Carthusian Monks of
Serra San Bruno, one of the few still in
business, the Sanctuary of Santa Maria
del Bosco and the tomb of the founder
of the Carthusian Order, San Bruno di
Colonia.
Or the archaeological area of the
Bourbon ironworks of Mongiana
with its museum, the iron complex
of Ferdinandea, the monoliths of
Nardodipace, not to mention the
fascinating and unique art of charcoal,
which still persists on the plateau of
Serre.
Knowing a community, understanding
its reference values, means deepening
its roots starting from the discovery of
their most natural way of expressing
themselves or savoring their traditions
in their different facets.
These essential elements of true
social life are translated into beliefs,
anniversaries, sometimes rituals
that are concentrated in the summer
season taking place under the guise of
processions, patronal festivals, sacred
representations, local markets, fairs and
festivals.
Colours, flavours, sounds, devotion and
tales of perhaps legendary events mix
in a context in which the limits between
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Conoscere una comunità, comprendendone i
valori di riferimento, significa approfondirne
le radici partendo dalla scoperta del loro
più naturale modo di esplicarsi ovvero
assaporandone le tradizioni nelle loro
diverse sfaccettature.
Questi elementi essenziali del vero
vivere sociale si traducono in credenze,
ricorrenze, a volte rituali che si concentrano
nella stagione estiva consumandosi
sotto le sembianze di processioni, feste
patronali, rappresentazioni sacre, mercati
rionali, fiere e sagre.
Colori, sapori, suoni, devozione e racconti di
eventi forse leggendari si mischiano in un
contesto in cui i limiti fra sacro e profano
non sono sempre esattamente definiti.
Le sagre e le manifestazioni folkloristiche
costituiscono momenti salienti in cui
la collettività, rigettando l’avanzante
secolarizzazione, ritrova il senso dello stare
insieme e lo condivide calorosamente con
gli emigrati tornati nella terra d’origine e
con i turisti pronti ad alimentare lo spirito di
concordia tipico delle generazioni precedenti.
the sacred and the profane are not
always exactly defined.
The festivals and folkloristic events
are highlights in which the community,
rejecting the advancing secularization,
finds the sense of being together and
warmly shares it with the emigrants
returned to their homeland and
with the tourists ready to feed the
spirit of harmony typical of previous
generations.
Enogastronomic
landscape
The gastronomic heritage is to be
considered as an integral part of the
culture of the territory of the Park
and has, thanks to its richness and its
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Paesaggio
enogastronomico
Il patrimonio enogastronomico è da
considerarsi come parte integrante della
cultura del territorio del Parco e presenta,
grazie alla sua ricchezza e alla sua
particolarità, un ulteriore motivo di attrazione.
La purezza della natura, abbinata alla
sapiente tradizione culinaria, rafforza
l’unicità dei sapori, divenuti motivo
di accurata ricerca di quanti amano
l’espressività originaria dei cibi.
Sono quarantatre, secondo gli accurati
studi condotti dall’Associazione Italiana
per l’Agricoltura Biologica (AIAB) della
Calabria, i prodotti tipici tradizionali ai quali
andrebbe rivolta un’azione di recupero e
valorizzazione. Protagonisti di questo settore
sono soprattutto i vini DOC di Bivongi,
le melanzane di Stilo, la soppressata DOP di
Simbario, i funghi ed il peperoncino di Serra
San Bruno, le castagne di Fabrizia, Mongiana
e Nardodipace, i fichi essiccati di Acquaro.
Le prelibatezze locali prendono inoltre
le forme di prodotti da forno: ‘Nzudhi,
“Pitta china” di Serra San Bruno e
la Pizzata (pane lavorato con farina di
mais) di Fabrizia, torroni e torroncini della
zona dell’Alto Mesima, prodotti
della norcineria, pepe nero, erbe di
montagna, miele, olio d’oliva ed alimenti
sott’olio.
Esistono poi piatti di origine greca come
il sugo con la carne di capra ed è ricorrente
la produzione di pasta artiginale di
grano duro e la degustazione di carne
di cinghiale, capretto, tordo e lepre.
particularity, an additional reason for
attraction.
The purity of nature, combined with the
wise culinary tradition, reinforces the
uniqueness of the flavors, which have
become a reason for careful research of
those who love the original expression
of food.
Forty-three, according to accurate
studies conducted by the Italian
Association for Organic Agriculture
(AIAB) of Calabria, are the traditional
typical products to which should be
addressed an action of recovery and
enhancement. The protagonists of this
sector are above all the DOC wines
of Bivongi, the aubergines of Stilo,
the soppressata DOP of Simbario,
the mushrooms and the chili of Serra
San Bruno, the chestnuts of Fabrizia,
Mongiana and Nardodipace, the dried
figs of Acquaro.
The local delicacies also take the form
of baked goods: Nzudhi, “Pitta china”
of Serra San Bruno and Pizzata (bread
made with corn flour) of Fabrizia,
nougats and nougats of the area of Alto
Mesima, products of norcineria, black
pepper, mountain herbs, honey, olive oil
and food in oil.
There are also dishes of Greek origin
such as sauce with goat meat and it
is recurrent the production of durum
wheat pasta and the tasting of wild
boar, kid, thrush and hare meat.
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Itinerario - Itinerary
Km 119.3
Sentieri di avvicinamento
Approach trails
Sorgenti - Spring
Parco Naturale Regionale delle Serre
Serre Regional Natural Park
Legenda - Legend
PARCO NAZIONALE
DELLA SILA
Presentazione
La Sila è un angolo di paradiso dove
una natura incontaminata offre uno
spettacolo mozzafiato: montagne, boschi
lussureggianti, laghi e torrenti con
suggestive cascatelle.
Un luogo semplicemente affascinante dove
è possibile sentire l’odore della natura
trasportato dal vento, il fruscio delle foglie
calpestate dagli escursionisti, la frescura
in estate, il suono rilassante dei ruscelli, la
limpida bellezza dei laghi.
La Sila si trova nel cuore della Calabria.
È un altopiano il cui territorio viene
comunemente suddiviso in Sila Greca, Sila
Grande e Sila Piccola e si estende per 1.700
chilometri quadrati con altitudine media
superiore ai 1.300 metri s.l.m.
Così descriveva la Sila lo scrittore inglese
Norman Douglas: “È un venerando altipiano
granitico che si ergeva qui quando gli
orgogliosi Appennini sonnecchiavano
ancora sul letto melmoso dell’oceano. Se
Presentation
La Sila is a corner of paradise where
unspoilt nature offers a breathtaking
spectacle: mountains, lush forests,
lakes and streams with picturesque
waterfalls.
A simply fascinating place where you
can feel the smell of nature carried by
the wind, the rustle of leaves trampled
by hikers, the coolness in summer, the
relaxing sound of streams, the clear
beauty of the lakes.
La Sila is located in the heart of
Calabria. It is a plateau whose territory
is commonly divided into Sila Greca,
Sila Grande and Sila Piccola and extends
for 1,700 square kilometers with
average altitude above 1,300 meters
s.l.m.
This is how the Sila was described by
the English writer Norman Douglas: “It
is a venerable granite plateau that stood
here when the proud Appennines were
still standing on the muddy ocean bed. If
it were not for the lack of heather with its
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non fosse per la mancanza dell’erica con
le sue caratteristiche sfumature violacee,
il viaggiatore potrebbe credere di essere
in Iscozia. Troviamo lo stesso piacevole
alternarsi di boschi e di prati, gli stessi enormi
massi di gneis e granito, la stessa esuberanza
di acque vive. “
Il paesaggio silano, apparentemente molto
omogeneo a causa della dolcezza dei suoi
pendii e dell’estesa copertura boschiva,
ospita invece un’elevata biodiversità.
Paesaggi Naturali
La Sila sorprende da subito, perché sorge
nel mezzo di una lingua di terra lunga e
stretta al centro del Mediterraneo. Il Parco
Nazionale della Sila è situato nel più grande
altopiano d’Europa, in un’area di rilevante
interesse naturalistico, ambientale e
storico-culturale, costituito da Sila Grande,
Sila Greca e Sila Piccola. Si estende nel
territorio di 19 comuni di 3 province della
Calabria (Cosenza, Catanzaro e Crotone), per
complessivi 73.695 ettari.
Le sue caratteristiche geologiche,
unitamente a quelle dovute alla sua
posizione geografica, determinano una
serie di paesaggi unici al mondo. La Sila
infatti, coperta di alberi e non a caso
soprannominata da sempre “Gran Bosco
d’Italia”, è stata sfruttata per millenni per il
suo legname utilizzato poi nella costruzione
di navi, case, chiese.
L’area del Parco si caratterizza per la
ricchezza d’acqua, per la straordinaria
presenza di boschi e antiche foreste che
characteristic purple shades, the traveller
might believe that he is in Iscozia. We
find the same pleasant alternation of
woods and meadows, the same huge
boulders of gneis and granite, the same
exuberance of living waters. “
The landscape of Sila, apparently very
homogenous due to the sweetness
of its slopes and the extensive forest
cover, is instead home to a high
biodiversity.
Natural landscapes
The Sila surprises immediately, because
it rises in the middle of a long and
narrow strip of land in the middle of
the Mediterranean. The Sila National
Park is located in the largest plateau in
Europe, in an area of significant natural,
environmental and historical-cultural
interest, consisting of Sila Grande,
Sila Greca and Sila Piccola. It extends
in the territory of 19 municipalities
of 3 provinces of Calabria (Cosenza,
Catanzaro and Crotone), for a total of
73,695 hectares.
Its geological characteristics, together
with those due to its geographical
position, determine a series of unique
landscapes in the world. The Sila in fact,
covered with trees and not by chance
always nicknamed “Gran Bosco d’Italia”,
has been exploited for millennia for its
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ne costituiscono l’80% della superficie,
per i suoi tre grandi laghi artificiali, e per i
numerosi itinerari e sentieri che la rendono
in gran parte percorribile a piedi, a cavallo e
in bicicletta.
I rilievi più alti sono il monte Botte Donato
(mt. 1928), in Sila grande, ed il monte
Gariglione (mt. 1764) in Sila piccola.
Una vasta biodiversità vegetale, mutevole
con il variare dell’altitudine, tipicizza il
paesaggio naturale del Parco. Tre sono gli
spazi vegetazionali: il primo costituito dalla
macchia mediterranea, in successione quello
del pino laricio (Pinus nigra ssp. calabrica),
da ultimo, il più alto, quello occupato
prevalentemente dal faggio.
La biodiversità animale del territorio
del Parco annovera nel suo complesso
175 specie di vertebrati autoctoni, così
suddivise: Mammiferi 65, Uccelli 80
(considerati solo i nidificanti), Rettili 16,
Anfibi 12, Pesci: 2.
In definitiva, un vero scrigno di biodiversità.
Paesaggi Geologici
Le origini dell’altopiano della Sila sono
da ricondurre ad epoca geologica ben più
remota di quella dell’orogenesi appenninica.
Norman Douglas scriveva nel 1915 «...è
un venerando altopiano granitico che si
ergeva qui quando gli orgogliosi Appennini
sonnecchiavano ancor sul letto melmoso
degli oceani...».
Sotto il profilo geologico, il massiccio della
Sila appartiene all’Arco Calabro-Peloritano,
che rappresenta un frammento di catena
alpina.
timber then used in the construction of
ships, houses, churches.
The area of the Park is characterized by
the richness of water, the extraordinary
presence of forests and ancient forests
that make up 80% of the surface, for
its three large artificial lakes, and for
the many itineraries and paths that
make it mostly practicable on foot, on
horseback and by bicycle.
The highest reliefs are Mount Botte
Donato (mt. 1928), in Sila grande, and
Mount Gariglione (mt. 1764) in Sila
Piccola.
A vast plant biodiversity, changing
with the varying altitude, typifies the
natural landscape of the Park. Three
are the vegetational spaces: the first
consists of the Mediterranean maquis,
in succession that of the Pino laricio
(Pinus nigra ssp. calabrica), the last, the
highest, the one occupied mainly by the
beech.
The animal biodiversity of the territory
of the Park includes a total of 175
species of native vertebrates, divided
as follows: Mammals 65, Birds 80
(considered only nesters), Reptiles 16,
Amphibians 12, Fish: 2.
Ultimately, a true treasure chest of
biodiversity.
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L’altopiano è infatti formato da scaglie
di basamento cristallino ercinico e da
complessi filladici paleozoici che si
alternano a coltri liguridi ed austroalpine.
Le cime di alcuni monti, come Botte Donato
(1.928 m) e Serra Stella (1.813 m), sono
circondate da sedimenti morenici che
testimoniano l’azione operata dai ghiacciai
fino a circa 10.000 anni fa.
I versanti della Sila sono caratterizzati da
un paesaggio costituito da incisioni vallive
profonde, strette e dai versanti molto ripidi,
alternate a interfluvi ampi e rotondeggianti.
Tale paesaggio contrasta fortemente con
quello della sommità del massiccio, che
presenta una morfologia leggermente
ondulata caratterizzata da modesti rilievi e
valli ampie, svasate e poco incise.
Questa straordinaria storia geologica ha
fatto della Sila un luogo particolarmente
ricco e significativo dal punto di vista
dell’evoluzione di molte specie di
importanza internazionale e degli habitat
cui esse sono legate. In particolare, il
suo ruolo di ‘rifugio’ di specie durante le
glaciazioni, dovuto all’isolamento geografico,
Geological landscapes
The origins of the plateau of the Sila are
to be traced back to geological times
much more remote than that of the
Apennine orogeny. Norman Douglas
wrote in 1915 «...is a venerable granite
plateau that stood here when the proud
Appennines Sunflowers still on the
muddy bed of the oceans...».
From a geological point of view, the
Sila massif belongs to the Arco Calabro-
Peloritano, which represents a fragment
of an Alpine chain.
The plateau is in fact formed by flakes
of crystalline base and paleozoic
complexes phylloadic alternating with
Ligurian and Austroalpine.
The peaks of some mountains, such as
Botte Donato (1.928 m) and Serra Stella
(1.813 m), are surrounded by morainic
sediments that testify to the action of
glaciers up to about 10.000 years ago.
The slopes of the Sila are characterized
by a landscape consisting of deep,
narrow valley incisions and very steep
slopes, alternating with wide and
rounded interfluves. This landscape
contrasts strongly with that of the
top of the massif, which has a slightly
undulating morphology characterized
by modest reliefs and wide, flared and
little engraved valleys.
This extraordinary geological history
has made the Sila a particularly rich
and significant place from the point
of view of the evolution of many
species of international importance
and the habitats to which they are
linked. In particular, its role of ‘refuge’
of species during the glaciations, due
to the geographical isolation, species
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specie che poi sono tornate a popolare altri
territori settentrionali, ha fatto della Sila un
importante ‘serbatoio di biodiversità’ per
aree molto più vaste e lontane.
Paesaggi
Storico Culturali
Le più antiche tracce della presenza umana
sull’altipiano della Sila risalgono, almeno,
al 3.500 a.C., ossia al villaggio neolitico i cui
resti archeologici sono stati rinvenuti pochi
anni fa sulla sponda sud del lago Cecita.
Il lago è artificiale e di creazione moderna,
ma lungo il fiume Cecita già abitavano
popolazioni che coltivavano questi luoghi
e lavoravano l’ossidiana proveniente dalle
lontane isole Eolie trasformandola in utensili.
La Sila diviene poi la dimora mitica di
Silvano o Sileno, il figlio del fiume Crati
nonché dio della foresta, al quale si
consacrava la pece estratta dalle foreste
dell’altopiano che veniva poi usata per
calafatare le navi che solcavano l’antico
Mediterraneo, bruciando armenti su altari
decorati con rami di pino e abete, come ci
that then returned to populate other
northern territories, has made the Sila
an important ‘reservoir of biodiversity’
for much larger and distant areas.
Historical and
Cultural Landscapes
The oldest traces of human presence on
the Sila plateau date back, at least, to
3,500 BC, the Neolithic village whose
archaeological remains were found a
few years ago on the southern shore of
Lake Cecita.
The lake is artificial and of modern
creation, but along the river Cecita
already inhabited populations that
cultivated these places and worked
obsidian coming from the distant Aeolian
islands transforming it into tools.
The Sila then becomes the mythical
home of Silvano or Silenus, the son of
the river Crati and god of the forest, to
which consecrated the pitch extracted
from the forests of the plateau that
was then used to caulk the ships that
crossed the ancient Mediterranean,
burning herds on altars decorated with
pine and fir branches, as Eliano reminds
us in the second century AD.
Under the Byzantines the Sila became a
refuge for hosts of Basilian monks, from
the Balkans, from Greece or from the
southern part of Calabria itself; monks
who built cenobi that can still be visited
as Santa Maria del Patire near Rossano.
The Byzantines were followed by the
Normans, who carried out a powerful
work of relatinization of the Greek-
Orthodox south, and then Swabians,
Angevins, Aragonese and Bourbons.
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ricorda Eliano nel II secolo d.C.
Sotto i Bizantini la Sila divenne rifugio per
schiere di monaci basiliani, provenienti
dai Balcani, dalla Grecia o dalla parte
meridionale della stessa Calabria; monaci
che costruirono cenobi ancora oggi visitabili
come Santa Maria del Patire vicino Rossano.
Ai Bizantini fecero seguito i Normanni, che
portarono avanti una poderosa opera di
rilatinizzazione del sud greco-ortodosso, e poi
Svevi, Angioini, Aragonesi e Borboni. Secoli
inframmezzati da guerre, carestie, terremoti
e brigantaggio, che non hanno potuto però
scalfire la bellezza di questi luoghi.
Paesaggi Gastronomici
Ortaggi, legumi, patate, funghi, olive e
l’immancabile peperoncino, saltati in
padella, con olio d’oliva calabrese, a
volte mantecati con mollica sbriciolata e
formaggio pecorino, rappresentavano nel
passato appaganti bocconi per il palato e
per lo stomaco delle genti della Sila.
Questi semplici piatti di verdura di una
volta, accompagnati con carni ovine,
bovine e suine, sono passati oggi nel
menù tradizionale delle montagne silane.
Piatti che richiedono necessariamente
l’abbinamento a buon pane, ottimo vino e
all’acqua salutare di queste contrade.
Tra i prodotti tipici ottenuti secondo le
tecniche tradizionali di lavorazione è
opportuno ricordare quelli derivati dalla
lavorazione del latte (butirro, mozzarella
silana, ricotte di vario tipo, strazzatella
silana, ecc.) tra i quali il più rinomato, è il
Centuries interspersed with wars,
famines, earthquakes and banditry,
which have not been able to affect the
beauty of these places.
Gastronomic
landscapes
Vegetables, legumes, potatoes,
mushrooms, olives and the inevitable
chili, sautéed in a pan, with Calabrian
olive oil, sometimes creamed with
crumbled crumbs and pecorino cheese,
were in the past satisfying mouthfuls
for the palate and stomach of the
people of Sila.
These simple vegetable dishes of the
past, accompanied by sheep, beef and
pork meat, are now on the traditional
menu of the Silane mountains. Dishes
that necessarily require the combination
of good bread, excellent wine and
healthy water of these districts.
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caciocavallo silano che meritatamente ha
ottenuto il marchio DOP.
La macellazione del maiale nelle contrade
presilane continua ad essere una vera e
propria sagra, che ha conservato immutata la
sua ritualità. Le bianche carni del tipico suino
«nero calabrese», ingrassato con le ghiande
e le castagne dell’altipiano silano, vengono
servite in tante pietanze appetitose.
Particolarmente importanti sono le conserve
sottolio e sottaceto di funghi, olive,
peperoni ed altri prodotti ortofrutticoli.
Non meno pregevole è la tradizione
dolciaria, che si ispira a quella greca: i dolci
tipici vengono tuttora preparati in occasione
delle festività religiose, come ad esempio la
pitta ‘mpigliata, i mustazzuoli, i turdilli e le
susumelle.
Among the typical products obtained
according to traditional processing
techniques it is worth mentioning
those derived from the processing of
milk (butirro, mozzarella silana, ricotta
cheese of various types, strazzatella
silana, etc.) among which the most
renowned, is the caciocavallo silano that
has deservedly obtained the DOP mark.
The slaughter of the pig in the contrade
presilane continues to be a real festival,
which has kept unchanged its ritual.
The white meat of the typical pig «nero
calabrese», fattened with acorns and
chestnuts of the silane plateau, are
served in many appetizing dishes.
Particularly important are preserved
in oil and pickled mushrooms, olives,
peppers and other fruit and vegetable
products.
No less valuable is the confectionery
tradition, which is inspired by the Greek
tradition: the typical sweets are still
prepared on the occasion of religious
holidays, such as pitta ‘mpigliata,
mustazzuoli, turdilli and susumelle.
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Itinerario - Itinerary
Km 105.7
Sentieri di avvicinamento
Approach trails
Sorgenti - Spring
Parco Nazionale della Sila
Sila National Park
Legenda - Legend
PARCO NAZIONALE
DEL POLLINO
Presentazione
Il Parco Nazionale del Pollino è situato al
confine fra Basilicata e Calabria, si estende
per oltre 1925 kmq e comprende i territori
amministrativi di 56 Comuni, di cui 24 in
Basilicata e 32 in Calabria.
Il territorio si compone di diversi massicci
montuosi che, tra il Mar Ionio e il Mar
Tirreno, si levano fino alle quote più alte
dell’Appennino meridionale: il Massiccio
del Pollino, i monti dell’Orsomarso e il
monte Alpi. Il Massiccio del Pollino è
costituito da cinque cime tutte al di sopra
dei 2000 m, di cui Serra Dolcedorme (2267
m. s.l.m.) è la vetta più alta dell’intero
Appennino meridionale. Il paesaggio
del Parco si diversifica notevolmente: a
nord discende dolcemente verso i fiumi
Sinni e Mercure-Lao, a sud, nell’area dei
monti dell’Orsomarso, si presenta aspro
e accidentato. Il territorio è un vasto e
articolato spazio con forti connotati fisici
e antropici: un susseguirsi di montagne,
Presentation
The Pollino National Park is located on
the border between two administrative
regions: Basilicata and Calabria,
it covers 1925 sqkm and includes
the administrative territories of 56
municipalities, 24 of which in Basilicata
and 32 in Calabria.
The area consists of several massif
mountains, between the Ionian and
the Tyrrhenian Sea, that rise up to
the higher elevations of the Southern
Apennines: the Pollino Massif, the
Orsomarso mountains and Mount Alpi.
The Pollino massif consists of five
summits all over 2000 m, of which
Serra Dolcedorme ( 2267 m a.s.l.) is
the highest point of the all Southern
Apennines. The Park’s landscape is
varied: from north it slopes gently
to the rivers Sinni and Mercure-Lao,
in the southern part, in the area of
Orsomarso mountains, it is rough and
bumpy. The area is a vast and complex
area with strong physical and human
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pianori, di timpe, di costoni e strapiombi,
di rocce di origine magmatica, di rocce
carbonatiche, di circhi glaciali, di accumuli
morenici, di inghiottitoi, di massi erratici, di
grotte, di gole.
Paesaggio Geologico
Il Geoparco Mondiale UNESCO
Il territorio del Parco mostra una notevole
complessità geologica, essendo formato da
unità tettoniche costituite da diversi tipi
di rocce appartenenti a differenti domini
paleogeografici.
La topografia si presenta molto irregolare
a causa di una alternanza di alti
morfostrutturali e depressioni tettoniche
quaternarie delimitate da evidenti versanti
di faglia.
L’attività tettonica, l’erosione fluviale e il
carsismo, rappresentano i tre grandi gruppi
di processi geomorfologici responsabili
del modellamento di una grande varietà
di forme geologico-paesaggistiche che
caratterizzano il Parco del Pollino.
I processi geomorfologici, insieme al
contesto strutturale e alla grande variazione
di erodibilità delle rocce affioranti,
danno luogo a un paesaggio che alterna
aree montane ripide a zone collinari.
characteristics: a complex of mountains,
plains, ridges and cliffs, rocks of
magmatic origin, carbonate rocks of
glacial cirques, moraine accumulations,
sinkholes, erratic boulders, caves,
gorges.
Geological landscapes
The UNESCO Global Geopark
The area of Pollino National Park
shows a complex and articulated
stratigraphic and tectonic assemblage.
It is formed by tectonic units made up
of different types of rocks belonging
to different age, origin and domains.
The Pollino area shows a very uneven
topography due to an alternation
of morphostructural ridges and
Quaternary tectonic depressions
bounded by high-angle fault scarps.
Three broad sets of geomorphic
processes are principally responsible
for landscape modelling and for carving
the wide variety of landforms occurring
in the Pollino Park: tectonics, river
dissection, and karst processes.
These geomorphic processes, combined
with a high degree of geological
diversity (structural frame and
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contrasting rock erodibility), give rise to
a landscape alternating between steep
mountainous districts and hilly areas.
In September 2015 the Pollino National
Park became part of the European and
Global Network of Geoparks, recognized
as the official program of UNESCO:
“International Program of Geosciences”,
therefore today the entire territory of
the Park gain the recognition of Pollino
UNESCO Global Geopark.
Natural landscape
Flora and Fauna
The Park has a rich number of species,
which testify to the variety and
vastness of the territory and the
different climatic conditions which
influence it. Some endemic species
and the presence of rare plant
communities make the area unique in
the Mediterranean. The list of plants
of the area amounts to 2025 entities
distributed among 636 genera and 117
families.
In the mountain range, up to almost
2000 m, the beech forest (Fagus
sylvatica) prevails, pure or in mixed
formations with chestnut, Turkey oak
and maple trees.
In particular the Bosnian pine (Pinus
leucodermis), that is the symbol of the
Park.
From a wildlife point of view, the
Pollino area is among the most
important in the whole of southern
Italy. The variety of environments
in addiction with the geographical
position allows a high wealth of species
and zoological peculiarities.
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Nel settembre 2015 il Parco Nazionale
del Pollino è entrato a far parte della
rete Europea e Mondiale dei Geoparchi,
riconosciuta quale programma ufficiale
dell’UNESCO: “Programma Internazionale
delle Geoscienze”, pertanto ad oggi tutto
il territorio del Parco può fregiarsi del
riconoscimento di Geoparco Globale
UNESCO.
Paesaggio naturale
Flora e Fauna
La flora del Parco si distingue per la
grande ricchezza delle specie presenti,
che testimoniano la varietà e la vastità del
territorio e le diverse condizioni climatiche
che lo influenzano.Alcune specie endemiche
e la presenza di rare associazioni vegetali,
rendono l‘area unica in tutto il Mediterraneo.
L‘elenco floristico conta ben 2025 entità
ripartite in 636 generi e 117 famiglie.
Nella fascia montana, fino a quasi 2000 m,
prevale la faggeta (Fagus sylvatica), pura o in
formazioni miste con castagno, cerro e aceri.
Ciò che distingue e rende unica la
vegetazione montana e altomontana del
Pollino è, di certo, il Pino loricato (Pinus
leucodermis), simbolo del Parco
Da un punto di vista faunistico, l’area
del Pollino è fra le più rilevanti di tutto
il meridione d’Italia. Oltre alla varietà di
ambienti, la posizione geografica consente
una elevata ricchezza di specie e di
peculiarità zoologiche.
Fra gli Insetti menzioniamo Buprestis
splendens, uno dei coleotteri più rari
d’Europa, Rosalia alpina,
Ben dodici sono le specie di rapaci diurni
nidificanti, tra cui l’Aquila reale (Aquila
chrysaetos),
Riguardo i mammiferi, sono rappresentate
tutte le specie più significative del
Appennino meridionale. Fra questi citiamo:
il Lupo.
Paesaggi
Storico Culturali
Patrimonio Culturale
Nel territorio del Pollino è presente
uno dei siti preistorici più antichi e più
importanti d’Europa: la Grotta del Romito,
presso Papasidero (CS), dove sono stati
rinvenuti dei reperti, risalenti al Paleolitico
Superiore, consistenti nell’incisione sulla
parete di un masso calcareo di un bovide,
il Bos primigenius, “la più maestosa e
felice espressione del verismo paleolitico
mediterraneo”.
Di notevole importanza sono anche le
Among the Insects we mention
Buprestis splendens, one of the rarest
Beetles in Europe, Rosalia alpina, .
There are twelve species of diurnal
nesting birds of prey, including the
Golden Eagle (Aquila chrysaetos),
Regarding mammals, all the most
significant species of the southern
Apennines are represented. Among
these we mention: the Wolf.
Historical and
Cultural Landscapes
Cultural Heritage
In the area of Pollino is located one
of the oldest and most important
prehistoric sites in Europe: the Romito
Cave, in Papasidero, where some
artifacts dating back to the Upper
Paleolithic have been found, such
as a rock engraving of an ox, the Bos
primigenius, defined as “the most
majestic and joyous expression of
Mediterranean Paleolithic realism”.
Of great importance are also the
archaeological evidences of some
indigenous settlements pre-existing
the arrival of Achaean settlers and
some important remains of necropolis,
including the very recent excavations
near Laino Borgo.
The settlement in inaccessible
territories and economic, religious and
political reasons, have accentuated
the identification in their language,
in their ethnicity, in their religion, in
their culture, thus preserving alive
and authentic many peculiar traits of
their original roots. Through traditions,
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customs, the Greek-Byzantine religious
rite, the Arbëreshe language, folk songs,
and thanks to the tales of the elders,
today we can learn the way they once
lived, their engaging stories, how they
escaped and then abandoned their
mother country and the deeds and the
courage of their hero, Skanderbeg, who
died in 1468.
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testimonianze archeologiche, alcuni abitati
indigeni preesistenti all’arrivo dei coloni
achei ed importanti resti di necropoli, tra
cui citiamo i recentissimi scavi nei pressi di
Laino Borgo.
L’insediamento in territori poco accessibili
e ragioni economiche, religiose e politiche,
hanno accentuato l’identificazione nella loro
lingua, nella loro etnia, nella loro religione,
nella loro cultura, conservando, così, vivi
e autentici molti tratti peculiari delle loro
originarie radici. Attraverso la cultura
materiale, le tradizioni, i costumi, il rito
religioso greco-bizantino, la parlata arbëreshe,
i canti popolari, i racconti degli anziani si
possono apprendere i modi di vita, le loro
coinvolgenti vicende, la fuga e l’abbandono
della madre patria, le gesta e il coraggio del
loro eroe, Skanderbeg, morto nel 1468.
Paesaggi enogastronomici
Cibo e Prodotti Tipici
La coltivazione di grani antichi da cui
si realizzano pasta e pane tradizionali,
l’enorme e variegata biodiversità di prodotti
del campo in ogni stagione, i pregiati tartufi
e funghi, le numerose essenze aromatiche
spontanee, una grande varietà di legumi,
carni e i formaggi ovi-caprini freschi o
stagionati, salumi e sott’oli sono solo alcuni
esempi di eccellenze che rappresentano
questa fetta di territorio dell’area protetta
più grande d’Italia.
Enogastronomic
landscapes
Food and Typical Products
The cultivation of ancient grains from
which traditional pasta and bread
are made, the enormous and varied
biodiversity of field products in every
season, the precious truffles and
mushrooms, the numerous spontaneous
aromatic essences, a great variety of
legumes, meats and sheep or goats
cheeses, fresh or seasoned, cured meats
and pickles are just some examples of
excellence that represent this part of
the territory of the largest protected
area in Italy.
Among these products, there are some
that have been placed under specific
protections such as the DOP (PDO:
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Protected Designation of Origin),
such as the Red Aubergine of Rotonda
(DOP) and the White Bean of Rotonda
(DOP),thePDO Sausage, Sopressata,
Capocollo and Pancetta Calabrese,
the extra virgin olive oil PDO “Bruzio,
sottozona Prepollinica “.
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Tra questi prodotti, ve ne sono alcuni che
sono stati posti a tutele specifiche come le
DOP del Fagiolo Bianco e della Melenzana
Rossa di Rotonda, la Salsiccia, la Sopressata,
il Capocollo e la Pancetta Calabrese, l’olio
extravergine di oliva “Bruzio sottozona
Prepollinica”.
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Itinerario - Itinerary
Km 158
Sentieri di avvicinamento
Approach trails
Sorgenti - Spring
Parco Nazionale del Pollino
Pollino National Park
Legenda - Legend
PARCO NAZIONALE
DEL POLLINO
Complesso monumentale
S. Maria della Consolazione
85048 - Rotonda (PZ)
+39 0973 669311
ente@parconazionalepollino.it
www.parconazionalepollino.it
PARCO NAZIONALE
DELLA SILA
Via Nazionale snc
87055 - Lorica di San
Giovanni in Fiore (CS)
+ 39 0984 537109
info@parcosila.it
www.parcosila.it
PARCO NATURALE
REGIONALE DELLE SERRE
Via Santa Rosellina, 2
89822 - Serra S. Bruno (VV)
+39 0963 772825
info@parcodelleserre.it
www.parcodelleserre.it
PARCO NAZIONALE DELL’ASPROMONTE
Via Aurora, 1
89057 - Gambarie di Santo
Stefano in Aspromonte (RC)
+39 0965 743060
info.posta@parconazionaleaspromonte.it
www.parconazionaleaspromonte.it

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Sentiero Calabria, il progetto

  • 1.
  • 2.
  • 3.
  • 4. Pubblicazione a cura di / Published By Giorgio Cotroneo Responsabile del Procedimento Ing. Sabrina Scalera Hanno collaborato ai testi / Have collaborated on the texts Giorgio Cotroneo (Parco Nazionale Dell'aspromonte) Antonio Melasi Arturo Valicenti - Carmelo Pizzuti (Parco Nazionale del Pollino) Testi liberamente tratti dal sito Parco Nazionale della Sila Testi liberamente tratti dal sito del Parco Naturale Regionale Delle Serre Per le elaborzioni cartografiche / For cartographic elaborations Dott.ssa Giada Crocè Traduzione testi / Text translation Introduzione e Parco Nazionale dell’Aspromonte/Introduction and Aspromonte National Park Sara Rita Cotroneo Parco Nazionale del Pollino / Pollino National Park Arturo Valicenti – Carmelo Pizzuti Il Progetto “Sentiero Calabria” è stato ideato e coordinato da The project “Sentiero Calabria” was conceived and coordinated by Dott. Giovanni Aramini, Dott.ssa Rosa Commisso Dott.ssa Anna Maria Corea, Dott. Raffaele Paone Grafica e impaginazione / Graphics and layout Marco Cordiani Stampa / Print Iiriti Editore - Reggio Calabria Prima Edizione Aprile 2022 First Edition April 2022 © Regione Calabria E fatto divieto di copiare, alterare, distribuire, pubblicare o utilizzare i contenuti della guida senza autorizzazione da parte degli autori e dell’editore. Le foto utilizzate per i parchi della Sila, delle Serre e dell’Aspromonte sono state tratte dai siti istituzionali dei tre enti. PARCO NAZIONALE DEL POLLINO Complesso monumentale S. Maria della Consolazione 85048 - Rotonda (PZ) +39 0973 669311 ente@parconazionalepollino.it www.parconazionalepollino.it PARCO NAZIONALE DELLA SILA Via Nazionale snc 87055 - Lorica di San Giovanni in Fiore (CS) + 39 0984 537109 info@parcosila.it www.parcosila.it PARCO NATURALE REGIONALE DELLE SERRE Via Santa Rosellina, 2 89822 - Serra S. Bruno (VV) +39 0963 772825 info@parcodelleserre.it www.parcodelleserre.it PARCO NAZIONALE DELL’ASPROMONTE Via Aurora, 1 89057 - Gambarie di Santo Stefano in Aspromonte (RC) +39 0965 743060 info.posta@parconazionaleaspromonte.it www.parconazionaleaspromonte.it
  • 5. È camminando per i sentieri e le strade di questa terra che percepirai quanto i ritmi della natura siano vicini a quelli dell’uomo, quanto siano reciproci e indissolubili. Quanto il viaggiare e il suo procedere sia condizione vitale e necessaria, a soddisfare i bisogni dell’umana sorte. Allorché repentina ti appare la vetta di una montagna, e poi un impervio greppo, e poi ancora sollevando lo sguardo, il silenzio delle coste e dei mari, e tu estasiato siedi improvviso, per tanta gratitudine e beltà. Nino Morena
  • 6.
  • 7. Presentazione “Viaggiare in Calabria significa compiere un gran numero di andirivieni, come se si seguisse il capriccioso tracciato di un labirinto. Rotta da quei torrenti in forte pendenza, non solo è diversa da zona a zona, ma muta con passaggi bruschi, nel paesaggio, nel clima, nella composizione etnica degli abitanti. È certo la più strana tra le nostre regioni. Nelle sue vaste plaghe montane talvolta non sembra d’essere nel Mezzogiorno, ma in Svizzera, nell’Alto Adige, nei paesi scandinavi. Da questo Nord immaginario si salta a foreste d’olivi, lungo coste del classico tipo mediterraneo. Vi si incuneano canyons che ricordano gli Stati Uniti, tratti di deserto africano ed angoli in cui gli edifici conservano qualche ricordo di Bisanzio....” Così scriveva Guido Piovene, nel suo libro “Viaggio in Italia”, quando nel 1957 attraversò l’intera Penisola, giungendo fino in Calabria. Un viaggio che gli fece scoprire una natura incontaminata, paesaggi mozzafiato, corsi d’acqua dallo scorrere impetuoso, spettacolari architetture geologiche, luoghi meravigliosi. È l’Italia del boom economico quella descritta da Piovene, ma la Calabria è Presentation “Travelling in Calabria involves going back and forth numerous times, as if following the whimsical layout of a labyrinth. Torn by those steeply sloping streams, it is not only different from area to area, but changes with abrupt transitions, in landscape, climate, and in the ethnic composition of its inhabitants. It is certainly the strangest of our regions. With its vast mountainous plains, at times it does not feel as if we are in southern Italy, but in Switzerland, South Tyrol or the Scandinavian countries. From this imaginary north, one jumps to olive groves along classic Mediterranean coastlines. There are canyons reminiscent of the United States, stretches of African desert and corners where the buildings retain some memories of Byzantium....” So wrote Guido Piovene in his book ‘Viaggio in Italia’ (Journey in Italy), when he crossed the entire peninsula in 1957, reaching as far as Calabria. This journey led him to discover uncontaminated nature, breathtaking landscapes, rushing waterways, spectacular geological architecture and marvellous places. It is the Italy of the economic boom that Piovene describes, but Calabria is P r e s e n t a z i o n e p r e s e n t a t i o n 5
  • 8. un’altra storia….. qui si respira aria intrisa di tradizioni millenarie. E non è un caso che il nome originario della costa ionica calabrese fosse “Italia”, lo stesso appellativo con cui, successivamente, l’Imperatore Augusto volle identificare l’intero stivale, segno evidente di quanto la Magna Grecia fosse il cuore pulsante della cultura mediterranea. La varietà di ricchezze naturali e paesaggistiche del nostro territorio suggella questo primato: grazie agli odierni tre Parchi Nazionali, l’Aspromonte, la Sila ed il Pollino, unitamente a quello regionale delle Serre e alle diverse aree naturali protette, la terra bruzia è uno scrigno di tesori ambientali ed antropologici dall’incomparabile valenza. La particolare conformazione dei rilievi montuosi, arricchita dalla presenza di autentici monumenti geologici, è il frutto di un’evoluzione assai varia delle plurisecolari dinamiche geomorfologiche. E l’indecifrabile caratterizzazione del territorio, talvolta impervio e impraticabile nemico, talvolta accessibile e benevolo complice, sembra riflettere il carattere tipico another story… here you can breathe air steeped in age-old traditions. And it is no coincidence that the original name of the Ionian coast of Calabria was “Italia”, the same name later used by Emperor Augustus to identify the entire boot, a clear sign of how Magna Graecia was the beating heart of Mediterranean culture. The variety of natural and landscaped riches of our territory seals this supremacy. Thanks to the three National Parks of Aspromonte, Sila and Pollino, together with the regional one of Serre and the various protected natural areas, the land of Brucia is a casket of environmental and anthropological treasures of incomparable value. Enriched by the presence of authentic geological monuments, the particular conformation of its mountain ranges is the result of a highly varied evolution of centuries-old geomorphological dynamics. The indecipherable characterisation of the land, at times an impervious and impractical enemy, at times an accessible and benevolent accomplice, seems to reflect the typical character of the Calabrese, stubborn and grumbling, while at the same time expansive and caring. It is a logical consequence that only those who decide to travel on foot, respecting the pace of the centuries-old places that welcome them, can admire and fully appreciate all the riches of a micro-world so full of contrasting and fascinating values. In this regard, Francesco Bevilacqua writes: “..... The experience of extreme slowness, more extreme than riding, cycling, or having someone or something under your backside to help you move, cannot compare to anything in regards to the P r e s e n t a z i o n e p r e s e n t a t i o n 6
  • 9. del calabrese, testardo e mugugnone, ma al contempo espansivo e premuroso. È logica conseguenza che solo chi decide di andare a piedi, rispettando i tempi dei luoghi secolari che lo accolgono, può ammirare ed apprezzare appieno tutte le ricchezze di un micro-mondo così pregno di valori contrastanti e affascinanti. A tal proposito scrive Francesco Bevilacqua “…L’esperienza della lentezza estrema, più estrema del cavalcare, dell’andare in bici, dell’avere sotto il deretano qualcuno o qualcosa che aiuti il tuo movimento, non può essere paragonata a nulla quanto a possibilità di percezione del paesaggio, delle atmosfere dei luoghi, della loro intima bellezza, del loro Genius loci. Andando a piedi si è costretti a osservare ogni anfratto del terreno su cui si procede e quando si alzano gli occhi da terra ci si ferma a contemplare per quanto tempo si vuole ciò che si ha intorno. Andando a piedi si percepiscono odori, colori, sfumature e scorci di paesaggi che la fretta ci sottrae. Andando a piedi si ha tutto il tempo di entrare gradualmente nell’anima del luogo e di fare conoscenza con essa”. Con queste premesse, la Regione Calabria e gli Enti Parco hanno inteso realizzare il progetto “Sentiero Calabria”, sostenuto con i fondi del Programma Operativo della Regione 2014/2020 – Azione 6.6.1, mirando alla valorizzazione delle aree di elevata valenza naturalistica, attraverso la promozione di un turismo ecosostenibile, compatibile con il territorio e accessibile a tutti. possibility of perceiving the landscape, the atmosphere of places, their intimate beauty, the Genius of this place. When you walk, you are forced to observe every nook and cranny of the terrain, and when you raise your eyes from the ground, you stop to contemplate your surroundings for as long as you like. If you walk, you can perceive smells, colours, nuances and glimpses of landscapes that rushing takes away from you. Walking gives you plenty of time to gradually enter into the soul of the place and get to know it”. With this in mind, the Calabria Region and the Park Authorities have decided to set up the ‘Sentiero Calabria’ project, supported by funds from the Region’s Operational Programme 2014/2020 - Action 6.6.1, aimed at enhancing areas of high naturalistic value by promoting eco-sustainable tourism that is compatible with the territory and accessible to all. A 654 km walk along the “Sentiero Calabria” through nature and spectacular geosites reveals dense forests and wild animals. Here in the centre of the Mediterranean, villages have preserved their ancient architecture and cultural testimonies and nature is protected as life follows its own rhythms. Here where each excursion becomes an adventure, you discover colours and scents never before seen or heard. From the sea to the P r e s e n t a z i o n e p r e s e n t a t i o n 7
  • 10. Una passeggiata di 654 km lungo il “Sentiero Calabria” tra natura e spettacolari geositi, fitti boschi e animali selvatici. Borghi che hanno conservato la loro antica architettura e testimonianze culturali, al centro del Mediterraneo, laddove la natura è tutelata e la vita segue i suoi ritmi ed ogni escursione diventa un’avventura, alla scoperta di colori e profumi mai visti o sentiti. Dal mare alla montagna, dall’Aspromonte al Pollino, passando per le Serre e la Sila, tra santuari, grotte, cascate, laghi e boschi: un susseguirsi di emozioni, in un contesto di profonda spiritualità e storia. Una nuova visione del sistema di offerta turistico-culturale, rivolta ad un’utenza avvezza a standard qualitativi ormai imprescindibili; affacciarsi a nuove frontiere del marketing territoriale significa rinnovare il modo di proporre l’offerta turistica, pur continuando ad incentrarla sulle peculiarità impareggiabili che la Calabria conserva da secoli. mountains, from Aspromonte to Pollino, passing through the Serre and Sila, among sanctuaries, caves, waterfalls, lakes and forests, a succession of emotions are experienced in a context of deep spirituality and history. A new vision of a cultural tourism system is offered, aimed at users accustomed to standards of quality that are now unavoidable. Confronting the new frontiers of regional marketing means presenting a newer touristic model, while continuing to focus on the incomparable characteristics that Calabria has preserved for centuries. P r e s e n t a z i o n e p r e s e n t a t i o n 8
  • 11.
  • 12. P r o g e t t o p r o j e c t 1 0 Parco Nazionale del Pollino Parco Nazionale della Sila Parco Naturale Regionale delle Serre Parco Nazionale dell'Aspromonte Tappe - Routes Reggio Calabria - Gambarie Gambarie - Montalto Montalto - Polsi Polsi - San Luca Deviazione San Maria San Luca - Zervò Zervò - Villaggio Moleti Villaggio Moleti -Canolo Canolo - Limina Limina - Passo di Croce Ferrata Passo di Croce Ferrata - Fabrizia - Mongiana Mongiana - Serra San Bruno Serra San Bruno - Torre di Ruggiero Torre di Ruggiero - San Vito Sullo Ionio San vito Sullo Ionio - Girifalco Girifalco - Tiriolo Tiriolo - Santuario Madonna di Porto Santuario Madonna di Porto - Villaggio Mancuso Villaggio Mancuso - Villaggio Buturo Villaggio Buturo - Caporosa Caporosa - Lorica Lorica - Monte Botte Donato Monte Botte Donato - Camigliatello Silano Camigliatello Silano - Spezzano Piccolo Spezzano Piccolo - Piano Lago Piano Lago - Casellone Forestale di Monte Cocuzzo Casellone Forestale di Monte Cocuzzo - Passo della Crocetta Passo della Crocetta - Caserma Forestale di Cinquemiglia Caserma Forestale di Cinquemiglia - Cantoniera Pietrabianca Cantoniera Pietrabianca - Passo dello Scalone Passo dello Scalone - Sant'Agata di Esaro Sant'Agata di Esaro - Madonna del Pettoruto Madonna del Pettoruto - Piano di Lanzo Piano di Lanzo - Piano Novacco Piano Novacco - Morano Calabro Legenda - Legend Parco Nazionale del Pollino Parco Nazionale della Sila Parco Naturale Regionale delle Serre Parco Nazionale dell'Aspromonte Legenda
  • 13. Progetto L’itinerario del Sentiero Calabria è costituito dal tratto calabrese del Sentiero Italia e dai percorsi, o piste interne, denominati sentieri di avvicinamento, utilizzati per la fruizione naturalistica e ambientale delle aree protette. Il percorso che attraversa i Parchi Nazionali dell’Aspromonte, della Sila e del Pollino ed il Parco Regionale delle Serre, rappresenta il percorso escursionistico principale per la fruizione del patrimonio naturale, paesaggistico e storico-culturale delle aree interne della Calabria. Il “Sentiero Calabria” nasce dall’idea di collegare l’intero territorio regionale con un unico percorso costituito da 35 tappe, cercando di creare un’offerta strutturata con i servizi integrati nel territorio. Il sentiero, i cui tratti sono in larga parte coincidenti con quelli del “Sentiero Italia”, è un percorso escursionistico che, percorrendo longitudinalmente la regione, collega le aree naturalistiche, i borghi e le aree protette che da Reggio Calabria, attraversando tutto il Parco Nazionale dell’Aspromonte, il Parco Regionale delle Serre ed il Parco Nazionale della Sila, giunge fino al Parco Nazionale del Pollino. La valenza storica e culturale di questo sentiero, per i luoghi che attraversa e per le vicende che lo hanno interessato nel corso degli ultimi due secoli, prevarica Project The itinerary of the Calabria Path consists of the Calabrian section of the Italy Path and by the stretches, or internal tracks, called approach paths, and is provided for the naturalistic and environmental usage of the protected areas. The route, which crosses the Aspromonte, Sila and Pollino National Parks and the Serre Regional Park, is the main hiking route for the enjoyment of the natural, landscape and historical-cultural heritage of the inland areas of Calabria. The “Sentiero Calabria” was born from the idea of connecting the entire regional territory with a single P r o g e t t o p r o j e c t 1 1 Photo: Tuttosamo.it
  • 14. finanche l’inestimabile pregio paesaggistico e naturalistico del percorso, il quale si connota per la spettacolarità delle viste, l’eterogeneità dei paesaggi e la biodiversità vegetale che contraddistinguono l’intero territorio regionale. path consisting of 35 stages, while attempting to offer a structured way to integrate services in the territory. The path, whose stretches largely coincide with those of the ‘Sentiero Italia’, is a hiking trail that runs lengthwise across the region, linking naturalistic areas, villages and protected areas. From Reggio Calabria, crossing the whole Aspromonte National Park, the Serre Regional Park and the Sila National Park, the path reaches the Pollino National Park. The historical and cultural value of this path, due to the places it crosses and the events that have affected it over the last two centuries, outweighs even the inestimable worth of the landscape and nature of the route. The path is characterised by spectacular views, P r o g e t t o p r o j e c t 1 2
  • 15. Sommario - Index PARCO NAZIONALE DELL’ASPROMONTE Presentazione; Paesaggi naturali; Paesaggi Geologici; Paesaggi Storico Culturali; Paesaggi enogastronomici. PARCO NATURALE REGIONALE DELLE SERRE Presentazione; Paesaggi naturali; Paesaggi Geologici; Paesaggi Storico Culturali; Paesaggi enogastronomici. PARCO NAZIONALE DELLA SILA Presentazione; Paesaggi naturali; Paesaggi Geologici; Paesaggi Storico Culturali; Paesaggi enogastronomici. PARCO NAZIONALE DEL POLLINO Presentazione; Paesaggi naturali; Paesaggi Geologici; Paesaggi Storico Culturali; Paesaggi enogastronomici. I t i n e r a r i p a t h 1 3
  • 16. heterogeneous landscapes and plant biodiversity that distinguish the entire regional territory. This path is therefore located on the reference ridge of the region and is the main artery along which its indigenous history flows, both in terms of natural and cultural aspects. However, within the framework of this project, the strategic objective is to enhance the historical, naturalistic and tourist value of the “Calabria Path”, creating a network of connections between it and all the elements characterising the territory it crosses. The Calabria Path has been developed to about 1,600 km, compared to the 654 km of the Calabrian section of the Italy Path. P r o g e t t o p r o j e c t Tale sentiero si colloca quindi sulla dorsale di riferimento della regione ed è l’arteria principale su cui scorre la storia indigena, per quanto concerne sia gli aspetti naturalistici, sia quelli culturali. Tuttavia, nell’ambito del presente progetto, si è individuato come obiettivo strategico quello di potenziare il valore storico, nonché naturalistico e turistico, del “Sentiero Calabria”, realizzando una rete di connessione tra lo stesso e tutti gli elementi caratterizzanti il territorio che attraversa. Il Sentiero Calabria ha uno sviluppo di circa 1.600 km, a fronte dei 654 km del tratto calabrese del Sentiero Italia.
  • 17. Itinerari / Paths PARCO NAZIONALE DELL’ASPROMONTE NATIONAL PARK OF ASPROMONTE Reggio Calabria - Gambarie. ................................................................................. km 25,7 Gambarie - Montalto - Polsi. ................................................................................. km 22,2 Polsi - San Luca........................................................................................................ km 13,0 Deviazione San Maria............................................................................................ km 12,3 San Luca - Piani di Zervò....................................................................................... km 21,0 Piani di Zervò - Villaggio Moleti.......................................................................... km 14,5 Villaggio Moleti - Canolo.......................................................................................km 9,1 Canolo - Limina....................................................................................................... km 11,5 Limina - Passo di Croce Ferrata............................................................................ km 17,0 PARCO NATURALE REGIONALE DELLE SERRE NATURAL REGIONAL PARK OF SERRE Passo di Croce Ferrata – Fabrizia - Mongiana................................................... km 17,4 Mongiana - Serra S. Bruno. .................................................................................... km 27,1 Serra S. Bruno - Torre di Ruggiero....................................................................... km 19,3 PARCO NAZIONALE DELLA SILA NATIONAL PARK OF SILA Camigliatello Silano - Spezzano Piccolo ..................................................... km 14,378 Camigliatello - Botte Donato ......................................................................... km 10,668 Botte Donato - Lorica ....................................................................................... km 16,309 Capo Rosa - Lorica ............................................................................................ km 15,930 Villaggio Buturo - Caporosa ........................................................................... km 27,734 Villaggio Mancuso - Villaggio Buturo ........................................................... km 20,685 PARCO NAZIONALE DEL POLLINO NATIONAL PARK OF POLLINO Piani di Novacco Morano Calabro....................................................................... km 13.5 Morano calabro Colle Gaudolino........................................................................ km 15.7 Santuario della Madonna del Pettoruto – Piano di Lanzo............................. km 18.8 Sant’Agata d’Esaro – Santuario della Madonna del Pettoruto. ..................... km 16.0 Passo Scalone – Sant’Agata d’Esaro. ................................................................... km 6.90 Passo scalone - Pietrabianca ............................................................................... km 20.3 Pietra Bianca - Cinquemiglia................................................................................ km 17.1 Ciquemiglia - Passo Crocetta............................................................................... km 17.4 Passo della crocetta - Bivio Monte Cocuzzo .................................................... km 13.5
  • 19. Presentazione L’Aspromonte è situato nella punta estrema della Regione Calabria. Posto al centro del Mediterraneo, il Massiccio montuoso si presenta quasi come un’isola che si erge improvvisa e imponente tra Ionio e Tirreno. Il mare fa da cornice al paesaggio aspromontano e questa sua particolare collocazione, unitamente alla diversità litologica del massiccio montuoso, fa di esso un luogo che presenta un’elevata varietà di paesaggi. Qui la natura vive di straordinarie opposizioni: si presenta differente da un versante all’altro, aspro e selvaggio sul lato ionico, verdeggiante e umido sul Tirreno, in un continuo susseguirsi di pianori, valloni, pendii scoscesi, forre e suggestive cascate. Luogo in cui specie diverse di flora e di fauna possono coabitare, in cui borghi fantasma abbandonati, dove tutto sembra essersi fermato, si affacciano su fiumare dal paesaggio lunare. Presentation Aspromonte is located at the very tip of the Calabria region. Situated in the centre of the Mediterranean, the mountainous massif looks almost like an island rising suddenly and imposingly between the Ionian and Tyrrhenian seas. The sea frames the Aspromonte landscape and this particular location, together with the lithological diversity of the mountain massif, renders it a location of rich, diverse landscapes. Here nature encompasses extraordinary oppositions; it is different from one side to the other, harsh and wild on the Ionian side, green and humid on the Tyrrhenian, with a continuous succession of plateaus, valleys, steep slopes, gorges and suggestive waterfalls. It is a place where different species of flora and fauna coexist, where abandoned ghost towns are located, where everything seems to have stopped, where you look out over rivers of lunar landscapes. P a r c o N a z i o n a l e d e l l ’ A s p r o m o n t e 1 7
  • 20. Paesaggi naturali L’Aspromonte è un ambiente magico, una terra arcaica in grado di stupire e affascinare l’uomo che vi si addentra. Ciò che rappresenta in modo più esaustivo la storia millenaria di questo massiccio e ne racchiude l’inestimabile valenza geologica è sicuramente la Valle delle Grandi Pietre. Alle falde della grande montagna aspromontana, nella parte orientale, c’è un’area che ospita incredibili e affascinanti formazioni rocciose: le “Pietre”, puri monumenti di rocce arenarie, modellate dalla millenaria pazienza degli agenti atmosferici. Abitato da varietà animali o vegetali rare, o più semplicemente insolite, l’Aspromonte va a braccetto con la biodiversità. Nelle cime più alte si trovano boschi misti, dove al faggio si mescolano il pino laricio e l’abete bianco. A quote più basse sono presenti i boschi di leccio o di farnetto, mentre lungo le fiumare troviamo l’oleandro. In anfratti spettacolari, dalle condizioni climatiche uniche, è facile poter ammirare la Woodwardia Radicans, la gigantesca felce preistorica. Passeggiando fra le meraviglie del parco non è raro veder volteggiare l’aquila Reale. Forse meno rasserenante, ma non meno emozionante, e purtroppo sempre più inconsueto, incontrare il lupo, o ancora l’inafferrabile gatto selvatico, il picchio nero, il gufo reale o la salamandra dagli occhiali. Paesaggi geologici L’Aspromonte è una montagna nobile e arcaica. Le sue pietre trasudano storia, ogni frammento di roccia cristallino-metamorfica Natural landscape Aspromonte is a magical environment, an archaic land able to amaze and fascinate anyone who enters it. The Valley of the Great Stones is certainly the one that best represents the thousand-year history of this massif and encapsulates its inestimable geological value. At the foot of the great Aspromonte mountain, in the eastern part, there is an area that hosts incredible and fascinating rock formations: the “Stones”, pure monuments of sandstone rocks, modelled by the patience of thousands of years of atmospheric agents. Inhabited by rare, or more simply unusual, animal or plant varieties, Aspromonte goes hand in hand with biodiversity. On the highest peaks there are mixed forests, where beech trees mingle with larch pines and silver firs. At lower altitudes there are holm oak and English oak woods, while oleander grows along the rivers. In spectacular ravines, with unique climatic conditions, it is easy to admire the Woodwardia Radicans, the giant prehistoric fern. Walking among the wonders of the park, it is not unusual to see golden eagles circling. Perhaps less reassuring, but no less exciting, and unfortunately increasingly unusual, is the encounter with wolves, the elusive wild cats, the black woodpeckers, the eagle owls or the spectacled salamanders. P a r c o N a z i o n a l e d e l l ’ A s p r o m o n t e 1 8
  • 21. racchiude milioni di anni di vissuto. Paradossalmente, è anche una montagna “giovane”, in continua evoluzione: le energie interne lo innalzano, ma al contempo lo demoliscono con inondazioni o terremoti. Elementi tipici del paesaggio aspromontano sono i “monoliti”, enormi conglomerati rocciosi modellati dalla millenaria pazienza del vento e dall’acqua. Situati lungo il margine settentrionale della Fiumara Bonamico, si presentano come monumenti naturali di straordinaria bellezza, dalle forme più suggestive e inusuali. I più spettacolari sono: “Pietra Cappa”, “Pietra Lunga”, “Pietra Castello”, “Rocca di S. Pietro”. Nell’area grecanica si trovano la “Rocca del Drako” e le “Caldaie del latte”; nella parte settentrionale del Parco affiorano le “Dolomiti di Canolo” e il “Monte Tre Pizzi”. Per la presenza di insediamenti rupestri, il paesaggio ricorda addirittura le Meteore della Cappadocia. Questo straordinario territorio racchiude un patrimonio di natura, biodiversità, geologia, cultura e tradizioni uniche, riconosciuto Patrimonio Unesco ed essere inserito ufficialmente nella rete mondiale dei Geoparchi UNESCO. Geological landscapes Aspromonte is a noble and archaic mountain. Its stones exude history, each fragment of crystalline-metamorphic rock contains millions of years of life. Paradoxically, it is also a ‘young’ mountain, constantly evolving; the internal energies raise it up, but at the same time demolish it with floods or earthquakes. Typical elements of the Aspromonte landscape are the “monoliths”, huge rocky conglomerates shaped by the millennial patience of wind and water. Located along the northern edge of the Fiumara Bonamico, they are natural monuments of extraordinary beauty, with the most evocative and unusual shapes. The most spectacular are: “Pietra Cappa”, “Pietra Lunga”, “Pietra Castello”, “Rocca di S. Pietro”. In the Grecanica area there are the “Rocca del Drako” and the “Caldaie del latte”; in the northern part of the Park the “Dolomiti di Canolo” and the “Monte Tre Pizzi” emerge. Due to the presence of rock settlements, the landscape is downright reminiscent of the Meteors of Cappadocia. This extraordinary territory contains a heritage of nature, biodiversity, geology, culture and unique traditions, recognized Unesco World Heritage and be officially included in the world network of UNESCO Geoparks. P a r c o N a z i o n a l e d e l l ’ A s p r o m o n t e 1 9
  • 22. Paesaggi Storico Culturali L’Aspromonte è uno scrigno che racchiude borghi abbandonati, siti archeologici, sentieri, luoghi di fede. È una montagna collocata nel cuore del mediterraneo che, da crocevia di popoli, ha una lunga e complessa tradizione insediativa: dai popoli pre-greci ai phrouria greci, dai monasteri basiliani alle strutture difensive e di sosta, dai piccoli forti alle masserie e ai piccoli insediamenti agricoli. Il Geoparco dell’Aspromonte è caratterizzato da un ricco patrimonio di testimonianze storico-culturali, presenti sul territorio o conservate nei musei che raccontano l’evoluzione degli insediamenti umani presenti nell’area. Particolarmente affascinante e leggendario è il Santuario di Polsi, collocato ai piedi della più alta cima aspromontana, Montalto. Costruito in una solitaria e profonda vallata dalle pareti scoscese, ogni anno è meta di migliaia di pellegrini provenienti da tutta la Città Metropolitana reggina e non solo. La devozione alla Madonna, la cui “Vara” viene portata in processione secondo un rituale secolare, unisce le mille sfaccettature di una spiritualità intrisa di sofferenza e senso di affidamento. È un luogo la cui difficile accessibilità rafforza il senso di mistero e, talvolta, di contraddittorietà. Historical and Cultural Landscapes Aspromonte is a treasure trove of abandoned villages, archaeological sites, paths and places of worship. It is a mountain located in the heart of the Mediterranean, which, as a crossroads of peoples, has a long and complex settlement tradition, from pre-Greek peoples to Greek phrouria, from Basilian monasteries to defensive and resting structures, from small forts to farms and small agricultural settlements. The Aspromonte Geopark is characterised by a rich heritage of historical and cultural evidence, present on the territory or preserved in museums, which tell the story of the evolution of human settlements in the area. Particularly fascinating and legendary is the Sanctuary of Polsi, located at the foot of the highest Aspromonte peak, Montalto. Built in a lonely, deep valley with steep walls, it is visited every year by thousands of pilgrims from all over the Metropolitan City of Reggio. The devotion to the Madonna, whose ‘Vara’ is carried in procession according to a centuries-old ritual, unites the thousand facets of a spirituality steeped in suffering and a sense of trust. It is a place whose difficult accessibility reinforces the sense of mystery and, at times, contradiction. P a r c o N a z i o n a l e d e l l ’ A s p r o m o n t e 2 0
  • 23. Paesaggi enogastronomici Il paesaggio enogastronomico è tutto ciò che la natura produce e l’uomo trasforma: sono i tipici prodotti della cultura pastorale e contadina. Assistere alla preparazione della ricotta, del formaggio, dei maccheroni è uno spettacolo di tradizioni che precede il momento dell’agape. Non una preconfezionata esibizione da dare in pasto alla massa visitante, ma un rito quasi “sacro” che dà compimento al quotidiano sacrificio del pascolo o della semina. L’agape condivisa col visitatore è fraterna nel senso più autentico del termine, perché il primo inconfondibile ed impareggiabile “prodotto” che nessuna economia può eguagliare è l’ospitatilità. Al clima di famiglia si aggiunge la prelibatezza di gusti che sanno di natura: è il gusto della zuppa di fagioli “pappaluni” e cotiche, o dei maccheroni fatti a mano e conditi con il ragù di capra, maiale o cinghiale. In alcuni borghi dell’area grecanica si può gustare un rarissimo formaggio pecorino realizzato con uno stampo di legno particolare, la musulupa, che lascia sulla forma un’impronta circolare raffigurante figure umane e pupazzi. Enogastronomic landscapes The food and wine landscape is everything that nature produces and man transforms: the typical products of pastoral and peasant culture. Witnessing the preparation of ricotta, cheese and macaroni is an impressive display of tradition that precedes the moment of agape. It is not a pre- packaged exhibition to be fed to the visiting masses, but an almost “sacred” rite that fulfils the daily sacrifice of grazing or sowing. The agape shared with the visitor is fraternal in the most authentic sense of the term, because the first unmistakable and incomparable “product” that no economy can equal is hospitality. The family atmosphere is complemented by the delicacy of flavours that taste of nature; this is the taste of the “pappaluni” bean and pork rind soup, or the handmade maccheroni served with a goat, pork or wild boar ragout. In some villages in the Grecanica area, it is possible to taste a very rare pecorino cheese made using a special wooden mould, the musulupa, which leaves a circular imprint on the shape depicting human figures and puppets. P a r c o N a z i o n a l e d e l l ’ A s p r o m o n t e 2 1
  • 24. Itinerario - Itinerary Km 146.7 Sentieri di avvicinamento Approach trails Sorgenti - Spring Parco Nazionale dell'Aspromonte Aspromonte National Park Legenda - Legend P a r c o N a z i o n a l e d e l l ’ A s p r o m o n t e
  • 25.
  • 27. Presentazione Il comprensorio delle Serre rientra in quella parte dell’Appennino Calabrese interposto tra la Sila e l’Aspromonte. Costituisce un gruppo montuoso piuttosto articolato e di elevata valenza paesaggistico-naturale compreso in un vasto altipiano che digrada, con pendenze più o meno accentuate, verso il mar jonio a oriente e lo spartiacque del bacino del fiume Mesima a occidente. La parte centrale presenta vari tratti pianeggianti. Le tipiche conche dell’alta valle dell’Ancinale, di Mongiana e della Lacina sono riconducibili ad antichi bacini lacustri quaternari interrati. Il comprensorio delle Serre interessa la dorsale da 400m a 1423m (M. Pecoraro). Il nome Serre, secondo alcuni, si dovrebbe al particolare allineamento dei monti e delle colline che ricordano i denti di una sega, per altri, invece scaturirebbe dalla presenza di numerose segherie attive in età antica, altri Presentation The Serre area is part of that part of the Calabrian Apennines interposed between the Sila and the Aspromonte. It is a mountainous group rather articulated and of high landscape- natural value included in a vast plateau that slopes, with more or less accentuated slopes, towards the Ionian Sea to the east and the watershed of the Mesima river basin to the west. The central part has several flat sections. The typical basins of the upper Ancinale valley, Mongiana and Lacina can be traced back to ancient underground lake basins. The Serre area covers the ridge from 400m to 1423m (M. Pecoraro). The name Serre, according to some, is due to the particular alignment of the mountains and hills reminiscent of the teeth of a saw, for others, instead it would arise from the presence of numerous sawmills active in ancient times, still others would descend from P a r c o N a t u r a l e R e g i o n a l e d e l l e S e r r e 2 5
  • 28. ancora lo farebbero discendere dalla radice Ser (monte) da cui deriva anche lo spagnolo Sierra.  Alimentati dagli apporti d’acqua di numerose sorgenti, i corsi d’acqua orientali si trasformano in impetuosi torrenti che a valle danno luogo a forre impenetrabili e gole strettissime che aprono una serie interminabile di cascate come, quelle del Marmarico con i suoi oltre 90 metri di dislivello o quelle più piccole ma non meno suggestive della fiumara Assi. Allo straordinario spettacolo delle acque e dei boschi del settore orientale delle Serre, si accompagna, il maestoso habitat rupestre dei Monti Mammicomito e Consolino dai quali si estraeva il minerale che alimentava le fonderie e la fabbrica d’armi di Ferdinandea e Mongiana. A sud-ovest si trova il gruppo dei monti Crocco e il Monte Seduto che avvolgono con un interrotto anfiteatro di boschi l’area entro cui scorrono le valli dei fiumi Metramo, Fermano e Marepotamo. the root Ser (mountain) from which also derives the Spanish Sierra. Fed by the water supplies of numerous springs, the eastern streams are transformed into impetuous streams that in the valley give rise to impenetrable gorges and narrow gorges that open an endless series of waterfalls such as, those of Marmarico with its more than 90 meters of elevation gain or those smaller but no less impressive than the Assi river. The extraordinary spectacle of the waters and woods of the eastern sector of the Serre, is accompanied by the majestic rock habitat of the Mammicomito and Consolino Mountains from which the mineral that fed the foundries and the weapons factory of Ferdinandea and Mongiana was extracted. To the south-west is the group of the Crocco and Monte Seduto mountains that surround with an interrupted amphitheater of woods the area within which flow the valleys of the rivers Metramo, Fermano and Marepotamo. Natural landscape The mountainous geography of the territory with the presence of several mountains, not very high altitudes, opposed to each other, furrowed by steep and winding valleys, has preserved the natural environment, maintaining an optimal state of conservation. In fact, it has been invested by a very slow process of transformation of both the naturalistic- environmental system and the socio- economic system; therefore, the eco- systemic environment visible today is absolutely similar to that formed in historical times. Covered with monumental trees that stand out towards the sky, the Serre Park is characterized by majestic and spectacular landscapes, flourishing forests, spectacular waterfalls and a rich biodiversity. P a r c o N a t u r a l e R e g i o n a l e d e l l e S e r r e 2 6
  • 29. Paesaggio naturale La geografia montuosa del territorio con la presenza di diverse montagne, di quote altimetriche non elevatissime, contrapposte l’una all’altra, solcate da ripidi e tortuosi valloni, ha preservato l’ambiente naturale, mantenendone uno stato di conservazione ottimale. Esso infatti è stato investito da un lentissimo processo di trasformazione sia del sistema naturalistico-ambientale che del sistema socioeconomico; pertanto, l’ambiente eco-sistemico oggi visibile è assolutamente simile a quello formatosi in epoca storica. Ricoperto di alberi monumentali che si stagliano verso il cielo, il Parco delle Serre si caratterizza per paesaggi maestosi e spettacolari, floridi boschi, spettacolari cascate e una ricca biodiversità. Tra bellissimi abeti bianchi, faggi, querce, castagni, ontani neri e pioppo, è possibile incontrare, tra la fauna che popola il Parco: mufloni, daini, caprioli, istrice, ma anche pavoni, fagiani, il raro picchio nero. Altro importante protagonista della fauna delle Serre è il Gatto selvatico (Felis silvestris). Tra i rapaci presenti sulle Serre c’è il Gufo comune (Asio otus), l’Alocco (Strix aluco), il Barbagianni (Tito alba) la Civetta (Athene noctua) e l’Assiolo (Otus scops). Una quantità di altri uccelli popolano naturalmente il Parco. Tra gli anfibi è da segnalare in particolare l’appariscente Salamandra pezzata (Salamandra salamandra) la Salamandrina dagli occhiali (Salamandrina terdigitata), l’Ululone dal ventre giallo (Bombina variegata), caratterizzato da chiazze gialle sotto il ventre. Among the beautiful white fir trees, beeches, oaks, chestnuts, black alders and poplar, it is possible to meet, among the fauna that populates the Park: mouflons, fallow deer, roe deer, porcupines, but also peacocks, pheasants, the rare black woodpecker. Another important protagonist of the fauna of the Greenhouses is the Wild cat (Felis silvestris). Among the raptors present on the Greenhouses there is the Owl (Asio otus), the Alocco (Strix aluco), the Barn owl (Tito alba) the Owl (Athene noctua) and the Assiolo (Otus scops). A number of other birds naturally populate the Park. Among the amphibians it is worth mentioning in particular the showy Salamandra pezzata (Salamandra salamandra) the spectacled Salamandrina (Salamandrina terdigitata), the yellow-bellied Ululone (Bombina variegata), characterized by spots under the belly. 2 7 P a r c o N a t u r a l e R e g i o n a l e d e l l e S e r r e
  • 30. Paesaggio Geologico Il Paesaggio delle Serre è caratterizzato, per quanto riguarda l’aspetto geomorfologico, da forme naturali che configurano ambiti paesistici fortemente riconoscibili. I terrazzi marini - circondano le Serre in diverse zone e a differente altezze, con l’aspetto di altipiani più o meno ampi, orlati da scarpate: particolarmente evidenti sono quelli dei comuni di Laureana di Borrello, Arena e Dasà. Tra i monti si aprono depressioni vaste e poco profonde che ospitavano nel Quaternario veri e propri laghi: si tratta della piana della Lacina e delle piane (o conche) di Serra San Bruno, Chiaravalle, Mongiana e Fabrizia. Su tali depressioni si sono insediate le principali comunità umane delle Serre, in ragione della facilità di attraversamento e della disponibilità di acqua. Le pendici ioniche delle Serre sono connotate dai “tagli” delle fiumare: si tratta di ampi alvei ghiaiosi, asciutti per gran parte dell’anno (fatta eccezione per il periodo autunnale delle piene) che si aprono a ventaglio in corrispondenza dei coni di deiezione, sul litorale. Il territorio del Parco delle Serre formato prevalentemente da rocce granitico cristalline, costituisce, dal punto di vista geologico, una delle zone fra le più antiche della penisola italiana emersa dal mare, quando il resto del paese era ancora sommerso. Geological landscapes The Landscape of the Greenhouses is characterized, with regard to the geomorphological aspect, by natural forms that configure highly recognizable landscape environments. The sea terraces - surround the greenhouses in different areas and at different heights, with the appearance of more or less wide plateaus, edged by escarpments: particularly evident are those of the municipalities of Laureana di Borrello, Arena and Dasà. Among the mountains there are vast and shallow depressions that housed in the Quaternary real lakes: it is the plain of Lacina and the plains (or basins) of Serra San Bruno, Chiaravalle, Mongiana and Fabrizia. The main human communities of the greenhouses have settled on these depressions, due to the ease of crossing and the availability of water. The Ionian slopes of the Serre are characterized by the “cuts” of the rivers: they are large gravel beds, dry for most of the year (except for the autumn period of floods) that fan out at the cones of dejection, on the coast. The territory of the Serre Park formed mainly by crystalline granite rocks, is, from the geological point of view, one of the oldest areas of the Italian peninsula emerged from the sea, when the rest of the country was still submerged. P a r c o N a t u r a l e R e g i o n a l e d e l l e S e r r e 2 8
  • 31. Paesaggi Storico Culturali Ricco di storia, arte, archeologia e spiritualità, il Parco delle Serre offre una tappa intrisa di una natura incontaminata. Accanto alle bellezze naturali, all’interno dell’area protetta, si possono ammirare luoghi di culto di notevole importanza, come la secolare Abbazia dei Monaci Certosini di Serra San Bruno, una delle poche rimaste ancora in attività, il Santuario di Santa Maria del Bosco e il sepolcro del fondatore dell’Ordine dei Certosini, San Bruno di Colonia. Oppure l’area archeologica delle ferriere Borboniche di Mongiana con relativo museo, il complesso siderurgico della Ferdinandea, i monoliti di Nardodipace, senza dimenticare l’affascinante e singolare arte delle carbonaie, che ancora persiste sull’altipiano delle Serre. Historical and Cultural Landscapes Rich in history, art, archeology and spirituality, the Serre Park offers a stop steeped in unspoilt nature. In addition to the natural beauty, within the protected area, you can admire places of worship of considerable importance, such as the centuries-old Abbey of the Carthusian Monks of Serra San Bruno, one of the few still in business, the Sanctuary of Santa Maria del Bosco and the tomb of the founder of the Carthusian Order, San Bruno di Colonia. Or the archaeological area of the Bourbon ironworks of Mongiana with its museum, the iron complex of Ferdinandea, the monoliths of Nardodipace, not to mention the fascinating and unique art of charcoal, which still persists on the plateau of Serre. Knowing a community, understanding its reference values, means deepening its roots starting from the discovery of their most natural way of expressing themselves or savoring their traditions in their different facets. These essential elements of true social life are translated into beliefs, anniversaries, sometimes rituals that are concentrated in the summer season taking place under the guise of processions, patronal festivals, sacred representations, local markets, fairs and festivals. Colours, flavours, sounds, devotion and tales of perhaps legendary events mix in a context in which the limits between 2 9 P a r c o N a t u r a l e R e g i o n a l e d e l l e S e r r e
  • 32. Conoscere una comunità, comprendendone i valori di riferimento, significa approfondirne le radici partendo dalla scoperta del loro più naturale modo di esplicarsi ovvero assaporandone le tradizioni nelle loro diverse sfaccettature. Questi elementi essenziali del vero vivere sociale si traducono in credenze, ricorrenze, a volte rituali che si concentrano nella stagione estiva consumandosi sotto le sembianze di processioni, feste patronali, rappresentazioni sacre, mercati rionali, fiere e sagre. Colori, sapori, suoni, devozione e racconti di eventi forse leggendari si mischiano in un contesto in cui i limiti fra sacro e profano non sono sempre esattamente definiti. Le sagre e le manifestazioni folkloristiche costituiscono momenti salienti in cui la collettività, rigettando l’avanzante secolarizzazione, ritrova il senso dello stare insieme e lo condivide calorosamente con gli emigrati tornati nella terra d’origine e con i turisti pronti ad alimentare lo spirito di concordia tipico delle generazioni precedenti. the sacred and the profane are not always exactly defined. The festivals and folkloristic events are highlights in which the community, rejecting the advancing secularization, finds the sense of being together and warmly shares it with the emigrants returned to their homeland and with the tourists ready to feed the spirit of harmony typical of previous generations. Enogastronomic landscape The gastronomic heritage is to be considered as an integral part of the culture of the territory of the Park and has, thanks to its richness and its P a r c o N a t u r a l e R e g i o n a l e d e l l e S e r r e 3 0
  • 33. Paesaggio enogastronomico Il patrimonio enogastronomico è da considerarsi come parte integrante della cultura del territorio del Parco e presenta, grazie alla sua ricchezza e alla sua particolarità, un ulteriore motivo di attrazione. La purezza della natura, abbinata alla sapiente tradizione culinaria, rafforza l’unicità dei sapori, divenuti motivo di accurata ricerca di quanti amano l’espressività originaria dei cibi. Sono quarantatre, secondo gli accurati studi condotti dall’Associazione Italiana per l’Agricoltura Biologica (AIAB) della Calabria, i prodotti tipici tradizionali ai quali andrebbe rivolta un’azione di recupero e valorizzazione. Protagonisti di questo settore sono soprattutto i vini DOC di Bivongi, le melanzane di Stilo, la soppressata DOP di Simbario, i funghi ed il peperoncino di Serra San Bruno, le castagne di Fabrizia, Mongiana e Nardodipace, i fichi essiccati di Acquaro. Le prelibatezze locali prendono inoltre le forme di prodotti da forno: ‘Nzudhi, “Pitta china” di Serra San Bruno e la Pizzata (pane lavorato con farina di mais) di Fabrizia, torroni e torroncini della zona dell’Alto Mesima, prodotti della norcineria, pepe nero, erbe di montagna, miele, olio d’oliva ed alimenti sott’olio. Esistono poi piatti di origine greca come il sugo con la carne di capra ed è ricorrente la produzione di pasta artiginale di grano duro e la degustazione di carne di cinghiale, capretto, tordo e lepre. particularity, an additional reason for attraction. The purity of nature, combined with the wise culinary tradition, reinforces the uniqueness of the flavors, which have become a reason for careful research of those who love the original expression of food. Forty-three, according to accurate studies conducted by the Italian Association for Organic Agriculture (AIAB) of Calabria, are the traditional typical products to which should be addressed an action of recovery and enhancement. The protagonists of this sector are above all the DOC wines of Bivongi, the aubergines of Stilo, the soppressata DOP of Simbario, the mushrooms and the chili of Serra San Bruno, the chestnuts of Fabrizia, Mongiana and Nardodipace, the dried figs of Acquaro. The local delicacies also take the form of baked goods: Nzudhi, “Pitta china” of Serra San Bruno and Pizzata (bread made with corn flour) of Fabrizia, nougats and nougats of the area of Alto Mesima, products of norcineria, black pepper, mountain herbs, honey, olive oil and food in oil. There are also dishes of Greek origin such as sauce with goat meat and it is recurrent the production of durum wheat pasta and the tasting of wild boar, kid, thrush and hare meat. 3 1 P a r c o N a t u r a l e R e g i o n a l e d e l l e S e r r e
  • 34. P a r c o N a t u r a l e R e g i o n a l e d e l l e S e r r e Itinerario - Itinerary Km 119.3 Sentieri di avvicinamento Approach trails Sorgenti - Spring Parco Naturale Regionale delle Serre Serre Regional Natural Park Legenda - Legend
  • 35.
  • 37. Presentazione La Sila è un angolo di paradiso dove una natura incontaminata offre uno spettacolo mozzafiato: montagne, boschi lussureggianti, laghi e torrenti con suggestive cascatelle. Un luogo semplicemente affascinante dove è possibile sentire l’odore della natura trasportato dal vento, il fruscio delle foglie calpestate dagli escursionisti, la frescura in estate, il suono rilassante dei ruscelli, la limpida bellezza dei laghi. La Sila si trova nel cuore della Calabria. È un altopiano il cui territorio viene comunemente suddiviso in Sila Greca, Sila Grande e Sila Piccola e si estende per 1.700 chilometri quadrati con altitudine media superiore ai 1.300 metri s.l.m. Così descriveva la Sila lo scrittore inglese Norman Douglas: “È un venerando altipiano granitico che si ergeva qui quando gli orgogliosi Appennini sonnecchiavano ancora sul letto melmoso dell’oceano. Se Presentation La Sila is a corner of paradise where unspoilt nature offers a breathtaking spectacle: mountains, lush forests, lakes and streams with picturesque waterfalls. A simply fascinating place where you can feel the smell of nature carried by the wind, the rustle of leaves trampled by hikers, the coolness in summer, the relaxing sound of streams, the clear beauty of the lakes. La Sila is located in the heart of Calabria. It is a plateau whose territory is commonly divided into Sila Greca, Sila Grande and Sila Piccola and extends for 1,700 square kilometers with average altitude above 1,300 meters s.l.m. This is how the Sila was described by the English writer Norman Douglas: “It is a venerable granite plateau that stood here when the proud Appennines were still standing on the muddy ocean bed. If it were not for the lack of heather with its P a r c o N a z i o n a l e d e l l a S i l a 3 5
  • 38. non fosse per la mancanza dell’erica con le sue caratteristiche sfumature violacee, il viaggiatore potrebbe credere di essere in Iscozia. Troviamo lo stesso piacevole alternarsi di boschi e di prati, gli stessi enormi massi di gneis e granito, la stessa esuberanza di acque vive. “ Il paesaggio silano, apparentemente molto omogeneo a causa della dolcezza dei suoi pendii e dell’estesa copertura boschiva, ospita invece un’elevata biodiversità. Paesaggi Naturali La Sila sorprende da subito, perché sorge nel mezzo di una lingua di terra lunga e stretta al centro del Mediterraneo. Il Parco Nazionale della Sila è situato nel più grande altopiano d’Europa, in un’area di rilevante interesse naturalistico, ambientale e storico-culturale, costituito da Sila Grande, Sila Greca e Sila Piccola. Si estende nel territorio di 19 comuni di 3 province della Calabria (Cosenza, Catanzaro e Crotone), per complessivi 73.695 ettari. Le sue caratteristiche geologiche, unitamente a quelle dovute alla sua posizione geografica, determinano una serie di paesaggi unici al mondo. La Sila infatti, coperta di alberi e non a caso soprannominata da sempre “Gran Bosco d’Italia”, è stata sfruttata per millenni per il suo legname utilizzato poi nella costruzione di navi, case, chiese. L’area del Parco si caratterizza per la ricchezza d’acqua, per la straordinaria presenza di boschi e antiche foreste che characteristic purple shades, the traveller might believe that he is in Iscozia. We find the same pleasant alternation of woods and meadows, the same huge boulders of gneis and granite, the same exuberance of living waters. “ The landscape of Sila, apparently very homogenous due to the sweetness of its slopes and the extensive forest cover, is instead home to a high biodiversity. Natural landscapes The Sila surprises immediately, because it rises in the middle of a long and narrow strip of land in the middle of the Mediterranean. The Sila National Park is located in the largest plateau in Europe, in an area of significant natural, environmental and historical-cultural interest, consisting of Sila Grande, Sila Greca and Sila Piccola. It extends in the territory of 19 municipalities of 3 provinces of Calabria (Cosenza, Catanzaro and Crotone), for a total of 73,695 hectares. Its geological characteristics, together with those due to its geographical position, determine a series of unique landscapes in the world. The Sila in fact, covered with trees and not by chance always nicknamed “Gran Bosco d’Italia”, has been exploited for millennia for its P a r c o N a z i o n a l e d e l l a S i l a 3 6
  • 39. ne costituiscono l’80% della superficie, per i suoi tre grandi laghi artificiali, e per i numerosi itinerari e sentieri che la rendono in gran parte percorribile a piedi, a cavallo e in bicicletta. I rilievi più alti sono il monte Botte Donato (mt. 1928), in Sila grande, ed il monte Gariglione (mt. 1764) in Sila piccola. Una vasta biodiversità vegetale, mutevole con il variare dell’altitudine, tipicizza il paesaggio naturale del Parco. Tre sono gli spazi vegetazionali: il primo costituito dalla macchia mediterranea, in successione quello del pino laricio (Pinus nigra ssp. calabrica), da ultimo, il più alto, quello occupato prevalentemente dal faggio. La biodiversità animale del territorio del Parco annovera nel suo complesso 175 specie di vertebrati autoctoni, così suddivise: Mammiferi 65, Uccelli 80 (considerati solo i nidificanti), Rettili 16, Anfibi 12, Pesci: 2. In definitiva, un vero scrigno di biodiversità. Paesaggi Geologici Le origini dell’altopiano della Sila sono da ricondurre ad epoca geologica ben più remota di quella dell’orogenesi appenninica. Norman Douglas scriveva nel 1915 «...è un venerando altopiano granitico che si ergeva qui quando gli orgogliosi Appennini sonnecchiavano ancor sul letto melmoso degli oceani...». Sotto il profilo geologico, il massiccio della Sila appartiene all’Arco Calabro-Peloritano, che rappresenta un frammento di catena alpina. timber then used in the construction of ships, houses, churches. The area of the Park is characterized by the richness of water, the extraordinary presence of forests and ancient forests that make up 80% of the surface, for its three large artificial lakes, and for the many itineraries and paths that make it mostly practicable on foot, on horseback and by bicycle. The highest reliefs are Mount Botte Donato (mt. 1928), in Sila grande, and Mount Gariglione (mt. 1764) in Sila Piccola. A vast plant biodiversity, changing with the varying altitude, typifies the natural landscape of the Park. Three are the vegetational spaces: the first consists of the Mediterranean maquis, in succession that of the Pino laricio (Pinus nigra ssp. calabrica), the last, the highest, the one occupied mainly by the beech. The animal biodiversity of the territory of the Park includes a total of 175 species of native vertebrates, divided as follows: Mammals 65, Birds 80 (considered only nesters), Reptiles 16, Amphibians 12, Fish: 2. Ultimately, a true treasure chest of biodiversity. P a r c o N a z i o n a l e d e l l a S i l a 3 7
  • 40. L’altopiano è infatti formato da scaglie di basamento cristallino ercinico e da complessi filladici paleozoici che si alternano a coltri liguridi ed austroalpine. Le cime di alcuni monti, come Botte Donato (1.928 m) e Serra Stella (1.813 m), sono circondate da sedimenti morenici che testimoniano l’azione operata dai ghiacciai fino a circa 10.000 anni fa. I versanti della Sila sono caratterizzati da un paesaggio costituito da incisioni vallive profonde, strette e dai versanti molto ripidi, alternate a interfluvi ampi e rotondeggianti. Tale paesaggio contrasta fortemente con quello della sommità del massiccio, che presenta una morfologia leggermente ondulata caratterizzata da modesti rilievi e valli ampie, svasate e poco incise. Questa straordinaria storia geologica ha fatto della Sila un luogo particolarmente ricco e significativo dal punto di vista dell’evoluzione di molte specie di importanza internazionale e degli habitat cui esse sono legate. In particolare, il suo ruolo di ‘rifugio’ di specie durante le glaciazioni, dovuto all’isolamento geografico, Geological landscapes The origins of the plateau of the Sila are to be traced back to geological times much more remote than that of the Apennine orogeny. Norman Douglas wrote in 1915 «...is a venerable granite plateau that stood here when the proud Appennines Sunflowers still on the muddy bed of the oceans...». From a geological point of view, the Sila massif belongs to the Arco Calabro- Peloritano, which represents a fragment of an Alpine chain. The plateau is in fact formed by flakes of crystalline base and paleozoic complexes phylloadic alternating with Ligurian and Austroalpine. The peaks of some mountains, such as Botte Donato (1.928 m) and Serra Stella (1.813 m), are surrounded by morainic sediments that testify to the action of glaciers up to about 10.000 years ago. The slopes of the Sila are characterized by a landscape consisting of deep, narrow valley incisions and very steep slopes, alternating with wide and rounded interfluves. This landscape contrasts strongly with that of the top of the massif, which has a slightly undulating morphology characterized by modest reliefs and wide, flared and little engraved valleys. This extraordinary geological history has made the Sila a particularly rich and significant place from the point of view of the evolution of many species of international importance and the habitats to which they are linked. In particular, its role of ‘refuge’ of species during the glaciations, due to the geographical isolation, species P a r c o N a z i o n a l e d e l l a S i l a 3 8
  • 41. specie che poi sono tornate a popolare altri territori settentrionali, ha fatto della Sila un importante ‘serbatoio di biodiversità’ per aree molto più vaste e lontane. Paesaggi Storico Culturali Le più antiche tracce della presenza umana sull’altipiano della Sila risalgono, almeno, al 3.500 a.C., ossia al villaggio neolitico i cui resti archeologici sono stati rinvenuti pochi anni fa sulla sponda sud del lago Cecita. Il lago è artificiale e di creazione moderna, ma lungo il fiume Cecita già abitavano popolazioni che coltivavano questi luoghi e lavoravano l’ossidiana proveniente dalle lontane isole Eolie trasformandola in utensili. La Sila diviene poi la dimora mitica di Silvano o Sileno, il figlio del fiume Crati nonché dio della foresta, al quale si consacrava la pece estratta dalle foreste dell’altopiano che veniva poi usata per calafatare le navi che solcavano l’antico Mediterraneo, bruciando armenti su altari decorati con rami di pino e abete, come ci that then returned to populate other northern territories, has made the Sila an important ‘reservoir of biodiversity’ for much larger and distant areas. Historical and Cultural Landscapes The oldest traces of human presence on the Sila plateau date back, at least, to 3,500 BC, the Neolithic village whose archaeological remains were found a few years ago on the southern shore of Lake Cecita. The lake is artificial and of modern creation, but along the river Cecita already inhabited populations that cultivated these places and worked obsidian coming from the distant Aeolian islands transforming it into tools. The Sila then becomes the mythical home of Silvano or Silenus, the son of the river Crati and god of the forest, to which consecrated the pitch extracted from the forests of the plateau that was then used to caulk the ships that crossed the ancient Mediterranean, burning herds on altars decorated with pine and fir branches, as Eliano reminds us in the second century AD. Under the Byzantines the Sila became a refuge for hosts of Basilian monks, from the Balkans, from Greece or from the southern part of Calabria itself; monks who built cenobi that can still be visited as Santa Maria del Patire near Rossano. The Byzantines were followed by the Normans, who carried out a powerful work of relatinization of the Greek- Orthodox south, and then Swabians, Angevins, Aragonese and Bourbons. P a r c o N a z i o n a l e d e l l a S i l a 3 9
  • 42. ricorda Eliano nel II secolo d.C. Sotto i Bizantini la Sila divenne rifugio per schiere di monaci basiliani, provenienti dai Balcani, dalla Grecia o dalla parte meridionale della stessa Calabria; monaci che costruirono cenobi ancora oggi visitabili come Santa Maria del Patire vicino Rossano. Ai Bizantini fecero seguito i Normanni, che portarono avanti una poderosa opera di rilatinizzazione del sud greco-ortodosso, e poi Svevi, Angioini, Aragonesi e Borboni. Secoli inframmezzati da guerre, carestie, terremoti e brigantaggio, che non hanno potuto però scalfire la bellezza di questi luoghi. Paesaggi Gastronomici Ortaggi, legumi, patate, funghi, olive e l’immancabile peperoncino, saltati in padella, con olio d’oliva calabrese, a volte mantecati con mollica sbriciolata e formaggio pecorino, rappresentavano nel passato appaganti bocconi per il palato e per lo stomaco delle genti della Sila. Questi semplici piatti di verdura di una volta, accompagnati con carni ovine, bovine e suine, sono passati oggi nel menù tradizionale delle montagne silane. Piatti che richiedono necessariamente l’abbinamento a buon pane, ottimo vino e all’acqua salutare di queste contrade. Tra i prodotti tipici ottenuti secondo le tecniche tradizionali di lavorazione è opportuno ricordare quelli derivati dalla lavorazione del latte (butirro, mozzarella silana, ricotte di vario tipo, strazzatella silana, ecc.) tra i quali il più rinomato, è il Centuries interspersed with wars, famines, earthquakes and banditry, which have not been able to affect the beauty of these places. Gastronomic landscapes Vegetables, legumes, potatoes, mushrooms, olives and the inevitable chili, sautéed in a pan, with Calabrian olive oil, sometimes creamed with crumbled crumbs and pecorino cheese, were in the past satisfying mouthfuls for the palate and stomach of the people of Sila. These simple vegetable dishes of the past, accompanied by sheep, beef and pork meat, are now on the traditional menu of the Silane mountains. Dishes that necessarily require the combination of good bread, excellent wine and healthy water of these districts. P a r c o N a z i o n a l e d e l l a S i l a 4 0
  • 43. caciocavallo silano che meritatamente ha ottenuto il marchio DOP. La macellazione del maiale nelle contrade presilane continua ad essere una vera e propria sagra, che ha conservato immutata la sua ritualità. Le bianche carni del tipico suino «nero calabrese», ingrassato con le ghiande e le castagne dell’altipiano silano, vengono servite in tante pietanze appetitose. Particolarmente importanti sono le conserve sottolio e sottaceto di funghi, olive, peperoni ed altri prodotti ortofrutticoli. Non meno pregevole è la tradizione dolciaria, che si ispira a quella greca: i dolci tipici vengono tuttora preparati in occasione delle festività religiose, come ad esempio la pitta ‘mpigliata, i mustazzuoli, i turdilli e le susumelle. Among the typical products obtained according to traditional processing techniques it is worth mentioning those derived from the processing of milk (butirro, mozzarella silana, ricotta cheese of various types, strazzatella silana, etc.) among which the most renowned, is the caciocavallo silano that has deservedly obtained the DOP mark. The slaughter of the pig in the contrade presilane continues to be a real festival, which has kept unchanged its ritual. The white meat of the typical pig «nero calabrese», fattened with acorns and chestnuts of the silane plateau, are served in many appetizing dishes. Particularly important are preserved in oil and pickled mushrooms, olives, peppers and other fruit and vegetable products. No less valuable is the confectionery tradition, which is inspired by the Greek tradition: the typical sweets are still prepared on the occasion of religious holidays, such as pitta ‘mpigliata, mustazzuoli, turdilli and susumelle. P a r c o N a z i o n a l e d e l l a S i l a 4 1
  • 44. P a r c o N a z i o n a l e d e l l a S i l a Itinerario - Itinerary Km 105.7 Sentieri di avvicinamento Approach trails Sorgenti - Spring Parco Nazionale della Sila Sila National Park Legenda - Legend
  • 45.
  • 47. Presentazione Il Parco Nazionale del Pollino è situato al confine fra Basilicata e Calabria, si estende per oltre 1925 kmq e comprende i territori amministrativi di 56 Comuni, di cui 24 in Basilicata e 32 in Calabria. Il territorio si compone di diversi massicci montuosi che, tra il Mar Ionio e il Mar Tirreno, si levano fino alle quote più alte dell’Appennino meridionale: il Massiccio del Pollino, i monti dell’Orsomarso e il monte Alpi. Il Massiccio del Pollino è costituito da cinque cime tutte al di sopra dei 2000 m, di cui Serra Dolcedorme (2267 m. s.l.m.) è la vetta più alta dell’intero Appennino meridionale. Il paesaggio del Parco si diversifica notevolmente: a nord discende dolcemente verso i fiumi Sinni e Mercure-Lao, a sud, nell’area dei monti dell’Orsomarso, si presenta aspro e accidentato. Il territorio è un vasto e articolato spazio con forti connotati fisici e antropici: un susseguirsi di montagne, Presentation The Pollino National Park is located on the border between two administrative regions: Basilicata and Calabria, it covers 1925 sqkm and includes the administrative territories of 56 municipalities, 24 of which in Basilicata and 32 in Calabria. The area consists of several massif mountains, between the Ionian and the Tyrrhenian Sea, that rise up to the higher elevations of the Southern Apennines: the Pollino Massif, the Orsomarso mountains and Mount Alpi. The Pollino massif consists of five summits all over 2000 m, of which Serra Dolcedorme ( 2267 m a.s.l.) is the highest point of the all Southern Apennines. The Park’s landscape is varied: from north it slopes gently to the rivers Sinni and Mercure-Lao, in the southern part, in the area of Orsomarso mountains, it is rough and bumpy. The area is a vast and complex area with strong physical and human P a r c o N a z i o n a l e d e l P o l l i n o 4 5
  • 48. pianori, di timpe, di costoni e strapiombi, di rocce di origine magmatica, di rocce carbonatiche, di circhi glaciali, di accumuli morenici, di inghiottitoi, di massi erratici, di grotte, di gole. Paesaggio Geologico Il Geoparco Mondiale UNESCO Il territorio del Parco mostra una notevole complessità geologica, essendo formato da unità tettoniche costituite da diversi tipi di rocce appartenenti a differenti domini paleogeografici. La topografia si presenta molto irregolare a causa di una alternanza di alti morfostrutturali e depressioni tettoniche quaternarie delimitate da evidenti versanti di faglia. L’attività tettonica, l’erosione fluviale e il carsismo, rappresentano i tre grandi gruppi di processi geomorfologici responsabili del modellamento di una grande varietà di forme geologico-paesaggistiche che caratterizzano il Parco del Pollino. I processi geomorfologici, insieme al contesto strutturale e alla grande variazione di erodibilità delle rocce affioranti, danno luogo a un paesaggio che alterna aree montane ripide a zone collinari. characteristics: a complex of mountains, plains, ridges and cliffs, rocks of magmatic origin, carbonate rocks of glacial cirques, moraine accumulations, sinkholes, erratic boulders, caves, gorges. Geological landscapes The UNESCO Global Geopark The area of Pollino National Park shows a complex and articulated stratigraphic and tectonic assemblage. It is formed by tectonic units made up of different types of rocks belonging to different age, origin and domains. The Pollino area shows a very uneven topography due to an alternation of morphostructural ridges and Quaternary tectonic depressions bounded by high-angle fault scarps. Three broad sets of geomorphic processes are principally responsible for landscape modelling and for carving the wide variety of landforms occurring in the Pollino Park: tectonics, river dissection, and karst processes. These geomorphic processes, combined with a high degree of geological diversity (structural frame and P a r c o N a z i o n a l e d e l P o l l i n o 4 6
  • 49. contrasting rock erodibility), give rise to a landscape alternating between steep mountainous districts and hilly areas. In September 2015 the Pollino National Park became part of the European and Global Network of Geoparks, recognized as the official program of UNESCO: “International Program of Geosciences”, therefore today the entire territory of the Park gain the recognition of Pollino UNESCO Global Geopark. Natural landscape Flora and Fauna The Park has a rich number of species, which testify to the variety and vastness of the territory and the different climatic conditions which influence it. Some endemic species and the presence of rare plant communities make the area unique in the Mediterranean. The list of plants of the area amounts to 2025 entities distributed among 636 genera and 117 families. In the mountain range, up to almost 2000 m, the beech forest (Fagus sylvatica) prevails, pure or in mixed formations with chestnut, Turkey oak and maple trees. In particular the Bosnian pine (Pinus leucodermis), that is the symbol of the Park. From a wildlife point of view, the Pollino area is among the most important in the whole of southern Italy. The variety of environments in addiction with the geographical position allows a high wealth of species and zoological peculiarities. P a r c o N a z i o n a l e d e l P o l l i n o 4 7 Nel settembre 2015 il Parco Nazionale del Pollino è entrato a far parte della rete Europea e Mondiale dei Geoparchi, riconosciuta quale programma ufficiale dell’UNESCO: “Programma Internazionale delle Geoscienze”, pertanto ad oggi tutto il territorio del Parco può fregiarsi del riconoscimento di Geoparco Globale UNESCO. Paesaggio naturale Flora e Fauna La flora del Parco si distingue per la grande ricchezza delle specie presenti, che testimoniano la varietà e la vastità del territorio e le diverse condizioni climatiche che lo influenzano.Alcune specie endemiche e la presenza di rare associazioni vegetali, rendono l‘area unica in tutto il Mediterraneo. L‘elenco floristico conta ben 2025 entità ripartite in 636 generi e 117 famiglie. Nella fascia montana, fino a quasi 2000 m, prevale la faggeta (Fagus sylvatica), pura o in formazioni miste con castagno, cerro e aceri. Ciò che distingue e rende unica la vegetazione montana e altomontana del Pollino è, di certo, il Pino loricato (Pinus leucodermis), simbolo del Parco Da un punto di vista faunistico, l’area del Pollino è fra le più rilevanti di tutto il meridione d’Italia. Oltre alla varietà di ambienti, la posizione geografica consente una elevata ricchezza di specie e di peculiarità zoologiche.
  • 50. Fra gli Insetti menzioniamo Buprestis splendens, uno dei coleotteri più rari d’Europa, Rosalia alpina, Ben dodici sono le specie di rapaci diurni nidificanti, tra cui l’Aquila reale (Aquila chrysaetos), Riguardo i mammiferi, sono rappresentate tutte le specie più significative del Appennino meridionale. Fra questi citiamo: il Lupo. Paesaggi Storico Culturali Patrimonio Culturale Nel territorio del Pollino è presente uno dei siti preistorici più antichi e più importanti d’Europa: la Grotta del Romito, presso Papasidero (CS), dove sono stati rinvenuti dei reperti, risalenti al Paleolitico Superiore, consistenti nell’incisione sulla parete di un masso calcareo di un bovide, il Bos primigenius, “la più maestosa e felice espressione del verismo paleolitico mediterraneo”. Di notevole importanza sono anche le Among the Insects we mention Buprestis splendens, one of the rarest Beetles in Europe, Rosalia alpina, . There are twelve species of diurnal nesting birds of prey, including the Golden Eagle (Aquila chrysaetos), Regarding mammals, all the most significant species of the southern Apennines are represented. Among these we mention: the Wolf. Historical and Cultural Landscapes Cultural Heritage In the area of Pollino is located one of the oldest and most important prehistoric sites in Europe: the Romito Cave, in Papasidero, where some artifacts dating back to the Upper Paleolithic have been found, such as a rock engraving of an ox, the Bos primigenius, defined as “the most majestic and joyous expression of Mediterranean Paleolithic realism”. Of great importance are also the archaeological evidences of some indigenous settlements pre-existing the arrival of Achaean settlers and some important remains of necropolis, including the very recent excavations near Laino Borgo. The settlement in inaccessible territories and economic, religious and political reasons, have accentuated the identification in their language, in their ethnicity, in their religion, in their culture, thus preserving alive and authentic many peculiar traits of their original roots. Through traditions, P a r c o N a z i o n a l e d e l P o l l i n o 4 8
  • 51. customs, the Greek-Byzantine religious rite, the Arbëreshe language, folk songs, and thanks to the tales of the elders, today we can learn the way they once lived, their engaging stories, how they escaped and then abandoned their mother country and the deeds and the courage of their hero, Skanderbeg, who died in 1468. P a r c o N a z i o n a l e d e l P o l l i n o 4 9 testimonianze archeologiche, alcuni abitati indigeni preesistenti all’arrivo dei coloni achei ed importanti resti di necropoli, tra cui citiamo i recentissimi scavi nei pressi di Laino Borgo. L’insediamento in territori poco accessibili e ragioni economiche, religiose e politiche, hanno accentuato l’identificazione nella loro lingua, nella loro etnia, nella loro religione, nella loro cultura, conservando, così, vivi e autentici molti tratti peculiari delle loro originarie radici. Attraverso la cultura materiale, le tradizioni, i costumi, il rito religioso greco-bizantino, la parlata arbëreshe,
  • 52. i canti popolari, i racconti degli anziani si possono apprendere i modi di vita, le loro coinvolgenti vicende, la fuga e l’abbandono della madre patria, le gesta e il coraggio del loro eroe, Skanderbeg, morto nel 1468. Paesaggi enogastronomici Cibo e Prodotti Tipici La coltivazione di grani antichi da cui si realizzano pasta e pane tradizionali, l’enorme e variegata biodiversità di prodotti del campo in ogni stagione, i pregiati tartufi e funghi, le numerose essenze aromatiche spontanee, una grande varietà di legumi, carni e i formaggi ovi-caprini freschi o stagionati, salumi e sott’oli sono solo alcuni esempi di eccellenze che rappresentano questa fetta di territorio dell’area protetta più grande d’Italia. Enogastronomic landscapes Food and Typical Products The cultivation of ancient grains from which traditional pasta and bread are made, the enormous and varied biodiversity of field products in every season, the precious truffles and mushrooms, the numerous spontaneous aromatic essences, a great variety of legumes, meats and sheep or goats cheeses, fresh or seasoned, cured meats and pickles are just some examples of excellence that represent this part of the territory of the largest protected area in Italy. Among these products, there are some that have been placed under specific protections such as the DOP (PDO: P a r c o N a z i o n a l e d e l P o l l i n o 5 0
  • 53. Protected Designation of Origin), such as the Red Aubergine of Rotonda (DOP) and the White Bean of Rotonda (DOP),thePDO Sausage, Sopressata, Capocollo and Pancetta Calabrese, the extra virgin olive oil PDO “Bruzio, sottozona Prepollinica “. P a r c o N a z i o n a l e d e l P o l l i n o 5 1 Tra questi prodotti, ve ne sono alcuni che sono stati posti a tutele specifiche come le DOP del Fagiolo Bianco e della Melenzana Rossa di Rotonda, la Salsiccia, la Sopressata, il Capocollo e la Pancetta Calabrese, l’olio extravergine di oliva “Bruzio sottozona Prepollinica”.
  • 54. P a r c o N a z i o n a l e d e l P o l l i n o Itinerario - Itinerary Km 158 Sentieri di avvicinamento Approach trails Sorgenti - Spring Parco Nazionale del Pollino Pollino National Park Legenda - Legend
  • 55.
  • 56.
  • 57.
  • 58. PARCO NAZIONALE DEL POLLINO Complesso monumentale S. Maria della Consolazione 85048 - Rotonda (PZ) +39 0973 669311 ente@parconazionalepollino.it www.parconazionalepollino.it PARCO NAZIONALE DELLA SILA Via Nazionale snc 87055 - Lorica di San Giovanni in Fiore (CS) + 39 0984 537109 info@parcosila.it www.parcosila.it PARCO NATURALE REGIONALE DELLE SERRE Via Santa Rosellina, 2 89822 - Serra S. Bruno (VV) +39 0963 772825 info@parcodelleserre.it www.parcodelleserre.it PARCO NAZIONALE DELL’ASPROMONTE Via Aurora, 1 89057 - Gambarie di Santo Stefano in Aspromonte (RC) +39 0965 743060 info.posta@parconazionaleaspromonte.it www.parconazionaleaspromonte.it