2. 17/12/16 Direzione Generale delTurismo - www.beniculturali.it 2
– Il turismo mondiale (arrivi internazionali) nel 2015 e’
salito del + 4,4% rispetto al 2014.
– L’Europa e’ la macro-area geografica con la quota di
arrivi più consistente (51,3 %)
– l’Italia si posiziona al 5° posto con 50,7 milioni di arrivi
internazionali (+4,38% rispetto al 2014), in una
classifica dominata dalla Francia (1° con 84,5 milioni)
cui seguono da USA, Spagna e Cina.
– Sino a settembre 2016, gli arrivi internazionali sono
cresciuti del 4% tra gennaio e settembre del 2016,
quasi un miliardo di turisti internazionali che hanno
viaggiato in tutte le aree del mondo
– Per il futuro le stime UNWTO confermano una
crescita a livello internazionale stimata compresa tra il
3,5% e il 4,5%. La previsione, estesa sino al 2030
conferma un andamento globalmente positivo ed
attorno al 4%.
– Risultati che dimostrano come nonostante le continue
sfide poste dagli accadimenti naturali e non, il turismo
è un settore resiliente ed economicamente vivo.
TURISMO nel
mondo: visione
globale
3. TURISMO nel
mondo: visione
globale
17/12/16 Direzione Generale delTurismo - www.beniculturali.it 3
– Per quanto riguarda i ricavi internazionali, (incoming), il
comparto ha generato nel 2015 un valore pari a 1.110
miliardi di €, con un incremento rispetto al 2014 del 3,6%.
– La ripartizione di questo valore per macro aree
geografiche vede l’Europa pesare per il 36,4%, seguita
dall’Asia e Pacifico con il 34%, dall’America con il 22,5%,
Medio oriente 4,4% e Africa 2,7%.
– In questo contesto, l’Italia si posiziona al 7° posto con
35,8 miliardi € - il 3,7% del totale mondiale - registrando
un + 4,5% rispetto al 2014; il nostro Paese è preceduto dal
Regno Unito (6° posto),Tailandia (5°), Francia (4°),
Spagna (3°), Cina (2°) e Usa al 1° posto.
– Sul fronte dei principali paesi generatori di spesa
internazionale (outgoing), si segnala al primo posto la
Cina (263,4 miliardi di € +24,5% sul 2014), seguita dagli
USA (108,6 miliardi di €) e Germania (68,8 miliardi di €).
l’Italia si attesta al 9° posto con 22,0 miliardi di €,
confermando il trend in crescita rispetto agli anni
precedenti.
5. 17/12/16 Direzione Generale delTurismo - www.beniculturali.it 5
FOOD
TOURISM nel
mondo:
qualche dato
Fonte:UNWTO,Skift,WTFA,The
AmericanCulinaryTraveler
6. FOODTOURISM:
il MegaTrend del
millennio
Foodtourismisnothingnew,
butitsexponentialgrowthis
remakinghowdestinations
positionthemselvesinthe
globaltourismmarketplace.
—GregOates
– FoodTourism 2.0: in un’era in cui
praticamente ogni esperienza è digitale, il cibo
rimane caparbiamente un’esperienza
analogica.
– Questo rende le esperienze di viaggio
“culinario” uno dei metodi più importanti di
promozione turistica.
– E’ considerato SMARTTOURISM ma è frutto di
un’operazione di marketing strutturata
– E’ diventato il drive principale attuale del
destination management a livello globale
– La grande sfida deriva dalla crescente diversità
dei profili del turista del food (o travelling
foodie) e da come l’industria turistica si adatta
e risponde a questa crescente segmentazione
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7. FOOD
TOURISM: la
diversità culinaria
uno dei grandi
attrattori per le
destinazioni.
– Il FOOD è un modo splendido di esplorare la cultura locale di un
luogo: si impara tutto, dal clima all’agricoltura, dalle usanze al
lifestyle. Si impara attraverso il cibo, le spezie, il modo di
cucinare. Il cibo racconta la storia, le situazioni sociali, gli
avvenimenti e anche la politica.Ti consente di conoscere in
profondità una comunità, i suoi usi, costumi ed il suoi valori
(Anthony Bourdain, Celebrity Chef USA).
– Il FOOD comunica in maniera ineguagliata il senso di
unicità della destinazione.
– La cucina locale fornisce un’identificazione immediata
e diretta con la storia, le caratteristiche, l’anima della
gente e il ritmo della vita di una realtà locale.
– E’ un ambito del turismo a bassa intensità di
investimenti aggiuntivi (chi vuole costruire un nuovo
convention center, quando basta un food truck?) e a
basso impatto ambientale
– Il grande trend non deriva dai numeri ma dal fatto che
rappresenti un’esperienza complessa e circolare
(soddisfazione dei 5 sensi: olfatto, vista, gusto, tatto,
udito)
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8. FOOD
TOURISM: il
foodie, il food
porn ed il culinary
storytelling
– Chi è il FOODIE?
– Una persona che ha un ardente o raffinato interesse nel
cibo o negli alcolici (tipicamente vino e derivati). Il
Foodie vede il cibo come un hobby ed è sempre alla
ricerca di una nuova esperienza (Wikipedia)
– 13 profili diversi (Avventuriero, Ambiance, Autentico,
Budget, Eclettico, Gourmet, Innovativo, Localista,
Novizio, Organico, Sociale,Trendy,Vegetariano).
– Il FOODPORN: la nuova tendenza social a fotografare
ogni piatto ed a condividerlo.
– E’ una spettacolarizzazione della presentazione visiva
di un piatto: il glamour nel cibo. Attualmente divenuta
la miglior forma di pubblicità a basso costo per un food
outlet o collegati.
– DATI: una ricerca del 2016 ha analizzato 10 milioni di
immagini con #foodporn, postate da 1.7 milioni di
utenti: l’Italia è seconda solo agli Stati Uniti come
frequenza di posting e prima degli inglesi.
– Il Culinary Storytelling (non solo foto) e’ lo strumento
narrativo alla base del food travel marketing.
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10. FOOD
TOURISM: i
trend del futuro
– I Celebrity Chefs: Food Media superstars e i
loro programmi (Masterchef, Hell’s Kitchen, La
cucina di Giorgione)
– Food Festivals: eventi di più giorni che
promuovono esperienze culinarie di ogni tipo
(minimo costo, massimo impatto)
– Food training: le famigerate “master class” da
parte dei ”media” chef
– Itinerari legati al cibo e soprattutto al vino:
forse la parte più antica dell’eventistica del
cibo e molto legata al territorio.
– Il Meal Sharing: nella ricerca spasmodica di
esperienze culinarie autentiche, entrare nella
cucina di qualcun altro e’ il massimo
dell’esclusivo e dell’originale. Non si conosce la
cucina di un luogo, ma addirittura di una
persona.
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