1. Cosa ci unisce
“La nostra libertà non sarà completa fino a
quando il popolo palestinese non sarà libero”
Nelson Mandela
▶ in primo luogo il bisogno di umanità, giustizia
e la nonviolenza attiva per un mondo senza armi
e senza guerre
▶ la nostra adesione al rispetto della legalità
internazionale e dei diritti umani in Israele e
Palestina
▶ la promozione di una informazione basate sui
fatti per fare verità sulle condizioni del popolo
palestinese sotto occupazione militare israeliana
e delle minoranze palestinesi arabe in Israele
▶ il sostegno ai Comitati Popolari per la
resistenza nonviolenta e alle altre organizzazioni
che hanno scelto la nonviolenza come forma di
lotta contro l’occupazione militare israeliana, il
muro dell’apartheid e di annessione coloniale,
con particolare attenzione ai movimenti delle
donne e delle nuove generazioni
▶ fare lobby presso istituzioni locali, nazionali e
internazionali per la fine dell’occupazione
militare israeliana e l’autoderminazione del
popolo palestinese compresi i profughi
▶ la scelta delle campagne, per esempio
l’opposizione all’evacuazione della Valle del
Giordano e della Firing zone a sud delle colline di
Hebron, per la libertà dei prigionieri politici, per
il sostegno e la diffusione della cultura e dell’arte
palestinese, i progetti di sostegno economico
come quello di Rajaa (borsa di studio in
Palestina) o il Freedom Theatre di Jenin (affitto
del capannone per le prove) , partecipazione alla
campagna Bds in generale ed in particolare per
la sospensione dell’accordo di associazione
Eu-Israele e il totale boicottaggio delle
produzioni delle e nelle colonie
▶ organizzare speaking tour in Italia di rappresentanti dei Comitati Popolari facendo scegliere
a loro i partecipanti e ruotare ogni volta con i
diversi villaggi o città (vedi tour precedenti di
Nabi Saleh, Al Masara, Bili’in, Hebron, AlMufaqqarah, AtTuwani, Kafr Khaddum)
▶ contribuire a rompere lo stereotipo, costruito
ad arte, del popolo palestinese o eterna vittima o
terrorista, restituendo tutti intera la sua identità
e creatività facendo conoscere in Italia la cultura
palestinese, sia quella tradizionale che quella
contemporanea (vedi Teatri di Vita a Bologna,
Youth Palestinian National Orchestra, mostre di
Riwaq e Hebron per la difesa del patrimonio
culturale, scrittori, poeti, cinema, pittura)
▶ il dialogo e l’apertura verso chi si oppone
all’ingiustizia, siamo contrari alle sette, ai
linguaggi codificati e all’esclusione, siamo per
coordinarsi al massimo con altre associazioni e
movimenti senza perdere la nostra identità
▶ la volontà di essere costruttori/trici di pace e
giustizia impegnandosi a costruire ponti tra le
diverse istanze, riconoscendo l’asimmetria tra
un popolo occupato e uno occupante, dando
valore alle voci e alle forze che vogliono agire
insieme, come quegli israeliani che in vari
movimenti sono contro l’occupazione militare e
chiedono giustizia e libertà per tutti e tutte
▶ la scelta di avere un’organizzazione leggera,
agile ed inclusiva, capace di rispettare e
valorizzare le differenze, nella quale ciascuno e
ciascuna contino e siano attivi, ciascuno/a
secondo le proprie possibilità
▶ la consapevolezza di dover conoscere,
approfondire e riflettere, per poter diffondere in
maniera efficace i temi della causa della libertà,
dignità , giustizia pace
▶ la consapevolezza di quanto siano importanti
i viaggi di conoscenza e solidarietà che
organizziamo, cosi come la partecipazione alla
missioni civili di pace, ad esempio la protezione
dei contadini durante il periodo del raccolto
delle olive e i campi di lavoro
▶ far vivere a più persone possibili queste
esperienze per farle diventare memoria fertile e
dare continuità alle attività in Italia sul diritto dei
palestinesi alla vita, alla terra e alla libertà e dei
due popoli alla coesistenza pacifica in
eguaglianza e libertà
Questi primi punti sono solo l’inizio.........starà a tutte e tutti noi
la capacità e la voglia di arricchire il nostro fare e il nostro pensare.
Sostienici. Aderisci.
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