A partire dalla storia della public library e dalla sua costante necessità di trovare una legittimazione sociale, passerò in rassegna alcuni nodi che periodicamente ritornano nel dibattito, in particolare nei momenti di crisi: biblioteca per tutti o per una minoranza; utenza propria e impropria; spazio pubblico o civico; buona letteratura o desiderata degli utenti; funzione educativa o intrattenimento; funzione culturale o sociale; attività legate al libro e alla lettura o anche altre.
5. Origini della public library
•Gran Bretagna e Stati Uniti intorno alle metà del XIX secolo
•Processo di industrializzazione e ascesa della classe proletaria
•Ampliamento progressivo dell’istruzione pubblica gratuita
•Integrazione di nuovi gruppi sociali provenienti dalle campagne o
da altri paesi
•Strumento di pace sociale e supporto alla formazione del ceto
medio
6. Originalità della public library
•Biblioteche per gli studiosi vs. biblioteche per tutti
•Biblioteche dello stato e/o volute da mecenati vs. biblioteche finanziate
dalla comunità
•Biblioteche di conservazione e trasmissione del sapere vs. biblioteche di
formazione e informazione
•Sguardo puntato quasi esclusivamente sugli utenti contemporanei
7. Tappe successive
•Ampia diffusione nel mondo angloamericano
•Dopo le guerre mondiali affermazione definitiva anche
in Europa
•In quegli stessi anni processo di diversificazione
tipologica delle biblioteche sulla base dei pubblici e
degli utilizzi
•Nascono i mezzi di comunicazione di massa
•In Italia le biblioteche pubbliche in senso proprio
nascono dopo la nascita delle Regioni
•In quegli stessi anni arriva Internet e nel giro di
vent’anni il World Wide Web
9. Le funzioni della public library (IFLA/Unesco, 2001)
[Il suo] compito primario [...] è offrire risorse e servizi […] per
soddisfare le esigenze individuali e collettive di istruzione,
informazione e sviluppo personale, compreso lo svago e l’impiego
del tempo libero.
Le biblioteche svolgono un ruolo importante nello sviluppo e nel
consolidamento di una società democratica
10. “A state of
permanent ideological crisis”
La biblioteca pubblica per sua stessa
natura «necessita di ridisegnare
continuamente la propria
organizzazione, le proprie raccolte, i
propri servizi, seguendo i
cambiamenti della società, del
contesto in cui nasce e cresce»
(Leslie Burger, ALA)
11. Il dibattito sulla
biblioteca pubblica oggi
«Chiudiamo questi mausolei ridondanti e obsoleti e utilizziamo il denaro per
migliorare le strutture educative della nazione oppure ripaghiamo il nostro
enorme debito. [...] È tempo che le biblioteche facciano la fine dei dinosauri»
(lettore, Guardian, marzo 2010)
«Mantenere spazi culturali che ci aiutano a crescere come individui è l’unica
cosa che ci salverà da questa crisi»
(Isabel, El Paìs, maggio 2012)
14. «In un periodo di crescita economica lenta e di contrazione della
spesa pubblica, un servizio pubblico che si basa su un uso volontario,
che è usato da una percentuale relativamente piccola della
popolazione, che ha molti possibili sostituti […] e che non è
considerato vitale dalla maggioranza della popolazione è probabile
che si ritrovi sotto pressione»
(Lawrence J. White, economista, 1983)
16. Oliver Garceau, The public library in the
political process, 1949
•La lettura è una cosa buona di per sé
•Accesso gratuito alle fonti di qualità e alla
conoscenza come mezzo per crescere
individualmente
•Fonte di conoscenza per la cittadinanza
informata sulla quale si basa il destino di una
democrazia responsabile
•Conoscenza registrata come condizione della
continuità sociale e culturale
17. Robert Leigh e le fallacie
della Library Faith
•Formazione delle opinioni, dei gusti e delle motivazioni
individuali dipende solo minimamente dalle biblioteche
•L’uso della biblioteca non è obbligatorio
•Imparare al di fuori della scuola dipende non solo
dall'esistenza delle opportunità, ma anche
dall'interesse, dalla volontà e dalla capacità
•Decisione informata è un'eredità del razionalismo
settecentesco
•I bisogni degli utenti sono spesso ordinari e persino
triviali
19. Biblioteche per tutti o
per una minoranza?
•Uso volontario della biblioteca: autoselezione del
pubblico
•Prevalenza del ceto medio
•Aree di maggiore prontezza culturale delle comunità di
riferimento
•Gruppi sociali già sensibili o sensibilizzati ai temi della
cultura, dell’informazione, della conoscenza
20. Neutralità o difesa dei valori alla base
della public library?
•La neutralità è possibile o la biblioteca pubblica è
politica per definizione in tutte le sue
manifestazioni?
•Dopo l’elezione di Trump, nel mondo delle public
libraries americane si discute molto di questo:
http://librarianinblack.net/librarianinblack/alastate
ments/
A chi deve rispondere la biblioteca? Ai propri valori,
all’amministrazione che la finanzia o al pubblico?
21. Usi propri e impropri?
UTENTI/USI “PROPRI”?
Utenti “bibliografici” = quelli interessati alle
collezioni
Utenti “culturali” = quelli interessati alla
fruizione degli spazi per attività ludico-
culturali e formative
Utenti “partecipanti” = quelli desiderosi di
diventare parte attiva nella organizzazione di
iniziative e nella produzione di nuova
conoscenza
UTENTI/USI “IMPROPRI”?
Utenti “sociali” = singoli e gruppi con bisogni di
natura più propriamente afferente al welfare
sociale
Utenti “occupanti” e/o “free riders” = coloro
che non sono alla ricerca di un servizio, bensì
vengono in biblioteca per utilizzarne le
facilities (bagni, prese, sedie) e/o perché è un
luogo non obbligatorio, gratuito e dove puoi
stare senza un motivo preciso
Poi ci sono gli studenti con i libri personali =
utenza “propria” o “impropria”?
22. Spazio pubblico o civico?
•Spazio pubblico: è un luogo fisico (o virtuale) caratterizzato
da un uso sociale collettivo ove chiunque ha il diritto di
circolare o dialogare
•I comportamenti che si svolgono nello spazio pubblico sono
regolati da statuti, norme o leggi che tutelano l'interesse
generale della cittadinanza
•C’è qualche differenza tra una piazza, un parco, una stazione
e una biblioteca?
•La biblioteca è uno spazio pubblico funzionalizzato
23. Buona letteratura o
desiderata degli utenti?
•La biblioteca pubblica – non potendo acquistare tutto
quello che viene pubblicato – deve svolgere un’azione di
stimolo all’utilizzo di contenuti editoriali di qualità e/o di
nicchia ovvero seguire i desiderata degli utenti?
• La prima opzione la differenzia dai servizi commerciali e ne
giustifica il ruolo di servizio pubblico
• La seconda opzione è indispensabile se la biblioteca vuole
raggiungere una parte più ampia della popolazione che
altrimenti la diserterebbe
•Adozione di soluzioni di compromesso (con il digitale la
biblioteca sceglie sempre meno)
24. Funzione educativa o intrattenimento?
•Lo svolgimento di una funzione a supporto dell’istruzione
formale obbligatoria giustifica la natura della biblioteca come
servizio pubblico in quanto ha una ricaduta sulla collettività
•Intrattenimento e svago sono maggiormente richiesti dal
pubblico
•Entro quali limiti si giustifica la gratuità per tutti di un’attività di
intrattenimento e svago il cui vantaggio è primariamente per il
singolo?
25. Funzione culturale o
funzione sociale?
In quanto spazio pubblico per tutti le
biblioteche pubbliche sono chiamate a
svolgere – oltre che una funzione più
propriamente culturale – anche una
funzione sociale
Questo crea degli interrogativi in merito alle
competenze dei bibliotecari e ai rapporti
con altri servizi pubblici specializzati sul
territorio
26. Attività legate al libro e alla lettura
o anche altre?
Legame millenario con i supporti che registrano
la memoria (libri e altri emersi nel tempo) e le
attività ad essi legate
Nel tempo disponibilità a rispondere anche ad
altri tipi di bisogni: formativi a 360°, della vita
pratica, di intrattenimento
Periodicamente il confine tra biblioteca e centro
sociale e culturale si riduce, soprattutto nei
periodi di crisi sociale e recessione economica
27. “Libraries used to be about books; then they were about information;
now they’re about being everything for everyone.
Public libraries seem willing to do anything to get users through the
door.”
(the annoyed librarian, Public libraries: why do they bother?, 2008)
29. Wayne A. Wiegand,
Part of our lives, 2015
Costante necessità di mediazione su più fronti e a più
livelli = meccanismo attraverso il quale le biblioteche
hanno contribuito a definire nel tempo i parametri dei
valori culturali accettabili per la propria comunità
Motivo per cui le biblioteche pubbliche americane hanno
continuato a sopravvivere nel tempo è perché hanno da
un lato conservato le proprie pratiche e dall'altro accolto i
cambiamenti su cui i loro utenti hanno insistito
30. La biblioteca pubblica non può sfuggire alle
sue contraddizioni
I bibliotecari possono rispondere solo con
la consapevolezza, la professionalità e il
buonsenso alla ricerca costante del migliore
compromesso