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Il ruolo sociale della
biblioteca pubblica.
Riflessioni e casi di
studio
Anna Galluzzi
Sommario
• La mission della biblioteca pubblica
• La biblioteca pubblica nella dinamica pubblico/privato
• La biblioteca pubblica contemporanea e i suoi modelli
• La crisi economica e le sue conseguenze
• Crisi di identità e la storia che ritorna
• L’emergere della «biblioteca sociale»
• Rapporti tra biblioteconomia sociale e biblioteca sociale
• Il «cortocircuito» della biblioteca pubblica
La mission della
biblioteca pubblica
La definizione IFLA/Unesco (2001)
Fenomeno su scala mondiale che si incontra in
società e culture differenti e a diversi livelli di
sviluppo
Organizzazione istituita, sostenuta e finanziata
dalla comunità, tramite l’amministrazione locale,
regionale o nazionale, oppure tramite altre forme di
organizzazione collettiva
Le funzioni della public library
(IFLA/Unesco, 2001)
• [Il suo] compito primario [...] è offrire risorse e
servizi […] per soddisfare le esigenze
individuali e collettive di istruzione,
informazione e sviluppo personale,
compreso lo svago e l’impiego del tempo libero.
• Le biblioteche svolgono un ruolo importante
nello sviluppo e nel consolidamento di una
società democratica.
Originalità della public library
• Biblioteche per gli studiosi vs. biblioteche per tutti
• Biblioteche dello stato e/o volute da mecenati vs. biblioteche
finanziate dalla comunità
• Biblioteche di conservazione e trasmissione del sapere vs.
biblioteche di formazione e informazione
• Sguardo puntato quasi esclusivamente sugli utenti
contemporanei
La biblioteca pubblica
nella dinamica
pubblico/privato
La classificazione di beni e servizi
Criteri di classificazione:
Rivalità
Escludibilità
Scarsità
Sovranità dell’individuo
Esternalità
Stato o mercato?
La classificazione dei beni
Beni pubblici puri
Beni sociali:
beni sociali puri
beni meritori
Beni privati
Lo stato sociale: le origini
Sistema politico-economico-sociale con la finalità
di ridurre le diseguaglianze sociali
Seconda metà del XIX secolo con
l'industrializzazione e l'ascesa della classe
proletaria
Strumento di pace sociale e processo di
formazione del ceto medio
Lo stato sociale: dopo gli anni ‘70
Crisi economica degli anni ’70
Anni ‘80-’90: caduta del muro di Berlino e del
modello economico-politico del socialismo reale
Messa in discussione ideologica e pratica delle
politiche di welfare
Ampliamento degli spazi di gestione privata
Vittoria del capitalismo finanziario
(“turbocapitalismo”)
Lo stato sociale: dopo il 2008
Crisi finanziaria globale a partire dal 2008
Critica del turbocapitalismo
Nuovi spazi di consenso sociale per i beni
pubblici e per il benessere svincolato dalla
crescita economica
Ma il capitalismo e la contrazione del
welfare non vengono messi in discussione
E la biblioteca pubblica dove si
colloca?
Nel mondo angloamericano
seconda metà dell’800
un intervento rivolto prevalentemente alla working
class a fini di pacificazione e di garanzia di stabilità
sociale
originale categoria di bene pubblico
sostanzialmente meritorio a livello statale
trattato a livello locale come un bene comune in
quanto sottoposto alla scelta (sebbene non gestito
direttamente) dalla comunità cui era destinato
E la biblioteca pubblica dove si
colloca?
In Francia:
nazionalizzazione del patrimonio bibliotecario
dopo la Rivoluzione
idea che il patrimonio culturale appartiene a
tutti i cittadini
la declinazione francese si avvicina di più al
concetto di “bene pubblico puro”
questo tipo di bene entrerà a far parte
dell’offerta dello stato sociale
La biblioteca pubblica
contemporanea e i suoi
modelli
Prima della crisi economica del
2008
• Ci si è interrogati molto sul futuro della
biblioteca pubblica e sulla sua necessità di
rinnovarsi
• In quegli anni sono nate molte nuove
biblioteche pubbliche (in edifici spesso
realizzati ex-novo ovvero ristrutturati) e sono
stati elaborati nuovi modelli
Biblioteca di nicchia
Reference library
Biblioteca-libreria
Biblioteca-spazio urbano
Biblioteca-luogo esperienziale
La biblioteca di nicchia
“lunga coda”: chi può vantare una sua
funzione e competenza specifica deve
utilizzarla e valorizzarla
Le città sono la “coda lunga dello spazio
urbano”
La reference library
Centralità assoluta
dell’apprendimento continuo
Biblioteca d’informazione, di studio, di
formazione e ricerca, di divulgazione o
d’intrattenimento
Forte personalizzazione del servizio
La biblioteca-libreria
Organizzazione immediatamente
comprensibile da parte dell’utente
Criteri adoperati nella realizzazione di una
libreria o comunque di un’attività commerciale
Al di là della presenza di spazi di ristorazione e
intrattenimento e dell’allungamento degli orari
di apertura
Biblioteca-spazio urbano e sociale
Si interroga, oltre che sulla sua localizzazione,
sul bacino d’utenza al quale si rivolge e per il
quale deve costruire i suoi servizi
Risponde anche a bisogni più strettamente
sociali, rispetto ai quali la biblioteca tradizionale
ha normalmente grosse difficoltà a collocarsi
Biblioteca “esperienziale”
Dal “servizio” all’“esperienza”
Rendere la biblioteca un luogo esperienziale
(senza trasformarlo in un parco a tema) :
strumenti che sappiano catturare l’attenzione e la
partecipazione degli utenti
sperimentazione delle nuove forme di socializzazione
della conoscenza
rendere unico ed originale il modo in cui fruire dei
servizi della biblioteca
Qualche caratteristica comune
Localizzazione
Valore architettonico
Presenza nell’edificio di spazi per altre funzioni
Funzione urbana
Orari di apertura
Riflessione sulle collezioni e sulla loro organizzazione
Rapporti con altri soggetti urbani, non solo di area culturale
Molteplicità degli usi previsti
Successo di pubblico
Luoghi di svago, non solo di studio e di lavoro
La multipurpose library
conciliare piccole e grandi dimensioni
realizzare servizi personalizzati, ma al contempo
standardizzati
potenziare le funzioni di svago e, al contempo, rafforzare
quelle di studio e di ricerca
lavorare sulle componenti funzionali, ma anche su
quelle esperienziali e metaforiche
rilanciare la biblioteca come luogo pubblico della città
La crisi economica (e la
rivoluzione
tecnologica) e le sue
conseguenze
Chiudiamo questi mausolei ridondanti e obsoleti
e utilizziamo il denaro per migliorare le strutture
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nostro enorme debito.
Internet ci ha dato accesso all’informazione a un
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decennio fa.
È tempo che le biblioteche facciano la fine dei
dinosauri.
(Lettore del Guardian, marzo 2010)
Le biblioteche non hanno solo a che fare con
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formazione lungo tutto l’arco della vita.
(John, Guardian, gennaio 2011)
Mantenere spazi culturali che ci aiutano a crescere
come individui è l’unica cosa che ci salverà da
questa crisi.
(Isabel, El Paìs, maggio 2012)
Crisis (John Palfrey)
• Effetto combinato sulle biblioteche di due fenomeni:
 la crisi economica
 la rivoluzione tecnologica
• Anche se ci fossero disponibilità economiche crescenti nel
prossimo futuro, i bibliotecari devono comunque accettare
che non è possibile pensare al loro lavoro come nel passato
analogico, perché nel mondo del digitale non c'è modo
di garantire il controllo e il possesso di tutti i
contenuti prodotti
Crisi di identità e la
storia che ritorna
•Un crisi di
identità
senza
precedenti?
“A state of
permanent ideological crisis”
• La biblioteca pubblica per
sua stessa natura
«necessita di ridisegnare
continuamente la
propria organizzazione, le
proprie raccolte, i propri
servizi, seguendo i
cambiamenti della società,
del contesto in cui nasce e
cresce»
(Leslie Burger, ALA)
In un periodo di crescita economica lenta e di
contrazione della spesa pubblica, un servizio
pubblico che si basa su un uso volontario, che è
usato da una percentuale relativamente piccola
della popolazione, che ha molti possibili sostituti
[…] e che non è considerato vitale dalla
maggioranza della popolazione è probabile che si
ritrovi schiacciato.
Lawrence J. White, economista, 1983
Lawrence J. White, economista, 1983
• Biblioteche: uso volontario
• Utenza: middle and upper class
• Non utilizzatori sono la maggioranza
• Bene meritorio, ma su che basi ha senso che sia finanziato
dall’intera società e che sia gratuito per tutti?
• Introdurre delle fees?
• Biblioteche pubbliche da collegare alla formazione formale e
permanente
• Halo effect di cui gode la biblioteca pubblica derivante da libri e
educazione (ma è ancora così?)
L’emergere della
biblioteca “sociale”
Negli ultimi anni...
•spazi non più solo a carattere culturale ed
educativo, bensì anche ludico e sociale
•luoghi di identità e di appropriazione da
parte della cittadinanza e dei suoi gruppi
sociali
•luoghi di creazione e produzione di
conoscenza
...cambiano i pubblici e gli usi
c'è chi entra per scaldarsi d'inverno
chi perché ha bisogno di aiuto per cercare
lavoro
chi per usare attrezzature e software che
alcune biblioteche mettono a disposizione
chi perché c'è un bagno
chi perché c'è Internet e il wifi gratis
chi per utilizzare le prese elettriche
chi per frequentare un corso
chi per leggere i giornali
chi perché non sa come impiegare il proprio
tempo
chi per prendere dei libri o dei dvd in prestito
chi perché vuole socializzare
• chi perché è appena arrivato nel nostro paese
e non sa come districarsi con la burocrazia
• chi per partecipare ad un'iniziativa della
biblioteca
• chi perché ha bisogno di un posto silenzioso
dove studiare
• chi perché necessita di uno spazio per
lavorare in gruppo
• chi perché ha bisogno di un posto sicuro dove
portare i bambini per attività ludico-
formative non scolastiche
• chi perché è uno dei pochi posti in cui non
devi giustificare perché sei lì ed è gratis
• chi perché si sente solo
• chi perché è il posto più vicino e aperto più a
lungo dove fermarsi per fare varie cose
Si amplia la base dell’utenza, oppure si trasforma la sua composizione?
Categorizziamo?
Utenti/usi “propri”?
• Utenti “bibliografici” = quelli
interessati alle collezioni
• Utenti “culturali” = quelli
interessati alla fruizione degli spazi
per attività ludico-culturali e
formative
• Utenti “partecipanti” = quelli
desiderosi di diventare parte attiva
nella organizzazione di iniziative e
nella produzione di nuova conoscenza
Utenti/usi “impropri”?
• Utenti “sociali” = singoli e gruppi
con bisogni di natura più
propriamente afferente al welfare
sociale
• Utenti “occupanti” e/o “free
riders” = coloro che non sono alla
ricerca di un servizio, bensì vengono
in biblioteca per utilizzarne le
facilities (bagni, prese, sedie) e/o
perché è un luogo non obbligatorio,
gratuito e dove puoi stare senza un
motivo preciso
Fino a che punto una struttura culturale complessa è
chiamata a rispondere a bisogni sociali, anche acuti,
espressi dai suoi abitanti senza condizionare o
compromettere la sua mission?
Come possono convivere nello stesso luogo popolazioni
diverse, con bisogni culturali e sociali diversi e a volte
conflittuali?
Come è possibile coniugare, in uno spazio fortemente
accessibile, bisogni di accoglienza, di sicurezza e di cultura?
I nuovi volti della biblioteca pubblica. Tra cultura e accoglienza,
a cura di Maurizio Bergamaschi.
Milano: Franco Angeli, 2015
Problemi reali... Interrogativi legittimi
Biblioteca Sormani –
Milano
Biblioteca comunale - Trento
Biblioteca “sociale”:
qualche esempio e qualche risposta
San Francisco Public Library
Leah Esguerra, un’operatrice sociale a San
Francisco, inizia la sua giornata girando tra
gli scaffali della Biblioteca centrale della
città.
Cerca senzatetto che hanno bisogno della
sua assistenza.
Esguerra è la prima operatrice sociale di
biblioteca. Dal 2009, fornisce servizi sociali
e programmi sociali di azione sul campo a
molti utenti senzatetto della biblioteca.
• Biblioteca Sormani di Milano
• «Abbiamo chiamato i Servizi sociali,
cercato un'associazione di volontariato e
messo in piedi il primo gruppo di "auto
aiuto" formato dagli stessi nostri utenti
borderline, che proveranno a interagire e
ad aiutarsi fra di loro». Non solo.
• Parise, con l'appoggio di Paola Bocci,
consigliera comunale referente per le
biblioteche, ha pensato di mettere a
disposizione dei senzatetto della Sormani
una stanza ad hoc, con computer e un
animatore del Comune che farà la regia
degli incontri finalizzati a inventare
magari un futuro diverso, un curriculum,
un lavoro.
Rapporti tra
biblioteconomia sociale
e biblioteca sociale
Biblioteconomia sociale – una
definizione
La disciplina che si occupa della
biblioteca come ‘sistema sociale
fatto dalle persone per le
persone’.
• OGGETTO:
DOCUMENTI
BIBLIOTECONOMIA
DOCUMENTALE
• OGGETTO:
SERVIZI
BIBLIOTECONOMIA
GESTIONALE
• OGGETTO:
PERSONE
BIBLIOTECONOMIA
SOCIALE
Uno slittamento precedente
Biblioteconomia sociale si occupa di
biblioteche sociali?
• È importante evitare qualunque ambiguità che possa portare a
pensare che la biblioteconomia sociale si occupi della funzione
sociale delle biblioteche.
• La biblioteconomia sociale mette al centro dell'analisi le
persone, partendo dal presupposto che le biblioteche non sono
fatte soltanto di collezioni bibliografiche e di servizi
•
• Tale ampliamento dell'orizzonte della biblioteconomia è stato
qualificato con l'aggettivo "sociale" perché ha individuato nei
metodi delle scienze sociali gli strumenti più adatti a compiere
questo ulteriore salto
Il «cortocircuito» della
biblioteca pubblica
• Sembrerebbe che il processo di
trasformazione delle biblioteche in
community centres non abbia incrementato
significativamente i numeri, bensì ne abbia
semplicemente modificato l'utilizzo
• L'uso della biblioteca per una «fruizione
specifica» sarebbe diminuito e sarebbe stato
compensato da quelle che Faggiolani e Federici
chiamano «fruizione estesa» e «nuova
fruizione».
Alla ricerca di un difficile
equilibrio
• Che fare?
 continuare a tenere aperte le porte a frequentatori non
interessati specificamente alle biblioteche
 ma anche garantire condizioni adeguate agli utenti
tradizionali
• In caso contrario, si rischia di
 cancellare la specificità della biblioteca, che continua a
interessare una parte della comunità
 sottrarre alla comunità stessa una possibile risposta a
bisogni emergenti e avvertiti per i quali non esistono valide
risposte alternative
Proposte e soluzioni
Uno spazio multifunzionale che non
coincida in toto con la biblioteca (e con
la gestione dei bibliotecari) potrebbe
essere il modo giusto per soddisfare il bisogno
di spazi altri, e al contempo per coltivare
quella minoranza che ha bisogno della
biblioteca e dei suoi servizi
Per immaginare intrecci insoliti tra volumi e
suoni, schermi e corpi, sedie e movimento, non ci
vuole soltanto fantasia e creatività ma
conoscenza effettiva di chi sono e che cosa piace
agli abitanti, di diverse generazioni ed età, ceti e
preferenze culturali. Bisogna insomma conoscere
bene il territorio su cui ci si trova e non sperare
che la biblioteca trasformi quest’ultimo, anche se
a lunga scadenza la simbiosi potrebbe finire per
avvenire
Mariangela Roselli
Proposte e soluzioni
• Uso molteplice e adattativo delle biblioteche: luogo
di lettura e informazione, di giorno, e centri culturali, di
sera
• Progettazione degli spazi e loro gestione che
continuino a farli percepire come spazi liberi, ma che
contribuiscano a determinare gli usi più appropriati per
ciascuna area in un determinato momento e tipo di
allestimento
• Non esistono ricette, né si può avere la presunzione di
sapere in anticipo cosa accadrà. Si può solo accrescere la
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anna.galluzzi@gmail.com

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Il ruolo sociale della biblioteca pubblica. Riflessioni e casi di studio

  • 1. Il ruolo sociale della biblioteca pubblica. Riflessioni e casi di studio Anna Galluzzi
  • 2. Sommario • La mission della biblioteca pubblica • La biblioteca pubblica nella dinamica pubblico/privato • La biblioteca pubblica contemporanea e i suoi modelli • La crisi economica e le sue conseguenze • Crisi di identità e la storia che ritorna • L’emergere della «biblioteca sociale» • Rapporti tra biblioteconomia sociale e biblioteca sociale • Il «cortocircuito» della biblioteca pubblica
  • 4. La definizione IFLA/Unesco (2001) Fenomeno su scala mondiale che si incontra in società e culture differenti e a diversi livelli di sviluppo Organizzazione istituita, sostenuta e finanziata dalla comunità, tramite l’amministrazione locale, regionale o nazionale, oppure tramite altre forme di organizzazione collettiva
  • 5. Le funzioni della public library (IFLA/Unesco, 2001) • [Il suo] compito primario [...] è offrire risorse e servizi […] per soddisfare le esigenze individuali e collettive di istruzione, informazione e sviluppo personale, compreso lo svago e l’impiego del tempo libero. • Le biblioteche svolgono un ruolo importante nello sviluppo e nel consolidamento di una società democratica.
  • 6. Originalità della public library • Biblioteche per gli studiosi vs. biblioteche per tutti • Biblioteche dello stato e/o volute da mecenati vs. biblioteche finanziate dalla comunità • Biblioteche di conservazione e trasmissione del sapere vs. biblioteche di formazione e informazione • Sguardo puntato quasi esclusivamente sugli utenti contemporanei
  • 7. La biblioteca pubblica nella dinamica pubblico/privato
  • 8. La classificazione di beni e servizi Criteri di classificazione: Rivalità Escludibilità Scarsità Sovranità dell’individuo Esternalità Stato o mercato?
  • 9. La classificazione dei beni Beni pubblici puri Beni sociali: beni sociali puri beni meritori Beni privati
  • 10. Lo stato sociale: le origini Sistema politico-economico-sociale con la finalità di ridurre le diseguaglianze sociali Seconda metà del XIX secolo con l'industrializzazione e l'ascesa della classe proletaria Strumento di pace sociale e processo di formazione del ceto medio
  • 11. Lo stato sociale: dopo gli anni ‘70 Crisi economica degli anni ’70 Anni ‘80-’90: caduta del muro di Berlino e del modello economico-politico del socialismo reale Messa in discussione ideologica e pratica delle politiche di welfare Ampliamento degli spazi di gestione privata Vittoria del capitalismo finanziario (“turbocapitalismo”)
  • 12. Lo stato sociale: dopo il 2008 Crisi finanziaria globale a partire dal 2008 Critica del turbocapitalismo Nuovi spazi di consenso sociale per i beni pubblici e per il benessere svincolato dalla crescita economica Ma il capitalismo e la contrazione del welfare non vengono messi in discussione
  • 13. E la biblioteca pubblica dove si colloca? Nel mondo angloamericano seconda metà dell’800 un intervento rivolto prevalentemente alla working class a fini di pacificazione e di garanzia di stabilità sociale originale categoria di bene pubblico sostanzialmente meritorio a livello statale trattato a livello locale come un bene comune in quanto sottoposto alla scelta (sebbene non gestito direttamente) dalla comunità cui era destinato
  • 14. E la biblioteca pubblica dove si colloca? In Francia: nazionalizzazione del patrimonio bibliotecario dopo la Rivoluzione idea che il patrimonio culturale appartiene a tutti i cittadini la declinazione francese si avvicina di più al concetto di “bene pubblico puro” questo tipo di bene entrerà a far parte dell’offerta dello stato sociale
  • 16. Prima della crisi economica del 2008 • Ci si è interrogati molto sul futuro della biblioteca pubblica e sulla sua necessità di rinnovarsi • In quegli anni sono nate molte nuove biblioteche pubbliche (in edifici spesso realizzati ex-novo ovvero ristrutturati) e sono stati elaborati nuovi modelli
  • 17. Biblioteca di nicchia Reference library Biblioteca-libreria Biblioteca-spazio urbano Biblioteca-luogo esperienziale
  • 18. La biblioteca di nicchia “lunga coda”: chi può vantare una sua funzione e competenza specifica deve utilizzarla e valorizzarla Le città sono la “coda lunga dello spazio urbano”
  • 19. La reference library Centralità assoluta dell’apprendimento continuo Biblioteca d’informazione, di studio, di formazione e ricerca, di divulgazione o d’intrattenimento Forte personalizzazione del servizio
  • 20. La biblioteca-libreria Organizzazione immediatamente comprensibile da parte dell’utente Criteri adoperati nella realizzazione di una libreria o comunque di un’attività commerciale Al di là della presenza di spazi di ristorazione e intrattenimento e dell’allungamento degli orari di apertura
  • 21. Biblioteca-spazio urbano e sociale Si interroga, oltre che sulla sua localizzazione, sul bacino d’utenza al quale si rivolge e per il quale deve costruire i suoi servizi Risponde anche a bisogni più strettamente sociali, rispetto ai quali la biblioteca tradizionale ha normalmente grosse difficoltà a collocarsi
  • 22. Biblioteca “esperienziale” Dal “servizio” all’“esperienza” Rendere la biblioteca un luogo esperienziale (senza trasformarlo in un parco a tema) : strumenti che sappiano catturare l’attenzione e la partecipazione degli utenti sperimentazione delle nuove forme di socializzazione della conoscenza rendere unico ed originale il modo in cui fruire dei servizi della biblioteca
  • 23. Qualche caratteristica comune Localizzazione Valore architettonico Presenza nell’edificio di spazi per altre funzioni Funzione urbana Orari di apertura Riflessione sulle collezioni e sulla loro organizzazione Rapporti con altri soggetti urbani, non solo di area culturale Molteplicità degli usi previsti Successo di pubblico Luoghi di svago, non solo di studio e di lavoro
  • 24. La multipurpose library conciliare piccole e grandi dimensioni realizzare servizi personalizzati, ma al contempo standardizzati potenziare le funzioni di svago e, al contempo, rafforzare quelle di studio e di ricerca lavorare sulle componenti funzionali, ma anche su quelle esperienziali e metaforiche rilanciare la biblioteca come luogo pubblico della città
  • 25. La crisi economica (e la rivoluzione tecnologica) e le sue conseguenze
  • 26. Chiudiamo questi mausolei ridondanti e obsoleti e utilizziamo il denaro per migliorare le strutture educative della nazione oppure ripaghiamo il nostro enorme debito. Internet ci ha dato accesso all’informazione a un livello inimmaginabile anche solo qualche decennio fa. È tempo che le biblioteche facciano la fine dei dinosauri. (Lettore del Guardian, marzo 2010)
  • 27. Le biblioteche non hanno solo a che fare con l’accesso ai libri. Esse sono centrali nella formazione lungo tutto l’arco della vita. (John, Guardian, gennaio 2011) Mantenere spazi culturali che ci aiutano a crescere come individui è l’unica cosa che ci salverà da questa crisi. (Isabel, El Paìs, maggio 2012)
  • 28. Crisis (John Palfrey) • Effetto combinato sulle biblioteche di due fenomeni:  la crisi economica  la rivoluzione tecnologica • Anche se ci fossero disponibilità economiche crescenti nel prossimo futuro, i bibliotecari devono comunque accettare che non è possibile pensare al loro lavoro come nel passato analogico, perché nel mondo del digitale non c'è modo di garantire il controllo e il possesso di tutti i contenuti prodotti
  • 29. Crisi di identità e la storia che ritorna
  • 31. “A state of permanent ideological crisis” • La biblioteca pubblica per sua stessa natura «necessita di ridisegnare continuamente la propria organizzazione, le proprie raccolte, i propri servizi, seguendo i cambiamenti della società, del contesto in cui nasce e cresce» (Leslie Burger, ALA)
  • 32. In un periodo di crescita economica lenta e di contrazione della spesa pubblica, un servizio pubblico che si basa su un uso volontario, che è usato da una percentuale relativamente piccola della popolazione, che ha molti possibili sostituti […] e che non è considerato vitale dalla maggioranza della popolazione è probabile che si ritrovi schiacciato. Lawrence J. White, economista, 1983
  • 33. Lawrence J. White, economista, 1983 • Biblioteche: uso volontario • Utenza: middle and upper class • Non utilizzatori sono la maggioranza • Bene meritorio, ma su che basi ha senso che sia finanziato dall’intera società e che sia gratuito per tutti? • Introdurre delle fees? • Biblioteche pubbliche da collegare alla formazione formale e permanente • Halo effect di cui gode la biblioteca pubblica derivante da libri e educazione (ma è ancora così?)
  • 35. Negli ultimi anni... •spazi non più solo a carattere culturale ed educativo, bensì anche ludico e sociale •luoghi di identità e di appropriazione da parte della cittadinanza e dei suoi gruppi sociali •luoghi di creazione e produzione di conoscenza
  • 36. ...cambiano i pubblici e gli usi c'è chi entra per scaldarsi d'inverno chi perché ha bisogno di aiuto per cercare lavoro chi per usare attrezzature e software che alcune biblioteche mettono a disposizione chi perché c'è un bagno chi perché c'è Internet e il wifi gratis chi per utilizzare le prese elettriche chi per frequentare un corso chi per leggere i giornali chi perché non sa come impiegare il proprio tempo chi per prendere dei libri o dei dvd in prestito chi perché vuole socializzare • chi perché è appena arrivato nel nostro paese e non sa come districarsi con la burocrazia • chi per partecipare ad un'iniziativa della biblioteca • chi perché ha bisogno di un posto silenzioso dove studiare • chi perché necessita di uno spazio per lavorare in gruppo • chi perché ha bisogno di un posto sicuro dove portare i bambini per attività ludico- formative non scolastiche • chi perché è uno dei pochi posti in cui non devi giustificare perché sei lì ed è gratis • chi perché si sente solo • chi perché è il posto più vicino e aperto più a lungo dove fermarsi per fare varie cose Si amplia la base dell’utenza, oppure si trasforma la sua composizione?
  • 37. Categorizziamo? Utenti/usi “propri”? • Utenti “bibliografici” = quelli interessati alle collezioni • Utenti “culturali” = quelli interessati alla fruizione degli spazi per attività ludico-culturali e formative • Utenti “partecipanti” = quelli desiderosi di diventare parte attiva nella organizzazione di iniziative e nella produzione di nuova conoscenza Utenti/usi “impropri”? • Utenti “sociali” = singoli e gruppi con bisogni di natura più propriamente afferente al welfare sociale • Utenti “occupanti” e/o “free riders” = coloro che non sono alla ricerca di un servizio, bensì vengono in biblioteca per utilizzarne le facilities (bagni, prese, sedie) e/o perché è un luogo non obbligatorio, gratuito e dove puoi stare senza un motivo preciso
  • 38. Fino a che punto una struttura culturale complessa è chiamata a rispondere a bisogni sociali, anche acuti, espressi dai suoi abitanti senza condizionare o compromettere la sua mission? Come possono convivere nello stesso luogo popolazioni diverse, con bisogni culturali e sociali diversi e a volte conflittuali? Come è possibile coniugare, in uno spazio fortemente accessibile, bisogni di accoglienza, di sicurezza e di cultura? I nuovi volti della biblioteca pubblica. Tra cultura e accoglienza, a cura di Maurizio Bergamaschi. Milano: Franco Angeli, 2015 Problemi reali... Interrogativi legittimi
  • 40. Biblioteca “sociale”: qualche esempio e qualche risposta San Francisco Public Library Leah Esguerra, un’operatrice sociale a San Francisco, inizia la sua giornata girando tra gli scaffali della Biblioteca centrale della città. Cerca senzatetto che hanno bisogno della sua assistenza. Esguerra è la prima operatrice sociale di biblioteca. Dal 2009, fornisce servizi sociali e programmi sociali di azione sul campo a molti utenti senzatetto della biblioteca. • Biblioteca Sormani di Milano • «Abbiamo chiamato i Servizi sociali, cercato un'associazione di volontariato e messo in piedi il primo gruppo di "auto aiuto" formato dagli stessi nostri utenti borderline, che proveranno a interagire e ad aiutarsi fra di loro». Non solo. • Parise, con l'appoggio di Paola Bocci, consigliera comunale referente per le biblioteche, ha pensato di mettere a disposizione dei senzatetto della Sormani una stanza ad hoc, con computer e un animatore del Comune che farà la regia degli incontri finalizzati a inventare magari un futuro diverso, un curriculum, un lavoro.
  • 42. Biblioteconomia sociale – una definizione La disciplina che si occupa della biblioteca come ‘sistema sociale fatto dalle persone per le persone’.
  • 43. • OGGETTO: DOCUMENTI BIBLIOTECONOMIA DOCUMENTALE • OGGETTO: SERVIZI BIBLIOTECONOMIA GESTIONALE • OGGETTO: PERSONE BIBLIOTECONOMIA SOCIALE Uno slittamento precedente
  • 44. Biblioteconomia sociale si occupa di biblioteche sociali? • È importante evitare qualunque ambiguità che possa portare a pensare che la biblioteconomia sociale si occupi della funzione sociale delle biblioteche. • La biblioteconomia sociale mette al centro dell'analisi le persone, partendo dal presupposto che le biblioteche non sono fatte soltanto di collezioni bibliografiche e di servizi • • Tale ampliamento dell'orizzonte della biblioteconomia è stato qualificato con l'aggettivo "sociale" perché ha individuato nei metodi delle scienze sociali gli strumenti più adatti a compiere questo ulteriore salto
  • 46. • Sembrerebbe che il processo di trasformazione delle biblioteche in community centres non abbia incrementato significativamente i numeri, bensì ne abbia semplicemente modificato l'utilizzo • L'uso della biblioteca per una «fruizione specifica» sarebbe diminuito e sarebbe stato compensato da quelle che Faggiolani e Federici chiamano «fruizione estesa» e «nuova fruizione».
  • 47. Alla ricerca di un difficile equilibrio • Che fare?  continuare a tenere aperte le porte a frequentatori non interessati specificamente alle biblioteche  ma anche garantire condizioni adeguate agli utenti tradizionali • In caso contrario, si rischia di  cancellare la specificità della biblioteca, che continua a interessare una parte della comunità  sottrarre alla comunità stessa una possibile risposta a bisogni emergenti e avvertiti per i quali non esistono valide risposte alternative
  • 48. Proposte e soluzioni Uno spazio multifunzionale che non coincida in toto con la biblioteca (e con la gestione dei bibliotecari) potrebbe essere il modo giusto per soddisfare il bisogno di spazi altri, e al contempo per coltivare quella minoranza che ha bisogno della biblioteca e dei suoi servizi
  • 49. Per immaginare intrecci insoliti tra volumi e suoni, schermi e corpi, sedie e movimento, non ci vuole soltanto fantasia e creatività ma conoscenza effettiva di chi sono e che cosa piace agli abitanti, di diverse generazioni ed età, ceti e preferenze culturali. Bisogna insomma conoscere bene il territorio su cui ci si trova e non sperare che la biblioteca trasformi quest’ultimo, anche se a lunga scadenza la simbiosi potrebbe finire per avvenire Mariangela Roselli
  • 50. Proposte e soluzioni • Uso molteplice e adattativo delle biblioteche: luogo di lettura e informazione, di giorno, e centri culturali, di sera • Progettazione degli spazi e loro gestione che continuino a farli percepire come spazi liberi, ma che contribuiscano a determinare gli usi più appropriati per ciascuna area in un determinato momento e tipo di allestimento • Non esistono ricette, né si può avere la presunzione di sapere in anticipo cosa accadrà. Si può solo accrescere la consapevolezza dei fenomeni per non farsi condizionare da mode, pregiudizi e autoinganni.