Il contributo è dedicato a un'analisi storica, sociale e biblioteconomica del ruolo delle biblioteche pubbliche, al fine di suggerire nuove chiavi di comprensione sul dibattito attuale e sulle azioni che le biblioteche possono mettere in atto.
La prima parte dell'incontro ripercorrerà l'evoluzione della struttura e delle funzioni delle biblioteche pubbliche negli ultimi 15-20 anni, con riferimento alle esperienze sia straniere che italiane.
Verranno quindi analizzate le conseguenze della crisi economica e della rivoluzione tecnologica sulla storia più recente delle biblioteche pubbliche, passando in rassegna le attuali sfide e minacce alla loro sopravvivenza.
Anche attraverso la presentazione di esempi, vicende e casi, ci si interrogherà su potenzialità e difficoltà insite nel percorso che va dalla biblioteca tradizionale a quella sociale per arrivare infine a quella partecipativa.
I modelli di riferimento recentemente adottati dalle biblioteche pubbliche verranno approfonditi alla luce di due differenti chiavi di lettura:
1. lo status della biblioteca pubblica all'interno del comparto dei servizi pubblici e del welfare;
2. il dibattito sulle funzioni della public library nell'America degli anni Settanta
Nell'ultima parte dell'incontro si individueranno alcune possibili strategie e linee di azione che le biblioteche pubbliche possono mettere in atto sia a livello gestionale che sul piano dell'azione politica e sociale.
2. La biblioteca pubblica: definizione e
posizionamento
Le sue origini storiche e l’evoluzione degli ultimi
15 anni
I modelli di biblioteca pubblica
Le conseguenze della crisi economica e della
rivoluzione tecnologica
3. Imparare dal passato: l’America degli anni
Settanta
Riflettere sul presente: il rapporto con il welfare
Verso la biblioteca sociale e partecipata
Strategie e linee d’azione possibili
4.
5. Fenomeno su scala mondiale che si incontra in società e
culture differenti e a diversi livelli di sviluppo
Organizzazione istituita, sostenuta e finanziata dalla
comunità, tramite l’amministrazione locale, regionale o
nazionale, oppure tramite altre forme di organizzazione
collettiva
(Linee guida IFLA/Unesco 2001)
6. L’unica che necessita di ridisegnare continuamente la
propria organizzazione, le proprie raccolte, i propri
servizi, seguendo i cambiamenti della società, del
contesto in cui nasce e cresce
(Leslie Burger, past President ALA)
7.
8. Seconda metà del XIX secolo con l'industrializzazione
e l'ascesa della classe proletaria
Il welfare o stato sociale è costituito dall’insieme dei
beni e servizi che vengono categorizzati come sociali
Strumento di pace sociale e processo di formazione
del ceto medio
9. Crisi economica degli anni ’70
Anni ‘80-’90: fine del modello economico-politico del
socialismo reale
Messa in discussione e ampliamento degli spazi di
gestione privata
Vittoria del capitalismo finanziario
10. Conseguenze sociali
erosione del ceto medio e processi di polarizzazione sociale
concentrazione di potere e ricchezza in un numero sempre più
limitato di persone
nascita di un nuovo proletariato grazie all’avvento della
società low cost
alla base della piramide sociale “nuovi poveri ed esclusi”
11. Crisi dei sistemi democratici tradizionali:
perdita di centralità dei parlamenti
strapotere di partiti sempre più sganciati dalle loro basi
distanza e crescente disinteresse dei cittadini nei confronti della politica
nascita di movimenti “politici” alternativi
trasferimento del dibattito politico nelle arene mediatiche
assenza di politiche di medio e lungo termine a vantaggio di obiettivi con
ricadute elettorali
forte crisi dello stato nazionale, schiacciato tra livello globale e locale
12. Crisi finanziaria globale a partire dal 2008
critica del turbocapitalismo
crisi del welfare a fronte di risorse pubbliche sempre più
scarse
ha acquisito credito la categoria dei beni comuni
13. Rischio di marginalizzazione politica e sociale
Crescente esigenza di cambiamento e adattamento a un
contesto politico, economico, sociale e tecnologico
nuovo
I bibliotecari si interrogano sulle direzioni da prendere
e su come e quanto le biblioteche debbano cambiare
21. conciliare piccole e grandi dimensioni
realizzare servizi personalizzati, ma al contempo
standardizzati
potenziare le funzioni di svago e, al contempo,
rafforzare quelle di studio e di ricerca
lavorare sulle componenti funzionali, ma anche su quelle
esperienziali
rilanciare la biblioteca come luogo pubblico della città
mescolare fisicità e virtualità
24. c'è chi entra per scaldarsi d'inverno
chi perché ha bisogno di aiuto per cercare lavoro
chi per usare attrezzature e software che alcune
biblioteche mettono a disposizione
chi perché c'è un bagno
chi perché c'è Internet e il wifi gratis
chi per utilizzare le prese elettriche
chi per frequentare un corso
chi per leggere i giornali
chi perché non sa come impiegare il proprio tempo
chi per prendere dei libri o dei dvd in prestito
chi perché vuole socializzare
chi perché è appena arrivato nel nostro paese e non
sa come districarsi con la burocrazia
chi per partecipare ad un'iniziativa della
biblioteca
chi perché ha bisogno di un posto silenzioso
dove studiare
chi perché necessita di uno spazio per lavorare
in gruppo
chi perché ha bisogno di un posto sicuro dove
portare i bambini per attività ludico-formative
non scolastiche
chi perché è uno dei pochi posti in cui non devi
giustificare perché sei lì ed è gratis
chi perché si sente solo
chi perché è il posto più vicino e aperto più a
lungo dove fermarsi per fare varie cose
Si amplia la base dell’utenza, oppure si trasforma la sua composizione?
25. UTENTI/USI “PROPRI”?
Utenti “bibliografici” = quelli
interessati alle collezioni
Utenti “culturali” = quelli interessati
alla fruizione degli spazi per attività
ludico-culturali e formative
Utenti “partecipanti” = quelli
desiderosi di diventare parte attiva
nella organizzazione di iniziative e
nella produzione di nuova
conoscenza
UTENTI/USI “IMPROPRI”?
Utenti “sociali” = singoli e gruppi con
bisogni di natura più propriamente
afferente al welfare sociale
Utenti “occupanti” e/o “free riders” =
coloro che non sono alla ricerca di un
servizio, bensì vengono in biblioteca
per utilizzarne le facilities (bagni,
prese, sedie) e/o perché è un luogo
non obbligatorio, gratuito e dove puoi
stare senza un motivo preciso
Poi ci sono gli studenti con i libri personali =
utenza “propria” o “impropria”?
27. I nuovi volti della biblioteca pubblica.Tra cultura e accoglienza, a cura di Maurizio Bergamaschi.
Milano: Franco Angeli, 2015
Problemi reali... Interrogativi legittimi
28.
29. 1946: Public Library Inquiry
Jesse H. Shera, Foundations of the public
library.The origins of the public library
movement in New England 1629-1855.
Chicago:The shoe string press, 1965
Articoli pubblicati su Library journal tra il
1974 e il 1976
Lawrence J. White, The public library in the
1980s:The problems of choice. Lexington:
Lexington Book, 1983
30. Crisi economica e sociale seguita alla crisi
energetica
ci si interroga sulla natura delle biblioteche pubbliche
e sull’opportunità del loro finanziamento pubblico
già dagli anni ’50-’60 si torna a studiare la storia della
public library americana
il dibattito si trascina fino agli anni ‘80
31. Tipologia di utenti: Gli unici che usano regolarmente la biblioteca
sono ragazzi e bambini.Crollo dell'uso dopo l'età della scuola
Livello di istruzione: sono molto scolarizzati. Chi ha studiato di
più è abituato a fare affidamento sui libri come fonti informative e
ricreative
Status economico: La maggioranza proviene dalle classi a medio
reddito; non è usato né dai ricchi né dai poveri. Istituzione
sostenuta dalla classe media
Concentrazione/dispersione dell'uso: pochi usano tanto, tanti
usano poco.
32. Nuovi servizi ampliano l'utenza? Gli stessi utenti che sono più attenti alle proposte
culturali tendono a usare anche i nuovi servizi
La biblioteca pubblica non è utilizzata come fonte di informazione. Il reference è usato
da un'utenza più specializzata
La fiction costituisce il 65% della circolazione, e nelle biblioteche più piccole ancora di
più. Metà della circolazione riguarda la "poor fiction"
La circolazione diminuisce nelle fasi di prosperità e aumenta in quelle depressive
I consigli del bibliotecario influenzano le letture? Poco (più amici, recensioni, pubblicità)
Il pubblico generale sconta ampia ignoranza sulla biblioteca (chi la finanzia, che servizi fa,
dove sta)
La gente pensa che la chiusura delle biblioteche danneggerebbe la cittadinanza ma non
loro; la biblioteca è considerata simbolicamente una cosa buona e giusta (ma qualcosa
che altri usano).
23% entra in biblioteca per altri usi (luogo di incontro o uso del telefono)
33. Conclusioni:
La biblioteca pubblica è aperta a tutti ma attrae una
minoranza che si autoseleziona
L'universalità è impossibile, per quanto aggressiva possa
essere la promozione
Dare strumenti politici e critici non è una funzione realmente
svolta dalla biblioteca, perché chi ne avrebbe bisogno non la
utilizza
Servire meglio la minoranza e non inseguire la maggioranza?
34. La biblioteca pubblica non ha mai veramente raggiunto il
pubblico al quale in teoria si rivolgeva (ossia quello che ne
avrebbe avuto bisogno) e non ha mai effettivamente
realizzato i suoi obiettivi di redistribuzione culturale
Però ha usufruito della cosiddetta “library faith”:
leggere è una cosa di per sé buona
la lettura dei libri è utile e morale
l’accesso gratuito e libero all’informazione accresce il progresso
individuale e migliora il processo democratico
39. rigidità istituzionali / limitata rapidità di risposta e di
adattamento ai cambiamenti
risorse umane che non si rinnovano
stato effettivo delle biblioteche, al di là delle poche
realtà avanzate e/o di eccellenza
40. risorse economiche in diminuzione
condizioni proibitive imposte da editori e fornitori /
obsoleta normativa sul copyright
privatizzazione delle attività di gestione e accesso alla
conoscenza
41.
42. Ritornare al passato? In che modo limitare l’accesso? Quali usi
sono propriamente "bibliotecari"? Chi stabilisce cosa è
opportuno che avvenga in biblioteca?
Non intervenire? Non bastano i facili populismi e le altrettanto
facili risposte puramente ideologiche o romantiche
Ask your community? La comunità non è un tutto omogeneo,
e forse oggi più che mai non c’è niente di più articolato,
contraddittorio e conflittuale
43. •mission e finalità istituzionali
•aspettative degli utenti verso la biblioteca
•come cambia il mondo e la società intorno a noi
Questi tre input devono essere tenuti tutti e tre in conto
(checks and balances)
45. Terreno di gioco, arbitri e giocatori:
Bibliotecari tra competenze e alleanze
46.
47. BOLOGNA
Straniero in cerca di lavoro si presenta
in biblioteca
Va reindirizzato ai servizi per l’impiego
presenti sul territorio, non
necessariamente in centro, non
necessariamente con orari di apertura
ampi
PADERNO DUGNANO
Famiglia problematica con figli che da
quando hanno scoperto la biblioteca
trascorrono lì parecchio tempo,
usandone i servizi ma anche creando
non pochi problemi
La mamma chiede di non prestare più
libri al figlio
Perché dunque non portare il welfare territoriale in biblioteca,
integrando personale e competenze?
48. Già negli anni ‘90 e ‘00 tendenza a far convergere tipologie di
spazi e servizi differenti in un’unica struttura (one-stop-shops)
Negli ultimi anni, condivisione degli spazi - e talvolta anche del
personale - con altri sportelli al cittadino delle
amministrazioni locali
Convergenza e condivisione di spazi e finalità con persone e
gruppi presenti sul territorio
49.
50. Basta un bibliotecario competente e gentile a gestire le problematiche della
convivenza tra utenti, talvolta con difficoltà mentali o provenienti da situazioni
di disagio?
Basta un bibliotecario facilitatore e mediatore a gestire utilizzi degli spazi che
talvolta contraddicono le regole minime della convivenza civile?
Basta un bibliotecario "smanettone" a garantire il corretto funzionamento di
un makerspace ovvero mettere in piedi servizi tecnologicamente avanzati?
Basta l'apertura mentale e la volontà del bibliotecario a rendere le biblioteche
più partecipative?
51. Idea store,Tower Hamlets, Londra
Le persone desideravano avere
supporto formativo oltre che
informazioni.
Nell’autunno del 1998 il Consiglio
[comunale] si accordò sullo sviluppare
una strategia che mettesse insieme
biblioteche e formazione per gli adulti.
Da allora la partnership si è ampliata,
con l’aiuto delTower Hamlets College,
il più importante soggetto che si
occupa di formazione sul territorio.
Biblioteca San Giorgio di Pistoia
attività dedicate all'educazione non
formale degli adulti, che fanno parte,
in alcuni casi, dell'offerta formativa del
sistema EDA della provincia di Pistoia
Corsi di scrittura
Corsi di lingua straniera
Corsi sul benessere personale e
interpersonale
Corsi sul fai da te e tempo libero
Corsi di informatica e di alfabetizzazione
digitale
52. Dokk1, Aarhus, Denmark
Abbiamo messo insieme un
certo numero di servizi pubblici
in un unico posto per rendere
tutto più facile per voi.
I servizi includono informazioni
e assistenza, assicurazione
medica, passaporti, patenti,
cerimonie di matrimonio e aiuto
per l’uso self service delle
tecnologie, tra le altre cose.
PuntoPero e PuntoCerchiate
Servizi alla persona; Lavori
Pubblici; Ecologia; Edilizia
Privata; Commercio [SUAP]
Sportello unico attività
produttive;Tributi; Cultura;
Anagrafe
53. San Francisco Public Library
Leah Esguerra, un’operatrice sociale a
San Francisco, inizia la sua giornata
girando tra gli scaffali della Biblioteca
centrale della città.
Cerca senzatetto che hanno bisogno
della sua assistenza.
Esguerra è la prima operatrice sociale di
biblioteca. Dal 2009, fornisce servizi
sociali e programmi sociali di azione sul
campo a molti utenti senzatetto della
biblioteca.
Biblioteca Sormani di Milano
«Abbiamo chiamato i Servizi sociali, cercato
un'associazione di volontariato e messo in
piedi il primo gruppo di "auto aiuto" formato
dagli stessi nostri utenti borderline, che
proveranno a interagire e ad aiutarsi fra di
loro». Non solo.
Parise, con l'appoggio di Paola Bocci,
consigliera comunale referente per le
biblioteche, ha pensato di mettere a
disposizione dei senzatetto della Sormani una
stanza ad hoc, con computer e un animatore
del Comune che farà la regia degli incontri
finalizzati a inventare magari un futuro
diverso, un curriculum, un lavoro.