Geotermia a bassa entalpia: una introduzione generale e una sfida per il nostro territorio.
A cura della Dott.ssa Elena Favi e dell'Ing.Davide Frisoni dell'Assessorato alle Politiche Ambientali ed Energetiche del Comune di Rimini
1. Geotermia a bassa entalpia Rimini, 7 agosto 2008 – Ing. Davide Frisoni, Dott.ssa Elena Favi Comune di Rimini – Assessorato alle Politiche Ambientali ed Energetiche Direzione Infrastrutture, Mobilità e Ambiente Sportello Generale per l’Energia
2. Introduzione L’energia Geotermica è generata dal calore terrestre. L’origine di questo calore è legato alla natura interna del nostro pianeta e con i processi fisici che in esso hanno luogo. E’ una risorsa diffusa praticamente inesauribile (se sfruttata correttamente), costantemente disponibile nel tempo, rinnovabile e a bassissimo impatto ambientale. Rappresentazione schematica di un sistema geotermico Rimini, 7 agosto 2008
3. Introduzione Nella maggior parte delle aree terrestri, le rocce hanno una temperatura di circa 25-30 °C a 500 m di profondità, e di 35-45°C a 1000 m. In altre zone, dove le condizioni geologiche sono più “favorevoli” (crosta terrestre più sottile, vulcanismo e/o fratture tettoniche), le temperature possono raggiungere e superare i 200°C. L’energia termica accumulata in queste zone viene resa disponibile a profondità accessibili da vettori termici presenti nella crosta terrestre e denominati fluidi geotermici. Al disotto di 15-20 metri si ha la zona di OMOTERMIA, in cui il calore è fornito esclusivamente dal flusso proveniente dall’interno della terra con un aumento medio progressivo di 1°C ogni 33 metri di profondità. Nella maggior parte delle regioni italiane, indipendentemente dal tipo di roccia, dall’assetto geologico-strutturale e dalla stratigrafia, la temperatura della zona di omotermia è compresa tra 12 e 17°C. Rimini, 7 agosto 2008
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14. Esempio di dimensionamento dell’impianto VILLETTA UNIFAMILIARE DI 130 MQ La scelta della pompa di calore ed il dimensionamento delle sonde geotermiche, richiede la conoscenza di elementi quali: 1. le caratteristiche geologiche del sottosuolo; 2. la potenza termica prelevata dal terreno espressa in KWt; 3. la lunghezza della sonda geotermica; oltre alla documentazione tecnica dei costruttori. Ad esempio per una potenza di riscaldamento di 8 KW forniti dalla pompa di calore, 6 KW sono estratti dal terreno 2 rappresentano la potenza elettrica assorbita dal compressore in questo caso la profondità di perforazione deve raggiungere i 125 metri e la sonda geotermica per raccogliere 6 KW dal terreno deve essere collocata a 120 metri. Rimini, 7 agosto 2008 La potenza specifica di una sonda è proporzionale alla conducibilità termica del terreno Potenza specifica (W/m)= calore scambiato tra le sonde e terreno / tempo * lunghezza tubi
15. Macchine perforatrici e installazione delle sonde Sonde orizzontali Sonde verticali Rimini, 7 agosto 2008
18. Normativa Rimini, 7 agosto 2008 Legge D.P.R. 395/1991 art.32 (Concessione di coltivazione). Il titolare del permesso di ricerca, ottenuto ai sensi dell’art.6, scopre risorse geotermiche riconosciute di interesse nazionale, è concessa la coltivazione se la relativa capacità produttiva e gli altri elementi di valutazione geomineraria disponibili giustificano tecnicamente lo sviluppo del giacimento scoperto. L.9/1991 art.15 (Ricerca e coltivazione geotermica). Il permesso di ricerca di cui all’art. 4 della L. 896/86 e la concessione di coltivazione di cui all’art. 11 della medesima legge sono subordinati all’effettuazione della rimessione in pristino dello stato originario dei luoghi a seguito di eventuale incidente o di sistemazione idrogeologica e di risanamento paesistico a seguito dei lavori. Garanzie patrimoniali reali o personali, in relazione all’entità dei lavori programmati. D.Lgs. 112/1998 art.34 Le funzioni degli uffici centrali e periferici dello Stato relative alle concessioni di coltivazione delle risorse geotermiche sulla terraferma sono delegate alle regioni. Regolamento della Regione Lombardia (Delibera G.R. 3944/2006), basata sullo studio dell’IRER.
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23. Proposte – Carta di fattibilità territoriale (es. Svizzera) Rimini, 7 agosto 2008 • Nelle zone üB non c’è una falda o non c’è un interesse per un utilizzo delle acque sotterranee per motivi qualitativi o quantitativi. Si tratta del territorio al di fuori del fondovalle e lontano dalle captazioni esistenti. In queste zone è possibile l’installazione di impianti geotermici. • La zona di protezione delle acque sotterranee Au indica la presenza di una falda in qualità d’acqua potabile. In questa zona le possibilità sono limitate. • Le zone S1 , S2 e S3 sono le zone di protezione delle captazioni ad uso potabile esistenti. Per le zone Area è concretamente prevista la captazione per uso potabile. In queste zone non è possibile l’installazione di impianti geotermici.