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Alessandra Boi




        L’atto del prendere coscienza di una realtà che si
                     considera esterna a noi.
Il cervello elabora questi segnali neurali
e il risultato finale è che il
guidatore si rende conto che “OK, è
verde” (percezione), e riparte con la
sua vettura.




Le principali discipline che si
   sono occupate di percezione
   sono la psicologia, la medicina
   e la filosofia.
Esistono diverse forme di
            percezione:
   visiva
   uditiva
   olfattiva
   gustativa
   cutanea o tattile
Essa ci mette in grado di cogliere adeguatamente la realtà

circostante organizzandola in informazioni dotate di significato.




  In genere le nostre percezioni sono
     chiare e stabili; questo perché ci
     basiamo su alcune leggi




 Legge della densità: le zone con maggiore densità e
 compattezza, sono percepite più facilmente come figure
Legge della vicinanza: le zone delimitate da segmenti vicini tra loro
 sono percepite più facilmente come figure di quelle delimitate da

                           segmenti lontani

  Legge della chiusura: le zone
     delimitate da segmenti chiusi
     sono percepite più facilmente
     come figure di quelle con margini
     aperti



Legge del movimento: la zona che si muove in una data direzione è
percepita come entità distinta da un'altra zona che rimane
immobile o si muove in diversa direzione
Legge del contesto: la percezione che abbiamo di una figura viene
 determinata dall'ambito complessivo, o dall'insieme, in cui essa si

     trova: tale “ambito” o tale “insieme” è chiamato contesto




La legge della buona forma: è una
   legge che riassume tutte le
   altre.
Quando un cambiamento segnalato dai sensi viene mentalmente
annullato dal processo percettivo, viene detto fenomeno della
COSTANZA PERCETTIVA.




Quando il cervello conclude il ragionamento
  influenzato dalla percezione con un'ipotesi
  errata si ha un'ILLUSIONE PERCETTIVA,
  cioè quel fenomeno per cui, pur vedendo in
  modo alterato la realtà, la figura la vediamo
  in modo differente.
Teoria empirista di Helmhotz, 1967: la
percezione è la somma di sensazioni elementari, integrate
dalle informazioni apprese in precedenza. Gli stimoli attuali
vengono interpretati in base alle esperienze passate.



Teoria del New Look


Teoria ecologica di
Gibson
Helmholtz suddivide il processo percettivo in due stadi:
1º stadio (analitico): gli organi sensoriali analizzano gli stimoli in entrata.
2º stadio (sintetico): si sintetizzano gli stimoli sensoriali ricevuti, per
   formare la rappresentazione percettiva dell'oggetto.
Teoria Gestaltista

Detta anche psicologia della forma, è
una corrente psicologica riguardante
la percezione e l'esperienza




 La sua nascita si fa risalire al 1912, quando Max Wertheimer scrisse
 un articolo in cui identificava un processo percettivo unitario, grazie
 al quale i singoli stimoli verrebbero integrati, nel soggetto, in una
 forma dotata di continuità.
Wertheimer ipotizzò delle leggi, mentre altri studi si sono occupati di
  postulare le leggi generali




 La legge della Gestalt, la legge del raggruppamento per
      somiglianza e la legge della buona continuazione
Werthemeir sosteneva che non
  c’è corrispondenza diretta
  tra realtà empirica e realtà
  percettiva e che quindi per
  comprendere il fenomeno
  percettivo bisogna partire
  alla situazione percettiva
  globale
Le leggi della percezione visiva della Gestalt


1) Legge della vicinanza: gli
   elementi che stanno “vicini” vengono
   percepiti come insieme unitario ossia
   vengono raggruppati e visti come
   figura



2) Legge della SOMIGLIANZA: gli elementi di un
gruppo che si “somigliano” (per forma o colore) vengono
percepiti come insieme unitario, raggruppati e visti
come figura
3) Legge del DESTINO COMUNE: gli
    elementi di un gruppo che condividono le
    caratteristiche di movimento, di ritmo,
    di orientamento (che hanno lo stesso
    destino), vengono percepiti come
    insieme unitario, raggruppati e visti
    come figura


4) Legge della CHIUSURA: gli elementi di un insieme che tendono
a chiudersi in forme riconoscibili vengono percepiti come figura
5) Legge della CONTINUITA’ di
DIREZIONE: Gli elementi di un insieme che
si susseguono in una continuazione regolare

    e logica sono percepiti come figura




6) Legge della PREGNANZA: in un insieme di elementi
quelli che hanno la forma più semplice e più
riconoscibili, tendono ad essere percepiti come figura,
gli altri passeranno in secondo piano e diventeranno lo
sfondo




7) Legge dell’esperienza PASSATA: gli elementi di
un insieme che riscono a far rivivere le nostre
esperienze percettive di un dato oggetto, tendono ad
essere raggruppati e a formare una figura
Tra gli studiosi italiani della Teoria della Gestalt sono da ricordare Fabio
   Metelli, per studi nel campo della percezione visiva, e Gaetano
   Kanizsa, particolarmente noto per gli studi del fenomeno percettivo
   detto Triangolo di Kanizsa. Altri autori che hanno contribuito a
   diffondere lo studio della Teoria della Gestalt nelle università
   italiane, sono Paolo Bozzi e Giovanni Vicario.
Illusioni ottiche

E’ una qualsiasi illusione che inganna
    l'apparato visivo umano.


  Figure ambigue

Si tratta di immagini con due o più possibili figure distinte osservabili.




La moglie e la suocera      Il principio della coppa di Rubin   Anatra-coniglio
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      Si percepisce un movimento di alcuni elementi
         dell'immagine che ovviamente, essendo stampati su un
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                              La ballerina
Le 9 ruote                    girevole
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                  In alcune illusioni si ha la
                     percezione di parti di immagini
                       che non esistono realmente.




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Presentazione (percezione)

  • 1. Alessandra Boi L’atto del prendere coscienza di una realtà che si considera esterna a noi.
  • 2. Il cervello elabora questi segnali neurali e il risultato finale è che il guidatore si rende conto che “OK, è verde” (percezione), e riparte con la sua vettura. Le principali discipline che si sono occupate di percezione sono la psicologia, la medicina e la filosofia.
  • 3. Esistono diverse forme di percezione:  visiva  uditiva  olfattiva  gustativa  cutanea o tattile
  • 4. Essa ci mette in grado di cogliere adeguatamente la realtà circostante organizzandola in informazioni dotate di significato. In genere le nostre percezioni sono chiare e stabili; questo perché ci basiamo su alcune leggi Legge della densità: le zone con maggiore densità e compattezza, sono percepite più facilmente come figure
  • 5. Legge della vicinanza: le zone delimitate da segmenti vicini tra loro sono percepite più facilmente come figure di quelle delimitate da segmenti lontani Legge della chiusura: le zone delimitate da segmenti chiusi sono percepite più facilmente come figure di quelle con margini aperti Legge del movimento: la zona che si muove in una data direzione è percepita come entità distinta da un'altra zona che rimane immobile o si muove in diversa direzione
  • 6. Legge del contesto: la percezione che abbiamo di una figura viene determinata dall'ambito complessivo, o dall'insieme, in cui essa si trova: tale “ambito” o tale “insieme” è chiamato contesto La legge della buona forma: è una legge che riassume tutte le altre.
  • 7. Quando un cambiamento segnalato dai sensi viene mentalmente annullato dal processo percettivo, viene detto fenomeno della COSTANZA PERCETTIVA. Quando il cervello conclude il ragionamento influenzato dalla percezione con un'ipotesi errata si ha un'ILLUSIONE PERCETTIVA, cioè quel fenomeno per cui, pur vedendo in modo alterato la realtà, la figura la vediamo in modo differente.
  • 8. Teoria empirista di Helmhotz, 1967: la percezione è la somma di sensazioni elementari, integrate dalle informazioni apprese in precedenza. Gli stimoli attuali vengono interpretati in base alle esperienze passate. Teoria del New Look Teoria ecologica di Gibson
  • 9. Helmholtz suddivide il processo percettivo in due stadi: 1º stadio (analitico): gli organi sensoriali analizzano gli stimoli in entrata. 2º stadio (sintetico): si sintetizzano gli stimoli sensoriali ricevuti, per formare la rappresentazione percettiva dell'oggetto.
  • 10. Teoria Gestaltista Detta anche psicologia della forma, è una corrente psicologica riguardante la percezione e l'esperienza La sua nascita si fa risalire al 1912, quando Max Wertheimer scrisse un articolo in cui identificava un processo percettivo unitario, grazie al quale i singoli stimoli verrebbero integrati, nel soggetto, in una forma dotata di continuità.
  • 11. Wertheimer ipotizzò delle leggi, mentre altri studi si sono occupati di postulare le leggi generali La legge della Gestalt, la legge del raggruppamento per somiglianza e la legge della buona continuazione
  • 12. Werthemeir sosteneva che non c’è corrispondenza diretta tra realtà empirica e realtà percettiva e che quindi per comprendere il fenomeno percettivo bisogna partire alla situazione percettiva globale
  • 13. Le leggi della percezione visiva della Gestalt 1) Legge della vicinanza: gli elementi che stanno “vicini” vengono percepiti come insieme unitario ossia vengono raggruppati e visti come figura 2) Legge della SOMIGLIANZA: gli elementi di un gruppo che si “somigliano” (per forma o colore) vengono percepiti come insieme unitario, raggruppati e visti come figura
  • 14. 3) Legge del DESTINO COMUNE: gli elementi di un gruppo che condividono le caratteristiche di movimento, di ritmo, di orientamento (che hanno lo stesso destino), vengono percepiti come insieme unitario, raggruppati e visti come figura 4) Legge della CHIUSURA: gli elementi di un insieme che tendono a chiudersi in forme riconoscibili vengono percepiti come figura
  • 15. 5) Legge della CONTINUITA’ di DIREZIONE: Gli elementi di un insieme che si susseguono in una continuazione regolare e logica sono percepiti come figura 6) Legge della PREGNANZA: in un insieme di elementi quelli che hanno la forma più semplice e più riconoscibili, tendono ad essere percepiti come figura, gli altri passeranno in secondo piano e diventeranno lo sfondo 7) Legge dell’esperienza PASSATA: gli elementi di un insieme che riscono a far rivivere le nostre esperienze percettive di un dato oggetto, tendono ad essere raggruppati e a formare una figura
  • 16. Tra gli studiosi italiani della Teoria della Gestalt sono da ricordare Fabio Metelli, per studi nel campo della percezione visiva, e Gaetano Kanizsa, particolarmente noto per gli studi del fenomeno percettivo detto Triangolo di Kanizsa. Altri autori che hanno contribuito a diffondere lo studio della Teoria della Gestalt nelle università italiane, sono Paolo Bozzi e Giovanni Vicario.
  • 17. Illusioni ottiche E’ una qualsiasi illusione che inganna l'apparato visivo umano. Figure ambigue Si tratta di immagini con due o più possibili figure distinte osservabili. La moglie e la suocera Il principio della coppa di Rubin Anatra-coniglio
  • 18. Illusioni di movimento Si percepisce un movimento di alcuni elementi dell'immagine che ovviamente, essendo stampati su un foglio di carta sono necessariamente immobili La ballerina Le 9 ruote girevole
  • 19. Illusioni di completamento In alcune illusioni si ha la percezione di parti di immagini che non esistono realmente. Griglia scintillante Illusione di Ehrenstein