1. Transmissione e ricezione dei
romanzi sentimentali catalani del
XV secolo
Gemma Pellissa Prades
gemmapellisa(at)gmail.com
Universitat de Barcelona, IRCVM
2. Cosa sono i romanzi sentimentali?
Menéndez Pelayo (1905), il padre della novela
sentimental, gli ha definito come opere a cavallo
tra il Amadís e la Fiammetta, quello cavalleresco
e quello amoroso. Dopo di lui, la bibliografia
dedicata a questo argomento nel panorama
letterario castigliano è stata molto importante.
3. Quale è lo scopo di questo progetto?
Studiare la circolazione dei romanzi sentimentali
catalani per valorarne l'impatto e conoscere i
lettori di queste opere.
4. Innovazioni metodologiche e impatto
dello studio
Questa è la prima volta che si costruisce un corpus dei
romanzi sentimentali (s. XV) nella letteratura catalana e ha
permesso di riscoprire tante opere dimenticate dalla critica,
ma anche di mettere in discussione certi concetti associati con
i romanzi sentimentali, come il pubblico a cui si rivolgono
queste opere o il ruolo delle traduzioni, che fino poco tempo fa
non facevano parte del gruppo analizzato (ormai il Centro de
Estudios Cervantinos pubblica la serie Ficción sentimental,
dir. Carlos Alvar e Fernando Gómez Redondo, che incorpora
anche delle traduzioni). Il fatto di avere un corpus come punto
di partenza ci ha permesso offrire i dati che presentiamo, che
hanno un interesse vasto perchè possono essere confrontati
con quello che conosciamo su questo fenomeno letterario
nell'ambito castigliano, ma anche nell'italiano e nel francese.
7. Osservazioni metodologiche
Le due mappe mostrano solamente i romanzi sentimentali catalani in
prosa. ║Il percorso blu indica le opere di ambito solamente catalano. ║Gli
scambi di lettere diverse tra due autori o di più si contano solo una volta.
║Il Frondino e Brisona, scritto in catalano, occitano e francese è un'opera
pensata per un pubblico catalano perchè le parte espresse in francese e
occitano non apportano informazione nuova per la trama (Léglu: 2010);
quindi fa parte delle opere di ambito catalano. ║Ci sono degli autori
catalani bilingui che hanno scritto in catalano e in castigliano, le loro opere
in castigliano fanno anche parte del corpus analizzato (percorso della
Corona catalano-aragonese alla Corona di Castiglia). ║Bisogna fare
attenzione al fatto che lo studio di Moner (4 opere in castigliano) parte
dell'edizione che un suo cugino, Miquel Berenguer de Barutell, ha fatto
stampare molti anni dopo (1528), in un contesto sociopolitico diverso.
Dunque Barutell è coetaneo dell'opera di Boscà, che ha usato il castigliano
come lingua di produzione poetica. Non ci sono studi sui rapporti fra
l'edizione di Barutell e il ms. della Biblioteca Apostolica del Vaticano
(Vaticanus Latinus 4802), comunque Cocozzella (1970) l'ha usato nella sua
edizione critica (Badia: in corso di stampa).
8. Le lingue dei testi tradotti
Il grafico mostra le lingue del testo origine della traduzione al catalano,
non della prima versione a raccontare la storia. Per esempio, il París e
Viana catalano è una traduzione della versione toscana della storia, ma la
prima forma conservata di questa opera è francese. Nel grafico fa parte dei
testi in italiano che si sono tradotti al catalano.
9. Alcune conclusioni
L'origine dei romanzi che si traducono in catalano è sopratutto italico (opere in
italiano e latino) e c'è solo un'opera sentimentale castigliana tradotta al catalano
(Càrcer d'amor). Invece c'è un rapporto molto importante tra le opere scritte
per gli autori catalani e il pubblico castigliano (romanzi scritti in catalano e
tradotti al castigliano, autori bilingui in catalano e castigliano e scambi di
epistole tra autori catalani e autori castigliani). In un momento in cui il contesto
politico favoriva l'uso del castigliano come lingua di potere si può supporre che
gli stamenti che godevano della lettura dei romanzi sentimentali, in contatto
con la corte, non avevano bisogno di traduzioni per capire le opere scritte in
castigliano, che sono state considerate le più rappresentative di questa moda
letteraria. Torró (2009) e Rodríguez Risquete (2011) spiegano il contesto e
descrivono le corti che frequentarono gli autori della prima generazione di
scrittori bilingui catalano-castigliano. Inoltre, la maggior parte dei testi ricevuti
dall'estereo sono stati considerati dalla critica come le influenze principali dei
romanzi sentimentali ispanici: Ovidio, Andrea Cappellano, Boccaccio, materia
di Britannia. Il gran successo dei romanzi catalani con materiali sentimentali è
stato la traduzione del Tirant lo Blanc, stampato anche in castigliano, italiano e
nel s. XVIII in francese.
10. Manoscritti o stampa?
Opere originali catalane: 34 testi
manoscriti; 11 composizioni stampate, di
cui 9 sono di Moner (posteriori, quindi, del
1528). Invece, delle opere tradotte, 7 sono
state trasmesse attraverso i manoscritti e 4
sono state stampate. La maggior parte dei
manoscritti originali catalani che
contengono dei romanzi sentimentali sono
canzioneri, fatto che dimostra che il
rapporto tra la poesia e i romanzi
sentimentali catalani è molto stretto
(Rubió: 1949). Questi testi circolarono
accanto i versi di Ausiàs March, Jordi de
Sant Jordi, Joan Roís de Corella e altri
poeti. 14 romanzi sentimentali catalani, di
autori diversi, sono stati trasmessi dallo
stesso manoscritto, il Jardinet d'orats.
Imagine:
http://www.lluisvives.com/servlet/SirveObras/01159529
764588406340035/index.htm
11. I romanzi sentimentali piaciono solo
alle donne?
La critica castigliana ha insistito nel fatto che il
pubblico dei romanzi sentimentali fosse
composto principalmente da donne. Invece, lo
studio delle opere catalane mostra una
presenza notevole di scambi epistolari tra
uomini (fra scrittori catalani, ma anche
castigliani) sulla teoria amorosa. Inoltre, ci
sono delle opere, come la Tragèdia di Lançalot
adattata da mossèn Gras, che indicano
chiaramente i destinatari, che sono di entrambi
sessi. Il fatto che nel Parlament en casa de
Berenguer Mercader di Corella si descriva un
circolo di letterati (maschi) che narrano
ognuno una storia d'amore sfortunato potrebbe
riflettere una prattica reale.
Imagine:
http://mdc.cbuc.cat/cdm4/document.php?CISOROOT=/inc
unableBC&CISOPTR=17630&CISOSHOW=17110
12. Bibliografia scelta
• Lola BADIA, Història de la literatura catalana, Enciclopèdia
Catalana i Edicions 62, Barcelona, in corso di stampa.
• Peter COCOZZELLA (ed.), Francesc Moner, Obres catalanes,
Barcino, Barcelona, 1970.
• Catherine E. LÉGLU, Multilingualism and Mother Tongue in
French, Occitan and Catalan narratives, Pennsylvania State
University, Stati Uniti, 2010.
• Marcelino MENÉNDEZ PELAYO, Orígenes de la novela española,
Bailly-Baillière, Madrid, 1905, p. 281-319.
• Francisco RODRÍGUEZ RISQUETE (ed.), Pere Torroella, Obra
completa, Barcino, Barcelona, 2011.
• Jordi RUBIÓ, Història de la literatura catalana, Publicacions de
l'Abadia de Montserrat, 1949.
• Jaume TORRÓ, Sis poetes del regnat d'Alfons el Magnànim,
Barcino, Barcelona, 2009.