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ORIENTAMENTI E LINEE GUIDA PER IL RIUSO DEI CENTRI URBANI
IL CASO DELLA SCUOLA
DISMESSA EX PIETRO LANA
SCUOLA DI RIUSO | FERRARA, 12 GENNAIO 2019
QUADRO INFORMATIVO
Detto Piero o Pierino e
soprannominato Fantaccino (pic
colo fante) (Milano, 10 ottobre
1889 – Milano 6 dicembre 1950)
è stato un calciatore italiano
dell'inizio del XX secolo, noto
per aver realizzato il primo gol,
(nonché la prima tripletta) della
storia della Nazionale italiana di
calcio, nel 1910.
PIETRO LANA
L’EX PIETRO LANA
SCUOLA ELEMENTARE
realizzata nel 1969
dopo la realizzazione del complesso residenziale che la circonda.
Dal 1986 al 2003 un locale era stato destinato a spogliatoio
del vicino campo sportivo polivalente gestito dalla Polisportiva Il Quartiere
Foto 1969
L’EX PIETRO LANA
DESCRIZIONE DELL’EDIFICIO
2 piani, superficie complessiva 1487 mq circa
PIANO TERRA
L’EX PIETRO LANA
DESCRIZIONE DELL’EDIFICIO
2 piani, superficie complessiva 1487 mq circa
PIANO PRIMO
L’EX PIETRO LANA
DESCRIZIONE DELL’EDIFICIO
Unità abitativa del custode: 3 ambienti, disimpegno e servizio, superficie utile 63,50 mq circa
IL PROGETTO ORIGINARIO DI VIERI QUILICI
1969 – Plastico originale in cartone.
Scuola elementare Pietro Lana, asilo nido e scuola materna
L’EX PIETRO LANA
FOTO SCUOLA ELEMENTARE 1969-1997
L’edificio è stato dismesso dall’uso scolastico con Delibera della Giunta Comunale del 5.12.1997
l’edificio è stato concesso dal 1998
all’AIAS - Associazione Italiana Assistenza agli Spastici di Ferrara
per la realizzazione del progetto “La bottega dei mestieri e del tempo libero”,
all’Associazione di volontariato Arcobaleno ed all’Associazione Italiana Cultura Sport
L’EX PIETRO LANA
DISMISSIONE E GESTIONE SUCCESSIONE
Dal 2008 l’immobile è rimasto inutilizzato
L’EX PIETRO LANA
STATO DI FATTO
Sopralluogo del 09.12.2018 | AREA ESTERNA
STATO DI FATTO
Sopralluogo del 09.12.2018 | AREA ESTERNA
Sopralluogo del 09.12.2018 | AREA ESTERNA
STATO DI FATTO
STATO DI FATTO
Sopralluogo del 09.12.2018 | AREA ESTERNA
Sopralluogo del 09.12.2018 | PIANO TERRA
STATO DI FATTO
Sopralluogo del 09.12.2018 | PIANO TERRA
STATO DI FATTO
Sopralluogo del 09.12.2018 | PIANO PRIMO
STATO DI FATTO
Sopralluogo del 09.12.2018 | PIANO PRIMO
STATO DI FATTO
LOCALIZZAZIONE URBANA
Piano strutturale comunale, quadro conoscitivo - MORFOLOGIA
QUARTIERE COOPERATIVO DI FORO BOARIO
SOGGETTI E DESTINAZIONI D’USO
IL QUARTIERE COOPERATIVO FORO BOARIO
La realizzazione del complesso immobiliare termina nel 1969
a cura della Cooperativa di abitanti “Il Quartiere
CONDOMINIO IL QUARTIERE
526 unità immobiliari + un parco pubblico
spazi condivisi: campo tennis, ex pietro lana, ex cinema, sala riunione, uffici amministrazione
PERSONE RESIDENTI PER SESSO
E CLASSI DI ETÀ
QUARTIERE COOPERATIVO DI FORO BOARIO
Famiglie residenti a Ferrara 65.04 2 | Numero medio dei componenti 2
NUMERO COMPONENTI FAMIGLIE RESIDENTI
QUARTIERE COOPERATIVO DI FORO BOARIO
% incidenza degli stranieri a Ferrara 10,3 %
ORIGINE DEI RESIDENTI
QUARTIERE COOPERATIVO DI FORO BOARIO
IL PROGETTO ORIGINARIO DI VIERI QUILICI
Assonometria, Disegno di progetto
Era l’inizio di un interesse nuovo rivolto alla città, all’architettura vista come parte costitutiva della città… l’occasione di un
incontro con la cultura cittadina che non si traduceva esclusivamente nell’esigenza di avere una casa a buon mercato. L’idea
stessa di quartiere nacque dai diretti interessati, i cooperatori, ed il suo termine fu poi assunto anche come denominazione
della stessa Cooperativa di Foro Boario.
Vieri Quilici
Abitazione come Progetto Urbano,
a cura di Ordine degli Architetti
della Provincia di Ferrara, 2000
Polo tecnologico
Stazione Centrale
Ippodromo
Castello
Fiera
Palaspecchi
IperCOOP
Darsena City
Dir.
Mantova
Dir.
Padova
Dir.
Bologna
Dir.
Ravenna
Dir.
Codigoro
Dir.
Rimini
INQUADRAMENTO GENERALE
PIANO CONTINI
1923
Piano Regolatore e di
Ampliamento della città
È un Piano Generale che
predilige il completamento della
città entro mura e la
riqualificazione di determinati
ambiti.
Il Piano di Ampliamento della
città prevede il miglioramento
dei collegamenti tra il centro
della città e i quartieri di nuova
costruzione.
Il Piano Contini seppur mai
ufficialmente approvato, diventò
lo strumento che maggiormente
indirizzò le scelte urbanistiche
della città
ORIGINE DEI TRACCIATI URBANI
PIANO CONTINI
1923
Piano Regolatore e di
Ampliamento della città
Le infrastrutture tardo
ottocentesche quali la ferrovia,
la strada Nazionale per
Bologna, la costruzione e
ripristino dei canali navigabili e
le attività ad esse connesse
determinarono l’organizzazione
dello spazio urbano.
Il Piano di Ampliamento
considera i collegamenti
stradali, ferroviari e fluviali
tracciando le reti stradali.
In coerenza con i dati dei
censimenti dal 1865 al 1925 il
piano prevede un incremento di
1000 abitanti/anno per una
capacita di 40-50.000 abitanti
nel “lungo periodo” con modelli
insediativi a bassa densità.
ORIGINE DEI TRACCIATI URBANI
1928-30
FORO BOARIO
Piazzale Foro Boario
G. Savonuzzi, C. Savonuzzi
Il mercato del bestiame fu trasferito
dalla vecchia sede di S. Giorgio in
un’area agricola fuori Porta Reno, in
posizione intermedia tra i due nodi
ferroviari della stazione proncipale e
di quella della linea Ferrara-Codigoro
(edificio costruito a partire dal 1926).
Si trattò di una riqualificazione
urbanistica di un’ampia porzione
dell’ex latifondo della Sammartina,
che riguardò anche la realizzazione
di strade alberate verso l’Argine
Ducale e le stazioni ferroviarie: tutto
ciò per favorire il trasporto dei bovini.
L’immobile era composto da tre
fabbricati principali disposti attorno
ad un nuovo piazzale curvilineo: vi
furono sistemati uffici, stalle, fienili,
magazzini, tettoie per gli animali un
salone per le contrattazioni, la casa
del custode, e persino una banca.
Inaugurato nell’ottobre del 1930, il
nuovo Foro Boario fu completato tre
anni dopo nei viali interni, ma la sua
struttura esterna fu notevolmente
mutata (il piazzale perse la
particolare connotazione ellittica) a
causa della costruzionedelle case
popolari dedicate a Tito Minniti, eroe
d’Africa. Erette tra il 1935 e il 1937
da G. Savonuzzi, questi edifici
hanno una connotazione
maggiormente sobria e “razionalista”
rispetto al Foro Boario, impreziosito
invece nel prospetto da timpani,
balconi, calncellate, finestre di gusto
sottilmente art déco.
Scardino – Itineriari di Ferrara
Moderna – Alinea 1995
IL FORO BOARIO
IL FORO BOARIO
1961
PIANTA DI
FERRARA
Dal 1901 al 1951 il nucleo
urbano passa da 33.000 abitanti
a 73.000 (in particolare dal 1936
al 1951); il territorio extraurbano
da 49.000 a 60.000 per un
totale di 133.000 abitanti circa.
Ma è dal 1961 al 1971 che si
registrano il maggior numero di
abitanti complessivi
maggiormente concentrati nel
nucleo urbano entro e fuori
mura.
Saranno i PEEP a governare
questa crescita, dove Ferrara si
candita tra le prime città di Italia
a redigeli, per un
dimensionamento della
popolazione insediabile pari
20.670 abitanti.
FERRARA 1960 – BOOM INDUSTRIALE E DEMOGRAFICO
1962
ZONA 167
Aree destinate a Edilizia
Residenziale Pubblica (on.
Fanfani sul modello inglese).
Dal ’49 al ’70 architetti, urbanisti
e operatori edili di fama
mondiale studiano e sviluppano
un “nuovo modo di abitare la
città”.
-Problema della casa come
programmazione economica
Problema dello sviluppo della
città attraverso la pianificazione
territoriale
- Progetto Urbano e il rapporto
tra abitazioni e spazi esterni
pubblici e pertinenziali
Punti di sviluppo del piano.
- Linguaggio neorealismo e
razionalista
- considerazione sociologiche e
psicologiche dell’ambiente
costruito e dello spazio
architettonico
- coinvolgimento delle imprese
locali, piccoli imprenditori e
cooperative di abitazioni
“ZONA 167” I PEEP
1962
ZONA 167
PEEP FORO
BOARIO E VIA
BOLOGNA
1962
ZONA 167
PEEP FORO
BOARIO E VIA
BOLOGNA
1962
ZONA 167
PEEP FORO
BOARIO
VIERI QUILICI
La legge 167/62 introduce
l’esproprio per le urbanizzazioni
attraverso Programmi
dell’edilizia residenziale
pubblica :
Punti di sviluppo del piano.
- Linguaggio neorealismo e
razionalista
- considerazione sociologiche e
psicologiche dell’ambiente
costruito e dello spazio
architettonico
- coinvolgimento delle imprese
locali, piccoli imprenditori e
cooperative di abitazioni
- Scelta delle tipologie edilizie
“ZONA 167” I PEEP
1962
ZONA 167
PEEP FORO
BOARIO
CASA CITTA’
I PEEP di Ferrara si identificano
per.
- Localizzazione area in
rapporto allo sviluppo della città
- Modello di abitazione
Edilizia ed assetto urbano =
città costruita
Fonte di finanziamento:
legge 1179 del 01/11/1965
disciplina e regolamenta la
concessione di mutui per la
costruzione di immobili di
edilizia residenziale e
cooperativa
e fondo GESCAL legge 60/1963
destinato alla costruzione ed
alla assegnazione di case ai
lavoratori e loro famiglie. Veniva
costituito con trattenuta di
contributi aziendali e dei
lavoratori.
IL PROGETTO URBANO
1962
ZONA 167
PEEP FORO
BOARIO
TIPOLOGIA IN
LINEA
“ZONA 167” I PEEP
1962
ZONA 167
PEEP FORO
BOARIO
TIPOLOGIA A
TORRE
“ZONA 167” I PEEP
1962
ZONA 167
PEEP FORO
BOARIO
Le targhe INA-CASA: la casa
come “luogo felice”
L’approccio del Movimento
Cooperativo riprende questo
concetto ed estende le proprie
competenze nell’ascolto diretto
dei futuri abitanti dei luoghi
(esigenze, priorità, …) e da un
costante supporto tecnico per la
progettazione e costruzione
delle abitazioni
“ZONA 167” I PEEP
I SISTEMI DEL PIANO STRUTTURALE COMUNALE
USI AMMISSIBILI
EDIFICI DI INTERESSE STORICO-TESTIMONIALE
LA SCUOLA NELLO STRUMENTO URBANISTICO VIGENTE
Nel Regolamento Urbanistico
edilizio (RUE) per l’immobile è
prevista la destinazione d’uso
ASC attrezzature e spazi collettivi
 Comprendono impianti e opere destinati a servizi di interesse collettivo, necessari
per favorire il migliore sviluppo della comunità e per elevare la qualità della vita
individuale e collettiva, come individuati nell’uso 1b. Attrezzature e spazi collettivi.
 Al fine di realizzare un’adeguata dotazione di servizi territoriali e di attrezzature
collettive al servizio della città, come definita dalle schede d’ambito del PSC
vigente, e di riqualificare, integrare e razionalizzare la rete delle attrezzature
collettive, le attrezzature esistenti potranno essere modificate, integrate, riconvertite
ad altra destinazione nell’ambito di quelle comprese nell’uso 1b. Attrezzature e
spazi collettivi.
E’ inoltre ammesso l’insediamento degli usi:
 1d. Strutture sanitarie private;
 1e. Scuole private;
 1f. Autorimesse private;
 6e. Attività private culturali, sportive, di ritrovo e spettacolo, limitato a cinema, teatri,
impianti sportivi, palestre;
 nonché di altre attività private funzionali e complementari alle attrezzature
pubbliche, purché il perseguimento degli obiettivi fissati dal presente piano sia
garantito da apposita convenzione con il Comune, relativa alle modalità gestionali.
 L’insediamento, nelle unità immobiliari destinate a cinema e teatri, di attività
complementari è condizionato al mantenimento delle attività esistenti e alla
realizzazione, sulle medesime, di interventi di riqualificazione e messa a norma.
L’edificio è classificato di tipo 4 - art. NTA 113 edifici con fronti esterni di pregio
storico testimoniale
L’INTERESSE PER L’IMMOBILE
2016 Università di Ferrara
• 2 studenti stranieri iscritti al Laboratorio di Sintesi Finale B
(Restauro) del Dipartimento di Architettura - Università di
Ferrara hanno richiesto ed ottenuto la possibilità di consultare,
studiare ed analizzare la documentazione tecnica dell’ex Scuola
Pietro Lana a fini didattici finalizzati allo svolgimento delle tesi
di laurea inerenti progetti di restauro di edifici scolastici del
'900
2017-2018 Associazioni del Terzo Settore
• Associazione S.O.S. Dislessia per attività didattiche ed educative
• Associazione IBO-Italia
• Associazione R. Steiner per attività didattiche educative e
pedagogiche
GLI STRUMENTI GIURIDICI UTILIZZABILI
• VENDITAUna “Vecchia” Legge: i contratti attivi inerenti terreni,
fabbricati comunali ovvero acquisiti in gestione al Comune, trovano la propria
disciplina generale applicabile nel R.D. n. 2440/1923 e nel R.D. n. 827/1924 e
l'art. 3, comma 1, del Regio Decreto n. 2440/1923 così dispone “I contratti dai
quali derivi un'entrata per lo Stato debbono essere preceduti da pubblici incanti,
salvo che per particolari ragioni, delle quali dovrà farsi menzione nel decreto di
approvazione del contratto, e limitatamente ai casi da determinare con il
regolamento, l'amministrazione non intenda far ricorso alla licitazione ovvero nei
casi di necessità alla trattativa privata”.
• CONCESSIONE DI VALORIZZAZIONEai
sensi dell’articolo 58 comma 6 del D.L. 112/2008, anche gli Enti Territoriali
possono avvalersi dello strumento giuridico della Concessione di
Valorizzazione, già previsto per i beni immobili dello Stato ai sensi dell'articolo
3-bis del decreto-legge 25 settembre 2001 n. 351, convertito con modificazioni
dalla legge 23 novembre 2001 n. 410. I beni immobili possono essere quindi
concessi o locati a privati, a titolo oneroso, con la finalità di riqualificarli e
riconvertirli tramite interventi di recupero, restauro, ristrutturazione anche con
l'introduzione di nuove destinazioni d'uso che consentano lo svolgimento di
attività economiche o attività di servizio per i cittadini. Le concessioni e le
locazioni sono assegnate con procedure ad evidenza pubblica, per un periodo
di tempo commisurato al raggiungimento dell'equilibrio economico-finanziario
dell'iniziativa e comunque non eccedente i cinquanta anni. Diversi sono i
vantaggi per il privato concessionario, infatti, i bandi fissano i criteri di
assegnazione e le condizioni delle concessioni o delle locazioni e prevedono
espressamente: A) il riconoscimento all'affidatario di un indennizzo valutato
sulla base del piano economico-finanziario, nei casi di revoca della concessione
per sopravvenute esigenze pubbliche o di recesso dal contratto di locazione nei
casi previsti dal contratto; B) la possibilità, ove richiesto dalla specifica iniziativa
di valorizzazione, di sub-concedere le attività economiche o di servizio.
• CONCESSIONE ORDINARIA Un Regolamento per la
concessione in uso dei beni immobili di proprietà del Comune di
Ferrara, approvato con delibera di C.C. del 18/02/2013 - P.G. 71309/2013 che
all'art. 11 prevede che, in casi eccezionali da motivare adeguatamente, la
Giunta possa concedere in comodato beni immobili e nello stesso viene
dedicato un intero capo (il terzo) alle concessioni a canone agevolato a favore
di soggetti del Terzo Settore
• CONCESSIONE LUNGA Il Codice del Terzo
Settore (Dlgs 3/7/2017 n. 117) che prevede la valorizzazione dei beni pubblici
(art. 71/2): Lo Stato, le Regioni e Province autonome e gli Enti locali possono
concedere in comodato beni mobili ed immobili di loro proprieta', non
utilizzati per fini istituzionali, agli enti del Terzo settore, ad eccezione delle
imprese sociali, per lo svolgimento delle loro attivita' istituzionali. La cessione
in comodato ha una
durata massima di trent'anni, nel corso dei quali l'ente concessionario
ha l'onere di effettuare sull'immobile, a proprie cura e spese,
gli interventi di manutenzione e gli altri interventi necessari a mantenere la
funzionalita' dell'immobile.
L’INSEDIAMENTO DELLE ASSOCIAZIONI DEL TERZO SETTORE
QUESTIONI URBANISTICHE
Sotto il profilo urbanistico-edilizio, bisogna precisare che l’insediamento delle
Associazioni del Terzo Settore non comportano cambio della destinazione d’uso
• Articolo 71 comma 1 del D.lgs 117/2017 (Codice del Terzo settore) per il quale "Le sedi
degli enti del Terzo settore e i locali in cui si svolgono le relative attività istituzionali,
purché non di tipo produttivo, sono compatibili con tutte le destinazioni d’uso
omogenee previste dal decreto del Ministero dei lavori pubblici 2 aprile 1968 n. 1444
e simili, indipendentemente dalla destinazione urbanistica" ( in tal senso anche l'art. 32
dell'abrogata L.383/2000);
• Articolo 11 comma 1 della L.R. 12/2005 (NORME PER LA VALORIZZAZIONE DELLE
ORGANIZZAZIONI DI VOLONTARIATO) e Articolo 16 della L.R. 34/2002 (NORME PER LA
VALORIZZAZIONE DELLE ASSOCIAZIONI DI PROMOZIONE SOCIALE) per i quali:
L'insediamento delle associazioni è subordinato alla verifica dell'osservanza dei requisiti igienico-
sanitari e di sicurezza, non comporta il mutamento d'uso delle unità immobiliari esistenti e il
pagamento del contributo di costruzione ed è attuato, in assenza di opere edilizie, senza titolo
abilitativo.
NO VENDITA
RISCHIO DI ASTE DESERTE E DI DIMINUZIONE
PROGRESSIVA DEL PREZZO: il regolamento delle
alienazioni prevede che se l’asta và deserta dopo la
prima volta il prezzo si puo’ diminuire del 10% e
dopo il secondo esperimento del 15%. Se poi l’asta
và ancora deserta allora bisogna rifare la stima o
…cambiare percorso di valorizzazione
NO CONCESSIONE
ORDINARIA
Il Regolamento d’uso degli immobili comunali
prevede ordinariamente una durata di 6 anni
eventualmente rinnovabili ma sono troppo pochi per
ammortizzare l’investimento
NO CONCESSIONE DI
VALORIZZAZIONE
Non e’ un immobile che prevede una facile
riconversione a fini economici e nella concessione di
valorizzazione (che puo’ durare al massimo 50 anni)
e’ previsto un canone che possa essere compatibile
con il raggiungimento dell’equilibrio economico
finanziario
SI CONCESSIONE “ LUNGA” perché nel frattempo esce la
normativa sul terzo settore :La Giunta comunale il 26 aprile 2018 decide di
utilizzare il nuovo strumento offerto dal codice del Terzo Settore; vuole
riportare alla «fruibilità» pubblica l’immobile senza pretendere pagamento di
canone ma con l’obbiettivo di promuoverne il recupero funzionale per
favorire l’attivazione di progetti virtuosi in campo sociale, assistenziale,
educativo, culturale, ambientale, rivolti ad implementare servizi e attività
finalizzati ad accrescere la coesione sociale, a valorizzare il ruolo
dell’associazionismo e delle organizzazioni del terzo settore.
• Si decide quindi che l’avviso d’asta sarà pertanto riservato agli Enti del
Terzo Settore, di cui all’articolo 4, primo comma, del D. Lgs n. 117/2017
senza fini di lucro (ad eccezione delle imprese sociali).
• L’obbiettivo dell’Amministrazione e’ chiaro: contribuire a rivitalizzare e a
rigenerare questi spazi inutilizzati come fattore di supporto per consentire lo
sviluppo concreto di iniziative e servizi sopra indicati, anche attivando
sinergie con le realtà locali già operanti.
• Si vuole garantire la massima partecipazione e si adotta una procedura di
pubblica evidenza.
• La Giunta ha deciso per la gratuità (in coerenza con la nuova normativa sul
terzo settore e con il regolamento d’uso di cui si e’ dotato il Consiglio
Comunale).
• La differenza tra il canone concessorio astrattamente applicabile e l’assenza
del canone effettivo e’ il beneficio che, con la propria attività, l’aggiudicatario
darà alla cittadinanza (il mancato introito per il Comune di Ferrara ammonta a
€ 28.800,00 annui).
• La concessione per le Associazioni del Terzo Settore segue uno schema, fin
dalla adozione del regolamento d’suo degli immobili comunali adottato dal
Consiglio Comunale il 18/2/2013, che si e’ tipizzato per assicurare
uniformità negoziale e parità di trattamento a varie realtà Associative che
occupano immobili comunali.
GLI STRUMENTI GIURIDICI UTILIZZABILI
IL BANDO
E’ riservato agli Enti del Terzo Settore, di cui all’articolo 4, primo
comma, del D. Lgs n. 117/2017 senza fini di lucro, ad eccezione
delle imprese sociali
L’assegnazione è gratuita per trenta anni (il numero massimo di anni
previsto dall’art. 71 del Dlg 117/2017)
La finalizzazione ad attività d’interesse pubblico rivolte alla
cittadinanza, fra le quali:
• attività di educazione, istruzione e formazione professionale,
ai sensi della legge 28 marzo 2003, n. 53 e successive
modificazioni, nonché le attività culturali di interesse sociale
con finalità educativa;
• attività culturali, artistiche o ricreative d’interesse sociale,
incluse attività, anche editoriali, di promozione e diffusione della
cultura e della pratica del volontariato;
• attività di formazione extra-scolastica, finalizzata alla
prevenzione della dispersione scolastica, al successo scolastico
L’esecuzione in capo al concessionario della manutenzione
ordinaria e straordinaria previa presentazione di progetto
esecutivo al competente Servizio del Settore Lavori Pubblici del
Comune di Ferrara per l’approvazione.
Rimane pubblicato dal 09/07/2018 al
14/09/2018 e non viene presentata alcuna
offerta

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Presentazione caso studio ex scuola Pietro Lana

  • 1. ORIENTAMENTI E LINEE GUIDA PER IL RIUSO DEI CENTRI URBANI IL CASO DELLA SCUOLA DISMESSA EX PIETRO LANA SCUOLA DI RIUSO | FERRARA, 12 GENNAIO 2019 QUADRO INFORMATIVO
  • 2. Detto Piero o Pierino e soprannominato Fantaccino (pic colo fante) (Milano, 10 ottobre 1889 – Milano 6 dicembre 1950) è stato un calciatore italiano dell'inizio del XX secolo, noto per aver realizzato il primo gol, (nonché la prima tripletta) della storia della Nazionale italiana di calcio, nel 1910. PIETRO LANA
  • 3. L’EX PIETRO LANA SCUOLA ELEMENTARE realizzata nel 1969 dopo la realizzazione del complesso residenziale che la circonda. Dal 1986 al 2003 un locale era stato destinato a spogliatoio del vicino campo sportivo polivalente gestito dalla Polisportiva Il Quartiere Foto 1969
  • 4. L’EX PIETRO LANA DESCRIZIONE DELL’EDIFICIO 2 piani, superficie complessiva 1487 mq circa PIANO TERRA
  • 5. L’EX PIETRO LANA DESCRIZIONE DELL’EDIFICIO 2 piani, superficie complessiva 1487 mq circa PIANO PRIMO
  • 6. L’EX PIETRO LANA DESCRIZIONE DELL’EDIFICIO Unità abitativa del custode: 3 ambienti, disimpegno e servizio, superficie utile 63,50 mq circa
  • 7. IL PROGETTO ORIGINARIO DI VIERI QUILICI 1969 – Plastico originale in cartone. Scuola elementare Pietro Lana, asilo nido e scuola materna
  • 8. L’EX PIETRO LANA FOTO SCUOLA ELEMENTARE 1969-1997
  • 9. L’edificio è stato dismesso dall’uso scolastico con Delibera della Giunta Comunale del 5.12.1997 l’edificio è stato concesso dal 1998 all’AIAS - Associazione Italiana Assistenza agli Spastici di Ferrara per la realizzazione del progetto “La bottega dei mestieri e del tempo libero”, all’Associazione di volontariato Arcobaleno ed all’Associazione Italiana Cultura Sport L’EX PIETRO LANA DISMISSIONE E GESTIONE SUCCESSIONE
  • 10. Dal 2008 l’immobile è rimasto inutilizzato L’EX PIETRO LANA
  • 11. STATO DI FATTO Sopralluogo del 09.12.2018 | AREA ESTERNA
  • 12. STATO DI FATTO Sopralluogo del 09.12.2018 | AREA ESTERNA
  • 13. Sopralluogo del 09.12.2018 | AREA ESTERNA STATO DI FATTO
  • 14. STATO DI FATTO Sopralluogo del 09.12.2018 | AREA ESTERNA
  • 15. Sopralluogo del 09.12.2018 | PIANO TERRA STATO DI FATTO
  • 16. Sopralluogo del 09.12.2018 | PIANO TERRA STATO DI FATTO
  • 17. Sopralluogo del 09.12.2018 | PIANO PRIMO STATO DI FATTO
  • 18. Sopralluogo del 09.12.2018 | PIANO PRIMO STATO DI FATTO
  • 19. LOCALIZZAZIONE URBANA Piano strutturale comunale, quadro conoscitivo - MORFOLOGIA QUARTIERE COOPERATIVO DI FORO BOARIO
  • 21. IL QUARTIERE COOPERATIVO FORO BOARIO La realizzazione del complesso immobiliare termina nel 1969 a cura della Cooperativa di abitanti “Il Quartiere
  • 22. CONDOMINIO IL QUARTIERE 526 unità immobiliari + un parco pubblico spazi condivisi: campo tennis, ex pietro lana, ex cinema, sala riunione, uffici amministrazione
  • 23. PERSONE RESIDENTI PER SESSO E CLASSI DI ETÀ QUARTIERE COOPERATIVO DI FORO BOARIO
  • 24. Famiglie residenti a Ferrara 65.04 2 | Numero medio dei componenti 2 NUMERO COMPONENTI FAMIGLIE RESIDENTI QUARTIERE COOPERATIVO DI FORO BOARIO
  • 25. % incidenza degli stranieri a Ferrara 10,3 % ORIGINE DEI RESIDENTI QUARTIERE COOPERATIVO DI FORO BOARIO
  • 26. IL PROGETTO ORIGINARIO DI VIERI QUILICI Assonometria, Disegno di progetto Era l’inizio di un interesse nuovo rivolto alla città, all’architettura vista come parte costitutiva della città… l’occasione di un incontro con la cultura cittadina che non si traduceva esclusivamente nell’esigenza di avere una casa a buon mercato. L’idea stessa di quartiere nacque dai diretti interessati, i cooperatori, ed il suo termine fu poi assunto anche come denominazione della stessa Cooperativa di Foro Boario. Vieri Quilici Abitazione come Progetto Urbano, a cura di Ordine degli Architetti della Provincia di Ferrara, 2000
  • 27. Polo tecnologico Stazione Centrale Ippodromo Castello Fiera Palaspecchi IperCOOP Darsena City Dir. Mantova Dir. Padova Dir. Bologna Dir. Ravenna Dir. Codigoro Dir. Rimini INQUADRAMENTO GENERALE
  • 28. PIANO CONTINI 1923 Piano Regolatore e di Ampliamento della città È un Piano Generale che predilige il completamento della città entro mura e la riqualificazione di determinati ambiti. Il Piano di Ampliamento della città prevede il miglioramento dei collegamenti tra il centro della città e i quartieri di nuova costruzione. Il Piano Contini seppur mai ufficialmente approvato, diventò lo strumento che maggiormente indirizzò le scelte urbanistiche della città ORIGINE DEI TRACCIATI URBANI
  • 29. PIANO CONTINI 1923 Piano Regolatore e di Ampliamento della città Le infrastrutture tardo ottocentesche quali la ferrovia, la strada Nazionale per Bologna, la costruzione e ripristino dei canali navigabili e le attività ad esse connesse determinarono l’organizzazione dello spazio urbano. Il Piano di Ampliamento considera i collegamenti stradali, ferroviari e fluviali tracciando le reti stradali. In coerenza con i dati dei censimenti dal 1865 al 1925 il piano prevede un incremento di 1000 abitanti/anno per una capacita di 40-50.000 abitanti nel “lungo periodo” con modelli insediativi a bassa densità. ORIGINE DEI TRACCIATI URBANI
  • 30. 1928-30 FORO BOARIO Piazzale Foro Boario G. Savonuzzi, C. Savonuzzi Il mercato del bestiame fu trasferito dalla vecchia sede di S. Giorgio in un’area agricola fuori Porta Reno, in posizione intermedia tra i due nodi ferroviari della stazione proncipale e di quella della linea Ferrara-Codigoro (edificio costruito a partire dal 1926). Si trattò di una riqualificazione urbanistica di un’ampia porzione dell’ex latifondo della Sammartina, che riguardò anche la realizzazione di strade alberate verso l’Argine Ducale e le stazioni ferroviarie: tutto ciò per favorire il trasporto dei bovini. L’immobile era composto da tre fabbricati principali disposti attorno ad un nuovo piazzale curvilineo: vi furono sistemati uffici, stalle, fienili, magazzini, tettoie per gli animali un salone per le contrattazioni, la casa del custode, e persino una banca. Inaugurato nell’ottobre del 1930, il nuovo Foro Boario fu completato tre anni dopo nei viali interni, ma la sua struttura esterna fu notevolmente mutata (il piazzale perse la particolare connotazione ellittica) a causa della costruzionedelle case popolari dedicate a Tito Minniti, eroe d’Africa. Erette tra il 1935 e il 1937 da G. Savonuzzi, questi edifici hanno una connotazione maggiormente sobria e “razionalista” rispetto al Foro Boario, impreziosito invece nel prospetto da timpani, balconi, calncellate, finestre di gusto sottilmente art déco. Scardino – Itineriari di Ferrara Moderna – Alinea 1995 IL FORO BOARIO
  • 32. 1961 PIANTA DI FERRARA Dal 1901 al 1951 il nucleo urbano passa da 33.000 abitanti a 73.000 (in particolare dal 1936 al 1951); il territorio extraurbano da 49.000 a 60.000 per un totale di 133.000 abitanti circa. Ma è dal 1961 al 1971 che si registrano il maggior numero di abitanti complessivi maggiormente concentrati nel nucleo urbano entro e fuori mura. Saranno i PEEP a governare questa crescita, dove Ferrara si candita tra le prime città di Italia a redigeli, per un dimensionamento della popolazione insediabile pari 20.670 abitanti. FERRARA 1960 – BOOM INDUSTRIALE E DEMOGRAFICO
  • 33. 1962 ZONA 167 Aree destinate a Edilizia Residenziale Pubblica (on. Fanfani sul modello inglese). Dal ’49 al ’70 architetti, urbanisti e operatori edili di fama mondiale studiano e sviluppano un “nuovo modo di abitare la città”. -Problema della casa come programmazione economica Problema dello sviluppo della città attraverso la pianificazione territoriale - Progetto Urbano e il rapporto tra abitazioni e spazi esterni pubblici e pertinenziali Punti di sviluppo del piano. - Linguaggio neorealismo e razionalista - considerazione sociologiche e psicologiche dell’ambiente costruito e dello spazio architettonico - coinvolgimento delle imprese locali, piccoli imprenditori e cooperative di abitazioni “ZONA 167” I PEEP
  • 36. 1962 ZONA 167 PEEP FORO BOARIO VIERI QUILICI La legge 167/62 introduce l’esproprio per le urbanizzazioni attraverso Programmi dell’edilizia residenziale pubblica : Punti di sviluppo del piano. - Linguaggio neorealismo e razionalista - considerazione sociologiche e psicologiche dell’ambiente costruito e dello spazio architettonico - coinvolgimento delle imprese locali, piccoli imprenditori e cooperative di abitazioni - Scelta delle tipologie edilizie “ZONA 167” I PEEP
  • 37. 1962 ZONA 167 PEEP FORO BOARIO CASA CITTA’ I PEEP di Ferrara si identificano per. - Localizzazione area in rapporto allo sviluppo della città - Modello di abitazione Edilizia ed assetto urbano = città costruita Fonte di finanziamento: legge 1179 del 01/11/1965 disciplina e regolamenta la concessione di mutui per la costruzione di immobili di edilizia residenziale e cooperativa e fondo GESCAL legge 60/1963 destinato alla costruzione ed alla assegnazione di case ai lavoratori e loro famiglie. Veniva costituito con trattenuta di contributi aziendali e dei lavoratori. IL PROGETTO URBANO
  • 38. 1962 ZONA 167 PEEP FORO BOARIO TIPOLOGIA IN LINEA “ZONA 167” I PEEP
  • 39. 1962 ZONA 167 PEEP FORO BOARIO TIPOLOGIA A TORRE “ZONA 167” I PEEP
  • 40. 1962 ZONA 167 PEEP FORO BOARIO Le targhe INA-CASA: la casa come “luogo felice” L’approccio del Movimento Cooperativo riprende questo concetto ed estende le proprie competenze nell’ascolto diretto dei futuri abitanti dei luoghi (esigenze, priorità, …) e da un costante supporto tecnico per la progettazione e costruzione delle abitazioni “ZONA 167” I PEEP
  • 41. I SISTEMI DEL PIANO STRUTTURALE COMUNALE
  • 43. EDIFICI DI INTERESSE STORICO-TESTIMONIALE
  • 44. LA SCUOLA NELLO STRUMENTO URBANISTICO VIGENTE Nel Regolamento Urbanistico edilizio (RUE) per l’immobile è prevista la destinazione d’uso ASC attrezzature e spazi collettivi  Comprendono impianti e opere destinati a servizi di interesse collettivo, necessari per favorire il migliore sviluppo della comunità e per elevare la qualità della vita individuale e collettiva, come individuati nell’uso 1b. Attrezzature e spazi collettivi.  Al fine di realizzare un’adeguata dotazione di servizi territoriali e di attrezzature collettive al servizio della città, come definita dalle schede d’ambito del PSC vigente, e di riqualificare, integrare e razionalizzare la rete delle attrezzature collettive, le attrezzature esistenti potranno essere modificate, integrate, riconvertite ad altra destinazione nell’ambito di quelle comprese nell’uso 1b. Attrezzature e spazi collettivi. E’ inoltre ammesso l’insediamento degli usi:  1d. Strutture sanitarie private;  1e. Scuole private;  1f. Autorimesse private;  6e. Attività private culturali, sportive, di ritrovo e spettacolo, limitato a cinema, teatri, impianti sportivi, palestre;  nonché di altre attività private funzionali e complementari alle attrezzature pubbliche, purché il perseguimento degli obiettivi fissati dal presente piano sia garantito da apposita convenzione con il Comune, relativa alle modalità gestionali.  L’insediamento, nelle unità immobiliari destinate a cinema e teatri, di attività complementari è condizionato al mantenimento delle attività esistenti e alla realizzazione, sulle medesime, di interventi di riqualificazione e messa a norma. L’edificio è classificato di tipo 4 - art. NTA 113 edifici con fronti esterni di pregio storico testimoniale
  • 45. L’INTERESSE PER L’IMMOBILE 2016 Università di Ferrara • 2 studenti stranieri iscritti al Laboratorio di Sintesi Finale B (Restauro) del Dipartimento di Architettura - Università di Ferrara hanno richiesto ed ottenuto la possibilità di consultare, studiare ed analizzare la documentazione tecnica dell’ex Scuola Pietro Lana a fini didattici finalizzati allo svolgimento delle tesi di laurea inerenti progetti di restauro di edifici scolastici del '900 2017-2018 Associazioni del Terzo Settore • Associazione S.O.S. Dislessia per attività didattiche ed educative • Associazione IBO-Italia • Associazione R. Steiner per attività didattiche educative e pedagogiche
  • 46. GLI STRUMENTI GIURIDICI UTILIZZABILI • VENDITAUna “Vecchia” Legge: i contratti attivi inerenti terreni, fabbricati comunali ovvero acquisiti in gestione al Comune, trovano la propria disciplina generale applicabile nel R.D. n. 2440/1923 e nel R.D. n. 827/1924 e l'art. 3, comma 1, del Regio Decreto n. 2440/1923 così dispone “I contratti dai quali derivi un'entrata per lo Stato debbono essere preceduti da pubblici incanti, salvo che per particolari ragioni, delle quali dovrà farsi menzione nel decreto di approvazione del contratto, e limitatamente ai casi da determinare con il regolamento, l'amministrazione non intenda far ricorso alla licitazione ovvero nei casi di necessità alla trattativa privata”. • CONCESSIONE DI VALORIZZAZIONEai sensi dell’articolo 58 comma 6 del D.L. 112/2008, anche gli Enti Territoriali possono avvalersi dello strumento giuridico della Concessione di Valorizzazione, già previsto per i beni immobili dello Stato ai sensi dell'articolo 3-bis del decreto-legge 25 settembre 2001 n. 351, convertito con modificazioni dalla legge 23 novembre 2001 n. 410. I beni immobili possono essere quindi concessi o locati a privati, a titolo oneroso, con la finalità di riqualificarli e riconvertirli tramite interventi di recupero, restauro, ristrutturazione anche con l'introduzione di nuove destinazioni d'uso che consentano lo svolgimento di attività economiche o attività di servizio per i cittadini. Le concessioni e le locazioni sono assegnate con procedure ad evidenza pubblica, per un periodo di tempo commisurato al raggiungimento dell'equilibrio economico-finanziario dell'iniziativa e comunque non eccedente i cinquanta anni. Diversi sono i vantaggi per il privato concessionario, infatti, i bandi fissano i criteri di assegnazione e le condizioni delle concessioni o delle locazioni e prevedono espressamente: A) il riconoscimento all'affidatario di un indennizzo valutato sulla base del piano economico-finanziario, nei casi di revoca della concessione per sopravvenute esigenze pubbliche o di recesso dal contratto di locazione nei casi previsti dal contratto; B) la possibilità, ove richiesto dalla specifica iniziativa di valorizzazione, di sub-concedere le attività economiche o di servizio. • CONCESSIONE ORDINARIA Un Regolamento per la concessione in uso dei beni immobili di proprietà del Comune di Ferrara, approvato con delibera di C.C. del 18/02/2013 - P.G. 71309/2013 che all'art. 11 prevede che, in casi eccezionali da motivare adeguatamente, la Giunta possa concedere in comodato beni immobili e nello stesso viene dedicato un intero capo (il terzo) alle concessioni a canone agevolato a favore di soggetti del Terzo Settore • CONCESSIONE LUNGA Il Codice del Terzo Settore (Dlgs 3/7/2017 n. 117) che prevede la valorizzazione dei beni pubblici (art. 71/2): Lo Stato, le Regioni e Province autonome e gli Enti locali possono concedere in comodato beni mobili ed immobili di loro proprieta', non utilizzati per fini istituzionali, agli enti del Terzo settore, ad eccezione delle imprese sociali, per lo svolgimento delle loro attivita' istituzionali. La cessione in comodato ha una durata massima di trent'anni, nel corso dei quali l'ente concessionario ha l'onere di effettuare sull'immobile, a proprie cura e spese, gli interventi di manutenzione e gli altri interventi necessari a mantenere la funzionalita' dell'immobile.
  • 47. L’INSEDIAMENTO DELLE ASSOCIAZIONI DEL TERZO SETTORE QUESTIONI URBANISTICHE Sotto il profilo urbanistico-edilizio, bisogna precisare che l’insediamento delle Associazioni del Terzo Settore non comportano cambio della destinazione d’uso • Articolo 71 comma 1 del D.lgs 117/2017 (Codice del Terzo settore) per il quale "Le sedi degli enti del Terzo settore e i locali in cui si svolgono le relative attività istituzionali, purché non di tipo produttivo, sono compatibili con tutte le destinazioni d’uso omogenee previste dal decreto del Ministero dei lavori pubblici 2 aprile 1968 n. 1444 e simili, indipendentemente dalla destinazione urbanistica" ( in tal senso anche l'art. 32 dell'abrogata L.383/2000); • Articolo 11 comma 1 della L.R. 12/2005 (NORME PER LA VALORIZZAZIONE DELLE ORGANIZZAZIONI DI VOLONTARIATO) e Articolo 16 della L.R. 34/2002 (NORME PER LA VALORIZZAZIONE DELLE ASSOCIAZIONI DI PROMOZIONE SOCIALE) per i quali: L'insediamento delle associazioni è subordinato alla verifica dell'osservanza dei requisiti igienico- sanitari e di sicurezza, non comporta il mutamento d'uso delle unità immobiliari esistenti e il pagamento del contributo di costruzione ed è attuato, in assenza di opere edilizie, senza titolo abilitativo.
  • 48. NO VENDITA RISCHIO DI ASTE DESERTE E DI DIMINUZIONE PROGRESSIVA DEL PREZZO: il regolamento delle alienazioni prevede che se l’asta và deserta dopo la prima volta il prezzo si puo’ diminuire del 10% e dopo il secondo esperimento del 15%. Se poi l’asta và ancora deserta allora bisogna rifare la stima o …cambiare percorso di valorizzazione NO CONCESSIONE ORDINARIA Il Regolamento d’uso degli immobili comunali prevede ordinariamente una durata di 6 anni eventualmente rinnovabili ma sono troppo pochi per ammortizzare l’investimento NO CONCESSIONE DI VALORIZZAZIONE Non e’ un immobile che prevede una facile riconversione a fini economici e nella concessione di valorizzazione (che puo’ durare al massimo 50 anni) e’ previsto un canone che possa essere compatibile con il raggiungimento dell’equilibrio economico finanziario SI CONCESSIONE “ LUNGA” perché nel frattempo esce la normativa sul terzo settore :La Giunta comunale il 26 aprile 2018 decide di utilizzare il nuovo strumento offerto dal codice del Terzo Settore; vuole riportare alla «fruibilità» pubblica l’immobile senza pretendere pagamento di canone ma con l’obbiettivo di promuoverne il recupero funzionale per favorire l’attivazione di progetti virtuosi in campo sociale, assistenziale, educativo, culturale, ambientale, rivolti ad implementare servizi e attività finalizzati ad accrescere la coesione sociale, a valorizzare il ruolo dell’associazionismo e delle organizzazioni del terzo settore. • Si decide quindi che l’avviso d’asta sarà pertanto riservato agli Enti del Terzo Settore, di cui all’articolo 4, primo comma, del D. Lgs n. 117/2017 senza fini di lucro (ad eccezione delle imprese sociali). • L’obbiettivo dell’Amministrazione e’ chiaro: contribuire a rivitalizzare e a rigenerare questi spazi inutilizzati come fattore di supporto per consentire lo sviluppo concreto di iniziative e servizi sopra indicati, anche attivando sinergie con le realtà locali già operanti. • Si vuole garantire la massima partecipazione e si adotta una procedura di pubblica evidenza. • La Giunta ha deciso per la gratuità (in coerenza con la nuova normativa sul terzo settore e con il regolamento d’uso di cui si e’ dotato il Consiglio Comunale). • La differenza tra il canone concessorio astrattamente applicabile e l’assenza del canone effettivo e’ il beneficio che, con la propria attività, l’aggiudicatario darà alla cittadinanza (il mancato introito per il Comune di Ferrara ammonta a € 28.800,00 annui). • La concessione per le Associazioni del Terzo Settore segue uno schema, fin dalla adozione del regolamento d’suo degli immobili comunali adottato dal Consiglio Comunale il 18/2/2013, che si e’ tipizzato per assicurare uniformità negoziale e parità di trattamento a varie realtà Associative che occupano immobili comunali. GLI STRUMENTI GIURIDICI UTILIZZABILI
  • 49.
  • 50. IL BANDO E’ riservato agli Enti del Terzo Settore, di cui all’articolo 4, primo comma, del D. Lgs n. 117/2017 senza fini di lucro, ad eccezione delle imprese sociali L’assegnazione è gratuita per trenta anni (il numero massimo di anni previsto dall’art. 71 del Dlg 117/2017) La finalizzazione ad attività d’interesse pubblico rivolte alla cittadinanza, fra le quali: • attività di educazione, istruzione e formazione professionale, ai sensi della legge 28 marzo 2003, n. 53 e successive modificazioni, nonché le attività culturali di interesse sociale con finalità educativa; • attività culturali, artistiche o ricreative d’interesse sociale, incluse attività, anche editoriali, di promozione e diffusione della cultura e della pratica del volontariato; • attività di formazione extra-scolastica, finalizzata alla prevenzione della dispersione scolastica, al successo scolastico L’esecuzione in capo al concessionario della manutenzione ordinaria e straordinaria previa presentazione di progetto esecutivo al competente Servizio del Settore Lavori Pubblici del Comune di Ferrara per l’approvazione. Rimane pubblicato dal 09/07/2018 al 14/09/2018 e non viene presentata alcuna offerta